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Un nastro trasportatore può aumentare il riciclo e l’utilizzo dei rifiuti

Probabilmente parlare di nastri trasportatori e rifiuti fa venire subito in mente un inceneritore o comunque un impianto per lo smaltimento ad alto impatto ambientale. In questo caso invece un nastro trasportatore serve a massimizzare il riciclo dei rifiuti senza raccolta differenziata. Il sistema è molto semplice, la differenziazione avviene una volta che i rifiuti sono stati raccolti; vengono versati all’interno di un percorso d’acqua, nel quale avviene la separazione proprio tramite l’utilizzo di un nastro trasportatore che attrae i metalli ed il vetro e li separa dalle altre tipologie di rifiuti, resta solo l’umido che viene raccolto da un altro nastro trasportatore in fondo al percorso in cui vengono raccolti i rifiuti per la separazione ed utilizzato per la produzione di biogas.

I rifiuti che rimangono sono facilmente riciclabili ed adatti per il riutilizzo nell’agricoltura o in altri ambiti.

Un sistema semplice, basato praticamente solo sull’utilizzo di nastri trasportatori appositamente progettati per la separazione dei rifiuti, ad impatto ambientale zero. In tal modo i rifiuti non dovranno né essere differenziati a monte né essere bruciati una volta raccolti. Da un lato, produce un risparmio alle società municipalizzate nell’acquisto di differenti bidoni della spazzatura e contestualmente facilita il compito alle famiglie che non dovranno più differenziare la carta, il vetro ed il metallo in casa ed allo stesso tempo consente una differenziazione dei rifiuti ad alta percentuale di riutilizzo.

Un’idea semplice ma allo stesso tempo geniale sviluppata da una società israeliana e già utilizzata a Los Angeles e New York. In Italia sarà Civitavecchia, in provincia di Roma, il primo comune ad utilizzare questo innovativo sistema basato su un percorso d’acqua e nastri trasportatori per la differenziazione dei rifiuti.

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Nastri trasportatori in gomma per migliorare i processi produttivi

Per la movimentazione dei materiali, i nastri trasportatori rappresentano da tempo una preziosa risorsa per molte aziende che operano nei settori più disparati e che in essi hanno trovato la soluzione ideale per l’automatizzazione rapida del trasporto industriale, migliorando quindi i processi produttivi. Dall’edilizia ai rifiuti, i nastri trasportatori trovano numerose applicazioni, e in base alla loro destinazione sono quindi realizzati con materiali e caratteristiche differenti. I nastri trasportatori in gomma, per esempio, sono caratterizzati da rigidità e stabilità della struttura portante, ma l’asse di traino con copertura in gomma assicura una perfetta aderenza del materiale trasportato, il cui contenimento è ulteriormente assicurato dalla presenza di bavette sulle sponde che evitano accidentali fuoriuscite del carico.

L’utilizzo della gomma antitaglio, caratterizzabile da diversi profili superficiali (liscio, rigato…) e da varie peculiarità termomeccaniche (anticalore, spinata…) rende i nastri trasportatori idonei anche alla movimentazione di carichi particolarmente pesanti, ferma restando una corretta configurazione della struttura portante e un dimensionamento del gruppo di moto sufficiente.

Ma la progettazione accurata, in ogni settore, viene vanificata quando non c’è manutenzione, per questo è sempre importante tenere d’occhio il buono stato di ogni parte del nastro, a cominciare dal motoriduttore e dal cilindro motore, senza trascurare i rulli di sostegno e le sponde.

Per i nastri trasportatori in gomma, non sono necessarie accortezze diverse da quelle richieste dagli altri tipi di nastri, se non quella di monitorare periodicamente la consunzione del rivestimento in gomma che col tempo può tendere a deteriorarsi.

Controllando ogni tanto che tutto sia a posto, il nastro durerà più a lungo e continuerà ad apportare il suo contributo all’ottimizzazione dei processi di produzione dell’azienda.

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L’importanza del nastro trasportatore nell’industria

Il nastro trasportatore è uno strumento sempre più importante su scala industriale, e la ricerca – per quanto possa sembrare strano – punta a produrne sempre di più efficienti, in termini energetici e di silenziosità. Di solito, il nastro è costituito da un anello in gomma (ma anche pvc o acciaio) che ruota indefinitamente sospinta da rulli. Sulla superficie esterna viene posto l’oggetto da trasportare, mentre quella interna è a contatto con il tamburo motore che trasmette il movimento, da un lato, e con il cosiddetto cilindro di rinvio. Lungo tutto il tappeto, sono presenti degli elementi di sostegno detti rulli portanti, e sponde poste ai lati che impediscono la fuoriuscita del carico, o anche di deviatori quando invece tale fuoriuscita sia desiderata.
I nastri trasportatori sono solo alcuni dei metodi per il trasporto di materiale in ambito industriale (ricordiamo per esempio i trasportatori a catene o a rulli e gli elevatori a tazze) ma il loro successo da oltre 100 anni testimonia l’efficacia e l’attualità del concetto, da cui sono scaturite poi evoluzioni come la scala mobile o il marciapiede mobile, e che è stato impiegato anche per la realizzazione di opere enormi come l’impianto di circa 100km posto nel Sahara occidentale.
Il nastro trasportatore è sicuramente di fondamentale importanza per tutte le aziende che necessitano di movimentare carichi e per questo le industrie produttrici investono ogni anno nello studio di possibili innovazioni che permettano al dispositivo di essere più efficace e più sicuro, perché è importante ricordare che l’aspetto della sicurezza sul lavoro non va trascurato: probabilmente è questo il terreno su cui si giocheranno le maggiori sfide nei prossimi anni. Staremo a vedere quali saranno i risultati.

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