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CON MUTUA MBA, I SOCI VOTANO LA STRUTTURA SANITARIA CON UN CLIC

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  • 14 Ottobre 2016

La Società Generale di Mutuo Soccorso Mutua MBA fornisce la possibilità ai propri soci di recensire le strutture sanitarie subito dopo aver avviato la pratica con CoopSalute.

 

Grazie ad una filosofia sempre attenta a fornire servizi all’avanguardia per i propri Soci e a consolidate sinergie tra CoopSalute e ScegliereSalute, la startup innovativa di Health Italia S.p.A. specializzata nella comparazione e recensione di strutture mediche, Mutua MBA ha integrato nei propri servizi una procedura di valutazione delle strutture stesse, estremamente semplice ed efficace: al termine di ogni richiesta accettata attraverso il Network, il beneficiario riceverà sul proprio cellulare un SMS contenente un link relativo alla propria pratica, che darà accesso direttamente alla pagina relativa alla struttura selezionata tramite CoopSalute. In questo modo sarà possibile effettuare una valutazione del servizio ricevuto all’interno della piattaforma di ScegliereSalute.

Ancora una volta MBA si dimostra antesignana rispetto alle altre realtà del mondo della Sanità Integrativa, fornendo un servizio semplice di recensione e comparazione, già alla base di molte attività ludiche ed oggi finalmente alla portata del campo sanitario.

Sebbene un giudizio nell’ambito della salute possa rivelare qualcosa di strettamente personale ed soggettivo, alcuni parametri, quali la pulizia della struttura o i tempi di attesa, potrebbero fornire indicazioni utili per chi usufruirà della stessa struttura in futuro ed inoltre si avrà la possibilità di esprimere pubblicamente la propria opinione, che sia una critica costruttiva o un semplice “Grazie”.

Il servizio, dopo un periodo di prova, è ora disponibile automaticamente al termine di ogni prestazione approvata dalla Centrale Salute di CoopSalute.

 

Per maggiori informazioni visitare i siti:

www.sceglieresalute.it

www.mbamutua.org

 

o inviare una mail a:

[email protected]

[email protected]

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CAMERA: LUNEDI’ 4 LUGLIO, MUTUA MBA PARTECIPA A PRESENTAZIONE PRIMA INDAGINE SOCIETA’ MUTUO SOCCORSO

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  • 30 Giugno 2016

Lunedì 4 luglio, dalle 15 alle 17, presso la Sala Aldo Moro della Camera dei Deputati, sarà presentata la prima indagine sulle Società di Mutuo Soccorso in Italia. La ricerca è un approfondimento tematico realizzato dall’Osservatorio Isnet e per la prima volta scatta una fotografia delle Società di Mutuo Soccorso nel nostro Paese. Si tratta di un patrimonio informativo unico per l’attualità, la completezza e la qualità dei dati.

I lavori saranno aperti dall’onorevole Edoardo Patriarca, presidente del Centro Nazionale del Volontariato, e i risultati saranno illustrati da Laura Bongiovanni, presidente dell’Associazione Isnet.

Al dibattuto sulla ricerca, insieme ad altri esponenti appartenenti al mondo del Mutuo Soccorso, parteciperà Luciano Dragonetti, Consigliere di Amministrazione di Mutua MBA, la più grande mutua sanitaria italiana per numero di soci.

A concludere è stata invitata il ministro della Salute Beatrice Lorenzin.

Chi fosse interessato a partecipare può accreditarsi inviando una email a: [email protected]

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ASSISTENZA SANITARIA INTEGRATIVA: DISQUISENDO DI REGOLE ED ASIMMETRIE

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  • 1 Luglio 2015

Il sistema che si sta completando per quanto concerne il quadro normativo di riferimento dell’assistenza sanitaria integrativa e complementare rappresenta il punto di approdo di un modello giuridico perfezionato in oltre 100 anni di storia e di diritti costituzionalmente riconosciuti.

Il progressivo invecchiamento della popolazione, il miglioramento costante delle tecniche medicali, lo sviluppo intenso della ricerca medica e l’ampliamento scientifico dei campi di attività della medicina moderna rappresentano elementi che determinano un dato certo: l’impossibilità dello Stato di sostenere le spese di un’assistenza sanitaria pubblica diffusa.

La soluzione, piaccia o non piaccia, non può che essere la concentrazione delle risorse a disposizione verso la tutela delle fasce economicamente più deboli della popolazione con il progressivo incremento della spesa sanitaria che rimane a carico delle fasce di reddito medio, medio-alto ed alto.

Un concetto logico e matematico inopinabile che consente di comprendere la ragione per la quale una percentuale sempre maggiore della popolazione italiana e’ chiamata a contribuire di tasca propria ai costi sanitari sostenuti dagli individui e dalle famiglie.

