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Immobili residenziali: nel primo semestre 2016 prezzi in calo del 2,1%

Continua a rallentare la discesa dei prezzi del mercato residenziale italiano e, secondo l’Osservatorio condotto dall’Ufficio Studi di Immobiliare.it (http://www.immobiliare.it), nel primo semestre 2016 la riduzione è stata pari al 2,1%.

Si conferma quindi la tendenza evidenziata nelle rilevazioni precedenti che avevano fatto registrare, per il 2015 un -5,1% sui dodici mesi, diventato poi -2,9% nel secondo semestre dello scorso anno.

A giugno 2016 il prezzo medio di un immobile italiano è stato pari a 1.964 euro al metro quadrato, anche se con oscillazioni importanti lungo lo Stivale; al Nord il costo evidenziato dall’Osservatorio sul mercato residenziale italiano messo a punto dall’Ufficio Studi di Immobiliare.it è pari a 1.969 euro al metro quadro che diventano 1.652 euro al Sud e addirittura 2.381 euro al metro quadro al Centro.

Importante anche la differenza in termini assoluti fra grandi e piccoli centri: nelle località con oltre 250.000 abitanti il costo medio al metro quadro è pari a 2.610 euro; 1.721 euro per ciascun metro quadrato nei comuni con meno di 250.000 residenti.

Le differenze, però, diventano minime se si analizzano i valori, e le relative variazioni, in termini percentuali; tanto al Nord quanto al Sud Italia i prezzi si sono ridotti del 2% su base annua e, rispettivamente, dello 0,7% e dello 0,6% da marzo a giugno 2016. Al Centro le diminuzioni di costo sono state pari al 2,5% nei dodici mesi e allo 0,5% nell’ultimo trimestre.

La situazione varia poco anche se l’analisi viene fatta considerando come parametro la dimensione della città; nell’anno i prezzi si sono ridotti dell’1,9% nei grandi centri, del 2,2% in quelli più piccoli.

«Come avevamo previsto – dichiara Guido Lodigiani, Direttore Corporate e Ufficio Studi di Immobiliare.itdopo anni di forte crisi il mercato immobiliare italiano tende nuovamente alla stabilità e questo non può che essere un bene anche per gli investitori che, infatti, ritornano a guardare con interesse al nostro Paese

I capoluoghi di Regione

Anche nel primo semestre del 2016 Firenze conserva il primato di capoluogo di regione più caro d’Italia con un prezzo al metro quadro pari a 3.418 euro, comunque inferiore dello 0,4% rispetto al 2015; seconda, nella classifica dei prezzi, è Roma che registra un calo importante nell’anno (-2,4%) e arriva ad una media di 3.381 euro al metro quadro sorpassando di un soffio Milano che si ferma a 3.255 euro (-0,3% nell’anno).

Osservando la classifica dal lato opposto, il capoluogo di regione più economico è Catanzaro, dove per comprare casa si spendono mediamente 1.162 euro (-2,7% nell’anno), seguito da Campobasso (1.292 euro/mq; -6,7% rispetto al 2015) e Perugia (1.311 euro/mq; -6,5% rispetto al 2015)

Il capoluogo di regione che nel corso degli scorsi dodici mesi ha subito il calo maggiore dei prezzi è Aosta: ai piedi del Monte Rosa i costi delle case sono scesi dell’8,2%.

Uno solo dei venti capoluoghi di regione italiana ha visto invece crescere il prezzo degli immobili: è Potenza che con 1.693 euro al metro quadro porta la variazione al +1,8% su base annua e addirittura al +2,2% da marzo a giugno 2016.

