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“Progetto Giovani” di Banca Generali: formazione e mentorship per il private banking del futuro

Da Banca Generali un percorso di sviluppo a 360° per i giovani consulenti che vogliono diventare professionisti del private banking.

Banca Generali, un ricambio generazionale per innovare la consulenza private banking

Offrire il massimo supporto alla nuova generazione di consulenti private banking e prepararsi a intercettare le esigenze di una clientela sempre più giovane. È l’obiettivo di “Progetto Giovani”, la recente iniziativa promossa da Banca Generali nel solco della politica di ricambio generazionale delineata dal Piano Strategico 2022-2024. Un piano di ingresso destinato ai talenti under 35 che intendono sviluppare le skills necessarie per eccellere nella professione ed entrare a far parte del network di private banker e wealth advisor di Banca Generali. A spiegarlo è il Vice Direttore Generale dell’Istituto Marco Bernardi, che parla di un vero e proprio “travaso di competenze” dai professionisti affermati verso i giovani consulenti: “Come banca leader nel private banking in Italia siamo consapevoli della necessità di allargare le maglie della nostra professione anche a una nuova generazione di consulenti che saranno coloro i quali si occuperanno di creare valore per il risparmio del futuro. Siamo convinti che il percorso creato possa rappresentare la strada giusta per la creazione di valore nel lungo periodo”.

Private banking, con “Progetto Giovani” Banca Generali scommette sulle skills relazionali

Il Progetto di Banca Generali prevede un percorso di 36 mesi tra formazione continua e attività di mentorship. Oltre a garantire l’aggiornamento costante sotto il profilo delle competenze tecniche, l’iniziativa si focalizzerà in particolar modo sullo sviluppo delle capacità relazionali. Fondamentale per l’Istituto leader nel private banking è infatti la componente empatica, necessaria a creare il rapporto di fiducia tra professionisti e clienti. I partecipanti verranno inoltre messi alla prova con un obiettivo di portafoglio, con i tutor che alla fine del percorso decideranno se dar vita o meno ad un nuovo team di consulenti under 35 dedicato al private banking. Abbassare l’età media e favorire il ricambio generazionale non è tuttavia l’unico scopo di Banca Generali, che attraverso consulenti sempre più giovani si prepara a intercettare le esigenze di quella fascia di clienti che ancora non è private ma è destinata a diventarla: “In questo le nuove generazioni rappresentano sicuramente un bacino dal quale vogliamo pescare – commenta Bernardi – con giovani consulenti che possono così crescere di pari passo insieme ai propri clienti”.

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Private banking e digitale, come garantire sicurezza? Il focus dell’AD di Banca Generali Mossa

L’analisi dell’AD di Banca Generali fornisce un quadro sugli sviluppi più rilevanti che stanno interessando il settore del private banking: al centro il ruolo dei wallet per le attività di detenzione e transazione delle criptovalute.

Private banking: wallet “sempre più importanti”, le parole dell’AD di Banca Generali Gian Maria Mossa

Se è vero che il settore del private banking manifesta sempre più vitalità e interesse da parte di risparmiatori e investitori, è anche vero che di pari passo è necessario occuparsi di ciò che rende le operazioni, gli investimenti e le attività sempre più efficaci e sicure. Un tema verso cui Banca Generali pone massima attenzione per garantire risultati di qualità. Parte da queste premesse l’analisi che l’AD Gian Maria Mossa ha condiviso di recente sul suo profilo LinkedIn, intervento centrato sulle valute digitali e su come renderne sicure le operazioni. Il punto per l’AD di Banca Generali risiede nello strumento dei wallet: “Un po’ sottovalutati negli scorsi anni soprattutto dai clienti meno esperti, ma diventano sempre più importanti”, scrive l’AD, specificando come questi risultino molto importanti poiché consentono di “avere nelle proprie mani la custodia dei propri fondi”.

Banca Generali: tecnologia e sicurezza sono cruciali nel private banking

Numerose le ragioni per cui i wallet si legano strettamente al tema della sicurezza nel private banking: “È l’unico strumento che permette la reale detenzione delle proprie criptovalute”, evidenzia l’AD Gian Maria Mossa, rimarcandone la sicurezza in quanto “le transazioni dei wallet sono scritte in blockchain, quindi sono immutabili e sempre tracciabili”. Inoltre, il wallet è personale, per cui ogni utente ha il proprio e solo da lui può essere utilizzato” e “l’utente possiede la chiave privata che permette appunto di movimentare questi fondi, garantendone l’esclusiva proprietà”. Guardando allo scenario futuro, l’AD rileva come “il ruolo dei wallet sarà sempre più centrale con l’evoluzione del mondo delle digital currencies”: sicurezza e tecnologia, di conseguenza, sono fondamentali in tale evoluzione, con un occhio di riguardo alle “tecnologie affidabili e sviluppate in ambito europeo”. In tutto questo Banca Generali è orientata da anni verso il potenziamento di strumenti d’avanguardia specifici per il private banking. Lo conferma l’impegno assunto per strutturare servizi di elevata sicurezza ed efficienza: uno tra tutti BG Conio, il servizio di Conio Inc. messo a disposizione da Banca Generali e dedicato al mondo dei bitcoin.

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Consulenti under 40 e prodotti dedicati, come cambia il private banking di Banca Generali

Private banking, una rete di consulenti sempre più giovane e soluzioni di investimento innovative la risposta di Banca Generali ai cambiamenti in corso nel settore.

