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Pietro Labriola Archivi - Comunicati stampa e News

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Pietro Labriola: TIM sulla strada giusta con TIM Brasil

L’AD di TIM Pietro Labriola ha firmato un articolo pubblicato su “Repubblica” in cui parla delle motivazioni che hanno spinto il Gruppo a puntare sul mercato brasiliano e vendere la rete fissa, evidenziando come questa si sia rivelata la scelta aziendale più giusta.

Pietro Labriola

Pietro Labriola: l’enorme potenziale del mercato brasiliano

Sotto la guida dell’AD Pietro Labriola, TIM ha intrapreso un importante percorso di crescita. La vendita dell’infrastruttura di rete fissa ha però generato un dibattito, sollevando interrogativi sul perché non si sia optato per la vendita di TIM Brasil. È proprio il numero uno di TIM a fornire la risposta con un articolo da lui firmato e pubblicato su “Repubblica”. Partendo da un confronto con gli altri grandi operatori europei, le cui attività internazionali contribuiscono in modo sostanziale alla loro capitalizzazione, l’Amministratore Delegato evidenzia il potenziale di TIM Brasil che rappresenta il 67% del valore del Gruppo nonostante generi solo il 30% dei ricavi. Da qui l’importanza strategica di mantenere la presenza di TIM nel mercato brasiliano. Quest’ultimo “sta vivendo profonde trasformazioni, con una crescita importante che beneficia di diversi fattori chiave”, spiega Pietro Labriola, “c’è un grande potenziale di crescita, soprattutto perché il consumo di dati è ancora relativamente basso e le offerte attuali non includono una quantità di giga ‘abnorme’”. A questo si aggiunge che “l’asta per le frequenze del 5G è stata orientata maggiormente ad obiettivi di digitalizzazione e modernizzazione del Paese piuttosto che a un incasso immediato, rendendo il Paese uno dei leader mondiali per l’ampiezza e modernità della rete”. “Se in Italia – prosegue il manager – lo Stato ha incassato 6,5 miliardi di euro per le frequenze, il Brasile ha seguito una strada diversa, incassando dall’asta circa 1,1 miliardi di euro al cambio del 2021 ma stimando investimenti da parte degli operatori per oltre 6 miliardi”. Uno scenario che “fa del Brasile uno dei mercati più promettenti per le telecomunicazioni”.

Pietro Labriola: TIM è sulla strada giusta

Della possibile vendita di TIM Brasil se ne parlò per la prima volta nel 2014, ma poi il Gruppo decise diversamente. “Con il senno di poi – afferma Pietro Labriolala decisione di investire nel rilancio del Brasile si è rivelata giusta, poiché da TIM Brasil oggi arriva il 50% del margine del Gruppo e supporterà la crescita dei prossimi anni, grazie a un’esposizione a un mercato sano e in espansione, generando le risorse necessarie”. Se poi si considera che “dal 2022, anno in cui è partito il processo di vendita della rete di oggi, il titolo è salito del 50% passando da 29 miliardi di reais di capitalizzazione a oltre 44 miliardi di reais, creando valore per tutti gli azionisti”, emerge chiaramente che quella intrapresa da TIM è la strada giusta. “TIM – continua l’AD – è oggi un’azienda diversificata, e non solo geograficamente: è presente anche in diversi segmenti tecnologici (fisso, mobile e servizi IT) e di clientela (retail, piccole e medie imprese, grandi aziende e pubbliche amministrazioni), ed è un insieme di business e mix di attività in fasi differenti del loro ciclo di vita, con prospettive di crescita, e conseguentemente di rischio, differenti, ma che garantiscono la sostenibilità del Gruppo. TIM, quindi, non sarà sostenibile domani, lo è già oggi”.

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L’analisi di Pietro Labriola sul futuro di TIM: l’impatto della cessione della rete sul mercato europeo

Il settore delle telecomunicazioni necessita urgentemente di riforme che ne garantiscano la sostenibilità finanziaria, agevolando così lo sviluppo della digitalizzazione in Europa: questa è l’opinione che Pietro Labriola, AD di TIM, ha espresso in una recente intervista, nel corso della quale ha offerto un’approfondita analisi delle maggiori problematiche che affliggono il settore.

