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prestito Archivi - Comunicati stampa e News

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Crif e sovraindebitamento: devi sapere che…

A cura dello Studio Legale Mengoni di Osimo, Ancona.

Quando viene richiesto un prestito – banca o finanziaria – e sopraggiungono difficoltà nei pagamenti è quasi certa l’iscrizione nell’elenco dei “cattivi pagatori”.
A seguito di una richiesta di prestito banche e finanziarie recuperano informazioni sulla vostra idoneità nel ripagare il debito e questi dati vengono presi tramite “centrali di rischio”, pubbliche e private.

CENTRALI RISCHIO PUBBLICHE
A questa categoria appartiene la centrale rischi della Banca d’Italia relativa a debiti per aperture di credito e mutui pari o superiori all’importo di € 75000.

CENTRALI RISCHIO PRIVATE
A questa categoria appartengono società di raccordo con il sistema bancario che traggono informazioni per debiti da 0 ad € 31246.
La loro finalità è quella di dare alle finanziarie e banche che vi aderiscono informazioni per limitare i rischi nella concessione del credito.
La più conosciuta tra le centrali rischi private è il CRIF.

IL CODICE DEONTOLOGICO
Nel 2005 è stato istituito un codice deontologico e di buona condotta sulle materie di puntualità, affidabilità nei pagamenti e credito al consumo per gli organi informativi coordinati da soggetti privati.
La finalità è quella di una corretta gestione dei dati personali a causa dei possibili problemi nella accuratezza delle informazioni, sulle tempistiche di conservazione e sulla regolarità nell’aggiornamento.

REGISTRAZIONE IN CRIF E MANTENIMENTO DEI DATI SUI “CATTIVI” e “BUONI” PAGATORI
Sia i cattivi che i buoni pagatori sono inseriti in Crif.
Il codice deontologico fissa i criteri (modalità e tempi) di raccolta delle informazioni secondo questa categorizzazione:
– Richiesta di finanziamento: non oltre 6 mesi dalla richiesta necessaria per l’istruttoria o 1 mese in caso di rifiuto o rinuncia
– Cattivi pagatori, ritardo nei versamenti di 2 rate in seguito risolto: non oltre 12 mesi dalla regolizzazione senza successivi ritardi o inottemperanze
– Cattivi pagatori, ritardo nei versamenti maggiore a 2 rate in seguito risolto: non oltre 24 mesi dalla regolarizzazione purchè non ci siano ulteriori dilazioni
– Cattivi pagatori, ritardo nei versamenti non risolto: non oltre 36 mesi dal termine del contatto o dall’ultimo aggiornamento dello status.
– Buoni pagatori, nessuno ritardo: non oltre 24 mesi dal termine del rapporto.

DEPENNAMENTO DAL CRIF E AGGIORNAMENTO STATUS
Cancellazione automatica senza richiesta secondo le condizioni dette sopra. Per i buoni pagatori non è sempre conveniente la cancellazione dal CRIF poichè banche e finanziarie valutano le domande di prestito consultando questo registro analizzando lo status del richiedente. I buoni pagatori possono richiedere comunque la cancellazione prima dei termini e il gestore deve provvedere non oltre 90 gg. La cancellazione da CRIF non avviene in caso di pagamento di rate scadute ma l’aggiornamento dello status dovrebbe essere tempestivo; questo è essenziale per successive richieste di prestito e finanziamenti da parte del consumatore.

L’ISCRIZIONE AL CRIF E’ AVVENUTA PER ERRORE: COSA FARE?
In caso di immotivata registrazione dei dati si può richiedere alla finanziaria, banca o CRIF una pronta cancellazione. Una risposta che sia inadeguata o non puntuale può comportare un arbitrato bancario finanziario con successiva sentenza non vincolante per banca o finanziaria ma certamente probante. Se la deliberazione stragiudiziale non sia sufficiente ci si deve rivolgere al Giudice iniziando un procedimento sommario legato all’art. 152 della legge in materia di privacy.

SOVRAINDEBITAMENTO: COSA FARE?
Quando non vi è possibilità di ripianare i propri debiti la soluzione è quella di organizzare delle transizioni a stralcio con i creditori, servendosi una qualificata assistenza legale, per poi informare il CRIF dei pagamenti effettuati.

VI SERVONO ULTERIORI INFORMAZIONI?
Potete mettervi in contatto con lo Studio Legale Mengoni tramite il suo sito web anche per approfondimenti inerenti a sovraindebitamento e iscrizione al crif.

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Torino: le opportunità per ottenere un prestito senza troppe complicazioni.

I ritmi di vita frenetici che caratterizzano le nostre giornate ci “obbligano” a ricercare soluzioni immediate per ogni tipo di esigenza, anche per quelle, come la richiesta di un finanziamento, che fino a qualche anno fa ci impegnavano per diverse giornate alla ricerca della soluzione più conveniente.

In tutte le grandi città, e certamente il capoluogo Piemontese rientra tra queste, trovano spazio servizi che promettono e permettono di risparmiare tempo fornendo soluzioni rapide a specifiche esigenze, anche nel campo dei finanziamenti.

Tra le varie tipologie di finanziamento quella che meglio si presta ad attività di questo tipo è la cessione del quinto, la quale grazie agli elementi che la contraddistinguono permette, col soddisfacimento di pochi requisiti necessari, di ottenere un prestito in breve tempo e senza complessi iter burocratici.

Per richiedere una cessione del quinto a Torino, come in tantissime altre città italiane, i mezzi a disposizione sono tanti ed alcuni permettono di conciliare le soluzioni innovative alle garanzie e certezze di rapporti personali “vecchio stile”.
E’ il caso offerto da Mediocredito Europeo Spa attraverso il sito web e la fitta rete di filiali a marchio creditoxte diffuse in modo capillare su tutto il territorio nazionale. La soluzione proposta da questa società finanziaria infatti permette a chi ha necessità di richiedere una cessione del quinto a Torino di scegliere tra due opzioni, che possono anche essere complementari: il sito internet e la filiale di via dell’Arsenale 22.

Chi ha più familiarità con tecnologia ed internet può collegarsi al sito web www.creditoxte.it e da li, compilando il form presente sul sito, richiedere comodamente da casa o dall’ufficio una consulenza ed un preventivo per un prestito con cessione del quinto, chi invece preferisce il rapporto personale con un consulente può recarsi di persona nella filiale di Torino per richiedere un prestito con cessione del quinto ed una consulenza personalizzata.

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Prestiti e cure mediche: 6.600 euro la richiesta media in Italia

La salute ha un costo e sono in tanti quelli che, in tempi di crisi, scelgono di rateizzare i pagamenti per le spese sanitarie: il comparatore Facile.it (http://www.facile.it/prestiti.html) ha analizzato, in collaborazione con Prestiti.it (www.prestiti.it), oltre 60.000 richieste di prestito presentate in Italia da gennaio a giugno 2013, scoprendo che i prestiti per le spese mediche rappresentano quasi l’1% delle domande di prestito personale (0,84%).
Chiedere un finanziamento per pagare le spese mediche non sembra più così strano: se garantire cure sanitarie e assistenziali adeguate per sé e i propri figli è ogni giorno più difficile – e sono tante le analisi che raccontano come si arrivi a tagliare anche sugli interventi indispensabili – non è più un’eccezione gestire le spese primarie dilazionandole nel tempo.
Nel dettaglio, la richiesta media per questo tipo di finanziamento è piuttosto elevata: siamo a circa 6.600 euro, da restituire in un periodo di tempo particolarmente lungo, 56 mesi, quasi cinque anni. L’età media al momento della richiesta è di 44 anni, in linea con le richieste standard di credito al consumo. Stupisce, però, che la percentuale di richieste provenienti da donne sia molto più elevata del solito: se normalmente 3 domande su 4 arrivano da uomini quando parliamo di prestiti per le spese mediche il gap si riduce di parecchio. È composto da donne ben il 42% del campione analizzato.
Per quanto riguarda la professione svolta da chi chiede un finanziamento per pagare le spese sanitarie si rileva come una domanda su due (il 53% del totale) arrivi da un dipendente privato, il 12% da un lavoratore autonomo mentre oltre il 10% da un pensionato. Lo stipendio medio dichiarato al momento della richiesta è di 1.700 euro.
Per quanto riguarda le differenze tra le regioni, l’incidenza di questa tipologia di finanziamento sul totale dei prestiti personali è più alta in Toscana (qui arriviamo all’1,36%) e in Abruzzo (1,33%), mentre è ai minimi in Puglia e in Sardegna (entrambe con lo 0,34%). Gli importi più alti vengono richiesti in Piemonte (9.400 euro), Liguria (8.800 euro) e Lazio (7.800 euro), le cifre più basse prevalentemente al centro-sud: Umbria (4.500 euro) e Basilicata (4.000 euro) si trovano in fondo alla classifica nazionale.
Ma per cosa si chiede un finanziamento di questo tipo? Si va dai trattamenti di bellezza alle operazioni di chirurgia estetica, dagli impianti di ortodonzia per sé o per i figli alla gestione di terapie di lunga durata.
«Quel che è certo – dichiara Lorenzo Bacca, Responsabile Business Unit Prestiti dei due broker online – è che si tratta di una risposta alla crisi, che ha visto le famiglie italiane ridurre la spesa sanitaria in maniera spesso drastica. Le ultime stime del Censis hanno rivelato che ci sono 9 milioni di italiani che non hanno potuto accedere a prestazioni sanitarie più o meno essenziali per mancanza di liquidità. Finanziare anche le spese mediche è spesso l’unica soluzione per la gestione di questi bisogni».