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Rallenta la caduta dei prezzi degli appartamenti in Italia: -1,8% nel primo semestre 2014

Anche se la ripresa del mercato immobiliare residenziale è ancora, per molti, solo una speranza, segnali positivi arrivano sul fronte dei prezzi di vendita: dopo il crollo registrato nel corso del 2013 (-6,6% da gennaio a dicembre) il primo semestre dell’anno è all’insegna della stabilità, con un rallentamento del calo prezzi che – tra dicembre e giugno – scendono dell’1,8%. Questa è una delle conclusioni dell’Osservatorio sul Mercato Immobiliare residenziale italiano condotto da Immobiliare.it (www.immobiliare.it) e relativo al primo semestre 2014.
Se la variazione semestrale del prezzo medio degli appartamenti in vendita è abbastanza contenuta, rispetto a giugno 2013 il calo è più elevato: -5,3%. Nello specifico, a giugno 2014 il prezzo medio ponderato degli appartamenti italiani si è assestato intorno ai 2.250 € per metro quadro.
«La lieve ripresa nel settore mutui evidenziata da più osservatori, tanto per la domanda quanto per le erogazioni – ha dichiarato Guido Lodigiani, Direttore Corporate e Ufficio Studi di Immobiliare.it – ha facilitato le famiglie nella compravendita di immobili, anche se non è cresciuta certo la capacità reddituale: da qui lo stallo dei prezzi, che comunque continuano a scendere in diverse aree del Paese, in primis al Centro».
Nord, Centro e Sud, grandi e piccole città
Scomponendo i dati in base alle macro aree del Paese, è l’Italia centrale a soffrire di più: in questa zona il calo dei prezzi nel primo semestre del 2014 è pari al 4,1%, contro il -0,5% nel Nord Italia e il -1% a Sud. Anche rispetto ai numeri di un anno fa (giugno 2013) la sofferenza maggiore è registrata al Centro, con un calo complessivo del 7,4%, mentre Nord e Sud perdono rispettivamente il 4% e il 4,5%. In numeri: a giugno 2014 per l’acquisto di un appartamento al Nord sono stati chiesti in media 2.261 €/mq, al Centro 2.648 €/mq, al Sud 1.969 €/mq.
Interessante rilevare come le città più grandi (quelle oltre 250.000 abitanti) abbiano sofferto, nel corso del semestre, una contrazione dei prezzi di vendita degli appartamenti di poco inferiore rispetto a quanto capitato alle città più piccole: -1,4% in sei mesi delle prime contro il -1,8% delle seconde. Fenomeno, questo, che ribalta quanto evidenziato nelle rilevazioni passate, quando erano proprio le città di dimensioni maggiori a soffrire di più: segno di una progressiva normalizzazione del fenomeno del calo dei prezzi di vendita.

Affitti e Compravendite, il punto sull’offerta
Mentre i prezzi del mattone continuano a scendere, a salire è l’offerta, tanto di appartamenti in locazione quanto di immobili in vendita: nel corso del primo semestre 2014 gli indici relativi a vendita e locazione sono cresciuti rispettivamente del 3,4% e dell’1,0%. Rimane forte, ad ogni modo, la differenza di disponibilità sul mercato di appartamenti in locazione, meno numerosi di quelli in vendita.
Le città più care e le meno costose
Riguardo ai prezzi medi richiesti per l’acquisto di un appartamento nei capoluoghi di regione, i numeri dell’Osservatorio di Immobiliare.it relativi a giugno 2014 non riservano grosse sorprese: pur con prezzi in calo, le città capoluogo di regione più care sono Roma, con 3.681€/mq (-5,5% nel primo semestre, -8,6% rispetto a giugno 2013), Firenze, stabile a 3.677€ al metro quadro (-0,2% nei sei mesi, -3,1% nei 12) e Milano che, registrando una minima crescita dei prezzi nell’ultimo semestre (+0,3%, mentre rispetto a 12 mesi prima siamo al -2,2%), arriva a 3.585€/mq.
Fanalino di coda da oltre un anno e mezzo, i capoluoghi meno costosi d’Italia sono Catanzaro (1.254€ al mq, in flessione del 4,7% nel primo semestre 2014) e Perugia (1.504€/mq, con prezzi in calo dell’8,0% nel semestre e del 10,4% rispetto ad un anno fa).
La città che, nel semestre, ha subito la contrazione maggiore dei prezzi è L’Aquila (-10,2%) – che bilancia così l’incremento registrato nella passata rilevazione – mentre rispetto a giugno 2013 perde più di tutte Venezia (-14,3%). Di contro, invece, la città con la performance migliore è Trieste, che cresce del 3,9% nel semestre e del 2,4% nell’anno.

