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Fiducia degli italiani: nuovo record negativo. Raggiunto il livello più basso mai registrato dall’Osservatorio Findomestic

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  • 13 Dicembre 2012

Da quando l’Osservatorio Findomestic ha iniziato il proprio ciclo di rilevazioni, mai si era arrivati a registrare un livello di fiducia così basso: 3,05 punti, su una scala che va da 0 a 10 e che ha in 7 la soglia positiva. Il precedente “record” era stato registrato ad aprile, quando il livello di fiducia degli Italiani era non era andato oltre 3,14. Da aprile a settembre, però, il trend aveva conosciuto un progressivo incremento dei valori mensili, che erano via via cresciuti fino al 3,33 di settembre. Da quel momento, la parabola è tornata a puntare verso il basso (ad ottobre il livello di fiducia era sceso nuovamente a 3,2 punti). Il mese scorso, poi, il minimo storico: 3,05.

A livello macroregionale, il Nordest fa segnare la soglia meno negativa, con il Nordovest e il Centro che, invece, si collocano su un livello più basso. Il Sud e le Isole, infine, si collocano in una posizione mediana.

A calare, a novembre, è stata anche la propensione al risparmio. Se, infatti, a ottobre era stata del 15,8% la quota di consumatori che si diceva pronta ad incrementare nei 12 mesi successivi i propri risparmi, nel corso degli ultimi 30 giorni, si è scesi al 13,5%.

Previsioni di acquisto a tre mesi

Elettrodomestici: cresce la propensione all’acquisto di elettrodomestici bianchi (frigoriferi, lavatrici, lavastoviglie ecc), sostanzialmente stabili le previsioni di acquisto dei bruni (TV, Hi-Fi). Diminuisce, invece, l’interesse per i piccoli.

Salgono rispettivamente al 18,5% e al 14,3% (dal 18,2 e dal 13,6%) le quote dei consumatori interessati ad acquistare un elettrodomestico bruno e uno bianco. Trend inverso per i piccoli elettrodomestici: un mese fa, gli intenzionati all’acquisto erano il 25,2% mentre oggi sono il 24,8%. In termini di importi di spesa, continua il trend decrescente per le due categorie che incidono di più sul budget famigliare: – 44 € per gli elettrodomestici bianchi, – 39 € per i bruni (TV e Hi-Fi).

Elettronica di consumo: stabili le intenzioni di acquisto per telefonia, pc e tablet. In crescita l’interesse per fotocamere e videocamere.

La quota di Italiani intenzionati ad effettuare acquisti nei comparti telefonia, PC e tablet/e-book resta stabile al mese precedente, rispettivamente al 20%, al 18% e 11,0%. Il mercato delle fotocamere, in particolare, vede crescere i potenziali acquirenti dal 10,4% al 11,7%. Per quanto riguarda la spesa prevista, invece, tutte le categorie registrano un decremento rispetto al periodo precedente: fotocamere e videocamere (-59€), tablet (-45€), telefonia (-11€), pc e accessori (-25€).

Auto e moto: giù le intenzioni di acquisto per le vetture nuove. Stabili quelle per le auto usate. Va meglio per i motocicli.

Diminuiscono le previsioni di acquisto (e finanziamento) di auto nuove, con la quota di interessati che passa dall’8,4% al 7,4; l’usato scende solo di 0,2 punti percentuali (dal 6,9 al 6,7%). Al contrario aumenta la percentuale degli interessati all’acquisto di moto e scooter: dal 4,7% di ottobre al 5,7% di novembre. Considerando invece gli importi massimi di spesa preventivati, per le auto nuove la cifra aumenta sensibilmente e sale a 19.233 €; per le usate e per i motocicli resta invece stabile (rispettivamente a 7.067 e a 2.988 €).

Casa e arredamento: in calo le intenzioni di acquisto per i mobili. Segnale positivo per le previsioni di acquisto di immobili. Stabili quelle per la ristrutturazione della casa.

Scende dal 15,9% al 13,7% la quota di quanti prevedono di acquistare mobili e complementi d’arredo nei prossimi tre mesi, mentre cresce l’interesse all’acquisto di case (da 3,7% a 4,6%). Stabile invece la quota di coloro che si dicono intenzionati alla ristrutturazione della casa (da 7,6% a 7,9%). Prosegue il trend decrescente della spesa media prevista per i mobili: per il mese di dicembre la cifra di riferimento é 2.257 €.

Tempo libero: stabili le intenzioni di acquisto per viaggi, vacanze e abbigliamento sportivo. Diminuisce l’interesse per il fai-da-te.

Stabili rispettivamente al 30% e al 22% le quote dei consumatori che prevedono di acquistare viaggi, e vacanze e articoli di abbigliamento sportivo nei prossimi tre mesi. Diminuiscono gli interessati all’acquisto di attrezzature per il fai-da-te, che passano dal 25,0% al 23,9%.

Il presente comunicato e i precedenti sono disponibili on-line:

http://www.adhoccommunication.it e http://www.info.findomestic.it

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Le famiglie Italiane e la crisi: calano i consumi e i redditi, cresce solo la telefonia (+62%) e l’home confort. Aumenta la fiducia nelle istituzioni

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  • 4 Dicembre 2012

Gli anni che abbiamo trascorso e i recenti eventi politico economici nazionali, hanno fortemente impattato sul concetto di fiducia degli italiani. Il modello di fiducia, quasi fideistica, che si era instaurato in passato era sfociato in una irresponsabilità individuale. Ora prevale un concetto “bottom up”, più aderente e controllabile dai singoli individui. Aumenta la fiducia nella sfera privata, nella famiglia, negli amici, nelle comunità solidali o in quanti sono grado di fornire aiuto, spesso vicendevole. Si afferma sempre di più il concetto che l’unione tra individui può fare la differenza.
Forze Armate, Esercito e Presidenza della Repubblica sono le istituzioni che più godono la fiducia degli Italiani. Tra i soggetti degni più affidabili emergono gli scienziati, i giornalisti, gli imprenditori e i comici, per competenza e capacità di innovare, oppure perché svolgono un ruolo di denuncia. Il contesto pubblico è in caduta verticale: rappresenta una realtà astratta e “distante”, verso la quale ci si sente impotenti… politica, economia e futuro sono irraggiungibili; si intuisce anche la debolezza degli organismi politici nel produrre una visione che possa guidare il passaggio verso un nuovo equilibrio globale. Tra i soggetti che perdono fiducia sono da annotare i politici, i professionisti della finanza, gli immobiliaristi e gli agenti di vendita.
In un contesto di fragilità socio economica evidente anche la spesa delle famiglie nel 2012 ha subito contraccolpi. I consumi sono stati fortemente penalizzati dalla dinamica del reddito disponibile. La contrazione della spesa è intervenuta nonostante la riduzione della propensione al risparmio, finalizzata a preservare i livelli di consumo a fronte di un’ulteriore compressione del potere d’acquisto delle famiglie. La tipologia di beni maggiormente sacrificata è stata quella dei durevoli, il cui acquisto è stato rinviato quando non strettamente necessario, aumentando così la vita media dei beni in dotazione delle famiglie. Nel 2012 si stima che, a fronte di un calo del reddito disponibile del 4,5% reale, i consumi interni si siano contratti del 3,4%.
Le informazioni disponibili portano a stimare un andamento della domanda ancora debole nella seconda metà dell’anno, e si ipotizza che la contrazione dei consumi possa proseguire fino a metà 2013. Sulle decisioni delle famiglie continueranno a pesare gli effetti della manovra di bilancio, la compressione del reddito disponibile e l’incertezza sulle prospettive di reddito, dovuta alle riforme rese necessarie dal risanamento dei conti pubblici.
Per il 2013 è previsto un ulteriore ridimensionamento della domanda a fronte di un’analoga diminuzione del reddito disponibile reale (-1,1% per entrambi). Alla fine del 2013 il livello dei consumi interni risulterà, in termini reali, del 5,7% inferiore rispetto a quello del 2007, mentre il reddito disponibile si sarà ridotto del 10,3% rispetto al livello pre-crisi. Per attenuare la caduta dei consumi la propensione al risparmio è stimata aver raggiunto un nuovo minimo nel 2012.
Ci si attende che nel 2013 le decisioni di spesa delle famiglie saranno ancora fortemente condizionate dagli effetti della manovra di bilancio e della fase recessiva sul reddito disponibile e che, anche se con una forte attenuazione rispetto al 2012, la domanda di beni durevoli si manterrà ancora in moderato calo, non riuscendo quindi ad imboccare un sentiero di recupero delle forti contrazioni degli ultimi anni. Nel 2012, la categoria dei durevoli (che, oltra quelli analizzati dall’Osservatorio, comprende voci come gioielleria, strumenti musicali e piccole imbarcazioni) è risultata quella maggiormente sacrificata, subendo una contrazione del 9,4%. L’acquisto dei durevoli è stato rinviato quando non strettamente necessario e la vita media di questa tipologia di beni è in continuo aumento. Fanno eccezione l’home comfort con vendite in crescita del 9,4% e, soprattutto, i cellulari (+24,1%), prodotti che conoscono un ritmo di sostituzione così elevato da mettere in discussione l’appartenenza degli stessi alla categoria dei “durevoli”.

I settori

MERCATI VEICOLI: Fin dall’inizio della crisi la spesa per la mobilità (autovetture nuove ed usate, motoveicoli e camper) era stata fortemente ridimensionata dalle famiglie, riducendosi tra il 2008 e il 2011 del 7,3% medio annuo, nonostante il temporaneo sostegno fornito al settore dagli incentivi. Il perdurare della crisi e il progressivo deterioramento del reddito disponibile hanno intensificato la tendenza al contenimento della spesa delle famiglie per la mobilità, con particolare intensità per il primo acquisto o la sostituzione del mezzo privato. Nel 2012 la spesa per veicoli si è così ridotta del 17,6% (-18,8% se non si tiene conto dell’aumento dei prezzi), scendendo a 28,7 miliardi di euro, livello del 39% inferiore rispetto a quello del 2007.
Auto Nuova: come atteso sono state le famiglie italiane a pagare il prezzo più alto della crisi: la nuova fase di recessione, una disoccupazione in crescita e l’impatto della tassazione hanno originato una forte contrazione dei redditi reali dei nuclei familiari, condizionandone in misura più rilevante le decisioni d’acquisto di automobili. Il 2012 ha fatto registrare una contrazione per la domanda dei privati pari al -23,4%, in peggioramento rispetto ai dati già molto negativi del precedente biennio, e il numero di nuove autovetture immatricolate dalle persone fisiche è sceso sotto al milione di unità. In calo di conseguenza anche le richieste di finanziamento per l’auto nuova.
Dopo una buona tenuta nel biennio 2010-’11, il segno negativo ha caratterizzato anche la domanda a volume del segmento business (-13,2%). L’incremento prospettico della pressione fiscale sull’automobile incorporato nella recente riforma del lavoro ha reso più restrittive le possibilità di deduzione dei costi dell’auto aziendale, portando a una contrazione particolarmente accentuata per la domanda delle società già nel 2012 (-17,6% nel tendenziale gennaio-ottobre).
Auto Usata: Anche il mercato dell’auto usata inverte la tendenza che l’ha contraddistinto fino al 2011 e registra una flessione notevole in termini di passaggi di proprietà e di fatturato. Il sostegno derivante dalla sostituzione dell’acquisto di nuovo con l’usato in un contesto di crisi non è stato sufficiente nel 2012 a preservare il settore da una contrazione della domanda
Motoveicoli: non si arresta la fase recessiva che interessa il mercato delle due ruote dal 2008. Contrazione superiore al 30% e doppia rispetto al 2011 per il mercato dei ciclomotori. Questo segmento risente particolarmente della flessione della domanda di giovani e giovanissimi, particolarmente penalizzati dalla crisi. Anche il mercato delle moto registra nel 2012 risultati fortemente negativi, con una flessione dell’immatricolato di poco inferiore al 20%. In controtendenza solo il segmento tra i 501 e i 750 cc.
Camper/autocaravan: In un contesto di difficoltà economiche e di incertezza cala nettamente la domanda di autocaravan. Il comparto registra nel 2012 una contrazione sia in termini di vendite che di fatturato superiore al 30%. A frenare il desiderio di acquisto dei consumatori è soprattutto l’elevato investimento che spinge le famiglie o a rimandare l’acquisto di un bene non strettamente necessario o a spostare le proprie mire verso il mercato dell’usato e del noleggio.

MERCATI CASA: Non fanno eccezione al calo dei consumi i mercati dei beni durevoli per la casa che, se pur caratterizzati da una dinamica favorevole dei prezzi, registrano una flessione sia delle vendite che del fatturato. La crisi economica e il persistente clima di incertezza inducono le famiglie a rinviare l’acquisto di beni non strettamente necessari. A farne le spese sono tutti i comparti, compresi quelli sostenuti dall’innovazione tecnologica come quello di Tv, video e Hi-fi. Si salva solo la telefonia, trainata dal segmento degli “smartphone”, e l’home comfort che si è avvantaggiato quest’anno di condizioni meteorologiche particolarmente favorevoli all’acquisto di condizionatori.
Anche la spesa per beni durevoli per la casa (mobili, elettrodomestici, telefonia, information technology e bricolage) ha subito un forte contenimento nel 2012 (-4,3% in valore), minore di quello che ha interessato la spesa per veicoli (-17,6%), ma comunque più accentuato rispetto al risultato già negativo del 2011.
Mobili e arredamento: questo settore, che aveva tenuto nel biennio 2010/2011, registra una marcata flessione della domanda, sia in termini di vendite che di fatturato. A penalizzare gli acquisti e anche le domande di prestiti per mobili e arredamento contribuiscono, oltre al deterioramento del potere d’acquisto delle famiglie e alle maggiori difficoltà di accesso al credito, l’assenza di incentivi e la contrazione delle compravendite immobiliari ad uso residenziale registrata nel primo semestre del 2012.
Elettrodomestici grandi (frigoriferi, lavatrici, lavastoviglie, piani cottura ecc.): la domanda dei consumatori, sempre più cauti e inclini a rinviare gli acquisti di beni durevoli in un clima di fiducia fortemente deteriorato, ha evidenziato una flessione consistente sia in termini di vendite che di fatturato. A livello di macro aggregati, si evince un forte deterioramento della categoria merceologica del comparto “cottura”. Meno spiccata la flessione del segmento lavaggio. Performance migliore per il comparto refrigerazione che beneficia dei driver dell’ecologia e della tecnologia.
Piccoli elettrodomestici (robot da cucina e piccoli apparecchi per la pulizia della casa e per la cura della persona): La crisi dei redditi e della fiducia delle famiglie non risparmia questo comparto che evidenzia un andamento negativo che nasconde al suo interno performance differenziate tra i vari segmenti: flessione più rilevante per il comparto “cura persona”, migliore tenuta per i piccoli elettrodomestici per la casa.
L’elettronica di consumo (Tv, video, decoder, Hi-fi) rallenta, nel 2012, la propria decrescita, pur registrando una flessione importante sia per quanto riguarda il volume di vendite che il fatturato. A mitigare la flessione del settore il passaggio al digitale terrestre che ha interessato nell’ultimo anno il Sud Italia e la Sicilia, aree che hanno registrato un andamento positivo del comparto a differenza di tutte le altre. Il comparto video conferma la propria leadership nel mercato dell’elettronica di consumo mantenendo una quota superiore all’80% del valore totale.
Fotografia: nel 2012, il comparto registra una flessione delle vendite e del fatturato. A fornire un contributo positivo all’andamento del mercato sono le macchine fotografiche con lenti intercambiabili a conferma di una tendenza dei consumatori ad acquistare prodotti tecnologicamente più avanzati e capaci di garantire una resa qualitativa maggiore. In calo invece le vendite delle macchine compatte che rappresentano ancora il segmento di gran lunga più rilevante nel settore fotografia.
Telefonia: con la migliore performance tra i settori dei beni durevoli monitorati dall’Osservatorio (+21,1% in valore), la telefonia evidenzia nel 2012 una forte crescita sia in termini di volumi che di fatturato. Questa performance deriva dal fatto che il mercato è interessato dal fenomeno di sostituzione tra cellulari tecnologicamente meno evoluti, mobilephone, e più evoluti, smartphone. I dati dei primi nove mesi del 2012 mostrano che i primi hanno fatto registrare nuovamente una flessione del valore degli acquisti (-39%), avvenuta a fronte di una contrazione dei volumi del 28%. I secondi hanno invece continuato a conquistare un sempre maggiore appeal tra i consumatori finali; nello stesso periodo, infatti, complice la crescente varietà di modelli presenti nei punti vendita a prezzi sempre più accessibili, gli smartphone hanno registrato un notevole aumento delle vendite sia in quantità (+62%) che in valore (+63%).
Informatica: l’Information Technology registra anche nel 2012 una lieve flessione delle vendite che, in virtù del nuovo calo dei prezzi, comporta una contrazione sensibile del fatturato. La crisi economica ha penalizzato soprattutto la domanda delle aziende a fronte di una sostanziale tenuta di quella delle famiglie. Le scelte dei consumatori premiano soprattutto i prodotti portabili: crescita a tripla cifra per i tablet a scapito di desktop, notebook e, soprattutto, netbook. I desktop PC hanno confermato il loro declino.
Home comfort: insieme alla telefonia, è l’unico mercato di beni durevoli, tra quelli monitorati dall’Osservatorio, ad evidenziare nel 2012 una crescita in termini di vendite e di fatturato. Il segmento è stato avvantaggiato durante tutto l’anno da condizioni metereologiche incentivanti le vendite. Le vendite di apparecchi per il riscaldamento elettrico hanno beneficiato di un inverno particolarmente lungo e rigido, quelle di condizionatori ha tratto impulso invece da una stagione estiva molto afosa.
Il comparto dell’home comfort, inclusivo dei condizionatori d’aria e degli apparecchi per il riscaldamento e il trattamento dell’aria, ha evidenziato durante l’anno trascorso una crescita a valore del 9,1%, in netta controtendenza rispetto agli altri settori degli elettrodomestici, fruendo inoltre di un livello dei prezzi complessivamente stabile.
Bricolage: calano nel 2012 i consumi delle famiglie all’interno del settore che torna ad assestarsi sui livelli del 2010 in termini di valore degli acquisti. In marcata flessione l’acquisto di utensili e attrezzi per la casa e il giardino, più contenuta la contrazione delle vendite di prodotti per la riparazione e la manutenzione domestica vista l’impossibilità di rinviare tali interventi.

AD HOC Communication Advisors:
Marina Beccantini 02 7606741
[email protected]

Findomestic
Stefano Martini 335 8123542
[email protected]

Il presente comunicato e i precedenti sono disponibili on-line:
http://www.adhoccommunication.it e http://www.osservatorio.findomestic.it

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Tre Italiani su quattro scelgono la propria auto in base al prezzo

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  • 20 Novembre 2012

Prezzo d’acquisto al primo posto e dotazioni di sicurezza al secondo. L’automobilista italiano, in questi tempi di crisi, guarda prima di tutto al costo delle auto ma senza perdere di vista gli standard tecnologici che garantiscono la sicurezza attiva e passiva della vettura che vuole acquistare. Per il 75% il fatto economico è determinante. Poi, per il 63% vengono le caratteristiche tecniche e, per l’appunto, di sicurezza. L’immagine che l’auto dà di sé interessa non più del 3% dei consumatori. Mentre il peso della marca, appena l’11. Dati, quelli fotografati dall’Osservatorio Auto 2013 di Findomestic, in linea con quelli registrati in Belgio, Spagna, Francia, Germania, Portogallo, Regno Unito e Turchia, gli altri paesi coinvolti nella rilevazione. Solo in Spagna sono più disinteressati di noi per quel che concerne il brand (10% il peso di questo fattore nel paese iberico). Belgi e Francesi, i più sensibili: il blasone dalle parti di Bruxelles e Parigi incide per il 20%.

