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Arredo di design: sul nuovo sito arredodesignstore.it trovi Poltrona LC2.

Noto come uno dei designer più celebri del secolo, Le Corbusier ideò la Poltrona LC2 con la collaborazione di Pierre Jeanneret Charlotte Perriand.

Viene utilizzata non solo per arredare uffici ma anche per eventi di alto pregio in ambientazioni sia classiche che moderne. Ad oggi la poltrona LC2 è riconosciuta come uno dei pezzi di cult nel design. La Poltrona LC2 in tessuto costituita da una struttura in profilato metallico cromato e tondino, con cuscini con imbottitura in poliuretano espanso indeformabile e rivestiti di ottima pelle e tessuto. La poltrona LC2 è proposta in tessuto verde mela con struttura in grigio scuro, tessuto giallo con struttura grigio chiaro, tessuto bordeaux con struttura verde e tessuto beige con struttura bordeaux. La Poltrona LC2 Le Corbusier è disponibile in più varianti di colore adattabili a diverse ambientazioni.

Questa seduta unisce comodità ed eleganza in un’unica soluzione. Entra nel sito arredodesignstore.it e potrai trovare la Poltrona LC2 ad un prezzo incredibile!

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Divano LC2 di Le Corbusier

La maggior parte delle persone conoscono il franco-svizzero Le Corbusier per il suo lavoro nel campo dell’architettura, ma chiunque abbia una conoscenza di base nella progettazione di mobili del 20 secolo, saprà che anche alcuni dei mobili più famosi della storia moderna sono stati ideati da lui. Un design di mobile ideato da Le Corbusier è il divano LC2 .Parte della prestigiosa collezione LC2 comprende l’ ottomano LC2 e la Poltrona LC2, il divano LC2 può essere per due-tre persone composto da un telaio esterno in acciaio e cuscini in pelle nera. Le Corbusier ha progettato il divano con l’aiuto di Charlotte Perriand nel 1928, e fu una delle sue prime incursioni in progetti di mobili.

Con le sue finiture, la struttura minimalista e la mancanza di elementi ornamentali, LC2 Sofa di Le Corbusier è un classico esempio dello stile moderno abbracciato da Le Corbusier. Il presidente(come fù chiamata) inoltre ha rotto le convenzioni del design delle sedie tradizionali avendo il telaio verso l’esterno piuttosto che all’interno. Le Corbusier disapprovava i disegni standard dei divani di quel periodo che ha consisteva nel nascondere il telaio sotto strati di imbottitura, e voleva con il divano  LC2,  mostrare la grazia e l’impegno messo nella realizzazione del telaio.
Al fine di supportare l’intera struttura, il telaio del divano LC2 di Le Corbusier è fatto da pezzi piatti e tubolari di acciaio di alta qualità saldati insieme. Il telaio è rivestito con uno strato di cromatura protettiva, anche se questo è stato introdotto solo nel 1950. Il modello LC2 ha avuto anche una cornice interna in legno tra i cuscini per un maggiore sostegno e un meccanismo a molla interiore, anche se quest’ultimo è stato interrotto in cicli di produzione successivi. I cuscini, invece, sono coperti in lussuosa pelle nera.
Il Divano LC2 di Le Corbusier è andato in prima produzione nel 1930 sotto la Thonet e compagnie mobili Embru fino al 1959, dove è stata reintrodotta con diversi aggiornamenti. Oggi il divano e la collezione Le Corbusier sono prodotti da Artemobili di Novara, Italia.Offerte Artemobili  —> Poltrona Lc2

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I falsi Le Corbusier e la tutela del diritto d’autore

16 Marzo, Svizzera, dogana di Ginevra. L’AFD (Amministrazione Federale delle dogane) trattiene ai controlli un container sospetto proveniente dalla Cina e con destinazione una non nota società ginevrina. Al suo interno la Sezione antifrode doganale rinviene ben 24 pezzi, tra poltrone e divani, firmati da icone del design contemporaneo del calibro di Le Corbusier, dell’urbanista e suo collaboratore Pierre Jeanneret e della francese Charlotte Perriand. 24 pezzi, 13 poltrone relax, 9 poltrone e 2 divani, il cui valore commerciale sul mercato svizzero si aggira intorno ai 100.000 franchi. Durante i controlli, l’AFD rileva delle anomalie di contraffazione nelle merci e avvisa, come è protocollo, la società Cassina Spa di Meda, detentrice dei marchi di produzione e azienda operante nel settore dell’ arredamento di design. Gianluca Armento, brand manager di Cassina (Gruppo Poltrona Frau) l’11 maggio vola a Ginevra per sovrintendere alla distruzione dei prodotti contraffatti rinvenuti alla frontiera, il tutto alla presenza di giornalisti e mass-media e godendo, quindi, della più ampia copertura radiofonica e televisiva. Destruction de contrefacons, allora, e plauso al Sistema e agli integerrimi doganieri di Ginevra: il diritto d’autore, in Svizzera, è salvo.

5 Maggio, Italia. Viene approvato al Consiglio dei Ministri il Decreto Sviluppo 2011: semplificazioni fiscali per le imprese, crediti d’imposta per ricerca e innovazione, assunzioni agevolate al Sud. Alcuni giorni dopo, le aziende del Design italiano, a voce di Paolo Zegna, vicepresidente di Confidustria, insorgono contro il Decreto. Ad essere contestata è la sanatoria contenuta nello stesso Decreto Sviluppo, che cancella la tutela alla proprietà industriale per tutte le opere antecedenti il 19 Aprile 2001, opere di pubblico dominio perché mai registrate come modelli in Italia. Una brusca e incomprensibile marcia indietro nei confronti della legge precedente di riforma del diritto della proprietà industriale, che aveva finalmente adeguato l’Italia agli altri Paesi della Ue. L’ articolo 8 è una “norma che protegge chi copia a danno di chi legittimamente ha creato l’opera o ne ha acquisito i diritti d’autore” dichiara il vicepresidente di Confindustria, e da questo momento in poi, infatti, tutti i prodotti (o copie), “realizzati in conformità con le opere del disegno industriale allora in pubblico dominio perché mai registrate come modelli in Italia, non rispondono più della violazione del diritto d’autore”. Lotta alla contraffazione? Tutela della creatività? Due Paesi, due misure. Il vanto dell’efficienza nazionale e del sistema norma: il diritto d’autore, in Italia, non è più salvo.

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