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Mercato immobiliare: prezzi medi di vendita in calo del 2,7%

Se il sogno degli italiani è sempre la casa ora, complice la crisi, l’obiettivo non è più l’acquisto bensì l’affitto: secondo Immobiliare.it nel primo semestre 2012 la domanda di immobili in locazione è cresciuta a un ritmo due volte superiore rispetto a quella degli immobili in vendita e il trend si conferma anche sul fronte dell’offerta.

Queste le prime evidenze emerse dall’analisi del mercato immobiliare residenziale nel primo semestre 2012, elaborata da Immobiliare.it (www.immobiliare.it) sulla base delle rilevazioni effettuate sugli oltre 700.000 annunci presenti quotidianamente sul sito. Lo studio rivela che, da gennaio a giugno, il prezzo medio di vendita delle abitazioni nei capoluoghi italiani è sceso del 2,7%.

«La difficoltà ad ottenere un mutuo ha reso l’iter per l’acquisto di una casa sempre più complesso – dichiara Guido Lodigiani, Direttore Corporate e Ufficio Studi di Gruppo Immobiliare.ited è naturale che gli Italiani abbiano dirottato il loro interesse verso soluzioni in affitto, pur perdendo i vantaggi del risparmio forzoso che garantisce l’acquisto di una casa; il calo dei prezzi di vendita degli immobili è diretta conseguenza di questo fenomeno».

Domanda e offerta nel primo semestre 2012

Le rilevazioni sul fronte della domanda di compravendita indicano un trend positivo, interrotto solo nel mese di giugno, che ha portato a una crescita complessiva della domanda del 10%. Un dato positivo, ridimensionato però se confrontato con il ritmo di crescita (doppio) della domanda di appartamenti in locazione. Anche sul fronte dell’offerta di case in vendita si registra un incremento deciso (+9%), ma, ancora una volta, inferiore a quello che ha interessato gli affitti (+16%).

Le ragioni del fenomeno non sono da ricercare solo nelle dinamiche dell’economia, ma anche nei cambi normativi che hanno interessato il settore immobiliare. È questo il caso dei tanti proprietari di immobili, magari con necessità di liquidità e difficoltà di vendita, che hanno preferito concedere in locazione il bene posseduto per evitare di sostenere la nuova tassazione IMU per immobili inutilizzati.

Il fattore prezzo

Analizzando le città italiane dal punto di vista sia geografico sia di densità di popolazione, si nota come tutto il territorio nazionale sia contraddistinto da un calo dei prezzi medi di vendita. La maglia nera spetta al Sud e alle isole – con la Sardegna che raggiunge quasi il -7%, seguita da Basilicata e Puglia che si attestano a -4% – anche se al Nord non va meglio, con decrementi che superano il 5%, fatta eccezione per Valle d’Aosta e Trentino Alto Adige dove si segnalano dati positivi. Solo il Centro Italia sembra tenere: qui il livello di decrescita si arresta all’1,1% e l’Abruzzo – unica regione italiana – segna dati positivi in ogni Provincia.

Se si tiene conto delle dimensioni delle città, invece, si registrano significative differenze: nei centri di grandi dimensioni (che superano cioè i 250 mila abitanti) la contrazione dei prezzi è stata, in media, più rilevante (-3,4%) rispetto a quella evidenziata nelle città più piccole (-1,5%). Tra i capoluoghi fanalino di coda della classifica è la città di Venezia (-8,0%) seguita da Palermo (-7,5%), mentre Roma e Milano “tengono” registrando rispettivamente -1,0% e -1,9%.