Banca Generali e Private Banking

Private banking, il percorso di “svecchiamento” targato Banca Generali

Banca Generali guarda al futuro e si prepara ad una nuova fase di crescita puntando su una rete di consulenti sempre più giovani e prodotti in linea con le esigenze della nuova clientela private banking. Per raggiungere gli ambiziosi obiettivi contenuti nel Piano Strategico 2022-2024, l’Istituto guidato da Gian Maria Mossa sta portando avanti una decisa operazione di “svecchiamento” del proprio network, promuovendo l’ingresso di professionisti under 40. Da inizio anno sono 42 i consulenti entrati finora in organico. Quasi la metà è passato per il canale innovativo del team, che prevede una intensa collaborazione con i senior private banker. Nella stessa direzione va “Progetto Giovani”, piano di ingresso lanciato da Banca Generali e rivolto ai professionisti under 35 intenzionati a sviluppare al meglio le competenze maturate nell’ambito private banking. Un percorso di 36 mesi che vede nella formazione continua e soprattutto nelle attività di mentoring i suoi punti di forza.

Private banking, Bernardi (Banca Generali): “Vogliamo professionisti in grado di dialogare con la nuova fascia di clientela

Il percorso di “svecchiamento” delineato dall’Istituto italiano leader nel private banking non si limita tuttavia all’inserimento e alla formazione di giovani professionisti.  Il cambiamento è in corso anche sul fronte dell’offerta. A spiegarlo è Marco Bernardi, Vice Direttore Generale di Banca Generali, che ha ricordato i numerosi prodotti lanciati dall’Istituto negli ultimi mesi: comune denominatore l’attenzione a temi quali la transizione energetica, l’innovazione e le energie rinnovabili. Tra questi la polizza multiramo BG OLTRE e le nuove linee di Lux IM, l’innovativa SICAV nata per cogliere le opportunità legate ai trend del futuro, dalle fonti green alle nuove tecnologie. Per rispondere ai “mutamenti del contesto socio-economico”, Banca Generali è impegnata quindi su entrambi i fronti: “Siamo convinti che questa progressiva differenziazione dei modelli di servizio sia fondamentale per guidare la Banca verso un ulteriore salto dimensionale nei prossimi anni”, ha detto Bernardi.

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Private Banking: Banca Generali, nel progetto “Edufin 3.0” l’importanza del risparmio

Banca Generali: dal Private Banking a blockchain e Crypto Currency, i dettagli del nuovo progetto di educazione finanziaria lanciato dall’AD Gian Maria Mossa.

Private Banking: l’expertise di Banca Generali anche nel nuovo progetto “Edufin 3.0”

Lo ha lanciato nei giorni scorsi Banca Generali, leader nel Private Banking: un innovativo progetto di educazione finanziaria insieme all’imprenditore digitale Marco Montemagno nell’ottica di sensibilizzare e formare quanti desiderino saperne di più oggi di finanza e tematiche correlate anche e soprattutto alla luce dei continui e repentini mutamenti dello scenario attuale. Edufin 3.0 proverà a rispondere a molte delle domande che i tanti si pongono senza riuscire a trovare risposte chiare: dal Private Banking all’inflazione fino al futuro degli investimenti, a blockchain e Non Fungible Token. Da qui l’idea di Banca Generali: le 52 puntate saranno presenti su tutte le principali piattaforme di social media, Facebook, Instagram, YouTube, TikTok e in formato podcast per arrivare anche a una fascia di pubblico più giovane.

Educazione finanziaria: l’attenzione al Private Banking di Banca Generali nelle parole dell’AD Gian Maria Mossa

L’educazione finanziaria è di fondamentale importanza per un futuro sostenibile del risparmio”: l’AD di Banca Generali Gian Maria Mossa lo ha ricordato lo scorso 28 settembre intervenendo all’evento di presentazione del progetto. Tematiche legate ai mondi del Private Banking, del blockchain e del Crypto Currency saranno quindi sviluppate attraverso una chiave divulgativa diretta che si basa su un linguaggio semplice, corredato da info grafiche e con messaggi ponderati su misura a seconda del tempo a disposizione degli utenti e della loro disponibilità ad approfondire i concetti. “La capacità di affrontare sfide ormai essenziali come la previdenza complementare, la pianificazione dei progetti di vita e in generale la protezione del risparmio non possono più prescindere per nessuno da una corretta conoscenza dei rischi e delle opportunità che giungono dai mercati”, ha spiegato l’AD dell’Istituto leader nei servizi di Private Banking. Riprendendo le parole di Gian Maria Mossa dunque, Banca Generali punta attraverso questo progetto a “valorizzare maggiormente quella straordinaria stampella sociale che rappresenta oggi il risparmio e di avvicinarne ancor più il contributo a supporto dell’economia”.

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Private banking, le ultime novità di Banca Generali: il commento dell’AD Gian Maria Mossa

Private banking: Banca Generali, crescono consulenza e raccolta. Mossa: “Innovazione e sostenibilità pilastri del nostro piano triennale”.

Private banking: Banca Generali si conferma leader nella consulenza evoluta

Il contesto di incertezza causato prima dalla pandemia e oggi dalla crisi ucraina spinge sempre più famiglie verso una pianificazione finanziaria di qualità. Nonostante lo scenario complesso, consulenza e raccolta sono infatti cresciute anche nei primi sei mesi del 2022. Banca Generali è tra gli istituti di private banking che più di tutti hanno saputo intercettare le nuove esigenze di protezione dei clienti. Con circa 3 miliardi di euro netti raccolti nel semestre e il podio raggiunto nel pro-capite, il modello di business di Banca Generali si conferma solido. In una recente intervista a cura di “Private”, magazine dedicato al private banking, l’Amministratore Delegato Gian Maria Mossa ha dichiarato: “La vicinanza ai nostri banker e ai clienti è il nostro focus principale; siamo una squadra di persone unite nella condivisione non solo di obiettivi ma soprattutto nella responsabilità del nostro ruolo per la tutela del risparmio che è una stampella sociale fondamentale per il Paese”. Tra le dinamiche riscontrate dalla rete di Banca Generali una “crescente maturità e coscienza” dei clienti, che preferiscono affidarsi a dei professionisti piuttosto che lasciarsi guidare dall’emotività: “Continuiamo a crescere nella consulenza evoluta, sia per la parte finanziaria sull’amministrato e il gestito, sia per l’advisory per l’impresa, per il real estate e gli equilibri patrimoniali familiari”.