L’importante è anche comprendere che noi cittadini possiamo integrare, però utilizzando il nostro denaro ma a costi contenuti, le spese sanitarie necessarie in quanto ci sono a disposizione valide soluzioni integrative e complementare consolidate.

Il modello sanitario garantito dallo Stato costituisce infatti il cosiddetto primo pilastro della sanità integrativa. Tale pilastro può essere integrato dal secondo pilastro, ormai definito sia giuridicamente che socialmente, rappresentato dai Fondi Sanitari e dalle Società di Mutuo Soccorso.

Tutti i cittadini hanno da tempo la possibilità di mutuarsi, nel vero senso della parola, tra di loro, generalmente per categorie omogenee, versando dei contributi a delle società senza scopo di lucro nelle quali ciascuno di essi è, di fatto, socio nonché rappresentato nel modello gestionale ed operativo.

Le Società di Mutuo Soccorso, caratterizzate da un modello legislativo in vigore da oltre 100 anni di storia e confermato oltre che adeguato nel corso del tempo (da ultimo l’art.23 del D. Lgs. 179/2012), ed i Fondi Sanitari, disciplinati da un inquadramento giuridico sostanziato diffusamente negli ultimi venti anni, costituiscono le uniche forme societarie ed associative autorizzate ad operare nel secondo pilastro dell’assistenza sanitaria integrativa.

Parallelamente a quanto è avvenuto nel sistema previdenziale, ove i diritti pensionistici hanno sofferto della stessa logica evolutiva econometrica oggi vissuta dal diritto all’assistenza sanitaria determinando la nascita di un sistema in cui la pensione garantita dallo stato potesse essere integrata dai Fondi Pensione, anche nel sistema sanitario l’assistenza di base garantita dallo stato viene integrata dal secondo pilastro gestito da Fondi Sanitari e Società di Mutuo Soccorso, peraltro legittimati altresì all’erogazione delle prestazioni sanitarie integrative nell’ambito delle contrattazioni collettive nazionali (CCNL).

La costituzione, le leggi, le normative, la storia, la logica, l’interesse sociale non solo in Italia ma anche in tutti i paesi europei dicono questo.

Sicuramente i volumi economici in gioco nel quadro sopra descritto attirano anche l’interesse dell’imprenditoria privata nei confronti del secondo pilastro dell’assistenza sanitaria, ma, oltre a negare più di 100 anni di diritti giuridicamente consolidati, sarebbe un grave errore economico e sociale trascendere dall’aspetto mutualistico puro per aprire tale mondo alla gestione privatistica.

Nel campo della sanità integrativa sempre più spesso si sente parlare di asimmetrie legislative e fiscali, di rispetto delle regole, di diritti acquisiti da parte di quei soggetti privati che raccontano di vantare un presunto diritto alla gestione mutualistica privo, però, di fondamento,

Ma le regole ci sono e sono chiare e definite: la gestione privatistica dell’assistenza sanitaria integrativa e complementare deve operare in un ulteriore livello sistemico che è quello definito come terzo pilastro, al quale coloro che ne hanno le possibilità economiche possono rivolgersi per integrare ulteriormente le loro garanzie di assistenza sanitaria.

Pensare che le norme che regolano i soggetti privati che operano nel terzo pilastro dell’assistenza sanitaria integrativa e complementare debbano essere applicate ai soggetti mutualistici che operano nel secondo pilastro è un illogico giuridico ed una violazione costituzionale.

Se i soggetti privati ambiscono ad operare nel perimetro definito del secondo pilastro debbono farlo secondo le regole stabilite, nel rispetto dei veri principi mutualistici e tramite i modelli societari a questo preposti, senza ricorrere a modelli ibridi, come per esempio la creazione di Casse di Assistenza Sanitaria “ad hoc” finalizzate esclusivamente a consentire a prestazioni private la fruibilità dei vantaggi fiscali garantiti dalla legge alle prestazioni mutualistiche, con un modello che ad un attento esame rappresenta un sistema “posticcio” e forse anche elusivo.

E se il nostro paese vuole crescere veramente da un punto di vista economico, sociale, politico ed organizzativo deve necessariamente abbandonare le logiche corporativistiche che hanno determinato la creazione di modelli nei quali tutto è possibile e nulla è certo iniziando a seguire con coerenza le regole costituzionali, applicando con convinzione le leggi esistenti, attenendosi alle norme giuridiche e sociali vigenti.

E questo vale anche nel settore dell’assistenza sanitaria integrativa e complementare nel quale l’A.N.S.I. (Associazione Nazionale Sanità Integrativa), che rappresento con grande orgoglio in qualità di Presidente, sempre vigila e sempre vigilerà affinché il diritto alla salute di ciascuno di noi sia garantito da sistemi giuridicamente coerenti, socialmente utili, economicamente sostenibili e non gestito con modelli creati solo per interessi corporativi.

 

Roberto Anzanello

Presidente Associazione Nazionale Sanità Integrativa.

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