La congiuntura economica sfavorevole alla quale si aggiunge la saturazione dei parchi auto lasciano intravedere deboli prospettive di ripresa nell’immediato per il settore automobilistico le cui difficoltà, considerato il rilevante peso economico che rappresenta, non lasciano nessuno indifferente:
L’Osservatorio Auto Findomestic 2013 ha analizzato questa problematica così importante per l’industria automobilistica nel suo insieme e ha individuato cinque leve per rilanciare la crescita delle vendite in Europa.

COME FAR RIPARTIRE IL MERCATO: LE CINQUE LEVE SU CUI INTERVENIRE

A sentire il consumatore finale, la ricetta per rilanciare il mercato dell’auto è semplice: 1) per la maggioranza, più sensibile al “low cost”, meno fronzoli, con una distinzione netta tra innovazione utile e inutile; 2) veicoli più in linea con le esigenze delle famiglie, in particolare per quel che riguarda i costi di utilizzo; 3) per la fascia medio – alta del mercato, quella per la quale l’auto non è solo un mezzo di trasporto ma anche un piacere, design più accattivanti e, in generale, più attenzione al fattore emotività; 4) nuove modalità di commercializzazione e nuovo ruolo di internet, che diventa anche canale di vendita; concessionari e venditori più attenti a fornire consigli, assistenza e nuovi servizi; 5) credito, leasing e noleggio a lungo termine per accelerare il rinnovo del parco auto.

1) L’innovazione
: troppo spesso le innovazioni non figurano più, come accadeva un tempo, nel catalogo degli optional, ma sono invece imposte e contribuiscono a fare salire i prezzi. Già nel 2010 gli automobilisti europei si dicevano disposti a rinunciare ad una serie di optional al fine di vedere scendere il prezzo della vettura che volevano acquistare. In Italia, in particolare, il 51% di loro era disposto a dotazioni più povere in tema di navigazione, informazione e comunicazione; un dato in linea con quello degli altri paesi europei (il valore medio si attestava al 56%). Questa tendenza si conferma anche nel 2012. Largo quindi solo all’innovazione utile, quella che ad esempio incide sulle prestazioni, e quindi sui consumi. Le rilevazioni effettuate sul consumo medio delle auto nuove vendute è passato dai 7,5 litri ogni 100 chilometri del 2000 ai 5,5 di quest’anno.

2) I costi di utilizzo
: fatta eccezione per il prezzo d’acquisto, che resta il riferimento fondamentale per orientare il consumatore, il costo di utilizzo è, in Europa, il secondo fattore più incisivo nella scelta finale, che pesa per il 60% dei consumatori del Vecchio continente. In Italia il dato è leggermente più basso (57%) ed è superato dalla rilevanza delle caratteristiche tecniche e di sicurezza del mezzo (63%). Inglesi e portoghesi, relativamente con il 68 e il 66%, invece sono i consumatori più sensibili al tema dei costi d’utilizzo. Sempre gli inglesi, invece, sono i meno interessati ai fattori tecnici (34%).

3) Design ed emotività
: la maggioranza degli automobilisti italiani continua ad affermare che l’esigenza di rinnovare il proprio mezzo di trasporto è l’elemento che più di ogni altro spinge all’acquisto (vale per il 45% dei casi), tuttavia, tra acquisti pregressi e intenzioni d’acquisto, aumenta – dal 13 al 20% – la quota di quanti affermano di procedere ad un acquisto per pura passione di dotarsi di una vettura nuova.

4) La commercializzazione
: è internet il canale che più di ogni altro influenza i consumatori nella loro scelta. E, nonostante i siti delle case automobilistiche, dei concessionari e della stampa specializzata continuino a giocare un ruolo preminente, il ciclone dei social network si sta imponendo. In Italia, il 22% degli automobilisti viene influenzato dalle informazioni veicolate da queste piattaforme. In Turchia, questa quota sale addirittura al 30%. Meno sensibili al fattore social i belgi e i francesi (rispettivamente, 8 e 9%). La media europea è del 17. I siti delle case automobilistiche, con un dato medio del 61% guidano la classifica delle fonti alle quali accedono coloro i quali sono intenzionati all’acquisto (il dato italiano è leggermente più basso: 59%).
Nei prossimi due anni Internet potrebbe affermarsi come vero e proprio canale di vendita delle auto: già oggi il 30% degli europei, (e il 33% degli Italiani), si dice pronto ad acquistarne una sul web.
Concessionari e venditori mantengono, tuttavia, un ruolo importante per i consumatori che contano su di loro per la prova dell’auto (decisiva/abbastanza decisiva per l’acquisto per il 84% degli europei, 82% degli italiani) e per la concretizzazione dell’acquisto (i consigli del venditore sono decisivi/abbastanza decisivi per il 59% degli europei, 77% degli italiani).

5) Noleggio, leasing e credito
: per acquistare un’auto il credito o il noleggio sembrano due soluzioni interessanti agli occhi degli europei. Tra gli intenzionati ad acquistare un’auto nei prossimi 2 anni il 53% degli europei (39% degli italiani) prevede di ricorrere al prestito auto e il 6% (9% degli italiani) al noleggio o al leasing.
Quanto alle formule del leasing auto e del noleggio a lungo termine, il 37% degli Italiani (35% degli europei) si dice interessato a valutare l’opzione del leasing, il 26% (in linea con la media europea) l’opzione del noleggio a lungo termine.


L’indagine completa è disponibile on-line sul sito
www.osservatorio.findomestic.it

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Osservatorio Findomestic di Novembre 2012: a parte cellulari e pc, gli Italiani cambiano i propri beni durevoli solo se non funzionano più

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  • 6 Novembre 2012

Ci si arrende all’effetto novità solo di fronte agli smartphone e, in parte minore, ai pc e alle tv. Per tutto il resto, gli Italiani si accontentano di quanto già dispongono, accettando di sostituire i propri beni durevoli solo se questi non vanno più. La tendenza è stata fotografata dalle ultime rilevazioni dell’Osservatorio Findomestic sui beni durevoli. In numeri: a fronte di un 42% di Italiani che ammettono di cambiare lo smartphone per via dell’effetto novità, e di un 32% che per la stessa ragione si reca ad acquistare un nuovo personal computer, appena il 10% afferma di sostituire il proprio frigorifero perché il mercato propone modelli più recenti. E lo stesso vale per le lavatrici: solo il 12% dei consumatori cede alle novità contenute nei cataloghi. Tutti gli altri, si fanno bastare gli elettrodomestici presenti in casa. Per le auto la musica cambia relativamente: un Italiano su cinque (il 21%) compra un modello per via dell’effetto novità. Che, per quanto concerne moto e scooter, incide appena per il 3%. Solo di fronte ad un incentivo per l’acquisto di un’auto nuova ci potrebbe essere un cambio di passo. Purché, però, l’agevolazione sia pari o superiore a 3mila €, cifra ritenuta discriminante dal 75% degli intervistati.
Una prudenza legata a doppio filo con il grado di fiducia nei confronti dello scenario nazionale, sceso nuovamente a 3,2 punti, su una scala che va da 1 a 10 e che ha nel valore 7 la soglia positiva. A livello macro-regionale, va evidenziato il trend che si registra nel Nordest, con il grado di fiducia che da agosto è in costante risalita; tendono invece a perdere terreno Sud, Isole e Centro Italia, mentre il Nordovest si mantiene stabile.
Per quanto concerne la propensione al risparmio, si osserva un netto recupero rispetto al mese precedente. Se, infatti, a settembre il 12,8% degli intervistati si era detto intenzionato a incrementare l’accantonamento di risorse di qui ad un anno, a ottobre si è passati al 15,8%, la seconda rilevazione più elevata di tutto il 2012.

Previsioni di acquisto a tre mesi


Elettrodomestici: lieve flessione nelle previsioni di acquisto di elettrodomestici bianchi, stabili quelle per i piccoli. Aumenta l’interesse per TV e Hi-Fi.

Passa dal 14,5% al 13,6% la quota di consumatori interessati ad acquistare un elettrodomestico bianco. Trend inverso per i bruni (TV, Hi-Fi): un mese fa, gli intenzionati all’acquisto erano il 17,0%; oggi, sono il 18,2%. Resta stabile intorno al 25,2% la quota degli Italiani disposti ad acquistare piccoli elettrodomestici. In termini di importi di spesa, continua il trend decrescente per tutte le categorie: -106 € per gli elettrodomestici bianchi, -70 € per i bruni, -13 € per i piccoli, nonostante la possibilità di pagare con tipologie di carte di credito molto flessibili, come ad esempio la carta revolving.

Elettronica di consumo: previsioni positive per gli acquisti di tablet, e-book e telefonia, mentre i PC si contraggono ancora; stabili le intenzioni di acquistare videocamere.

Aumentano gli Italiani intenzionati ad effettuare acquisti nel settore tablet/e-book e telefonia (rispetto al mese di settembre il dato passa rispettivamente dal 18,8% al 19,8% di e dal 10,4% al 11,2%), mentre scende l’interesse verso PC e videocamere. Diverso, invece, il trend degli importi massimi di spesa previsti: risalgono quelli di PC e fotocamere (rispettivamente a 621 e 362 €); scendono quelli di tablet e telefonia (rispettivamente a 385 e 305 €).

Auto e moto: stabili le intenzioni di acquisto per moto, scooter e auto usate. Le intenzioni di acquisto per le auto nuove, invece, dopo la flessione di settembre, crescono all’8,4%.

Le previsioni di acquisto di auto nuove, dopo il lieve trend decrescente degli ultimi mesi, recuperano terreno. Quanti si dicono interessati all’acquisto sono l’8,4% del totale (a ottobre erano il 7,6%). Resta stabile invece la percentuale di coloro che si dicono intenzionati ad acquistare veicoli usati (il 6,9%).Scende lievemente la quota degli interessati all’acquisto di motocicli (da 4,8% a 4,7%). Per quanto concerne gli importi massimi di spesa preventivati, per le auto nuove la cifra di riferimento è scesa al 18.359 €; per le usate, e i motocicli resta stabile (rispettivamente per 7.061 e 2.873 €).

Casa e arredamento: sostanzialmente stabile l’interesse per l’acquisto di mobili, case e per la ristrutturazione.
Scende da 4,0 a 3,7% la quota dei consumatori che prevedono di acquistare casa, da 7,7 a 7,6% la quota di coloro che sono intenzionati a ristrutturare casa nei prossimi tre mesi, sebbene esistano formule molto flessibili di prestito casa. Crescono leggermente i potenziali acquirenti di mobili, passando dal 15,6% al 15,9%. Continua la diminuzione della spesa media prevista per i mobili: per il mese di ottobre la cifra di riferimento è 2.344 €.

Il presente comunicato e i precedenti sono disponibili on-line:
www.adhoccommunication.it – www.info.findomestic.it

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Osservatorio Findomestic di settembre 2012: la soddisfazione degli Italiani per la situazione generale del Paese resta ai minimi

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  • 4 Settembre 2012

Da 494 € di spesa, per un figlio, a 642, nel caso in cui i figli siano due o più; in media, 548 €, con un picco di 716 per chi ha figli che frequentano il liceo. Sono queste le cifre che saranno chiamate a spendere le famiglie italiane per sostenere gli acquisti di rito in vista del nuovo anno scolastico, ormai alle porte. E’ quanto emerge dall’ultima edizione dell’Osservatorio mensile Findomestic sui beni durevoli, che fa il punto della situazione in vista dell’inizio delle lezioni. Il 57% degli intervistati che hanno figli, in particolare, ha la percezione che i costi per libri di testo, cancelleria e abbonamenti ai mezzi pubblici siano incrementati e il 28% dovrà attingere ai propri risparmi o ad aiuti esterni per far fronte alle spese scolastiche.

Non è un caso pertanto se sale al 47% la quota di quanti fanno ricorso ai libri usati, per contenere la voce di costo più rilevante, ovvero quella che per l’appunto fa riferimento ai volumi di testo. Una famiglia su due, in altre parole.

Sul fronte del grado di soddisfazione degli Italiani per la situazione complessiva del Paese, l’edizione di settembre dell’Osservatorio fotografa una situazione in linea con in mesi precedenti: il livello di soddisfazione nell’arco dei 30 giorni appena trascorsi, infatti, è pari a 3,3 punti (su una scala che va da 1 a 10 e che ha nel 7 la soglia positiva), contro il 3,2 di luglio, giugno e maggio.
La vera discontinuità si registra in materia di aspettativa di risparmio: ad agosto è salita al 17%, contro il 12,9 di luglio. Si tratta del valore più elevato in assoluto degli ultimi 12 mesi.

Previsioni di acquisto a tre mesi

Elettrodomestici:
riprendono quota le previsioni d’acquisto dei piccoli, stabili TV e Hi-Fi, segno negativo per i bianchi

Recupera quasi tre punti rispetto al mese precedente (dal 22,9 al 25,6%) la quota di quanti, nei prossimi tre mesi, si dicono interessati ad acquistare un piccolo elettrodomestico. Meno pronunciata (dal 17,3 al 17,5%) quella di TV video e Hi-Fi. Segno negativo, sempre rispetto a luglio (dal 14,5 al 13,8%), per i bianchi (freddo, lavaggio e cottura). Calano, sempre rispetto a luglio, o restano stabili anche gli importi medi preventivati: da 876 a 877 € per i bianchi, da 805 a 762 per i bruni e da 207 a 204 per i piccoli.

Elettronica di consumo:
bene la telefonia; previsioni al ribasso per i pc, mentre tengono quelle di foto, videocamere e dei tablet

Dopo la contrazione del mese precedente, sale al 19% la quota d’intervistati pronti a varcare la soglia di un negozio per comperare telefoni cellulari (a luglio erano il 17,9%), comodamente acquistabili con carte di credito a basso plafond. Trend opposto per pc e accessori: il 20,5% di luglio si è ridotto al 19,4. Stabili quelle di foto e videocamere (dal 12,4% di luglio si è passati al 12,3 di agosto) e quelle per i tablet (il 10,7 del mese precedente viene confermato ad agosto). In tema d’importo medio di spesa previsto, tutti i valori sono in diminuzione: 596 € per i pc (da 623€ del mese precedente), 435 per i tablet (da 441), 352 per foto e videocamere (da 360) e 301 € per la telefonia (da 303).

Auto e moto:
Crescono le previsioni di acquisto per auto usate. Stabili quelle per vetture nuove e motoveicoli.

Sale la percentuale di Italiani che nei prossimi tre mesi si apprestano a comprare un’auto usata (dal 5,9 di luglio al 7,1% di agosto), magari informandosi per preventivi prestiti. Stabile invece (dal 9,1 al 9,3%) la percentuale di coloro che intendono acquistarne una nuova. Cala invece (dal 4,4 al 4,2%) l’incidenza di quanti si apprestano a comperare una moto o uno scooter. Per ciò che concerne i livelli massimi di spesa, quelli per le due ruote scendono da 3.307 a 2.821 €, insieme a quelli previsti per auto nuove che passano da 18.584 a 18.098 €; mentre quelli per auto usate salgono da 6.797 a 7.125 €.

Casa e arredamento:
si contraggono le previsioni sull’acquisto di nuove case e di complementi d’arredo; stabili quelle per le ristrutturazioni.

Scende al 4,1% (dal 5 del mese precedente) la quota di quanti intendono comprare casa; per le ristrutturazioni si registra invece un lieve aumento nella propensione a 3 mesi: da 8,5 a 8,7. Per i mobili, infine, il 15,5% di luglio si contrae al 14,7%. Per questi ultimi, la previsione di spesa massima è in contrazione: da 3.002 a 2.694€.

Tempo libero:
Volge al termine la stagione estiva e si contraggono le previsioni di acquisto per viaggi e vacanze; risalgono quelle del fai – da – te e dell’attrezzatura e abbigliamento sportivi

Scende al 34,7% (dal 38,6) la quota di Italiani che da qui a tre mesi si appresta a comperare un pacchetto – vacanze; le intenzioni di acquistare attrezzature e abbigliamento sportivi passano dal 18,9 al 20,1% e salgono dal 23 al 24,7% le intenzioni per il fai – da – te.

Il presente comunicato e i precedenti sono disponibili on-line:
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Osservatorio Findomestic di luglio 2012: non migliora il grado di fiducia degli italiani, dei quali uno su due non andrà in vacanza

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  • 16 Luglio 2012

Non migliora il grado di fiducia degli Italiani, che resta inchiodato a quota 3,2 punti, esattamente come il mese scorso. L’edizione di luglio dell’Osservatorio mensile Findomestic sui consumi dei beni durevoli non è foriera di quell’inversione di tendenza tanto auspicata da tutti. La scala di misurazione della fiducia, lo ricordiamo, va da 1 a 10 e ha la sua soglia positiva fissata a 7. Stabile anche il trend su base regionale, con Nordest e Nordovest che continuano ad avere i dati meno ottimisti. Migliora invece la fiducia dei più istruiti mentre è in calo quella degli intervistati con il grado d’istruzione più basso.

Cala la quota rappresentata da quanti, da qui a un anno, si dicono intenzionati a incrementare il proprio livello di risparmio. Dopo il picco del 16% toccato il mese scorso, i dati raccolti a giugno evidenziano come questa quota sia arretrata all’11%. Un dato in linea con il trend registrato nei primi tre mesi dell’anno.

Ciò che più colpisce delle rilevazioni effettuate a giugno è che nel 2012 molti Italiani, proprio alla luce delle incertezze che contraddistinguono il quadro economico, rinunceranno alle tradizionali vacanze estive, decidendo di rimanere a casa propria e risparmiare. Al 30 giugno scorso, infatti, solo il 54% della popolazione attiva ha dichiarato che si regalerà un periodo di ferie, l’anno scorso erano invece il 69%. Per quanto riguarda la destinazione, 3 intervistati su 4 resteranno in Italia.

Previsioni di acquisto a tre mesi

Elettrodomestici:
propensione all’acquisto in aumento per tutte le categorie: bianchi, bruni e piccoli

Sono registrate in aumento le previsioni di acquisto per tutte e tre le tipologie di elettrodomestico: bianco (freddo, lavaggio e cottura), bruno (TV, video, Hi-Fi) e piccolo. I primi vedono passare da maggio a giugno dal 13,6 al 14,4% la quota di coloro che si dicono intenzionati “sicuramente” o “probabilmente” a comperare uno di questi prodotti; per i secondi, dal 17,3 al 18,2%; mentre per gli elettrodomestici piccoli si sale dal 21,5 al 23,2. Allo stesso tempo, però, sempre tra maggio e giugno, calano tutti gli importi massimi di spesa ipotizzati: da 911 a 831 euro per i bianchi; da 846 a 778 per i bruni; da 225 a 210 euro per i piccoli. In relazione a questi budget, vengono molto utilizzate le carte di credito per fare acquisti.

Elettronica di consumo:
previsioni in ascesa per tutte principali le categorie di prodotto: smartphone, tablet, pc. Restano stabili quelle per foto e videocamere

Salgono dal 18% al 19% gli Italiani che sono pronti a comprare uno smartphone e passano dal 9 all’11 quelli che invece si accingono a dotarsi di un tablet. Passano poi dal 17 al 18% quanti si dicono intenzionati ad acquistare un pc o un accessorio informatico. Stabili al 12% coloro i quali vogliono comprare una fotocamera o una videocamera. Circa gli importi di spesa, i più elevati fanno riferimento ai tablet, con un valore di 450 euro (in leggero calo rispetto ai 461 del mese precedente). La flessione maggiore si registra per le fotocamere: i 290 euro messi a budget a maggio sono diventati 222.