Private banking, Mossa (Banca Generali): innovazione e sostenibilità pilastri della nostra strategia

A causa della volatilità e delle criticità all’orizzonte sui mercati, nella prima metà dell’anno la raccolta dei fondi ha subito una decelerazione. Una pausa che Mossa definisce come “fisiologica” rispetto ai numeri registrati nel 2021. Per trarre beneficio da questo periodo di incertezza “la parola d’ordine è flessibilità”, ha dichiarato l’AD di Banca Generali: “Per quanto ci riguarda, noi continuiamo ad innovare e infatti nelle scorse settimane abbiamo presentato una nuova soluzione assicurativa denominata Bg Oltre, che unisce alla protezione della gestione separata un nuovo approccio gestito ai principali trend del futuro”. Numerose le soluzioni di private banking lanciate dall’Istituto negli ultimi mesi e destinate alla tutela del patrimonio, tra cui Pronti Contro Termine e l’innovativa linea BG Solution Smart Target. Tra i pilastri della strategia di Banca Generali anche la sostenibilità: “Noi tutti in Banca Generali siamo uniti dalla determinazione e obiettivo di creare qualcosa di duraturo che aiuti a migliorare la vita delle persone. La raccolta mensile ci dimostra la sintonia con i clienti visto che ad oggi su queste soluzioni siamo a 6,3 miliardi di masse Esg in gestione, pari a quasi il 15% dei nostri fondi gestiti”.

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Cos’è il Private Banking? L’analisi di Banca Generali dedicata al settore

Come illustrato da Banca Generali, per Private Banking si intente l’attività di fornitura di servizi bancari e finanziari rivolta a clienti con patrimoni di entità rilevante. Alla base del servizio vi sono esigenze finanziarie o di diversa natura non facilmente standardizzabili e, pertanto, altamente personalizzate.

Gli elementi più importanti del Private Banking: l’approfondimento di Banca Generali

Cosa si intende per Private Banking e quali sono le necessità del settore? A queste e altre domande Banca Generali ha fornito risposta con una dettagliata analisi pubblicata sul suo sito ufficiale. Come evidenziato, un elemento di grande caratterizzazione per il settore è l’elevata possibilità di personalizzare i servizi, con modelli e attività su misura calibrate sui bisogni del cliente. Una differenza netta rispetto al Retail Banking, che propone servizi e prodotti prevalentemente standardizzati. L’intervento di Banca Generali evidenzia dunque come, grazie al private banker, si riesca a costruire un rapporto personalizzato con il cliente, basato sulla messa a disposizione di professionisti dedicati: è questa la "condizione sine qua non per la costruzione ed il mantenimento nel tempo di un rapporto basato sulla fiducia". In assenza di tale presupposto, specifica l’Istituto, "non si può quindi parlare di Private Banking".

Banca Generali: il valore del rapporto di fiducia nel Private Banking

L’espressione Private Banking determina, dunque, la modalità con cui tali servizi sono forniti: in altri termini, il private banker dedicato. L’approfondimento di Banca Generali ha poi analizzato i diversi servizi che compongono l’offerta di tipo "private", tra cui: gestione di patrimoni mobiliari; consulenza in materia di investimenti; altri servizi di investimento come raccolta e trasmissione ordini, negoziazione in conto proprio, collocamento di strumenti finanziari; servizi di pagamento e di finanziamento; consulenza in ambito assicurativo e previdenziale; non da ultimo, gestione in senso ampio del patrimonio (immobili, opere d’arte, beni di valore). Emerge così come il rapporto di fiducia tra cliente e banca sia di importanza a dir poco fondamentale: è questo infatti un aspetto centrale nei servizi di Private Banking, come sottolineato da Banca Generali. Anche per tale ragione l’Istituto è impegnato in attività contraddistinte da elevati standard di specializzazione, avvalendosi di consulenti finanziari altamente qualificati. A ciò si affianca, da sempre, un utilizzo virtuoso della tecnologia e l’adozione di approcci ESG che guardano alla crescita sostenibile nel lungo periodo.

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Private Banking, Banca Generali si conferma solida: nel primo semestre raccolta a 3 miliardi

Nonostante le complessità del periodo, l’Istituto di Private Banking guidato da Gian Maria Mossa presenta numeri che ne confermano la solidità e le prospettive di crescita per il futuro. "Grande lavoro dei nostri professionisti", ha commentato l’AD di Banca Generali.

