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Aumentano in Italia i pagamenti elettronici

L’Italia continua a caratterizzarsi per un trend di continua, seppur lenta, diffusione degli strumenti di pagamento alternativi al contante. Infatti, nel corso del 2012 il numero dei pagamenti effettuati con strumenti diversi dal contante è cresciuto del 4.2% (in linea con il 3.9% del 2011), mentre l’importo complessivo delle transazioni è diminuito del 2.7% rispetto all’anno precedente (+2.2% nel 2011).

Queste le principali evidenze della undicesima edizione dell’Osservatorio sulle Carte di Credito realizzato da Assofin, CRIF Decision Solutions e GfK Eurisko, presentato oggi a Milano.

 

Le carte di credito

Nel corso del 2012 le carte di credito in circolazione continuano a diminuire (-4.5% rispetto al 2011), un calo più contenuto rispetto al -12% registrato nel 2011 e collegato a processi di razionalizzazione intrapresi sia dagli intermediari finanziari sia dalle famiglie.

Il numero delle transazioni effettuate ha fatto registrare un incremento del 3.7% nel 2012, riprendendo il trend di crescita interrotto con la leggera flessione (-0.3%) rilevato tra il 2010 e il 2011.

 

Il valore medio delle transazioni effettuate con carta di credito si è attestato nel 2012 intorno ai 93 euro, contro i 95 euro del 2011 e i 97 euro del 2010. Il dato, unitamente alla costanza dell’importo medio delle transazioni su POS con carte di debito, conferma un comportamento di utilizzo della moneta elettronica da parte dei consumatori anche per acquisti di importo contenuto.

Al contrario, nel 2012 continua a crescere il numero di carte di debito in circolazione (+5.5% rispetto all’anno precedente).

 

Le carte prepagate

Continua a crescere anche la diffusione delle carte prepagate, a conferma del loro ruolo di strumento di inclusione finanziaria (+32.4% nel 2012 rispetto al 2011, anno in cui la crescita era stata del 14.9%). Tale diffusione è stata accompagnata anche da una crescita nell’utilizzo, con un +25.9% per il numero di transazioni e un +30.6% per quanto riguarda il valore delle operazioni.

Il trend di crescita del numero medio di operazioni per carta subisce invece una flessione (-4.9% sul 2011), mentre continua l’incremento dell’importo medio delle transazioni, nel 2012 pari a 66 euro (contro i 64 euro del 2011 e i 63 euro del 2010).

 

Le carte rateali e opzione

Il numero di carte rateali/opzione in circolazione ha fatto registrare nel 2012 un ulteriore rallentamento, con un deciso -23.2%. Tale ridimensionamento è dovuto anche alla riduzione delle nuove emissioni (-8.3% nel 2012, sebbene meno incisiva rispetto agli anni precedenti), cui  hanno concorso da un lato le strategie di collocamento più selettive e mirate da parte degli operatori al fine di contenere la rischiosità dei portafogli, dall’altro il provvedimento dell’Organo di Vigilanza del 2010, che ha impattato fortemente sul collocamento di tale strumento.

Il comparto nel suo complesso mostra un peggioramento dei flussi finanziati (-2.3%) nei primi sei mesi del 2013, dovuto all’ulteriore flessione delle carte rateali (-13.4%), che conferma il prudente atteggiamento del riscorso al credito da parte dei consumatori.

Si conferma anche il graduale spostamento del mercato verso le carte opzione, spesso non utilizzate nella modalità di rimborso rateale, che  fanno  registrare una debole crescita dei flussi transati (+0.2%). I titolari, infatti, mostrano una forte preferenza per tale tipologia di carta, con la quale effettuano quasi 9 operazioni su 10 (87%).

 

La diffusione territoriale

Secondo l’Osservatorio Assofin-CRIF Decision Solutions-GfK Eurisko, a maggio 2013 non si sono registrate particolari variazioni nella diffusione territoriale rispetto allo stesso periodo del 2011.

