Archives

Comunicati

Garrone, La pubblcità online dovrà tenere conto anche della Web reputation

Pubblicità online e web reputation, per gli investitori pubblicitari è ora di cambiare. Un punto comune per tutti i media: la proprietà del contenuto che diventa, con la tecnologia, il più importante valore aziendale. Pier Domenico Garrone, su Corriere Comunicazioni.


Pier Domenico Garrone su Corriere Comunicazioni.
Ogni anno quando si leggono i bilanci delle società come, ad esempio, quello della Rai, Mediaset, Sky, La7, Repubblica, Class ci si chiede se la fonte del ricavo principale, la concessionaria di pubblicità, è locomotiva o vagone del business.
In Italia, internet aveva nel 2010 un impatto pari a euro 31,6 miliardi, in crescita del 10% annuo con una previsione di raddoppio entro il 2015. Un valore economico che significa una rivoluzione nella produzione e distribuzione dei programmi mediatici. Stop alle produzioni solo per la televisione o solo per la radio. Il format radiotelevisivo diventa App Tv, programma mediatico dove protagonisti e contenuto si rappresentano e incontrano un pubblico sempre più informato e coinvolto oltre la “messa in onda”, con aggiornamenti e servizi a valore aggiunto.

Nuove opportunità di consumo che coincidono meglio e nel tempo con l’interesse e lo stile di vita del cliente. Nella carta stampata la nuova forza è data dalla spesa territoriale di pubblicità che sino a poco tempo fa non avrebbe mai pensato di potersi ritrovare su media autorevoli. Il cliente cerca e “compra” credibilità e reputazione e rifiuta l’acquisto del solo spazio tabellare. Curare la credibilità e la reputazione diventano l’oggetto dell’attività professionale del comunicatore. La carta stampata archiviata la farsa della qualificazione sul mercato per tiratura/copie e preso atto della costante recessione, quasi a 2 cifre, che ogni anno viene registrata nei bilanci sul numero di copie vendute, ha iniziato a pensare alla propria webreputation non solo come risposta/proposta al mercato ma anche per dotarsi di un nuovo, concreto sistema di misura che riporti i valori economici dei contenuti di proprietà a cifre adeguate ai costi editoriali che nel frattempo si sono trasferiti dalle rotative ai social network.

Tutto questo rilancia la creatività italiana, l’industria dell’intrattenimento e dell’informazione dove , oggi, i giornalisti sono costretti ad inseguire la domanda di comunicazione e devono lasciare spazio a nuove figure professionali, digital native, che ne insidiano la leadership aziendale.
La crescita quantitativa ha dato il via anche a sperimentazioni di distribuzione multicanale come meglio preferito dalla platea del pubblico. L’ascolto dei principali canali generalisti, quelli di Rai e Mediaset, è precipitato dall’89% al 68% tra il 2001 e il 2011, a vantaggio di un’offerta verticale sorta con i canali digitali e la rete internet rispondente ad un pubblico in mobilità per il 75%, che torna ad apprezzare la radio con i suoi 32 milioni di ascoltatori.

Gli italiani, di contro, si ritrovano su internet come utenti unici in 27,2 milioni per 1 ora e 32 minuti al giorno, con 21 milioni di account unici Facebook e 17,9 milioni di utenti unici You Tube. In mobilità leggiamo i giornali, guardiamo la televisione, ascoltiamo la radio, rivediamo e cerchiamo in archivio programmi /documenti . “L’Allerta Media” segnala il bisogno di concessionarie di comunicazione in sostituzione delle tabellari concessionarie di pubblicità. Questo scenario incide rivoluzionando i modelli di business delle Tv, della carta stampata e della radio. Un punto comune per tutti i media: la proprietà del montenuto che diventa, con la tecnologia, il più importante valore aziendale. Una nuova regola sarà misurarsi con uno strumento ad alta computazione tecnologica, oggettivo, qualitativo.
Questa nuova “mediamoneta” sarà coniata dalla web reputation: gli investitori pubblicitari e finanziari incasseranno credibilità per accrescere valore con la reputazione di prodotti destinati ad un pubblico che forma le opinioni su social network, con competenze disponibili gratuitamente in internet in ambito internazionale.

FONTE: Corriere Comunicazioni

No Comments
Comunicati

Garrone Corriere Comunicazioni: Pubblicità, rivoluzione nel mercato ADV

Il mercato della pubblicità alle porte di una rivoluzione: l’Adv tabellare scalzata da nuovi strumenti di comunicazione basati sulla web reputation. Si fanno strada i professionisti della Rete. Il punto di Pier Domenico Garrone, co-fondatore del think-tank blog “Il Comunicatore Italiano” su Corriere delle Comunicazioni.

Pier Domenico Garrone su Corriere Comunicazioni

Pier Domenico Garrone – Il Comunicatore Italiano

Ogni anno quando si leggono i bilanci delle società come, ad esempio, quello della RAI, Mediaset, Sky, La7, Repubblica, Class ci si chiede se la fonte del ricavo principale, la concessionaria di pubblicità, è locomotiva o vagone del business ? In Italia, internet aveva nel 2010 un impatto pari a Euro 31,6 miliardi, in crescita del 10% annuo con una previsione di raddoppio entro il 2015. Un valore economico che significa una rivoluzione nella produzione e distribuzione dei programmi mediatici. Stop alle produzioni solo per la televisione o solo per la radio. Il format radiotelevisivo diventa APPTV, programma mediatico dove Protagonisti e Contenuto si rappresentano e incontrano un Pubblico sempre più informato e coinvolto oltre la “messa in onda” , con aggiornamenti e servizi a valore aggiunto.

IlComunicatoreItaliano_240

Nuove opportunità di consumo che coincidono meglio e nel tempo con l’interesse e lo stile di vita del Cliente. Nella carta stampata la nuova forza è data dalla spesa territoriale di pubblicità che sino a poco tempo fa non avrebbe mai pensato di potersi ritrovare su media autorevoli. Il Cliente cerca e “compra” credibilità e reputazione e rifiuta l’acquisto del solo spazio tabellare. Curare la credibilità e la reputazione diventano l’oggetto dell’attività professionale del Comunicatore. La carta stampata archiviata la farsa della qualificazione sul mercato per tiratura/copie e preso atto della costante recessione, quasi a 2 cifre, che ogni anno viene registrata nei bilanci sul numero di copie vendute, ha iniziato a pensare alla propria web reputation non solo come risposta/proposta al Mercato ma anche per dotarsi di un nuovo, concreto sistema di misura che riporti i valori economici dei contenuti di proprietà a cifre adeguate ai costi editoriali che nel frattempo si sono trasferiti dalle rotative ai social network.