Private Banking, Banca Generali: "Raccolti frutti del piano strategico al 2024"

La forte contrazione dei mercati nazionali non riesce a frenare Banca Generali. L’istituto italiano leader nel Private Banking ha chiuso il primo semestre con un utile netto consolidato di 131,3 milioni di euro. Un dato apparentemente negativo, se rapportato ai numeri del 2021 (-31%), ma che risponde ad una delle crisi finanziarie peggiori degli ultimi decenni. La conferma arriva dall’utile netto ricorrente, che si attesta a 107,9 milioni di euro, segnando un +30% rispetto al dato dello scorso anno. Tiene anche la raccolta complessiva, che nei primi sei mesi dell’anno ha raggiunto quota 80,9 mld (+3 miliardi). Buone notizie anche sul fonte delle masse investite in prodotti ESG, che oggi rappresentano il 15% del totale, confermando il trend di crescita avviato agli inizi del 2021 (14,3%). Nonostante il periodo, che oltre alle gravi tensioni geopolitiche vede il rafforzarsi delle politiche restrittive da parte delle Banche Centrali, Banca Generali – si legge nella nota ufficiale – "ha potuto raccogliere i frutti del suo impegno a favore di una maggiore sostenibilità finanziaria dei suoi risultati, sottolineato nel corso del recente avvio del piano strategico 2022-2024".

Private Banking, Mossa (Banca Generali): "Buona tenuta grazie alla flessibilità del nostro modello"

Alla base dei risultati ottenuti da Banca Generali nei primi sei mesi del 2022 la flessibilità del modello di business, la spinta alla crescita e l’attenzione alla gestione dei costi. A dichiararlo è l’Amministratore Delegato e Direttore Generale Gian Maria Mossa. Commentando i numeri, il manager alla guida dell’Istituto di Private Banking ha acceso i riflettori sull’impegno e il lavoro svolto dai professionisti del Gruppo: "La componente ricorrente del conto economico mostra una buona tenuta grazie alla grande flessibilità del nostro modello di business, alla ripresa del margine di interesse ed alla tenuta della redditività della componente gestita. Inoltre, anche il mese di luglio sta confermando gli ottimi risultati dei mesi precedenti". Banca Generali ha deliberato la distribuzione di un monte dividendi cash per 228 milioni pari a 1,95 per azione, corrispondenti ad un pay-out del 70,5%. Appare ottimista l’AD, che sottolinea i passi avanti fatti nello sviluppo di importanti progetti avviati con il Piano: "Questo, unito alle prospettive sui tassi e alla continua innovazione dei nostri servizi e offerta ci rende fiduciosi di poter continuare a crescere centrando gli ambiziosi obiettivi che ci siamo prefissati", conclude.

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Private banking, nel nuovo Piano di Banca Generali al centro giovani e formazione

Banca Generali: nuove assunzioni, formazione e prodotti di private banking alternativi per potenziare la rete e sostenere i risparmiatori italiani.

Banca Generali: un modello di private banking sempre più "giovane"

Una raccolta netta tra i 6 e i 7,5 miliardi di euro l’anno con un obiettivo triennale che si attesta tra i 18 e i 22 miliardi. Quello contenuto nel Piano 2022-2024 presentato lo scorso febbraio da Banca Generali è un obiettivo finanziario ambizioso, soprattutto considerando i mutamenti avvenuti negli ultimi mesi. Per rispondere alle sfide dell’inflazione e dell’aumento dei tassi di interesse, l’Istituto punta su formazione, giovani e soluzioni di private banking che possano offrire ai clienti nuove forme di investimento alternative. Una strada che ha già dato i suoi frutti, con la rete di consulenti e banker in grado di registrare lo scorso maggio 2,5 miliardi di raccolta nonostante la forte volatilità dei mercati. A spiegarlo è il Vice Direttore Generale di Banca Generali, Marco Bernardi, che in un’intervista rilasciata a "We Wealth" ha parlato di un "ambizioso progetto" che prevede l’assunzione di circa 165 banker all’anno. Già in questi primi mesi del 2022 sono stati 90 i nuovi ingressi, di cui 30 giovani: "Quello del ricambio generazionale è un altro target che ci siamo prefissati. I nuovi ingressi hanno un’età media di 42 anni, nettamente inferiore rispetto alla media sia del settore di 53 anni che della nostra struttura".

Private banking, i cambiamenti post Covid-19

Due i fattori che hanno contribuito ai risultati ottenuti dalla rete di Banca Generali. Da un lato la pandemia ha portato ad un indebolimento delle banche commerciali sui territori, lasciando un’area di risparmiatori alla ricerca di nuovi interlocutori. L’inflazione degli ultimi mesi ha poi spostato l’attenzione verso soluzioni di private banking di breve termine: "Oggi il nostro settore ha l’opportunità di accompagnare i risparmiatori in percorsi che, con uno scenario inflattivo all’8%, necessariamente devono dare del valore aggiunto rispetto a lasciare i soldi sul conto corrente", ha commentato Bernardi. In un contesto in cui i mercati appaiono profondamente mutati, l’attività formativa dedicata a consulenti e banker ha quindi la priorità: "Non solo da un punto di vista di aggiornamento delle competenze – sottolinea – ma anche dello studio e dell’approfondimento di nuove competenze. Esemplificativo è stato il periodo del Covid, dove i professionisti hanno dovuto imparare una nuova modalità di comunicazione". L’intenzione di Banca Generali è quella di "creare laboratori dove condividere idee, impressioni e necessità dei clienti" in modo da offrire prodotti di private banking sempre più efficienti e rispondere alla domanda sempre più ingente di asset alternativi. Un percorso che l’Istituto ha avviato già nel 2019 con il lancio di BG4Real, che offre soluzioni di investimento nell’economia reale.

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Private banking, Banca Generali risponde alle domande più frequenti sul suo nuovo blog

Si chiama "Protezione&Risparmio" il blog presentato lo scorso 2 maggio da Banca Generali. Un portale dedicato al mondo del private banking e agli argomenti di attualità legati al settore.

