ROMA – Cittadini, esercenti e residenti di Via Giulia, simbolo del Rinascimento nel centro storico della capitale, sono contrari al progetto del mega-parcheggio interrato (PUP) che la CAM Edilizia intende realizzare nell’area archeologica di 7.000 metri quadrati (più grande di Piazza Farnese) situata a circa metà della strada: stando ai disegni originali, trattasi di un progetto che viola le norme imposte dall’atto di concessione comunale, poiché INTERRATO NON È, ma anzi, una volta realizzato, emergerebbe in superficie di ben 5 metri (!) circa (senza contare gli elementi sovrastanti, quali scale d’accesso e ascensori!), devastando tutta l’area interessata e mettendone a rischio la stabilità. Tant’è che pure la Direzione Nazionale Antimafia, la cui sede affaccia direttamente sugli scavi, ha espresso parere contrario a questo progetto, e comitati di cittadini impegnati nella tutela di Via Giulia e del centro storico capitolino, hanno fatto ricorso al TAR e alla Procura della Repubblica. Ciononostante, a nulla sono valsi fin’ora i numerosi appelli anche di esperti, urbanisti e studiosi: il Sindaco Marino e il Ministro dei Beni Culturali Franceschini non rispondono. (VEDI TESTI E IMMAGINI IN ALLEGATO)
-
Durante i lavori di scavo per la realizzazione di questo parcheggio, iniziati nel 2008, sono emersi preziosi reperti archeologici d’età augustea; la CAM Edilizia, quindi, è stata costretta a ridimensionare l’estensione orizzontale del progetto e, per recuperare volume in verticale (ogni posto auto vale circa 150 mila euro), ha elaborato un nuovo progetto che, però, stando ai disegni originali, sporgerebbe dalla superficie stradale di circa 5 metri (!), per dare spazio a 3 piani interrati da 76 posti auto ciascuno, e un quarto piano da 36 posti pertinenziali e altri 30 a rotazione.
-
In questo modo, lo sviluppo verticale del parcheggio, passato da 400 a 300 posti auto (293 per l’esattezza), oltre a devastare irreversibilmente l’area archeologica e il contesto rinascimentale di superficie (i muri del parcheggio sarebbero ben visibili su tre lati a livello della strada), secondo le indagini archeologiche costituirebbe fonte di rischio sia dal punto di vista idrogeologico e idraulico, in quanto andrebbe ad interessare la falda acquifera nelle sue fasi di piena, sia dal punto di vista strutturale, in quanto metterebbe a rischio di stabilità le fondamenta dei palazzi antichi dell’area.
-
Lo scorso ottobre, nell’ultima assemblea del Procedimento di Progettazione Partecipata dei Cittadini per la superficie del PUP di Via Giulia, indetta dal 1° Municipio, la Direzione Nazionale Antimafia (DNA), la cui sede affaccia direttamente sull’area di costruzione del parcheggio, è intervenuta con un suo rappresentante per manifestare la propria contrarietà a questo progetto, considerandolo pericoloso sia in termini di sicurezza che di stabilità. Ma a quanto pare, il Comune e il Municipio di Roma Capitale non ne hanno tenuto conto.
-
Come se non bastasse, i lavori per la costruzione di questo parcheggio hanno già divorato sia il campo sportivo esterno dell’adiacente Liceo Virgilio -che conta oltre 1500 studenti-, sia l’intera Via di S. Filippo Neri che prima collegava Ponte Mazzini con Via Giulia e Vicolo della Moretta attraendo il passaggio di visitatori e consumatori nell’area, dove invece, dal 2008 ad oggi, i negozi e i caratteristici antiquari di via Giulia stanno via via chiudendo uno dopo l’altro, e quelli che ancora resistono sopravvivono a stento.
-
A ciò si aggiungano pure i danni incalcolabili che lo stato di degrado di Via Giulia, dovuto all’incuria dell’amministrazione comunale e alla presenza degli scavi della CAM Edilizia, ha già provocato e sta ancora procurando da tempo sia al sito storico, sia ai residenti e agli esercenti di zona, molti dei quali addirittura già costretti a traslocare altrove e/o a chiudere l’attività.
-
Degrado causato non solo dalla pluriennale assenza di interventi comunali di ordinaria manutenzione e dalla mancanza di un’associazione di commercianti e residenti della strada, ma anche e specialmente dall’accordo stabilito nell’atto di concessione del sito, secondo il quale, solo dopo che l’amministrazione capitolina avrà rilasciato il permesso di costruzione del PUP di Via Giulia, la CAM Edilizia verserà al Comune la somma di 1.160.350,17 euro, pari al corrispettivo degli oneri del parcheggio, da destinare ad opere di riqualificazione delle aree adiacenti, comprese Via Giulia e Vicolo della Moretta (somma peraltro davvero esigua per la concessione novantennale ad un privato di un suolo pubblico di tale pregio per la realizzazione di circa 300 posti auto che saranno messi in vendita a 150.000 euro ciascuno, se non di più!) .
-
Sta di fatto che negli ultimi mesi l’amministrazione comunale, per evitare l’ulteriore protrarsi dello stallo dei lavori e le crescenti proteste dei cittadini, ha già fatto rinterrare in tutta fretta i preziosi reperti archeologici augustei emersi dagli scavi, però senza mai attivare alcuna ricerca di fondi privati e/o europei che avrebbero potuto consentirne l’esposizione permanente, e senza mai dare ai cittadini l’opportunità di poterli ammirare anche solo per un giorno.
-
E a nulla sono valse fin’ora le accese esortazioni pubbliche di esperti, urbanisti, studiosi e associazioni (Paolo Portoghesi, Adriano La Regina, Claudio Strinati…), affinché venga lanciato dal Comune un concorso internazionale di idee per una progettazione unitaria sotterranea e di superficie dell’area di Via Giulia/Largo Perosi e che includa l’adiacente vicolo della Moretta.
-
Inaccettabile, dunque, che il Comune continui ad appoggiare un privato che, a fronte del costo di costruzione di un parcheggio per 20-25 milioni di euro, ne incasserebbe un’altra ventina, creando scempio storico, ambientale, artistico, architettonico, culturale, penale, civile e sociale in un’area archeologica e rinascimentale dal valore inestimabile, con un progetto destinato quindi ad avere effetti profondamente negativi anche a livello internazionale, per di più selezionato ad libitum attraverso consultazioni specialistiche di facciata e un sedicente processo di progettazione partecipata esteso a pochissimi cittadini e del quale si sono, comunque, ignorati gli esiti contrari!
-
Per tutte queste ragioni, tanti cittadini romani e molti di coloro che hanno a cuore la tutela dell’area di via Giulia e del centro storico capitolino, chiedono al Sindaco Marino e all’amministrazione comunale un PROGETTO DI PARCHEGGIO COMPLETAMENTE INTERRATO,
che sia il risultato di un CONCORSO INTERNAZIONALE di idee
e che garantisca la TOTALE SICUREZZA E DECORO del sito,
nonché la RESTITUZIONE DEL CAMPO SPORTIVO preesistente agli studenti del Virgilio, in proporzione alla loro densità, e di VIA di S. FILIPPO NERI alla cittadinanza.