Le carte a saldo hanno la loro maggiore diffusione in Lombardia (23.6% del totale nazionale), nel Lazio (11.5%) e nel Veneto (9.3%). In fondo alla classifica troviamo invece la Valle d’Aosta (0.2%), il Molise (0.3%) e la Basilicata (0.7%), evidentemente condizionate dalla numerosità della popolazione residente.

Anche per la diffusione delle carte rateali si conferma il primato della Lombardia (14.0% del totale nazionale), seguita dal Lazio (11.3%) e dalla Sicilia (11.1%). Diffusione assai modesta, invece, in Basilicata (0.6%), Molise (0.5%) e Valle D’Aosta (0.2%).

 

La rischiosità del mercato delle carte

Relativamente al livello di rischiosità delle carte di credito, a maggio 2013 si riscontra per le carte a saldo un tasso di sofferenza medio nazionale pari al 2.4%. Per quanto riguarda le carte rateali, invece, si è attestato al 9.0%.

 

L’analisi della domanda di carte

Per quanto riguarda la domanda, il profilo dei titolari di carta di credito che emerge dall’Osservatorio Assofin-CRIF Decision Solutions-GfK Eurisko rimane centrato sui segmenti più elitari e di maggiore solidità finanziaria. La congiuntura economica non favorevole ma anche la scarsa percezione differenziale della carta di credito, rispetto ad altri strumenti di pagamento, non ne favoriscono la diffusione presso segmenti di popolazione più mediana tuttavia potenzialmente interessanti.

Anche il portafoglio carte non mostra particolari variazioni: si conferma la prevalenza di mono-titolari con, nella quasi totalità dei casi, una carta base, mentre le carte premium (oro e platino) restano minoritarie anche tra i pluri-possessori.

Per gli operatori del settore emerge, ancora una volta, la necessità di un’adeguata attività di valorizzazione del prodotto, anche attraverso strategie di comunicazione mirate.

 

L’analisi dell’offerta e le tendenze in atto

Per quanto riguarda il mercato, molti istituti finanziari hanno dotato le carte del proprio portafoglio con la nuova tecnologia contactless, che consente il pagamento senza bisogno di strisciata o inserimento del codice pin: per pagare basta avvicinare la carta di credito al terminale POS e in pochi secondi la transazione viene registrata.

Inoltre, tra gli strumenti di pagamento si mantiene forte la preferenza degli italiani per le carte prepagate, grazie allo sviluppo del mercato e-commerce, un ambito in cui questa tipologia di carta è percepita come la più sicura. Un altro fattore decisivo nella diffusione delle carte prepagate è rappresentato dalle carte conto (che offrono funzionalità aggiuntive simili ad un conto corrente, come ad esempio ricevere ed effettuare bonifici), che ormai tante banche hanno emesso nel nostro Paese.

Un ulteriore elemento che sta caratterizzando lo sviluppo del mercato è la tecnologia Nfc (Near Field Communication) e i conseguenti pagamenti mobile: lo smartphone si trasforma in carta di credito e il sistema automaticamente addebita la spesa sul conto corrente del consumatore. In questo scenario di crescita l’Italia potrebbe rappresentare la capofila della “rivoluzione” del pagamento: nel nostro Paese sono infatti presenti due milioni e mezzo di telefonini dotati di questa tecnologia che rappresentano una “infrastruttura” dalle grandi potenzialità di crescita.

 

I fattori che influenzano la diffusione delle carte di pagamento

L’Osservatorio, infine, ha dedicato un approfondimento monografico ai fattori che influenzano la diffusione delle carte di pagamento.

Uno dei principali è legato fondamentalmente alle condizioni strutturali dell’offerta, come la diffusione di postazioni POS e ATM, che ne determina il grado di accessibilità e fruibilità.

