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Hera, sale al 94,4% la raccolta differenziata recuperata

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  • 10 Novembre 2016

La multiutility brucia le tappe dell’agenda europea sull’economia circolare e, in occasione di Ecomondo, presenta le nuove edizioni dei propri report di sostenibilità, a cui da quest’anno si aggiunge “I mille volti del servizio”, centrato sui servizi dedicati al cliente. Trasparenza e certificazione a 360° in una logica di valore condiviso.

L’Unione Europea chiama, Hera risponde. Nell’ambito della transizione verso un’economia circolare, l’obiettivo fissato nel 2015 da Bruxelles sulla riduzione del ricorso alla discarica (<10% entro il 2030) è stato già raggiunto e superato da Hera, che lo scorso anno è scesa all’8,6%, migliorando le proprie performance rispetto al 2014 e segnando un netto vantaggio rispetto alla media nazionale (34%).

A dirlo sono i numeri, chiari e certificati, contenuti nella settima edizione di Sulle tracce dei rifiuti, il report sulla tracciabilità dei rifiuti che la multiutility ha presentato oggi a Rimini, in occasione di Ecomondo, assieme alle altre pubblicazioni che fotografano l’impegno e i risultati del Gruppo in favore della qualità dell’acqua e dell’efficienza energetica, in una logica di trasparenza e valore condiviso. Battesimo, inoltre, per I mille volti del servizio, nuovissimo report dedicato al cliente e ai progetti innovativi per il territorio e la comunità.

 

Sale a 27 euro il beneficio economico per famiglia grazie alla migliore qualità della raccolta differenziata

Ottime notizie – dunque – per tutti i cittadini, le cui buone pratiche continuano a essere valorizzate al meglio da Hera, che nel 2015 ha recuperato il 94,4% dei rifiuti differenziati. Il dato, di evidente importanza ambientale, ha permesso un beneficio per famiglia di 27 euro – pari all’11% della bolletta – che supera la media nazionale (22 euro) e che, grazie anche alle risorse impiantistiche messe in campo dalla multiutility, è previsto in ulteriore aumento nel corso di quest’anno. A tutto vantaggio della green economy, nella quale – anche grazie all’impegno di Hera – è stato dato lavoro a 18 mila persone, lungo una filiera che nel complesso riguarda 191 impianti di recupero ed esprime un fatturato annuo di 10 miliardi di euro. Eccellenti, inoltre, i risultati conseguiti sul fronte del riciclo degli imballaggi, dove il Gruppo – con un 64% – ha già quasi raggiunto l’obiettivo del 65% stabilito dall’Unione Europea per il 2025 (e che risulta già superato nel territorio servito da Hera in Emilia Romagna). E manca pochissimo, infine, per tagliare il traguardo europeo sul tasso di riciclo complessivo dei rifiuti urbani, fissato per il 2020 al 50%: nel 2015, infatti, la multiutility si è già attestata al 48%.

 

5,5 milioni di euro di risparmio annuo per i progetti di efficienza energetica

Analoghi successi si riscontrano sul fronte dell’efficienza energetica, come certificato dal report Valore all’Energia, giunto alla seconda edizione. Attraverso azioni di miglioramento condotte ad ampio raggio su processi e impianti, anche in collaborazione con altre imprese, dal 2007 ad oggi Hera ha risparmiato 676 mila tonnellate di petrolio equivalente (tep), pari al consumo di 475 famiglie e corrispondenti a 1,3 milioni di tonnellate di CO2. Già 6, inoltre, le società del Gruppo che hanno conseguito la certificazione Iso 50001 per l’uso efficiente dell’energia, segno di un impegno diffuso e trasversale che dal 2013 ad oggi ha portato a una diminuzione complessiva dei consumi energetici pari al 2,5% – importante tappa di avvicinamento all’obiettivo del 3% fissato per il 2017. A pochi giorni dalle notizie dell’Arpa sul superamento dei livelli di PM10 lungo la via Emilia, l’impegno di Hera acquista così un significato ulteriore: già individuati progetti di risparmio per circa 6.000 tep, pari alla mancata emissione di 11.000 tonnellate di CO2. Ma i vantaggi derivanti da questo impegno non riguardano solo l’ambiente: gli interventi pianificati e in parte già realizzati dal Gruppo determinano infatti un risparmio annuo di circa 5,5 milioni di euro, dei quali 2,7 milioni sono relativi al solo servizio idrico, con conseguenti benefici sulle bollette dei cittadini. Hera, infine, aiuta le aziende del territorio nello sviluppo di sistemi efficienti per il consumo di energia, con team dedicati che aumentano la loro competitività cogliendo le sfide sull’uso efficiente delle risorse contenute nel piano del Governo Industria 4.0.