Auto e moto:
risalgono le intenzioni d’acquisto per le auto nuove, calano quelle per i veicoli usati e per gli scooter

Passano dal 7.4 all’8,2% gli Italiani che nei prossimi tre mesi sono sostanzialmente certi di acquistare una vettura nuova; a tale proposito, aumentano parallelamente le richieste di preventivi per prestiti. Calano, invece, dal 5,4 al 5,1 quelli che pensano di comprare un’auto usata. E anche per gli scooter, la percentuale di “pronti all’acquisto” scende al 4,6%, dal precedente 5%. Per le auto nuove prosegue il trend discendente del valore massimo di spesa preventivato: dai 17.935 euro di maggio si è passati, a giugno, a 16.614 euro.

Casa e arredamento:
il mercato immobiliare resta stabile. Cresce leggermente la domanda per mobili e complementi d’arredo

Resta ancora al 4,7% di maggio la quota di italiani che nei prossimi 90 giorni compreranno casa. Sale di poco meno di un punto (da 7,7 a 8.6) quella di chi, invece, si appresta ad acquistare un immobile usato. Per il mercato dei mobili, infine, lieve rialzo: da 14,7 a 15,5%. Correzione all’insù anche per gli importi massimi di spesa. A giugno è stata preventivata una cifra massima di 3.285 euro. A maggio, ci si era fermati a 3.176.

Tempo libero:
la crisi si fa sentire. Nessuna impennata degli acquisti di viaggi e vacanze in vista della stagione estiva. Previsioni stabili.

Cresce appena di due punti, dal 36 al 38% la quota di Italiani che si appresta a comprare un pacchetto vacanze. A giugno 2011 la quota era pari al 46%. Attrezzature e abbigliamento sportivo subiscono tra maggio e giugno una leggera flessione: – 2 punti (dal 22 al 20%).

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L’auto elettrica conquista l’Europa. Gli italiani tra i più interessati all’acquisto di vetture verdi

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  • 25 Maggio 2012

Sale la febbre per le auto elettriche tra gli automobilisti Italiani. Il 76% di loro si dice assolutamente interessato ai modelli completamente green, che poco a poco le diverse case stanno immettendo sul mercato mentre il 70% manifesta un’intenzione d’acquisto positiva. La riduzione dell’impatto ambientale (78%), la silenziosità (18%) e – sorpresa – il fatto che queste auto trasmettano un’immagine di modernità (31%), sono i fattori che piacciono maggiormente ai consumatori della Penisola. Gli Italiani sono attratti dalla rivoluzione elettrica più di quanto non avvenga in Francia,
Germania o Regno Unito, dove l’auto elettrica raccoglie l’interesse, rispettivamente, del 54, del 60 e del 56% dei loro “colleghi”. E’ questa la fotografia proposta dall’Osservatorio Auto 2012 di Findomestic, focalizzato sul mercato di dieci paesi: oltre all’Italia, si contano Germania, Belgio, Spagna, Francia, Polonia, Portogallo, Ucraina, Russia e Turchia.<br><br>

I CLIENTI SONO PRONTI ALLA NUOVA SFIDA, MA NON TRASCURANO LE CRITICITA’<br>
Le criticità, tuttavia, non mancano. Prima fra tutte, quella legata al prezzo, che può rendere necessario per alcuni ricorrere a strumenti per finanziare l’acquisto dell’automobile. Il prezzo delle auto elettriche infatti, risulta ancora sensibilmente più elevato rispetto ai veicoli alimentati dal tradizionale motore termico. In Europa, il 49% dei consumatori (il 42% in Italia), non è disposto a compiere alcuno sforzo supplementare per acquistare un’auto elettrica anziché termica. Il 46% (53% in Italia) si dice, invece, pronto a spingersi non oltre un 30% in più del prezzo che sborserebbe per una vettura a benzina, diesel o a Gpl. Il prezzo elevato dipende essenzialmente dal costo della batteria, che secondo i dati disponibili al giorno d’oggi può costare all’acquisto tra 9.000 e 15.000 euro, ossia circa la metà del prezzo totale del veicolo. Non convince fino in fondo la possibilità di noleggiare la batteria, recentemente rilanciata da alcune case per l’abbattimento almeno parziale dei costi. In Italia, a dirsi interessato a questa possibilità, è il 47% degli automobilisti, mentre a livello europeo si scende al 37%.

GLI STATI DEVONO IMPEGNARSI DI PIU’
Piuttosto, i consumatori sono dell’idea che a favorire una maggiore competitività di prezzo siano gli stessi Stati, in virtù delle positive ricadute ambientali di questo genere di alimentazione. L’84% degli Europei è convinto di questo. Una quota identica al dato rilevato in Italia, dove l’80% dei consumatori, contro il 64% degli Europei, ritiene insufficienti gli sforzi dello Stato nei confronti della filiera del veicolo
elettrico. Un dato che mette in evidenza un’urgenza dettata dal fatto che il Paese non sembra proporre una strategia coerente e di ampio respiro per favorire l’utilizzo delle auto elettriche.

IL PUNTO DI VISTA DEL CONSUMATORE: IL NODO DELL’AUTONOMIA
Dopo il prezzo, l’autonomia è la principale preoccupazione degli automobilisti. Il 55% di loro, in Europa, afferma che sarebbe disposto a comprare un auto elettrica solo se questa possa garantire una percorrenza di almeno 250 Km. In Italia, l’approccio è più morbido: il 46% degli intervistati ritiene necessaria la possibilità di potersi spingere oltre questa barriere; per il 24%, invece, anche un’autonomia ridotta a non più di 100 Km potrebbe andare bene; mentre la quota parte restante
ritiene accettabile un’autonomia compresa tra i 100 e i 250 Km. In realtà, si potrebbe dire che la percezione degli automobilisti in relazione all’autonomia delle vetture è un po’ falsata. I dati raccolti dall’Osservatorio dimostrano infatti che più dell’80% degli Europei percorre meno di 100 Km al giorno, e il 45% perfino meno di 30. Quindi, in teoria, l’autonomia della batteria non dovrebbe rappresentare un limite per tali automobilisti. Ma, appunto, solo in teoria. I conducenti temono, infatti, situazioni eccezionali in cui potrebbero essere costretti a percorrere più chilometri del solito (vacanze) o a rimanere più a lungo nella loro auto (scioperi, neve…). L’installazione massiccia di colonnine di ricarica rapida potrebbe rassicurare gli automobilisti. Il 94% degli italiani (90% degli europei) rivendica le colonnine e addirittura il 65% (59% degli europei) ritiene che siano indispensabili.

IL COSTO DI UTILIZZO: I VANTAGGI SONO QUI
Il 66% degli Italiani sono sicuri che, a fronte di una spesa d’acquisto mediamente più elevata se confrontata con quella per un’auto tradizionale, il veicolo elettrico nel corso della sua vita comporterà spese minori in termini non solo di consumi, ma anche di manutenzione. Un dato leggermente più elevato di quello della media europea (64%). Indubbiamente il veicolo elettrico offre reali vantaggi in fase d’uso. Tuttavia, tenuto conto del chilometraggio medio di un’auto in Europa, questi risparmi sono ben lungi dal compensare il sovrapprezzo pagato al momento dell’acquisto. Gli italiani virerebbero verso le auto elettriche nel caso in cui il prezzo del carburante dovesse superare 2,4 euro al litro. Gli europei, invece, ritengono conveniente passare all’elettrico qualora il carburante superasse il prezzo
di 3,4 euro al litro.

LA SFIDA COMMERCIALE PER GLI ADDETTI AI LAVORI
L’87% degli Europei è convinto che l’acquisto di un mezzo a propulsione elettrica rafforzi il rapporto di fiducia che si instaura tra acquirente e il marchio automobilistico. Si tratta di un dato in linea con quello fatto rilevare in Italia (85%). Per gli automobilisti sarà determinante la capacità di assistenza post vendita, con un occhio particolare al pianeta delle officine. Il 35% degli Italiani ritiene che oggi la
rete non sia pronta a fornire supporto ai proprietari di veicoli elettrici, mentre solo 16 clienti ogni 100 sono convinti dell’esatto contrario. Uno su due (il 49%), invece, è più fiducioso.

L’indagine completa è disponibile on-line sul sito www.osservatorio.findomestic.it

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Osservatorio Findomestic di maggio 2012: gli italiani spendono sempre meno

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  • 4 Maggio 2012

Gli Italiani per i prossimi mesi vedono nero. L’Osservatorio mensile di Findomestic sui consumi dei beni durevoli fotografa ad aprile l’ennesimo peggioramento della fiducia. Il livello toccato nel marzo scorso (3,4 punti), il più basso registrato dall’inizio delle rilevazioni, è stato battuto da quello di aprile: 3,1 punti, in una scala che va da 1 a 10 e ha in 7 la soglia positiva minima. Nordest e Nordovest guidano la classifica del pessimismo, Centro, Sud e Isole, invece, presentano un sentiment leggermente migliore. Un Italiano su due, in particolare, si dice insoddisfatto della sua situazione personale, mentre non più dell’11% del campione si dichiara soddisfatto della propria condizione reddituale, economica e lavorativa. La reazione a questo clima di sfiducia si concretizza in parte in un aumento secco di quanti si dicono intenzionati, di qui ad un anno, ad aumentare la quota dei propri risparmi. Ad aprile la loro quota è salita al 14% – un dato che non si toccava dal marzo del 2010 -, contro il 10% rilevato a marzo.

A preoccupare gli Italiani è soprattutto l’impatto che avrà sugli stipendi l’aumento delle tasse, che in parte già si è fatto sentire sulle ultime buste paga. L’approfondimento condotto dall’Osservatorio di questo mese, infatti, lascia spazio a pochi dubbi: il 91% degli intervistati ha affermato di aver già ridotto o di voler ridurre i consumi. La rinuncia, nel 47% dei casi dovrebbe rivelarsi temporanea, con gli acquisti destinati a essere semplicemente rinviati nel tempo. Per un altro 25%, la rinuncia si trasformerà in un acquisto inferiore sia qualitativamente che quantitativamente rispetto ad oggi. Il 12%, invece, afferma che rinuncerà in via definitiva all’acquisto, con un picco che sale al 15% a Nordest.

Più nello specifico, è l’aumento dell’addizionale Irpef la ragione principale che spingerà 9 Italiani su 10 a tirare la cinghia. Tempo libero, elettronica e acquisti per la casa saranno le voci di spesa che subiranno per prima la ventata di austerity. Acquisti per i figli, spese per l’auto e per gli elettrodomestici saranno comunque interessati dai tagli ma in misura inferiore.

Previsioni di acquisto a tre mesi

Elettrodomestici:

propensione all’acquisto in aumento per gli elettrodomestici bruni, in calo gli elettrodomestici bianchi e i piccoli.

Sale per il quarto mese consecutivo, dal 15,3 al 16,1%, la quota degli intervistati che prevedono di acquistare un elettrodomestico bruno nei prossimi tre mesi. In calo le previsioni per gli elettrodomestici bianchi, solo il 13,4% del campione è intenzionato all’acquisto, e per quelli piccoli (21,7%). Gli importi di spesa preventivati segnano invece una crescita in tutti i comparti: per gli elettrodomestici bianchi si ipotizza un esborso di 923 € (contro gli 856 € dell’ultima rilevazione), per i bruni di 886 € (rispetto agli 843 € del mese precedente) e per i piccoli di 197 € (193 €).

Elettronica di consumo:

in calo le previsioni d’acquisto per tutti i prodotti elettronici

Scende dall’11 all’8% la quota degli intervistati che prevedono di acquistare un tablet nei prossimi tre mesi. Meno marcata la flessione, dal 18 al 17%, registrata dalla Telefonia, PC e Accessori. Il 12% degli intervistati ha dichiarato di voler acquistare una Fotocamera o una Videocamera, il 17% acquisterà un PC. Il mese precedente erano rispettivamente il 13% e il 18%. A fronte di un calo nel numero degli intervistati che prevedono di effettuare un acquisto, sale per tutti i prodotti la previsione di spesa. Gli incrementi maggiori si registrano nel segmento tablet (dai 449 € della scorsa rilevazione a 471 €) e telefonia (da 267 a 279 €)

Auto e moto:

per il secondo mese consecutivo il comparto registra un significativo calo delle previsioni d’acquisto

Dopo i deboli segnali di miglioramento registrati nei primi due mesi dell’anno, tornano a scendere le previsioni d’acquisto di auto, nuove e usate, e moto. Il 7,3% degli intervistati prevede di comprare un’auto nuova nei prossimi tre mesi, il 5,4% opterà per una vettura usata. Il mese scorso erano rispettivamente il 9,2% e il 7,3%. In calo anche il mercato dei veicoli a due ruote, che vede le previsioni d’acquisto scendere dal 5,9% al 4,7%. Aumenta di circa 700 € la spesa media prevista per l’acquisto di una vettura nuova (a 18.571 €), in calo la spesa per l’acquisto di auto usate (a 7.103 €), stabile quella per moto e motocicli (3.598 €).

Casa e arredamento:

il mercato immobiliare registra flessioni per l’acquisto di case e ristrutturazioni, stabili i mobili

Le rivalutazioni catastali, l’IMU e le addizionali locali sono sempre più vicine e sembrano aver già iniziato a condizionare negativamente i progetti degli italiani in merito alla casa. Cala, infatti, la quota degli intervistati che prevedono di acquistare una casa nei prossimi tre mesi (4,1%) o di iniziare lavori di ristrutturazione della casa (7,5%). Lo scorso mese erano rispettivamente il 5,5% e il 9,3%. Sostanzialmente stabile il comparto mobili: il 14,3% degli intervistati è interessato all’acquisto di questi beni, per una spesa media prevista di 3.229 €.

Tempo libero:

a fronte di un quadro generale in progressivo peggioramento, il tempo libero è la categoria merceologica che mostra la tenuta migliore.

Il fatto che gli intervistati abbiano messo questa categoria in testa alla classifica dei tagli previsti fa pensare dunque a tagli di tipo quantitativo o qualitativo. Si rileva infatti stabile al 34% la quota di quanti sono pronti, nei prossimi tre mesi, a partire per una vacanza. Immutata anche la percentuale di quanti prevedono di acquistare attrezzature o abbigliamento sportivo (al 19%) e degli interessati ai prodotti per il fai-da-te (23%).

Il presente comunicato e i precedenti sono disponibili on-line:

http://www.adhoccommunication.it – http://www.osservatorio.findomestic.it

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Findomestic e Peugeot Motocycles

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  • 28 Aprile 2012

Fornire un pacchetto completo “finanziamento + servizi dedicati” a quanti vogliono acquistare uno scooter Peugeot Motocycles, il marchio dei mezzi a 2 ruote del gruppo PSA Peugeot Citroen. E’ questo l’obiettivo dell’accordo stipulato dalla stessa Peugeot Motocycles con Findomestic.

Nel 2011, in un contesto economico sfavorevole che ha visto ridursi drasticamente la capacità di acquisto, Peugeot ha ottenuto un aumento di quota di mercato del 25% passando dal 2,9% al 3,6% (+0,7%), all’interno di un settore che ha perso 19,3 punti percentuali, incrementando i suoi volumi del 3% ed il fatturato del 7%.

Proprio al fine di sostenere ulteriormente questi risultati positivi, ora arriva la partnership con Findomestic, operatore leader nel credito al consumo.

Findomestic si convenzionerà con tutte le oltre 160 concessionarie della rete Peugeot (ad oggi gli accordi con i singoli rivenditori sono circa 60), offrendo ai clienti del marchio transalpino offerte dedicate sul punto vendita e un canale di accesso al credito efficace, sicuro e professionale. Peugeot avrà così modo di completare l’insieme dei servizi offerti alla propria clientela, integrandoli con quelli già disponibili.

L’accordo, infine, si estenderà anche agli aspetti promozionali. Sono previste campagne pubblicitarie e di comunicazione ad hoc.

Findomestic, fondata nel 1984 e parte del Gruppo BNP Paribas, da oltre 20 anni opera nel settore della mobilità mettendo a disposizione servizi, assistenza dedicata e tecnologie per garantire flessibilità e velocità di gestione dei finanziamenti.

Peugeot Scooters fa parte del più antico gruppo automobilistico ancora in attività: PSA Peugeot Citroen e vanta a sua volta una storia unica, lunga e intensa. Da oltre 100 anni appone il suo nome e il suo simbolo, il Leone, su ciclomotori e scooter in grado di sorprendere ed emozionare i suoi clienti.

Peugeot Scooters offre una gamma di veicoli completa e performante parallelamente ad un pacchetto di servizi a 360° in grado di far fronte a tutte le esigenze.

A proposito di Findomestic
Findomestic è la Banca specializzata nel credito alla famiglia e figura tra i primi attori nel credito al consumo in Italia.
Findomestic, oggi parte di BNP Paribas Personal Finance, è stata costituita come società finanziaria nel 1984 su iniziativa d’istituti di credito italiani e francesi.
Da allora ha contribuito al miglioramento della qualità della vita dei propri clienti e contribuito allo sviluppo economico del Paese favorendo la vendita e gli acquisti di beni durevoli di consumo con importanti effetti su tutto l’indotto.
Findomestic è impegnata da anni nello sviluppo di un credito responsabile attraverso una comunicazione più trasparente, favorendo i consumatori nell’accesso al credito con soluzioni sostenibili e combattendo il fenomeno del sovra-indebitamento.

A proposito di BNP Paribas Personal Finance
Nell’ambito del gruppo BNP Paribas, BNP Paribas Personal Finance è la società specializzata nei finanziamenti ai privati sia per l’attività di credito al consumo che di credito immobiliare. Con 30.000 collaboratori in 30 paesi e su 4 continenti, BNP Paribas Personal Finance è la società numero uno in Francia ed in Europa.

In particolare, BNP Paribas Personal Finance offre, attraverso i suoi brand commerciali principali Cetelem, Findomestic e Alphacredit, una gamma completa di prodotti di credito ai privati, accessibili sia sui punti vendita (negozi, centri commerciali, concessionarie auto) sia attraverso i suoi intermediari, agenti immobiliari, promotori, sia direttamente attraverso i suoi centri clienti e Internet.

Parallelamente, BNP Paribas Personal Finance ha trasformato il partenariato in un mestiere a pieno titolo che utilizza il suo “know-how” per proporre ogni tipo di offerte di credito e servizi integrati, adeguati all’attività e alla strategia commerciale dei suoi partner. BNP Paribas Personal Finance è infatti partner di riferimento di brand del mondo del commercio, dei servizi, di banche e società di assicurazioni. BNP Paribas Personal Finance è anche attore di riferimento in materia di credito responsabile. Per informazioni www.bnpparibas-pf.com – www.moncreditresponsable.com

A proposito di PSA Peugeot Citroen
Forte di due marchi di fama mondiale , Peugeot e Citroën, il Gruppo ha venduto, nel 2011, più di 3,5 milioni di veicoli nel mondo. Secondo costruttore automobilistico in Europa, ha realizzato una cifra d’affari di 59,9 miliardi di euro.
PSA Peugeot Citroën è presente commercialmente in 160 paesi e dispone di 16 siti di produzione, di cui alcuni in jointventures.
Il Gruppo impiega 209 068 collaboratori nel mondo. Lo scorso anno ha dedicato oltre 2,3 miliardi di euro alla ricerca e sviluppo attraverso i suoi centri di ricerca situati in Francia (15 000 ricercatori), in America Latina (1000 ricercatori) e in Cina (650 ricercatori), in particolare nel settore dei nuovi sistemi energetici.