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Prestiti personali: crescono quelli richiesti per matrimoni e cerimonie

Maggio è per antonomasia il mese dei matrimoni le cui spese, in periodo di crisi economica, si affrontano sempre più spesso richiedendo un prestito. Il comparatore  Facile.it (http://www.facile.it/prestiti.html), con la collaborazione di Prestiti.it (www.prestiti.it), ha analizzato oltre 20.000 richieste di finanziamento presentate negli ultimi 6 mesi in Italia scoprendo che, se nel 2011 la percentuale rappresentata dai prestiti per i matrimoni sul totale di quelli richiesti era dell’1,7%, oggi è arrivata al 2,4%, vale a dire un incremento del 41% in appena due anni.

Se è vero che proporzionalmente i prestiti finalizzati al pagamento di matrimoni e cerimonie sono cresciuti, va evidenziato come, rispetto alla rilevazione del 2011, si sia notevolmente ridotto l’importo richiesto che è passato da una media di 16.000 euro ad appena 9.000. Gli importi maggiori vengono richiesti nel Lazio (12.570 euro in media), che precede la Calabria (11.700 euro) e la Puglia (10.450 euro); prima regione del nord il Veneto, dove la richiesta media si attesta a 9.925 euro. Importi decisamente più contenuti nelle Marche, in Liguria ed in Sardegna dove non si superano i 6.000 euro.

Il maggior numero di richieste per i prestiti finalizzati a matrimoni o cerimonie arriva dalla Campania che, da sola, rappresenta circa il 17% del totale; da notare come, in questa regione, i prestiti per matrimoni siano più del 4% di quelli richiesti, dato quasi doppio rispetto a quello nazionale; a seguire si trovano la Lombardia (14,7%), la Sicilia (10,8%) ed il Lazio (8,3%).

A richiedere un prestito personale finalizzato al matrimonio sono principalmente dipendenti privati, ma il 6,5% di chi fa domanda è pensionato; più che a fiori d’arancio sbocciati in tarda età, però, questo è dovuto alla volontà di regalare ai propri figli un matrimonio da favola.

I richiedenti più giovani sono gli umbri (30 anni), i marchigiani e i sardi (32 anni), i più anziani i lombardi (37 anni), gli abruzzesi (39,5) ed i campani (40 anni). Chi ha presentato una richiesta di prestito per matrimonio ha intenzione di restituire il finanziamento in circa 58 rate, ma dove gli importi richiesti sono maggiori anche il piano di restituzione si allunga, arrivando a sfiorare i 6 anni (Lazio; 69 mesi  – Calabria; 68).

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Prestiti personali: 12.500 euro la richiesta media italiana

Se, secondo le ultime stime, l’indebitamento pro-capite degli italiani diminuisce, chi chiede un prestito lo fa comunque per ottenere cifre elevate: secondo il broker Prestiti.it (www.prestiti.it) la domanda media, sia pure in tempi di crisi, è di circa 12.500 euro.

«Le ultime analisi di Federconsumatori hanno registrato un’inversione di tendenza in merito al ricorso degli Italiani al credito al consumo, con un -7% rispetto al 2009 – dichiara Marco Giorgi di Prestiti.itma è pur vero che le famiglie continuano a pagare oltre 4.000 euro di debiti l’anno; quello che cambia, piuttosto, è la motivazione che spinge a chiedere un prestito».

L’indagine, compiuta analizzando un campione di oltre 30 mila domande di prestito raccolte dal sito negli ultimi sei mesi, traccia l’identikit della domanda tipo: arriva da un uomo di 41 anni, con uno stipendio medio di 1.500 euro, che vuole ottenere una somma importante: 12.500 euro. Chi chiede un prestito intende restituirlo in tempi lunghi, più di cinque anni (64 mesi).

Per quanto riguarda le motivazioni che spingono a richiedere un prestito personale, resta costante (rispetto alle rilevazioni di sei mesi fa) il bisogno di liquidità, che si conferma la motivazione più ricorrente (32% delle domande); a favore di questa scelta vi è la libertà di utilizzo della somma per esigenze diverse.

Fra le motivazioni della richiesta segue – registrando però un aumento notevole in termini percentuali – l’acquisto di un’auto usata (27%, ben dieci punti percentuali in più rispetto a marzo 2012) e la ristrutturazione di casa (10%, contro il 12% di marzo 2012). Resta stabile, e a livelli nettamente inferiori rispetto alla rilevazione precedente, la richiesta di prestito per l’acquisto di un veicolo nuovo: è all’8%, a marzo 2011 era al 14,3%. Dato, questo, che non sorprendente se si considerano i crolli di vendita di automobili nuove o a Km zero in Italia.

Rimane confermata la maggiore dimestichezza degli uomini con il prestito personale: il 72% delle domande arriva da loro, contro un 28% di richieste provenienti da donne. Queste, nel dettaglio, sembrano maggiormente interessate al finanziamento dei trattamenti estetici (arrivando a rappresentare il 47% del totale delle richieste), degli studi (39%) e all’acquisto di arredamento (36%).

Importi, durata ed età medie al momento del prestito subiscono variazioni pressoché minime lungo lo Stivale. Le Regioni che chiedono cifre più alte sono la Calabria e la Sicilia (entrambe con 14.000 euro), seguite dalla Sardegna. Una curiosità: i più giovani al momento del preventivo sono i cittadini di Veneto ed Emilia Romagna, gli unici con un’età media che scende sotto i 40 anni.


Di seguito la classifica delle Regioni italiane in base all’ammontare medio richiesto, con indicazione dell’età del richiedente e della durata media del prestito:

Regione

Importo medio

Durata media (in mesi)

Età media

Calabria

14.000

65

44

Sicilia

14.000

66

43

Sardegna

13.500

65

42

Lazio

13.000

65

42

Puglia

13.000

66

42

Umbria

13.000

68

42

Abruzzo

12.500

63

42

Basilicata

12.500

65

43

Campania

12.500

64

43

Lombardia

12.500

63

40

Molise

12.500

66

43

Toscana

12.500

64

42

Friuli Venezia Giulia

12.000

63

41

Liguria

12.000

63

43

Marche

12.000

63

42

Piemonte

12.000

63

40

Trentino Alto Adige

12.000

63

39

Valle d’Aosta

12.000

58

41

Veneto

12.000

63

39

Emilia Romagna

11.500

63

39

Questa, invece, la variazione delle motivazioni al momento della richiesta del prestito, rispetto a marzo 2012:


Finalità

ott-12

mar-12

Liquidità

32%

33%

Auto e moto usate

27%

17%

Consolidamento debiti

12%

11%

Ristrutturazione casa

10%

12%

Auto e moto nuove/km0

8%

8%

Arredamento

5%

6%

Matrimonio e cerimonie

2%

2%

Altro

4%

11%

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A scuola col prestito: nel primo semestre 2012 erogati oltre 30 milioni di euro per pagare gli studi

La campanella che riporta bambini e ragazzi sui banchi di scuola è l’occasione per fare il punto sui costi che le famiglie italiane devono sostenere per la formazione dei più giovani: secondo il broker online Prestiti.it (www.prestiti.it) nel primo semestre del 2012 banche e finanziarie hanno concesso oltre 30 milioni di euro in prestito agli italiani per pagare le spese scolastiche.

Evidentemente, nonostante la crisi la formazione continua ad essere vista come un investimento per il quale non vanno risparmiate risorse. Non parliamo solo di libri e quaderni: a farla da padrone sono i master e i corsi di perfezionamento, che possono arrivare a costare somme ingenti e sempre più spesso vengono pagati a rate, dai genitori o – se c’è un reddito dimostrabile – direttamente dagli studenti.

Analizzando le richieste pervenute sul sito nel primo semestre del 2012 le domande di chi voleva finanziare scuola e formazione puntavano ad ottenere, mediamente, 7.200 €: una cifra, questa, perfettamente in linea con le statistiche: secondo le ultime analisi del Censis il prezzo medio di iscrizione ad un corso post laurea nell’anno scolastico 2011/2012 è stato di 6.595 euro.

La somma media richiesta, tuttavia, è nettamente inferiore a quella della rilevazione del 2011: si registra una riduzione del 45%, a dimostrazione di una difficoltà economica che obbliga al contenimento dei costi. Anche se si tratta di investire sul futuro dei propri figli.

L’età media al momento della domanda è di 40 anni (cifra influenzata tanto dalla presenza di genitori che richiedono il finanziamento, quanto da quella degli studenti lavoratori), mentre lo stipendio medio netto di chi ha presentato questo tipo di richiesta è di 1.400€ mensili. Il piano di rate per la restituzione della somma è pari a 55 mesi, contro i 51 della scorsa rilevazione: in sostanza, ad un solo anno di distanza si chiede meno ma si restituisce in tempi più lunghi, le rate si fanno più piccole, riducendosi a 170 euro al mese.

Altro spunto di riflessione arriva dal sesso dei richiedenti: la percentuale di donne che richiede questo specifico finanziamento – normalmente, quando si tratta di prestiti, si aggira tra il 25 e il 30% – sale al 39%; una dimostrazione della maggiore sensibilità dell’universo femminile ai temi della formazione professionale, spesso strumento indispensabile per inserirsi al meglio nel mondo del lavoro.

