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Apple, un ecosistema chiuso: il parere di Pompeo Pontone

Professionista con esperienza nel settore della finanza, Pompeo Pontone è attivo in progetti di FinTech e Data Science.

Pompeo Pontone

Pompeo Pontone: l’evoluzione dei monopoli nell’era Tech

Le tecnologie sviluppatesi negli ultimi anni stanno rivoluzionando praticamente ogni ambito della società. Di conseguenza, è sempre più complesso riconoscere gli effetti delle strategie messe in atto dai cosiddetti giganti del web. Una delle conseguenze più evidenti e più discusse è il controllo che tali compagnie hanno sugli utenti. Quello di Apple è un caso particolare. Recentemente Pompeo Pontone, investor con 25 anni di esperienza specializzato in Data Science e conoscitore del settore Tech, ha analizzato alcune caratteristiche dell’ecosistema di proprietà dell’azienda di Cupertino. In un recente contributo l’esperto ha condiviso le parole di Owen Williams, colonnista del portale OneZero, riguardo la politica della multinazionale in tema di accesso al web. Il sistema creato da Apple rappresenta una nuova tipologia di monopolio. Una novità dell’era digitale resa possibile grazie alle restrizioni imposte sulle piattaforme. È infatti estremamente difficile, se non impossibile, usare applicazioni di terze parti basate sul web. Un esempio lampante sono i browser, spiega Pompeo Pontone. Se gli utenti di iPhone o iPad provassero a utilizzare app come Chrome oppure Opera, sarebbe comunque il browser proprietario, Safari, a renderizzare le pagine. L’ecosistema Apple mette dunque gli esperti di fronte ad una sfida: come affrontare e regolamentare queste forme inedite di controllo.

Pompeo Pontone: dalla finanza all’applicazione dei Big Data

Con alle spalle una carriera di oltre 25 anni nel settore del Capital Markets, attualmente Pompeo Pontone si occupa di diversi progetti nell’ambito Quantitative Finance e Private Equity. La sua carriera nella finanza inizia subito dopo la laurea in Economia Monetaria e Finanziaria conseguita presso l’Università Bocconi di Milano e la successiva specializzazione in Finanza Quantitativa al Birkbeck College di Londra. La prima esperienza è presso Stone & McCarthy Research Associates. È solo l’inizio di un percorso che lo porterà prima in Unicredit, poi in Intesa e infine a ricoprire il ruolo di Managing Director nella divisione Corporate Bonds & Credit Derivatives Asset Management di Fineco. Spinto dalla passione per la matematica e l’informatica, oltre che per la programmazione, recentemente Pompeo Pontone ha intrapreso un percorso presso la University of London nell’ambito della Fintech e della Data Science. Negli ultimi mesi l’esperto condivide il suo interesse per il mondo delle nuove tecnologie attraverso diversi contributi pubblicati sul suo sito personale.

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Pompeo Pontone: lo studio sui nuovi strumenti di politica monetaria della Fed

Attivo da più di 25 anni nel settore finanziario, in un recente approfondimento Pompeo Pontone ha esaminato gli strumenti moderni di politica monetaria, in particolare quelli adottati dalla Federal Reserve.

Il focus di Pompeo Pontone su Fed, politica monetaria e sistemi di riserva

In che modo sono cambiati gli strumenti di politica monetaria delle autorità monetarie nazionali? E in particolare, quali sono le misure introdotte dalla Fed, la banca centrale degli Stati Uniti, per il raggiungimento dei propri obiettivi di politica monetaria? Di questi argomenti si è occupato Pompeo Pontone, affermato Investor e Investment Specialist, in un articolo pubblicato nella sezione Investment & Finance del suo sito. Dopo un’introduzione che riporta la definizione di politica monetaria – ovvero la politica adottata per controllare 1) il tasso di interesse dei prestiti a brevissimo termine o 2) l’offerta di moneta – l’esperto ha preso in analisi, nello specifico, il modo in cui la Federal Reserve statunitense implementa le proprie azioni di politica monetaria, azioni che, come sottolineato da Pompeo Pontone, sono cambiate nel corso degli ultimi decenni. Se infatti prima della crisi finanziaria del 2007-2009 la Fed attuava la propria politica monetaria per mezzo di riserve limitate e faceva affidamento su operazioni di mercato aperto, oggi, al contrario, la Federal Reserve opera con riserve ampie e pone alla base degli strumenti di politica monetaria l’interesse corrisposto sulle riserve (IOR).