Tutto questo rilancia la creatività italiana, l’industria dell’intrattenimento e dell’informazione dove , oggi, i giornalisti sono costretti ad inseguire la domanda di Comunicazione e devono lasciare spazio a nuove figure professionali , digital native, che ne insidiano la leadership aziendale. La crescita quantitativa, 190 canali televisivi nel 2008 che diventano 240 nel 2012, ha dato il via anche a sperimentazioni di distribuzione multicanale come meglio preferito dalla platea del Pubblico. L’ascolto dei principali canali generalisti, quelli di Rai e Mediaset, è precipitato dal 2001/89% al 2011/68% a vantaggio di un’offerta verticale sorta con i canali digitali e la rete internet rispondente ad un Pubblico in mobilità per il 75%, che torna ad apprezzare la Radio con i suoi 32 milioni di ascoltatori. Non sono peggiorati i programmi, solo che la platea non è più ferma e solo in salotto a casa e mentre guarda la televisione si aggiorna sul tablet. Gli italiani si ritrovano su internet come utenti unici in 27,2 milioni per 1 ora e 32 minuti al giorno, con 21 milioni di account unici Facebook e 17,9 milioni di utenti unici You Tube. In mobilità leggiamo i giornali, guardiamo la televisione, ascoltiamo la radio, rivediamo e cerchiamo in archivio programmi /documenti . Tutto questo grazie a 18 milioni di smartphone che diventeranno più di 40 milioni nel 2015, 2 milioni /2011 di tablet.

“L’Allerta Media” segnala il bisogno di Concessionarie di Comunicazione in sostituzione delle tabellari Concessionarie di Pubblicità. Il chairman di Google, Eric Schmidt, prevede che tra 10 anni i telefonini costeranno il 5% dell’attuale prezzo perchè li compreremo per le APP che ci serviranno e l’impatto sulla democrazia sarà la sorpresa solo per una classe politica attardata a dare il giusto valore alla banda larga. La tecnologia è potere e bisogna preoccuparsi che non si creino caste digitali. Servono regole e competenti Autorità ed un autorevole Servizio Pubblico Rai. Questo scenario incide rivoluzionando i modelli di business delle televisioni, della carta stampata e della antica e flessibile radio. Un punto comune per tutti i Media : la proprietà del Contenuto che diventa, con la tecnologia, il più importante valore aziendale. Una nuova regola, oggettiva per tutti sarà misurarsi con uno strumento ad alta computazione tecnologica, oggettivo, qualitativo.

Questa nuova media moneta sarà coniata dalla web reputation. Pare evidente il pensionamento dello share sia per come è realizzato, sia perchè l’interesse degli investitori pubblicitari e finanziari sarà incassare credibilità per accrescere valore con la reputazione di prodotti, servizi destinati ad un Pubblico che forma le opinioni con confronti su social network, con competenze disponibili gratuitamente in internet ed in ambito internazionale. La Concessionaria di Comunicazione, ad esempio la SIPRA per la RAI, dovrà superare l’attuale pigrizia burocratica che scarica al bilancio RAI gli investimenti per ideare, progettare, realizzare l’APPTV. La Concessionaria di Comunicazione per meritare di stare nella catena del valore dovrà partecipare agli investimenti di innovazione.

Il lavoro per le concessionarie ex pubblicitarie passerà rapidamente dalla vendita tabellare di spazio/tempo alla valorizzazione del Contenuto. Il 30 settembre 2011 Fabio Minoli, presidente del Co.Re.Com. Lombardia ha presentato in un seminario, presente AGCOM, una ricerca sulla web reputation dei TG, dei giornalisti. Quella presentazione era una prima reale simulazione e prova di come desueto fosse lo share che, oggi, misura insieme prodotti televisivi diversi così come tecnicamente e correttamente vanno intese le differenti produzioni RAI, Mediaset, Sky, La7.

L’attualità purtroppo ci presenta ancora evidenti scalini di cultura e sensibilità verso il Pubblico.

Scaricata l’APP multimediale RAI.TV sul tablet questa funziona solo se si è connessi con wifi a differenza dell’APP TGCOM, TGSKY, RadioRai e La7.

Cosa significa per la RAI questo errore tecnologico? Perdere competitività. La raccolta pubblicitaria classica perdeva un -3,4%/2011 mentre in internet nello stesso periodo, anno 2011, la raccolta registrava +15,4%.

La web reputation consente ad un Editore di generare continuamente valore con prodotti/servizi/aggiornamenti che passano da una distribuzione indistinta ad una specifica , ad esempio, pensata per un social network.

Credibilità, Innovazione, Cloud , Internazionalizzazione questi 4 termini li troveremo sempre di più nei bilanci, nei profili professionali, nei progetti dei Media e speriamo nella cultura delle Concessionarie che auspichiamo passino rapidamente dalla raccolta pubblicitaria alla creazione di valore dei Contenuti. Il 2012 è l’anno della reingegnerizzazione dei Media e delle Concessionarie, il 2015 è vicino ed in Italia ci sarà l’Expo e saremo esposti nel mondo .

FONTE: Corriere Comunicazioni

No Comments
Comunicati

Pier Domenico Garrone al TG1: 89 miliardi di SMS inviati solo nel 2011

Gli Sms compiono 20 anni. Una rivoluzione, che con l’avvento degli smartphone, sta cedendo sempre più al passo a chat e tweet. Pier Domenico Garrone, co-fondatore del think-tank blog Il Comunicatore Italiano, al TG1.


Gli Sms compiono 20 anni, nonostante la tenera età, sono già considerati vecchi per l’avvento di nuovi strumenti di comunicazione. Nati nel 1992, genitori dei tweet e delle chat divennero uno degli strumenti di comunicazione più utilizzati nel mondo, una vera e propria rivoluzione, attestata da una crescita esponenziale del suo utilizzo.

Gli Sms sono stati una compagnia, uno strumento di informazione e di comunicazione attraverso cui si è potuto informare, comunicare, essere aggiornati in tempo reale, lanciare un allarme, addirittura fare una donazione.

Sono i genitori della comunicazione digitale di oggi. 20 anni di Sms, un compleanno, ma anche un anniversario della comunicazione digitale.

Secondo le stime dell’AGCOM nel 2011 sono stati inviati più di 89 miliardi di Sms.

Uno strumento utilizzati da tutti, giovani, meno giovani, calcolando che l’81% della popolazione italiana ha un telefonino. Con gli smartphone il passaggio dagli sms alle chat, come What’s Up e Twitter è già iniziato.

FONTE: Il Comunicatore Italiano

No Comments
Comunicati

Pier Domenico Garrone: Comunicazione Web, novità e salvaguardia della democrazia

La web reputation subentra allo share, l’APPTV ai vecchi format televisivi, i social network ai vecchi media. La nuova Comunicazione è tecnologia. “La Rete è la novità e la salvaguardia della democrazia perché produce un’opinione diffusa e mantiene in memoria le promesse. I Politici non possono sottrarsi al pubblico della Rete”. Intervista aPier Domenico Garrone, fondatore del blog indipendente Il Comunicatore Italiano a Il ComuniCattivo, ideato e condotto da Igor Righetti.

Pier Domenico Garrone a Il Comunicattivo

Egemonia del modello comunicativo della televisione e accelerazione delle tecnologie elettroniche quanto determinano l’attuale immagine del giornalismo italiano?