Pietro Labriola

L’appello di Pietro Labriola alle istituzioni europee: “Cambiare le regolamentazioni per sostenere il settore”

Preservare il settore delle telecomunicazioni è fondamentale per lo sviluppo delle infrastrutture digitali europee: lo ha dichiarato Pietro Labriola, AD di TIM, auspicando dei radicali cambiamenti nella normativa attuale che permettano di risolverne le criticità. Secondo il manager, il mercato delle telecomunicazioni, a livello europeo ma specialmente in Italia, è penalizzato da una forte saturazione e da una marcata frammentazione, criticità che si riflettono nell’andamento borsistico dei principali player del settore: “Le Telco ormai sono un ambito in cui gli investitori sono molto cauti, per usare un eufemismo”. Secondo il manager, questo quadro di stagnazione è in particolare attribuibile alla mancanza di una politica industriale definita da parte dell’Unione Europea. A riguardo, ha citato la recente lettera indirizzata congiuntamente dai principali operatori europei del Continente alla Commissione Europea, nella quale viene sollecitato un cambiamento normativo che possa favorire la sostenibilità economica delle Telco e, di conseguenza, sostenere l’espansione della rete e della digitalizzazione.

TIM volta pagina sotto la guida di Pietro Labriola

Successivamente, Pietro Labriola ha commentato il recente “nuovo corso di TIM” in seguito alla recente cessione della rete fissa a KKR. Il manager ha sottolineato come la decisione di vendere la rete sia stata una mossa strategica necessaria per ridurre il debito del Gruppo, migliorandone dunque la posizione finanziaria e permettendogli di valorizzare i propri servizi tecnologici avanzati. Il CEO ha poi evidenziato come anche il mantenimento della rete avrebbe richiesto costi molto elevati, in particolare legati alla necessità di convertire in fibra ottica gli attuali collegamenti in rame. Pietro Labriola ha dunque concluso il suo intervento con un appello: “Forse è arrivata l’ora di voltare pagina, lasciandoci alle spalle polemiche sterili e di pensare al futuro del nostro settore, della digitalizzazione del Paese e della nostra Azienda”.

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Pietro Labriola confermato come AD di TIM: crescita sostenibile e nuove strategie

Nell’assemblea tenutasi a fine aprile, TIM ha confermato Pietro Labriola come Amministratore Delegato, affiancato da Alberta Figari nel ruolo di Presidente. L’AD ha espresso fiducia nel percorso di crescita e sviluppo intrapreso, sottolineando l’impegno per garantire uno sviluppo sostenibile del Gruppo nei prossimi tre anni.

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Pietro Labriola confermato alla guida di TIM

La lista del Consiglio di Amministrazione riflette una continuità nell’attuazione del piano strategico. “L’Assemblea degli Azionisti di oggi segna un importante continuità nel piano che stiamo portando avanti per proseguire sul percorso di crescita e sviluppo intrapreso con 22 mesi di performance in miglioramento e di rispetto dei target finanziari – ha sottolineato Pietro LabriolaSi tratta di una nuova tappa di un cammino che continuerà con l’obiettivo di cogliere tutte le occasioni che nasceranno dall’evoluzione del mercato”. L’Amministratore Delegato ha quindi sottolineato l’importanza di una struttura finanziaria solida e di opzioni strategiche focalizzate, mirando a un ritorno alla generazione di valore sul mercato italiano. L’efficienza nei costi e il rafforzamento delle aree di business sono priorità chiave per il prossimo triennio, con l’obiettivo di remunerare gli azionisti nel medio termine.