Pompeo Pontone: gli strumenti di politica monetaria della Fed

L’analisi condivisa da Pompeo Pontone sul sito ricorda inoltre che la promozione della piena occupazione e la stabilità dei prezzi rappresentano l’obiettivo cardine verso cui è indirizzata la politica monetaria della Fed, un mandato che la banca riceve dal Congresso degli Stati Uniti. Ma quali sono dunque gli strumenti impiegati dalla Federal Reserve per raggiungere i propri obiettivi? L’esperto di Investment Management ne individua quattro: il primo si configura come il tasso di sconto, ovvero il tasso di interesse applicato dalle reserve banks alle banche commerciali per i prestiti a breve termine; il secondo strumento è quello degli obblighi di riserva, cioè la porzione dei depositi che le banche devono detenere in contanti o presso una reserve bank; le operazioni di mercato aperto rappresentano invece il terzo strumento che Pompeo Pontone elenca tra quelli a disposizione della Fed, segnalando che tali operazioni si configurano come l’acquisto e la vendita di titoli di Stato USA; a conclusione, il quarto strumento, quello dell’interesse sulle riserve, che viene corrisposto sull’eccedenza detenuta presso le reserve banks. Come chiarito da Pompeo Pontone all’interno dell’articolo, questi quattro strumenti influenzano l’ammontare dei fondi presenti all’interno del sistema bancario.

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“Super Contango”: l’analisi di Pompeo Pontone sul mercato del petrolio

Da oltre 25 anni nel settore della finanza, l’esperto Pompeo Pontone affronta gli effetti sul mercato dei futures causati dalla crisi del petrolio.

Stoccaggio e riduzione dei consumi: la tesi di Pompeo Pontone

Nelle ultime settimane, la domanda di petrolio ha registrato un calo del 30% rispetto ai mesi precedenti alle misure di lockdown decise dai Paesi. Il 20 aprile, il prezzo del greggio West Texas Intermediate ha registrato un collasso senza precedenti. Ciò ha comportato, come spiega Pompeo Pontone, un’accentuazione della condizione conosciuta come “contango”, in cui i contratti futurse a lunga scadenza trattano a prezzi superiori a quelli di prossima consegna. I contratti con consegna a maggio per i futures sul WTI hanno subito un collasso a causa di fattori quali il crollo della domanda causata dal Covid-19 e la capacità sempre minore di stoccaggio. “Attualmente si tratta di ‘super’ contango – scrive Pompeo Pontoneuna delle curve più ripide nella storia dei futures sul petrolio”.

Finanza e Data Science: il percorso professionale di Pompeo Pontone

Esperto di Investment Management e Capital Markets, Pompeo Pontone è un consulente finanziario e investitore privato: appassionato di informatica, attualmente è impegnato in progetti nell’ambito della FinTech. Negli ultimi mesi, grazie alle sue conoscenze di Data Science, ha realizzato una serie di articoli incentrati sull’analisi dell’aspetto sanitario ed economico dell’emergenza causata dal Coronavirus. Laureato presso l’Università Bocconi in Economia e specializzato in Quantitative Finance presso il Birkbeck College di Londra, prima di intraprendere la carriera da consulente ha collaborato con diverse realtà di calibro internazionale. Tra il 2010 e il 2012 ha ricoperto rispettivamente l’incarico di Managing Director per Amstel Securities LLP e di Senior Financial Advisor presso Method Investments & Advisory Ltd. In precedenza, Pompeo Pontone per circa 8 anni è stato Managing Director presso la sede londinese di Mps, occupandosi principalmente di derivati; ha ricoperto lo stesso ruolo anche per Fineco Bank agli inizi degli anni 2000.

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Covid-19 e statistiche, Pompeo Pontone: “Al momento solo ipotesi”

Pompeo Pontone è un consulente professionista nel settore della finanza: esperto di Quantitative Finance, è specializzato in Data Science.

Pompeo Pontone: “Dati raccolti finora sono disomogenei”

Per ottenere risultati attendibili, i Data Scientists hanno bisogno di dataset e database estremamente coerenti e omogenei. In relazione alla pandemia da Covid-19, secondo Pompeo Pontone al momento le informazioni in possesso risultano incomplete, anche perché spesso i dati sono raccolti e classificati utilizzando metodologie diverse. Ciò può comportare un’analisi errata dell’impatto del fenomeno, un’incongruenza che influirà anche sugli studi futuri. È noto infatti che i diversi Paesi colpiti dal Coronavirus stiano utilizzando una classificazione dei deceduti correlati a Covid-19 in base a criteri differenti. Quelli che registrano mortalità da Covid-19 molto elevata probabilmente fanno rientrare nel conteggio tutti i deceduti che risultano positivi al virus, sebbene non sia provata la causalità. Allo stesso tempo, ci sono Paesi che ridimensionano il numero dei decessi da Covid-19 evidenziano le patologie pregresse più rilevanti come causa della destabilizzazione del quadro clinico e del decesso. “Personalmente temo che, a meno che non sia garantita la coerenza e omogeneità dei dati tra diversi paesi e territori, le analisi attuali non siano completamente affidabili – spiega Pompeo Pontonepertanto non avremo altra scelta che eseguire analisi statistiche sui set di dati ufficiali riguardanti variabili non categorizzate su COVID-19 e basati su classificazioni omogene e collaudate”.