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Nel primo semestre 2012 erogati oltre 24 milioni di euro di prestiti per le vacanze

Tasse in aumento, incertezza economica, costi sempre più alti: tutti questi fattori hanno reso molto difficile andare in ferie, ma se diminuiscono i giorni di vacanza non si rinuncia a staccare comunque, anche se solo per una settimana, e per farlo tanti chiedono un prestito. Secondo le analisi di Prestiti.it (www.prestiti.it), comparatore specializzato nel credito al consumo, solo nel primo semestre del 2012 banche e finanziarie hanno concesso agli italiani oltre 24 milioni di euro di finanziamenti da impiegare per viaggi e vacanze.

In sintesi, piuttosto che rinunciare del tutto alle ferie, gli italiani hanno scelto di diluirne i costi su più mesi, magari scegliendo soluzioni più economiche rispetto a quelle che si sarebbero concessi anche solo un anno fa e prediligendo, ad esempio, le ferie in una casa vacanza piuttosto che in un hotel.

Una conferma a questa ipotesi la si trova anche andando nel dettaglio dell’analisi fatta da Prestiti.it. Nel primo semestre del 2012, le richieste presentate da chi voleva ottenere un prestito personale per pagare le proprie ferie si sono orientate su un importo medio di 4.100 €, decisamente inferiore a quello registrato dodici mesi prima, quando la cifra era stata di circa 7.000€: un calo pari al 41% che descrive chiaramente la voglia (o la necessità) di contenere i costi degli italiani, oggi meno disposti ad ipotecare grosse cifre per un viaggio da sogno.

L’età media al momento della domanda di finanziamento è di 38 anni, mentre lo stipendio medio netto di chi ha presentato questo tipo di richiesta è di 1.300€ mensili, con un piano per la restituzione della somma pari a 39 mesi, valore identico a quello del 2011.

Rispetto ad un anno fa, quindi, gli italiani sono disposti a impiegare per le vacanze una cifra alquanto contenuta, e – se ricorrono al credito al consumo – scelgono di togliere al proprio budget quotidiano una fetta più piccola; analizzando le offerte presenti oggi sul mercato, un finanziamento dell’importo e della durata indicata sono ottenibili con una rata mensile abbastanza “leggera”, pari a circa 120 euro.

Un’ultima nota riguardo al profilo di chi chiede un prestito per pagare viaggi e vacanze: sono soprattutto uomini. La percentuale maschile rappresenta il 66% del campione totale, a riprova di una maggiore familiarità con il credito al consumo rispetto alle donne.

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cessione aziende in crisi

www.cessioneaziende.com è un team di consulenti esperti nel diritto societario e fallimentare, con la capacità  di sollevare l’imprenditore da possibili fallimenti o stati di insolvenza irreversibili della sua azienda.

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Prestiti.it: aumentano le richieste di cessione del quinto dello stipendio

Nel nostro Paese la liquidità a disposizione delle famiglie continua ad abbassarsi e sono sempre di più gli Italiani che scelgono di “ridursi” lo stipendio, destinandone una parte al rimborso dei debiti; secondo il broker Prestiti.it (www.prestiti.it) le richieste di cessione del quinto dello stipendio o della pensione rappresentano ormai il 16,4% del totale dei finanziamenti richiesti.

La cessione del quinto è un particolare strumento finanziario, riservato a lavoratori dipendenti e pensionati, che permette di ottenere liquidità, da restituire attraverso la cessione alla banca di una quota del proprio stipendio mensile netto che può arrivare fino al 20% (un quinto, appunto).

«La crescita di questo fenomeno – dichiara Marco Giorgi di Prestiti.itè particolarmente significativa: se il costo del “carrello della spesa” è salito, negli anni, più dei livelli dell’inflazione, il bisogno di liquidità viene sempre più supportato da strumenti di finanziamento “sicuri”, come la cessione del quinto, che danno agli istituti di credito maggior tranquillità nel rimborso».

Dall’analisi condotta su oltre 20.000 domande di prestito giunte nei primi tre mesi del 2012, Prestiti.it ha potuto tracciare il quadro della richiesta media: a voler cedere un quinto dello stipendio sono soprattutto uomini, che rappresentano il 74% del campione contro il 26% delle donne; l’età media al momento della richiesta è piuttosto elevata, 44 anni: tre anni in più rispetto al richiedente tipo di un finanziamento.

Il motivo è legato alle particolari restrizioni imposte dalle banche, che accettano solo domande a basso rischio di insolvenza, quindi fatte da lavoratori a tempo indeterminato o pensionati. Proprio questi ultimi rappresentano una parte cospicua del totale di chi richiede questo tipo di finanziamento: il 15%. Il 49% del totale, invece, è un dipendente privato, il 32% un dipendente pubblico o statale. L’importo medio richiesto, infine, è di circa 20.000 euro da restituire in poco più di sei anni.

Per quanto riguarda le differenze lungo lo stivale, pur in una generale uniformità di comportamento nel ricorso a questa forma di finanziamento, quello che si nota è che man mano che ci si sposta più a Sud salgono gli importi medi richiesti: segno evidente che le difficoltà maggiori e un bisogno più forte di liquidità arrivino dalle Regioni meridionali.

Guidano la classifica degli importi medi richiesti, infatti, la Calabria e la Puglia, entrambe con 22.500 euro; seguono la Sicilia – con 21.500 euro – e la Campania, con 21.000 euro. La richiesta più bassa viene dal Trentino-Alto Adige, con soli 16.500 euro.

Altro dettaglio interessante è nell’età media al momento della richiesta: i più anziani sono proprio i calabresi, che chiedono un prestito a 47 anni; seguono abruzzesi e campani, che hanno mediamente 46 anni. I più giovani, di contro, sono i cittadini del Trentino-Alto Adige, che hanno 40 anni, e quelli dell’Emilia Romagna, che ne hanno in media 41.

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Indagine di Prestiti.it: ecco l’identikit di chi richiede un finanziamento oggi

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Se il potere d’acquisto degli italiani continua a contrarsi, il ricorso al credito al consumo diventa, giorno dopo giorno, sempre più un’abitudine. Prestiti.it (www.prestiti.it) ha ricostruito l’identikit di chi chiede un prestito ai tempi della crisi: è un uomo, ha poco più di 40 anni e vuole un finanziamento da 11.500 euro.
«L’identificazione del profilo tipico di chi richiede un prestito personale – dichiara Marco Giorgi di Prestiti.it – aiuta a definire un fenomeno che non è più di nicchia. Se prima le richieste di un prestito riguardavano soprattutto l’acquisto di beni durevoli, come l’auto o i mobili per la casa, ora il credito al consumo è uno strumento utile per affrontare quella contrazione del potere d’acquisto che, secondo Federconsumatori, è pari al 2,8% rispetto allo scorso anno».
Prestiti.it ha analizzato oltre 30.000 richieste di prestito presentate negli ultimi sei mesi per capire come la crisi economica abbia modificato l’identikit di chi prova a ottenere un finanziamento. I risultati parlano chiaro: nonostante la richiesta media sia ancora elevata (11.500 euro da restituire in 67 mesi) questa è nettamente inferiore a quella di 12 mesi fa (17.500 euro). La maggior parte delle richieste proviene da uomini (il 72% del totale, contro il 28% delle donne), mentre l’età media è di 41 anni.
Per quanto riguarda le motivazioni che spingono gli italiani a richiedere un prestito, uno su tre dichiara di aver bisogno di liquidità (33%): una scelta che si spiega con la volontà di una maggiore autonomia per l’utilizzo della somma richiesta. Segue, poi, l’acquisto di un’auto usata (17,2%) e la ristrutturazione di casa (12,2%). Solo un anno fa la situazione era nettamente diversa: i prestiti per liquidità attiravano un italiano su cinque (21,6%), mentre la richiesta di prestiti per l’acquisto di auto nuove era doppia rispetto a quella attuale (il 14,3%, contro il 7,8% registrato oggi). Segno che, in tempi di crisi, gli italiani preferiscono le auto usate rispetto a quelle appena uscite dal concessionario.
Si investe meno anche sull’attività produttiva e la prova risiede nella riduzione di due terzi dei prestiti per l’acquisto di beni strumentali alla propria attività, che nel 2011 rappresentavano l’1,8% del totale e che oggi sono poco più dello 0,6%. Le donne concentrano il proprio interesse sul finanziamento degli studi (arrivando al 47% del totale delle richieste) e delle vacanze (31,8%).
Importi, durata ed età medie al momento del prestito subiscono variazioni minime da regione a regione. Nell’ambito di un calo generale della somma che si vuole ottenere, la regione che chiede di più (con una conseguente durata maggiore) resta la Sardegna (12.500 euro), mentre quella con l’età media più bassa al momento del preventivo è l’Emilia Romagna (39 anni).
«Una tale evoluzione della domanda di prestiti personali – continua Giorgi – è sintomatica di un rapido mutamento delle esigenze degli Italiani, che hanno trovato nel credito al consumo uno strumento per affrontare con più serenità la crisi in attesa di tempi migliori ».

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Indagine di Prestiti.it sul consolidamento debiti: solo 170.000 le domande approvate

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Nel 2011, l’anno peggiore per la crisi economica italiana, oltre 2.000.000 di italiani hanno provato ad ottenere un prestito per consolidare i propri debiti. Secondo Prestiti.it (www.prestiti.it) – il broker web che permette di confrontare diversi preventivi di prestito – l’11% delle domande di finanziamento fatte nel corso dello scorso anno riguardava un consolidamento debiti, ma solo poco più di 170.000 sono state accolte.