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Osservatorio Findomestic di aprile 2012: nuova regressione del sentiment rispetto a possibile miglioramento della situazione nazionale

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  • 11 Aprile 2012

Un’illusione. Questo si è rivelato essere l’incremento del grado di fiducia degli Italiani rilevato a febbraio. I dati raccolti a marzo dall’Osservatorio Findomestic, infatti, hanno indicato una nuova regressione del sentiment delle famiglie nei confronti del possibile miglioramento della condizione economica, politica e sociale del Paese. Il dato rilevato è pari a 3,4 punti, su una scala che va da 1 a 10 e che ha in 7 la soglia positiva minima. Esattamente quello che era stato rilevato a gennaio. Il mese scorso era risalito a 3,9.

La contrazione maggiore si registra nel Nord ovest. A seguire, Centro, Sud e Isole. Solo nel Nordest si mantiene a livelli costanti. Se si analizza l’andamento sulla base dei titoli di studio, emerge che la regressione più marcata si registra tra i diplomati.

Un fattore centrale di questa involuzione è quello rappresentato dall’accesso al credito al consumo, tema sul quale si è concentrato l’Osservatorio di marzo. Ben il 69% del campione esaminato ha rivelato di non aver chiesto nell’ultimo anno alcun finanziamento alle banche. L’11%, invece, un finanziamento aveva pensato di chiederlo, ma poi ha preferito rinunciare. Mentre il 3% si è visto opporre un rifiuto dall’istituto al quale si è rivolto. Il 15%, infine, l’ha ottenuto.

Pertanto, a fronte di 2 italiani che pensano di richiedere un prestito personale, uno solo lo fa effettivamente. Coloro che rinunciano a chiedere un prestito, lo fanno per il timore di non riuscire a onorare l’impegno preso o per motivi economici.

Tra i giovani (18-34enni), quelli che non ci provano neanche (16%) sono il doppio rispetto al 9% dei 45-64enni, così come raddoppiano i rifiutati, sono 4 su cento rispetto ai 2 della fascia intermedia (35-44enni).

Nove italiani su dieci dichiarano che in questo momento sia le imprese sia le famiglie hanno una grandissima difficoltà di accesso al credito e il fenomeno si manifesta soprattutto quando ci si rivolge a una banca (56%) piuttosto che a una società finanziaria (3%), rispondono “entrambe” il 36%.

Gli italiani credono comunque che in futuro ci sarà più prudenza nel fare richieste di credito (un terzo dichiara che vi farà meno ricorso in futuro, percentuale che sfiora il 40% nel Sud), la ragione più ricorrente è che rispetto al passato non bisogna esporsi troppo bensì essere più responsabili.

La propensione al risparmio è calata: ogni 100 italiani, 10 ritengono di poter mettere da parte dei soldi da qui al marzo 2012. A febbraio, erano 13 ogni 100 coloro i quali si dicevano convinti di poter riuscire a incrementare i loro risparmi.

Previsioni di acquisto a tre mesi

Elettrodomestici:

propensione all’acquisto in lieve aumento per elettrodomestici bruni e piccoli;

stabili le previsioni per gli elettrodomestici bianchi.

Passano dal 14,3 al 15,3% gli intervistati che, rispetto al mese scorso, si dicono pronti a comprare un elettrodomestico bruno. Stabili attorno al 14% la quota di chi è interessato ad acquistare un elettrodomestico bianco. Sul versante degli importi di spesa preventivati per i bianchi si ipotizza un esborso di 856 €, per i bruni di 843 e per i piccoli di 193 €.

Elettronica di consumo:

terminate le promozioni di febbraio, marzo presenta un quadro in via di stabilizzazione.

Cresce leggermente, dal 17 al 18%, il numero di quanti sono propensi a comperare pc, accessori informatici o cellulari. Lieve decremento, invece, per i tablet. Gli Italiani che pensano di comperarne uno, passano dall’11 al 10,5%. Lieve decremento – dal 14 al 13% – anche sul fronte degli interessati a fotocamere e videocamere. Spesa media prevista ancora in aumento per la telefonia e pc: i primi dai 208 € di gennaio si è saliti, a marzo, a 267, i secondi dai 532 di febbraio ai 580 di marzo.

Auto e moto:

peggiorano le già basse previsioni d’acquisto dei mesi scorsi, che già erano ai minimi storici.

Tornano giù le previsioni d’acquisto di auto e moto, dopo i deboli segnali di miglioramento di gennaio e febbraio. Rispettivamente, ogni 100 consumatori, 9,2 pensano di comprare un auto nuova, e 7,3 una usata. Il mese scorso erano rispettivamente 9,6 e 7,5. Giù anche le previsioni per le auto elettriche: i potenziali acquirenti passano dal 4,5% (del campione) di febbraio al 3,4% di marzo.

Casa e arredamento:

il mercato immobiliare resta statico. Lievissima crescita delle previsioni di acquisto di mobili.

Resta ancorata attorno al 5,5% la quota di Italiani che si dicono pronti a comprare casa nell’arco dei prossimi tre mesi. Sale, anche se di appena lo 0,6%, il dato di coloro i quali si apprestano ad acquistare mobili: dal 14,0% di febbraio si passa al 14,6%. Segno più di analoga portata anche per le ristrutturazioni, con gli interessati che salgono dall’8,9 al 9,3%.

Tempo libero:

continua a crescere la voglia di vacanze. Tengono gli acquisti di abbigliamento sportivo.

Sale al 34%, la quota di quanti sono pronti, nei prossimi tre mesi, a partire per una vacanza. Risulta stabile il numero di quanti si apprestano a comprare abbigliamento od attrezzature sportive; cresce per il terzo mese consecutivo il dato degli interessati ai prodotti per il fai-da-te.
Il presente comunicato e i precedenti sono disponibili on-line:

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Osservatorio Findomestic di marzo 2012: il grado di fiducia degli italiani è risalito

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  • 2 Marzo 2012

E’ ancora presto per capire se si tratta di un “rimbalzo” o dell’inizio di un nuovo “trend”. Di fatto, però, tra gennaio e febbraio l’Osservatorio Findomestic, banca che offre servizi come prestiti e carte di credito, segnala che qualcosa è cambiato nella percezione degli Italiani sulla situazione sociale, economica e politica del Paese. Il grado di fiducia è risalito a quota 3,9 punti (su una scala da 1 a 10, dove la soglia positiva è 7), mentre trenta giorni fa era inchiodata a 3,5, uno dei livelli più bassi di sempre. Tra la popolazione con istruzione universitaria, il grado di fiducia questo mese è salito sopra il 4%.

Il “peso specifico” degli insoddisfatti resta comunque significativo, pure essendo sceso al 66% (era al 70 a gennaio). Nel Sud e nelle Isole la fiducia è risalita più che altrove, mentre a Nordest l’aspettativa sull’evoluzione dello scenario nazionale resta la più tiepida.

L’occupazione è il tema che più di ogni altro sta a cuore alle famiglie italiane in questo momento. Una su due ritiene che questo sia il problema principale del Paese. La preoccupazione è tanta. L’83% è convinto che l’attuale mercato del lavoro sia sostanzialmente bloccato. Le ragioni di questo stallo vengono ricondotte dal 29% degli intervistati all’eccessiva rigidità del mercato, mentre il 13% pensa che invece le cause alberghino nella troppa flessibilità dei meccanismi contrattuali. Due quote, queste, che variano considerevolmente a seconda della fascia d’età del campione preso in esame. Tra i 18 e i 34 anni, l’eccessiva flessibilità, intesa quale causa di rigidità del mercato del lavoro, sale al 21%; per la fascia d’età che va dai 45 ai 64 anni, invece, scende al 12%. E per quanto riguarda l’articolo 18 – il tema che tiene banco in questi giorni -, solo l’11% della popolazione ne caldeggia l’eliminazione, contro il 45% che lo vorrebbe solo modificare e un altro 40% che lo vorrebbe conservare così com’è. Tra i paesi modello europei indicati dagli intervistati per qualità del lavoro sotto il profilo del salario, della possibilità di carriere e del riconoscimento del merito, figurano la Germania (con il 29% delle preferenze), il regno Unito (11%) e la Svezia (8%). In coda, Spagna, Finlandia e Austria, che si fermano all’1% delle preferenze.

In materia di risparmio, sale dal 10 al 13% (tra gennaio e febbraio) la quota di quanti si dicono in grado di aumentare nell’arco dei prossimi 12 mesi l’importo di denaro che può essere messo da parte.

Previsioni di acquisto a tre mesi

Elettrodomestici: migliorano le previsioni per i piccoli e per i bruni; restano stabili quelle per i bianchi.

Salgono al 24% coloro i quali si dicono pronti, di qui a tre mesi, a comperare un piccolo elettrodomestico (il mese scorso erano il 19%). E arrivano rispettivamente al 13 e all’8% quanti si appresterebbero ad acquistare un elettrodomestico bruno o uno bianco. Cala, però, almeno per i bianchi, l’importo medio di spesa preventivato, che scende a febbraio a quota 807€. Stabili (rispettivamente a 482 e 138€) le somme a disposizione per i bruni e i piccoli elettrodomestici.

Elettronica di consumo: si consolida il trend di crescita delle previsioni di acquisto per pc, telefonini e prodotti informatici

Un italiano su cinque si appresta a cambiare telefonino; e il 13% è pronto a sostituire il proprio pc (o a comprarsene per la prima volta uno). Come per gli elettrodomestici, anche per i prodotti elettronici l’ammontare di spesa medio resta stabile: per la telefonia siamo intorno ai 215€; per i pc, attorno ai 378.

Auto e moto: la propensione all’acquisto è in aumento sia per le auto nuove, sia per le usate e gli scooter.

Quasi il 10% del campione preso in esame (9,6) si dice interessato a comprare una vettura nuova nei prossimi 90 giorni; il 7,5% a prendere una usata e il 6,1 a dotarsi di un motociclo. Infine, il 4,5% guarda con attenzione il mercato dell’auto elettrica. Tutti dati in crescita rispetto al mese precedente (quanto alle auto elettriche, quella di febbraio è la prima rilevazione in assoluto).

Casa e arredamento: migliorano le previsioni di spesa, anche se il settore immobiliare continua ad essere difficile. Meglio per i mobili.

Sale al 5,6% del campione la quota di quanti pensano di comprare casa di qui ai prossimi 3 mesi; raggiunge l’8,9% quella legata all’ipotesi di ristrutturare l’abitazione di cui già si è in possesso; mentre raggiunge il 14% la quota di chi vorrebbe acquistare mobili e complementi d’arredo, anche tramite finanziamenti, con una spesa massima preventivata che – per quest’ultimo settore – resta in linea con quella del mese precedente, a 3.767€.

Tempo libero: il trend crescente viene confermato, complice anche l’avvicinarsi del periodo pasquale.

Circa un italiano su tre programma una vacanza nell’arco dei prossimi tre mesi (erano poco più del 20% un mese fa). Segno più anche per il numero di quanti si preparano a comprare abbigliamento od attrezzature sportive e prodotti per il fai-da-te.
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La rete agenti di Findomestic compie 5 anni e supera quota 100 punti vendita

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  • 28 Febbraio 2012

Più di 100 punti vendita (104) e 65 agenti. Sono questi i numeri raggiunti dalla rete agenti di Findomestic Banca spa, che in questi giorni festeggia i suoi primi 5 anni. Aggiungendo la rete delle filiali storiche di Findomestic, società primaria nel credito al consumo, parte del gruppo BNP Paribas, il territorio nazionale risulta essere coperto complessivamente da 170 sportelli.

La rete agenti, guidata dal responsabile Marcello Ciulla, è formata da imprenditori monomandatari, dotati di negozi fronte strada con insegna Findomestic. Nata agli inizi del 2007, la rete ha generato nell’arco di 5 anni volumi rilevanti nell’erogazione di Prestiti Personali, Cessione del Quinto, Finanziamenti presso i negozi, Leasing Auto e Carte di Credito.

La gamma di prodotti si sta ulteriormente arricchendo grazie alle sinergie con le società del gruppo BNP Paribas, che consente agli agenti di poter stipulare i mutui di BNL, ed erogare prodotti assicurativi di Cardif e in futuro di sviluppare noleggi auto a lungo termine in sinergia con Arval oltre ad aprire conti correnti in collaborazione con BNL.

Le prospettive di crescita della rete agenti Findomestic, prevedono anche per il 2012 un ulteriore sviluppo sul territorio in complementarietà con le filiali per far crescere la capillarità e la prossimità del marchio Findomestic ai clienti di tutto il territorio italiano.

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Osservatorio Findomestic di febbraio 2012: la fiducia del Paese torna ai minimi storici

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  • 13 Febbraio 2012

L’Osservatorio Findomestic, società attiva nel settore dei prestiti, segnala che la fiducia del Paese nei confronti della situazione economica, politica e sociale torna ai minimi storici. Il dato rilevato in gennaio è pari a 3,5 punti, su una scala che va da 1 a 10 e che ha in 7 la soglia positiva minima.

Il 70% degli intervistati si dichiara insoddisfatto della situazione generale. In particolare, a preoccupare più di tutto le famiglie italiane è il dato pesantissimo sulla disoccupazione giovanile, che tocca quota 31%. I più sfiduciati sono gli abitanti del Nord-Est. Sud e Isole e Centro, invece, riportano un sentiment meno negativo, anche se ben inferiore ai 4 punti.

E l’approccio non cambia di fronte al tema che più di tutti in queste settimane ha tenuto banco: l’evasione fiscale. Nonostante l’attenzione dell’opinione pubblica sia ai massimi livelli e nonostante tre italiani su quattro abbiano la consapevolezza che si tratta di un problema molto grave della nostra economia. Infatti, il 21% degli intervistati dichiara di non richiedere mai lo scontrino quando l’esercente non lo fornisce (con un dato che nella fascia compresa tra i 18 e i 34 anni tocca il 26%, e che nel Nordest e al Centro Italia raggiunge il 25%). E il 30% afferma che, negli ultimi 12 mesi, quando si è rivolto ad un professionista, non si è visto rilasciare la fattura (con un picco del 41% al Sud e nelle Isole).

Può essere dettato da tutte queste ragioni l’aumento della propensione al risparmio a 12 mesi. Il 10% degli intervistati si è detto pronto ad incrementare il denaro che vuole mettere da parte. A dicembre questo dato era inferiore di 3 punti percentuali.

In termini generali, i problemi occupazionali e la caduta del potere d’acquisto delle famiglie evidenziano che in Italia c’è anche un rilevante problema di domanda interna, senza la soluzione del quale è difficile ipotizzare una ripresa in tempi brevi.

Previsioni di acquisto a tre mesi

Da gennaio 2012 l’Osservatorio Findomestic è realizzato con la collaborazione di IPSOS.

Si suggerisce di tenere conto, nella lettura dei trend di questo mese, dell’allargamento della fascia di età del campione (da 25-54 a 18-64 anni) e di un nuovo metodo di rilevazione (da telefonico a web) che influiscono sulla confrontabilità con i mesi precedenti.

Elettrodomestici: aumentano sia per i bruni che per i bianchi e i piccoli. E cresce anche l’importo medio.

Salgono al 19% quanti si dicono pronti, nei prossimi tre mesi, a comperare un piccolo elettrodomestico. E arrivano rispettivamente al 9 e al 10% del totale del campione coloro che si preparano ad acquistare un elettrodomestico bruno ed uno bianco. A dicembre, questi dati erano inferiori in media di un buon 20%. In termini di spesa media prevista, per i bruni la cifra di riferimento è di 730 €; 654 € e 175 €, invece, per i bianchi e per i piccoli. Non si tratta dei dati più elevati degli ultimi 12 mesi, l’inversione di tendenza rispetto a dicembre è netta.

Elettronica di consumo: propensione all’acquisto in crescita per tv, telefonini e articoli informatici.

Il 13% degli Italiani si dicono pronti, di qui a tre mesi, ad acquistare un prodotto elettronico, come una tv, un pc o uno smartphone. A dicembre, la quota di quanti si dichiaravano propensi ad un acquisto di questo genere era inferiore al 10%. Cresce pure la spesa media prevista. Per un computer si è passati dai 372 € medi preventivati alla fine del 2011 agli attuali 560.

Auto e moto: lieve miglioramento per il comparto, anche se le rilevazioni restano ai minimi.

Dopo aver toccato i livelli più bassi di sempre alla fine dello scorso anno, la propensione all’acquisto di auto e moto in gennaio sono risalite, seppure mantenendosi su riscontri molto bassi. Rispettivamente, ogni 100 consumatori, mediamente non più di 3, di 2 e di 1,5, si dicono interessati a comprare un’auto nuova, anche ricorrendo ad un prestito auto, una usata o una moto\scooter.

Casa e arredamento: risalgono le previsioni per l’acquisto di mobili e complementi d’arredo. Ma il mercato immobiliare resta stabile

Tra dicembre e gennaio passano dal 2,5 a più del 10% coloro i quali si dicono pronti, nel giro di tre mesi, a comprare mobili e complementi d’arredo. Le previsioni di acquisto di abitazioni nuove risalgono anch’esse, seppure non più del 5% degli Italiani si dicano intenzionati a fare un investimento del genere, con un effetto negativo sulla domanda di mutui casa.

Tempo libero: cresce la voglia di vacanze. E aumentano anche gli acquisti di abbigliamento sportivo.

Risale oltre 20%, dopo la flessione dell’ultimo trimestre 2011, la quota di quanti sono pronti, nei prossimi tre mesi, a partire per una vacanza. Segno più anche per il numero di quanti si preparano a comprare abbigliamento od attrezzature sportive e prodotti per il fai-da-te.
Il presente comunicato, i precedenti e la versione integrale dell’Osservatorio sono disponibili sul sito

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Osservatorio Findomestic Banca sul consumo di beni durevoli in Lombardia nel 2011

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  • 1 Febbraio 2012

Sono questi i principali risultati della diciottesima edizione dell’Osservatorio Findomestic Banca, società leader nei prestiti e finanziamenti, sul consumo di beni durevoli in Lombardia, presentato oggi a Milano, allo Spazio Chiossetto.

Nel 2011 la spesa complessiva per l’acquisto di beni durevoli è stata pari a 11.535 milioni di € (-6,0% rispetto ai 12.133 milioni del 2010). La contrazione risulta superiore a quella media nazionale, che si è arrestata al -6,1% nonostante la possibilità di ricorrere al credito al consumo.

I settori di spesa

Auto e moto: il comparto ha fatto segnare risultati migliori rispetto alla media nazionale. La spesa per l’acquisto di vetture nuove è stata di 3.698 milioni di €, in calo di 11,1 punti percentuali sull’anno precedente (mentre a livello nazionale la flessione è stata di 13,7 punti). I volumi delle vendite di auto usate sono cresciuti di 4,2 punti (dai 2.659 milioni di € del 2010 si è passati a 2.772 milioni nel 2011), mentre le moto hanno subito un calo del 4,1%, per una spesa complessiva di 358 milioni.

Mobili: il settore ha chiuso l’anno con vendite totali per 3.059 milioni di €, in flessione dello 0,8% sull’anno precedente. Anche in questo caso, la flessione riscontrata a livello nazionale è maggiore: -1,3%.