Un altro elemento rilevante è, invece, di natura socio-culturale: la preferenza da parte degli italiani per il contante, che risulta anche collegata a valori macroeconomici quali il PIL e l’indice di concentrazione del reddito. In generale, un maggior benessere economico e una maggiore distribuzione del reddito favoriscono l’utilizzo della moneta elettronica.

Accanto a questi fattori ne esistono altri, alcuni più legati alla congiuntura economica, altri alle peculiarità socio-culturali della domanda italiana.

Il passaggio della crisi da finanziaria a reale e l’ampio processo di mutazione sociale in cui si è innestata hanno, innanzitutto, generato un nuovo approccio al consumo e alla gestione delle proprie risorse. In questo ambito i prodotti/servizi in generale e gli strumenti di pagamento elettronici in particolare acquistano valore nella misura in cui sono in grado di potenziare le capacità dell’utilizzatore, facilitando e semplificando i processi/percorsi d’uso. Cresce nel contempo, sempre nell’ottica di ottimizzazione delle risorse (scarse) l’attenzione al reale valore dei prodotti/servizi e il trade off, ovvero la scelta tra diverse alternative possibili sulla base del valore che l’individuo attribuisce a ciascuna.

La società italiana resta, infine, ancora molto legata all’uso del contante. Questo fenomeno si coglie anche presso i titolari di carte di pagamento elettronico (di credito e/o debito), che avrebbero già a disposizione uno strumento alternativo per effettuare le proprie spese. Sempre nell’ambito delle specificità culturali della domanda il capitolo monografico dell’Osservatorio affronta poi il delicato tema della tracciabilità dei pagamenti, nella duplice accezione di controllo interno (da parte dell’individuo), e quindi di ottimizzazione della gestione della spesa, e di quello esterno di tipo “fiscale”.

 

 

Link alla fonte : http://www.gianpaololuzzi.it/?p=3411

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Cresce il numero di pagamenti elettronici in Italia

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  • 25 Settembre 2013
Milano, 24 settembre 2013

​Nel 2012 è cresciuto il numero delle operazioni effettuate con strumenti di pagamento alternativi al contante (+4.2% sul 2011).
Diminuisce il numero di carte di credito in circolazione (-4.5%), mentre cresce quello delle carte di debito (+5.5%) e delle carte prepagate (+34.2%), che si confermano importante strumento di inclusione finanziaria.
In netto calo il numero di carte rateali/opzione in circolazione (-23.2%).
L’Italia continua a caratterizzarsi per un trend di continua, seppur lenta, diffusione degli strumenti di pagamento alternativi al contante. Infatti, nel corso del 2012 il numero dei pagamenti effettuati con strumenti diversi dal contante è cresciuto del 4.2% (in linea con il 3.9% del 2011), mentre l’importo complessivo delle transazioni è diminuito del 2.7% rispetto all’anno precedente (+2.2% nel 2011).
Queste le principali evidenze della undicesima edizione dell’Osservatorio sulle Carte di Credito realizzato da Assofin, CRIF Decision Solutions e GfK Eurisko, presentato oggi a Milano.

Le carte di credito
Nel corso del 2012 le carte di credito in circolazione continuano a diminuire (-4.5% rispetto al 2011),un calo più contenuto rispetto al -12% registrato nel 2011 e collegato a processi di razionalizzazione intrapresi sia dagli intermediari finanziari sia dalle famiglie.
Il numero delle transazioni effettuate ha fatto registrare un incremento del 3.7% nel 2012, riprendendo il trend di crescita interrotto con la leggera flessione (-0.3%) rilevato tra il 2010 e il 2011.
Il valore medio delle transazioni effettuate con carta di credito si è attestato nel 2012 intorno ai 93 euro, contro i 95 euro del 2011 e i 97 euro del 2010. Il dato, unitamente alla costanza dell’importo medio delle transazioni su POS con carte di debito, conferma un comportamento di utilizzo della moneta elettronica da parte dei consumatori anche per acquisti di importo contenuto.
Al contrario, nel 2012 continua a crescere il numero di carte di debito in circolazione (+5.5% rispetto all’anno precedente).