«L’alto numero di questo tipo di richieste è sintomatico di una condizione di difficoltà – spiega Marco Giorgi di Prestiti.it.Quando le rate si sommano, star dietro alle scadenze e disporre di sufficiente denaro per arrivare a fine mese diventa più complicato. Per questo, poter accorpare i diversi finanziamenti in essere in un’unica rata, allungando i tempi del prestito e aggiungendo, se necessario, altra liquidità è un vantaggio».

L’analisi compiuta da Prestiti.it offre maggiori dettagli; com’è intuibile, l’importo medio delle richieste è alto, oltre 16.000 euro, e lo si vuole rimborsare in un periodo lungo, 78 mesi (oltre sei anni). L’età media al momento della richiesta è, altrettanto comprensibilmente, piuttosto elevata, circa 42 anni. Gli uomini rappresentano la maggioranza assoluta del campione: da loro arriva il 73% delle richieste.

Le differenze tra Regioni offrono dati per comprendere al meglio il fenomeno: l’impatto delle richieste di consolidamento debiti sul totale delle domande di prestito è più alto nel Centro e nel Nord Italia. Friuli Venezia Giulia (15,9%), Marche e Liguria (entrambe al 13,4%) guidano la classifica nazionale, a dimostrazione di come l’interesse per questa opportunità di finanziamento sia più forte in zone che hanno una maggiore “familiarità” con il credito al consumo e che, di conseguenza, si trovano più spesso nella condizione di voler consolidare i debiti in corso.

Se, invece, guardiamo gli importi medi, le cifre più elevate sono richieste nelle regioni del Centro-Sud: è lì, in questo momento, che si registrano le difficoltà maggiori ad affrontare la crisi economica e, di conseguenza, vi è un bisogno più elevato razionalizzare il credito e recuperare liquidità.

Consolidare i propri debiti in un’unica soluzione, tuttavia, non è semplice per tutti. «Ottenere un finanziamento per consolidamento debiti è possibile solo a chi può dimostrare di avere dei trascorsi da “buon pagatore” – continua Giorgi in quanto rappresenta “un prestito sul prestito”. Visto che parliamo di  importi e durate considerevoli occorre, ancora di più, confrontare attentamente le diverse proposte e scegliere quella che si adatta meglio al proprio profilo di pagatore».

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Prestiti.it: ogni mese oltre mille Italiani chiedono un prestito per i trattamenti estetici

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Prestiti.it: aumentano le richieste per i trattamenti estetici
Prestiti.it: in aumento i finanziamenti per interventi di chirurgia estetica.

Belli a tutti i costi, anche col prestito. Secondo Prestiti.it (www.prestiti.it) – broker online per il confronto prestiti – oltre mille italiani, ogni mese, richiedono un finanziamento per pagare i propri trattamenti estetici.

Che si tratti di vera e propria chirurgia estetica, di trattamenti di epilazione definitiva o di semplici iniezioni di filler per rallentare i segni dell’invecchiamento, quello che è evidente è che, crisi o non crisi, la cura del corpo continua ad essere un’esigenza degli italiani. E, complice la possibilità di dilazionare i pagamenti, sono in aumento le richieste per trattamenti di ogni genere.

L’analisi delle richieste di finanziamento fatta da Prestiti.it, tuttavia, fornisce dettagli che sorprendono: il 56% delle domande di prestito arriva da uomini, mentre la richiesta del gentil sesso si ferma al 44%. Va detto, ad ogni modo, che la percentuale femminile è piuttosto significativa, visto che solitamente questa resta al di sotto del 25%.
L’età media al momento della richiesta di questo tipo di finanziamento è di 40 anni – età particolarmente sintomatica, perché segna l’ingresso nel mondo degli “anta” – mentre la cifra media che si vuole ottenere è pari a 9.200 euro, da rimborsare in poco meno di cinque anni.
A ben vedere, l’importo medio del finanziamento fa pensare a interventi di medicina estetica, piuttosto che a semplici trattamenti; una rinoplastica, per fare qualche esempio, costa dai 4.000 agli 8.000 euro, un intervento al seno dai 6.000 ai 10.000 euro, un trapianto di capelli dai 3.000 ai 7.000 euro.
Richiedono un prestito finalizzato al trattamento estetico soprattutto dipendenti privati (53%) e liberi professionisti (12%), ma colpisce che fra chi vuole “ritoccarsi” ci siano anche pensionati, disoccupati e casalinghe: queste tre categorie, insieme, rappresentano ben il 15% del campione totale.
«L’attitudine al credito al consumo – commenta Marco Giorgi di Prestiti.it – è ormai conclamata e non sorprende più vedere come gli italiani ricorrano a prestiti personali anche per gestire la cura del proprio corpo. Se l’importo medio rilevato dalla nostra analisi è piuttosto elevato, vuol dire che si opta per il finanziamento con l’idea di scegliere trattamenti particolarmente costosi, che magari sarebbe difficile pagare in contanti».

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Il 34% degli Italiani chiederà un prestito per le spese natalizie

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Che a Natale non si badi a spese è cosa nota; meno noto che un Italiano su tre, per vivere al meglio le prossime festività natalizie, abbia intenzione di ricorrere ad un prestito. Secondo Prestiti.it (www.prestiti.it) – broker online di confronto prestiti, che ha interrogato un campione di oltre mille rispondenti – il 34% degli italiani pensa di ricorrere ad un prestito per affrontare tutte le spese legate al Natale.

Nel dettaglio, tra chi ha intenzione di richiedere un finanziamento, il 61% lo farà per comprare i regali di Natale ad amici e parenti (pari al 21% del campione totale), il 30% per potersi permettere la settimana bianca o il viaggio di Natale e il 9% per un cenone di Capodanno da ricordare.

«Attraverso questo sondaggio abbiamo provato a capire quanto il credito al consumo sia entrato nella vita delle persone. – commenta Marco Giorgi di Prestiti.it I risultati sono sorprendenti: se da un lato sono sintomatici di una difficoltà economica evidente, dall’altro raccontano di come siamo sempre più abituati a dilazionare i nostri pagamenti, anche e soprattutto quelli legati alla sfera del benessere».

Indagando su quali siano le tipologie di regali che gli Italiani hanno intenzione di finanziare, si scopre che tecnologia ed elettrodomestici rappresentano le scelte più comuni: la percentuale per entrambe le categorie arriva al 18%. Seguono i prestiti richiesti per acquistare arredamento (13%) e, sorprendentemente, per comprare giocattoli (13%).

In merito alla cifra che gli Italiani sono disposti a chiedere in prestito per le feste di Natale, quello che emerge è che il 54% dichiara di volere una cifra superiore ai 2.000 euro; in questo, sono gli uomini ad alzare la media, perché tra le sole donne la percentuale delle “spendaccione” si ferma al 43%. Di contro, appena il 6% del campione esaminato punterebbe ad un finanziamento che non superi i 500 euro. Le richieste più alte le ritroviamo agli estremi anagrafici del campione: i più giovani (gli under 25) e i più anziani (over 60) sono i gruppi che hanno intenzione di richiedere più di 2.000 euro. Inevitabile che i tempi di restituzione non siano brevi: il 42% del campione finirà di rimborsare il prestito dopo Natale 2013.

Gli uomini, come si sa, sono più avvezzi al credito al consumo e mentre solo il 26% del campione femminile intervistato si dichiara interessato ad un prestito natalizio, la percentuale maschile sale al 40%. Importante il dettaglio sulle differenze d’età: le fasce più inclini a volere questi prestiti sono le più anziane (il 44% dei rispondenti nella fascia 60-65 anni).

L’analisi di come la propensione al credito al consumo vari da regione a regione rileva percentuali maggiori nel Sud Italia. La Campania guida saldamente la classifica, con una percentuale che arriva al 50%. Seguono la Calabria, con il 48%, e la Sicilia, con il 47%. In fondo alla classifica troviamo solamente regioni del Nord Italia: i meno interessati sono i Lombardi (21%), seguiti da Friulani (25%) e Piemontesi (26%).

Se guardiamo a chi non intende richiedere prestiti le motivazioni sono diverse. Mentre la maggioranza di loro ritiene l’acquisto dei regali un motivo futile per un finanziamento (54%), oltre un rispondente su tre (34%) ha già altri prestiti in corso e pensa non sia il caso di aggiungere ulteriori finanziamenti.

Ecco la classifica regionale in base alla percentuale di chi intende richiedere prestiti per il prossimo Natale:

Regione

Percentuale

Campania

50%

Calabria

48%

Sicilia

47%

Umbria

44%

Trentino Alto Adige

43%

Emilia Romagna

42%

Marche

41%

Veneto

38%

Puglia

37%

Liguria

36%

Sardegna

35%

Abruzzo

33%

Toscana

31%

Lazio

28%

Piemonte

26%

Friuli Venezia Giulia

25%

Lombardia

21%

Basilicata

n.d.

Molise

n.d.

Questa invece la classifica dei regali da acquistare attraverso il ricorso al prestito (risposta multipla possibile):

 

Beni tecnologici ed elettronica di consumo

18%

Elettrodomestici

18%

Giocattoli

13%

Arredamento

13%

Viaggi

11%

Moda

8%

Auto o Moto

7%

Tempo libero e benessere

6%

Gioielli / Orologi

6%

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I Più Vantaggiosi Prestiti

Un Prestito, per per i tuoi viaggi, i tuoi acquisti e i tuoi bisogni personali.

