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Ricetta del panforte di Siena secondo Rachel Roddy

Panforte di Siena

Ricetta del panforte di Siena secondo Rachel Roddy

Prova questo “pane forte” senese, ricco di frutta secca e spezie, in alternativa alla torta di Natale.

Il panforte di Rachel Roddy: “Non mi fa pensare tanto al pane come a un torrone incrociato con una torta di frutta densamente speziata”.
Fotografia: Rachel Roddy / The Guardian

Sono arrivati ​​la scorsa settimana: la parte superiore del frigorifero nel forno nella parte inferiore del mio edificio ora ha una corona di cartone, metà contenente pandoro , l’altra metà panettone. “Sono quelli di lunga durata”, mi ricorda Angela dietro la cassa, prima di scartare un dolce: “Dureranno fino al prossimo giugno.”

“Potrei essere morto entro giugno!” Dice una signora che paga un pacchetto di ceci. “Beh, dovresti aspettare e comprare uno di quelli che cuociamo a dicembre,” rise Angela. “Non dureranno fino a giugno, e sono migliori per questo.”

Il pandoro a forma di stella, o pane dorato, è originario di Verona, mentre il panettone a cupola è una specialità di Milano. Le origini di entrambi sono circondate da leggende urbane. Ciò che è certo, tuttavia, è che sono entrambi pani festivi che sono nati perché un cibo normale, vale a dire il pane, è stato arricchito con uova, burro, zucchero e forse spezie e frutta candita simile a un gioiello, che lo ha trasformato in un cibo celebrativo. Mentre i cibi hanno sempre viaggiato per i ricchi, fu l’unificazione dell’Italia nel 1861, insieme all’industrializzazione e ai trasporti, che vide la diffusione del cibo regionale per altre classi. Nel 1931, nella loro Guida Gastronomica d’Italia, il Touring Club d’Italia ha dichiarato il panettone di Milano il dolce natalizio nazionale. Questo non vuol dire che la lealtà ai pani festivi locali non è rimasta forte: i romani nei confronti del loro pangiallo (pane giallo) e del panpepato altamente pepato ; i toscani al loro panforte ; i bolognesi il loro panone . Ma, a Natale, anche le persone che potevano permetterselo acquistavano un panettone.

Un panettone ha fatto parte della nostra famiglia inglese di Natale come una torta di frutta fortemente iniettata dalla metà degli anni ’80. Una torta italiana gonfia che puoi strappare è come la ricordo per la prima volta, raccogliendo e togliendo i pezzi lasciati sul foglio. Ad un certo punto, è diventato il nostro Natale Torta per la colazione del giorno, un’abitudine che è rimasta: i bocconi mangiati tra i regali di apertura, l’involucro del panettone si aggrovigliano con la carta da imballaggio e le cinture della vestaglia. Ora il mio compito è di riportare un panettone (o tre) con me da Roma, il che significa che sono inevitabilmente un po ‘schiacciati. Sono fedele alla panetteria nella parte inferiore del nostro edificio e al loro classico panettone ricoperto di castagne. Inoltre, poiché non ho intenzione di morire prima di giugno, ne compro uno di lunga durata da mettere nell’armadio, che mangio a colazione per una settimana a marzo.

La sorpresa quest’anno sarà un panettone della Mammamassaia in Abruzzo, realizzato con i migliori ingredienti con metodi tradizionali, quindi ha permesso una lunga lievitazione e un invecchiamento di 100 giorni: questi panettoni iniziano la loro vita ad ottobre per essere pronti per Natale. L’etichetta suggerisce di lasciarli in un luogo caldo per alcune ore – vicino a un fuoco o una cucina calda – prima di tagliarli con un coltello seghettato. Oltre a colazione, mi piace il panettone per la cena del Santo Stefano, scaldato in forno per alcuni minuti, quindi servito con una grossa chiazza di mascarpone che si scioglie in modo compulsivo.

Avendo comprato il panettone, farò il panforte: un pane forte che non mi fa pensare al pane come un torrone incrociato con una torta di frutta densamente speziata. Le ricette classiche senesi, o almeno quelle non coperte dal segreto, richiedono 300 g di arancia candita e limone. Ne uso un terzo, quindi 100 g di frutta candita e poi 200 g di fichi secchi e prugne secche.

Panforte di SienaGrazie al miele, alle spezie e alla natura elastica della frutta secca e delle noci, il panforte durerà fino a quando la corona della scatola sopra il frigorifero, ma è meglio dopo due settimane. Conservare in una scatola e, poco prima di servire, spolverare generosamente con più glassa, prima di tagliare a fette forti.

