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Commercio, situazione drammatica. Neppure i saldi riescono a risollevare il settore

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  • 19 Gennaio 2021

Neppure i saldi riusciranno a guarire le profonde ferite per il settore del commercio, specie quello dell’abbigliamento. Il Paese è ancora vittima del coronavirus, e questo spedisce i saldi lontano dalla lista delle priorità dei consumatori. Per questo motivo si tratta di una partenza azzoppata.

Saldi e commercio

commercio abbigliamentoIl quadro è così fosco e incerto che neppure si può fare un confronto veritiero con l’andamento dello scorso anno. All’epoca infatti i negozi sono rimasti aperti per tutti i primi 10 giorni di gennaio, e nessuno immaginava cosa sarebbe successo qualche tempo dopo. Stavolta invece fino all’Epifania i negozi hanno aperto al pubblico a singhiozzo. E come detto, i consumatori avevano anche ben altro a cui pensare.

La perdita stimata per il settore del commercio in abbigliamento è tra il 50% e il 90%. Una apocalisse, secondo Federmoda. Oltre al calo di vendite per i negozi che sono rimasti comunque aperti, bisogna considerare anche che nell’anno del Covid hanno chiuso 20.000 punti vendita. Quasi tutti nel settore abbigliamento e calzature. Tradotto in termini occupazionali, si parla di un calo di 50.000 unità di lavoro.

Fattori incidenti

Diversi fattori hanno colpito a far tracollare il commercio di abbigliamento. A cominciare dalla minore disponibilità di reddito delle persone. Ma anche dallo sviluppo dello smart working. Con esso infatti si è ridotta la necessità di abbigliarsi in modo formale per andare in ufficio. Non c’è più bisogno di abiti nuovi per eventi, pranzi e altri impegni, perché si resta a casa. Le misure di lockdown hanno inoltre ridotto le gite fuori porta, che nei periodi dei saldi erano un’abitudine per molte famiglie. Il guaio è che non ci sono indicatori di inversione trend all’orizzonte.

Problemi di liquidità

A creare ulteriori problemi è il fatto che la merce non venduta, quella giacente in magazzino, l’anno successivo si svaluta completamente. Sui mercati otc le collezioni infatti vengono superate da quelle dell’anno successivo. E non c’è modo di recuperare quanto perso, ma nel frattempo servono liquidità per acquisire la merce dell’anno successivo.

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Convegno “Formazione e occupazione nel settore del benessere”

Il filone del benessere si è fortemente affermato negli ultimi anni promuovendo un concetto di cura della persona a 360° (trattamenti per il corpo, alimentazione, attività fisica, ecc.).

È un settore non omogeneo, ma composto da segmenti autonomi e specializzati (come istituti di bellezza, spa, palestre, centri per il benessere fisico, ecc), rispetto al quale si possono tracciare alcune caratteristiche:

  • il settore benessere a livello nazionale è uno dei pochi che, in un periodo di crisi dei mercati, registra un trend di crescita, con interessanti ricadute in termini occupazionali;
  • come in ogni settore che cresce in modo così rapido, non mancano alcune criticità, legate soprattutto alla qualità dell’offerta e alla professionalità degli operatori.

Lo sviluppo di questo settore rappresenta un bacino occupazionale di estremo interesse:  precondizione indispensabile è disporre di un capitale umano preparato, che sia in grado di rispondere alle nuove esigenze del mercato, garantendo agli utenti un servizio qualificato.

 

Verte su questi temi il convegno che si terrà lunedì 7 aprile presso il Centro Congressi del Palazzo delle Stelline  (Corso Magenta 61, Milano), dal titolo “Formazione e Occupazione nel settore del Benessere”. Una mattinata di confronto tra soggetti istituzionali e stakeholders privati del settore, per tracciare le possibilità che il settore presenta e le esigenze formative per tutti coloro che sono interessati a operare nel benessere.

Il convegno si svolgerà nell’arco della mattinata e vedrà la partecipazione di Regione Lombardia, Rappresentanza della Commissione Europea, Comitato Discipline Bionaturali di Regione Lombardia, CAPAC – Ente di Formazione di Milano, Comitato Nazionale CNA, Spa e Centro Benessere Terme di Boario, mentre  IlSole24Ore modererà la mattinata del convegno.