Il prestito è una formula di finanziamento che viene riconosciuto dagli istituti di credito ad un privato cittadino o ad un’azienda.

Si costituisce come di una cessione di denaro da parte di un istituto di credito nei confronti di una associazione.

Ha la caratteristica di finalizzato o non finalizzato, nei casi in cui debba essere associato all’acquisto di un determinato servizio oppure quando il suo impiego non debba essere motivato all’istituto di credito perché rivolto ad usi privati del soggetto richiedente.

Il prestito è una significativa occasione per tutti quelli che hanno necessità di avere una determinata quantità di denaro, in tempi relativamente brevi, per l’acquisto di di un servizio ad esempio, ma anche per quelli che abbiano il bisogno di avere una definita quantità di denaro, per rispondere a proprie richieste economiche.

Esistono differenti tipologie di prestito, ideate per soddisfare le più disparate necessità di mercato, i maggiori possono essere : Piccoli Prestiti e Prestiti Veloci.

L’assegnazione di un prestito da parte di un istituto di credito si verifica dietro presentazione delle corrette garanzie e documentazioni, una volta accordato, il prestito deve poi essere restituito dal soggetto richiedente attraverso il pagamento di rate a cadenza regolare.

Avere l’occasione di domandare un prestito raffigura un’ottima opportunità per tutti quelli che hanno bisogno di una specifica somma di denaro per acquistare un definito bene o servizio, o per rispondere a proprie personali necessità.

Il prestito avrà un ammontare limitato, per questo si presenta come uno dei prodotti finanziari più conosciuti, in quanto le rate saranno minori e di importo non troppo elevato, bisogna però sempre tenere conto, al momento della firma del contratto di finanziamento, del tasso di interesse applicato.

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Nasce Prestito e Mutuo, il consulente finanziario gratuito online

Chi ha bisogno di un finanziamento, ma non ha le idee chiare sulle tipologie disponibili e teme di fare scelte sbagliate, da oggi può rivolgersi gratuitamente al personale di Prestito e Mutuo (www.prestitoemutuo.eu), il nuovo sito dedicato ai servizi finanziari.

Gli utenti possono inviare domande, anche in forma anonima, tramite l’apposito modulo nel sito oppure all’indirizzo esperto@prestitoemutuo.eu. Le risposte vengono inviate a stretto giro via email e pubblicate, prive di riferimenti personali, nell’apposita sezione “L’esperto risponde”, per poter aiutare anche altri utenti di Internet. Naturalmente, nel caso di situazioni che richiedono un particolare approfondimento, è possibile avere una consulenza telefonica o di persona.
Per garantire la qualità delle risposte, Prestito e Mutuo mette a disposizione esperti registrati presso l’UIF (Unità di Informazione Finanziaria, gestita dalla Banca d’Italia) che collaborano con intermediari di provata solidità ed esperienza, come Races Finanziaria e Credipass.

Il sito permette inoltre di chiedere rapidamente un preventivo per le principali tipologie di finanziamento (mutui e prestiti personali). Il servizio non è obbligatorio ed è separato dalla consulenza gratuita. Anzi, l’esperienza che ha spinto Prestito e Mutuo a mettersi a disposizione per chiarire i dubbi degli utenti è quella opposta: a causa del periodo di difficoltà economica generale, un numero crescente di persone si rivolge alle società finanziarie senza una giusta conoscenza delle proprie possibilità, dei prodotti disponibili e delle norme che regolano il settore. Questo impedisce di ottenere le migliori condizioni e di sfruttare i propri punti di forza nella trattativa. Si viene finanziati a un costo più elevato. E in caso di importi rilevanti, come mutui e cessioni del quinto di stipendio di quadri e dirigenti, questo significa rimetterci diverse migliaia di euro (per maggiori interessi e oneri amministrativi).

Gli esperti di Prestito e Mutuo possono affiancare anche persone che si trovano già in difficoltà, con rate non pagate e problemi debitori. Spesso il debitore non conosce tutte le garanzie che può offrire, ad esempio con l’aiuto di garanti in ambito familiare, e questo può sbloccare le somme necessarie a “rientrare in carreggiata”. Evitando così che il binomio debiti insoluti-mancanza di credito si avviti su se stesso, aggravando sempre di più la situazione.

Chi è Prestito e Mutuo
Prestito e Mutuo (www.prestitoemutuo.eu) è un sito Internet che offre un servizio di consulenza gratuita sulle possibilità di finanziamento gestito da professionisti del settore.
Per informazioni: info@prestitoemutuo.eu – tel.:02.84542702

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360.000 pensionati hanno fatto domanda di prestito negli ultimi 12 mesi

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Il credito al consumo non conosce limiti d’età: secondo l’analisi di Prestiti.it (www.prestiti.it) il 6,5% delle richieste di prestito personale arriva da pensionati. La percentuale, convertita in numeri, diventa sbalorditiva: circa 360.000 italiani in pensione, nell’ultimo anno, hanno avuto necessità di ricorrere al credito al consumo. Quasi mille anziani al giorno, quindi, a rappresentare un fenomeno con cui è ormai necessario fare i conti.
«Se pensiamo che il 46,5% dei pensionati italiani – dichiara Marco Giorgi di Prestiti.it – riceve una pensione inferiore a 1.000 euro (dati ISTAT) ci rendiamo conto di come il ricorso ai prestiti personali sia una scelta utile per dilazionare le spese e pianificare meglio i pagamenti».
Secondo Prestiti.it il pensionato che fa domanda di prestito ha in media 62 anni – età abbassata dalla presenza di richieste provenienti dai baby pensionati – cerca un finanziamento di circa 16.000 euro e vorrebbe rimborsarlo in 67 mesi, quindi più di 5 anni e mezzo. Le richieste arrivano prevalentemente da uomini, che rappresentano ben il 75% del totale; le donne, dal canto loro, vorrebbero una cifra più bassa, pari a 14.500 euro. La somma e la durata del prestito si convertono in una rata media mensile che oscilla, quindi, attorno ai 300 euro.
Un numero così alto di richiedenti rivela come il ricorso ai finanziamenti sia ormai un’abitudine anche fra i più anziani, ma dall’altro racconta come la congiuntura economica abbia messo in difficoltà una fetta considerevole della popolazione italiana. A ulteriore riprova di questo è il fatto che più di un quarto del campione chiede un prestito per liquidità (26%), per avere, cioè, una maggiore disponibilità di contante con cui affrontare le spese quotidiane; seguono, nell’ordine, le richieste di chi ha bisogno di denaro per ristrutturare casa (22,8%), e per comprare un’auto (12%). L’11,1%, poi, ha bisogno di un prestito per consolidare i propri debiti, vale a dire per riunire i finanziamenti già in corso creando un unico prestito.
A livello regionale, le aree in cui la percentuale di richieste da parte di pensionati supera notevolmente la media nazionale sono la Campania e la Puglia: qui arrivano a rappresentare il 7,6% del totale. È dai pensionati campani, in particolare, che arriva ben il 14% del totale nazionale. Per quanto riguarda gli importi, guidano la classifica la Basilicata (con 21.000 euro), la Sardegna (20.000 euro) e la Lombardia (18.500 euro). Decisamente inferiori le somme richieste in Emilia Romagna (14.500 euro) e Friuli Venezia Giulia (15.500 euro).

Ecco di seguito la classifica delle finalità per cui i pensionati italiani hanno richiesto un prestito negli ultimi dodici mesi:
Liquidità 26,0%
Ristrutturazione casa 22,8%
Auto e moto nuove/km0 12,0%
Consolidamento debiti 11,1%
Auto e moto usate 7,1%
Acquisto immobile 4,7%
Arredamento 4,5%
Matrimonio e cerimonie 3,2%
PC ed elettronica 1,0%
Viaggi e vacanze 0,9%
Altro 6,7%
Questa, invece, la classifica regionale in base all’ammontare richiesto:
Basilicata 21.000
Sardegna 20.000
Lombardia 18.500
Campania 17.000
Lazio 17.000
Marche 16.500
Piemonte 16.500
Umbria 16.500
Sicilia 16.500
Puglia 16.500
Calabria 16.000
Liguria 16.000
Veneto 16.000
Toscana 16.000
Abruzzo 15.500
Friuli Venezia Giulia 15.500
Emilia Romagna 14.500
Molise n.d.
Trentino Alto Adige n.d.
Valle d’Aosta n.d.