Panforte

Prep 20 min
Cuocere 10 min
Produce 16 fette

200 g di miele
250
g di zucchero semolato 300 g di arancia candita, cedro, datteri snocciolati, prugne o uva sultanina
250 g di mandorle tostate o nocciole
 o un mix di due
100 g di farina semplice
½ cucchiaino di cannella in
polvere ½ cucchiaino di chiodi di garofano macinati
½ cucchiaino di noce moscata
in polvere Zucchero a velo , polvere

Fodera la base e i lati di una tortiera da 20 cm con carta da forno. Riscalda il forno a 220 ° C (ventola 200 ° C) / gas 7. In una padella a fuoco basso, riscalda il miele e lo zucchero fino a quando lo zucchero non si è completamente sciolto. Versare in una ciotola.

Tritare grossolanamente la frutta secca e le noci e aggiungere alla ciotola, seguita da farina e spezie, mescolando il più possibile.

Scape il composto nella latta foderata, quindi usa un coltello immerso in acqua calda per lisciare la parte superiore. Spolverare con zucchero a velo, quindi infornare per 10 minuti.

Lasciare raffreddare prima di rimuovere dalla scatola, quindi spolverare con più zucchero a velo e servire.

 

FONTE: www.theguardian.com
Fotografia: Rachel Roddy / The Guardian

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Il Pandoro di Verona: la storia delle sue origini

Il Pandoro: non un semplice dessert ma un vero e proprio simbolo per un’intera città. Forse solo l’Arena e Romeo e Giulietta possono vantare, tra le eccellenze scaligere, una fama superiore a quella del dolce natalizio. Il pandoro viene distribuito in tutto il mondo, nei supermercati e nelle pasticcerie di alto livello, persino su internet, tramite e-commerce del dolciario che si occupano di consegna torte a domicilio. Pochi però sanno che le origini del dolce veneto sono antichissime e che, secondo alcune ricostruzioni storiche, se ne hanno tracce già a partire dall’epoca Romana.

Il pandoro nell’antichità

Uno scritto di Plinio il Vecchio, risalente a circa duemila ani fa, già parlava di un cuoco veronese chiamato Vergilius Stefanus Senex, il quale, racconta lo scrittore latino, preparò un pane con fiori di farina, burro e olio, secondo una ricetta già simile a quella dell’attuale panettone.

Oltre dodici secoli più tardi si hanno nuove notizie sul pandoro, o almeno sui suoi antenati: diverse fonti risalenti al XIII secolo parlano di un “pane de oro”, che, stando a quanto tramandato, era di gran voga nei banchetti della nobiltà veneziana del tempo.

La consacrazione ufficiale

Ufficialmente, se così si può dire, il pandoro nasce nel corso del XIX secolo. Fu Domenico Melegatti, proprietario dell’omonima azienda ancora oggi leader del settore, a depositare il brevetto di un pane dolce e soffice ricoperto di zucchero a velo e che già nella sua prima elaborazione presentava la tipica forma a stella con otto punte, concepita dal pittore veronese Angelo Dall’Oca Bianca.

Il pandoro oggi

Nel corso di oltre un secolo di storia, la ricetta del pandoro ha subito diverse rivisitazioni, allo scopo di rendere il prodotto sempre più appetibile sul mercato. Sebbene la versione originale sia concepita priva di guarnizioni, sono sempre più diffusi dolci ripieni di creme di vario tipo o cioccolata.

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Anche per il 2015 Melegatti sponsorizza il Natale a Bardolino

Bardolino arricchisce le vie della cittadina per il periodo natalizio. Anche per il 2015 Melegatti sarà partecipe del calendario fitto di eventi e manifestazioni che si svolgeranno in questa splendida perla gardesana denominata “Dal 6 al 6”.

L’azienda veronese, il cui capostipite nel 1894 inventò e brevettò il Pandoro, ha dunque il merito di continuare a sostenere questa importante iniziativa, che fa riscoprire il Lago di Garda anche in un periodo inusuale per il turismo, ma non per questo meno ricco di fascino.

Cuore pulsante dell’intero mese di eventi sarà la pista di pattinaggio sul lungolago che ha aperto il 28 Novembre.

Le manifestazioni saranno accompagnate dall’albero di Natale Melegatti: con i suoi 7 metri di altezza e le mille luci a led blu illuminerà la piazza centrale del comune donandole la tipica atmosfera natalizia. Un mercatino con una ricca esposizione e vendita di prodotti tipici e molte idee regalo allieteranno i sempre più numerosi ospiti, inoltre sarà possibile ammirare nelle vetrine dei vari negozi e locali la Mostra di presepi artigianali.

Anche la fine dell’anno sarà salutato con la “grande festa di San Silvestro” in piazza del Porto. Il giorno Capodanno si terrà il tradizionale concerto con il coro e i solisti della Filarmonica di Bardolino (ore 15,30 chiesa di Bardolino).

Ogni giorno c’è un motivo per fermarsi a visitare Bardolino, anche nei principali giorni di festa come Natale, Capodanno e il 06 gennaio, giornata di chiusura del programma con il classico rogo della Befana.