Le carte prepagate
Continua a crescere anche la diffusione delle carte prepagate, a conferma del loro ruolo di strumento di inclusione finanziaria (+32.4% nel 2012 rispetto al 2011, anno in cui la crescita era stata del 14.9%). Tale diffusione è stata accompagnata anche da una crescita nell’utilizzo, con un +25.9% per il numero di transazioni e un +30.6% per quanto riguarda il valore delle operazioni.
Il trend di crescita del numero medio di operazioni per carta subisce invece una flessione (-4.9% sul 2011), mentre continua l’incremento dell’importo medio delle transazioni, nel 2012 pari a 66 euro (contro i 64 euro del 2011 e i 63 euro del 2010).

Le carte rateali e opzione
Il numero di carte rateali/opzione in circolazione ha fatto registrare nel 2012 un ulteriore rallentamento, con un deciso -23.2%. Tale ridimensionamento è dovuto anche alla riduzione delle nuove emissioni (-8.3% nel 2012, sebbene meno incisiva rispetto agli anni precedenti), cui  hanno concorso da un lato le strategie di collocamento più selettive e mirate da parte degli operatori al fine di contenere la rischiosità dei portafogli, dall’altro il provvedimento dell’Organo di Vigilanza del 2010, che ha impattato fortemente sul collocamento di tale strumento.
Il comparto nel suo complesso mostra un peggioramento dei flussi finanziati (-2.3%) nei primi sei mesi del 2013, dovuto all’ulteriore flessione delle carte rateali (-13.4%), che conferma il prudente atteggiamento del riscorso al credito da parte dei consumatori.
Si conferma anche il graduale spostamento del mercato verso le carte opzione, spesso non utilizzate nella modalità di rimborso rateale, che  fanno  registrare una debole crescita dei flussi transati (+0.2%).I titolari, infatti, mostrano una forte preferenza per tale tipologia di carta, con la quale effettuano quasi 9 operazioni su 10 (87%).

La diffusione territoriale
Secondo l’Osservatorio Assofin-CRIF Decision Solutions-GfK Eurisko, a maggio 2013 non si sono registrate particolari variazioni nella diffusione territoriale rispetto allo stesso periodo del 2011.
Le carte a saldo hanno la loro maggiore diffusione in Lombardia (23.6% del totale nazionale),nel Lazio (11.5%) e nel Veneto (9.3%). In fondo alla classifica troviamo invece la Valle d’Aosta (0.2%), il Molise (0.3%) e la Basilicata (0.7%), evidentemente condizionate dalla numerosità della popolazione residente.
Anche per la diffusione delle carte rateali si conferma il primato della Lombardia (14.0% del totale nazionale), seguita dal Lazio (11.3%) e dalla Sicilia (11.1%).Diffusione assai modesta, invece, in Basilicata (0.6%), Molise (0.5%) e Valle D’Aosta (0.2%).

La rischiosità del mercato delle carte
Relativamente al livello di rischiosità delle carte di credito, a maggio 2013 si riscontra per le carte a saldo un tasso di sofferenza medio nazionale pari al 2.4%. Per quanto riguarda le carte rateali, invece, si è attestato al 9.0%.

L’analisi della domanda di carte
Per quanto riguarda la domanda, il profilo dei titolari di carta di credito che emerge dall’Osservatorio Assofin-CRIF Decision Solutions-GfK Eurisko rimane centrato sui segmenti più elitari e di maggiore solidità finanziaria. La congiuntura economica non favorevole ma anche la scarsa percezione differenziale della carta di credito, rispetto ad altri strumenti di pagamento, non ne favoriscono la diffusione presso segmenti di popolazione più mediana tuttavia potenzialmente interessanti.
Anche il portafoglio carte non mostra particolari variazioni: si conferma la prevalenza di mono-titolari con, nella quasi totalità dei casi, una carta base, mentre le carte premium (oro e platino) restano minoritarie anche tra i pluri-possessori.
Per gli operatori del settore emerge, ancora una volta, la necessità di un’adeguata attività di valorizzazione del prodotto, anche attraverso strategie di comunicazione mirate.