 

Acqua del rubinetto buona, controllata ed economica, al costo di soli 0,2 centesimi di euro per litro

Promossa a pieni voti anche l’acqua del rubinetto, come rendicontato nell’ottava edizione del report In buone acque, con cui Hera certifica il proprio impegno nel garantire un’acqua di rete buona, controllata ed economica. Il 99,9% dei controlli fatti, con circa 2 mila analisi al giorno, indica il pieno rispetto dei requisiti di legge. Al costo di soli 2 euro per mille litri, inoltre, l’acqua del rubinetto consente a ogni famiglia di risparmiare 270 euro all’anno rispetto all’acqua in bottiglia e di contribuire al contempo ad evitare la produzione di plastica. Nel solo 2015, nel territorio servito da Hera il 35% dei cittadini ha scelto l’acqua del rubinetto, evitando la produzione di 245 milioni di bottiglie, che avrebbero riempito 113 mila cassonetti. Tanti i motivi di soddisfazione anche sugli investimenti: solo nel 2015, infatti, il Gruppo ha investito oltre 127 milioni di euro. Nel territorio servito da Hera gli investimenti per abitante sono stati pari a 41 euro, ben al di sopra del dato nazionale (28 euro). Significativo l’impegno del Gruppo sul fronte della depurazione, con tanti progetti fra i quali spicca il Piano per la salvaguardia della balneazione di Rimini, la più grande opera di risanamento idrico mai realizzata in Italia.

 

Il cliente al centro, con tutele per i clienti in difficoltà economica e bollette rateizzate per 119 milioni nel solo 2015

Prima edizione, infine, per I mille volti del servizio, report dedicato ai tanti impegni assunti dal Gruppo a favore del cliente, con notizie e approfondimenti sui progetti innovativi realizzati per il territorio e la comunità in materia di educazione ambientale, recupero di eccedenze alimentari, riuso di ingombranti ancora in buono stato e di farmaci non ancora scaduti. Nel 2015 Hera ha rateizzato bollette per un valore complessivo di 119 milioni, aiutando famiglie e imprese in un periodo economicamente non semplice. Inoltre i sostegni tariffari nel 2015, fra servizi idrici ed energetici, hanno superato complessivamente gli 8 milioni di euro, anche attraverso l’erogazione di bonus e agevolazioni che vanno ad aggiungersi a quelli previsti dall’Authority. Ma l’azione di Hera – fatta di radicamento territoriale, innovazione e vicinanza al cliente – è raccontata anche da molti altri indicatori: 170 stazioni ecologiche per la raccolta differenziata, 123 sportelli con tempi di attesa contenuti (meno di 12 minuti), call center differenziati per target, circa 14% dei clienti con la bolletta elettronica (primato italiano nel campo delle utility), performance superiori agli obblighi di legge per quanto riguarda la sicurezza del servizio, e tutele a garanzia del cliente anche superiori rispetto a quelle stabilite dall’Authority.

 

Venier: “i territori serviti da Hera all’avanguardia in Italia e in Europa su acqua, energia e rifiuti”

“Il nostro impegno nella reportistica di sostenibilità – dichiara Stefano Venier, Amministratore Delegato del Gruppo Hera – certifica i risultati di un’azione ad ampio raggio condotta dal Gruppo nell’interesse delle proprie comunità di riferimento e dei cittadini che ne fanno parte. Grazie a una crescita industriale portata avanti con grande attenzione ai temi ambientali – continua Venier – i territori raggiunti dai nostri servizi vantano oggi, in Italia e in Europa, casi di eccellenza e avanguardia in materia di acqua, energia e rifiuti. Ecco perché intendiamo proseguire nel segno di un continuo miglioramento e in una logica di valore condiviso che abbia a cuore l’interesse di tutti. In effetti – conclude l’AD di Hera – rilevo con soddisfazione come servendosi dei nostri servizi le famiglie abbiano potuto godere di benefici superiori alle medie nazionali, con un valore economico trasferito al territorio che per il solo 2015 è stato di 1,6 miliardi di euro.”