Pietro Labriola: continuità e impegno per un futuro promettente

Per la nomina del Consiglio di Amministrazione, la lista di maggioranza è quella proposta dal consiglio uscente. Oltre all’AD Pietro Labriola e alla Presidente, gli altri componenti eletti sono: Giovanni Gorno Tempini, Paola Camagni, Federico Ferro Luzzi e Domitilla Benigni. “Come già negli ultimi due anni, dopo la giornata di oggi lavoreremo con ancora maggior determinazione, a vantaggio di tutti i soci che con grande senso di responsabilità direttamente o indirettamente hanno permesso di garantire la continuità”, ha aggiunto Pietro Labriola. Secondo l’Amministratore Delegato, è fondamentale una collaborazione concreta tra istituzioni, soci, dipendenti, sindacati e management che, “nel rispetto dei ruoli e delle prerogative reciproche”, possano “assicurare il miglior futuro possibile ad una società strategica come la nostra”.

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Pietro Labriola parla della nuova vision industriale di TIM al “Corriere della Sera”

In una recente intervista rilasciata al “Corriere della Sera”, il CEO di TIM Pietro Labriola ha sottolineato come i due anni alla guida del Gruppo siano stati estremamente impegnativi, con sfide come quella legata alla gestione del debito in un mercato particolarmente difficile. Adesso però il manager guarda al futuro con ottimismo, concentrandosi sul raggiungimento degli obiettivi del piano “Free to run”.

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Pietro Labriola: TIM è di nuovo competitiva, adesso ci concentriamo sugli obiettivi del piano

Erano tre le grandi sfide che TIM era chiamata ad affrontare quando il CEO Pietro Labriola raccolse le redini del Gruppo un paio di anni fa. La prima riguardava la gestione delle scadenze del debito in un contesto non proprio semplice, caratterizzato da tassi alle stelle e da due guerre in corso; la seconda consisteva nel riportare l’operatività a una condizione di normalità, soprattutto in termini di competitività; la terza aveva a che fare con la risoluzione del fardello del debito, da conquistare mediante la vendita della rete. Obiettivi che il CEO ha saputo raggiungere instradando TIM nella direzione giusta, ovvero quella che gli consentirà di sfruttare il potenziale del Gruppo per generare valore. Nonostante la reazione negativa della Borsa, Pietro Labriola continua ad essere ottimista: “Con il piano 2024-2026 TIM torna a generare cassa, a livello di Gruppo e in Italia, abbiamo davanti quasi 3 miliardi di potenziali earn-out, stiamo negoziando la cessione di Sparkle, elementi che contribuiranno senza dubbio ad accelerare le nostre riflessioni in materia di remunerazione agli azionisti. Il nostro obiettivo è una storia industriale solida e non uno spezzatino. Siamo concentrati sul raggiungimento degli obiettivi del piano e sulla crescita del business domestico”.

Pietro Labriola: il piano “Free to run” per una TIM senza rete

È il piano “Free to run” la via per la nuova TIM senza rete. Dopo oltre dieci anni di ipotesi e teorie, ora questa vision sta per diventare realtà. “Le nuove sfide del mondo digitale spingono sempre più verso la sostituzione della rete in rame con quella in fibra – ha sottolineato Pietro Labriolaun passaggio che richiede forti investimenti per almeno 1,5 miliardi l’anno per 6-7 anni. Per una TIM verticalmente integrata significherebbe sostenere ingenti investimenti, il 28% del fatturato, soglia insostenibile. Per una società infrastrutturale il discorso è diverso. È questa la logica di creare NetCo e venderla. Inoltre, se restiamo verticalmente integrati non potremmo partecipare al consolidamento: guardate l’operazione Fastweb-Vodafone, il mercato sta cambiando”. Ma cosa prevede il piano? Mantenendo l’intelligenza della rete fissa – TIM ha il backbone più distribuito sul territorio, la rete mobile con il migliore spettro 5G e la maggiore infrastruttura Data Center del Paese – il Gruppo ha intenzione di costruire una vera e propria customer platform di servizi e contenuti. “Potremmo offrire una connessione in fibra a 10 giga, 2 linee mobili e i contenuti di Disney, Prime, Netflix, Dazn e Apple+ più un’iPhone a un costo fisso e in un unico pacchetto – ha concluso Pietro Labriola – Nessun concorrente oggi è in grado di farlo”.