L’analisi dell’offerta e le tendenze in atto
Per quanto riguarda il mercato, molti istituti finanziari hanno dotato le carte del proprio portafoglio con la nuova tecnologia contactless, che consente il pagamento senza bisogno di strisciata o inserimento del codice pin: per pagare basta avvicinare la carta di credito al terminale POS e in pochi secondi la transazione viene registrata.
Inoltre, tra gli strumenti di pagamento si mantiene forte la preferenza degli italiani per le carte prepagate, grazie allo sviluppo del mercato e-commerce, un ambito in cui questa tipologia di carta è percepita come la più sicura. Un altro fattore decisivo nella diffusione delle carte prepagate è rappresentato dalle carte conto (che offrono funzionalità aggiuntive simili ad un conto corrente, come ad esempio ricevere ed effettuare bonifici), che ormai tante banche hanno emesso nel nostro Paese.
Un ulteriore elemento che sta caratterizzando lo sviluppo del mercato è la tecnologia Nfc (Near Field Communication) e i conseguenti pagamenti mobile: lo smartphone si trasforma in carta di credito e il sistema automaticamente addebita la spesa sul conto corrente del consumatore. In questo scenario di crescita l’Italia potrebbe rappresentare la capofila della “rivoluzione” del pagamento: nel nostro Paese sono infatti presenti due milioni e mezzo di telefonini dotati di questa tecnologia che rappresentano una “infrastruttura” dalle grandi potenzialità di crescita.

I fattori che influenzano la diffusione delle carte di pagamento
L’Osservatorio, infine, ha dedicato un approfondimento monografico ai fattori che influenzano la diffusione delle carte di pagamento.
Uno dei principali è legato fondamentalmente alle condizioni strutturali dell’offerta, come la diffusione di postazioni POS e ATM, che ne determina il grado di accessibilità e fruibilità.
Un altro elemento rilevante è, invece, di natura socio-culturale: la preferenza da parte degli italiani per il contante, che risulta anche collegata a valori macroeconomici quali il PIL e l’indice di concentrazione del reddito. In generale, un maggior benessere economico e una maggiore distribuzione del reddito favoriscono l’utilizzo della moneta elettronica.
Accanto a questi fattori ne esistono altri, alcuni più legati alla congiuntura economica, altri alle peculiarità socio-culturali della domanda italiana.
Il passaggio della crisi da finanziaria a reale e l’ampio processo di mutazione sociale in cui si è innestata hanno, innanzitutto, generato un nuovo approccio al consumo e alla gestione delle proprie risorse. In questo ambito i prodotti/servizi in generale e gli strumenti di pagamento elettronici in particolare acquistano valore nella misura in cui sono in grado di potenziare le capacità dell’utilizzatore, facilitando e semplificando i processi/percorsi d’uso. Cresce nel contempo, sempre nell’ottica di ottimizzazione delle risorse (scarse) l’attenzione al reale valore dei prodotti/servizi e il trade off, ovvero la scelta tra diverse alternative possibili sulla base del valore che l’individuo attribuisce a ciascuna.
La società italiana resta, infine, ancora molto legata all’uso del contante. Questo fenomeno si coglie anche presso i titolari di carte di pagamento elettronico (di credito e/o debito), che avrebbero già a disposizione uno strumento alternativo per effettuare le proprie spese. Sempre nell’ambito delle specificità culturali della domanda il capitolo monografico dell’Osservatorio affronta poi il delicato tema della tracciabilità dei pagamenti, nella duplice accezione di controllo interno (da parte dell’individuo), e quindi di ottimizzazione della gestione della spesa, e di quello esterno di tipo “fiscale”.