Come ogni anno sarà presente il tipico Motorhome blu Melegatti per tutta la durata della manifestazione.

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Melegatti : Pandoro, una storia da raccontare…

Siamo a Dicembre, per uscire ci si mette il cappotto, ci avvolgiamo in calde sciarpe con berretti e guanti di lana….magari dello stesso colore.
Ma questo è anche un mese magico, il mese delle feste Natalizie: si pensa agli addobbi per la casa, ai doni da scambiare, alla cena della vigilia, al pranzo del 25.
Ogni anno questi giorni riuniscono le famiglie, fanno trascorrere momenti indimenticabili di felicità.
Ad un dolce che fosse unione e gioia pensava Domenico Melegatti quando – con uova, farina, burro e lievito – creò una prelibatezza ad otto punte che, al primo assaggio, venne definito “il pan de oro”…il nostro Pandoro, simbolo per eccelenza del Natale.
Siamo nel 1894, ma la tradizione non è cambiata: il Pandoro racchiuso nell’inconfondibile confezione blu Melegatti, con cui bimbi di ieri e di oggi giocano ancora.
Il rito dello zucchero a velo da spargere sopra per esaltare l’inconfondibile aroma, il taglio della fetta che unisce tutti intorno al tavolo.
Ed ecco che il leggero impasto si scioglie in bocca, il sottofondo di vaniglia esalta il sapore…e quanti, con piacere, si sono leccati le dita, perché – ammettiamolo – il Pandoro si mangia con le mani!!!
Ed il Pandoro si regala, si porta in dono a casa degli amici, si offre a chi vogliamo bene.

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Novella Donelli – Ufficio Stampa
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A Natale il pandoro Melegatti diventa solidale.

La Fondazione D’Ambrosio e Melegatti ancora insieme per il Natale 2013.

Si avvicinano le festività e anche quest’anno la Fondazione Rosangela D’Ambrosio Onlus ha scelto di affidarsi all’azienda veronese Melegatti per distribuire un prodotto simbolo delle feste come il Pandoro e donare così un sorriso in più ai bambini meno fortunati.

Melegatti ha destinato 10.000 Pandori da 750gr a questa importante iniziativa che, grazie al prezioso aiuto dei volontari della Fondazione stessa, verranno distribuiti durante avvenimenti e manifestazioni in tutta l’Italia a partire dal mese di novembre fino a Natale con un contributo minimo di € 6,00 cad.

Il Pandoro Melegatti in versione speciale per la Fondazione Rosangela D’Ambrosio Onlus avrà una veste grafica tipicamente natalizia: la slitta con le renne, gli abeti e le palline decorative che rappresentano i progetti e i bambini che riceveranno il sostegno dalla raccolta fondi, accompagnati dal logo della Fondazione. Il tutto su uno sfondo rosso, il colore del Natale ma anche dell’amore e della solidarietà che si vuole regalare con questo semplice dono.

Il Pandoro diventa solidale e Melegatti, con il suo prodotto simbolo, si è messa ancora una volta a servizio dei grandi progetti che la Fondazione Rosangela D’Ambrosio Onlus ha ideato per il Natale 2013: in Zambia la costruzione di una sala operatoria per far nascere bambini sani da mamme malate di AIDS e la Rosangela School Complex, una scuola per la formazione di tanti bambini di strada. In India si vuole terminare la costruzione dell’orfanotrofio Rosangela Home, mentre in Italia invece si vuole realizzare una nuova unità di “Pronta Accoglienza” per minori presso il Centro Paolo VI di Casalnoceto (AL).

Il ricavato delle vendite sarà interamente devoluto. La Fondazione chiede l’aiuto di tutti: è possibile acquistare il Pandoro Melegatti per gustarselo o per assaporarlo insieme alla propria famiglia oppure per donarlo ad amici e parenti; in questo modo il regalo sarà doppiamente gradito e il Natale ancora più felice per tutti.

Per avere maggiori informazioni sui progetti e sulla storia della Fondazione visitate il sito: www.fondazionerosangeladambrosio.org

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MELEGATTI, 13 giugno 2013 la convention nazionale.

Melegatti, azienda storica del dolciario veronese nata 119 anni fa, quest’anno organizzerà il 13 giugno la propria convention nazionale, coinvolgendo la forza vendita e tutti i commerciali. Verona farà da cornice a questo importante evento: la sede dell’incontro si terrà presso il Ròseo Hotel Leon d’Oro posizionato nel cuore di Verona: nei pressi dei più importanti monumenti di questa magnifica città, intessuta di storia, cultura e arte. L’incontro proseguirà con una cena di gala al Palazzo della Ragione, dove tutti i partecipanti saranno accompagnati dai Taxi sponsorizzati da Melegatti.

Il palazzo della ragione è stato scelto anche per l’ubicazione, infatti si trova a poca distanza dalla prima sede della pasticceria Melegatti, luogo in cui nacque, nel 1894, il dolce che da allora ci accompagna ogni Natale: il Pandoro.