Non mancherà inoltre un affondo tecnico, nel corso del quale Eur&ca presenterà i risultati dell’attività di ricerca svolta nell’ambito del progetto. L’iniziativa si inserisce infatti nel quadro delle attività prevista dal progetto “Servizio a supporto dello sviluppo dell’operatore del benessere” – promosso da Regione Lombardia, DG Istruzione, Formazione e Lavoro, nell’ambito dell’Asse V del POR OB. 2 2007/2013.

Questa iniziativa mira ad indagare – secondo un approccio sperimentale – il bacino occupazionale rappresentato dal settore del benessere e a tracciare una cornice di riferimento che fissi parametri e linee guida condivise, a supporto dei percorsi di accompagnamento all’occupazione nel settore.

Regione Lombardia, infatti, riserva specifica attenzione alla formazione professionale, con l’obiettivo di assicurare un’adeguata formazione a lavoratori e imprese, da un lato, e promuovere un’organica transizione dei giovani al mercato del lavoro. Attraverso questo progetto mira quindi ad agire su questi temi, con l’obiettivo di garantire la formazione di operatori qualificati, sostenendo l’occupazione nel settore e valorizzando strumenti come l’apprendistato e il tirocinio che rappresentano una carta vincente per supportare l’inserimento nel mondo del lavoro dei più giovani. In questo contesto grande rilievo, infine, è posto allo sviluppo di nuove competenze, in linea con le nuove esigenze di mercato.

 

Per informazioni e per confermare la propria presenza, potete scrivere a  [email protected], oppure [email protected]oppure contattarci al numero 02 48015098.

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Crisi occupazionale e riforma del sistema nel mondo del lavoro: ne parla l’avv. Marco Carra

Il noto avvocato mantovano Marco Carra, consigliere di Regione in Lombardia da sempre molto sensibile e recettivo verso le attuali problematiche legate alla crisi occupazionale e alla crescente disoccupazione giovanile, ha espresso degli interessanti commenti al riguardo, condividendo ampiamente le opinioni del collega avvocato Umberto Ambrosoli, con il quale si è creato un rapporto di reciproca stima e ammirazione anche per dialogare in modo costruttivo sui temi sociali e collettivi più delicati e complessi e individuare insieme soluzioni concrete ed efficaci.

Carra in riferimento alle emergenze provocate dalla incalzante crisi del lavoro spiega “Oggi la sfida fondamentale è quella di disegnare un efficace sistema di ricollocamento e di politiche attive del lavoro. Non si possono dare risposte vecchie a problemi nuovi. Oggi servono politiche attive più robuste e un piano straordinario per l’occupazione: dai percorsi per la formazione continua e la riqualificazione professionale di chi viene espulso dal mondo del lavoro, alla riforma dell’incontro tra domanda e offerta, fino a un sistema di formazione professionale orientato all’occupabilità“.

E sottolinea “Se non sappiamo rilanciare lo sviluppo, aumenterà sempre più la crisi occupazionale, soprattutto quella giovanile. Bisognerebbe, quando si rimane senza lavoro, poter ricevere il supporto di un reddito minimo garantito e la possibilità di essere formati in base alle figure professionali richieste dal mercato“. Carra ritiene che deve essere data particolare attenzione alla formazione, poiché la politica dei voucher è ormai superata e inadeguata e serve una pianificazione progettuale mirata dei servizi pubblici per il lavoro, in grado di inserire efficacemente i giovani e ideare nuove politiche rivolte alla tutela degli over 60.

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L’esempio da imitare del Porto di Civitavecchia. Cresce l’occupazione a dispetto della crisi

Firma dell’accordo sulla sicurezza sul lavoro tra il Presidente dell’AP Pasqualino Monti e i sindacati. Si evidenzia come al porto di Civitavecchia sia in aumento l’occupazione