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Immobiliare.it lancia l’Indice sulla fiducia dei consumatori

Gli Italiani hanno nuovamente fiducia nel mercato immobiliare: il 54% di loro crede sia il momento giusto per comprare casa. Questo è il primo dato ricavato dall’elaborazione dell’Indice Immobiliare.it sulla fiducia dei consumatori (www.immobiliare.it/fiducia-consumatori), che da oggi e periodicamente tasterà il polso degli Italiani in merito alla loro sensazione circa l’andamento del mercato immobiliare.

«Si tratta di un indicatore sintetico – dichiara Carlo Giordano, Amministratore Delegato di Gruppo Immobiliare.it – in grado di dare la giusta lettura di quella che è la percezione dei consumatori in merito alla compravendita immobiliare. Spesso il pessimismo o l’ottimismo della popolazione incidono e determinano in maniera netta l’andamento di un settore; per questo crediamo sia indispensabile fornire delle analisi attendibili in merito».

L’indagine è stata svolta su un campione di oltre 5.000 uomini e donne che, avendo negli ultimi sei mesi effettuato una ricerca o pubblicato un annuncio immobiliare, sono interessati al tema della ricerca di immobili.

I risultati

I risultati, come detto, rivelano ottimismo da parte degli Italiani: se per il 54% di loro è un buon momento per acquistare casa, per il 16% del campione analizzato prevale l’idea che il mercato sarà in condizioni migliori il prossimo anno ed occorra, quindi, attendere un po’ prima di pensare a comprare casa. Pensa non sia un buon momento per acquistare, invece, il 15% degli intervistati.

Per quanto riguarda l’altra faccia della medaglia, vale a dire l’idea che sia il momento adatto per vendere casa, dall’indagine è emersa una generale titubanza: la percentuale di chi ritiene sia un buon momento per farlo si ferma al 13%, contro il 61% di chi pensa l’esatto contrario. Il motivo è principalmente riscontrabile nel fatto che la valutazione dell’immobile è spesso più bassa di quanto non fosse 2-3 anni fa, per questo chi possiede un immobile è restio a venderlo, rimandando la decisione in vista della ripresa dei prezzi. Preferirebbe, infatti, attendere un anno nella speranza di tempi migliori, il 12% del campione.

Per quel che concerne i sentimenti circa l’andamento dei prezzi degli immobili emerge, ancora una volta, ottimismo: nel 43% dei casi prevale l’idea che, nei prossimi dodici mesi, i prezzi di vendita resteranno sostanzialmente stabili, mentre per il 29% degli intervistati addirittura caleranno. Solo nel 20% del campione censito la sensazione è di segno opposto, con l’idea che invece si assisterà a un incremento dei prezzi degli immobili.

Uomini e donne: differenze di comportamento e di percezione

Piuttosto interessanti appaiono le differenze tra donne e uomini per quanto riguarda il loro sentimento sull’andamento del mercato immobiliare: tra i due generi, quelli che appaiono più fiduciosi sono gli uomini, che credendo sia, nel 55,4% del campione, un buon momento per comprare, si pongono ben al di sopra della media nazionale; le donne, di contro, sono ferme al 51,6%.
Sono ancora le donne a ritenere non sia un buon momento per vendere: nel 63,3% dei casi sia meglio aspettare. Gli uomini, forse perché più ottimisti, guardano al mercato immobiliare con maggior dinamismo e, nel 14,6% dei casi, reputano favorevole il momento per vendere, contro il 10,6% delle donne. Allo stesso modo, negli uomini è più forte l’idea che le prospettive per il mercato immobiliare siano più che buone: la percentuale di chi ritiene che i prezzi di vendita restino stabili, o addirittura diminuiscano nel prossimo anno, arriva al 75,4%. Tra le donne il valore resta ben al di sotto, fermandosi al 67,4%.

La fiducia di regione in regione

Per quanto riguarda le differenze regionali, è interessante notare come la fiducia degli Italiani nel futuro del mercato immobiliare segua piuttosto fedelmente l’andamento dell’economia delle singole regioni: quelle che mostrano una fiducia maggiore nel mercato immobiliare – ritenendo sia un periodo propizio per comprare – si trovano nel Nord e nel Centro-Nord. Emilia Romagna (59,4%), Toscana (59,3%) e Lombardia (59%) sono le Regioni che guardano con maggiore ottimismo al mercato immobiliare.