Gli argomenti della convention saranno importanti: il bilancio, comunque positivo, dell’entrata nel mercato delle merende con la nuova linea “Morbidi Risvegli” e “Granleggeri”; verrà inoltre presentata la strategia per la prossima campagna natalizia dove è previsto, e sarà una gradita sorpresa per tutti, un innovativo ed impattante riassetto di tutta la gamma prodotti; da qui la volontà dei vertici aziendali di presentare questo nuovo percorso, contraddistinto dai valori storici dell’Azienda, ovvero “innovazione”, “tradizione” ed “arte pasticciera”, a pochi metri dal palazzo Melegatti sito in Corso Portoni Borsari.

Come sempre Melegatti Spa coinvolgerà la propria città nell’evento più importante dell’anno per festeggiare assieme, nel 2014, i 120 anni di storia aziendale.

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MELEGATTI & L’ORIGINE DEL PANDORO

Melegatti è tra le aziende leader del comparto da ricorrenza: Colomba, Panettone, ma soprattutto Pandoro, così come lo ideò nel 1894 il capostipite Domenico.

Come un sogno può diventare realtà, un’idea brillante può fare la storia. E’ il 1894 quando l’estroso pasticcere Domenico Melegatti, nel suo piccolo laboratorio veronese, dislocato in una delle vie storiche del capoluogo scaligero, inventa un dolce soffice e morbido, a forma di stella, dall’invitante colore dorato: un dolce che sembra proprio fatto “d’oro”. Conscio di aver dato origine a un’importante novità, lo porta in fiera, lo pubblicizza e arriva a sfidare i pasticceri della zona perché ne emulino la ricetta, offrendo loro ben 1.000 lire ma nessuno si presenta.

Era la fine dell’Ottocento e Melegatti aveva capito che una creazione di questo tipo avrebbe fatto la storia: per questo ne brevettò il nome, ottenendo la cosiddetta – per l’epoca – “Privativa Industriale” il 14 ottobre 1894. Nasce così il successo di Melegatti e la storia e il mito del Pandoro, dolce tipico natalizio caro a tutti, che da allora ci accompagna e arriva sulle tavole di tutto il mondo.

Dalla piccola pasticceria di Corso Porta Borsari del 1894, Melegatti è diventata una realtà industriale leader nel settore dolciario, che oggi ha sede a San Giovanni Lupatoto; un’azienda moderna e dinamica, sempre attenta alle esigenze dei propri clienti e del mercato in continua evoluzione. Accanto allo storico Pandoro infatti Melegatti offre oggi una gamma di prodotti ampia e fantasiosa, che ogni anno sforna golose novità sia per le feste natalizie e pasquali, che per i piccoli e dolci momenti di relax di tutti i giorni.

Melegatti è oggi innovazione e modernità, ma con un’attenzione speciale alle proprie radici, alla propria storia e tradizione. Da sempre infatti, Melegatti usa ingredienti selezionati, tracciati e rigidamente controllati, insieme all’esperienza nella lievitazione, realizzata solo con lievito madre gelosamente conservato. Grazie al laboratorio interno all’azienda e a importanti supporti esterni, Melegatti garantisce l’eccellenza qualitativa per ogni prodotto uscito dai propri forni; quella qualità che ha fatto il successo della piccola pasticceria in Corso Porta Borsari che oggi è diventata la prestigiosa Melegatti SpA.
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“Dal 6 al 6” MELEGATTI è a BARDOLINO

Melegatti sponsorizza la manifestazione natalizia e stringe il suo legame con il territorio.

Melegatti S.p.A., azienda veronese leader nel settore dolciario da ricorrenza, rinnova la sua sponsorizzazione e la sua partecipazione alla manifestazione natalizia che si svolgerà nell’incantevole cornice gardesana che è la città di Bardolino, nel periodo che andrà dal 06 dicembre 2012 fino al 06 gennaio 2013.

L’azienda, il cui capostipite Domenico Melegatti per primo inventò e brevettò il Pandoro (era l’anno 1894), ha dunque il merito di sostenere questa importante iniziativa che, anno dopo anno, fa riscoprire il Lago di Garda nel suo periodo meno conosciuto ma non per questo meno ricco di fascino per chi decide di visitarlo, passeggiando tra le sue vie.

Quest’anno le manifestazioni prenderanno il via giovedì 06 dicembre alle ore 18.00 con l’accensione dell’albero di Natale Melegatti, evento che sarà seguito in diretta da Radio StudioPiù. L’albero si trova in pieno centro storico e con i suoi 7 metri di altezza illuminerà la piazza centrale donandole la tipica atmosfera natalizia. Ogni via poi sarà impreziosita dalle tipiche luminarie natalizie (quest’anno saranno oltre 400) e si potranno ammirare nelle vetrine dei vari negozi e locali del centro ben 16 differenti presepi che costituiscono la Mostra di presepi artigianali.