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A Roma la XIII Edizione. Carte 2012

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  • 12 Novembre 2012

Dal 15 Novembre 2012 prenderà il via la XIII edizione della Conference&Expo dedicata al mondo dei pagamenti elettronici, delle payment card e dei pagamenti innovativi: CARTE 2012.

L’evento si terrà presso il Palazzo dei Congressi di Roma. Il programma dei lavori sarà composto da Sessioni Plenarie, Tavole Rotonde e Stream di approfondimento sui principali temi riguardanti le carte e i pagamenti elettronici.

L’evento sui sistemi di pagamento rappresenta in Italia:

l’evento istituzionale di riferimento sui temi delle carte e dei pagamenti innovativi

il grande appuntamento annuale dove si incontra tutta la payments community

l’unica manifestazione fieristica con i principali fornitori e player

Saranno presenti numerosi sponsor e relatori.
Hanno confermato la partecipazione:

Enrico Albertelli, CartaSi
Luigi Altavilla, UniCredit Business Integrated Solutions
Sergio Ammassari, BNL POSitivity
Imanuel Baharier, VeriFone
Ugo Bechis, UBI Banca – EPC
Fausto Bolognini, Quercia Software – UniCredit Business Integrated Solutions
Veronica Borgogna, Consorzio BANCOMAT
Gianfranco Botti, ACI Worldwide
Rita Camporeale, ABI
Nicola Cordone, SIA
Gianluca De Cobelli, CartaSi
Giorgio De Rita, Agenzia per l’Italia Digitale
Giorgio Dorkin, Consorzio BANCOMAT
Michele Dotti, Cedacri
Roberto Ferrari, Compass
Enrico Ferretti, Protiviti
Alessandro Gentili, Arma dei Carabinieri
Gino Giambelluca, Banca d’Italia
Andrea Gorlato, UBI Banca
Lachlann Gunn, European ATM Security Team (EAST)
Mattias Hoenisch, BVR
Antonello Iona, ENI
Claudia Johannes, B+S Card Service
Roberto Liscia, Consorzio Netcomm
Marco Loro, Reply
Marco Mastrorillo, UCAMP Ministero dell’Economia e delle Finanze – Dipartimento del Tesoro
Carlo Maria Medaglia, C.A.T.T.I.D. Università Roma Sapienza
Sandro Minuti, ACISM-ANIMA
Giovanni Mistè, Transaction Network Services (TNS)
Sergio Moggia, Consorzio BANCOMAT
Claudio Olati, Gemalto
Ofelia Oliva, Adiconsum
Angelo Panarella, CPP Italia
Mario Perini, CartaSi
Andrea Pettinelli, C-Card
Roberto Pierantoni, TAS Group
Alessandra Poggiani, Università Roma Sapienza
Orlando Renisi, Deutsche Bank
Vincenzo Romeo, Ingenico Italia
Stefano Quartullo, ENI
Giovanni Sabatini, ABI
Antonio Sarnelli, Consorzio BANCOMAT
Michele Scarlatella, STMicroelectronics
Filippo Scibilia, FlagPay
Marco Siracusano, Intesa Sanpaolo
David Stephenson, Cartes Bancaires “CB”
Gianfranco Torriero, ABI
Francisco Tur Hartmann, European Central Bank
Kirsten Van Toorenburg, Assofin
Erik Van Winkel, Cardis
Daniela Vitolo, ABI
Paolo Zanchi, Banca Monte dei Paschi di Siena
Paolo Zucca, Il Sole 24 ORE

Inoltre tutti i partecipanti, relatori e Partner sono invitati giovedì 15 novembre all’esclusiva Serata di Gala presso la GALLERIA NAZIONALE D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA (GNAM) di Roma.

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Arriva Banche e Sicurezza 2011

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  • 17 Maggio 2011

Prenderà il via a Roma, presso Palazzo Altieri, l’evento annuale sulla sicurezza in banca Banche e Sicurezza 2011.
La sicurezza nel settore finanziario è un aspetto strategico che incide in misura sempre maggiore sul business aziendale e che può diventare determinante nello scenario competitivo europeo.