Altri dati interessanti: gli Umbri sono i meno convinti che quello attuale sia un buon momento per vendere casa (con l’86,3% il loro è quasi un plebiscito), anche perché, più di tutti, ritengono che i prezzi, nei prossimi mesi, siano destinati a salire (lo pensa il 27,5% del campione, percentuale più alta in assoluto a livello nazionale). Campania (38,6%), Liguria (35,2%) e Puglia (32,2%) sono le tre regioni più propense a ritenere che entro l’anno i prezzi delle case scenderanno, mentre credono a una sostanziale stabilità del mercato nei prossimi mesi soprattutto Molisani (addirittura con il 60%), Lucani (55,3%) ed Emiliano-Romagnoli (47,3%).

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torino: prezzi delle case di seconda mano in crescita del 3,5% nel secondo trimestre

• 2.347 euro/m2 il prezzo medio di un immobile sotto la mole
• l’aumento più tangibile nella zona periferica di aurora – rebaudengo (+3,4%). centro storico per la prima volta sotto i 3mila euro/m2

milano, 6 luglio 2009 – tornano a salire i prezzi delle case a torino nel secondo trimestre 2009, in modo più deciso rispetto al lieve rialzo registrato nei primi tre mesi dell’anno (+0,3%)

da aprile a giugno, le quotazioni immobiliari sotto la mole sono aumentate mediamente del 3,5%, portando il prezzo medio delle case a 2.347 euro/m2

il dato emerge dall’analisi periodica sui prezzi effettuata dall’ufficio studi di idealista.it (www.idealista.it) su un campione di 715 immobili di seconda mano presenti nel portale

scendendo nel dettaglio delle zone cittadine, le uniche flessioni riguardano la zona borgo vittoria – vallette (-0,8%; 1.905 euro/m2) e soprattutto il centro storico, dove i prezzi calano per il secondo trimestre consecutivo (-1,4%; 2.990 euro/m2) attestandosi, per la prima volta da quando è iniziata l’analisi di idealista.it, al di sotto della soglia dei 3.000 euro/m2

in rialzo le quotazioni negli altri quartieri cittadini. l’incremento più importante si registra nell’area di aurora – rebaudengo (+3,4%; 1.739 euro/m2), periferia nord-orientale, che comunque rimane la più economica della città; rivalutazione sulla quale potrebbe aver inciso il progetto della metropolitana che migliorerà i collegamenti con il centro cittadino

aumentano i prezzi anche nei quartieri occidentali, a san paolo–san donato (+0,7%; 2.387 euro/m2), che riconferma così il trend positivo dello scorso trimestre, e a santa rita–lingotto-mirafiori (+0,3%; 2.172 euro/m2), che ribalta il dato negativo della precedente analisi (-1,2%)

“le quotazioni immobiliari della città di torino sono in ripresa – afferma paolo zanetti, amministratore delegato di idealista.it – ma il dato complessivo non deve ingannare. infatti, questo nuovo e più deciso rialzo è dovuto alla rivalutazione dei quartieri periferici di aurora–rebaudengo. una performance sulla quale incide la nuova domanda di case sostenuta da cittadini extracomunitari attratti da prezzi più accessibili e la prospettiva di un miglioramento della vivibilità dell’area grazie al progetto della metropolitana che avvicinerà la periferia al centro cittadino”

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a roma le case di seconda mano costano 4.391 euro/m2

