Veicoli che viaggiano a forte velocità, clacson, sirene di ambulanze o forze dell’ordine, ruote che stridono sull’asfalto, rombi e sgasate di motori… i rumori del traffico veicolare possono essere davvero molesti, e quando sono continuativi passano dall’essere un disturbo alla quiete a una minaccia per la salute.
Abituarsi alla cacofonia dell’inquinamento acustico urbano è tutto tranne che salutare: i livelli di decibel dovrebbero essere tenuti sotto costante controllo, al pari di quanto si fa con PM10 ed altre sostanze nocive. Le prove delle correlazioni negative tra rumore eccessivo e impatti sulla salute nel lungo periodo sono ormai così tante che nessuno può più far finta di niente. Uno degli studi più interessanti a riguardo, condotto lo scorso anno in Germania dallo IUF Leibniz Research Institute for Environmental Medicine, ha dimostrato a questo proposito che l’inquinamento acustico può causare problemi di carattere cardiovascolare tanto quanto l’inquinamento atmosferico. L’installazione di pannelli fonoisolanti può risultare estremamente utile nel caso di zone sensibili che devono essere protette dalle pressioni sonore provenienti dal traffico e da altri rumori urbani molesti. Una azienda che vanta una lunga esperienza in questo settore è Matis Insonorizzazioni, che con le sue barriere antirumore efficienti e personalizzabili è in grado di risolvere ogni problematica legata all’inquinamento acustico nei centri abitati: per maggiori informazioni si può contattare lo 0522 900321.Il campo di battaglia dell’udibilità e i sani alleati delle nostre orecchie: pannelli fonoisolanti e fonoassorbenti
C’è chi prova a insonorizzare parte della propria casa rivestendone le pareti con i cartoni delle uova, ma di solito gli sperimentatori sono studenti con il senso dell’inventiva e molto tempo per farsi la colazione all’inglese la mattina. Ma l’insonorizzazione acustica è una questione seria, oggetto di studio e di investimenti economici. L’insonorizzazione industriale e civile è importantissima per la nostra salute acustica, la quale è tutelata anche a livello legale. Insomma, l’installazione di impianti di filtrazione dell’aria non è l’unica legittima preoccupazione delle industrie e delle associazioni che tutelano la salute dei lavoratori e dei cittadini.
Come viene misurata l’intensità dei suoni e qual è il limite di decibel previsto dalla legge?
Il fonometro è lo strumento preposto alla misurazione dei suoni, effettuata tramite la conversione del segnale sonoro in segnale elettrico, conversione che permette di attribuire al suono un quantitativo in decibel. Il D.Lgs.10 aprile 2006 n. 195 prevede che il livello di decibel sul luogo di lavoro non possa superare gli 87 decibel. Ma alla soglia degli 80 decibel scatta l’obbligo per il datore di lavoro di mettere a disposizione dispositivi di protezione individuale che permettono di attenuare il carico acustico subito dal lavoratore.
Ma chi si occupa di studiare la percezione dei suoni da parte degli esseri umani e i suoi effetti sulla nostra vita? La scienza in questione ha un nome preciso: psicoacustica, e si occupa dei meccanismi che trasformano gli impulsi acustici in sensazioni coscienti. La dimensione del suono è compresa fra il limite inferiore degli infrasuoni, gli ultrasuoni, la soglia di udibilità e quella del dolore e il tutto viene chiamato campo di udibilità.
Come diminuire il carico di decibel che invade il nostro campo di udibilità?
Il rumore, infatti, ci spacca la testa e rende le nostre orecchie un campo di battaglia. Ma in questa lotta abbiamo dei sani alleati. Si chiamano materiali fonoisolanti e fonoassorbenti.
Infatti, esistono materiali che assorbono i suoni in maniera molto più efficace rispetto ai cartoni delle uova. Pensiamo a quelli che rivestono le cabine silenti . Le cabine insonorizzate vengono utilizzate per gli esami di audiometria diagnostica al fine di non falsare i test. Oltre al medicale, altri ambiti di utilizzo della cabina insonorizzata sono quelli delle registrazioni audio e delle traduzioni simultanee.
Migliorare il clima acustico è la preoccupazione di molti di noi, non solo di chi per professione necessita di un efficace isolamento acustico. Pensiamo agli insegnanti che sono costretti a passare ore e ore in mezzo al chiasso provocato da alunni troppo vivaci. Certamente, il primo obiettivo da ottenere è cercare di calmare le acque burrascose della classe, lavorando quindi sulla spina dorsale dell’insegnante affinché impari a tenere a bada la classe. Però, l’introduzione di pannelli fonoisolanti nell’ambiente classe che, per forza di cose, è rumoroso non è affatto una brutta idea. Il fonoisolamento è realizzato grazie a strutture modulari che possono essere assemblate sulle strutture portanti degli edifici. Sono utilizzate nei luoghi di lavoro, nelle scuole, negli ospedali e possono essere installate anche in abitazioni private.