La televisione ha perso l’egemonia del modello comunicativo e si stima che entro 5 anni lo share sarà abbandonato per passare alla web reputation che qualificherà l’ascolto misurando i programmi per la loro credibilità e reputazione. Si inizia, già oggi, a parlare di APPTV. Le APPTV prenderanno il posto dei vecchi format anche per gli attuali telegiornali. Meglio stanno andando i radiogiornali piu aderenti alla mobilità e sincronia con la realtà, così come avviene per la Rete.

Tutto questo rilancerà la creatività italiana e l’industria dell’intrattenimento e dell’informazione. L’APPTV è un programma mediatico dove Persona e Contenuto si rappresentano e incontrano il Pubblico che sarà sempre più interessato ed informato. Chi segue l’APPTV segue oltre la “messa in onda” e lo usa come un servizio anche per il proprio piacere.

Oggi sono i giornalisti ad inseguire la domanda di Comunicazione. Primo dato di attenzione è la carenza o non conoscenza della potenza tecnologica che rischia di limitare il risultato dell’informazione. Oggi abbiamo una ricerca ed un confronto dell’ informazione. Oggi RAI5 trasmette il Letterman Show, la CBS non trasmette nè Ballarò, nè Santoro nè Porta a Porta. L’informazione italiana non è ancora esportabile.

I politici italiani sono arrivati con un certo ritardo all’uso del web ma ora la loro presenza è massiccia. Quanto è importante l’uso dei social network nel determinare i processi politici?

La Rete è la novità e la salvaguardia della democrazia perché produce un’opinione diffusa e mantiene in memoria le promesse. I Politici, professione difficile e non per tutte le tasche, non possono sottrarsi al pubblico della Rete, maggiore di numero di quello della televisione e più abituato alla verifica delle notizie. I Politici, dai consiglieri comunali ai Parlamentari, si stanno avventurando con diffidenza ed incoscienza e con la Rete possono avere solo vantaggi in termini di idee, trasparenza e concreta visione dell’Italia. La Rete più la Radio sono il cocktail vincente della Comunicazione, più della solitaria televisione attuale. Oltre ai Politici però occorre occuparsi dei potenti burocratici che sono i responsabili della gestione dei ministeri, degli assessorati, degli uffici urbanistica, degli ospedali…

Qualcuno sostiene che la comunicazione sta prendendo il posto della politica che troppo spesso misura l’efficienza delle proprie azioni sulla base dei passaggi televisivi e non sulla qualità delle scelte producendo così una catena perversa di competizioni mediatiche. E’ proprio così?

Noi Comunicatori meriteremmo, come categoria professionale, una severa condanna per aver usato e spiegato ai Politici la parola visibilità. I Politici di questa Repubblica, definita seconda e non si sa perché, hanno confuso il proprio mandato parlamentare con l’emissione di comunicati stampa e comparsate in trasmissioni e quotidiani mentre i Cittadini e le Imprese in competizione chiedevano fatti, semplificazione burocratica e servizi innovativi. Tornando con la imminente riforma elettorale che rigenera il rapporto tra l’eletto e il suo territorio, sarà prioritario l’estratto conto dei fatti prodotti più che dei comunicati. Non si inaugura più la posa della prima pietra ma che la strada o la fabbrica costruita funzioni e produca valore per le Persone, per l’Ambiente, per l’economia. I Politici normalmente intelligente si affideranno semplicemente a Comunicatori professionisti e ricordiamolo sempre..”Comunicatore è chi Comunicazione fa!”

“Il ComuniCattivo – Perché l’ignoranza fa più male della cattiveria”, pluripremiato anche a livello internazionale, è il primo programma crossmediale italiano sui linguaggi della comunicazione e dell’informazione in onda dal lunedì al venerdì alle 17.20 su Radio 1 Rai da dieci anni. A tutt’oggi sono 34 gli studenti universitari che hanno fatto tesi di laurea sul programma, sul suo linguaggio e sul suo modo di fare infotainment (informazione e intrattenimento). E’ ideato e condotto da Igor Righetti, giornalista professionista, autore e conduttore radiotelevisivo e docente di Comunicazione d’impresa e Linguaggi radiotelevisivi alle Università Tor Vergata, Luiss “Guido Carli” di Roma e alla Scuola superiore della Pubblica amministrazione della Presidenza del Consiglio dei ministri.

FONTE: Il Comunicatore Italiano

No Comments
Comunicati

Comunicatore Italiano: Rai Unomattina Speciale USA, Web Reputation Obama Vs Romney

Rai Unomattina, Franco Di Mare e Paolo Di Giannantonio presentano lo Speciale USA con focus su Web Reputation Obama Vs Romney. Tra gli ospiti, Pier Domenico Garrone, fondatore del blog indipendente Il Comunicatore Italiano, con “Dalla zappa al tablet” un’analisi che sintetizza il voto ed il profilo degli elettori USA e della domanda di Concretezza & Innovazione emersa in questa campagna elettorale.

 

Speciale USA Tg1 Rai UnoMattina a partire dalle ore 06,00 condotto da Franco Di Mare e Paolo Di Giannantonio con ospiti analisti, editorialisti, Politici.

La Web Reputation uno degli argomenti chiave di questa elezione che ha visto moltiplicare per 8 gli investimenti destinati alla creazione di consenso in Rete rispetto al 2008.

“Dalla zappa al tablet” il titolo dell’analisi prodotta da Il Comunicatore Italiano che sintetizza il voto ed il profilo degli elettori USA e della domanda di Concretezza & Innovazione emersa in questa campagna elettorale.

Riflessi pratici, la contaminazione nelle prossime elezioni in Europa ed in Italia, il nuovo comportamento richiesto ai Politici, le novità dei nuovi Partiti tra gli argomenti trattati da Pier Domenico Garrone, fondatore de Il Comunicatore Italiano – ilcomunicatoreitaliano.it .

FONTE: Il Comunicatore Italiano

No Comments
Comunicati

Comunicatore Italiano: La web reputation è creazione di valore economico e sociale

Paolo Di Giannantonio ha dedicato lo spazio di approfondimento di RAI UnoMattina, della testata del TG1 a cura di Piero Damosso ed in onda da Saxa Rubra alle 07.00 all’attualità della Comunicazione digitale: la web reputation.

La web reputation e’ creazione di valore economico e sociale e l’Italia, per l’ONU, e’ al 29 posto su 155.

Giovanna Botteri da New York, Giuseppe Malara della redazione del Tg1 e Pier Domenico Garrone, fondatore de ilcomunicatoreitaliano.it, hanno illustrato come la web reputation sia un’attività pratica della vita quotidiana di un Politico.

La differenza tra Obama e Romney nella gestione dei social network, il perché è servito a Romney citare l’Italia a pochi giorno dal voto, l’assenza di fatto di domanda di quota rosa in Interrnet e soprattutto cosa e’ la web reputation.

80000 fonti di informazione analizzate in Italia e che si aggiornano ogni 4 minuti/2 ore/4ore/1 volta al giorno per sapere da almeno l’85% del traffico in rete sia nei siti sia nelle discussioni dei blog e dei social forum costituisce la soglia di riferimento attendibile per un’analisi di web reputation.

Si è anche anticipato come la web reputation sia applicata per la valutazione della reputazione delle persone e per la crescita economica e sociale di un Paese.