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Differenziare serve: sale al 94,3% il recupero dei rifiuti raccolti da Hera

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  • 25 Settembre 2015

On line la sesta edizione del report “Sulle tracce dei rifiuti”: dati e mappe per scoprire dove va a finire la raccolta differenziata, già arrivata a quota 51,6% nel bolognese, che alimenta l’economia circolare del recupero e dà lavoro a 17.000 dipendenti in 188 impianti

La sfida dell’economia circolare: così si controlla la filiera del riciclo

Tracciare la filiera del riciclo, dare garanzie sull’effettivo recupero della raccolta differenziata, rendere chiaro il processo che si attiva grazie allo sforzo dei cittadini e il contributo dell’azienda.

Sono questi gli obiettivi di “Sulle tracce dei rifiuti”, il report, giunto alla sesta edizione, con cui il Gruppo Hera illustra ogni anno i dati sull’effettivo avvio a recupero dei rifiuti raccolti in modo differenziato.

Uno sforzo di trasparenza per mettere in luce il forte impegno dell’azienda sul fronte della sostenibilità, che si snoda durante tutto il processo di gestione dei rifiuti, dalla raccolta fino al recupero finale: una filiera chiave della cosiddetta economia circolare e della green economy.

Il recupero della raccolta differenziata sale a quota 94,3%

I dati contenuti in “Sulle tracce dei rifiuti”, anche quest’anno verificati dall’ente di certificazione indipendente DNV-GL, danno conto dei risultati raggiunti in Emilia-Romagna, Marche e nel Nord Est, che parlano chiaro: nel 2014 è stato recuperato il 94,3% di verde, organico, carta, plastica, vetro, legno, metallo e ferro, in crescita rispetto al 93,8% dell’anno precedente.

In media, dunque, la quantità di rifiuti scartata dagli impianti nel processo di recupero (perché, ad esempio, non idonea a essere riciclata o inquinata da corpi estranei) è complessivamente di appena il 5,7%. 

Quasi 200 le aziende della green economy coinvolte, che danno lavoro a 17.000 persone

Nel report sono riportate 8 mappe, una per ciascun materiale raccolto, che permettono di scoprire quali e dove sono i principali impianti che si occupano del recupero finale dei rifiuti. In totale gli impianti coinvolti sono ben 188, di cui 6 nel bolognese (in prevalenza impianti di compostaggio), gestiti da 167 aziende, 46 delle quali con sede nel territorio servito dal Gruppo Hera.

I 188 impianti, con un fatturato totale di circa 10 miliardi di euro, occupano complessivamente 17.000 persone. Dati che evidenziano un elevato grado di avanzamento nella transizione da una economia lineare, in cui i prodotti sono destinati a diventare rifiuti e a finire in discarica, a un’economia con più recupero, per questo detta “circolare”.

Queste attività si accompagnano alle altre iniziative del Gruppo che promuovono il riuso di prodotti, quali “FarmacoAmico” e “CiboAmico”, che nel 2014 hanno interessato beni per un valore complessivo di circa 380.000 euro, e “Cambia il finale”, che ha consentito di recuperare e riutilizzare oltre 450 tonnellate di ingombranti.

Del ferro non si butta via niente, del verde e del legno quasi nulla

Dall’analisi dei dati, al primo posto per percentuale di recupero si colloca il ferro: se ne raccolgono 2,5 kg per abitante e il 99,1% viene reimmesso sul mercato o trasformato per il riuso nelle industrie metallurgiche o nelle acciaierie. Anche del verde si recupera tantissimo: nel 2014 nel territorio gestito da Hera il 99% di sfalci e potature (69,2 i kg procapite raccolti) hanno trovato nuova vita negli impianti di compostaggio producendo fertilizzanti e terricci o, in misura minore, negli impianti a biomasse ricavandone energia rinnovabile. Dei 18,5 kg di legno per abitante raccolti, ne è stato recuperato il 98,1% per la produzione di pannelli, cippato o pellet. La plastica, in particolare, viene recuperata all’80,7% (24,8 kg per abitante raccolti) mentre la carta al 96,4% (60 kg raccolti per abitante). L’organico si attesta al 91,1% (con 53,4 kg annuali per abitante raccolti), il vetro al 93,7% (31,7 i kg procapite raccolti). Infine, i metalli contenuti negli imballaggi in alluminio, acciaio e banda stagnata, al 92,9%.