Elettrodomestici:  per ciò che concerne gli elettrodomestici bianchi, le vendite registrate nel 2011 sono state pari a 668 milioni (-5,1% rispetto al 2011). Sul fronte degli elettrodomestici bruni, invece, la spesa regionale totale è stata di 708 milioni (-28,4%). In quest’ultimo caso, quella riscontrata è stata una flessione ben più marcata di quella media nazionale, che si è arrestata a -15,1 punti percentuali.

Prodotti informatici: nel 2011 la spesa delle famiglie lombarde per questo settore è stata di 272 milioni, in calo dell’8,4% sul 2010. Si tratta di un arretramento del volume di vendita in linea con quello riportato dalla media nazionale (-8,2%).

Le province

Il reddito pro capite lombardo si è attestato ad un valore medio di 20.463 €, in crescita del 2% sull’anno precedente. Un dato, quest’ultimo, identico all’incremento registrato a livello nazionale. Tra le diverse province si riscontra una differenza anche molto marcata dei diversi redditi pro capite. Infatti, si va dai 26.202 € di Milano ai 14.614 di Lodi, passando per i 16.788 € di Varese, che si colloca in posizione mediana. Al secondo posto, tra le province, c’è Sondrio (con 19.062 €), mentre al terzo si trova Cremona (17.700 €), esattamente come avveniva nel 2011.

Le vendite di autoveicoli nuovi hanno fatto segnare una flessione di 11,1 punti percentuali sull’anno precedente, attestandosi ad un valore totale di 3.698 milioni di €. Milano, dove sono stati conclusi acquisiti per complessivi 1.438 milioni, ha fatto segnare la seconda maggiore flessione di vendite fra tutte le province lombarde (-13,0%), mentre Como, dove sono stati spesi 246 milioni di € per l’acquisto di auto nuove, ha riportato la contrazione più contenuta: -6,9%. Seguono Varese, con -8,0% (a 355 milioni), Lecco, con -8,2% (a 131 milioni), e Lodi, con -8,4% (a 94 milioni). Sul fronte delle auto usate, i volumi totali tra 2010 e 2011 sono aumentati dello 4,2%, salendo a 2.772 milioni €. Più di un terzo degli acquisti totali sono stati espressi da Milano (con 1138 milioni di €). Seguono Brescia (con 368 milioni), Bergamo (270 milioni), Varese (260 milioni) e Pavia (161 milioni). Per ciò che riguarda il mercato delle moto, la flessione delle vendite è risultata essere di fatto la metà di quella media nazionale (-7,8% contro -15,8%), per un totale di 358 milioni. Da segnalare che nelle province di Varese e Cremona i volumi di acquisti sono aumentati, rispettivamente del 2,2 e dello 0,7%.

Per il segmento dei mobili, le vendite totali nel 2011 sono state pari a 3.059 milioni di €. Milano ha guidato gli acquisti con 1.242 milioni di €. Brescia e Bergamo seguono, ben distanziate, rispettivamente con 379 (-0,7%) e 325 milioni (-1,0%). Como e Lecco, rispettivamente con 193 e 108 milioni di €, sono le uniche due province che fanno segnare un incremento dei volumi (la prima di 0,6 punti, la seconda di 0,1).

Per ciò che concerne gli elettrodomestici bianchi e piccoli, Milano ha espresso 271 dei 668 milioni di acquisti totali della regione. Nel capoluogo regionale la flessione delle vendite è stata del 5,1%, in linea con quella media regionale. La contrazione minore si è registrata a Como: -3,8% (a 41 milioni). Flessioni inferiori a quella media regionale sono anche quelle registrate a Lodi (-4,0%, a 15 milioni), Lecco (-4,6%, a 23 milioni), Bergamo (-4,7%, a 73 milioni), Varese (-5,0%, a 60 milioni). Quanto agli elettrodomestici bruni, tutte le province della Lombardia hanno riportato flessioni ben superiori a quella media nazionale, che è stata del 15,1%. Lodi, la provincia dove il calo del volume di vendite è stato minore, ha fatto segnare -26,4% (a 16 milioni), mentre Milano ha perso 28,8 punti, con le vendite che sono scese a 286 milioni, contro i 402 del 2010. Brescia è passata da 125 a 92 milioni, Bergamo da 107 a 76, e Varese da 89 a 64.

Il comparto informatica vede Milano riportare più del 40% del totale dei consumi della regione, con 110 milioni di € (-8,5% sull’anno precedente), pur esprimendo una spesa media per famiglia tra le più basse, pari a 60 €, superiore solo a quella di Pavia (58 €). Seguono, nell’ordine dei volumi di acquisti, Brescia, Bergamo e Varese, rispettivamente con 34, 30 e 24 milioni. All’estremo opposto della classifica, invece, si situano Sondrio, Lodi e Lecco, con 5, 6 e 9 milioni.

Tendenze nazionali che si riscontrano anche nell’Italia Nord – occidentale

Gli intervistati vivono uno stato d’animo di sfiducia e incertezza, dominato dalla sensazione di impossibilità alla programmazione. Molti si sentono infatti impotenti e “paralizzati” e, sollecitati a immaginare il futuro, mostrano di avere più “speranza” che “voglia di lottare”.

Nel Nord ovest, l’80% degli intervistati dall’indagine Findomestic – Ipsos ha la percezione che la situazione economica generale si sia aggravata rispetto al 2010. Il dato è migliore di 3 punti rispetto a quello medio nazionale.

Per quanto riguarda la propria situazione economica personale, nell’Italia Nord-occidentale la percezione di un peggioramento è meno elevata rispetto alla media – Paese: 60%, contro il 64% della media italiana. In materia di risparmio, il Nord ovest si mantiene sopra la media italiana, con il 46% della popolazione che negli ultimi 12 mesi ha dichiarato di essere riuscita a preservare una parte del proprio reddito (il dato italiano è inferiore di oltre 10 punti, e si ferma al 35%), mentre il 29% (contro il 26% del dato – Paese) si dice in grado di accantonare ulteriori risorse nel 2012. Di fronte alla crescente disoccupazione, alla riduzione del potere d’acquisto e ad un clima sociale d’incertezza, la maggioranza ha modificato il proprio stile di vita rispetto al passato.

Un consumatore su quattro delle regioni nord occidentali ha dichiarato di non aver ridotto le proprie spese nel corso del 2011, a fronte di un 64% che invece ha affermato di averlo fatto (a livello nazionale, il dato è rispettivamente del 21 e del 67%). Per quanto concerne il 2012, sostanzialmente in linea con quanto emerge dalla media nazionale (47%), il 46% afferma che ridurrà le proprie spese. Sollecitati circa un’eventuale uscita dalla crisi, ben il 46% di quanti hanno risposto ritiene che la situazione comunque non tornerà quella di prima: gli intervistati modificheranno il proprio modus vivendi, evitando gli sprechi e ponderando maggiormente le spese. Il 40% degli intervistati, invece, dichiara di mantenere la speranza di superare la crisi ed afferma che in futuro si tornerà a fare acquisti come prima. La ricerca evidenzia come i più abbienti continuino ad acquistare prodotti di fascia alta, riducendo eventualmente la frequenza e la quantità degli acquisti, mentre i meno abbienti, oltre ad acquistare meno e meno spesso, sono costretti a ripiegare su prodotti di fascia più bassa.
Il presente comunicato, i precedenti e la versione integrale dell’Osservatorio sono disponibili sul sito

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Osservatorio Findomestic di gennaio 2012: inversione di tendenza in positivo anche a dicembre

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  • 10 Gennaio 2012

Primo appuntamento dell’anno con l’Osservatorio mensile di Findomestic, banca che offre servizi come prestiti e carte di credito.

Il valore positivo del grado di fiducia degli Italiani, che aveva fatto seguito all’arrivo a Palazzo Chigi di Mario Monti, registra una conferma anche a dicembre; rimane comunque su valori bassi. La quota rilevata dall’Osservatorio mensile Findomestic, più nel dettaglio, passa da 3,54 a 3,64 punti, lungo una scala che va da 0 a 10 e che ha in 7 la sua soglia positiva. A trainare questo recupero è la fascia di popolazione più istruita, che fa segnare un valore di riferimento di 4,42 punti. A livello territoriale il quadro non è molto omogeneo. Infatti, a fronte di un incremento del Centro (che presenta il grado di soddisfazione più elevato), a Nord-Est si registra un calo.

La propensione al risparmio fa segnare il terzo dato meno elevato dell’anno, con non più del 6,6% degli intervistati che si dice in grado di aumentare la quota di risorse accantonate di qui ai prossimi 12 mesi (il mese scorso il dato era pari al 10,7%, il più alto riportato nel corso del 2011). Infine, in merito alla situazione italiana, la previsione a 12 mesi continua a mantenersi vicina alla soglia di stabilità, seppure in leggero calo sul mese precedente.

Previsioni di acquisto a tre mesi

Elettrodomestici: stabili i piccoli, calano i bianchi; segno meno anche per quelli bruni

A dicembre 12,4 Italiani su 100 hanno ipotizzato di acquistare nei prossimi 90 giorni un piccolo elettrodomestico: un dato in linea sostanzialmente con il 12,1% rilevato lo scorso mese. Perdono terreno, e non poco, le previsioni di acquisto per gli elettrodomestici bianchi: 3,8 consumatori contro gli 8,1 che si dicevano intenzionati a fare un acquisto nei prossimi tre mesi registrati a novembre. Calo anche sul versante degli elettrodomestici bruni (TV video e Hi-Fi). I consumatori intenzionati ad acquistarne uno di qui al prossimo marzo passano da 6,4 su 100 a 4,5.

Elettronica di consumo: scendono le previsioni per PC e accessori; calo più contenuto nella telefonia

Tra novembre e dicembre passano da 11,8 a 7,2 i consumatori che, ogni 100, prevedono di acquistare un personal computer o altro materiale informatico nei prossimi tre mesi. Scendono a quota 6, ogni 100, quanti sono intenzionati ad acquistare prodotti di telefonia, contro i 7,8 di novembre. Per i primi le previsioni massime di spesa sono di 372,00 euro; per i secondi, si attestano a 204,00 euro.

Auto e moto: scendono le previsioni di acquisto di auto sia nuove sia usate

Tornano a scendere le previsioni di acquisto per le auto, usate e nuove, dopo l’incremento del mese scorso. Secondo la rilevazione, non più di un consumatore ogni 100 conta di acquistare una vettura nuova nei prossimi 90 giorni (erano 2,9 un mese fa), per un importo massimo di spesa di 18.125,00 euro; per quanto riguarda l’usato, sono 2,6 i consumatori che – sempre ogni 100 – si dicono sicuri di comperare un auto entro il prossimo mese di marzo. Inferiore all’1%, invece, la quota di quanti sono interessati ad un mezzo a due ruote.

Casa e arredamento: in calo le previsioni di acquisto di case, mobili e complementi d’arredo

Non più di 1,1 consumatori ogni 100 si dicono interessati a comprare casa nei prossimi tre mesi, nonostante le opportunità offerte per i mutui casa. Trenta giorni fa erano 3,5 ogni 100. Crollano anche coloro che intendono acquistare mobili e complementi d’arredo, dagli 8,9 di novembre ai 2,7 dell’ultimo mese dell’anno. È il dato peggiore non solo dell’anno ma degli ultimi tre. La spesa massima ipotizzata per il comparto mobili è di 3.173,00 euro; erano 5.138,00 una mese fa (dato l’esiguo campione degli intenzionati il dato non è affidabile).

Tempo libero: diminuisce l’intenzione di acquistare viaggi e vacanze e lo stesso vale per l’attrezzatura e abbigliamento sportivo e per il fai da te

Il trend negativo del settore di ottobre e novembre si conferma anche a dicembre. Scendono al 14,9% gli italiani che si dicono pronti ad acquistare un pacchetto-vacanza nei prossimi tre mesi (erano il 18,7% un mese fa). Scendono di circa un punto e mezzo (dal 20,4 al 19,0) quanti, invece, sono propensi a comperare attrezzature ed abbigliamento sportivi.

Scendono da 10,8 a 8,2 su 100, anche coloro che si dichiarano interessati all’acquisto di attrezzature per il fai da te.
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Osservatorio Findomestic annuale del 2011

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  • 6 Dicembre 2011

Questi sono i principali risultati della diciottesima edizione dell’Osservatorio annuale di Findomestic Banca, società leader nei prestiti e finanziamenti, presentato oggi a Milano presso lo STARHOTELS ROSA GRAND  di Piazza Fontana.

Secondo lo studio, condotto congiuntamente con Ipsos, gli italiani vivono uno stato d’animo di sfiducia e incertezza, dominato dalla sensazione di impossibilità alla programmazione. Molti si sentono infatti impotenti e “paralizzati” e, sollecitati a immaginare il futuro, mostrano di avere più “speranza” che “voglia di lottare”.

Il 53% degli italiani tra i 24 e i 59 anni è pessimista circa la situazione economica personale: il 31% prevede peggioramenti nei prossimi 3 anni e il 22% ha rilevato peggioramenti negli ultimi 12 mesi e ritiene che la situazione non cambierà nel futuro prossimo. Questo stato di cose influenza le aspettative e i desideri degli intervistati: ben il 78% si augura una vita tranquilla, senza serie preoccupazioni.

Solo il 37% degli intervistati tra i 24 e i 59 anni è riuscito a risparmiare parte del reddito negli ultimi 12 mesi; la situazione peggiora tra i 45-59enni, poiché in questa fascia di età solo il 27% ha risparmiato, a conferma del fatto che la situazione critica dei giovani si ripercuote sulle abitudini della generazione precedente. Sono infatti i genitori i principali finanziatori dei figli.

Di fronte alla crescente disoccupazione, alla riduzione del potere d’acquisto e a un clima sociale d’incertezza, la maggioranza ha modificato il proprio stile di vita rispetto al passato.

Considerando sia gli ultimi 12 mesi, sia il prossimo anno, si rileva che ben il 76% degli intervistati ha contratto o contrarrà i consumi, mentre solo l’8% ha accresciuto o accrescerà gli acquisti. Sollecitati circa un’eventuale uscita dalla crisi, ben il 46% degli intervistati ritiene che la situazione comunque non tornerà quella di prima: gli italiani modificheranno il proprio modus vivendi, evitando gli sprechi e ponderando maggiormente le spese. Il 40% degli italiani, invece, dichiara di mantenere la speranza di superare la crisi ed afferma che in futuro torneremo a fare acquisti come facevamo prima. La ricerca evidenzia come i più abbienti continuino ad acquistare prodotti di fascia alta, riducendo eventualmente la frequenza e la quantità degli acquisti, mentre i meno abbienti, oltre ad acquistare meno e meno spesso, sono costretti a ripiegare su prodotti di fascia più bassa. Stando alle dichiarazioni degli italiani, i tagli e le rinunce sono ricaduti soprattutto all’interno delle voci “ristoranti e bar,  “tempo libero” e “abbigliamento”.

Gli italiani tra i 24 e i 59 anni hanno ridotto la netta maggioranza delle spese per le principali categorie merceologiche negli ultimi 12 mesi: molti acquisti sono stati rimandati nel tempo, ad altri si è rinunciato definitivamente; gli acquisti congelati – ossia quelli per i quali si è deciso di aspettare un momento più propizio per l’acquisto – sono relativi in primis alla sfera della tecnologia (tablet, e-book, robot domestici, hi fi) e della casa (immobili, anche tramite mutui).

Stimolati a immaginare uno scenario futuro ipotetico senza le banche, da molti additate come la causa scatenante la crisi, gli intervistati descrivono visioni catastrofiche con il  rischio di una perdita del sistema delle regole e di una proliferazione di usurai e della diminuzione delle vendite di beni costosi.

Riflettendo poi sul ruolo futuro del denaro, gli italiani si immaginano una progressiva perdita del suo valore. Di fronte al variare del prezzo di un bene a seconda del canale di vendita, di fronte all’inflazione e ai giochi della finanza con capitali che lievitano o si svalutano dal giorno alla notte, si fa largo l’opinione che non esista più un valore intrinseco, autonomo ed assoluto delle cose ma un valore condizionato, relativo e quindi inaffidabile. Si spiega così la perdita di realtà del denaro e la conseguente crescita di scambi di beni e servizi con il baratto per il quale il web gioca un ruolo fondamentale

I mercati

L’evoluzione del contesto economico osservata nel 2011 e le conseguenti difficoltà che le famiglie italiane si sono trovate ad affrontare continuano a penalizzare la spesa per veicoli. Gli acquisti calano in tutti i comparti e tiene solo il comparto dell’auto usata. Senza agevolazioni governative cresce la quota di auto diesel sul totale delle immatricolazioni, mentre frena la domanda di auto ad alimentazione alternativa. La quota del GPL è in forte caduta e cresce quella delle auto elettriche, unico segmento ad evidenziare volumi in aumento nel 2011.

Per quanto riguarda le cilindrate il segmento che si riduce maggiormente nel 2011 è quello tra i 1.300 e i 1.550 cc, lo stesso che ha beneficiato degli incentivi negli anni scorsi.

Se la domanda delle famiglie mostra una forte contrazione, il segmento business, che aveva registrato una netta flessione dei volumi nel 2009, continua a recuperare quanto perso con la crisi.

Anche il mercato dei motoveicoli evidenzia nel 2011 una nuova marcata flessione, sia in termini di fatturato che di vendite, posizionandosi su volumi sempre più modesti, quasi dimezzati rispetto agli anni che hanno preceduto la crisi. Pesano sull’andamento negativo del comparto l’assenza di incentivi, la contrazione dei redditi delle famiglie e la situazione problematica dei giovani, sempre più vittime della crescente disoccupazione. La flessione interessa sia i ciclomotori, che il comparto del targato. Il segmento degli scooter continua a contrarsi in maniera più significativa rispetto al totale delle moto, con riduzioni molto forti soprattutto tra i 126 e i 250 cc di cilindrata.

L’unico segmento che tiene nel 2011 è quello delle moto da “turismo” di alta cilindrata destinate ad un target di popolazione meno colpito dalla crisi dei redditi e dell’occupazione.

La crisi economica e il persistente clima di incertezza inducono le famiglie a rinviare l’acquisto di beni non strettamente necessari pur in presenza di prezzi calanti. A farne le spese sono tutti i comparti dei beni per la casa, compresi quelli sostenuti dall’innovazione tecnologica che avevano trainato le vendite negli anni passati.

Per il settore dei mobili si assiste ad una nuova caduta dei consumi nel 2011 dopo il recupero accennato l’anno scorso.

Anche per quanto riguarda gli elettrodomestici bianchi la domanda dei consumatori evidenzia una flessione consistente, nonostante la dinamica cedente dei prezzi che interessa il mercato nel 2011.

All’andamento negativo del mercato dei beni per la casa non fanno eccezione i piccoli elettrodomestici anche se con performance differenziate al proprio interno: al dinamismo dei piccoli elettrodomestici per la cucina fa da contraltare il calo nel comparto dei beni per cura della persona e per la pulizia per la casa.

Il comparto degli elettrodomestici bruni, registra, per la prima volta nell’ultimo decennio, una contrazione dei volumi e una marcata flessione del fatturato.  All’interno di questo panorama negativo, si salvano il segmento dei televisori LED e la nuova tecnologia 3D che, a distanza di poco più di un anno dalla sua introduzione sul mercato, costituisce già il 20% del fatturato Tv. Si confermano in trend negativo i prodotti audio.

Nel 2011, anche il settore della fotografia registra una flessione delle vendite e del fatturato.  Positivo ancora una volta l’andamento delle fotocamere Reflex a conferma di una tendenza dei consumatori ad acquistare prodotti tecnologicamente più avanzati e capaci di garantire una resa qualitativa maggiore. In calo invece le vendite delle macchine compatte che, ad oggi, costituiscono oltre il 60% del valore complessivo del mercato.

