Progetto Polybioplast condotto dal Parco Scientifico e Tecnologico della Sicilia,con Università di Catania e partner internazionali
Svelati i segreti di due batteri produttori di polimeri biodegradabili, biosurfattantie molecole antimicrobiche
CATANIA – Nuovo successo per il Parco Scientifico e Tecnologico (Pst) della Sicilia nel campo della produzione di prodotti biodegradabili da scarti e rifiuti. La ricerca nell’ambito del Progetto “Polybioplast”, finanziato dal “PON Ricerca e Competitività” e avviato dal Pst da quasi un decennio, ha compiuto infatti importanti progressi per l’ottenimento di un film polimerico biodegradabile mediante conversione microbica di scarti della produzione del biodiesel. Il risultato consente di ottimizzare i processi, abbassare i costi di produzione ed ampliare i campi di applicazione, fra cui i sacchetti biodegradabili per la raccolta differenziata e il compostaggio diretto, le carte riciclabili per il packaging alimentare.
Nello specifico i ricercatori del Parco e dell’Università di Catania – allo scopo di verificare le basi genetiche che governano la sintesi di tali composti, creare dei mutanti over produttori e ottenere prodotti con le caratteristiche chimiche e tecnologiche desiderate – hanno affrontato il problema alla base sequenziando il genoma di due batteri capaci di convertire oli alimentari esausti e sottoprodotti della produzione del biodiesel in polidrossialcanoati (PHA a media catena) e altri prodotti di interesse per la sostenibilità ambientale.
Si tratta di due ceppi di Pseudomonas isolati per la prima volta da piante di pomodoro, che, seppur molto simili dal punto vista morfologico e filogenetico, presentano caratteristiche genotipiche e fenotipiche differenti.
I genomi, sequenziati con tecnologia Illumina GAIIx, sono stati sottoposti ad analisi bioinformatica con il contributo di laboratori partner del Pst quali il Dispa (Università di Catania), International Centre for Genetic Engeneering and Biotechnology (Icgeb, Triste), University of West of England (Bristol, UK) School of Biological Sciences University of Reading (Reading, UK) e Department of Biology University of Massachusetts Dartmouth (Usa).
«Il risultato ottenuto – spiega il responsabile scientifico del progetto Polybioplast Antonino Catara – permette di chiarire alcuni meccanismi dei processi di conversione, sui quali poter intervenire per migliorare l’efficienza del sistema e per ottenere prodotti più performanti». Le informazioni ricavate consentiranno di ridurre i costi di produzione e di passare in tempi brevi alla produzione di teli funzionalizzati, grazie a una macchina in fase di realizzazione presso il partner AAT (Agroindustry Advanced Technologies Spa).
Biopolimeri, biosurfattanti e molecole con attività antimicrobica e antibatterica, sono al vaglio sperimentale ad opera dei ricercatori del Pst.