 

Raccolta differenziata del Gruppo al 56% nei primi 8 mesi del 2015, a quota 51,6% nel bolognese

Il miglioramento della percentuale di rifiuti recuperati è legata anche ai buoni progressi della raccolta differenziata: nelle province dell’Emilia-Romagna servite da Hera il dato ha già raggiunto nei primi 8 mesi del 2015 il 56% (14 punti percentuali sopra la media nazionale del 42,3%), grazie ai molteplici progetti attivati nei diversi territori. Nel bolognese ad agosto 2015 la raccolta differenziata è arrivata al 51,6%, anche grazie ai primi risultati dei progetti nel capoluogo.

Più qualità, meno costi: grazie alla differenziata si risparmiano fino a 25 euro all’anno

Lo scorso anno nel territorio servito da Hera la spesa media per il servizio di igiene urbana di una famiglia media di 3 persone in una casa di 80 mq è stata di 238 euro. Grazie a una raccolta differenziata di qualità è stato stimato per il 2014 un risparmio di circa 25 euro per famiglia, pari al 10,5% della bolletta. La legge prevede, infatti, che dai costi del servizio di raccolta differenziata, che vanno a comporre le tariffe, vengano detratti sia i contributi che gestori e Comuni ricevono dal Conai (Consorzio nazionale imballaggi) sia i ricavi derivanti dalla vendita del materiale. Il Conai, che non ha fini di lucro e si occupa di avviare a effettivo recupero i rifiuti di imballaggio, si finanzia tramite i contributi delle aziende che producono imballaggi e la vendita dei materiali raccolti. In questo modo può riconoscere dei contributi economici a Comuni e gestori, utili a sostenere la raccolta differenziata. Nel 2014 i ricavi ottenuti dal Conai e dalla vendita dei materiali sono stati pari 27,8 milioni di euro, che hanno coperto il 27% dei costi dei servizi per la raccolta differenziata. Separare bene i rifiuti, quindi, fa bene all’ambiente e anche al portafoglio.

Tutti i dati sono disponibili on line nella sezione interattiva e navigabile all’indirizzo www.gruppohera.it/sulletraccedeirifiuti.

Il report cartaceo sarà in distribuzione nei prossimi giorni anche presso le stazioni ecologiche, gli urp dei comuni più grandi e i principali sportelli clienti del Gruppo.

Venier: “Ancora un passo nella crescita del recupero, che vede protagonisti i cittadini e il Gruppo”

“Siamo l’unico gestore a pubblicare un report di questo tipo in Italia, uno strumento di trasparenza verso i cittadini che si aggiunge alla rendicontazione che il Gruppo porta avanti da anni con il Bilancio di Sostenibilità – commenta Stefano Venier, Amministratore Delegato del Gruppo Hera. “I risultati positivi sui quantitativi recuperati e sulla differenziata dimostrano l’impegno sempre maggiore del nostro Gruppo nel migliorare l’efficienza di tutta la filiera del riciclo, settore chiave della green economy. Questi risultati sono stati possibili grazie alla realizzazione sul territorio di una decina di impianti esclusivamente dedicati a queste filiere, come ad esempio i biodigestori, che recuperano la frazione organica e producono energia elettrica, e impianti di selezione a lettura ottica per i rifiuti secchi. La volontà è di ridurre sempre di più i conferimenti in discarica: siamo partiti 12 anni fa dal 49% e oggi siamo già scesi al 12,9% (la media nazionale è il 38%) ma non vogliamo fermarci e al 2019 l’obiettivo è di arrivare al 6,8%”.

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Differenziare serve: sale al 93,8% il recupero dei rifiuti raccolti

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  • 13 Novembre 2014

Presentata a Ecomondo la quinta edizione di “Sulle tracce dei rifiuti”: il report Hera per scoprire dove va a finire la raccolta differenziata

Tracciare la filiera del riciclo, dare garanzie sull’effettivo recupero dei rifiuti, rendere chiaro il processo che si attiva grazie allo sforzo dei cittadini nel fare la raccolta differenziata. Sono questi gli obiettivi di “Sulle tracce dei rifiuti”, il report con cui il Gruppo Hera illustra ogni anno i dati sull’effettivo avvio a recupero dei rifiuti raccolti in modo differenziato. Il report, giunto alla quinta edizione, è stato presentato oggi a Rimini a Ecomondo, la più importante fiera dedicata al mondo del riciclo e alle energie rinnovabili.