Private banking e informazione, perché nasce il blog di Banca Generali

Fornire supporto ai risparmiatori e aiutarli a comprendere in maniera semplice e chiara i temi economici che dominano il dibattito attuale. È l’obiettivo di "Protezione&Risparmio", il nuovo blog lanciato da Banca Generali sul private banking e non solo. Per intercettare il bisogno sempre maggiore di informazione economica, il portale si propone infatti come una vera e propria testata dall’approccio giornalistico e divulgativo, con l’intento di approfondire gli argomenti di attualità e offrire così un contributo concreto all’educazione finanziaria del Paese. "In un mondo dell’informazione sempre più complesso e saturo di voci – ha spiegato in occasione del lancio Michele Seghizzi, Direttore Marketing & Relazioni Esterne di Banca GeneraliProtezione&Risparmio ha l’obiettivo di proporsi come spazio accurato e professionale per dare risposte concrete ai quesiti dei risparmiatori attraverso l’esperienza dei nostri professionisti". Il blog, ha fatto sapere l’Istituto in una nota, verrà aggiornato settimanalmente grazie alla collaborazione sia degli esperti dell’Istituto che di accademici, economisti e protagonisti della società civile. Al momento sono diversi i temi già affrontati sul portale: oltre ad un focus sul private banking, si parla infatti di inflazione, investimenti sostenibili ESG, economia reale e degli effetti del conflitto russo-ucraino.

Il private banking secondo Banca Generali

Uno dei primi articoli pubblicati dal team di Banca Generali è dedicato al private banking e a quelle che sono le risposte alle domande più diffuse. La caratteristica principale da tenere a mente quando si parla di questo particolare settore bancario è che a fare la differenza non sono i servizi, ma la modalità di erogazione. Rispetto al retail banking, che si rivolge ad una clientela estremamente ampia con prodotti standardizzati, il private banking nasce per soddisfare i bisogni di una clientela con patrimoni di entità rilevante (la soglia di ingresso è in media attorno ai 500.000 euro) e soprattutto prevede necessariamente il coinvolgimento di un professionista dedicato con cui costruire nel tempo un rapporto di fiducia. Diversi i servizi di cui è possibile avvalersi, dalla gestione dei patrimoni mobiliari e immobiliari fino alla consulenza in materia di investimenti, assicurazioni o previdenza. I private banker oggi sono in grado di supportare i clienti a 360°, supervisionando e coordinando anche attività diverse dai servizi bancari e avvalendosi di una rete di professionisti terzi. Per Banca Generali nel private banking fondamentale è il rapporto di fiducia che si viene a creare tra banker e cliente: "Questa è la nostra Mission – si legge sul blog – in un contesto di sostanziale omogeneità nella value proposition relativa ai servizi di private banking, ci distinguiamo rispetto agli altri operatori per i servizi di consulenza patrimoniale offerti ai Clienti attraverso relazioni di fiducia che si instaurano tra il Consulente e il Cliente. Una relazione che assume un ruolo centrale nel nostro modello di servizio ed è valorizzata dall’offerta che mettiamo a disposizione".

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Fintech e nuovi servizi private banking nel prossimo triennio di Banca Generali

Sviluppo delle piattaforme digitali, nuovi target di mercato e zero emissioni al 2040. Con il nuovo Piano industriale, Banca Generali traccia un nuovo percorso di crescita. Il Gruppo intende rafforzare il suo posizionamento nel private banking e assumere via via le caratteristiche di una banca sempre più Fintech.

Banca Generali: grazie al digitale personalizzazione totale di offerta e servizi private banking

Raccolta netta totale tra i 18 e i 22 miliardi, masse tra i 105 e i 110 miliardi e una crescita annua dell’utile netto del 10-15%. I principali target finanziari fissati da Banca Generali nel nuovo Piano industriale 2022-2024 testimoniano le forti ambizioni di crescita del Gruppo, che intende continuare sulla scia dei risultati da record raggiunti lo scorso anno. Per conseguire tali obiettivi, il leader del private banking ha definito una strategia basata su tre pillar in grado di valorizzare gli storici punti di forza dell’Istituto. “Il primo – ha dichiarato l’AD Gian Maria Mossa – punta ad avvicinare ulteriormente la Banca ai nostri professionisti ed ai nostri Clienti, grazie all’evoluzione dell’offerta e del modello di servizio e a un crescente supporto alla rete”. Entrando nel dettaglio, lo scopo di Banca Generali è servire una platea di clienti private banking più ampia, rafforzando la propria presenza in particolare nei segmenti High Net Worth e Affluent. Un’opportunità che l’Istituto intende cogliere proponendo soluzioni sempre più personalizzate grazie al supporto del digitale, con piattaforme dedicate in grado di intercettare le esigenze di entrambe le fasce di mercato.

Banca Generali: modello data driven e iniziative in tema di sostenibilità

Il secondo pilastro del nuovo Piano, strettamente connesso al primo, nasce con l’obiettivo di trasformare Banca Generali in una banca sempre più improntata al Fintech, continuando sul processo di digitalizzazione, open banking e automatizzazione avviato negli ultimi anni. Uno sviluppo che consentirà all’Istituto di private banking di predisporre tre modelli di servizio specifici (Enhanced, Guided, Self) differenziati per accessibilità digitale. Terzo e ultimo pillar la sostenibilità. Da sempre centrale nella strategia, per il prossimo triennio l’obiettivo è rafforzare il posizionamento del Gruppo nell’ambito e rendere Banca Generali “punto di riferimento su tematiche ESG per tutti gli stakeholder”. L’impegno dell’Istituto continuerà a coinvolgere ogni livello della società, dai clienti fino agli azionisti, con uno sguardo sempre rivolto alle comunità e alle future generazioni. Diverse le iniziative in campo. Lato dipendenti, il focus verterà su work-life balance, Diversity e Inclusion. In tema di sostenibilità ambientale, Banca Generali raggiungerà zero emissioni nette entro il 2040. La Banca si è detta inoltre pronta a sottoscrivere gli impegni sia del Principle of Responsible Investment (PRI) che della Task Force on Climate-related Financial Disclosures. In aggiunta, entro il 2024 il Gruppo intende toccare quota 40% di prodotti ESG sul totale delle soluzioni gestite.