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Prestiti.it: il 13% di chi vuole un prestito personale in Italia è straniero

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I cittadini italiani stanno mostrando sempre più la loro dimestichezza con il credito al consumo e pare che lo stesso valga per gli stranieri che vivono nel nostro Paese. Secondo il comparatore online Prestiti.it (www.prestiti.it) il 13% delle domande di prestiti personali presentate in Italia arriva da cittadini di un’altra nazionalità.
L’indagine, che ha analizzato oltre 24.000 richieste giunte al sito negli ultimi mesi, mette in luce un universo complesso, in cui le comunità straniere provano ad integrarsi anche pianificando investimenti di medio e lungo periodo. Ma qual è l’identikit dello straniero che richiede un prestito in Italia? È un uomo (le donne sono solo il 32% del totale, gli uomini ben il 68%), ha in media 34 anni e richiede un prestito di circa 10.000 euro, da rimborsare in 57 mesi, vale a dire poco meno di cinque anni.
Da dove arrivano, dove vivono e come vogliono impiegare il prestito
Per quanto riguarda la nazionalità degli stranieri che hanno richiesto un prestito personale, a rappresentare il campione statistico più importante è la comunità rumena: quasi un prestito su due (precisamente il 46,3%) viene richiesto da cittadini nati in Romania.
A ulteriore conferma di come si stia evolvendo l’integrazione di quella che è la comunità straniera più grande d’Italia, valori simili si registrano nella richiesta di mutui per la prima casa (Fonte: Mutui.it). Va rilevato, inoltre, il grande distacco con le altre due maggiori comunità straniere presenti nel nostro Paese, vale a dire quella marocchina e quella albanese: dai cittadini di queste nazionalità arrivano, rispettivamente, solo il 5,6 e il 4,9% delle domande.
A cosa serve il finanziamento richiesto dagli stranieri? A comprare un’auto (nuova o usata, 35%), ad avere nuova liquidità (18%) e a ristrutturare casa (11%). Queste le motivazioni che spingono maggiormente gli stranieri in Italia a cercare un prestito personale. Sono finalità che tratteggiano il quadro di una popolazione ben consapevole di come gestire il proprio denaro.
«Il ricorso al credito al consumo – dice Marco Giorgi di Prestiti.it – rappresenta un segnale positivo, perché rileva la volontà di integrazione dei cittadini stranieri in Italia: impegnarsi in un investimento e pagare delle rate mensili sono azioni importanti per determinare l’inserimento nel nostro tessuto produttivo. Se c’è ancora difficoltà a rapportarsi direttamente con banche e finanziarie i comparatori online come Prestiti.it aiutano a trovare la soluzione più vantaggiosa in maniera autonoma».
Risulta che la maggior percentuale delle richieste straniere avvenga proprio nelle regioni in cui i nostri connazionali hanno meno necessità di affidarsi al credito al consumo (è questo il caso del Trentino) o il numero di cittadini stranieri residenti è piuttosto alto (ad esempio nel Veneto o in Lombardia).
Di seguito, invece, la classifica delle Regioni italiane in base alla percentuale di richieste di cittadini stranieri, sul totale delle domande di prestito nella regione:
Trentino Alto Adige 24,3%
Veneto 23,5%
Lombardia 19,4%
Emilia Romagna 18,9%
Friuli Venezia Giulia 18,8%
Toscana 17,2%
Piemonte 15,4%
Lazio 14,7%
Liguria 12,8%
Marche 12,1%
Umbria 11,3%
Abruzzo 10,8%
Molise 9,1%
Valle d’Aosta 7,4%
Basilicata 4,4%
Calabria 3,8%
Sardegna 3,5%
Puglia 3,1%
Sicilia 2,8%
Campania 2,1%
Di seguito la classifica delle motivazioni principali per cui viene richiesto un prestito dagli stranieri in Italia:
Auto e moto (nuove/usate/km0) 35%
Liquidità 18%
Ristrutturazione casa 11%
Consolidamento debiti 10%
Arredamento 7%
Viaggi e vacanze 5%
Beni strumentali all’attività 4%
Matrimonio e cerimonie 3%
Acquisto immobile 3%
Altro 4%

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Prestito personale: online hai i soldi in 24 ore e non ti muovi da casa

Il prestito personale è un finanziamento a tasso fisso, con ammortamento a rate costanti da rimborsare con cadenza mensile generalmente con addebito su conto corrente.

L’erogazione della somma richiesta avviene dopo apposita valutazione del richiedente tramite assegno circolare o bonifico bancario intestato al richiedente.

I prestiti personali possono essere richiesti da tutti: dipendenti, autonomi e pensionati, purché abbiano delle entrate che permettano di far fronte alle rate, peraltro scelte comodamente dal cliente stesso.

In genere la concessione di un prestito personale non è subordinata alla presentazione di garanzie reali, solo quando l’importo richiesto è piuttosto elevato rispetto alla capacità di reddito del richiedente viene richiesta l’indicazione di un garante o di altre garanzie specifiche.

Generalmente vengono valutati: altri finanziamenti in corso e l’effettivo pagamento con regolarità di attuali o precedenti prestiti.

L’esito è immediato e l’erogazione avviene dopo 24 ore

I prestiti personali non vengono rilasciati a soggetti protestati o censiti come cattivi pagatori, per i quali però sono disponibili altre soluzioni altrettanto vantaggiose.

Oggi, con l’avvento del web, tutta la gestione della pratica può essere fatta comodamente da casa.

Richiedi subito una consulenza gratuita, i nostri incaricati altamente qualificati sono a tua disposizione per ogni tua esigenza di credito. Con un click.

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Cattivi pagatori e prestiti cambializzati

Attualmente rispettare i termini di pagamento di un finanziamento potrebbe essere difficile. Nel caso non si riesce a restituire un finanziamento si viene segnalati come cattivi pagatori o protestati. Tale condizione ha causato l’aumento della richiesta dei prestiti a protestati. Ricevere un prestito in tale situazione è molto difficile inquanto le banche non si fidano ad emettere la somma richiesta. Uno dei prestiti momentaneamente opzionabili per i protestati e per i cattivi pagatori è il prestito cambializzato. Per ottenere un prestito cambializzato è necessario provare delle garanzie. La garanzia migliore per il prestito cambializzato è lo stipendio.  I soggetti che non possiedono un lavoro dovranno invece portare alle agenzie di credito delle garanzie diverse, tipo per esempio l’attestato di proprietà di di una casa o la firma di un garante. Il garante è un individuo che possiede una situazione finanziaria solida e si prende carico dei rischi legati al prestito. I prestiti cambializzati vengono normalmente rilasciati in tempi brevi. Vengono infatti denominati anche prestiti cambializzati veloci. Per quello che concerne il rimborso di questo prestito, è opportuno ricordare che avviene mensilmente tramite la cambiale. La cambiale infatti è usata come rata. Mensilmente il richiedente deve recarsi presso l’agenzia di credito per pagare la somma dovuta.

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Prestiti con Cambiali

I finanziamenti al giorno di oggi vengono richiesti con grande frequenza. Dobbiamo però ricordare che non si ha sempre la possibilità di ricevere un finanziamento semplicemente. Se ci sono stati problemi dovuti magari a finanziamenti ricevuti in passato può essere possibile che si risulti protestati. I cattivi pagatori e i protestati hanno grandi difficoltà a avere un ulteriore finanziamento. Questo situazione si può risolvere utilizzando i prestiti cambializzati. I prestiti cambializzati permettono anche a chi è protestato di ricevere un prestito. Ciò succede perchè la finanziaria che rilascia il prestito non si interessa di prendere informazioni sugli eventuali finanziamenti avuti in passato dal debitore. I prestiti cambializzati sono attualmente poco utilizzati  ma restano talvolta una delle poche soluzioni possibili per poter ricevere un prestito. I prestiti cambializzati si chiamano così inquanto usano le cambiali. Le cambiali vengono infatti utilizzate per restituire l’importo dovuto. A scadenza mensile, il cliente dovrà andare presso la banca e pagare la somma pattuita. Al posto della ricevuta di pagamento la finanziaria darà indietro al al soggetto la cambiale. Quando il cliente riavrà indietro tutte le cambiali il finanziamento verrà dichiarato estinto. I prestiti cambializzati vengono scelti anche perchè vengono rilasciati in tempi brevi. Di norma occorrono meno di dieci gg lavorativi per ottenere questo finanziamento. Vengono per questo motivo chiamati anche prestiti cambializzati veloci.

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Il prestito cambializzato

Il prestito cambializzato è tipo di finanziamento al momento raramente utilizzata. Il prestito cambializzato usa infatti la cambiale come modo di rimborso dell’importo dovuto. Oggi però resta una delle poche soluzioni possibili per chi si è visto negare un finanziamento inquanto ne hanno già un altro in corso o inquanto hanno avuto problemi nel ripagare dei finanziamenti in precedenza. I prestiti cambializzati infatti danno modo anche ai cattivi pagatori di ricevere un finanziamento. A volte è probabile richiedere questo tipo di prestito anche se non si ha un reddito fisso. In questa situazione però è necessario dare varie garanzie all’istituto di credito. Per esempio può essere importante l’attestato di proprietà di un immobile. Nel caso in cui non si dovessero avere le garanzie necessarie, è possibile richiedere un prestito cambializzato con la firma di un garante. Questo vuol dire che una persona di fiducia fa da garante cioè si prende carico di pagare il prestito nel momento in cui il cliente dovesse non rimborsarlo. In questo genere di finanziamento la cambiale assomiglia molto ad una rata. Ciascuna cambiale ha scadenza mensile e mensilmente il debitore deve andare presso la banca per effettuare il pagamento. Come ricevuta di pagamento  il debitore riavrà indietro la cambiale. ll prestito è dichiarato concluso quando tutte le cambiali tornano in mano al debitore.

