La Sagra dell’Ortica di Malalbergo 2016 presenta molte novità e la conferma di tutte le eccellenze della scorsa edizione. Malalbergo, “comune verde” tra Ferrara e Bologna, è diventato un laboratorio nazionale per la creazione di piatti a base di ortica e non solo; la convivialità e la simpatia sono il traino della manifestazione. Tra i tanti programmi: “Primissima italiana”, selezione regionale di bellezza e talento e “S-Frutta la sagra”, con un’esposizione di prodotti ortofrutticoli locali. Al centro l’ortica ed il suo uso in cucina, che saranno gli assoluti protagonisti della manifestazione: negli stand gastronomici sarà infatti possibile gustare piatti ispirati a questa pianta ed acquistare i prodotti
La Sagra dell’Ortica di Malalbergo (BO) si è focalizzata su questa pianta nota fin dall’antichità; è infatti incentrata sull’ortica ed il suo utilizzo in cucina ma non si tratta di solo cibo: la cultura della manifestazione, infatti, coniuga usanze e tradizioni del territorio, il volontariato, le aziende (che in pochi anni hanno messo in produzione ben 12 specialità all’ortica), i ristoranti e gli agriturismi, le scuole, il comune, l’Università e i centri di ricerca.
Ecco qui di seguito un intervento dell’antropologa Serenella Dalolio alla presentazione della Sagra sugli aspetti antropologici delle sagre.
Il valore sociale delle sagre paesane
Nella natura umana è connaturato il bisogno di fare festa per il piacere di stare insieme, di guardare e di conoscere, di divertirsi e di condividere l’allegria. Le sagre paesane si configurano come un tipo di festa che esercita un particolare richiamo attrattivo. Ambrose Bierce, ironico scrittore e giornalista americano, nel 1911 definiva la sagra come una “festività religiosa di solito celebrata abbandonandosi alla ghiottoneria e alla ubriachezza”. A distanza di oltre un secolo, prendendo come riferimento il nostro territorio e con la ‘lente d’ingrandimento’ della ricerca etnografica, le sagre paesane si connotano per l’abbondanza di idee, relazioni e persone e sono tenute insieme da un profondo senso di comunità. Il significato etimologico di quest’ultima parola esprime con forza l’anima della sagra: cum (insieme) – munis (dovere, dono); communitas: insieme di coloro che condividono un dovere (o un dono). Chi offre il proprio volontariato, oppure chi, in auto o a piedi o in bicicletta o in scooter o in camper, fa il “turista di sagre”, è presenza socialmente attiva di un’etica di comunità. La Sagra dell’Ortica di Malalbergo è un esempio di “Sagra d’Autore”. Ancora una volta il significato etimologico consente di rendere trasparenti i concetti: auctor in latino deriva da augere, far crescere; Sagra d’Autore nel senso di volontà (un dovere e un dono!) di contribuire ad una crescita creativa della comunità. E qui gli “autori” hanno un nome e un numero: sono oltre 100 e si chiamano Adolfo, che si è inventato un adattamento del ferro da taglio per la raccolta dell’ortica; Denise, che sta cucendo le tovaglie e le presine con il tessuto d’ortica; Laura, che con pezze d’ortica sta reinterpretando lo stemma comunale; Fabrizio, che fa qualsiasi cosa ci sia da fare; Cinzia, che con l’affettuosa abilità di una mamma-cuoca perfeziona le lasagne all’ortica per i 20.000 che verranno alla sagra…
Il claim dell’edizione 2016, a Malabergo (BO) dal 25 al 28 agosto e dall’1 al 4 settembre, è “Noi siamo quello che mangiamo!”. Tra le tante le novità, la partnership con la Sagra dell’Asparago verde di Altedo IGP. La manifestazione rappresenterà come sempre un momento di coesione e divertimento per tutti; si alterneranno infatti spettacoli musicali e di cabaret, concorsi di bellezza e di talento, motoincontri ed esibizioni di auto, mercato del volontariato, dell’hobbistica e dell’artigianato, intrattenimento e giochi per bambini, sfilate e concerti di bande, gare di bocce, camminate, esibizioni di ballo, gare di pesca, caccie al tesoro e alberi della cuccagna insieme a momenti di riflessione con concorsi fotografici, mostre e approfondimenti sulla consapevolezza del cibo; tra questi, “Carne e uova, per un consumo più consapevole” con la relazione del dott. Andrea Poli, direttore NFI; “Acqua – per saperne di più” con la partecipazione di Alessandro Zanasi, medico e idrologo e “Piante spontanee commestibili di Malalbergo” con un approfondimento botanico ed alimentare a cura di Vincenzo Brandolini, responsabile del laboratorio di Chimica degli Alimenti dell’Università di Ferrara, Gabriella Franceschini, naturopata e Adriano Facchini, agronomo.
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