Come sempre il punto di ritrovo principale sarà la pista di pattinaggio, allestita sul lungolago, attorno alla quale potranno convergere bardolinesi, visitatori stranieri, famiglie e ragazzi. E proprio sui ragazzi si è voluta porre quest’anno maggior attenzione, dedicando loro più spazi e attività come ad esempio i concerti, i tornei maschili e femminili di WII, la “Pizza con delitto” organizzata dalla biblioteca, e un Laboratorio di Natale in cui si insegnerà ai bambini l’arte del riciclo.

Molti gli eventi che allieteranno i presenti anche nei principali giorni di festa di Natale e Capodanno, per concludersi poi con il classico rogo della Befana il 06 gennaio.

Come ogni anno il tipico Motorhome blu Melegatti sarà presente a Bardolino durante tutta la manifestazione, offrendo e vendendo le prelibatezze dell’azienda, e dando inoltre la possibilità di degustare le novità del Natale 2012: Nocciolino, Limoncino e Panettone Due Delizie.

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Con Melegatti lo sai la VACANZA è più dolce che mai!

Da sempre tradizione e modernità vanno di pari passo in casa Melegatti, ma mai come quest’anno l’attenzione al proprio pubblico è speciale: infatti, oltre a festeggiare il Natale con il tradizionale Pandoro da 750 gr. e con una bottiglia di Gran Cinzano, la storica azienda veronese regalerà un soggiorno di 4 persone al mare, ai laghi, in montagna, alle terme!

Infatti, nella confezione regalo “Melegatti Vacanzadoro” l’acquirente troverà un coupon che gli permetterà di scegliere una settimana di vacanza nel catalogo Iperclub Vacanze e di portare tutta la famiglia (4 persone +1 bambino) nella località balneare, lacustre, montana, oppure termale preferita.

Ed è così che il più classico dei dolci Natalizi, inventato proprio da Domenico Melegatti nel 1894, il Pandoro, regalerà una vacanza d’oro. Quest’anno la tradizione si rinnova con un regalo che porterà una settimana di svago a tutti i clienti.

Per il 2012 più che mai, Melegatti sarà la firma di un Natale speciale.

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Fondata da Domenico Melegatti nel lontano 1894, Melegatti S.p.A. cresce nel tempo diventando una delle. La sua fortuna è legata principalmente al prodotto che per eccellenza la contraddistingue da sempre e al quale si attribuisce con orgoglio la paternità: il Pandoro. Situata oggi alle porte di Verona, l’Azienda vive un incremento di successi e riconoscimenti costante nel tempo. Traguardi importanti che dagli anni 80 ad oggi hanno portato ad una crescita di fatturato che dagli esperti del settore verrà definito “strepitoso”. Un grande risultato che ha portato Melegatti a raggiungere quegli obiettivi che ancora oggi sono alla base degli ideali dell’Azienda: ricerca continua della qualità, cura nella lavorazione, genuinità degli ingredienti selezionati, innovazione tecnologica, mantenendo però sempre lo sguardo attento alle tradizioni e alle proprie radici.