FONTE: Il Comunicatore Italiano

No Comments
Comunicati

Web reputation, ecco la E-Guerra, una guerra cruenta di credibilità sul web

E’ ora di prendere coscienza che gli italiani sono in guerra e che la guerra è cruenta come i tradizionali conflitti e lascia sul terreno morti tutti i giorni. La E-Guerra in atto è condotta con armi di massa che minano la Credibilità degli Stati, i leader vengono spazzati via come è successo in Africa, le Aziende saltano colpite da bombe che esplodono sui mercati alterando i rapporti finanziari e azionari. Il punto su Il Comunicatore Italiano.

Tutto questo avviene “grazie” ad una gestione della webreputation che vede impegnati a libro paga di potenti speculatori ed organizzazioni politiche fisici matematici ed esperti di Comunicazione. L’Italia pur disponendo di ingredienti utili a contrastare e contrattaccare è fortemente arretrata nella Sua organizzazione e nella comprensione di cosa sta succedendo e soprattutto non esiste un “Sistema Italia della Comunicazione” al servizio delle Aziende e delle Istituzioni tale da tutelare e valorizzare tutto ciò che rappresenta la bandiera tricolore.

L’E-Guerra si combatte con performance di super calcolatori che rendono le informazioni credibili perché idonei ad identificare le fonti e a qualificare i dati eliminando le aree di grigio che invece alimentano la corsa alla vendita di un titolo azionario o di uno Stato. L’Italia sta dando l’idea di una “nazione smanettona” che colpita dagli attacchi si affida nelle risposte senza un’organizzazione consapevole e quasi affidandosi al caso o al minimo buon senso.

La Credibilità è il valore da difendere e da far crescere ma per riuscire occorre un sistema della Comunicazione d’Italia dove le Istituzioni, la Rai e anche le varie e forse troppe associazioni di rappresentanza di interessi devono radicalmente e velocemente cambiare cultura.

Il NYT tra i primi media al mondo sceglie come CEO un esperto di internet, i Partiti invece stanno per nominare anche in Rai secondo il criterio primordiale del “concorso di bellezza” ovvero senza precisare obiettivi/tempi/ responsabilità ad appena un mese da uno schiaffone elettorale.

La differenza è che in Italia esiste la “Commissione di Vigilanza sulla Rai” nome che fa ridere solo a leggerlo che si riunisce per nominare i consiglieri e audire i vertici. Risultato 27% di evasione del canone Rai magari anche tra gli stessi membri della Commissione di Vigilanza. Nel mentre gli italiani si sono dotati di 18 milioni di smartphone e 2 milioni di tablet con i quali si comunicano le verifiche sulle cose proposte dalla Politica e dall’Economia e si produce un sociale intangibile.

I Partiti, mentalmente tradizionali, sono ritornati in crisi di fiducia in ogni loro attività partendo dai contenuti per arrivare ai tesorieri. Nessuno escluso. I più impauriti di questo scenario, ampiamente anticipato da Eric Schmidt già CEO di Google, sono inchiodati all’alibi schedata come “Antipolitica”, categoria inesistente.

Ad onore del vero occorre dare atto che l’unica istituzione che ha preso consapevolezza di questa condizione è la Camera dei Deputati che il 27 giugno presenta “La Credibilità si genera in Rete“, seminario di Comunicazione pratica che affronta ” a norma vigente” la webreputation nel nuovo rapporto ” mobilità e partecipazione” dove la radio con la rete è protagonista in una reingegnerizzazione dei media che la Federazione Italiana degli Editori, presieduta da Giulio Anselmi ha indicato, con la fotografia della situazione dei media, come l’obiettivo strategico.

“Nascita, morte, resurrezione in Rete” videoillustrazione prodotta da Il Comunicatore Italiano punta a rendere concreta e chiara la webreputation quale ineludibile strumento di lavoro per le Istituzioni, i Cittadini, le attività sociali ed economiche.

FONTE: Il Comunicatore Italiano

No Comments
Comunicati

Il ComuniCattivo: Pier Domenico Garrone, Smartphone e tablet vs creatività della comunicazione?

Smartphone e tablet vs creatività della comunicazione? Ovvero: l’evoluzione tecnologica aiuta o deprime la comunicazione? Pier Domenico Garrone, esperto di comunicazione e co-fondatore del blog think-tank Il Comunicatore Italiano, a Il ComuniCattivo, il programma sui linguaggi della comunicazione ideato e condotto da Igor Righetti.


Come le nuove tecnologie hanno modificato i processi comunicativi e quali gli elementi più significativi di questi cambiamenti?
La rete internet ha fatto riscoprire la “prossimità ” come concetto di interrelazione con il vantaggio di poterne godere dei vantaggi in mobilità, i social media costituiscono un’opportunità per promuovere valori come la solidarietà, interessi presso il Governo basta guardare la stagione delle nomine e come diversamente dal recente passato potranno essere presentate leggi ed emendamenti. La Rete fa pulizia di molte “scorciatoie” che facevano criticare a livello internazionale l’Italia. Nelle elezioni e così nella vita quotidiani perdono coloro che usano la rete solo come vetrina o magari non si occupano della loro webreputation.

L’evoluzione della tecnologia rende possibile comunicare attraverso modalità sempre più raffinate. Le risposte della comunicazione sono adeguate alle esigenze della domanda?
Prima si usava la penna “bic” oggi si usano smartphone e tablet. Sono oltre 18 milioni gli smartphone e 2 milioni i tablet e raddoppieranno a breve. Dalla scrittura a mano e ai tempi di consegna di una lettera imbucata alla Posta si è passati alla video chiamata, alla chat multimediale, alla trasmissione di documenti e immagini quasi immediate e senza confini e frontiere. Con la rete 4G la banda larga ad alta capacità fruibile in mobilità le Imprese e le persone saranno competitive e l’Italia potrà a pieno titolo tornare ad esportare creatività e Comunicazione anche tra i Media. Non stiamo facendo una previsione è già così. Vivo a Roma e vedo casa mia ad Acqui, sono in treno e guardo sul tablet un film o ascolto Radio1, mi compro le scarpe o pago con un bonifico e mi faccio consegnare la spesa a casa. Normalmente, risparmiando molto e con efficienza di servizi.

I contenuti tecnologici deprimono o aiutano la creatività della comunicazione?
La creatività della Comunicazione non trascura e non confonde i contenuti ma con la tecnologia li valorizza, li internazionalizza, li rende economicamente interessanti. E’ cosi che l’economia segna già nel 2010 Euro 31,6 miliardi nel Prodotto Interno Lordo dell’Italia con una crescita a 2 cifre per la sola pubblicità on line. Sviluppatori italiani stanno inseminando la rete con servizi e applicazioni acquistate in tutto il mondo e che segnano con il tricolore una presenza che si era smarrita anche per la debolezza della nostra lingua. Aziende e Pubblica Amministrazione cancellano costi improduttivi e diventano molto più efficienti. Soprattutto c’e l’affermazione di una antica etica di solidarietà per cui una bufala viene immediata scoperta e denunciata.