Unico segmento tra i beni durevoli per la casa a resistere alla congiuntura economica negativa, la telefonia evidenzia nel 2011 un andamento positivo sia in termini di volumi che di fatturato, soprattutto grazie  al segmento degli smartphone.

Continua invece il trend negativo delle vendite e del fatturato del mercato dell’informatica che, nonostante una sostanziale tenuta della spesa delle famiglie, risente ancora una volta della riduzione della domanda da parte delle aziende.

Le scelte dei consumatori premiano soprattutto i prodotti portabili come i “tablet computer” senza tuttavia cannibalizzare netbook e notebook, prodotti sempre più interessati dalle offerte promozionali della distribuzione.

L’Osservatorio si basa su dati e analisi che Findomestic effettua e raccoglie ogni anno sui consumi di beni  durevoli, forte del suo posizionamento nel settore del credito al consumo che la colloca tra i primi player in Italia nel fornire credito alle famiglie, tramite prestiti personali, con finanziamenti erogati nel 2010 per 4,3 miliardi di euro, 10,42 miliardi di impieghi  e un utile netto di 39,3 milioni di euro. Findomestic che ha 2,1 milioni di clienti attivi fa parte del Gruppo BNP Paribas, leader europeo nel settore dei servizi bancari e finanziari, prima banca per depositi nella Zona Euro e una delle 6 più solide del mondo secondo la valutazione di S&P’s. Il Gruppo è presente in oltre 80 paesi, con più di 200.000 collaboratori, di cui 160.000 in Europa.

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Osservatorio Findomestic di dicembre 2011: la fiducia degli italiani risale

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  • 29 Novembre 2011

I sommovimenti che hanno interessato la scena politica nazionale e l’arrivo di Mario Monti a Palazzo Chigi fanno risalire la fiducia degli italiani, dopo più di cinque mesi di progressivo, e apparentemente inarrestabile, calo. La quota rilevata dall’Osservatorio mensile Findomestic, società leader nel settore dei prestiti personali e dei mutui casa, resta comunque molto bassa: 3,54 punti, su una scala che va da 0 a 10 e che ha in 7 la soglia positiva. Tuttavia, dopo essere precipitata lo scorso mese a 3,42, la discesa libera pare essersi arrestata. Il vero cambio di passo però si riscontra nella fascia di popolazione a istruzione più elevata, che fa segnare 4,07 punti. A livello territoriale, invece, primeggia per ottimismo il Nord-Ovest, seguito dal Nord-Est, dal Centro, dal Sud e dalle Isole.

In tema di propensione al risparmio, per la prima volta dall’inizio dell’anno, risale oltre la soglia del 10% (10,7, per la precisione) l’incidenza di coloro i quali contano di incrementare i propri accantonamenti finanziari di qui a 12 mesi. A ottobre questo dato non andava oltre il 6,2% del campione. Infine, a riguardo della situazione italiana, la previsione a 12 mesi mai come a novembre si avvicina alla soglia di stabilità. Non accadeva dal settembre dello scorso anno, quando risultò leggermente superiore.

Previsioni di acquisto a tre mesi

Elettrodomestici: migliorano piccoli e bianchi; in leggero calo quelli bruni

A novembre 12,1 Italiani su 100 hanno ipotizzato di acquistare nei prossimi 90 giorni un piccolo elettrodomestico, contro i 9,7 rilevati lo scorso mese. Migliorano anche – e sensibilmente – le previsioni di acquisto dei bianchi: 8,1 consumatori contro i 4,2 del mese precedente. Va peggio sul versante degli elettrodomestici bruni (TV video e Hi-Fi). I consumatori intenzionati di qui al prossimo febbraio passano da 7 su 100 a 6,4 (sempre ogni 100).

Elettronica di consumo: crescono le previsioni per PC e accessori; stabili quelle della telefonia

Tra ottobre e novembre passano da 9.9 a 11,8 i consumatori che, ogni 100, prevedono di acquistare un personal computer o altro materiale informatico nei prossimi tre mesi. Restano stabili attorno a quota 8, ogni 100, quanti sono intenzionati ad acquistare prodotti di telefonia. Per i primi le previsioni massime di spesa sono di 603,00 euro (+ 25,00); per i secondi, si attestano a 140,00 euro (- 80,00).

Auto e moto: crescono le previsioni di acquisto di auto sia nuove sia usate. Nessuno, invece, prevede di comprare veicoli a due ruote.

Ripartono le previsioni di acquisto per le auto, usate e nuove. Le seconde, in particolare, fanno risalire a 2,9 il numero medio di consumatori ogni 100 che ipotizza di recarsi ad un concessionario. Per le auto usate l’incidenza dei possibili acquirenti è di 3,4 ogni 100, contro gli 1,3 del mese precedente. Le previsioni massime di spesa però si contraggono: per le auto nuove non si va oltre una media di 16.206,00 euro, in calo di oltre 6.600,00 euro sul mese precedente. Minimo storico per le intenzioni d’acquisto di moto e scooter che raggiungono il limite dello zero.

Casa e arredamento: in crescita le previsioni di acquisto di case, mobili e complementi d’arredo.

Migliorano, anche rispetto ad un anno fa, le previsioni di acquisto di abitazioni e mobili. Per questi ultimi, la previsione massima di spesa è di 5.138,00 euro (in crescita di quasi 500,00 euro sul mese precedente). Stando ai dati rilevati, sono 3,5 ogni cento i potenziali acquirenti (ad ottobre non andavano oltre quota 0.9). Sul fronte delle ristrutturazioni immobiliari, invece, il dato registrato è il più basso dall’inizio della rilevazione.

Tempo libero: diminuisce l’intenzione di acquistare viaggi, vacanze, attrezzatura e abbigliamento sportivo.

Dopo un mese di ripresa tornano a calare le previsioni di acquisto di pacchetti vacanza, con i potenziali acquirenti che passano da 19.9 (ogni 100) rilevati lo scorso ottobre, ai 18,7 di novembre. Un dato inferiore anche a quello fatto segnare un anno fa. La flessione della domanda ha prodotto una riduzione dei prezzi soprattutto nelle grandi città: Venezia (-44%), Roma (-31%), Firenze (-30%).
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I Più Vantaggiosi Prestiti

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Il prestito è una formula di finanziamento che viene riconosciuto dagli istituti di credito ad un privato cittadino o ad un’azienda.

Si costituisce come di una cessione di denaro da parte di un istituto di credito nei confronti di una associazione.

Ha la caratteristica di finalizzato o non finalizzato, nei casi in cui debba essere associato all’acquisto di un determinato servizio oppure quando il suo impiego non debba essere motivato all’istituto di credito perché rivolto ad usi privati del soggetto richiedente.

Il prestito è una significativa occasione per tutti quelli che hanno necessità di avere una determinata quantità di denaro, in tempi relativamente brevi, per l’acquisto di di un servizio ad esempio, ma anche per quelli che abbiano il bisogno di avere una definita quantità di denaro, per rispondere a proprie richieste economiche.

Esistono differenti tipologie di prestito, ideate per soddisfare le più disparate necessità di mercato, i maggiori possono essere : Piccoli Prestiti e Prestiti Veloci.

L’assegnazione di un prestito da parte di un istituto di credito si verifica dietro presentazione delle corrette garanzie e documentazioni, una volta accordato, il prestito deve poi essere restituito dal soggetto richiedente attraverso il pagamento di rate a cadenza regolare.

Avere l’occasione di domandare un prestito raffigura un’ottima opportunità per tutti quelli che hanno bisogno di una specifica somma di denaro per acquistare un definito bene o servizio, o per rispondere a proprie personali necessità.

Il prestito avrà un ammontare limitato, per questo si presenta come uno dei prodotti finanziari più conosciuti, in quanto le rate saranno minori e di importo non troppo elevato, bisogna però sempre tenere conto, al momento della firma del contratto di finanziamento, del tasso di interesse applicato.

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Osservatorio Findomestic di novembre 2011: Il calo della fiducia degli Italiani è ormai inarrestabile

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  • 3 Novembre 2011

Ad ottobre il grado di fiducia degli Italiani tocca il fondo. Mai così male da tre anni a questa parte; cioè, da quando sono iniziate le rilevazioni dell’Osservatorio mensile Findomestic, società che opera nell’ambito dei prestiti personali. Il difficilissimo momento congiunturale, che ha il suo epicentro attuale in Europa, di questa situazione. Un po’ a sorpresa, a livello regionale, il grado di fiducia in assoluto peggiore è quello del Nordovest, che tocca addirittura il valore record di 3,14, contro una media nazionale di 3,42 (la soglia positiva della scala che va da 1 a 10 è fissato a 7).

Per quanto riguarda la propensione al risparmio, il quadro è leggermente migliore. Tra ottobre e novembre, infatti, passa dal 4,6 al 6,2% la quota di Italiani che si dicono sicuri di poter aumentare di qui a 12 mesi il monte dei loro risparmi. Tuttavia, giusto per avere un termine di paragone, a fine 2009, ovvero due anni fa, la loro incidenza era pari al 26%. Ossia quattro volte superiore a quella attuale.

Previsioni di acquisto a tre mesi:

Elettrodomestici: lieve calo rispetto ad ottobre; restano ancora molto lontane le previsioni di spesa degli anni precedenti.

La previsione di acquisto di elettrodomestici, siano essi bianchi, bruni o piccoli, fa segnare una contrazione contenuta sul mese precedente. Rispettivamente, le previsioni massime di spesa sono pari a 1.155,00, 467,00 e 215,00 euro. Per gli elettrodomestici bianchi, non più del 4,2% dei consumatori si dice intenzionato ad acquistarne uno nei prossimi tre mesi.

Elettronica di consumo: segnali positivi da telefonini ed informatica

Bene sia la telefonia sia l’informatica, con previsioni d’acquisto in crescita, seppure il confronto con i rilevamenti degli anni precedenti resti negativo. Rispettivamente, le previsioni massime di spesa salgono a 578,00 euro per pc ed accessori (+ 90,00 euro su settembre) e a 219,00 euro (+ 90,00, anche in questo caso).

Auto e moto: male per le prime; le seconde, invece, tengono.

Mai così male la previsione di acquisto di auto anche mediante prestiti. Solo lo 0,9% del campione intervistato si dice intenzionato, di qui a tre mesi, ad acquistare una vettura nuova (il mese scorso erano l’1,4%). Per le vetture usate, chi si dice intenzionato all’acquisto è pari all’1,3% del totale, contro il 3,1% di trenta giorni fa. Si tratta dei valori in assoluto più bassi mai rilevati da Findomestic.

Casa e arredamento: calano le previsioni di acquisto di case e complementi d’arredo.

Come per le auto, anche per le previsioni di acquisto della casa e di conseguenza le richieste di mutui casa, ottobre risulta il peggiore mese in assoluto, da quando vengono raccolti i dati. Meno dell’1% del campione di intervistati ritiene di comprare casa nei prossimi 90 giorni. Sono il 6,3%, invece, quanti ritengono “sicuramente” o “probabilmente” di procedere ad una ristrutturazione della propria abitazione.

Tempo libero: cresce la previsione di spesa per vacanze e attrezzature sportive.

La previsione di acquisto di vacanze e pacchetti soggiorno è in linea con i valori di ottobre 2010, mentre, per quanto riguarda materiali ed attrezzature sportive, il raffronto con l’anno precedente è positivo. Il 20% degli intervistati anticipa di essere intenzionato ad acquistare un viaggio o una vacanza di qui a 3 mesi. Il mese scorso, questa quota non superava il 14,3%.
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Osservatorio Findomestic di ottobre 2011: dimezzato il numero di italiani che pensano di aumentare i risparmi nei prossimi 12 mesi

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  • 7 Ottobre 2011

Fiducia degli italiani, numero d’italiani che pensano di accrescere i propri risparmi nei prossimi 12 mesi e previsioni in merito alla situazione del Paese nei prossimi 12 mesi segnano i valori più bassi mai registrati da quando sono iniziate le rilevazioni dell’Osservatorio Findomestic, un appuntamento mensile della società che offre prestiti personali on line e mutui casa.

A settembre solo il 4,6% degli italiani, contro l’8,3% del mese precedente, pensava di poter aumentare i propri risparmi nei successivi 12 mesi. Si tratta del valore più basso mai registrato, per giunta molto inferiore al minimo precedente, il 7,1% registrato a ottobre 2010.

In calo, per il quinto mese consecutivo, la fiducia degli italiani, anch’essa mai così bassa. In una scala che va da 1 a 10, e dove la soglia positiva è 7, il dato attuale è pari a 3,7. La fiducia cala in tutte le fasce d’istruzione, mentre prendendo in considerazione le aree geografiche, i valori più bassi si registrano al Nord-Est, nel Sud e nelle Isole. Più fiduciosi gli abitanti del Nord-Ovest, pur con valori in netto calo, in controtendenza gli abitanti del Centro Italia, unica zona ove la fiducia è in crescita rispetto ad agosto.

Crolla, infine, anche l’aspettativa degli italiani in merito alla situazione del Paese nei prossimi 12 mesi. La fiducia sul futuro dell’Italia, in calo nelle ultime quattro rilevazioni, si attesta, infatti, al valore più negativo mai registrato.

Previsioni di acquisto a tre mesi

Elettrodomestici: crescono i bruni (TV, video, Hi-Fi), stabili i piccoli, in calo i bianchi (freddo, lavaggio e cottura)

A settembre la previsione d’acquisto in maggiore crescita riguarda gli elettrodomestici bruni, che si riprendono dal calo registrato nel mese precedente. Il 7,7% degli intervistati prevede infatti di acquistare un elettrodomestico bruno nei prossimi tre mesi, contro il 3,7% del mese precedente. L’andamento è altalenante fin da aprile ma se diamo uno sguardo generale la tendenza è in calo da febbraio 2010. Stabile da tre mesi la previsione d’acquisto di piccoli elettrodomestici, mentre diminuisce lievemente (a 6,1%) la percentuale d’italiani che acquisterà elettrodomestici bianchi nei prossimi tre mesi.

Elettronica di consumo: brusco calo delle intenzioni di acquisto di prodotti informatici, in crescita quelle per l’acquisto di cellulari

La previsione d’acquisto di pc e accessori è in forte calo rispetto al mese precedente (7% contro il 12,4% di agosto) e molto inferiore al valore di settembre 2010, quando il 15,9% degli intervistati aveva dichiarato l’intenzione di acquistare un computer o accessori informatici nei tre mesi successivi. In lieve crescita, rispetto al mese precedente, la previsione d’acquisto di telefonia, pur rimanendo il terzo valore più basso registrato dall’inizio della rilevazione. Previsioni massime di spesa in calo sia per prodotti informatici (487 euro in media, in calo di 130 euro) che per telefonia (129 euro, in calo di 15 euro).

Auto e moto: cresce la previsione d’acquisto di auto usate, in calo scooter e moto

Aumenta rispetto al mese precedente la previsione d’acquisto di auto usate (il 3,1% degli italiani dichiara di volerne acquistare una nei prossimi tre mesi), così come la previsione massima di spesa, che cresce di 1.700 euro a 5.787 euro di media. Sostanzialmente stabile il numero d’italiani che prevedono di comprare un’auto nuova (1,4%), un valore molto inferiore a quello registrato un anno fa (3,4%). La previsione massima di spesa per le auto nuove registra però una decisa flessione, calando di circa 2.000 euro a 14.154 euro. Continua a scendere, fin quasi allo zero (0,2%), la previsione di acquisto di motocicli e scooter. La tendenza è fisiologica in questo periodo dell’anno, ma i valori sono minimi e inferiori agli anni precedenti.

Casa e arredamento: previsioni ristrutturazione casa e acquisto mobili in aumento

A settembre sia la previsione di ristrutturazione della casa/appartamento, con i prestiti ristrutturazione casa, sia la previsione di acquisto di mobili sono in crescita, pur a fronte di una contrazione della cifra massima prevista per l’acquisto di mobili, in calo di quasi 2.000 euro a 3.140 euro in media. Sostanzialmente stabile la previsione di acquisto di casa/appartamento, anch’essa con valori inferiori rispetto a settembre degli anni precedenti.

Tempo libero: in calo viaggi e vacanze, attrezzature e abbigliamento sportivo e fai da te

La previsione d’acquisto di viaggi e vacanze continua a calare, come di norma avviene a fine periodo estivo, ma anche in questo comparto il valore si attesta a un livello inferiore rispetto a settembre degli anni precedenti. Più contenuto il calo nelle previsioni d’acquisto di attrezzature e abbigliamento sportivi e di attrezzature fai da te, che registrano anch’essi valori inferiori rispetto agli anni precedenti.

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Osservatorio Findomestic di settembre 2011: La fiducia degli Italiani è in calo per il terzo mese consecutivo

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  • 5 Settembre 2011

Nell’indagine di agosto di Findomestic, società che opera nel settore dei prestiti personali e dei crediti al consumo, la fiducia degli Italiani non solo cala per il terzo mese consecutivo ma raggiunge anche il peggior valore dall’inizio della rilevazione (ottobre 2007). In una scala che va da 1 a 10, e dove la soglia positiva è 7, il dato attuale è pari a 4 e se consideriamo che parte delle interviste sono state condotte prima delle notizie negative della borsa il dato ad oggi potrebbe essere ancora più negativo. A precipitare, in particolare, è il grado di fiducia delle fasce di popolazione più istruite. A livello regionale, nell’Italia settentrionale (Nord-Est e Nord-Ovest) il grado di fiducia è più elevato e presenta un andamento comunque sostanzialmente stabile. Nel Centro, nel Sud e nelle Isole, invece, il calo registrato è significativo, con valori ben al di sotto del dato medio nazionale. Continua a calare pure la previsione sull’andamento della situazione italiana a 12 mesi. Anch’essa risulta essere la peggiore da quando è iniziata la rilevazione (ottobre 2007).

In tema di risparmio, il trend rispecchia questa situazione di difficoltà: la propensione personale a incrementare la quota di risparmio nei prossimi 12 mesi è inferiore sia a quella del mese precedente sia a quella di agosto 2010. Meno di 1 italiano su 10 ritiene di riuscire (sicuramente o probabilmente) ad aumentare il proprio risparmio di qui ad un anno.

Previsioni di acquisto a tre mesi dichiarate dagli intervistati

Auto e moto: le intenzioni di acquisto di auto (nuove e usate) registrate in agosto sono in leggero aumento rispetto al mese di luglio, mentre calano in modo deciso le intenzioni di acquistare moto o scooter.

Dopo il difficile mese di luglio, gli italiani che in agosto hanno dichiarato di voler acquistare un’auto nei prossimi tre mesi tornano a crescere lievemente, anche se il numero resta ancora lontano dagli anni precedenti. Le intenzioni per il nuovo sono più basse di quelle per l’usato, ma l’incremento sul mese precedente è più marcato. Il contesto della fiducia invita ad aspettare i prossimi messi per ulteriori conferme.

Per moto e scooter, le dichiarazioni di acquisto sono di nuovo in flessione. La tendenza è fisiologica, data la stagionalità, ma il dato è il più basso dall’inizio della rilevazione.

Elettrodomestici: i bianchi e i piccoli tengono; i bruni perdono terreno.

Con andamento opposto al mese precedente, calano le intenzioni di acquisto di elettrodomestici bruni (Tv, video e hi-fi), raggiungendo il valore più basso finora registrato. Cresce, anche se di poco, pur mantenendosi al di sotto dello stesso dato raccolto un anno fa, il numero di coloro che dichiarano di voler acquistare elettrodomestici bianchi (freddo, lavaggio e cottura) e quelli piccoli. Quanto alle proiezioni di spesa, e in particolare per gli elettrodomestici bianchi, la previsione media si ferma a 545,00 euro, inferiore a quanto dichiarato nel mese precedente di 300,00 euro.