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Private Banking, Banca Generali conferma 2021 positivo: i suoi consulenti i più produttivi

Banca Generali si conferma ancora una volta tra gli istituti private banking leader in Italia. Sotto i riflettori i risultati ottenuti nel 2021 dai consulenti del Gruppo.

Private banking, con 3,5 milioni di raccolta pro capite la rete di Banca Generali guadagna la leadership

Lo scorso anno la raccolta complessiva registrata da Banca Generali ha toccato, oltre ogni previsione, quota 7,7 miliardi di euro. Un risultato storico per l’Istituto di private banking guidato da Gian Maria Mossa che, sull’onda del trend di crescita, ha lanciato il suo nuovo Piano triennale. A contribuire in maniera decisiva al successo del Gruppo la rete di oltre 2mila tra consulenti e wealth advisor. A confermarlo sono i dati recentemente diffusi da Assoreti, con i consulenti di Banca Generali che nel 2021 si piazzano al primo posto in Italia per produttività pro capite. Con una raccolta di 3,55 milioni ciascuno, hanno superato realtà come Fineco Bank (3,53), CheBanca! (2,99) BNL (2,82), Allianz (2,35) e Credem (1,91). La rete è stata capace di intercettare al meglio il boom che ha caratterizzato il 2021 della consulenza finanziaria, con una raccolta netta e un risparmio gestito che in Italia si sono attestati rispettivamente a 57,3 e a 43 miliardi.

Private banking, per i consulenti di Banca Generali un 2021 di successi

La rete di Banca Generali non si è distinta solo nella raccolta. Sempre secondo Assoreti, gli oltre 2mila banker guidati dal Vice Direttore Generale Marco Bernardi hanno rafforzato la propria leadership anche per quanto riguarda gli asset. I consulenti dell’Istituto di private banking hanno infatti chiuso il 2021 con 39,2 milioni di euro di asset pro capite, confermandosi al primo posto. Nella classifica stilata da Assoreti seguono Banca Euromobiliare, Credem, Fineco e Fideuram. Che per gli advisor di Banca Generali il 2021 si sarebbe rivelato un anno di grandi soddisfazioni lo si era capito già prima di guardare i numeri di Assoreti. Oltre ad ottenere per il settimo anno consecutivo il primato come miglior rete di consulenti in Italia secondo l’Istituto Tedesco di Qualità e Finanza, grazie ai suoi consulenti la Banca ha vinto numerosi premi, classificandosi come miglior istituto in Italia agli International Business Magazine Awards, ai Citywire Awards e ai Global Private Banking Awards 2021.

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Osservatorio Banca Generali: semestre in crescita per il Private Banking

L’andamento positivo del Private Banking sembra essere confermato anche per i prossimi mesi. Banca Generali: diverse le variabili che hanno contribuito al fenomeno.

Banca Generali: Private Banking Index a +125 rispetto al 2020

Con l’arrivo dei vaccini e l’attenuazione dell’emergenza sanitaria, oggi sotto controllo nella maggior parte dei Paesi, l’economia sta mostrando segnali decisi di ripartenza. Il sentimento di incertezza sta lentamente lasciando spazio ad un vero e proprio entusiasmo. Un clima che oggi consente al Private Banking di proseguire nel trend di crescita. A dirlo è il Private Banking Index (PB-I) dell’Osservatorio targato Banca Generali e LIUC. Lanciato in collaborazione con BlackRock e BNPParibas, il PB-I nasce con l’obiettivo di rappresentare in maniera efficace lo stato di salute del settore. L’indice parte dal 2016 con un valore di 100 punti base. Quest’anno ha registrato un valore di oltre 125 punti rispetto al 2020, confermandone l’andamento positivo registrato fin dall’inizio, anche se in maniera leggermente contenuta. Trend che, secondo i numeri dell’Osservatorio di Banca Generali, è destinato a durare anche nel prossimo semestre.

Banca Generali: i driver della crescita del settore del Private Banking

Oggi le persone sono sempre più alla ricerca di punti di riferimento. La pandemia e l’emergenza climatica hanno generato la nascita di nuovi bisogni. Nei prossimi mesi ciò andrà ad influenzare le prospettive di crescita del Private Banking, spiega Banca Generali. Due le variabili: da un lato la disponibilità di prodotti dedicati alle nuove esigenze, dall’altra anche una cultura finanziaria sempre più diffusa. Tuttavia i driver della crescita sono 4: relazione di fiducia tra banker e cliente, tassi di interesse, l’allocazione degli investitori, il boom dei fondi sostenibili. Tra gli obiettivi principali del settore del Private Banking, sempre secondo l’Osservatorio, quello di scardinare la convinzione, radicata soprattutto in Italia, che mantenere la liquidità sui conti correnti sia una forma di investimento sicura, senza considerare gli effetti dell’inflazione e dell’aumento dei costi di gestione sul potere d’acquisto.

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Private Banking, Banca Generali è il miglior istituto in Italia secondo Citywire

Banca Generali primeggia anche nei Citywire Private Banking Awards 2021: "Premio riconosce modello di business e lavoro concreto dei consulenti".