I materiali fonoisolanti sono caratterizzati da una massa e uno spessore elevato, necessario per limitare la trasmissione del suono tra due ambienti differenti. L’isolamento acustico è utile quando stanze o locali con differente pressione sonora si trovano in posizione attigua, come negli appartamenti o nelle scuole. Il materiale fonoisolante rende più difficoltosa la diffusione del suono negli ambienti circostanti.
I materiali fonoassorbenti, invece, sono generalmente caratterizzati da una bassa densità e da porosità, qualità che permettono loro di limitare il riverbero delle onde sonore, diminuendo così l’effetto eco e il rimbombo. Questi materiali convertono una parte dell’energia sonora incidente in calore.
Insomma, diritto del lavoratore e di tutti noi non è solo quello di lavorare e vivere in luoghi provvisti di impianti aspirazione fumi se l’aria è a rischio inquinamento, ma anche di avere adeguati impianti di isolamento acustico, perché l’inquinamento sonoro, anche se meno alla ribalta rispetto ad altre tipologie di inquinamento, incide sulla qualità della nostra vita in maniera indisturbata e …. silente.
Sara Barausse – Prima Posizione Srl – Promozione Brand
Inquinamento acustico e atmosferico
Quando si parla dei problemi che maggiormente affliggono la nostra epoca, l’inquinamento è uno dei termini che ricorrono maggiormente.
Impianti industriali, traffico, scarichi di ogni tipo….nelle nostre città l’inquinamento regna sovrano, in tutte le sue forme, e anche se si tratta di un problema presente ormai da tempo immemore nell’agenda dei grandi del mondo, e nonostante i continui inviti ai singoli cittadini affinché ognuno faccia la sua parte, sembra sempre che si faccia troppo poco per ridurre l’inquinamento, e i suoi effetti negativi, seppur in minima parte.
Quando si parla di inquinamento, la maggio parte delle persone pensa automaticamente all’inquinamento di tipo atmosferico, ma ci sono molti altri tipi di inquinamento, ognuno dei quali può essere causa di disagi e fonte di stress, e per ognuno dei quali bisognerebbe attuare delle specifiche soluzioni. Qualche esempio? L’inquinamento acustico, per esempio, al quale si potrebbe ovviare, almeno in parte, con l’insonorizzazione acustica degli edifici. L’inquinamento sonoro, anche se meno “popolare” rispetto a quello atmosferico, è comunque una piaga delle nostre società; provate a pensare ad una qualsiasi delle nostre città: il rumore dei motori e dei clacson provenienti dalle strade, la musica ad alto volume di molti locali, i suoni non proprio piacevoli prodotti da fabbriche, cantieri e aeroporti…i danni che tutte queste fonti di rumore possono provocare riguardano non solo il nostro apparato uditivo, ma anche la nostra salute mentale: una prolungata esposizione a rumori molesti può provocare, infatti, stress e malessere generale. In particolare, possono presentarsi veri e propri effetti di danno ad un dato organo o sistema, degli effetti di disturbo, ossia delle alterazioni solo momentanee di un organo o sistema, o annoyance, ossia un senso di fastidio. Non a caso esistono delle normative ben precise, sia per quanto riguarda i locali che gli impianti industriali, che impongono dei limiti oltre i quali non si può andare, e che prevedono che certi edifici non possano essere costruiti in prossimità di centri abitati. Per ridurre gli effetti dell’inquinamento acustico gli edifici possono dotarsi, per esempio, di pannelli fonoisolanti, che possono essere assemblati per realizzare cabine insonorizzanti, barriere e pareti divisorie. Nel caso di edifici in cui hanno luogo dei processi produttivi molto rumorosi, è necessaria invece una vera e propria progettazione acustica per l’insonorizzazione industriale.
Le fabbriche sono tra le maggiori artefici non solo dell’inquinamento acustico, ma anche di quello atmosferico. Le polveri e i fumi prodotti in molti impianti industriali durante determinati processi produttivi possono essere molto dannosi per l’ambiente e per la salute dell’uomo. Per cercare di limitare i danni, tali industrie devono dotarsi di impianti di aspirazione e filtrazione industriale di fumi e polveri sempre più efficaci, come ha fatto, di recente, IIVA, l’acciaieria di Taranto che all’inizio dell’anno ha inaugurato un nuovo impianto di aspirazione e depolverizzazione dei fumi prodotti, un macchinario che filtra tali sostanze prima che vengano immesse nell’atmosfera. Gli effetti positivi, con un impianto del genere, non riguardano solo l’ambiente esterno, ma anche quello interno alla fabbrica, dato che i filtri del nuovo macchinario riducono pure la polvere nell’ambiente di lavoro.
Articolo a cura di Francesca Tessarollo
Prima Posizione Srl – ottimizzazione siti internet