Gestire i rischi, anche in un’ottica integrata vuol dire rispondere ad una richiesta precisa e pressante del mercato che impone alle banche di acquisire una complessa visione d’insieme: le criticità della singola filiale e la tutela del dipendente, le esigenze di interlocutori esterni sempre più diversificati e le nuove minacce derivanti dall’unificazione dei sistemi di pagamento, la difesa del patrimonio informativo e la continuità del servizio, sono solo alcuni aspetti di questa visione.

In questo quadro la banca si trova inoltre a conciliare le esigenze di protezione con quelle di apertura al cliente e velocità dei flussi informativi e dispositivi.

Fare le scelte giuste nel campo della sicurezza può fare la differenza.

Con questa consapevolezza l’ ABI, in collaborazione con OS.SI.F. e ABI Lab, organizza Banche e Sicurezza 2011, il convegno annuale sulla Sicurezza in banca: un evento unico in Italia per la visione privilegiata sul settore bancario e per il coinvolgimento istituzionale e operativo, che ne fanno un punto di riferimento fondamentale per tutti gli attori coinvolti .

L’obiettivo è proprio quello di rispondere alla crescente attenzione del mercato verso tutte le questioni inerenti la tutela del patrimonio aziendale da eventi di natura accidentale e non, potenzialmente in grado di colpire le risorse umane, informatiche e strumentali di un’impresa, creando un importante momento d’incontro in cui si dibattono gli aspetti metodologici e tecnologici, in modo da supportare le banche nello sviluppo di adeguate azioni di prevenzione per garantire la continuità dei servizi nelle situazioni di maggiore criticità.

Si parlerà dunque di valutazione dei rischi e dei servizi di vigilanza, dei documenti di valutazione rischi , del facility management , della sicurezza in banca e del trasporto valori, dei sistemi di pagamento e dei pagamenti elettronici del cash management, della sicurezza finanziaria, del fraud management e del fraud detection, del rischio di rapina e dell’ online fraud prevention, del crime analyst, del fraud management solution e della PSD .

Iscriviti subito all’ evento Banche e Sicurezza 2011.
Puoi scegliere se farlo online (http://www.abieventi.it/booking/1288/), o se preferisci puoi scaricare e spedire la Scheda Cartacea di Adesione al seguente link: http://www.abieventi.it/public/files/eventi/schede-di-iscrizione/ed/Banche-e-Sicurezza-2011_Scheda-Iscrizione_ED.pdf.

Alle banche e alle aziende non bancarie associate OSSIF e ABI Lab verrà applicato uno sconto del 15% sulla quota di adesione.

Per gli associati OSSIF e ABI LAB che vogliano partecipare al solo workshop l’iscrizione è gratuita.

Per avere un quadro generale delle tematiche e degli illustri professionisti che parteciperanno all’incontro, è possibile, a seguire, trovare una overview del Programma dell’evento Banche e Sicurezza 2011, scaricabile da qui.

SESSIONE PLENARIA DI APERTURA
Banche, Istituzioni e nuove strategie di sicurezza

Chair: Giovanni Pirovano ABI
09,15 Indirizzi di saluto e apertura dei lavori
Giovanni Pirovano, Vice Presidente ABI

La collaborazione tra il sistema bancario e le Forze dell’Ordine
Giuseppe Pecoraro, Prefetto di Roma