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Pietro Labriola (TIM) commenta il nuovo documento UE sulla necessità di infrastrutture digitali

L’Unione Europea ha pubblicato un documento in cui affronta la questione di come costruire le infrastrutture digitali dell’Europa del futuro: l’AD di TIM Pietro Labriola ha evidenziato come un consolidamento del settore delle telecomunicazioni, così come un equo ritorno degli investimenti, sia assolutamente necessario in quest’ottica.

Pietro Labriola, AD di Tim

Pietro Labriola: “Senza infrastrutture digitali innovative l’Europa non può crescere”

Le aspirazioni di un’Europa digitalmente avanzata resteranno irrealizzate, se non ci saranno adeguati ritorni sugli investimenti e un mercato più solido: lo ha affermato Pietro Labriola, AD di TIM, commentando il recente appello dell’Unione Europea a una discussione sulle infrastrutture digitali del futuro. L’UE ha infatti recentemente rilasciato un documento in cui vengono tracciate le linee guida attraverso cui gli obiettivi di digitalizzazione, connettività rapida e sicurezza potranno essere raggiunti entro il 2030, invitando al tempo stesso i principali stakeholders, partner e rappresentanti degli Stati membri a unirsi in un dibattito costruttivo. In un post su Linkedin, Pietro Labriola ha accolto l’iniziativa con particolare favore: “Siamo finalmente arrivati ad un punto di svolta? Il libro bianco della European Commission presentato mercoledì 21 apre un confronto con tutti gli stakeholder su un tema su cui insisto da tempo: senza infrastrutture digitali innovative l’Europa non può crescere, ma per realizzarle servono ritorni sugli investimenti e un mercato sostenibile”.

Pietro Labriola: la necessità di un consolidamento del mercato europeo

Secondo Pietro Labriola è assolutamente vitale che il mercato europeo superi la sua condizione di eccessiva frantumazione, adeguandosi ai modelli rappresentati dagli USA e dal Sudamerica. Il fairshare costituirebbe un notevole passo in avanti in questa direzione: “Consolidamento e fairshare non sono più rinviabili: l’inazione non è un’opzione. È stato compiuto un primo passo, ora spero che tutti partecipino alla consultazione per consolidare velocemente quanto di buono è stato proposto”. A conclusione del suo messaggio, Pietro Labriola ha menzionato Gianluca Corti, Aldo Bisio, Benedetto Levi, Margherita Della Valle, ossia i leader di Wind Tre, Iliad e Vodafone, rivolgendo loro l’appello: “Facciamoci sentire”. L’AD di TIM auspica dunque un’alleanza trasversale tra i maggiori operatori del settore Telco al fine di un mercato europeo più solido, in grado di sorreggere la crescita digitale del Continente.

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Il viaggio di Pietro Labriola con TIM: dagli inizi alla nomina come AD

L’AD di TIM Pietro Labriola ha concesso una lunga intervista al podcast “Connecting The Dots – The Invisible Path to Success” di Chaberton Partners, raccontando la propria vita, il percorso professionale e le scelte che lo hanno portato al successo. Secondo il manager, insieme alla determinazione e all’attitudine, è fondamentale sapersi scegliere superiori che credano in noi e prendano a cuore la nostra evoluzione.