Il Comunicattivo è il programma di Rai Radio 1, sui linguaggi della comunicazione, ideato e condotto da Igor Righetti, dal lunedì al venerdì alle 17.20.

FONTE: Il Comunicatore Italiano

No Comments
Comunicati

Il Comunicatore Italiano a Radio Anch’io: Speciale Voto Amministrativo

Speciale Voto Amministrativo: politici, giornalisti, esperti commentano i risultati del voto, che in questi giorni ha interessato quasi dieci milioni di italiani in cinque grandi città. Il punto di Pier Domenico Garrone, esperto di comunicazione e co-fondatore del think tank blog Il Comunicatore Italiano, su Radio Anch’io. Prendono parte alla puntata: Mario Sechi, Antonio Polito, Claudio Tito, Osvaldo Napoli, Nicola Latorre, Gianpiero D’Alia, Massimo Donadi, Nichi Vendola, Giovanni Favia, Roberto D’Alimonte. Conduce Ruggero Po.

Un’ora e mezza di trasmissione per commentare con i politici, i giornalisti, gli esperti, i nostri inviati i risultati del voto che ha interessato quasi dieci milioni di italiani. Cinque le grandi città al voto.

A Verona il sindaco uscente, il leghista Tosi, vince al primo turno. Al ballottaggio Parma e Genova dove si affermano le sinistre e Palermo dove, pur senza superare la soglia del 50 per cento, il candidato dell’IDV, ed ex sindaco della stessa città, Leoluca Orlando fa man bassa di voti. E sopra a tutto la netta affermazione, in gran parte prevista, del movimento 5 Stelle.

Prendono parte alla puntata i giornalisti Mario Sechi, direttore del Tempo, Antonio Polito, editorialista del Corriere della Sera e Claudio Tito, caporedattori interni di Repubblica.

I politici che hanno aderito all’invito sono Osvaldo Napoli, PDL, Nicola Latorre, PD, Gianpiero D’Alia, UDC, Massimo Donadi, IDV, Nichi Vendola, SEL e Giovanni Favia, 5 stelle. Gli esperti sono il politologo Roberto D’Alimonte e l’esperto di comunicazione Pier Domenico Garrone.

Conduce Ruggero Po

FONTE: Il Comunicatore Italiano

No Comments
Comunicati

Il ComuniCattivo: su Rai Radio 1 Pier Domenico Garrone parla di Web Reputation

La web reputation subentra allo share, l’APPTV ai vecchi format televisivi, i social network ai vecchi media. La nuova Comunicazione è tecnologia. Su Rai Radio 1, diretta da Antonio Preziosi, Il ComuniCattivo, ideato e condotto da Igor Righetti, intervista Pier Domenico Garrone, esperto di Comunicazione e co-fondatore del think tank blog Il Comunicatore Italiano.

Egemonia del modello comunicativo della televisione e accelerazione delle tecnologie elettroniche quanto determinano l’attuale immagine del giornalismo italiano?

La televisione ha perso l’egemonia del modello comunicativo e si stima che entro 5 anni lo share sarà abbandonato per passare alla web reputation che qualificherà l’ascolto misurando i programmi per la loro credibilità e reputazione. Si inizia, già oggi, a parlare di APPTV. Le APPTV prenderanno il posto dei vecchi format anche per gli attuali telegiornali. Meglio stanno andando i radiogiornali piu aderenti alla mobilità e sincronia con la realtà, così come avviene per la Rete.

Tutto questo rilancerà la creatività italiana e l’industria dell’intrattenimento e dell’informazione. L’APPTV è un programma mediatico dove Persona e Contenuto si rappresentano e incontrano il Pubblico che sarà sempre più interessato ed informato. Chi segue l’APPTV segue oltre la “messa in onda” e lo usa come un servizio anche per il proprio piacere.

Oggi sono i giornalisti ad inseguire la domanda di Comunicazione. Primo dato di attenzione è la carenza o non conoscenza della potenza tecnologica che rischia di limitare il risultato dell’informazione. Oggi abbiamo una ricerca ed un confronto dell’ informazione. Oggi RAI5 trasmette il Letterman Show, la CBS non trasmette nè Ballarò, nè Santoro nè Porta a Porta. L’informazione italiana non è ancora esportabile.

I politici italiani sono arrivati con un certo ritardo all’uso del web ma ora la loro presenza è massiccia. Quanto è importante l’uso dei social network nel determinare i processi politici?

La Rete è la novità e la salvaguardia della democrazia perché produce un’opinione diffusa e mantiene in memoria le promesse. I Politici, professione difficile e non per Tutte le tasche, non possono sottrarsi al pubblico della Rete, maggiore di numero di quello della televisione e più abituato alla verifica delle notizie. I Politici, dai consiglieri comunali ai Parlamentari, si stanno avventurando con diffidenza ed incoscienza e con la Rete possono avere solo vantaggi in termini di idee, trasparenza e concreta visione dell’Italia. La Rete più la Radio sono il cocktail vincente della Comunicazione, più della solitaria televisione attuale. Oltre ai Politici però occorre occuparsi dei potenti burocratici che sono i responsabili della gestione dei ministeri, degli assessorati, degli uffici urbanistica, degli ospedali…

Qualcuno sostiene che la comunicazione sta prendendo il posto della politica che troppo spesso misura l’efficienza delle proprie azioni sulla base dei passaggi televisivi e non sulla qualità delle scelte producendo così una catena perversa di competizioni mediatiche. E’ proprio così?

Noi Comunicatori meriteremmo, come categoria professionale, una severa condanna per aver usato e spiegato ai Politici la parola visibilità. I Politici di questa Repubblica, definita seconda e non si sa perché, hanno confuso il proprio mandato parlamentare con l’emissione di comunicati stampa e comparsate in trasmissioni e quotidiani mentre i Cittadini e le Imprese in competizione chiedevano fatti, semplificazione burocratica e servizi innovativi. Tornando con la imminente riforma elettorale che rigenera il rapporto tra l’eletto e il suo territorio, sarà prioritario l’estratto conto dei fatti prodotti più che dei comunicati. Non si inaugura più la posa della prima pietra ma che la strada o la fabbrica costruita funzioni e produca valore per le Persone, per l’Ambiente, per l’economia. I Politici normalmente intelligente si affideranno semplicemente a Comunicatori professionisti e ricordiamolo sempre..”Comunicatore è chi Comunicazione fa!”

“Il ComuniCattivo – Perché l’ignoranza fa più male della cattiveria”, pluripremiato anche a livello internazionale, è il primo programma crossmediale italiano sui linguaggi della comunicazione e dell’informazione in onda dal lunedì al venerdì alle 17.20 su Radio 1 Rai da dieci anni. A tutt’oggi sono 34 gli studenti universitari che hanno fatto tesi di laurea sul programma, sul suo linguaggio e sul suo modo di fare infotainment (informazione e intrattenimento). E’ ideato e condotto da Igor Righetti, giornalista professionista, autore e conduttore radiotelevisivo e docente di Comunicazione d’impresa e Linguaggi radiotelevisivi alle Università Tor Vergata, Luiss “Guido Carli” di Roma e alla Scuola superiore della Pubblica amministrazione della Presidenza del Consiglio dei ministri.

