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Michelle Bonev, l’attrice bulgara torna a parlare di Donne in Gioco

Blog Michelle Bonev, l’attrice bulgare torna a parlare di Donne in Gioco, Goodbye Mama e di Romantica Entertainment, società di produzione cinematografica e televisiva con sedi in Italia e Bulgaria di cui Michelle Bonev è proprietaria e presidente

Michelle Bonev

Auditel “Donne in Gioco”. 26 marzo 2013. Nonostante l’argomento delicato e drammatico, la partita di calcio della Nazionale Italiana contro la Nazionale Maltese, valida per le qualificazioni ai mondiali (8.500.000 di spettatori), e Ballarò (5.000.000 di spettatori preoccupati di conoscere il futuro del paese), 2.500.000 di italiani (tutti quelli che erano rimasti sintonizzati su Canale 5, aspettando la fiction) hanno visto “Donne in Gioco” e l’hanno apprezzata, perché sono tornati a vedere anche la seconda puntata.

Da oggi due milioni e mezzo di persone in più conoscono meglio la ludopatia e gli effetti che provoca. Questo per me è un grande successo! E nonostante i critici televisivi abbiano asserito che è una brutta fiction, decine di migliaia di persone la stanno visionando sul sito di Mediaset Fiction. Vedono la prima e la seconda puntata.

Grazie a tutti voi per aver apprezzato il mio lavoro, alla Polizia di Stato per aver permesso alla Produzione di girare nella Scuola di Polizia di Trieste, grazie agli attori e alle maestranze che hanno preso parte alla fiction… Perché noi facciamo questo mestiere per il nostro pubblico, che è il nostro arbitro supremo. È giusto che ognuno abbia la sua opinione, ma resta un’opinione, non una legge! Bisogna avere il rispetto di chi si spende, fatica e rischia per accendere i riflettori sui gravi problemi sociali, e bisogna rispettare l’opinione di due milioni e mezzo di persone che hanno visto sia la prima che la seconda puntata di “Donne in Gioco”.

Romantica Entertainment

Mission. Ho costituito la Romantica Entertainment per parlare dei problemi che affliggono la nostra società. Per dar luce alle questioni importanti di cui si parla ancora poco.

In “Goodbye Mama” parlo di che fine facciano gli anziani una volta che non servono più a nessuno, parlo dei figli che abbandonano i loro genitori negli ospizi, parlo della violenza dei genitori sui figli, parlo delle madri cattive, perché non ci sono solo madri buone. Parlo di un regime totalitario come il comunismo da dove sono fuggita.

In “Donne in Gioco” parlo di come è facile ammalarsi di ludopatia, parlo attraverso Olivia, una poliziotta e una madre, perché così nessuno pensi di esserne immune, parlo delle donne vittime del gioco, pronte a prostituirsi pur di continuare a giocare… Parlo di cose che ho conosciuto o che mi hanno colpito. Io parlo! Non me ne sto in silenzio, facendo finta di niente. Cerco di dare il mio contributo nel modo a me consono.  E non mi stancherò mai, perché ci siete voi a darmi la forza!

Grazie per aver deciso di ascoltarmi nonostante gli insulti. Grazie di Cuore!

Pronta per nuove battaglie.

Sempre vostra Michelle Bonev

FONTE: michellebonevblog.it

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Michelle Bonev: Fiction Donne in Gioco prodotta, diretta e interpretata nel 2012

Michelle Bonev Blog, Donne in Gioco. Nel 2012 ho prodotto, diretto e interpretato la fiction in due puntate da cento minuti “Donne in Gioco”. La produzione comprende: circa 750 attori secondari, 55 attori professionisti, 50 location, 150 persone di troupe, prima e seconda unità, 9 settimane di riprese.

Michelle Bonev

Diritti televisivi. I diritti televisivi di “Goodbye Mama” sono stati acquistati da Rai Cinema per 1 milione di euro, considerando la qualità del film e il fatto che Michelle Bonev riscuotesse il consenso di 6 milioni di spettatori Rai. Vendere i diritti televisivi di un film è una prassi normale. Molte altre case di produzione vendono i diritti televisivi dei loro film alla Rai, ma nessuno solleva un tale putiferio. Come possiamo verificare, ancora una volta si è voluta distorcere la verità per convincere l’opinione pubblica che ci sia qualcosa di losco. Ma la verità è che “Goodbye Mama” è un film serio che tratta problemi seri e non meritava di essere massacrato in quel modo. Confido nel Servizio Pubblico, sono certa che presto la Rai lo manderà in onda, così che voi stessi possiate giudicare le sue qualità. Perché nessuno ha mai parlato di cosa tratti “Goodbye Mama”? È stato soltanto detto che è un brutto film e che tutti hanno fatto tutto per compiacere Berlusconi!

Bonev Fiction


Silvio Berlusconi. 
Io conosco il dott. Berlusconi dal 1995, perché con la mia precedente azienda di Model Management, con sede a Milano, rappresentavo i giocatori del Milan per la moda. Avevo incontrato il dott. Berlusconi allo stadio e durante le cene organizzate a fine partita. Avevo avuto un’ottima impressione di lui come persona, ma non ero sua amica! Dopo questi attacchi ingiustificati, il dott. Berlusconi mi ha telefonato, mostrandosi dispiaciuto per come sono stata offesa dalla stampa dopo il suo saluto. Mi ha detto che aveva visto “Goodbye Mama” e che gli era piaciuto molto. Mi ha chiesto se avessi altri progetti da proporre. Così io gli ho parlato di “Donne in Gioco”.

“Donne in Gioco”. Dopo 2 anni di scrittura della sceneggiatura con Valerio D’Annunzio e la supervisione di Salvatore Basile, nel 2012 ho prodotto, diretto e interpretato la fiction in due puntate da cento minuti “Donne in Gioco”. La produzione comprende: circa 750 attori secondari, 55 attori professionisti, 50 location, 150 persone di troupe, prima e seconda unità, 9 settimane di riprese. Budget 3.500.000 di euro, e non 4.000.000 di euro come continuano ad asserire molti giornalisti, senza mai essersi informati, come imporrebbe la loro professione. “Donne in Gioco” è stato interamente girato a Trieste, nonostante la Regione Friuli Venezia Giulia abbia bloccato i finanziamenti per il cinema. Negli ultimi anni, con la crisi economica, i produttori cinematografici sono costretti a de-localizzare per poter continuare a realizzare prodotti di qualità. Nonostante tutto, la Romantica Entertainment ha deciso di restare in Italia e di spendere i soldi italiani sul territorio italiano.

La Ludopatia è una patologia che coinvolge il 3% della popolazione italiana, circa un milione e mezzo di persone. Nessuno in Italia ne ha mai parlato attraverso la fiction. Ho deciso di farlo io. Mediaset ha lavorato al mio fianco per due anni e alla fine delle riprese ho ricevuto soltanto complimenti da parte dell’azienda.

FONTE: michellebonevblog.it

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