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Come è costituito un campo da golf

Il golf finora è sempre stato considerato un sport praticato solo dall’èlite, ma negli ultimi anni si sta diffondendo e la sua popolarità tra le persone sta crescendo.
I fattori positivi sono molti, per esempio è rilassante e benefico, privo di rischi per la salute e praticamente senza alcuna controindicazione, non richiede preparazione atletica se non un po’ di stretching prima della partita o dell’allenamento, consente di trascorrere alcune ore all’aria aperta e ben si addice a qualunque età, esistono scuole che accolgono piccoli allievi già dai 5 anni e non vi sono limiti superiori d’età per le sua pratica. I campi da golf sono in genere costituiti da 9, 18, 27 o 36 buche: questo perché una partita di golf si svolge in genere su 18 buche. Ogni buca è costituita da varie zone, alcune sempre presenti; altre invece sono difficoltà che esistono solo in buche specifiche, e vengono perciò definite ostacoli.

L’area di partenza (tee) è una zona con erba accuratamente rasata, da cui i golfisti partono per il gioco di una buca. I giocatori devono colpire per la prima volta entro o dietro degli speciali paletti: se partono oltre rischiano una penalità o il loro colpo può essere annullato. Da questo punto in genere si supporta la pallina con uno speciale strumento chiamato tee, che consiste in un piccolo pezzo di legno o plastica che si conficca nel terreno. In ogni buca esistono più aree di partenza, per uomini e per donne che, essendo in media più corte nei tiri lunghi, partono con un vantaggio; inoltre, i tee per i professionisti sono arretrati rispetto a quelli per i dilettanti.

Nella costruzione campi golf, si deve tener presente il disegno d’insieme, dalle buche ai possibili vari ostacoli. Molte buche possiedono qualche ostacolo, per rendere il gioco della stessa più difficile ma anche avvincente. Esistono i bunkers, in genere ai lati del fairway o prima di un putting green, che rendono difficoltosa l’uscita essendo pieni di sabbia. Gli ostacoli d’acqua frontali, indicati da paletti gialli, e laterali, segnalati invece con paletti rossi, sono costituiti da fiumi, mari, laghi, ruscelli ma anche pozze profonde e vuote, da cui è sempre difficile giocare ed è invece comune perdere una palla. È possibile giocare da un ostacolo d’acqua, ma senza toccare il terreno prima di effettuare il colpo. Se invece si preferisce estrarre la palla al di fuori dell’ostacolo oppure se la palla è persa all’interno dell’ostacolo, è possibile droppare la palla secondo alcune regole, con la penalità di un colpo.

Nel momento della progettazione campi golf, un momento importante è quello del putting green, l’area con erba più rasata, entro la quale si trova la buca con la bandierina.

Il fairway è un’area estesa costituita da erba rasata in modo da rendere facile il gioco della palla. Di norma, si estende da poco oltre l’area di partenza fino ad arrivare nei pressi del putting green della buca, e orizzontalmente per qualche decina di metri. Ai lati del fairway c’è il rough, ovvero erba molto alta che rende difficile il gioco della palla, designato per punire quei giocatori che non tirano dritti. Il fairway di una buca non è sempre diritto: può curvare a destra o a sinistra nel corso della buca: questo viene definito come dogleg.

A cura di Martina Meneghetti
Posizione Srl – Società Consulenza Marketing

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