Se l’emergenza occupazionale è ormai una realtà acclarata a livello nazionale, i dati regionali relativi al Lazio forniscono un quadro ancora più preoccupante di quello del paese. In quadro come quello appena descritto il porto di Civitavecchia sembra una rarissima eccezione. Grazie a un diffuso aumento dei traffici commerciali, ma soprattutto l’avvio di nuovi e importanti cantieri, il porto ha fatto registrare nel 2012 una considerevole crescita dell’occupazione rispetto all’anno precedente. La sottoscrizione dell’accordo sulla prevenzione in materia di sicurezza e igiene del lavoro in porto tra il Presidente Pasqualino Monti e i rappresentanti sindacali di categoria FILT-CGIL, FIT-CISL, UIL-TRASPORTI da l’occasione di snocciolare qualche numero in proposito.
Cresce infatti del 16%, rispetto al 2011, l’occupazione all’interno di cantieri e servizi interni generali nel porto di Roma, come sottolineato dal presidente dell’Autorità Portuale Pasqualino Monti. In particolare ad incidere sul trend positivo è stato l’avvio, la scorsa estate, dei lavori del Marina yachting nel porto storico e del cantiere della darsena traghetti e servizi che in totale impegnano circa 600 unità.
Rispetto al 2011, inoltre, è aumentata del 6% l’occupazione dei lavoratori portuali delle imprese articolo 16 (carico e scarico merci) e 17 (la compagnia Portuale) pari a circa 830 persone. Un aumento certo non considerevole ma in netta controtendenza con la crisi generale. Questo incremento è da attribuire principalmente alla crescita delle merci nello scalo civitavecchiese che, rispetto al 2011, ha registrato un + 3% per le rinfuse liquide e un + 24% per i prodotti ferrosi.

In crescita anche la movimentazione del carbone con un più 4% e 5 milioni di tonnellate e i cementi che aumentano del 22% rispetto all’anno precedente.
Sono i contenitori che fanno registrare un dato molto elevato con un +45% con circa 51.00 teus. Unico dato negativo è quello delle Autostrade del mare con un -12% rispetto al 2011 dovuto alle contrazioni dei collegamenti con la Sardegna.
Tengono le crociere che, soprattutto per la tragedia della Costa Concordia, calano leggermente e si assestano a circa 2.400.000 passeggeri.

Fonte: Civonline

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Boscolo Srl e Regione Veneto insieme per il sostegno al reddito.

Boscolo Srl, ente accreditato dalla Regione Veneto per l’erogazione di servizi di Politica Attiva del Lavoro,
AVVISA
tutti coloro che abbiano operato nel territorio della Regione Veneto con contratti di collaborazione coordinata a progetto, che, sulla base della recente DGR emessa dalla regione Veneto, è stata istituita una graduatoria regionale per offrire ai primi 1000 cocopro iscritti, sostegno al reddito e servizi di politica attiva.
Per poter accedere alla graduatoria regionale, è necessario possedere i seguenti requisiti:

–    essere residenti nella Regione Veneto
–    essere attualmente disoccupati ai sensi del D. lgs 181/2000
–    essere rimasti privi di lavoro entro il 31/12/2009
–    aver avuto nel 2008 e/o nel 2009 contratti di collaborazione a progetto in regime di monocommittenza per almeno 6 mesi anche cumulabili

Le domande dovranno pervenire entro il 5 aprile 2010.

I collaboratori a progetto che entreranno in graduatoria avranno diritto a 2.400 euro lordi di sostegno al reddito e beneficeranno di servizi di orientamento, riqualificazione e accompagnamento al lavoro.

Sarà cura di un nostro operatore fornire ulteriori informazioni e accompagnare i candidati nella formulazione della domanda d’iscrizione alla graduatoria regionale.

I candidati in linea con i requisiti sono invitati a prendere contatto con una delle nostre filiali :

–    Padova
–    Treviso
–    Mestre
–    Chioggia.

Per maggiori informazioni è possibile contattarci allo 049/9813900

Boscolo Srl – Direzione Risorse Umane
Aut. Min. del Lavoro 13 – l – 0017747

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PORCHIETTO (PDL): “EUTELIA, SI SCONGIURI L’IPOTESI DI CHIUSURA DEGLI STABILIMENTI”

Dopo aver manifestato a fianco dei lavoratori dell’Eutelia, che da mesi non ricevono gli stipendi e che rischiano la disoccupazione senza veri motivi produttivi, Claudia Porchietto, Capogruppo PDL, afferma: “Non possiamo permettere che in un momento di forte crisi economica i lavoratori siano utilizzati come arma per ottenere maggior finanziamenti statali.
È compito di tutti gli amministratori attivarsi per tutelare i lavoratori ed evitare che chi lavora sia strumentalizzato o ancor peggio non adeguatamente rispettato”.

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