Elettronica di consumo: le intenzioni di acquistare PC e accessori sono in crescita ma la telefonia si arresta.

Bene PC e accessori informatici che fanno segnare un incremento dei consumatori che intendono fare acquisti nel comparto e il dato è superiore a quello di 12 mesi fa, nonostante la spesa massima prevista risulti in calo di 80,00 euro, stabilizzandosi a quota 617,00. Per le intenzioni di acquisto registrate nel comparto telefonia, invece, il dato di agosto è il risultato peggiore da marzo 2008, con la previsione di spesa che scende a 146,00 euro (in calo di 40,00 euro sul mese precedente).

Tempo libero: calo rilevante per viaggi e vacanze; flessione più contenuta per l’abbigliamento e le attrezzature sportive.

Come ogni anno, al termine della stagione estiva, le intenzioni di acquisto nel settore dei viaggi e delle vacanze subiscono il contraccolpo fisiologico legato alla fine del tradizionale periodo dedicato alle ferie. Meno accentuato il rallentamento delle intenzioni dichiarate per abbigliamento e attrezzature sportive, che comunque, anche se di poco, sono inferiori al dato degli anni passati.

Casa e arredamento: incrementano le intenzioni di ristrutturare casa, mentre diminuiscono quelle di acquistarne una o di arredarla.

Dopo i due mesi di crescita delle intenzioni di acquistare una casa, che avevano raggiunto un picco nel mese di luglio, scendono su valori minimi: dimezzati rispetto a luglio e inferiori allo stesso periodo degli anni precedenti, sebbene non manchino offerte di mutui casa. In calo le previsioni di acquistare mobili nei prossimi tre mesi, l’andamento è altalenante da inizio anno ma la tendenza generale negli ultimi tre anni è di una graduale flessione. Cala anche la cifra massima di spesa prevista per l’acquisto di mobili e complementi d’arredo che si ferma a 5.081,00 euro, per una flessione di 1.200,00 rispetto alla rilevazione precedente. Anche in questo caso l’andamento nei mesi è altalenante ma se diamo uno sguardo alla tendenza generale, negli ultimi tre anni è positiva.
AD HOC Communication Advisors:

Marina Beccantini 02 7606741

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Findomestic

Stefano Martini 335 7480154

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Osservatorio Findomestic di luglio 2011: La fiducia degli italiani torna sui livelli preelettorali

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  • 7 Luglio 2011

A giugno il grado di fiducia degli Italiani non ha fatto ripetere l’incremento che si era verificato a maggio, quando si riscontrarono i valori più elevati di tutto il 2011, mentre il medio periodo fa registrare i valori più bassi degli ultimi 24 mesi. Il dato di maggio non è omogeneo per tutte le macro-aree geografiche del Paese. Infatti, contrastano parzialmente con il dato medio nazionale Nord Ovest e Centro Italia, dove la fiducia risulta essere in leggera crescita. Il Nord Est in particolare, passa dal terzo valore più elevato degli ultimi 4 anni a uno dei più bassi affiancandosi al valore registrato nel Sud e le Isole, che tendenzialmente è l’area con il grado di fiducia meno elevato.

Per quanto riguarda la previsione a 12 mesi, sempre secondo l’analisi di Findomestic, società leader nel settore dei prestiti personali e nell’offerta di finanziamenti, il dato risulta essere sostanzialmente stabile, in linea con le rilevazioni del mese precedente ma, anche se di poco, ancora nell’area della negatività.
Sul fronte della propensione al risparmio, meno di 1 italiano su 10 afferma (“sicuramente” o “probabilmente”) di riuscire a incrementare di qui a un anno il proprio risparmio.

Previsioni di acquisto a tre mesi

Viaggi e vacanze: con l’estate arriva anche la voglia di partire
Sono in ripresa le spese dedicate all’acquisto di viaggi, soggiorni e tour, dopo il rallentamento degli ultimi due mesi. Il 46,3% dei consumatori prevede di aumentare la propria spesa dedicata alle vacanze, ma il dato è inferiore ai valori dello stesso mese degli anni precedenti. Resta stabile quella relativa all’acquisto di attrezzature ed abbigliamento sportivi. È in calo, invece, per il terzo mese consecutivo la propensione all’acquisto di attrezzature fai da te. Quanti si dicono pronti ad acquistare prodotti di questo tipo, scendono dal 12,7% di maggio all’11,7 di giugno.

Elettrodomestici: lieve flessione dopo la crescita della domanda di maggio
Dopo l’incremento fatto segnare a maggio, a giugno si registra un lieve decremento nelle previsioni d’acquisto per gli elettrodomestici bianchi ed uno leggermente più consistente per gli elettrodomestici bruni e piccoli, anche se, per questi ultimi, il livello di spesa previsto è in leggero miglioramento. Facendo una valutazione del medio periodo, i valori registrati negli ultimi 6 mesi dimostrano una sostanziale diminuzione della voglia di acquistare elettrodomestici in generale. Le previsioni di spesa sono di 917 euro per gli elettrodomestici bianchi (in calo di 200 euro rispetto alla rilevazione precedente), di 744 euro per i bruni (in calo di 130 euro) e di 208 per i piccoli (in aumento di 25 euro). Giugno, sul fronte dei piccoli elettrodomestici, è il mese che fa segnare la spesa mensile più elevata di tutto il 2011.

Elettronica di consumo: in crescita intenzioni e livelli di spesa per pc e telefonia
Nel mese scorso, le intenzioni di acquisto hanno evidenziato una lieve crescita, sia per quel che riguarda i personal computer con i loro accessori e periferiche (da 8,7% a 9,4%), sia per quel che riguarda la telefonia (da 6,6% a 7,7%). Per la prima tipologia di acquisti, la spesa massima media ipotizzata è di 559 euro (in crescita di 100 euro); per la seconda, invece, è di 182 euro, in aumento di 50 euro. Le intenzioni di acquisto del comparto registrate nel primo semestre 2011 denotano una flessione, seppur debole, rispetto alla media del semestre precedente.

Auto e moto: cala la domanda di veicoli e mezzi a due ruote
A giugno, l’intero settore automotive possiede previsioni d’acquisto a tre mesi in calo, peraltro con valori inferiori (soprattutto per i motocicli e gli scooter) rispetto a quelli dello stesso periodo degli anni precedenti, dove i mesi di giugno e luglio rappresentavano i momenti di svolta della stagione con i valori più alti dell’anno. Le intenzioni di acquisto di auto nuove passano dal 2,8% di maggio all’1,7 di giugno, mentre per le usate si passa dal 3,8% al 3,0%. Ulteriore forte calo nelle due ruote che passano dal 2,4% di maggio all’1,0% di giugno, valore che negli anni precedenti si era registrato solo nei mesi invernali. Le previsioni di spesa per le auto nuove e usate si attestano rispettivamente a quota 16.085 e 10.350 euro, in calo di 5.500 e 3.500 euro.

Arredamento e mercato immobiliare: torna la voglia di comprare o ristrutturare casa
Con andamento opposto al mese precedente, a giugno le previsioni di acquisto e di ristrutturazione della casa sono in crescita (e superiori rispetto a giugno 2010). In particolare, passa dal 6 all’8% l’incidenza di chi si appresta a lavori di ristrutturazione dell’abitazione dove già vive. E quasi raddoppia (dall’1,2 al 2,3%) la quota di chi è pronto ad acquistare un immobile.

Cala nuovamente l’intenzione di acquistare mobili che a giugno registra un 6,9% (flessione di 3,1 punti), dopo il valore di maggio che aveva fatto sperare in un’inversione positiva della tendenza. Il valore medio delle intenzioni dichiarate dagli intervistati negli ultimi 16 mesi (compresi tra 6,9% e 11,1%) restano purtroppo ancora sotto i valori degli anni precedenti (compresi tra 9,0% e 16,0%). Tuttavia gli italiani stimano mediamente di destinare nei prossimi mesi una cifra massima di 3.999 euro, in crescita di circa 370 euro rispetto a quanto registrato in maggio.
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Osservatorio Findomestic di giugno 2011: Cresce la fiducia degli italiani sulla situazione attuale ma cala la propensione al risparmio

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  • 7 Giugno 2011

Nell’analisi di maggio condotta da Findomestic, azienda da anni presente nel mercato per prodotti quali prestiti on line e carte di credito, è emerso che la fiducia degli italiani non solo fa segnare una crescita, ma fa registrare i valori più elevati espressi dall’inizio del 2011. Nonostante questi segnali positivi, il livello di fiducia resta comunque inferiore rispetto al grado di soddisfazione espresso dagli italiani nello stesso periodo degli ultimi tre anni.

La fiducia cresce anche per tutte le aree geografiche, ad eccezione del Nord Ovest, dove rimane stabile. Tuttavia, la crescita e il livello di fiducia del Nord Est sono i più significativi, confermando quest’area come la più ottimista. Anche il Sud e le Isole registrano una rilevante crescita ma si riconfermano ancora in maggio come l’area meno ottimista.

Continua la lenta crescita della fiducia a dodici mesi, mentre cala lievemente la propensione personale all’aumento del risparmio, che resta comunque sostanzialmente stabile dall’inizio del 2011 e mostra come circa un italiano su dieci ritenga di riuscire ad aumentare il proprio risparmio nell’arco del prossimo anno.

Previsioni di acquisto a tre mesi

Elettrodomestici: lieve ripresa in tutti i comparti

Dopo il calo registrato ad aprile – che riguardava l’intero settore degli elettrodomestici – a maggio si registra una lieve ripresa in tutti i comparti. Il 7,5% del campione degli intervistati pensa di acquistare un nuovo televisore o un nuovo Hi-Fi (in crescita rispetto al 6,6% di aprile), per i quali cresce  anche la cifra massima di spesa prevista, che si attesta a 877 € (contro 752 € del mese precedente).

In crescita anche il settore degli elettrodomestici bianchi che passano dal 6,7% di aprile al 7,2% di maggio, per una spesa massima di 1.123 € (in crescita significativa rispetto ai 782 € registrati il mese precedente).

In ripresa anche il comparto dei piccoli elettrodomestici, che si attestano a quota 13,2% (contro il 12,4% del mese precedente) e per i quali il campione pensa di spendere una cifra massima di 183 € (in leggera flessione rispetto ai 187 € di aprile).

Elettronica di consumo: in calo i PC, lieve crescita per la telefonia

Dopo il calo registrato tra marzo e aprile 2011, l’elettronica di consumo a maggio fa registrare un andamento sostanzialmente stabile nelle previsioni di acquisto a tre mesi. In leggero calo sono le previsioni per PC e accessori, che si attestano su un valore dell’8,7% (contro il 9,1% del mese precedente). Scende anche la spesa massima prevista per l’acquisto di beni in questo segmento, pari a 442 € di maggio, contro i 538 € di aprile.

La telefonia fa registrare una crescita, anche se lieve: il 6,6% del campione a maggio prevedeva di fare acquisti in questo segmento (era il 6,5% ad aprile). Scende però la cifra massima per l’acquisto di beni nel settore telefonia, che si attesta a 133 € contro i 183 € del mese precedente.

Autoveicoli e motoveicoli: crescono (di poco) le auto nuove. In calo auto usate e scooter

La situazione nel settore automotive fa segnare valori superiori a quelli registrati nello stesso periodo del 2010: a maggio, inoltre, le previsioni di acquisto di auto nuove sono in leggera crescita. I valori in questo segmento si sono infatti attestati a quota 2,8% (contro il 2,5% di aprile). Cresce la cifra massima di spesa prevista, che si attesta a 21.573 € (erano 19.630 € ad aprile). Cala leggermente invece la previsione di acquisto di motocicli e scooter (dal 2,7% del mese passato al 2,4% di maggio): la cifra massima di spesa prevista per questi beni, data la scarsa numerosità d’individui non è un dato da ritenere attendibile.

In calo, infine, la previsione di acquisto per le automobili usate (dal 4,3% di aprile al 3,8% di maggio). In questo segmento si registra una crescita della spesa massima prevista, che si attesta a quota 7.057 € (contro i 4.357 € di aprile).

Tempo libero: dopo due mesi di crescita viaggi e vacanze fanno registrare una flessione

A maggio l’intero settore del tempo libero subisce una battuta d’arresto. La percentuale del campione degli intervistati che pensa di acquistare beni o servizi nel comparto viaggi e vacanze passa, infatti, dal 41,2% di aprile al 38,8% di maggio. Contestualmente fanno registrare una contrazione anche le intenzioni di acquisto di attrezzature e abbigliamento sportivi (che passano dal 26,1% di aprile al 23,4% di maggio) e quello delle attrezzature per il fai da te (a quota 12,7%, contro il 15,9% del mese precedente).

Arredamento e casa: in aumento solo i mobili. In flessione case nuove e ristrutturazioni

Le previsioni relative sia all’acquisto sia alla ristrutturazione immobiliare sono in calo, oltre che nettamente inferiori rispetto allo stesso periodo degli anni precedenti. A maggio era, infatti, l’1,2% del campione a prevedere l’acquisto di una nuova casa (contro il 2,2% del mese precedente).

Calano anche le previsioni legate ai lavori di ristrutturazione con il 6,0% degli intervistati che si sono detti intenzionati a realizzare opere di questo genere nei tre mesi successivi al sondaggio, contro l’8,8% di aprile.

In crescita infine le intenzioni legate all’acquisto di mobili che a maggio hanno fatto registrare un valore pari al 10,8% del campione (3,1% punti percentuali in più rispetto al mese precedente). In deciso calo anche la cifra prevista per il loro acquisto, che si attesta a 3.626 € (contro i 4.702 € di aprile).
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L’auto che conquisterà i giovani? Sarà bella, ecologica e costerà poco

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  • 31 Maggio 2011

L’Osservatorio Auto 2011 volge lo sguardo ai giovani automobilisti (under 30): di fronte a un settore in cui, ogni anno, l’età media degli acquirenti di vetture nuove tende a crescere e la maggior parte dei giovani si avvicina alla guida spesso usufruendo di prestiti per auto usate, Findomestic ha fotografato lo stato del mercato in otto Paesi europei (Germania, Belgio, Spagna, Francia, Italia, Polonia, Portogallo e Gran Bretagna) e ha chiesto – a giovani e meno giovani automobilisti – come sarà, secondo loro, il futuro della mobilità a quattro ruote.

UN CLIENTE SEMPRE PIÙ MATURO PER IL NUOVO
Ogni anno, in Europa, l’età dell’acquirente di una vettura nuova aumenta: nel 2009 l’età media era di 49 anni. Rispetto a questo valore i più giovani erano i Portoghesi (con 43 anni), seguiti da Spagnoli (44 anni), Italiani (a quota 46) e infine dai Belgi (con 47 anni). Gli acquirenti più anziani in Europa, sempre nel 2009, erano invece i cittadini del Regno Unito (caratterizzati da un’età pari a 54 anni), quelli di Francia e Germania (a quota 51 anni) e Polonia (con un’età media pari a 49 anni).

L’acquisto di una vettura nuova, quindi, si conferma un evento eccezionale per i giovani, per i quali l’ingresso nel mondo dell’auto avviene sempre più spesso attraverso l’usato magari attraverso i prestiti personali. In media, tra quanti acquistavano una vettura nuova nel 2009, solo l’11% aveva meno di trent’anni, il 60% aveva un’età compresa tra i 30 e i 59 anni mentre il 29% aveva oltre 60 anni.

Rispetto alla media europea il mercato italiano ha espresso una percentuale leggermente superiore di under 30, che ha realizzato l’acquisto di un mezzo nuovo: era il 15% del totale nel 2009. Superiore rispetto alla media UE anche la percentuale di acquirenti tra i 30 e i 59 anni (63%), più ridotta, invece, nel nostro Paese la componente di clienti over 60 ad aver effettuato l’acquisto di una nuova vettura.

I GIOVANI E L’USATO
Dal momento che in Europa acquistare una nuova auto risulta un impegno oneroso per i giovani, questi ultimi spesso fanno il proprio ingresso in questo mercato attraverso l’usato. All’interno dell’Unione Europea nel 2010 il 63% degli under 30 ha acquistato un veicolo di seconda mano, una percentuale di 18 punti superiore a quella degli over 50.

I giovani italiani e spagnoli invece danno prova di maggiore attrattiva per il nuovo: circa il 62% degli under 30 nel nostro Paese ha acquistato una vettura di questo tipo. Superiore di 12 punti (74%) la quota dei guidatori over 50 che hanno scelto un’auto nuova in Italia.

Quello dell’auto usata, insomma, rappresenta un mercato estremamente importante, come dimostrano i dati raccolti negli otto Paesi oggetto del sondaggio. Questa tendenza si dimostra particolarmente significativa in Portogallo – dove si registrano ben 3,5 vetture usate per ogni mezzo nuovo circolante – e in Gran Bretagna, con 3,4 vetture usate per ogni nuova auto. Decisamente inferiore il rapporto registrato in Italia (di 2,1), dove il numero di veicoli usati circolanti resta comunque più che doppio rispetto a quelli nuovi.

Il fatto che per i giovani in Europa sia difficile avvicinarsi al segmento dell’auto nuova nonostante la possibilità di usufruire di finanziamenti e prestiti non significa, però, che questi non siano più appassionati di motori.  Secondo i rilevamenti dell’Osservatorio la percentuale di giovani a cui piace guidare è più elevata rispetto agli over 50 (l’83% nel primo caso contro il 78% nel secondo). Ai giovani, insomma, piace guidare. Ma quali caratteristiche deve avere oggi una vettura per piacere a chi si avvicina al mercato dell’auto? In primo luogo l’auto per gli under 30 deve essere bella: il 77% dei giovani europei, infatti, si dice fortemente interessato all’aspetto della propria auto, una percentuale in linea con quella espressa dai giovani guidatori del Paese (che si attesta a quota 78%).

CHE AUTO DESIDERANO I GIOVANI?
Oltre ad essere belle, le auto per conquistare i giovani devono costare poco: tre giovani europei su cinque si dicono interessati a un’auto low cost, purché abbia stile. Ancora più elevata la percentuale di under 30 in Italia (circa il 69%) che si dimostra interessata a una vettura a basso costo.

L’ecologia è un terzo aspetto al quale i giovani sono molto attenti. Due terzi degli under 30 intervistati afferma che utilizzerebbe maggiormente l’auto se fosse mossa grazie a propulsione ibrida o elettrica. Questa tendenza si rivela ancora più significativa in Italia, dove quasi l’80% del campione sarebbe propenso a utilizzare maggiormente l’auto qualora si trattasse di un mezzo a basso impatto ambientale.

C’è, infine, un’ulteriore soluzione ecologica che sembra destinata a svilupparsi, quella del car-sharing. Questa soluzione, che consente di utilizzare l’auto solo quando se ne ha bisogno condividendone i costi di esercizio, seduce per la sua semplicità di utilizzo e la grande libertà che regala. Secondo l’indagine, il car-sharing interessa già il 45% dei giovani europei e al 36% dei giovani in Italia. Oltre al prodotto auto in se stesso, i giovani europei sono aperti a ogni modalità di utilizzo alternativa all’auto. Ancora poco interessati al noleggio, già abituati al car-pooling e curiosi di provare il car-sharing, i giovani vogliono soprattutto un accesso facile all’auto, a prescindere dal luogo in cui si trovano. Tanto meglio se, oltre a ciò, riescono anche a risparmiare.