FONTE: Il Comunicatore Italiano

No Comments
Comunicati

Pier Domenico Garrone: Il Comunicatore Italiano incontra il Marocco

Il Comunicatore Italiano incontra il Marocco. Gian Guido Folloni, Presidente di Isiamed-Istituto Asia Mediterraneo e Pier Domenico Garrone, Comunicatore esperto di web reputation ed innovazione, co-fondatori del think-tank blog indipendente Il Comunicatore Italiano, incontrano l’Ambasciatore del Regno del Marocco in Italia, S.E. Hassan Abouyoub nella sede dell’Ambasciata in Roma

Gian Guido Folloni e Pier Domenico Garrone hanno incontrato l’Ambasciatore del Regno del Marocco in Italia, S.E. Hassan Abouyoub nella sede dell’Ambasciata in Roma. L’incontro è stato volto a presentare all’Ambasciatore Il Comunicatore Italiano, mettendo in evidenza le sue finalità tese a dare dimensione etica ed istituzionale alla comunicazione. Particolare attenzione è stata riservata all’azione orientata verso la regione mediterranea, nell’ambito della focalizzazione in questa zona delle azioni di comunicazione.

A tal proposito vanno ricordati i dati economici positivi della crescita del Regno del Marocco ed il fatto che è lo Stato che ha riformato la propria Costituzione con una innovazione fondamentale nella ridistribuzione democratica e devoluzione dei poteri al Governo unita alla valorizzazione del ruolo della Donna in Politica e alla tutela delle religioni monoteiste. L’Ambasciatore ha manifestato il suo pieno interesse. Si sono anche valutati progetti di comunicazione utili ad una migliore comprensione del Marocco in Italia e dell’Italia in Marocco.

Proprio in quest’ottica avrà luogo la prima visita ufficiale de Il Comunicatore Italiano all’ottava edizione del Moussem di Tan Tan, dal 23 al 25 marzo 2012, organizzata sotto il Patrocinio di Sua Maestà il Re Mohamed VI.

L’argomento del confronto sarà: Regionalizzazione: modello Italia.

La delegazione sarà composta da:

Pier Domenico Garrone, Il Comunicatore Italiano;
Gian Guido Folloni, Isiamed, Istituto Italiano per l’Asia e il Mediterraneo;
Domenico Naccari, Roma Capitale

La delegazione sarà accompagnata dal Sig. Sidi Mohamed Fadel Dadi, Ministro Plenipotenziario dell’Ambasciata del Regno del Marocco.

FONTE: Il Comunicatore Italiano

No Comments
Comunicati

Il Comunicatore Italiano: “Fine corsa per lo share, è tempo di new media”

“Fine corsa per lo share, è tempo di new media”, intervento sul Corriere delle Comunicazioni di Pier Domenico Garrone, fondatore insieme a Gian Guido Folloni, Michelangelo Tagliaferri e Antonio Bettanini de ilcomunicatoreitaliano.it, think-tank blog sulla comunicazione istituzionale ed economica. “I contenuti sono al centro di una distribuzione che dovrà integrare la mobilità, perché il 75% della fruizione dei contenuti oggi avviene in mobilità”.

L’impatto dirompente dei new media sulla comunicazione, il ritardo delle aziende italiane, fra cui la Rai, nel cogliere le innovazioni connesse alla fruizione in mobilità del content digitale, il tramonto dello share come parametro per gli investimenti pubblicitari, sostituito dal nuovo concetto di Web reputation. Questi i temi caldi che animano il blog ilcomunicatoreitaliano.it, il nuovo think tank dei comunicatori professionisti fondato da Pier Domenico Garrone, consulente di comunicazione istituzionale, Antonio Bettanini, esperto di comunicazione istituzionale, Gian Guido Folloni, per nove anni direttore di Avvenire e ora presidente di Isiamed-Istituto Asia Mediterraneo e Michelangelo Tagliaferri, fondatore di Accademia di Comunicazione di Milano.

“Abbiamo notato che l’evoluzione tecnologica costituita dall’infrastruttura di rete e dalle applicazioni per rendere il contenuto fruibile con le tecnologie su più device ha comportato straordinarie innovazioni, che non sono state ancora colte dalle aziende. Tra queste la Rai”. La pensa così Pier Domenico Garrone, precisando che il comunicatoreitaliano.it si è posto il problema, nel momento del cambiamento, di quale contributo può dare la comunicazione al sistema Italia. “Il servizio pubblico Rai non ha ancora realizzato appieno l’evoluzione tecnologica, che porterà dalla produzione di programmi televisivi o radiofonici a programmi mediatici – aggiunge Garrone -. I contenuti sono al centro di una distribuzione che dovrà integrare la mobilità, perché il 75% della fruizione dei contenuti oggi avviene in mobilità”. Una rivoluzione copernicana per produttori di contenuti e broadcaster, quindi anche per la televisione.

Rai Web Reputation

“Tutti i produttori dovranno rieditare i loro contenuti per poter affrontare il mercato, evitando il ritardo di interesse – aggiunge Garrone -. Basti pensare alla Sipra. Oggi un inserzionista non investe più guardando lo share, cioè la quantità del pubblico, ma la sua qualità, che è identificata con la Web reputation, perché identifica la credibilità e la reputazione del media. La Web reputation è diventata una voce di bilancio per le aziende e le tv, perché indica la tutela e la valorizzazione della matrice aziendale rappresentata nel brand, nel prodotto e nel management”. Un altro settore in crisi nella comunicazione sono i giornali.

“Oggi i contenuti che diventano informazioni e notizie non sono più scritti nelle redazioni, ma dalla platea della Rete – aggiunge Garrone -. L’unico media del momento analogico che rimane in prima partnership con la Rete e che con essa sta meglio affrontando rispetto alla televisione l’integrazione nell’incontro con il pubblico è la radio, basti pensare concretamente a Rai Radio Uno”. L’obiettivo del nuovo think tank è aggregare tutti i media italiani “per contribuire al rinnovamento della Rai, di cui siamo abbonati, e che è il maggior patrimonio di comunicazione del nostro paese e del made in Italy – dice Garrone – l’obiettivo è farci comprendere nel Mediterraneo, sbocco naturale di sviluppo economico, sociale ed imprenditoriale del nostro paese. Auspichiamo che nel rinnovo della governance della Rai i curriculum dei candidati siano preventivamente resi pubblici in Rete e che non ci siano ex parlamentari o membri del governo delle ultime due legislature e che ci sia una stretta connessione tra la professionalità del candidato e il mondo della comunicazione”.

Un’altra battaglia del think tank riguarda il riconoscimento della figura professionale del comunicatore, in primo luogo da parte delle istituzioni, che dovrebbero parlare in esclusiva con chi ha un mandato per farlo. In particolare dopo le polemiche sui “lobbisti” in Parlamento durante la discussione del DL liberalizzazioni. “Quando è approvato un testo di legge si deve sapere chi è il proponente – dice Garrone -, in qualsiasi altro paese il lobbista è un professionista apprezzato, che gioca la sua credibilità sulla sua competenza. La carta di identità di un Comunicatore professionista è il suo 740 dove il reddito prevalente deriva solo dalla sua professione e non da altri commerci impropri”.