 

Secondo i dati contenuti in “Sulle tracce dei rifiuti”, in Emilia-Romagna e nel Nord Est, i risultati parlano chiaro: nel 2013 è stato recuperato il 93,8% di verde, organico, carta, plastica, vetro, legno, metallo e ferro. Un dato in leggero miglioramento rispetto al 2012, quando si è recuperato il 93,5%.

 

Dall’analisi dei dati, anche quest’anno verificati dall’ente di certificazione indipendente DNV-GL, si nota subito che il materiale che si può recuperare totalmente è il ferro: se ne raccolgono 2,3 kg per abitante e il 100% viene reimmesso sul mercato o trasformato per il riuso nelle industrie metallurgiche o nelle acciaierie. Anche del verde si recupera tantissimo: nel 2013 nel territorio gestito da Hera il 96,6% di sfalci e potature hanno trovato nuova vita negli impianti di compostaggio producendo fertilizzanti e terricci o, in misura minore, in impianti a biomasse producendo energia rinnovabile. Il legno è stato recuperato per il 97,3% (sui 18,1 kg raccolti per abitante) ed è servito a produrre pannelli, cippato o pellet. La plastica, in particolare, viene recuperata all’87% (nel 2012 era all’84,9%), mentre il recupero della carta viaggia ora intorno al 93,8% (sui 61,6 kg raccolti per abitante). L’organico si attesta al 91,5% (con 48 kg annuali per abitanti), il vetro al 94,1%. Infine, i metalli come gli imballaggi in alluminio, acciaio e banda stagnata, al 94%.

 

Il miglioramento della percentuale di rifiuti recuperati è legata anche ai buoni progressi della raccolta differenziata: nelle province dell’Emilia-Romagna servite da Hera il dato ha già raggiunto nei primi 9 mesi del 2014 il 54%, in aumento di oltre un punto percentuale rispetto allo stesso periodo del 2012 e di oltre 10 punti percentuali sopra la media nazionale (43,3%).

 


 

“Il report che abbiamo presentato oggi è unico in Italia: è una finestra di trasparenza verso i cittadini, che si aggiunge alla rendicontazione che il Gruppo porta avanti da anni con il Bilancio di Sostenibilità e con il report In Buone Acque sulla qualità dell’acqua del rubinetto” ha commentato Stefano Venier, Amministratore Delegato del Gruppo Hera. “I risultati positivi sui quantitativi recuperati e sulla differenziata dimostrano l’impegno sempre maggiore del nostro Gruppo nel migliorare l’efficienza di tutta la filiera del riciclo, settore chiave della green economy. A questi numeri siamo arrivati anche grazie a oltre 2 miliardi di euro di investimenti negli ultimi 12 anni: uno sforzo importante che vale 800 milioni di euro all’anno di indotto solo per la parte generata da Hera. Abbiamo inoltre dotato il territorio di impianti come i biodigestori, che recuperano la frazione organica e producono energia elettrica, e di impianti di selezione a lettura ottica per i rifiuti secchi. La tecnologia, da un lato, e lo sforzo dei cittadini, dall’altro, sono quindi gli ingredienti chiave per una ricetta vincente, che proietta il territorio gestito da Hera tra quelli più virtuosi in Europa nella gestione dei rifiuti”.

 

Tutti i dati sono disponibili on line nella sezione dedicata www.gruppohera.it/sulletraccedeirifiuti.

 

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Hera: sale al 53,7% la raccolta differenziata del 1° semestre

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  • 22 Ottobre 2013

Cresce di 3,5 punti percentuali, nel primo semestre 2013, la raccolta differenziata sul territorio emiliano romagnolo gestito da Hera, rispetto all’analogo periodo dello scorso anno, raggiungendo quota 53,7%. Un dato che prosegue il positivo trend medio di crescita costante negli ultimi 4 anni, pari a 2,5 punti percentuali all’anno.

Su questo tema, il report “Sulle tracce dei rifiuti”, appena pubblicato da Hera e aggiornato con i dati del 2012 (verificati dal prestigioso istituto indipendente DNV Business Assurance), indica che il 93,5% di quanto raccolto in modo differenziato sul territorio gestito dalla multiutility viene effettivamente avviato a recupero, contribuendo così a limitare il consumo di materie prime.