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Prestiti cambializzati a domicilio

Sempre più persone ultimamente si recano presso un’agenzia finanziaria per richiedere un prestito. A volte però accade che il prestito non venga accettato. Questo accade soprattutto se si vi sono già dei finanziamenti in corso o se in passato si ha avuto un problema con il rimborso di un finanziamento. In queste situazioni per richiedere  un prestito possiamo fare uso dei prestiti cambializzati. I prestiti cambializzati vengono usati solitamente dai soggetti che risultano essere protestati o cattivi pagatori. I prestiti cambializzati hanno questo nome perchè utilizzano delle cambiali per il rimborso dell’importo dovuto. Le cambiali sono effettivamente utilizzate come se fossero delle rate. Le cambiali hanno scadenza mensile ed ogni mese il cliente deve andare presso l’istituto di credito per effettuare il pagamento della somma dovuta. Spesso sentiamo parlare di prestiti cambializzati a domicilio. Ma di cosa si tratta? I prestiti cambializzati a domicilio si diversificano dai tradizionali prestiti cambializzati unicamente per il motivo che quando l’istituto di credito emette il prestito, questo, invece di venire rilasciato al richiedente sul proprio conto corrente, viene rilasciato direttamente presso l’abitazione del richiedente sotto forma di assegno circolare. Questo accade solitamente quando il il soggetto non possiede un conto corrente. Per ottenere un prestito cambializzato è necessario fornire alla banca alcune garanzie. Queste possono essere per esempio la busta paga, il tfr o l’attestato di proprietà di un immobile.

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Prestiti cambializzati senza busta paga

I prestiti cambializzati sono dei tipi di prestiti che utilizzano la cambiale. La cambiale ha scadenza mensile e proprio per questo assomiglia in questo caso ad una rata mensile. Ogni mese, prima della scadenza il cliente dovrà recarsi in banca e saldare l’importo dovuto. In cambio, come segno di avvenuto pagamento, la banca gli rilascerà la cambiale. I prestiti cambializzati vengono usati con poca frequenza ma talvolta restano l’ultima spiaggia per i soggetti che hanno necessità di ottenere un prestito. E’ inoltre possibile infatti ottenere un prestito cambializzato anche se vi sono stati problemi in precedenza con altri finanziamenti o se al momento si hanno altri finanziamenti in corso. E’ possibile inoltre richiedere un prestito cambializzato anche senza busta paga. Per ricevere dei prestiti senza busta paga è necessario proporre altri tipi di garanzie. Ad esempio dovrà essere opportuno consegnare alla finanziaria che emetterà il prestito i documenti che dichiarano la proprietà di una casa, questo come garanzia qualora ci fosse un mancato pagamento dell’importo dovuto. E’ comunque possibile ottenere un prestito cambializzato anche qualora non si possegga una casa. A questo punto sarà opportuno recarsi presso la banca con un garante che si prenderà carico della responsabilità di rimborsare il finanziamento nel caso il cliente non dovesse farlo.

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Prestiti cambializzati a Protestati

Quando si si richiedono dei prestiti, una delle condizioni che le società finanziarie di norma richiedono è il non aver avuto a che fare con protesti e il non essere registrati nel registro dei cattivi pagatori. Ma cosa accade se vi sono stati, precedentemente dei disguidi legati ad altri finanziamenti? Il prestito cambializzato grazie alla sua ottima accessibilità da parte dei richiedenti in generale, ha esteso questa possibilità anche ai cattivi pagatori e ai protestati. Il prestito cambializzato, è realmente una delle poche alternative che possono essere usate per chi sia stato protestato. Infatti, in sede di concessione del prestito gli istituti di credito infatti non verificano la storia creditizia del debitore presso il registro dei protesti o le diverse centrali rischi. Sono abbastanza poche le agenzie finanziarie e le banche che rilasciano prestiti a protestati.  L` unico metodo per superare il problema del protesto e ricevere un finanziamento, è offrire qualcosa come garanzia. Per i prestiti cambializzati a protestati, è richiesto un appartamento, una busta paga, un tfr o una polizza vita a garanzia. Dato che è esente da controlli informativi tale prestito può essere richiesto anche dai cattivi pagatori e dai protestati. Per ulteriori informazioni in merito  per richiedere un prestito cambializzato è consigliabile visitare il link seguente: Prestiti Cambializzati a protestati

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Gli uomini italiani chiedono prestiti per comprare elettronica di consumo o automobili. Le donne per l’istruzione propria o dei figli.

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Quando chiedono un prestito personale, gli uomini lo fanno per comprare un PC, l’ultimo gadget tecnologico o cambiare la macchina; le donne, più concretamente, per pagare le spese di un master o le rette scolastiche dei figli.

Questo è uno dei dati emersi dall’indagine di Prestiti.it, il portale che mette a confronto le offerte di finanziarie e banche per chi ha bisogno di un prestito.

Prestiti.it ha analizzato oltre 1.000.000 di richieste di prestito personale completate nell’ultimo semestre evidenziando come, in Italia, il 76,5% dei finanziamenti di questo tipo è chiesto dagli uomini che sottoscrivono un contratto medio di 18.000 euro.

Le donne, che rappresentano a livello nazionale il 23,5% dei sottoscrittori, chiedono mediamente una cifra inferiore: 16.000 euro. Nessuna differenza fra i sessi relativamente all’età media a cui si decide di chiedere un prestito: appena più di 40 anni per le une come per gli altri.

Se si guarda alle finalità per le quali gli uomini sottoscrivono un prestito personale, si vede chiaramente come questi siano più propensi a farlo per garantirsi dei beni materiali. Come detto, a livello nazionale gli uomini rappresentano il 76,5% dei richiedenti prestito, ma diventano l’86,3% quando la finalità è quella dell’acquisto di un oggetto di elettronica di consumo (PC, telefono cellulare o simili) e l’ 85,3% se il motivo per cui si sottoscrive un prestito è l’acquisto di un’auto o una moto di seconda mano.

Dopo averle acquistate le auto vanno anche mantenute in funzione, ed ecco che allora per la finalità riparazione veicoli l’84,3% dei sottoscrittori è maschio. Si sa, gli uomini sopportano il caldo meno delle donne, e a riprova di questo ecco che la quarta finalità “maschile” è proprio l’acquisto di impianti di condizionamento (82,8%).

Il gentil sesso è da sempre molto più pratico e se una donna italiana decide di richiedere un prestito personale lo fa soprattutto impiegando la somma per la formazione scolastica propria o dei suoi figli. Se infatti le donne rappresentano, come abbiamo visto, il 23,5% di chi sottoscrive un finanziamento personale, guardando alla sola finalità formazione e università diventano addirittura il 37,7%.

Capita sovente che si tratti di donne che cercano di inserirsi nel mondo del lavoro con maggiori qualifiche (magari dopo una maternità) e infatti l’età media di una donna che richiede questo tipo di prestito personale è di poco superiore ai 34 anni.

C’è chi le considera gli angeli del focolare, e loro il focolare lo arredano; anche con un prestito. Per la finalità acquisto arredamento, le donne rappresentano il 31,1% dei firmatari.

Non pensate, però, che le donne siano concentrate solo sui loro doveri. Si sanno anche rilassare e divertire; e al terzo posto nella classifica delle finalità per le quali, percentualmente, le donne sono più numerose fra i sottoscrittori c’è quella per l’acquisto di viaggi e vacanze (29,7%), quasi 3 punti percentuali in più di quella che occupa il quarto posto (Matrimoni e Cerimonie – 27,3%).

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Prestiti.it: il 2% di chi chiede un prestito personale lo fa per… sposarsi

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Il giorno più bello della vostra vita, confetti, velo bianco, scambio degli anelli e lancio del bouquet. Queste sono le immagini ricorrenti nella fantasia delle coppie che si preparano al matrimonio, ma per sposarsi servono anche organizzazione e denaro.

Prestiti.it, il portale che permette di paragonare in modo rapido e veloce le offerte proposte da finanziarie e Istituti di credito per chi necessita di prestiti personali, ha analizzato oltre 300.000 richieste di prestito personale arrivate al sito negli ultimi sei mesi scoprendo che il 2% di chi richiede questo tipo di finanziamento in Italia lo fa per sposarsi e la cifra di cui necessita è pari a 16.000 euro.

“Le ricerche più recenti mostrano come in Italia ci si sposi sempre di meno” dice Marco Giorgi di Prestiti.it, ”ma la spesa sostenuta è sempre molto importante e sono tanti gli italiani che richiedono un finanziamento per affrontare serenamente questo passo.”

Sposarsi è un impegno economico non indifferente: secondo le ultime statistiche, nel 17% dei matrimoni italiani il costo supera i 30.000 euro e le spese più importanti sono il ricevimento, che in media può costare, in funzione della location e del numero di invitati, dai 5.000 ai 10.000 euro, e l’abito della sposa, per il quale bisogna preventivare una spesa dai 1.500 ai 7.000 euro.

In Italia ci si sposa sempre più tardi e la prova di questo è che l’età media di chi richiede un prestito è di 38 anni. Chi chiede un prestito personale per questo scopo si impegna per 5 anni e, a livello nazionale, sono soprattutto gli uomini a richiedere il prestito, (quasi il 73% dei casi).

In alcune regioni si registrano differenze significative: in Puglia la percentuale degli uomini che richiedono un prestito per il matrimonio è più alta di ben dieci punti rispetto al valore nazionale (82%), mentre in Sardegna il dato è ribaltato e, nel 60% dei casi sono le donne a richiedere finanziamenti per i matrimoni.
Quasi sempre sono gli sposi stessi a richiedere il finanziamento per il matrimonio, ma secondo Prestiti.it fanno eccezione alcune province dove sono invece i genitori a fare domanda del prestito, come accade a Parma, Barletta-Andria-Trani, Campobasso o Caltanissetta.

