Crisi finanziaria, lavoro precario, notizie catastrofiche al telegiornale … queste ed altre sono le ragioni che fomentano le ansie degli italiani.
L’ansia, o per lo meno i disturbi della paura, sembrano essere in continuo aumento tra gli italiani. L’allarme arriva da Eurodap, l’Associazione Europea disturbi attacchi di panico, che ha condotto un’indagine su un campione di 600 persone, di cui addirittura il 70% ha dichiarato di considerare il mondo un posto insidioso, una condizione che ovviamente crea costanti stati di allarme. I motivi di questi disturbi possono essere diversi, possono dipendere sia dalla genealogia famiglia che da fattori ambientali, e varie sono le tecniche usate per prevenire e curare tali stati di malessere.
I fattori ambientali, in particolare, sono da tenere in considerazione: tra le cause che maggiormente incidono sullo stato ansioso degli italiani ci sono, secondo i ricercatori, le notizie allarmanti e talora catastrofiche diffuse dai telegiornali. Se da una parte è vero che l’informazione ha già fin troppi filtri, dall’altro bisogna però ammettere che le immagini trasmesse dai telegiornali sono sempre più esplicite e violente, e sicuramente contribuiscono agli stati di malessere dei telespettatori. Il disturbo della paura, in particolare, di cui sembra soffrire un numero sempre crescente di italiani, deriva infatti in parte dalla sensazione di pericolo avvertita dagli spettatori che apprendono delle notizie allarmanti, notizie che in questo periodo, tra crisi economica, precarietà, casi di cronaca nera e guerre, di sicuro non mancano. Notizie di questo genere fanno nascere in molti la sensazione di vivere in un mondo ostile, in cui qualcosa di terribile e senza rimedio potrebbe accadere da un momento all’altro. L’epoca in cui viviamo ci mette di sicuro del suo: la precarietà che sembra aver investito tutti i settori, partendo da quello lavorativo e diffondendosi di conseguenza a quello economico, relazionale e così via, ci ha anche privato di alcuni punti fissi, il che si manifesta in una situazione diffusa di allarmismo.
Combattere questi stati di malessere non è sempre facile, anche se dai corsi pensiero positivo a quelli focalizzati sullo sviluppo personale le possibili soluzioni offerte sono davvero tante e variegate. Gli stati di malessere che colpiscono molte persone, d’altra parte, sono dei problemi veramente seri, che possono avere delle ripercussioni anche gravi sia a livello mentale che fisico, provocando mal di testa e irascibilità, gastriti e insonnia, tachicardia e stati di ansia veri e propri, e richiedendo in certi casi l’intervento di uno specialista. Una delle ultime novità in materia di terapie contro ansia e stress è la cura istantanea, o “istant therapy”, ossia una psicoterapia molto più rapida rispetto a quella canonica: una soluzione certamente al passo con i tempi, se è vero che in tempi di crisi si è chiaramente più stressati, e quindi più facilmente bisognosi di cure, ma al contempo si guadagna meno, e dunque si può investire meno denaro nella cura di sé. Naturalmente questo tipo di terapia non è efficace in caso di gravi patologie, ma può essere utile per la prevenzione di stati ansiogeni gravi.
Altri tipi di metodi per curare ansia, come la psicoanalisi transgenerazionale, partono dal presupposto che molti stati di malessere non dipendono unicamente da fattori ambientali, ma anche da fattori genetici. I fattori ereditari, infatti, contribuirebbero agli stati di ansia e malessere per il 40%, mentre i fattori ambientali per il restante 60%.
Fattori ambientali e genetici, dunque, sono alla base dei disturbi di molti italiani, disturbi che non bisognerebbe sottovalutare.
Articolo a cura di Francesca Tessarollo
Prima Posizione Srl – trade marketing mix