AUTO E GIOVANI: È ANCORA AMORE.
Come si è visto, la passione per l’auto nei giovani si infrange contro i limiti finanziari. Così il 75% degli under 30 in Europa dichiara di dover sottostare a degli obblighi che li costringono a limitare la frequenza di utilizzo: si tratta di una percentuale superiore di 13 punti a quella dei loro genitori. Scende, per l’Italia, a quota 72% la percentuale di nuovi guidatori che si dicono costretti a tenere sotto controllo la frequenza con cui utilizzano l’auto, superiore di 10 punti a quanto dichiarato da quanti hanno più di 50 anni.

Nonostante le difficoltà legate ai costi di gestione, non si assiste a un divorzio tra giovani e auto. Gli under 30 che pensano che l’auto avrà un ruolo più importante tra 30 anni rispetto ad oggi sono, infatti, più numerosi rispetto agli over 50 che la pensano allo stesso modo (il 29% per gli under 30 contro il 23% per gli over 50). Non solo: gli under 30 che prendono in considerazione l’idea di una vita senza auto sono in media solo il 22%, un dato perfettamente in linea con il valore espresso dal campione italiano.

L’indagine completa è consultabile e scaricabile sul sito www.osservatorio.findomestic.it
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Da oggi con Findomestic è ancora più semplice personalizzare il proprio credito

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  • 25 Maggio 2011

La semplificazione, la trasparenza e la facilità di accesso per i propri clienti sono i driver che da sempre orientano le scelte di sviluppo di Findomestic. Rendere semplice e consapevole l’accesso al credito, con la comprensione immediata delle informazioni necessarie, fa parte della filosofia dell’azienda. Più responsabili assieme significa infatti aiutare i propri clienti a gestire nella maniera migliore e più consapevole e veloce i propri finanziamenti.

Da oggi ogni cliente Findomestic può quindi accedere facilmente ai servizi on line di Findomestic, oltre che dal sito tradizionale, anche dal proprio smartphone. Può, per esempio, accedere, o iscriversi, all’area riservata ai clienti, richiedere contanti, cambiare la rata della propria carta di credito, bloccarla, controllarne i movimenti o la disponibilità, effettuare una simulazione di prestito, oppure cercare il centro clienti più vicino.

Registrandosi all’area Clienti, i clienti Findomestic possono fruire di un servizio sicuro e personalizzato, che li riconosce ogni volta e consente loro di effettuare in modo del tutto autonomo una serie di consultazioni, verifiche e operazioni. Per accedere al servizio non è necessario scaricare un’applicazione specifica, basta entrare nel sito di Findomestic e il browser riconosce da sé il supporto con cui si naviga. Grande attenzione è stata posta ai concetti di “usabilità” e il sito smartphone si caratterizza dagli stessi elementi di semplicità e immediatezza che contraddistinguono la navigazione del sito tradizionale.

Prossimamente sarà possibile accedere al sito puntando semplicemente il proprio smartphone su un codice QR inserito nelle pubblicità.

Findomestic pone l’empowerment e il self care al centro della propria strategia per gestire al meglio la relazione con i propri clienti ed  è quindi molto attenta nella scelta di strumenti e tecniche innovative a loro supporto. Per questo Findomestic è la prima e unica società di credito al consumo che consente già da ora ai propri clienti di svolgere totalmente on-line dal sito tradizionale molte operazioni come la richiesta e l’erogazione di un prestito personale.

Questo passo va nella medesima direzione di chiarezza e trasparenza adottata recentemente da Findomestic con l’azzeramento di tutte le spese accessorie nei prestiti personali, con particolare riguardo all’imposta, al bollo, all’ istruttoria della pratica, alle comunicazioni periodiche, all’incasso e alla gestione della rata. Il credito diventa così più chiaro e comprensibile.

Secondo Chiaffredo Salomone – AD di Findomestic – “Anche questa volta l’azienda, che da sempre è partner della crescita delle famiglie, conferma il proprio ruolo di attore co – responsabile. Da tempo infatti ci impegniamo a proporre un credito utile e su misura, trasparente adatto ai bisogni dei nostri clienti e al loro budget.”

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Nasce un nuovo blog sui prestiti senza busta paga

E’ finalmente on line  il nuovo blog sui prestiti senza busta paga. Il sito www.prestitisenzabustapagablog.com tratta un argomento assai ricercato sulla rete, in quanto sono sempre di più i soggetti che hanno bisogno di richiedere un finanziamento ma non hanno uno stipendio da poter usare come garanzia per le banche. Basti pensare agli studenti, con le spese universitarie sempre in crescita che si sommano alle spese di libri, materiali, e spesso anche vitto e alloggio per chi studia distante da casa. O ancora alle casalinghe che si trovano nella necessità di cambiare uno o più elettrodomestici o come apparso da sondaggi recenti per pagare gli studi dei figli. Ci sono poi le persono che hanno perso il lavoro o hanno contratti atipici o comunque hanno fonti di reddito diverse da una busta paga mensile.

Il blog prestiti senza busta paga vuole essere prima di tutto una introduzione a questa forma di finanziamento riportando quelle che sono le strade più conosciute per farne richiesta, come trovare una amico, parente o conoscente che possa fare da garante, o ancora avere un immobile di proprietà da ipotecare, oppure un affitto mensile generato da un immobile. Vuole anche essere un aggregatore di news in generale sui prestiti per stare sempre aggiornati su quello che il mercato finanziario offre. Infine vuole diventare un posto dove poter trovare semplici consigli sul consolidamento debiti per aiutare le persone che magari pressate dai debiti non sanno da dove cominciare per rimettersi in carreggiata.

Se quindi volete approfondire il discorso prestiti senza busta paga potete venirci a trovare sul nostro blog www.prestitisenzabustapagablog.com. Spostandoci un attimo dal discorso finanziamenti e passando a quello tecnologico ci preme sottolineare che il sito è stato realizzato utilizzando come content management system Drupal 7 che con la sua flessibilità permette un facile e costante ampiamento del sito oltre ad una semplice aggiornabilità.

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Osservatorio Findomestic di maggio 2011: previsione di risparmio e fiducia degli Italiani a dodici mesi sono in aumento

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  • 5 Maggio 2011

Sulla base dell’ultima indagine di Findomestic, società specializzata in prestiti personali e finanziamenti, la fiducia sulla situazione italiana a dodici mesi registra una lieve ripresa dopo la contrazione del mese scorso. In aumento, per il secondo mese consecutivo, anche la previsione di poter risparmiare: segno che sussiste un sentiment positivo di poter superare le difficoltà contingenti.

Segna, invece, una battuta d’arresto la fiducia degli Italiani nella situazione attuale del paese: ad aprile risulta infatti inferiore ai valori registrati nello stesso periodo degli ultimi due anni ed è molto al di sotto della soglia positiva.

Gli italiani in generale, eccezion fatta per quanti possiedono un’istruzione universitaria, mostrano una fiducia in calo.

Se si esamina lo spaccato geografico le aree più positive sono il Centro e il Nord Est.

Certamente su questo andamento negativo della fiducia hanno influito il tema caldo dell’immigrazione e le diatribe all’interno della maggioranza di governo.

Previsioni di acquisto a tre mesi

Elettrodomestici: l’intero comparto è in calo.

Le previsioni d’acquisto dei piccoli elettrodomestici sono comunque superiori a quelle di aprile 2010, mentre per i bruni e i bianchi il dato è peggiore.

Se si confrontano le previsioni di spesa massima, quelle dei bruni e dei piccoli sono in crescita con prezzi medi di 752 euro e 187 euro, mentre le previsioni di spesa massima per i bianchi sono in calo con uno scontrino medio di 782 euro.

Elettronica di consumo: PC, accessori e telefonia sono in diminuzione.

Nonostante il trend negativo è interessante notare che le previsioni d’acquisto sono migliori del dato di aprile del 2010.

Nella telefonia le previsioni di spesa massima sono in lieve crescita (183 euro), mentre quelle del comparto informatico sono in lieve calo (538 euro).

Autoveicoli e motoveicoli: nuovamente bene gli scooter e le auto usate, male le nuove.

Le previsioni di spesa massima sono invece tutte in calo, nonostante la chance di agevolazioni tramite prestiti e leasing auto.  Per le auto usate in particolare il dato è 4.357 euro, per quelle nuove di 19.630 euro e per gli scooter di 3.269 euro.

Tempo libero: per il secondo mese consecutivo sono in aumento viaggi e vacanze. In questo mese, aumentano anche le previsioni d’acquisto concernenti le attrezzature e l’abbigliamento sportivo.

I valori dei viaggi e delle vacanze sono superiori a quelli del 2010, mentre le previsioni d’acquisto di attrezzature per il fai da te sono in calo.

Arredamento e casa: sono in aumento le intenzioni di ristrutturare case e appartamenti, mentre sono in calo le previsioni di acquisto di mobili e arredamento.

La cifra massima prevista per l’acquisto di mobili è in crescita e si assesta su un valore di 4.702 euro.
Stefano Martini

Responsabile

dell’Osservatorio Findomestic

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Marina Beccantini 02 7606741

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Presentata indagine Ipsos Findomestic sui prestiti personali

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  • 11 Aprile 2011

Findomestic, partendo dai risultati dell’indagine Ipsos e nell’ambito del proprio percorso di credito responsabile, offre da oggi ai propri clienti che richiedano prestiti personali semplicità e trasparenza andando incontro alle loro esigenze.

Tutte le spese accessorie saranno infatti azzerate, con particolare riguardo all’ imposta, al bollo, all’ istruttoria della pratica, alle comunicazioni periodiche, all’incasso e alla gestione della rata. Il credito diventa così più semplice, immediato e fruibile.

Dalla ricerca effettuata da Ipsos, presentata oggi a Milano nel corso di una conferenza stampa, è infatti emerso che la rata viene sovente ritenuta la vera unità di misura con cui ci si confronta all’atto della stipula di un finanziamento. La maggioranza degli intervistati indica infatti genericamente come “interessi” sul finanziamento, da cui ricavare la misura della sua onerosità, la differenza tra l’importo erogato e quello complessivamente restituito.

La scelta di azzerare i costi accessori costituisce un ulteriore passo di Findomestic nella direzione del credito

responsabile (www.ilcreditoresponsabile.it), considerando l’importanza strategica del settore del credito al consumo in Italia testimoniata anche dai dati della ricerca dalla quale emerge che per il 75% degli intervistati questo strumento finanziario è di aiuto nelle situazioni difficili, mentre il 53% lo ritiene un motore della crescita economica.

Lo studio sottolinea come il livello di conoscenza di variabili come TAN e TAEG sia basso, mentre, per quanto concerne le spese accessorie, la più “famosa” sia quella di apertura pratica (65% dei conoscitori di almeno una forma di credito); l’istruttoria sia nota al 55%, la chiusura pratica sia conosciuta dal 54%; l’assicurazione dal 52%; la riscossione della rata dal 40%. Anche l’impatto dell’aumento dei tassi è scarsamente percepito.

“Gli italiani – ha dichiarato Chiaffredo Salomone, Amministratore Delegato di Findomestic – si sentono poco preparati ed effettivamente denotano una conoscenza molto superficiale del meccanismo del credito al consumo, per cui da un lato fanno molto affidamento sugli operatori del settore e dall’altra tendono a semplificare il problema e proprio per questi motivi premiano la serietà dei soggetti eroganti.

Il rischio tuttavia è che molti siano particolarmente esposti a situazioni poco limpide e “ben confezionate” e alla variabilità dei tassi; quindi se da una parte i costi accessori rivelano spesso fastidiose e spiacevoli sorprese, dall’altro l’impatto di un aumento dei tassi è ignoto o rimosso.

Si tratta – ha proseguito Salomone – di un passo importante che anticipa nel nostro settore quanto richiesto dal provvedimento della Banca d’Italia del febbraio scorso, che costituisce un tassello importante nell’ambito della riforma del credito al consumo avviata dalla Direttiva Europea la cui applicazione è gradualmente iniziata lo scorso anno.

Anche questa volta Findomestic, che da sempre è partner della crescita delle famiglie, conferma il proprio ruolo di attore co – responsabile. Da tempo infatti c’impegniamo a proporre un credito utile e su misura, adatto ai bisogni dei suoi clienti e al loro budget. I clienti, forti della presa di coscienza della loro responsabilità, si impegnano a loro volta a collaborare nella scelta di una soluzione di finanziamento sostenibile.”

Stefano Martini
Responsabile
dell’Osservatorio Findomestic

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Osservatorio Findomestic di aprile 2011: cresce per il secondo mese consecutivo la fiducia degli italiani

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  • 8 Aprile 2011

Secondo l’ultima indagine di Findomestic, società specializzata in prestiti personali e finanziamenti, la fiducia degli italiani cresce per il secondo mese consecutivo: i più ottimisti sono quelli con istruzione superiore, mentre universitari e detentori dell’istruzione dell’obbligo sono più pessimisti. L’area più positiva d’Italia è il Nord Ovest, anche il Nord Est, il Sud e le isole denotano valori in ripresa. Il centro conferma la sua fiducia in calo. La propensione all’aumento del risparmio è in lieve crescita ritornando al valore del gennaio 2010.
Il buon andamento delle previsioni a breve è tuttavia più che bilanciato da un diffuso pessimismo sulla situazione italiana a dodici mesi: a marzo si è infatti registrato il dato più negativo dall’inizio della rilevazione.

Certamente su questa variabile pesano valutazioni sulla guerra con la Libia, la sicurezza degli impianti nucleari, la riforma della governance economica e l’impatto della crisi economica politica portoghese, che rivela pericolose analogie con la situazione italiana: entrambi i paesi non sono stati oggetto di default bancari da bolla speculativa e hanno registrato un calo del PIL meno marcato che altrove, tuttavia sia Italia che Portogallo hanno economie  incapaci di crescere e riqualificarsi su produzioni più competitive con i paesi asiatici e soffrono di un elevato debito pubblico, che impatterà in maniera progressivamente sempre più negativa su una economia stagnante.

Previsioni di acquisto a tre mesi

Elettrodomestici: gli elettrodomestici piccoli e bianchi hanno previsioni d’acquisto in aumento, mentre i bruni sono in calo.
Le previsioni d’acquisto degli elettrodomestici piccoli e bianchi sono in deciso aumento: i bianchi si attestano su un valore quasi doppio rispetto al mese scorso. Le previsioni massime di spesa sono in aumento per gli elettrodomestici bianchi e in lieve calo per i bruni e i piccoli.

Elettronica di consumo: PC e accessori sono in aumento, mentre la telefonia è in calo.
Dopo il mese di febbraio, in cui gli andamenti dei due settori si erano allineati, nel mese di marzo si sono registrati andamenti opposti: previsioni di acquisto e spesa media prevista in calo per la telefonia e in crescita per pc e accessori.

Bene auto usate e moto, ancora in flessione le nuove.
A marzo le previsioni d’acquisto dell’auto nuova calano lievemente, nonostante la disponibilità di prestiti e leasing auto, mentre quelle dell’auto usata aumentano con cautela. Occorre sottolineare come le previsioni d’acquisto di auto nuove siano molto inferiori rispetto a quelle di marzo 2010 (ultimo mese in cui il mercato ha goduto degli effetti degli incentivi auto) e soprattutto del 2009. Le previsioni concernenti le moto sono in crescita, in coerenza con la stagionalità dei due anni precedenti, seppure con valori inferiori rispetto allo stesso periodo degli anni precedenti.

Tempo libero: la bella stagione aiuta le attrezzature fai da te e i viaggi e le vacanze mentre l’abbigliamento sportivo è in calo.
I viaggi e le vacanze evidenziano una decisa crescita, mentre le attrezzature e l’abbigliamento sportivo sono in diminuzione per il terzo mese consecutivo. Deciso incremento delle intenzioni di acquisto per il fai-da-te in marzo, il cui valore segna incrementi positivi consecutivi già dal mese di dicembre 2010.

Arredamento e casa: sono in aumento le intenzioni di acquisto di mobili e case, mentre sono in calo quelle per la ristrutturazione.
Le previsioni di spesa sono in aumento per i mobili e case. Per quanto concerne il prezzo delle case, secondo dati recenti, i costi per l’acquisto di un appartamento tipo di 90 mq in una zona semicentrale richiede 18 anni di stipendi contro i 15 del 2001.

Stefano Martini
Responsabile
dell’Osservatorio Findomestic

Il presente comunicato e i precedenti sono disponibili on-line:
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Prestiti.it: il 2% di chi chiede un prestito personale lo fa per… sposarsi

Il giorno più bello della vostra vita, confetti, velo bianco, scambio degli anelli e lancio del bouquet. Queste sono le immagini ricorrenti nella fantasia delle coppie che si preparano al matrimonio, ma per sposarsi servono anche organizzazione e denaro.

Prestiti.it, il portale che permette di paragonare in modo rapido e veloce le offerte proposte da finanziarie e Istituti di credito per chi necessita di prestiti personali, ha analizzato oltre 300.000 richieste di prestito personale arrivate al sito negli ultimi sei mesi scoprendo che il 2% di chi richiede questo tipo di finanziamento in Italia lo fa per sposarsi e la cifra di cui necessita è pari a 16.000 euro.

“Le ricerche più recenti mostrano come in Italia ci si sposi sempre di meno” dice Marco Giorgi di Prestiti.it, ”ma la spesa sostenuta è sempre molto importante e sono tanti gli italiani che richiedono un finanziamento per affrontare serenamente questo passo.”

Sposarsi è un impegno economico non indifferente: secondo le ultime statistiche, nel 17% dei matrimoni italiani il costo supera i 30.000 euro e le spese più importanti sono il ricevimento, che in media può costare, in funzione della location e del numero di invitati, dai 5.000 ai 10.000 euro, e l’abito della sposa, per il quale bisogna preventivare una spesa dai 1.500 ai 7.000 euro.

In Italia ci si sposa sempre più tardi e la prova di questo è che l’età media di chi richiede un prestito è di 38 anni. Chi chiede un prestito personale per questo scopo si impegna per 5 anni e, a livello nazionale, sono soprattutto gli uomini a richiedere il prestito, (quasi il 73% dei casi).

In alcune regioni si registrano differenze significative: in Puglia la percentuale degli uomini che richiedono un prestito per il matrimonio è più alta di ben dieci punti rispetto al valore nazionale (82%), mentre in Sardegna il dato è ribaltato e, nel 60% dei casi sono le donne a richiedere finanziamenti per i matrimoni.
Quasi sempre sono gli sposi stessi a richiedere il finanziamento per il matrimonio, ma secondo Prestiti.it fanno eccezione alcune province dove sono invece i genitori a fare domanda del prestito, come accade a Parma, Barletta-Andria-Trani, Campobasso o Caltanissetta.

Nelle regioni meridionali, dove le tradizioni e la simbologia del matrimonio classico sono ancora molto sentite, si richiedono cifre superiori alla media: 19.000 euro in Calabria, 18.000 in Molise e Basilicata e 17.000 mila sia in Sicilia che in Campania; scendendo in un’analisi dei dati provinciali, Prestiti.it evidenzia come le somme maggiori siano richieste a Benevento (29.500 euro), a Vibo Valentia (26.800 euro) e a Sassari (quasi 25.000 euro).

Le regioni dove invece si richiedono finanziamenti minori sono tutte al Centro-Nord; sotto la media nazionale sono il Veneto (13.250 euro),la Lombardia (13.800 euro), il Lazio e l’Emilia-Romagna (entrambe attorno ai 13.600 euro); fermandoci ai dati provinciali, i minori prestiti richiesti sono quelli necessari a Prato (6.300 euro), Ravenna (7.300 euro), Alessandria (9.900 euro).

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