Nelle regioni meridionali, dove le tradizioni e la simbologia del matrimonio classico sono ancora molto sentite, si richiedono cifre superiori alla media: 19.000 euro in Calabria, 18.000 in Molise e Basilicata e 17.000 mila sia in Sicilia che in Campania; scendendo in un’analisi dei dati provinciali, Prestiti.it evidenzia come le somme maggiori siano richieste a Benevento (29.500 euro), a Vibo Valentia (26.800 euro) e a Sassari (quasi 25.000 euro).

Le regioni dove invece si richiedono finanziamenti minori sono tutte al Centro-Nord; sotto la media nazionale sono il Veneto (13.250 euro),la Lombardia (13.800 euro), il Lazio e l’Emilia-Romagna (entrambe attorno ai 13.600 euro); fermandoci ai dati provinciali, i minori prestiti richiesti sono quelli necessari a Prato (6.300 euro), Ravenna (7.300 euro), Alessandria (9.900 euro).

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Risparmiare online anche sui prestiti personali? Nasce Prestiti.it

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Con l’inizio del 2011 i prestiti bancari hanno registrato una crescita significativa tornando ai livelli del 2008 e sono sempre di più gli italiani che, prima di chiedere un finanziamento, si informano e confrontano le offerte. Per dare una risposta a questa necessità nasce Prestiti.it (www.prestiti.it) il portale creato per permettere a chi ha necessità di ottenere un prestito, di paragonare in modo rapido e veloce le offerte proposte da alcune delle principali Banche e Finanziarie operanti in Italia.

Attraverso una maschera di ricerca facile ed intuitiva, chi si collega al portale può selezionare la finalità per la quale intende richiedere il prestito, l’importo di cui ha necessità, la durata che intende dare al finanziamento e in pochi secondi (e senza richiesta di dati personali, in modo da garantire la massima privacy) il sistema presenterà all’utente le offerte disponibili per lui da parte dei partner del sito che, già al lancio, contano nomi molto importanti come Findomestic, Unicredit SpA, Presitò e Neos Finance.

Cercare il prestito più conforme alle proprie esigenze e necessità è, nella maggior parte dei casi, una scelta che provoca molto stress e preoccupazione; con Prestiti.it in pochi minuti è possibile ottenere, senza muoversi da casa, una panoramica chiara e precisa di tutte le alternative possibili.

Online non si risparmia solo tempo ma anche denaro, le banche e le società finanziarie offrono infatti su Prestiti.it tassi molto più competitivi rispetto ai canali tradizionali e, a titolo d’esempio, si possono risparmiare fino a 2000 euro sul proprio prestito personale. Il servizio, totalmente gratuito per gli utenti, consente anche di valutare alcune coperture aggiuntive come l’assicurazione sul prestito.

Attraverso Prestiti.it è possibile inoltre richiedere un preventivo gratuito per valutare la possibilità di aderire alla Cessione del Quinto, ormai da qualche tempo non più riservata ai soli dipendenti pubblici e sempre più diffusa fra i lavoratori di altre categorie.

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I PRESTITI NON SONO TUTTI UGUALI, PAROLA DI UN NUOVO PORTALE DEDICATO AI FINANZIAMENTI

La responsabilizzazione del cliente è l’obiettivo di “prestiti per”.

Dati statistici alla mano, il ricorso al credito,negli ultimi anni sta conoscendo una forte espansione. Sono decine le offerte di finanziarie e banche riguardanti prestiti personali, credito a consumo, cessioni del quinto e prestiti alle imprese. Riuscire a orientarsi nella giungla delle offerte diviene quindi una vera e propria impresa per chi abbia intenzione di chiedere un finanziamento, anche perché i messaggi informativi spesso risultano essere poco chiari. Un utile contributo informativo per ovviare a questa situazione è proposto da prestiti per, portale informativo dedicato alle varie tipologie di finanziamento che cerca di portare il cosiddetto “banchese”  alla comprensione del cittadino medio. Creare chiarezza quindi è la mission di prestiti per. Con semplicità vengono elencate le caratteristiche e le differenze esistenti tra le varie di forma di credito, in modo tale da creare le condizioni per una scelta consapevole. Tale è  la peculiarità di questo portale dedicato ai consigli sulla scelta del prestito.  Per ogni categoria e per ogni obiettivo esistono soluzioni finanziarie appropriate: dai prestiti per dipendenti a quelli per lavoratori autonomi fino ai prestiti per protestati. Trovare il prestito più adatto alla propria condizione, significa non fermarsi alla prima offerta, scegliere con responsabilità e avere la possibilità di risparmiare.

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Prestito cambializzato

Tra le varie tipologie di prodotti  del settore del credito al consumo non finalizzato ne fanno parte anche i prestiti cambializzati.

Tale linea di finanziamento, si contraddistingue dagli altri prestiti per una particolare caratteristica rappresentata dal sistema con cui viene rimborsato il denaro concesso in prestito.

 Infatti il rimborso viene operato attraverso il pagamento di cambiali con periodicità  mensile della somma stabilita all’atto della sottoscrizione del contratto.

In tal modo si traggono dei vantaggi che con altre tipologie di prestiti non si possono ottenere.

Prima di tutto si ha la sicurezza di ricevere il prestito cambializzato ad un tasso fisso, che viene fissato nel momento in cui viene aperto il finanziamento e che resta inamovibile nel corso dell’intera durata del contratto e della restituzione delle rate.

In più a tale forma di prestito possono accedervi tutti le tipologie di lavoratori, dai lavoratori dipendenti a quelli autonomi, anche nell’ipotesi di pregressi stati di insolvenza e pagamenti inadempiuti, sempre che si possa fornire una idonea garanzia, come ad esempio il trattamento di fine rapporto nell’ipotesi dei lavoratori dipendenti oppure la delega di una terza persona nell’ipotesi dei lavoratori autonomi.

 Come viene restituito il prestito cambializzato?

Le procedure del rimborso del prestito cambializzato funzionano in questa maniera: le cambiali successivamente saranno rimborsate con periodicità sistematica, ovvero con cadenza mensile oppure trimestrale attraverso una banca d’appoggio che non dovrà essere obbligatoriamente la banca nella quale il richiedente del prestito detiene un conto corrente, ma qualunque banca.

Tale segmento di prestito è particolarmente richiesto da chi nel passato, non è stato puntuale con il pagamento delle rate relative ad altre tipologie di finanziamenti o al mutuo e quindi risulta segnalato alla CRIF, come cattivo pagatore. Oppure, a maggiore ragione viene richiesto da chi  le rate del finanziamento non le ha onorate per più di una volta e in questo caso è stato segnalato alla CRIF come soggetto protestato oppure insolvente.

 Con i prestiti cambializzati, ora anche chi ha avuto problemi di segnalazioni alle banche dati oppure di mancati pagamenti, hanno ora la possibilità di garantire il rimborso del finanziamento ottenuto sia grazie ad un reddito fisso che all’aiuto di un familiare che può fare da garante, sottoscrivendo la sua firma sulla cambiale con quella del cliente che ne ha avanzato richiesta. In tale maniera la banca o la finanziaria online, (quest’ultima, tra l’altro, particolarmente gradita per la sua elasticità nel concedere i prestiti) si assicura la restituzione delle cambiali anche nell’ipotesi in cui il cliente non sia nelle condizioni di farlo.

Per maggiori informazioni di dettaglio  si rinvia al seguente sito:

http://www.unfinanziamento.com/cambializzati/index.php

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Network Marketing: basta rincorrere persone!

Sei stanco di rincorrere persone? Perdere amici e parenti? Portare spille al petto ed andare a seminari dove per il 90% del tempo si battono le mani e si balla sui tavoli, senza, alla fine, concludere nulla di positivo? Hai per caso finito la tua lista nomi e ti stai “sbattendo” su forum e social networks? Si? E’ cosi’? Lo sappiamo, e’ cosi per il 75% delle persone in questo business.
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Siamo un team di 10 italiani che hanno guadagnato molti soldi con il Network Marketing.

Tre di noi sono stati ai livelli top nelle loro precedenti aziende, e ognuno di noi ha guadagnato almeno 10.000,00 Euro al mese con il Network Marketing.

Non è stato facile, ci sono voluti anni, tantissimo lavoro, tanti sacrifici e moltissimi errori, ma abbiamo avuto successo; tanto che, con i soldi guadagnati, ci siamo potuti “ritirare” per dedicarci alle nostre passioni: chi viaggiare, chi iniziare altri business, chi investire in immobili, chi semplicemente godersi la famiglia ed il proprio tempo libero.

Nel corso degli anni, ognuno di noi distintamente, ha capito quali sono i veri ed unici segreti del successo nel Network Marketing.

Il successo con il Multi-Level Marketing
non dipende solo da te, anzi, non basta seguire il “sistema”, lavorare 15 ore al giorno, parlarne a tutti, indossare spille o spendere centinaia di euro, se non migliaia, in formazione e prodotti.

Ci sono dei business, delle opportunità di Network Marketing che non potranno mai funzionare, altre che difficilmente ti faranno avere il successo che desideri, altre che magari ti potranno dare qualche centinaia di euro al mese, ma non i soldi che speri e che ripagano lo sforzo e la tua dedizione.

la maggior parte delle persone non ottiene risultati nel Network Marketing, anche se lavora bene e tanto, lavora in business che non seguono i 7 segreti (a dire il vero nemmeno 4, ma nemmeno uno!) del successo nel MLM.

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