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Dolci tradizionali veneti

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  • 31 Gennaio 2012

I dolci sono da sempre il tallone d’Achille di molti italiani e bisogna davvero ammettere che la nostra industria dolciaria è da sempre molto ricca di inventiva per quanto riguarda la produzione di dolci tipici.
Naturalmente i dolci tipici della festa per eccellenza, il Natale, e famosissimi in tutto il mondo, sono il pandoro ed il panettone, il primo di origini venete e l’altro nato ben settecento anni fa, in Lombardia. Dalla loro nascita, questi prodotti si sono evoluti e hanno aggiunto delle innovazioni ai tradizionali ingredienti, per farli incontrare con i gusti dei più giovani: sono quindi nati i primi pandori ripieni ai canditi, alle goccia di cioccolato, alle creme liquorose, quelle al limoncello e molto altro.
Oltre e questi dolci delle feste natalizia, ci sono molte specialità italianesiciliane e regionali che sono famosi nel mondo: la padovanissima torta Pazientina ad esempio, che ricorda vagamente il pandoro veronese- diffusa circa un secolo fa, con l’andare del tempo ha trovato il suo spazio nella tradizione culinaria veneta e copre una buona parte anche del mercato estero. Questa delizia è a base di zabaione aromatizzato al curaçao, una soffice pasta gialla e ricoperto di mandorle oppure, a piacere, di uno strato di scaglie di cioccolato fondente.
Altra delizia veneziana sono le Spumiglie, antico dolcetto veneziano, di grande semplicità e facilissima preparazione, oggi utilizzato soprattutto come guarnizione per altri dolci oppure come snack; decisamente più stagionale invece la ricetta della Pinza, altro dolce tipico del Veneto, che veniva realizzato con ingredienti semplici, poveri e facilmente reperibili dalle famiglie povere; in origine era il dolce che si realizzava per Natale, anche se poi si è iniziato a prepararlo in occasione dell’Epifania. Fino alla metà del XX secolo la si preparava con un impasto di farine di frumento e granturco, uva passita, fichi secchi, gherigli di noci, semi di finocchio e altri frutti secchi stagionali; attualmente è un dolce che non ha trovato il suo spazio nella grande industria dolciaria e si può assaggiare infatti solo in famiglia oppure in osterie tradizionali.
Veneta anche la ricetta degli Zaeti, dolcetti antichissimi, che vennero inventati proprio perché nelle famiglie povere abbondava la farina di mais gialla, che ne è l’ingrediente principale; l’aggiunta di zucchero, burro, uova, uvetta ne rendeva un ottimo, seppur povero, dessert.
Per il periodo di Carnevale invece, i dolci che rappresentano la tradizione veneta sono senza dubbio i Crostoli, le Frittelle e le Castagnole; i primi sono dei dolci che arrivano nelle montagne venete dalla Repubblica Serenissima e nel passato accompagnavano i momenti di festa delle comunità montanare; le frittelle veneziane invece sono dolci carnevaleschi diffusi in veneto sin dal Rinascimento e la ricetta originale sembra arrivi da Bartolomeo Scappi, cuoco del Papa Pio V. Nel ‘700 divenne “dolce nazionale dello Stato Veneto” e consiste in palline di impasto fatte friggere nell’olio bollente, a piacere includendovi uvetta, pinoli, oppure riempiendoli di crema; simili le castagnole che però hanno una consistenza piuttosto dura.
Terminato il carnevale, e con l’avvicinarsi della Pasqua, la cucina veneta prevede la colomba classica oppure farcita, questo dolce a dire il vero, come il Panettone, è stato inventato a Milano – Pavia. Nella zone infatti si è diffusa la leggenda secondo cui infatti il santo irlandese San Colombano, ospite della regine Teodolinda, trasformò le pietanze del banchetto della regina in colombe di pane.
Serena Rigato
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Melegatti impegnata nella beneficienza

San Giovanni Lupatoto (Verona), 27 Dicembre 2011- Melegatti, storica azienda veronese della produzione di prodotti dolciari tipici, per il Natale 2011 decide di partecipare, assieme alla fondazione Onlus Rosangela D’Ambrosio, ad un grande progetto benefico in India.

Melegatti è l’azienda che ha depositato il brevetto del celebre Pandoro, già nel lontano 1894 per mano del suo fondatore, Domenico Melegatti. Oggi l’azienda si trova alle porte di Verona e oltre al famosissimo Pandoro, produce e distribuisce in tutto il territorio italiano e all’estero, prodotti italiani dolciari di ottima qualità,dai tradizionali dolci delle feste ai più innovativi prodotti ideati per qualsiasi occasione come il dolce al limoncello, il Bacio di Giulietta o la Torta di Tiffany.

Quest’anno in occasione delle Feste, la Melegatti è stata partner della Fondazione Rosangela D’Ambrosio per un progetto interamente dedicato ai bambini dell’India: con la collaborazione della Litocartotecnica Pigni che ha disegnato le confezioni, Melegatti ha realizzato quasi 10.000 Pandori da 750 gr che sono stati distribuiti da volontari dell’Associazione stessa durante manifestazioni in tutta Italia; i Pandori, venduti in questa inedita confezione “limited edition” rossa, con l’immagine dei bimbi indiani serviranno a raccogliere fondi che verranno interamente devoluti ai piccoli indiani del villaggio Mawroh, nel Megalaya, dove l’associazione è attualmente impegnata in un progetto di costruzione di due pozzi di acqua potabile e di una casa di accoglienza per orfani e bimbi disagiati.

Come recita la scritta sulle confezioni “L’acquisto di questo Pandoro è un importante segno d’amore, un gesto capace di farsi dono per raggiungere tanti bambini e condurli per mano verso un avvenire migliore”, l’Associazione infatti, e Melegatti stessa, si impegnano ad assicurare che l’intero importo derivante dalla vendita del Pandori (per i quali è chiesto un contributo minimo di 6€ per pezzo) sarà interamente devoluto per il progetto: le iniziative della fondazione sono trasparenti e controllate dato che ogni Euro donato verrà personalmente gestito dall’Associazione ed i suoi volontari si occuperanno personalmente di seguire sul posto i progetti previsti per il villaggio e di sostenerli.

L’azienda veronese, che a giorni sarà impegnata a Colonia alla fiera internazionale del dolciario ISM, dove promuoverà la nuova linea di merendine e croissant per bambini, dimostra quindi in questo Natale 2011 di voler mettere il proprio nome ed il proprio contributo anche in progetti di beneficienza importanti, come quello della Fondazione Rosangela D’Ambrosio.