Pietro Labriola

Determinazione e resilienza nella vita di Pietro Labriola

Una caratteristica che spicca nella biografia di Pietro Labriola è la perseveranza: l’AD di TIM è restato convinto delle sue idee e fiducioso nei propri progetti anche quando il contesto non appariva favorevole. Nato in una famiglia di media borghesia nella periferia di Bari, il futuro AD era un ragazzo intelligente, indipendente e piuttosto indisciplinato. Nonostante il padre volesse fare di suo figlio un ingegnere, il giovane Pietro lo convinse e iniziò a studiare Economia per inseguire il proprio sogno di manager. Nonostante qualche insuccesso iniziale, portò a compimento gli studi laureandosi con pieni voti. Una seconda sliding door si presentò subito dopo: il futuro AD ebbe la scelta se rimanere a Bari, con un lavoro comodo ma dalle limitate prospettive di crescita, oppure abbandonare la comfort zone trasferendosi a Milano per uno stage. La scelta, ovviamente, cadde sulla seconda opzione. Dopo essersi fatto le ossa a France Telecom, Pietro Labriola è poi entrato in TIM, attraversando dunque il celebre “boom delle telecomunicazioni” del ’93 e acquisendo incarichi di sempre maggiore rilevanza. Il manager ha attribuito questo successo alla sua tenacia: che si esprime innanzitutto nella scelta di rimanere nella società nonostante i vari cambi di leadership (e conseguentemente, di stile manageriale e attitudine), ma anche nella tendenza a esprimere le proprie idee anche in contrasto con i colleghi. In seguito alla nomina a CFO per TIM Brasile, nel 2015, il manager convinse ad esempio i colleghi ad adottare l’outsourcing dei call center, pratica che diede immediatamente risultati positivi. In seguito alla sua gestione, il Brasile rimane un’area in cui la presenza di TIM è particolarmente solida, spianando la strada per ulteriori successi.

I consigli di Pietro Labriola per futuri manager: adattabilità, curiosità, flessibilità

Secondo Pietro Labriola, tuttavia, la determinazione da sola non basta: servono anche competenze trasversali e mindset aperto. Doti che, secondo il manager, non sono innate, ma vengono invece sviluppate in un contesto stimolante: per questo, è di fondamentale importanza sapersi scegliere un ambiente di lavoro che porti ad affinare tali qualità. Nello spiegare le ragioni del proprio successo, l’AD ha infatti espresso profonda gratitudine per i manager che gli hanno trasmesso nozioni fondamentali. In particolare, il primo capo Mario Citelli, di France Telecom, che lo faceva stare molto in ufficio perché ascoltasse e apprendesse il più possibile. Inoltre, gli affidava già a 25 anni incarichi di responsabilità, affinando fin da subito la sua capacità di resistere alle pressioni lavorative. Alcuni di questi elementi sono diventati veri e propri pilastri dello stile manageriale di Pietro Labriola: in particolare, l’AD mette al centro della sua filosofia il concetto di accessibilità. In TIM, i dipendenti sono invitati continuamente a esprimere le proprie opinioni, anche in contrasto con i capi; l’ambiente lavorativo non è ingessato, ma spontaneo e dinamico. “Come stile manageriale, coinvolgo molto le mie strutture affinché tutti sappiano perché prendo determinate decisioni. Questo permette ai miei colleghi di crescere più rapidamente”. Bisogna poi abituarsi ad apprendere competenze di ogni genere, anche lontane dalla nostra base formativa, perché solo da una prospettiva olistica si può ottenere uno sguardo completo su questioni complesse.

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Sfida digitale: Pietro Labriola evidenzia i rischi crescenti per le reti di telecomunicazioni

Il mondo digitale, considerato spesso come “magico” per le sue infinite possibilità, si trova ora di fronte a una sfida cruciale. Pietro Labriola, Amministratore Delegato di TIM, ha recentemente lanciato l’allarme attraverso un post su Linkedin.

L'Amministratore Delegato di TIM, Pietro Labriola

Pietro Labriola: la sfida del mondo digitale

Pietro Labriola mette in discussione il modello attuale nel contesto delle telecomunicazioni. “Comincia a diventare sempre più difficile immaginare un futuro in cui il consumo dei dati possa continuare ad essere considerato unlimited”, scrive l’AD. L’esplosione del traffico dei dati e l’aumento esponenziale di applicazioni e servizi stanno mettendo a dura prova le reti, rischiando di compromettere la continuità dei servizi se non si adotta una nuova strategia. L’Amministratore Delegato di TIM ha evidenziato un cambiamento significativo nei consumi digitali degli ultimi anni. Mentre il consumo di dati è aumentato di dieci volte, il prezzo è diminuito di quasi un quarto. Tale andamento è insostenibile nel lungo periodo, poiché comporta costi sempre crescenti per l’adeguamento delle reti e dei servizi di assistenza, senza una corrispondente variazione per il consumatore. “È evidente che non può funzionare”, precisa Pietro Labriola.