FONTE: Corriere delle Comunicazioni

No Comments
Comunicati

Il Comunicatore Italiano: dimensione istituzionale anche nella Comunicazione

Il Comunicatore Italiano è un think tank – blog che affronta il bisogno di una dimensione istituzionale anche nella Comunicazione intesa come tratto della serietà, dell’impegno ma anche della passione per un’Italia dall’identità ancora incerta.
I Comunicatori: Antonio Bettanini, esperto di Comunicazione Istituzionale, Gianguido Folloni, già direttore di Avvenire e ora Presidente di Isiamed-Istituto Asia Mediterraneo, Pier Domenico Garrone, Comunicatore esperto di web reputation ed innovazione, Michelangelo Tagliaferri, fondatore di Accademia di Comunicazione di Milano.

Il Comunicatore Italiano affronta una dimensione della comunicazione concepita come una disciplina ed un’etica pubblica, senza abbandonare una visione moderna legata all’irrompere dei new media.

La nascita del blog indipendente, scaturisce dall’incontro di 3 generazioni di Comunicatori professionisti con alle spalle un ricco background di esperienze, in ambito nazionale ed internazionale, nelle Istituzioni d’Italia e d’Europa, nelle Aziende d’Italia e Multinazionali, al fianco di personalità delle Istituzioni e delle Grandi Imprese.

Antonio Bettanini, esperto di Comunicazione Istituzionale, si è sempre dedicato all’analisi del linguaggio politico ed all’immagine della figura sociale dell’imprenditore in fase di aspri conflitti sociali. Portavoce di personaggi istituzionali del calibro di Claudio Martelli, Franco Frattini e Maria Stella Gelmini, negli ultimi anni, Bettanini si è dedicato alla direzione ed ideazione di TeleP.A. (la web tv delle Pubbliche Amministrazioni) ed a Winning Italy (2010: almanacco, sito ed eventi che celebrano l’eccellenza italiana) cercando di diffondere l’idea di una comunicazione interna che insegnasse a noi italiani ad amare e rispettare l’Italia.

Gianguido Folloni, politico e giornalista italiano, Ministro per i Rapporti con il Parlamento nel 1° Governo D’Alema, già direttore di Avvenire e Parlamentary Advisor per diversi progetti, è ora Presidente di Isiamed-Istituto Asia Mediterraneo a cui fanno capo 17 Associazioni bilaterali di Amicizia e Cooperazione, ognuna presieduta da un parlamentare.

Pier Domenico Garrone, Comunicatore professionista Ferpi dal 1984, esperto di web reputation, attività di comunicazione per l’organizzazione e la gestione di aziende, istituzioni, personalità e di innovazione, intesa come revisione del modello di business dei Media, evoluzione da ufficio stampa a ufficio di Comunicazione e come metodo per gestire le relazioni e la Comunicazione. La sua esperienza si è maturata presso Gruppo Italgas spa, Regione Piemonte, Andala-H3G spa, Ericsson Telecomunicazioni spa, ADR-Aeroporti di Roma, Accademia di Comunicazione di Milano.

Michelangelo Tagliaferri, fondatore di Accademia di Comunicazione di Milano, dal 1972 è consulente di comunicazione per grandi agenzie di pubblicità e aziende. Attualmente è Responsabile Comunicazione del progetto Equal (Agenzia di Cittadinanza),consulente della Strategia di Comunicazione del Ministero della Salute e di Aifa (Agenzia del Farmaco), consulente per le manifestazioni Expo Saragozza 2008 e Shangai 2010 e per la candidatura di Milano Expo 2015 per il MAE, consulente di comunicazione della D.G. 3 della Farnesina per l’internazionalizzazione e la promozione delle Imprese italiane all’estero.

L’oggetto dell’ incontro di questi professionisti ed il luogo delle loro riflessioni-azioni è il blog indipendente “Il Comunicatore Italiano – www.ilcomunicatoreitaliano.it ” che ha come logo-simbolo un microfono tricolore, perché la loro comunicazione vuole favorire la ripresa italiana attraverso i buoni esempi del lavoro italiano, la creatività, i progetti d’infrastrutturazione, la valorizzazione di una finanza non speculativa, nella quale siamo vocati a cercare il nostro futuro.

La loro proposta-azione di Comunicazione è strutturata ed opera per analizzare e proporre una “Comunicazione pratica” (“come fare cose con le parole (e non solo)”) quale utile risposta alla domanda di attualizzazione delle strategie e delle competenze delle strutture di Comunicazione dei Decisori nelle Istituzioni e nelle Imprese.

I comunicatori si sono sperimentati in tematiche a volte complesse legate a temi fortemente attuali, analizzando la realtà dei fatti o delineando proposte per futuri scenari. Tra queste, la lobby, i no TAV, la sovranità che deriva dallo share, comunicare il Mediterraneo e nel Mediterraneo, la comunicazione di Monti, comunicare la crisi, la tutela della reputazione sul web.

FONTE: Il Comunicatore Italiano

No Comments
Comunicati

Identikit delle Lobby: Pier Domenico Garrone intervento su Panorama Economy

Servono regole e comportamenti nuovi. Più trasparenza e un’assunzione di responsabilità da parte di coloro che “premono” sulle istituzioni. Ecco l’identikit del lobbista nel 2012. Intervento su Panorama Economy di Pier Domenico Garrone, esperto di comunicazione e co-fondatore del blog think-tank sulla comunicazione istituzionale ed economica Il Comunicatore Italiano.

La lettura su qualsiasi vocabolario della definizione di lobby renderebbe giustizia sulla produzione in Italia di senso negativo attorno alla parola. Ecco perché il 2012 sarà l’anno primo. Il governo, coerente con un stile sommesso che punta alla rimessa in bolla del sistema delle relazioni del Paese, è partito dal ministero dell’Agricoltura con l’istituzione di un’Unità della trasparenza, composta da interni ed esterni che devono dimostrare terzietà e vigilare sulla visibilità e trasparenza dei rapporti delle aziende e delle associazioni con il ministro, i sottosegretari e soprattutto con i dirigenti.

Pare definitivamente archiviata «l’epoca del rigatino», ovvero delle vie brevi . E condannata la brutta abitudine degli arruffoni delle relazioni che portava a risolvere il tema del rapporto gratificando un interesse collaterale e indiretto del decisore pubblico, burocrate o politico. Una sana gestione delle lobby riguarda tutti, cittadini compresi. L’applicazione di semplici regole aiuterebbe a ridurre le derive della corruzione e a risolvere il problema del finanziamento occulto alla politica. Riguarda anche e soprattutto gli imprenditori. Il prossimo presidente di Confindustria troverà anche questa sfida: mettere l’Italia alla pari con società più evolute e trasparenti.