• 417mila euro il prezzo medio per un immobile tipo, di 95 m2 con 3 stanze, la tipologia immobiliare più comune nella capitale

milano, 6 luglio 2009 – la casa a roma è un sogno da circa 4.400 euro al metro quadro. a tanto ammonta il prezzo medio del mattone all’ombra del cupolone, secondo il primo rapporto dell’ufficio studi di idealista.it sugli immobili della capitale

da questa prima fotografia, scattata su oltre 1.800 immobili del portale, emerge il prezzo nominale per un immobile-tipo in città: circa 95 m2 con 3 stanze, secondo lo standard del parco immobiliare cittadino, che ammonta circa 417mila euro

più o meno quanto servirebbe oggi per comprare casa nei quartieri di fascia media come l’eur (4.067 euro/m2), monte mario (4.185 euro/m2), monte sacro (4.232 euro/m2), aurelia (4.349 euro/m2), monte verde (4.429 euro/m2), appia antica (4.453 euro/m2) e cassia-flaminia (4.553 euro/m2)

valori “normali” se confrontati alle cifre che circolano nel centro storico (7.136 euro/m2) dove, a seconda della zona, si possono raggiungere e superare i 24mila euro/m2 per un appartamento nelle immediate vicinanze di piazza navona. sempre nella fascia alta si collocano zone residenziali di elevato standing come parioli (6.154 euro/m2) e prati (6.002 euro/m2)

per qualcosa di più accessibile meglio orientarsi nei quartieri arvalia portuense (3.946 euro/m2), prenestino (3.785 euro/m2), colle aniene-collatino (3.731 euro/m2), cinecittà (3.646 euro/m2) ed ostia (3.295 euro/m2), dove le case costano praticamente la metà delle zone centrali. per quotazioni al di sotto dei tremila euro, la scelta obbligata cade su roma est, nei pressi del grande raccordo anulare, dove il mattone è quotato 2.560 euro/m2

“alla luce della nostra ultima analisi sui prezzi degli immobili, roma risulta la città più cara con quasi ottocento euro di scarto rispetto ai valori medi di milano – ha dichiarato paolo zanetti, amministratore delegato di idealista.it -. nei prossimi mesi sarà interessante vedere come evolverà la situazione nella capitale anche alla luce del previsto rallentamento dell’economia italiana e della ritrosia delle banche a concedere crediti. ragioni per cui pensiamo
che il mercato tenderà a una generale diminuzione dei prezzi di fascia medio-bassa a fronte di una sostanziale tenuta dei prezzi di fascia alta. la crisi indurrà a ristabilite le distanze nel mercato, quindi i prezzi dovranno adeguarsi alle reali possibilità delle famiglie”

 

nota metodologica: il rapporto trimestrale riguardante il mercato degli immobili in vendita a roma è basato su un campione di circa 2mila abitazioni inserite nel database del portale idealista.it depurate da distorsioni del campione derivanti da variabili come le case con giardino, da ristrutturare  o quegli immobili i cui prezzi indicati dagli utenti risultano chiaramente sproporzionati rispetto al valore di mercato di una determinata zona della città

la città di roma è stata suddivisa in 24 zone. una ripartizione che entra nello specifico dei quartieri della città e permette quindi di fornire un quadro dettagliato sull’andamento mercato immobiliare

per permettere una sufficiente standardizzazione dei risultati ogni quartiere dovrà presentare un numero di annunci non inferiore a 50. la misurazione avviene mediante il calcolo della deviazione standard che consente di ridurre eventuali distorsioni rispetto al valore medio atteso nel calcolo del prezzo al metro quadro

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milano, prezzi delle case di seconda mano in frenata nel secondo trimestre

• nonostante la crisi, tengono i prezzi della case sotto la madonnina ma aumenta il divario tra le aree di maggiore appeal residenziale e quelle più periferiche
• i maggiori incrementi del trimestre riguardano la zona navigli-bocconi (+4%), trend negativo nei quartieri periferici

milano, 6 luglio 2009 – nuova frenata del prezzo degli immobili a milano. dopo un primo trimestre promettente, con i prezzi in crescita del 2%, le quotazioni sono rimaste pressoché invariate tra aprile e giugno (+0,3%)

comprare casa in città ora costa in media 3.613 euro al metro quadro, ma dall’ultima analisi condotta dall’ufficio studi di idealista.it su un campione di oltre 2.500 immobili, balza all’occhio il divario sempre più netto tra le aree di maggiore appeal residenziale e quelle più periferiche