Firma del Protocollo d’Intesa ABI – Banche – Prefettura di Roma

Sicurezza e Privacy: le ultime novità

Tavola rotonda
Criminalità predatoria: settori a confronto

Chair: Marco Iaconis, Vice Presidente OSSIF

SESSIONE PARALLELA A
Cash Management

Chair: Marco Iaconis, Vice Presidente OSSIF

Giovedì 26 maggio – pomeriggio

SESSIONE PARALLELA B
Fraud Management

Chair Romano Stasi , Segretario Generale ABI Lab

Venerdì 27 maggio – mattina

SESSIONE PARALLELA C
Sicurezza anticrimine

Chair: Marco Iaconis , Vice Presidente OSSIF

Venerdì 27 maggio – mattina

SESSIONE PARALLELA D

Sicurezza informatica

Chair: Romano Stasi, Segretario Generale ABI Lab

Venerdì 27 maggio – pomeriggio

WORKSHOP
LA GESTIONE SICURA DELL’IDENTITÀ IN BANCA

16,30 Chiusura dei lavori

A conclusione della giornata sarà distribuito 
il Rapporto 2011 ABI Lab/Ossif dell’Osservatorio Gestione Sicura dell’identità in banca.

Per informazioni potete contattare la Segreteria Organizzativa: tel. 06 86389705; email: [email protected],  visitare il sito www.abieventi.it, o leggere la scheda evento alla pagina: http://www.abieventi.it/eventi/1288/banche-e-sicurezza-2011/

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L’ATTIVITA’ DI “DA SISTEMI” RILEVATA E RICAPITALIZZATA DA “DA NETWORKS”

Vimodrone, 29 ottobre – Storico passaggio di consegne nell’ambito dei provider di terminali elettronici per il pagamento (POS) e per i circuiti di fidelizzazione commerciale.

La nuova società DA Networks s.r.l. ha rilevato le attività di DA Sistemi S.p.A., il più importante player italiano del settore. La delicata operazione finanziaria riguarda un gruppo che nel corso degli anni ha venduto, nel mondo, oltre 1 milione di terminali POS di cui circa 200mila sono attualmente in servizio, occupando il 20% del mercato nazionale.

Il nuovo assetto industriale è stato messo a punto nel corso degli ultimi mesi da un gruppo di manager di DA Sistemi che ha fondato DA Networks s.r.l. dotandola di mezzi finanziari per circa 1 milione di Euro. Nel frattempo Da Sistemi è stata posta in liquidazione e DA Networks ha potuto affittare due dei suoi rami produttivi: la sezione relativa alla produzione e vendita dei terminali POS e il settore VAS, che comprende le relative applicazioni software a valore aggiunto.

«Questo profondo rinnovamento societario si è reso indispensabile a seguito dei decisivi mutamenti che il mercato sta vivendo in questi ultimi anni.», spiega l’Amministratore Unico di DA Networks Claudio Giovannini, «Per corrispondervi abbiamo creato una struttura più solida e dinamica. La nuova società, erede diretta della notevole esperienza e del prestigio del marchio DA, si propone come solution provider a tutto tondo, in grado non solo di fornire prodotti di alto valore tecnologico e riconosciuta affidabilità, ma anche applicazioni software innovative e personalizzabili». Il baricentro della nuova azienda, dunque, si focalizza sulla ricerca, la definizione e la promozione di nuove soluzioni tecnologiche, fornendo anche sistemi integrati “end – to – end” a favore delle aziende. «In particolare proseguiremo gli investimenti nell’ambiente Linux, che già DA Sistemi aveva esplorato con ottimi risultati, essendo stata la prima azienda ad aver certificato a livello internazionale un prodotto POS basato su questo sistema», ricorda Giovannini.L’ingresso di DA Networks sul mercato rappresenta una valida e concreta alternativa alla crescente monopolizzazione del settore da parte di multinazionali straniere, assicurando soluzioni mirate ed efficaci a vantaggio della clientela e del buon nome dell’italianità nel mondo. Scenari incoraggianti si profilano, in particolar modo, entro i confini nazionali: secondo dati diffusi dalla Banca d’Italia, nel 2007 le operazioni di pagamento elettronico sono aumentate del 6,6%. Un incremento di domanda che DA Networks mira ad intercettare attraverso soluzioni garantite dall’affidabilità del marchio DA combinata con il plus di innovazione tecnologica che caratterizza l’orientamento della nuova società.     

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