Private Banking, ai Citywire Awards il successo del modello targato Banca Generali

Dopo gli International Business Magazine Awards, Banca Generali ottiene un nuovo riconoscimento che ne testimonia l’eccellenza nel settore bancario. La realtà guidata da Gian Maria Mossa è stata infatti nominata come "Miglior Private Bank Italiana" durante i Citywire Italia Private Banking Awards 2021. Istituiti quest’anno dal gruppo editoriale britannico specializzato nell’analisi dei money managers, gli Awards nascono con lo scopo di riconoscere e valorizzare l’eccellenza nell’industria della tutela e dello sviluppo dei grandi patrimoni. La premiazione si è tenuta a Milano, in un evento organizzato a Palazzo Parigi. A ricevere il premio assegnato a Banca Generali Stefano Lenti, Responsabile Area Consulenti Finanziari. L’Istituto ha avuto il merito di distinguersi rispetto a competitors del livello di Intesa San Paolo e Bnl-Bnp Private Banking. Un risultato possibile, secondo il parere del comitato tecnico, grazie alla qualità dei servizi offerti ma soprattutto ad un modello di business unico nel suo genere.

Banca Generali leader del Private Banking

"Il nostro modello di business – si legge nel comunicato ufficiale di Banca Generalirappresenta ad oggi un unicum in Italia per il suo livello di indipendenza e per la capacità di integrare al proprio interno i migliori servizi di pianificazione patrimoniale per la clientela private". Uno dei punti di forza del leader del Private Banking è l’attenzione rivolta alle innovazioni digitali. Ne è un esempio la piattaforma proprietaria "BG Personal Advisory", che permette la ricerca di soluzioni personalizzate e l’analisi, la pianificazione e il monitoraggio in tempo reale dei patrimoni. Ma il successo del modello di Banca Generali alla prima edizione dei Citywire Italia Private Banking Awards è merito soprattutto della rete dei consulenti. Oltre 2mila tra private bankers e wealth advisor costantemente formati e aggiornati per rispondere prontamente alle nuove esigenze emerse in particolare durante la pandemia: "Il premio riconosce il lavoro concreto di tutti i nostri consulenti sul territorio in prima linea per portare aiuto alle famiglie nelle complesse sfide in un contesto sempre più ricco di variabili".

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Banca Generali: l’Istituto di Private Banking lancia un nuovo servizio digitale di art advisory

Private Banking: con la nuova piattaforma digitale interamente dedicata al settore dell’arte, Banca Generali estende la propria gamma di servizi di digital wealth management.

Banca Generali

Private Banking: arriva la nuova piattaforma di Banca Generali per l’art advisory

Banca Generali lancia un nuovo servizio digitale di art advisory. Leader nel Private Banking, l’Istituto nell’ottica di estendere la propria gamma di servizi di digital wealth management ha sviluppato una nuova infrastruttura informatica interamente dedicata alla consulenza sul patrimonio artistico. "Oggi sempre più clienti ci chiedono informazioni sui servizi di art advisory, specialmente quelli legati alla conservazione e alla valorizzazione delle opere", ha illustrato il Responsabile del Wealth Management Franco Dentella: si tratta di asset, ha aggiunto, che "molto spesso giacciono dimenticate nelle case di molte famiglie italiane". Realtà primaria di Private Banking, Banca Generali si dedicherà dunque anche all’art advisory, ampliando ulteriormente lo storico ecosistema di partnership con i principali operatori del settore.

Banca Generali: crescente domanda di art advisory nel Private Banking

La rete di consulenti di Banca Generali, guidata dal Vice Direttore Generale Marco Bernardi, è costituita da oltre 2.000 private banker e wealth advisor. Professionisti nell’ambito del Private Banking, possono da oggi contare anche sull’innovativa piattaforma concepita per dare risposte efficaci a ogni singola segnalazione del cliente in materia di opere d’arte. Sviluppato sul sistema gestionale di Polaris, il servizio permette al consulente di inviare alla struttura di art advisory di Banca Generali una segnalazione puntuale delle necessità del cliente, seguendone l’intero iter di elaborazione. "Questa nuova piattaforma digitale va proprio nella direzione di rispondere con efficacia e immediatezza a questa crescente domanda", ha aggiunto Franco Dentella: un servizio che "potenzia la gamma d’offerta di soluzioni di digital wealth management a disposizione dei nostri professionisti e che completa il nostro storico ecosistema di partnership con primari operatori del settore per valutazioni, perizie e consulenze, ma anche per avere accesso a tutto il mondo delle aste". La piattaforma si affianca agli accordi già siglati dall’Istituto di Private Banking con Open Care, Art Difender, Art Rite e Christie’s, completando un’offerta di consulenza su patrimoni artistici e collezioni senza eguali nel Paese.

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Il 20 e 21 giugno a Roma torna il grande evento Basilea 3 2011

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  • 17 Giugno 2011

Il 20 e 21 giugno 2011, al Palazzo dei Congressi di Roma, torna il più grande appuntamento annuale sui temi di Basilea 3, dove tutti i professionisti coinvolti si ritrovano, si aggiornano, si confrontano.

L’Evento Basilea 3 sarà finalizzato ad identificare le priorità strategiche per adeguare il modello organizzativo e gestionale al fine di gestire, anche a livello micro, i cambiamenti indotti dalla revisione della regolamentazione di Basilea.

Il format, ormai consolidato, prevederà sessioni plenarie e sessioni parallele di approfondimento sui temi più importanti legati all’applicazione delle nuove normative.

Prenota subito la tua partecipazione Iscrivendoti Online oppure con la Scheda Cartacea di Adesione sul sito www.abieventi.it!