Serena Rigato

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IL NATALE AI TEMPI DELLA CRISI. CENONE PIU’ CARO FINO AL 10% E DIFFERENZE DI PREZZI FINO AL 30% FRA LE CITTA’ ITALIANE

“Città che vai, prezzi che trovi”. Bologna la più cara, Roma la più conveniente.
Ma le offerte danno una mano agli italiani garantendo prodotti d’eccellenza a cifre moderate.

Milano, 20 Dicembre – Le festività natalizie sono da sempre un periodo dell’anno caratterizzato da grandi spese che, visto la difficile fase economica che stiamo attraversando, rischiano di essere veramente fuori budget per molte famiglie italiane.

L’Osservatorio di KlikkaPromo.it, motore di ricerca delle offerte promozionali di supermercati e ipermercati, ha calcolato il prezzo medio del carrello della spesa natalizia composto interamente da prodotti in promozione dimostrando come i consumatori possono recuperare tutto il necessario a cifre low-cost per passare delle feste senza tagli rispetto alla tradizione.

Dall’analisi effettuata su 5 grandi città italiane (Roma, Milano, Firenze, Torino e Bologna) emergono, da una parte, i rincari e i forti differenziali di prezzo all’interno delle diverse categorie merceologiche, dall’altro, il potenziale di risparmio ottenibile dall’utilizzo delle offerte promozionali. In tutti i capoluoghi è possibile organizzare un pranzo o un cenone natalizio per una decina di persone a una cifra molto contenuta: meno di 80€!

L’Osservatorio di KlikkaPromo.it ha ulteriormente approfondito la sua ricerca andando a confrontare i prezzi di alcuni prodotti di marche famose in offerta nei punti vendita delle città utilizzate come campione e, anche da questa analisi, sono emersi ampi divari di prezzo. Ad esempio, lo stesso pandoro farcito di una nota marca da 800 gr lo si trova dai 4,67€ di Torino fino ai 6,90€ di Roma (quasi il 50% in più). O ancora, lo stesso salmone affumicato norvegese in vendita a Firenze a 11,90€ nella confezione da 500 gr, lo si trova anche sugli scaffali bolognesi a 14,99€ (oltre il 25% in più). O infine, un famoso cotechino in confezione da 500gr, in vendita a Roma a 2,99€, lo si può trovare sempre a Bologna a un prezzo maggiorato di oltre il 30% (3,99€).

Dall’analisi sui prezzi medi emerge che la città complessivamente più conveniente è Roma. Lo scontrino della capitale è infatti l’unico, insieme a quello di Firenze, a scendere sotto i 74€. Particolarmente conveniente il salame, il cui prezzo è nettamente inferiore rispetto a quelli registrati in tutte le altre città. Basti pensare che 200 gr. di salame, sempre a Bologna, costano mediamente oltre 70 cent in più. Ed è proprio il capoluogo emiliano a risultare nel complesso il più caro con uno scontrino che supera quello romano di circa il 7%.

Sempre a Roma è possibile acquistare i panettoni farciti più economici. Battendo su questi anche quelle città del nord dove la tradizione del panettone è ben più radicata, Milano in primis. I milanesi possono comunque consolarsi in quanto possono accompagnare il loro dolce preferito con le bollicine più convenienti dello stivale  a 5,98 euro per 2 bottiglie da 750 ml.

Torino, posizionata a metà classifica complessiva, è però prima per lo zampone,  con un costo medio per 8 etti che si attesta poco sotto i 5,70€: circa 20 centesimi in meno rispetto a quello che si può acquistare a Milano e a Bologna. Mentre il primato per il cappone spetta a Firenze, unica città a scendere sotto il muro dei 9€ per la quantità necessaria (per 8-10 persone, 1.6 kg).

Milano si piazza infine in penultima posizione. Particolarmente costosi risultano essere gli antipasti: prosciutto crudo e salame, 4,37 euro e 3,33 euro rispettivamente per 200 gr., sono di fatto i più cari tra quelli riscontrati nelle 5 città esaminate.

Sempre per quanto riguarda il capoluogo lombardo, l’Osservatorio di KlikkaPromo.it ha rilevato la variazione percentuale dei prezzi dal 2010 al 2011 di una decina di prodotti che sicuramente non mancheranno sulle tavole dei milanesi. Confrontato con il Natale dell’anno scorso in molti casi si registrano aumenti ben al di sopra dell’inflazione.

Klikkapromo.it ha oltre 100mila prodotti in promozione ogni giorno, con una copertura in grado di mappare circa l’80% del mercato di iper e grandi supermercati in tutta Italia.

 

 

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Questo Natale Pandoro o Panettone?

C’è chi preferisce il soffice pandoro, burroso e delicato, e chi invece non rinuncerebbe mai al goloso panettone, imbottito di uvetta e di frutti candidi e ricoperto da una croccante glassa di zucchero e mandorle.