le quotazioni: quartieri che scendono
sono 3 le zone che fanno registrare cali al di sopra del 2%. la caduta più significativa in zona forlanini (-2,9%; 3.241 euro/m2), seguita da certosa (-2,2%; 2.925 euro/m2) e chiesa rossa-gratosoglio (-2%; 2.997 euro/m2)

continua la discesa dei prezzi in altre zone periferiche della città, come lorenteggio-bande nere (-1,6%; 3.349 euro/m2) e famagosta barona (-1,3%; 3.098 euro/m2) che, insieme al quartiere certosa, hanno segnato 2 cali consecutivi da inizio anno

giù anche vigentino-chiaravalle (-1,5%; 3.122 euro/m2) e corvetto-rogoredo (-1%; 2.945 euro/m2). timida flessione per i quartieri comasina-bicocca (-0,2%; 2.796 euro/m2), invariati invece i prezzi degli immobili in vialba-gallaratese, la zona meno cara della città, dove un immobile costa 2.525 euro/m2. esattamente come tre mesi fa

quartieri in rialzo
se i prezzi fanno registrare ancora un trimestre con segno positivo è per la tenuta delle case di maggior pregio. l’andamento positivo dei prezzi ha riguardato quasi esclusivamente i quartieri residenziali del semi-centro. tra questi, navigli-bocconi (+4%; 4.814 euro/m2) registra la performance migliore del trimestre e diventa la zona più cara della città dopo il centro storico con prezzi che difficilmente vanno al di sotto dei 6.000 euro/m2, dove l’offerta è però scarsa

fiera de angeli (+2,8%; 4.798 euro/m2), garibaldi-porta venezia (+1,5%; 4.867 euro/m2) e città studi-lambrate (+1%; 3.472 euro/m2) hanno proseguito la loro ascesa per il secondo trimestre consecutivo. tornano a salire i prezzi di porta vittoria (+1,5%; 4.115 euro/m2), in progresso greco-turro (+0,8%; 3.017 euro/m2), mentre tra i quartieri periferici cresce solo baggio (+0,7%; 2.731 euro/m2)
 
in provincia, rincari per 3 dei 4 comuni oggetto di questa rilevazione. ad eccezione di  corsico, dove le case hanno perso l’1%del loro valore (2.417 euro/m2), comprar casa a sesto san giovanni (+3%; 2.698 euro/m2), monza (+2,3%; 2.671 euro/m2) e cinisello (+1,4%; 2.358) costa di più del trimestre scorso

“dopo una fase di incertezza è come se il mercato avesse trovato un nuovo riassetto – ha dichiarato paolo zanetti, amministratore delegato di idealista.it -. un effetto della crisi è che la gente pondera di più l’acquisto: si compra con maggiore attenzione alla qualità dell’immobile, la zona in cui è situato, la presenza o meno dei servizi. questo ha risvegliato l’interesse per determinati quartieri, mentre ne ha penalizzati altri. per questi è auspicabile una decisa correzione al ribasso delle quotazioni, altrimenti difficilmente l’offerta incontrerà la domanda”
nota metodologica: il rapporto trimestrale riguardante il mercato degli immobili in vendita a milano è basato su un campione di oltre 3.000 abitazioni inserite nel database del portale idealista.it da utenti privati e professionisti del settore. di queste, 2.504 riguardano immobili in milano città, 506 della provincia

la città di milano è suddivisa in 18 zone. una ripartizione che entra nello specifico dei quartieri della città e permette quindi di fornire un quadro dettagliato sull’andamento del mercato immobiliare

per permettere una sufficiente standardizzazione dei risultati ogni quartiere dovrà presentare un numero di annunci non inferiore a 50. sono sistematicamente escluse dal rilevamento le case con giardino e quegli immobili i cui prezzi indicati dagli utenti risultano chiaramente sproporzionati rispetto al valore di mercato di una determinata zona della città. tale scarto è stato misurato mediante il calcolo della deviazione standard che consente di ridurre eventuali distorsioni rispetto al valore medio atteso nel calcolo del prezzo al m2

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