Numerosi sono gli sponsor ed i relatori che hanno confermato la partecipazione:
Mario Anolli Università Cattolica del Sacro Cuore
Andrea Appeddu Moody’s Analytics
Luigi Armeli Banca Europea per gli Investimenti
Giampiero Bambagioni Tecnoborsa e UNECE REM
Enzo Barba Accenture
Marco Berlanda Banco Popolare
Luca Bertalot European Mortgage Federation
Lorenzo Bocchi Prometeia
Lucio Bonavitacola Clifford Chance
Marina Brogi Università La Sapienza
Riccardo Bruno Clessidra SGR
Claudia Bugno Ministero dello Sviluppo Economico
David Canestri Banca Etruria
Andrea Caponera ABI
Gabriele Cappellini Fondo Italiano d’Investimento SGR
Stefano Caselli Università Bocconi
Pietro Ceolin UBI Banca
Maria Costante Banca Monte dei Paschi di Siena
Maurizio Cravero UniCredit
Giovanni Da Pozzo Assoconfidi
Rocco D’Acunto Bain & Company
Giacomo De Laurentis Università Bocconi
Umberto Filotto Assofin e Università di Roma Tor Vergata
Luca Marco Fiumara Reag 4 loans
Lorenzo Gai Università di Firenze
Paolo Galli Banca Akros
Luca Giannini ABI
Paolo Gianturco Deloitte Consulting
Tommaso Giordani Barclays Bank
Rossano Giuppa Banca di Credito Cooperativo di Roma
Francesco Grande CRIF Decision Solutions
Claudio Levorato Manutencoop
Giuseppe Lusignani Università di Bologna
Anselmo Marmonti SAS
Rainer Masera Università Guglielmo Marconi
Stefano Matalucci Cerved Group
Daniela Migliasso Intesa Sanpaolo
Luisa Monti CRIF
Mika Mustakallio MORS Software
Giuseppe Niolu KPMG Advisory
Alessandro Odello Bain & Company
Gianluca Oricchio CBM University
Paolo Palliola Cassa di Risparmio di San Miniato
Domenico Palmieri Associazione Italiana Politiche Industriali
Renato Panichi Standard & Poor’s
Andrea Partesotti Prometeia
Federico Peretti Banca Sella Holding
Marco Polito Cassa di Compensazione e Garanzia
Giuseppe Quaglia Ernst & Young
Ramona Rabbi CRIF
Thomas Rangel Hilt UniCredit
Roberto Rati UniCredit
Gerardo Rescigno Banca Monte dei Paschi di Siena
Andrea Resti Università Bocconi
Maria Ricucci CRIF
Roberto Rinaldi Banca d’Italia
Giovanni Sabatini ABI
Francesco Saita Università Bocconi
Fabio Salis Gruppo Cariparma – Crédit Argicole
Ettorina Schiaffonati Capgemini
Gianfranco Torriero ABI
Giacomo Vadi Banca Monte dei Paschi di Siena
Laura Zaccaria ABI

Maggiori informazioni sul sito www.abieventi.it o contattando la Segreteria Organizzativa: tel. 06 86389705 ; email[email protected]

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Il 20 e 21 giugno 2011 a Roma prende il via il grande evento Basilea 3 2011. Le priorità per le banche e per le imprese

Il 20 e 21 giugno 2011, al Palazzo dei Congressi di Roma, torna il più grande appuntamento annuale sui temi di Basilea 3, dove tutti i professionisti coinvolti si ritrovano, si aggiornano, si confrontano. Il format, ormai consolidato, prevederà sessioni plenarie e sessioni parallele di approfondimento sui temi più importanti legati all’applicazione delle nuove normative.

In attesa del grande evento annuale ABI su Basilea 3, è possibile guardare i video dell’evento dell’edizione passata. L’evento si rivolge a: Banche e Imprese. Responsabili delle Aree: Credito, Finanza, Corporate, Risk Management, Internal Auditing, Commerciale, Investment Banking, Project Finance, Legale, Organizzazione e Sistemi Informativi, Studi, Marketing.

Nella riunione del G20 che si è tenuta l’11 e 12 novembre 2010 a Seul, sono state sancite le regole finali di Basilea 3. 
E’ giunto così al termine il riesame del sistema normativo fissato dall’Accordo di Basilea. Oltre al fondamentale impatto macro, la revisione del framework normativo ha imposto numerose modifiche allo scenario regolamentare e ha comportato un rilevante impatto sui modelli di business degli intermediari finanziari.
Sono molti gli scenari aperti, e le banche devono prepararsi adesso. L’attenzione deve focalizzarsi sulla valutazione delle conseguenze strategico-organizzative, al fine di rivedere, laddove “necessario”, l’attuale modello operativo. L’Evento Basilea 3 sarà quindi finalizzato ad identificare le priorità strategiche per adeguare il modello organizzativo e gestionale al fine di gestire, anche a livello micro, i cambiamenti indotti dalla revisione della regolamentazione.
Maggiori informazioni sul nostro sito www.abieventi.it o contattando la nostra Segreteria Organizzativa: tel. 06 86389705; email: [email protected].

Registrazione online all’evento ABI Basilea 3 2011: http://www.abieventi.it/booking/1268/

Scarica il pdf della scheda cartacea d’iscrizione all’evento ABI – Basilea 3 2011: http://www.abieventi.it/public/files/eventi/schede-di-iscrizione/ed/Basilea-3-2011_Scheda-Iscrizione_ED.pdf

Consulta il programma dell’evento ABI- Basilea 3 2011: http://www.abieventi.it/eventi/1268/basilea-3-2011/#programma

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