Si tratta di due prodotti tipici italiani, entrambi prelibati, che nel periodo natalizio non mancano mai sulle tavole degli italiani, a conclusione di un pranzo o cena in famiglia o serviti con caffè o liquori per festeggiare con gli amici.

Il pandoro è un dolce tipico veronese, nato forse in Austria come evoluzione del cosiddetto “Pane di Vienna” o a Venezia dal “pane de oro” servito sulle tavole dei ricchi veneziani. Fu Domenico Melegatti a depositare per primo all’ufficio brevetti il pandoro, realizzato a forma di stella.
La ricetta del pandoro prevede, tra gli ingredienti principali, farina, zucchero, uova, burro, burro di cacao e lievito e, in base ala preparazione originale, non dovrebbe contenere creme e canditi.
Oggi però esistono in commercio moltissime varianti del pandoro, farcite con varie creme o con cioccolato.

Il panettone è invece un dolce tipico milanese, diffuso in tutta Italia. Soffice e profumato, è caratterizzato da una crosta golosa e croccante. Farcito con uvetta sultanina, scorze d’arancia candite e cedro, è una vera delizia per il palato di grandi e piccini. Il suo nome deriva dall’antico “pan del ton”, che significa “pane di lusso”.

Panettone e pandoro sono tra i più golosi prodotti tipici italianii. Che preferiate l’uno e l’altro, in questo periodo potrete farne una gran scorpacciata!

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I dolci tipici natalizi: panettone e pandoro

Con l’avvicinarsi del Natale nascono fra amici e parenti diverse discussioni fra chi preferisce il pandoro e chi il panettone, due tipici dolci delle feste italiane ma non solo.
Quale sia il più buono è difficile dirlo, dipende dai gusti, di certo però sono i più venduti. Di certo questa supposta rivalità permette anche di aumentare le vendite, dato che in ogni famiglia c’è che predilige l’uno e chi predilige l’altro. Cosa che invece non succede a Pasqua, dove il dolce tipico è la colomba.

L’origine del pandoro infatti non è ancora stata accertata con sicurezza, le versioni sono contrastanti. Alcuni studiosi pensano che il pandoro sia nato nella Repubblica Veneta del ‘500, quando venivano serviti sulle ricche tavole dei nobili dei dolci di forma conica, ricoperti da foglie d’oro, chiamati appunto “Pan de Oro”.
Secondo altri,invece, l’origine deriva da un antico dolce, a forma di stella, che i veronesi consumavano a Natale: il “nadalin”. La tesi però più accreditata lega la nascita del pandoro alla Casa Reale degli Asburgo, dove fin dal ‘700-‘800 erano ben conosciute le tecniche di lavorazione del “Pane di Vienna” che sono rimaste alla base della preparazione del pandoro. La lavorazione del”Pane di Vienna” prevedeva di completare l’impasto aggiungendo una maggiore dose di burro con il sistema della pasta sfoglia, dove diversi strati di pasta vengono alternati a strati di burro, con il risultato che durante la cottura il dolce acquista volume.

Dall’Ottocento la produzione del pandoro si perfeziona a Verona a fine ‘800. Il pandoro è stato l’espressione più tipica della produzione dolciaria di Verona e oggi è famoso in tutta Italia è uno dei dolci tipici delle festività natalizie. Dell’antico “nadalin” il pandoro conserva ancora oggi la forma stellare. La sua struttura tronco-conica, a grandi costole disposte secondo il tipico disegno di una stella a otto punte.

Anche le leggende sull’invenzione del panettone sono moltissime, di certo si sa che è un dolce milanese. Mentre il panettone lombardo è notoriamente quello alto, esiste anche la variante piemontese, bassa e larga. Una delle leggende più famose è quella di Ughetto e Adalgisa. La famiglia di Ughetto, falconiere del Duca, contrastava la storia del giovane con la bella Adalgisa, figlia di un fornaio.
Quando il padre della ragazza incominciò ad avere guai finanziari dovuti alla perdita di clienti e alla malattia del suo garzone, Adalgisa fu costretta a fare lavori umili per assicurare qualche soldo alla famiglia.
Al giovane la situazione faceva soffrire e fu allora che gli venne l’idea di lavorare al forno come garzone. Durante il periodo di lavoro Ughetto apportò modifiche al pane aggiungendo prima il burro e poi lo zucchero alla ricetta originale. Una notte Ughetto vi aggiunse anche pezzetti di cedro candito e delle uova . Era un pane molto speciale e piacque a tutti.

Per Natale il giovane pensò di aggiungere anche dell’uva passita o meglio uva passòla, come si diceva allora.
Fu un trionfo, tutti volevano il nuovo pane inventato da Ughetto.

A cura di Martina Meneghetti
Prima Posizione Srl – Agenzia Seo

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