Di cosa parliamo? Della necessità di ricreare fiducia e risanare l’attuale reputazione del sistema delle relazioni macchiato da episodi sconvenienti sconfinati in comportamenti penali. Per raggiungere questi obiettivi servono regole e comportamenti nuovi. Ferpi, la federazione dei professionisti della comunicazione, dovrebbe definire un identikit più preciso del lobbista in base alla prevalenza del suo reddito professionale dichiarato per evitare che le istituzioni si trovino a dare ascolto a idraulici che si propongono chirurghi. Le associazioni rappresentanti di interessi imprenditoriali diffusi dovrebbero qualificare i loro rappresentanti presso le istituzioni con mandati in esclusiva, impegnandosi così in una chiara presa di responsabilità. Sono state approvate leggi imbarazzanti di cui nessuno riconosce la paternità. Manca a tutt’oggi una disciplina della visibilità e della trasparenza fra i tre soggetti necessari ad assumere una decisione di interesse pubblico: Stato, interessi organizzati, contro interessi anche non organizzati, per esempio, i cittadini di un territorio.
Una cura ci sarebbe. Raggiunto da una proposta di un «grande interesse», lo Stato dovrebbero renderlo noto indicando chi è autorizzato a trattarlo e chi lo tratta per il «grande interesse». Entrambi dovrebbero poi obbligarsi a confrontarsi pubblicamente con il contro interesse anche non organizzato. Lo Stato, rispetto a un interesse in gioco, è terzo per Costituzione.

In conclusione, il professionista lobbista deve essere stimato perché si gioca la sua credibilità e la sua competenza in trasparenza, se può iscriversi a pubblici registri dove indica il nome del cliente e deposita il mandato che ha ricevuto. Così è l’unico autorizzato a comunicare con lo Stato e lo Stato riconosce solo la comunicazione che proviene da lui. Non deve più esistere, nell’era di twitter, il concetto di segreteria particolare!

Panorama Economy offre un’informazione sempre completa e competente non solo sul tessuto economico nazionale ma anche sulle realtà economico-finanziarie internazionali, con un occhio particolarmente attento alle nuove prospettive di mercato; la sua prossimità con le Piccole e Medie imprese italiane permette di avere una prospettiva chiara e aggiornata, anche sulle realtà emergenti nazionali.
Gli argomenti trattati nel magazine sono suddivisi in quattro sezioni principali: attualità, made in italy, management e portafoglio. Su questi temi, ogni settimana, vengono presentati sondaggi, inchieste e dossier esclusivi, supportati da pareri autorevoli di esperti italiani e internazionali.

Il settimanale è caratterizzato da un forte interesse per le tematiche Web; diverse sono infatti le storie di copertina realizzate con l’obiettivo di raccontare i fenomeni online di maggiore interesse, sia italiani che internazionali e le storie di giovani imprenditori che hanno avuto idee originali per fare business con il Web.

FONTE: Panorama Economy

No Comments
Comunicati

Reputazione Web: Il Comunicattivo mercoledì 22 febbraio ore 17.20 Radio 1 Rai intervista a Pier Domenico Garrone

Come salvaguardare la propria reputazione sul web. Su Il Comunicattivo, ideato e condotto da Igor Righetti, mercoledì 22 febbraio, ore 17.20, Radio 1 Rai, intervista a Pier Domenico Garrone, esperto di web reputation e co-fondatore de “Il comunicatore Italiano”, blog indipendente per la crescita culturale ed economica delle Istituzioni e delle Aziende italiane.

In Italia il 2012 sarà l’anno primo, negli USA siamo ad oltre 160 anni di cultura ed esperienza di lobby . Il 2012 è una sfida anche per il prossimo presidente di Confindustria, Bombassei o Squinzi, di operare per dare nella Comunicazione istituzionale un contributo di attualità. La lobby è un metodo professionale organizzato in grado di rappresentare un interesse privato, ad esempio presso le Istituzioni. La questione concreta è sapere se gli interessi dei Cittadini, in Italia, sono difesi almeno quanto quelli delle banche, delle grandi multinazionali, degli ordini professionali, della finanza che hanno, in servizio permanente effettivo, strutture di lobby ad occuparsi ogni qualvolta è in procinto la generazione di una legge o la modifica di uno status quo.

Deseuete appaiono le organizzazioni che si definiscono “segreterie particolari” di cui Massimiliano Cencelli era il numero 1 nella prima Repubblica. Il Governo, coerente con un stile sommesso che punta alla rimessa in bolla del sistema delle relazioni del Paese, è partito dal Ministero dell’Agricoltura ad istituire un’Unità della Trasparenza, composta da interni ed esterni che devono dimostrare terzietà e vigilare sulla visibilità e trasparenza dei rapporti delle Aziende e delle Associazioni con il Ministro, i Sottosegretari e soprattutto con i dirigenti.

Di cosa parliamo? Ricreare fiducia e l’attuale web reputation del sistema delle relazioni segna un profondo rosso. Un risultato reale è portare in luce la qualità del rapporto tra Economia e Stato, condizione essenziale per prevenire e debellare la corruzione. Chi è interessato? Tutti. Cittadini, Multinazionali, Associazioni di categoria, Sindacati, Partiti. Ad esempio una società che vuole costruire un parco divertimenti, un’associazione che chiede una defiscalizzazione coerente con l’Unione Europea, una società che vuole andare ad aprire l’attività in un Paese extra UE, una personalità che vuole entrare in Politica, un Concessionario pubblico che chiede l’applicazione di tariffe europee, i Cittadini che chiedono una difesa europea come consumatori.

Un Comunicatore, specializzato lobbista, lo si accerta se la prevalenza del suo reddito professionale dichiarato è quello derivante dalla sola professione per cui si propone ed il reddito gli deriva da qualche anno di onorata carriera. Questa è la prima regola che evita di dare ascolto nelle Istituzioni “ad idraulici che si propongono chirurghi”.
Le associazioni rappresentanti di interessi imprenditoriali diffusi probabilmente, a breve, dovranno modificarsi per assicurare una diversa e più attuale rappresentanza? Certo.
Qualificando i loro rappresentanti presso le istituzioni con mandati in esclusiva. Il mandato in esclusiva responsabilizza l’azienda o la associazione sul contenuto proposto allo Stato evitando la ridondanza che si scatena quando si producono gli emendamenti alle leggi tipo milleproroghe e delle liberalizzazioni. Si sono approvate leggi imbarazzanti di cui nessuno riconosce la responsabilità o fa sapere ai Cittadini chi è il padre vero. Questo è uno dei gravi limiti della nostra democrazia che ha fatto precipitare di oltre 30 posizioni, in 5 anni, l’Italia tra i Paesi più corrompibili.

In conclusione! Il professionista lobbista deve essere stimato perché si gioca la sua credibilità e la sua competenza all’onore del mondo se può iscriversi a pubblici registri dove indica il nome del Cliente e deposita il mandato che ha ricevuto ed è l’unico autorizzato a comunicare con lo Stato e lo Stato riconosce solo la comunicazione che proviene da quel professionista. Non deve più esistere, nell’era di Twitter, il concetto di “segreteria particolare”!

FONTE: Il Comunicatore Italiano

No Comments