Pietro Labriola: nuovi investimenti per nuove esigenze

L’AD di TIM sottolinea la necessità di nuovi investimenti per gestire le nuove esigenze del mondo digitale. La visualizzazione di video in streaming a 4K e gli aggiornamenti di giochi di successo generano una domanda di banda sempre più elevata. Questo implica la necessità di reti più performanti e capaci di gestire volumi eccezionali. “Per noi di TIM – spiega Pietro Labriolainvestimenti e pianificazione sono l’unica risposta possibile, ma comincia a diventare sempre più difficile immaginare un futuro in cui il consumo dei dati possa continuare ad essere considerato unlimited”. Le reti potrebbero però essere a rischio non solo a causa dell’assenza di investimenti, ma anche a causa dell’impossibilità di garantirne la pianificazione. Questo crea rischi sulla continuità stessa dei servizi digitali. “Il ritorno economico non può più essere considerato un nice to have mentre la continuità di servizio un must have. Entrambi debbono viaggiare di pari passo”, conclude Pietro Labriola.

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Pietro Labriola racconta i segreti per il successo professionale: “Imparate il più possibile dai vostri capi”

“Al primo intoppo, se non c’è la passione, non riesci a fare nulla nella vita. Quindi preferisco fare qualcosa che mi piace”: con questa mentalità Pietro Labriola abbandonò la sicurezza della formazione in ingegneria per studiare economia e commercio. Oggi, è AD di TIM.

 Pietro Labriola, AD di TIM

La storia di Pietro Labriola: le sliding doors che gli hanno cambiato la vita

AD del Gruppo TIM, membro del board di GSMA e del Consiglio Generale di Confindustria, ‘Best Ceo’ secondo Institutional Investor: la carriera di Pietro Labriola è indubbiamente piena di successi. Ma mentre la racconta al podcast “Connecting the Dots – The Invisible Path to Success”, il manager mette l’accento su come le sue scelte siano state guidate dal coraggio e dalla passione. Cresciuto nella periferia di Bari come un ragazzo intelligente e vivace, spiazza i genitori abbandonando gli studi in ingegneria per iniziare Economia e Commercio. Nonostante le difficoltà al primo esame, conclude il percorso accademico con il 110 e lode. Studia per diventare commercialista (“sono sempre stato una persona che fa il piano B”, dice divertito) ma viene affascinato dal boom della telecomunicazione all’inizio degli anni ’90. Pietro Labriola dunque ad un confortevole posto di lavoro in banca a Bari preferisce uno stage a Milano presso France Telecom. Un’altra importante sliding door, che lo porterà alla rapida carriera culminata alla guida del Gruppo TIM

Pietro Labriola: “Coinvolgo i miei dipendenti nei processi decisionali e gli faccio sempre capire perché prendo certe decisioni”

Per il suo sviluppo umano e professionale, Pietro Labriola ringrazia il suo primo capo, che gli attribuì immediatamente una grande fiducia permettendogli di crescere. Lo faceva infatti partecipare alle riunioni e ai processi decisionali, portandolo così a maturare molto più velocemente. Pietro Labriola ha poi fatto propria questa strategia di management: rendere i propri colleghi partecipi dei processi decisionali, e far loro capire le ragioni dietro alle scelte. Un ulteriore consiglio è quello di seguire le proprie passioni anche quando questo significa affrontare un grande cambiamento. Il lungo soggiorno di lavoro in Brasile e i risultati conseguiti permisero infatti al manager di ottenere numerosi riconoscimenti che portarono la sua carriera all’apice della gerarchia di TIM.

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