Pompeo Pontone: “Un metodo valido è confrontare i decessi con quelli dei periodi precedenti alla pandemia”

Al momento i tassi di mortalità del COVID-19 registrati, estremamente variabili sia da Paese a Paese sia a seconda della metodologia con cui vengono calcolati, suggeriscono l’esistenza di una notevole disomogeneità delle informazioni e dei metodi utilizzati. Il CFR (case fatality rate), spiega Pompeo Pontone, può essere infatti influenzato da numerosi fattori: la scelta di effettuare i test prima agli individui con patologie gravi o che presentano sintomi evidenti, il numero totale dei test effettuati, il livello di assistenza sanitaria, il criterio con cui attribuire o meno il decesso al Covid-19 o, ancora, i dati demografici dei Paesi. Viste le diverse modalità utilizzate finora, l’esperto indica quella che potrebbe essere una metodologia valida per ottenere una rappresentazione soddisfacente dell’impatto della pandemia nei diversi Paesi: “Un modo molto efficace per misurare l’impatto del Covid-19 potrebbe essere – conclude Pompeo Pontonequello di eseguire analisi statistiche sull’evoluzione del numero totale di decessi durante il 2020 e quello relativo agli anni precedenti, cercando di stimare l’impatto del Covid-19 utilizzando set di dati ben collaudati e omogenei”.

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Pompeo Pontone: dalla laurea in Economia all’attività di consulente finanziario

Con oltre 20 anni di esperienza nel settore, Pompeo Pontone è attualmente consulente specializzato nel comparto finanziario e investitore privato. Ha competenze in economia finanziaria, finanza quantitativa ed econometria, oltre ad essere specializzato nel trading dei derivati.

Pompeo Pontone: la formazione e i primi incarichi

Pompeo Pontone ha alle spalle oltre 20 anni di esperienza nei settori di Investment Management e Capital Markets. Laureato con lode in Economia presso l’Università Bocconi di Milano, prosegue i suoi studi con il Master of Science in Quantitative Finance presso il Birkbeck College, a Londra. La capitale inglese avrà un luogo di primo piano nel suo percorso professionale: nel 1995 viene impiegato presso la Stone & McCarthy Research Associates, dove lavora come analista di ricerca macroeconomica. L’anno successivo torna a Milano ed entra in Unicredit come Fixed Income Analyst: collabora a diverse pubblicazioni, quali “Italian Treasury Bond Guide” e “Investment Strategies: Financial Newsletter”. Nel 1998 si stabilisce in Irlanda per assumere l’incarico di Vice President e Senior Fund Manager di Pioneer Investments, società di Dublino specializzata nella gestione di fondi di investimento. L’anno successivo, Pompeo Pontone diventa Director-Co-Head of Credit Portfolios & Asset Management per Intesa Asset Management, l’attuale Intesa San Paolo.

Pompeo Pontone: gli incarichi attuali e le competenze

Il percorso di Pompeo Pontone nel settore finanziario si consolida con il suo ingresso in FinecoBank come Managing Director – Head of Corporate Bonds & Credit Derivatives Asset Management. Successivamente, dal 2002 al 2010, è Managing Director – Head of Corporate Bonds & Credit Derivatives Proprietary Trading presso Banca MPS (Londra). Per i successivi due anni rimane nella capitale inglese con l’incarico di Managing Director – Head of Alternative Investments and Asset Management per ALTIAM – Amstel Securities LLP. In seguito diventa Senior Financial Advisor presso Method Investments & Advisory Ltd. Pompeo Pontone è attualmente attivo come consulente specializzato nel settore finanziario e investitore privato. Ha consolidate conoscenze per quanto riguarda l’economia finanziaria, la finanza quantitativa e l’econometria. È specializzato nel trading dei derivati ed è attivo anche in progetti di private equity, FinTech e blockchain. È appassionato di informatica e ha competenze di programmazione, tecnologia e cyber security.

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