L’analisi è unica nel suo genere in Italia, andando nella direzione indicata dall’Unione Europea che punta l’attenzione sulla quantità di materiale effettivamente recuperato e non più solamente sulla percentuale di raccolta differenziata.

 

Per rendere trasparente il processo che segue l’impegno quotidiano di ciascuno nel fare la raccolta differenziata, è sempre più necessario riportare informazioni chiare e puntuali sull’effettivo riciclo e recupero dei materiali raccolti, rispondendo così anche a dubbi e osservazioni dei cittadini. Per questo Hera ha ideato e realizzato “Sulle tracce dei rifiuti”, il cui obiettivo principale è fornire garanzie sull’avvenuto recupero dei materiali separati. Hera ha quindi seguito le diverse tipologie di rifiuto differenziato raccolte nel 2012 sul territorio servito, lungo tutto il tragitto che separa il cassonetto dall’effettiva re-immissione nel ciclo produttivo della materia recuperata. Dall’analisi è emerso che, mediamente, la quantità di rifiuti scartata dagli impianti nel processo di recupero (perché, ad esempio, non idonea ad essere riciclata o inquinata da corpi estranei) è di appena il 6,5%.

 

“I risultati positivi della raccolta differenziata di questo primo semestre – commenta Maurizio Chiarini, Amministratore Delegato di Hera – confermano il forte impegno di Hera per migliorare efficienza ed efficacia lungo tutta la filiera ambientale. Per proseguire anche in futuro su questo virtuoso percorso il Gruppo dovrà continuare a fare leva su due elementi che già oggi orientano le nostre azioni: una forte propensione all’innovazione tecnologica e alla sperimentazione di soluzioni innovative, sia nella raccolta che nel recupero, e una continua attività di sensibilizzazione dei cittadini, per valorizzare il loro impegno sulla raccolta differenziata. In questa direzione si colloca “Sulle tracce dei rifiuti”, un report unico in Italia a dimostrazione dell’impegno del Gruppo Hera per un’informazione trasparente sulla filiera del recupero”.

 

Tutti i dati inseriti nell’opuscolo sono anche disponibili sul sito web http://www.gruppohera.it/sulletraccedeirifiuti.

 

 

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Raccolta differenziata: con l’App ButtaBene è tutto più semplice!

– Comunicato stampa

“ButtaBene”, l’applicazione che aiuta i cittadini a svolgere la raccolta differenziata, è ora disponibile per iPhone e Android. L’applicazione è stata ideata dall’azienda lucchese “Tutto Per l’Ambiente” la quale, da sempre, contribuisce alla salvaguardia e al rispetto dell’ambiente.

In un mondo sempre più invaso dai rifiuti e da un’errata raccolta degli stessi era necessario creare qualcosa che aiutasse in modo concreto i privati cittadini a svolgerela raccolta differenziata.

Troppo spesso, tutti noi, ci ritroviamo davanti all’ennesimo rifiuto da smaltire ponendoci la domanda: “e ora dove lo butto?”. La vera mission di “ButtaBene” è risolvere questo problema.

Perché “ButtaBene”?

Perché le risorse della terra non sono infinite e serve una decisa virata verso modelli efficienti che riescano a mediare le nostre esigenze con le esigenze del pianeta. La raccolta differenziata dei rifiuti sono il punto di partenza dal quale non possiamo più prescindere.

Oltre 60 comuni di tutta Italia hanno già attivato la loro presenza su “ButtaBene”. Nel caso in cui il Comune di interesse non fosse ancora attivo è possibile sollecitarne l’inserimento sul sito buttabene.com semplicemente lasciando un’indirizzo email che verrà utilizzato per comunicare all’utente quando il suo Comune sarà attivo.

Come si utilizza l’App “ButtaBene”?

L’app “ButtaBene” è intuitiva e il suo utilizzo è un gioco da ragazzi. La prima cosa da fare è scaricare l’applicazione gratuita dall’AppStore per i possessori di iPhone, oppure da Google Play Store per gli utenti Android.

Una volta all’interno del menù è sufficiente geolocalizzarsi attraverso il comando specifico e, una volta avvenuta la geolocalizzazione, si è in grado di vedere il calendario della raccolta porta a porta relativo al Comune di interesse oltre alle stazioni ecologiche vicine dove poter smaltire i vari rifiuti.

Come differenziare un’accendino, un’asse da stiro, un pneumatico o addirittura un albero di Natale sintetico? “ButtaBene”, grazie ad un database di oltre 380 rifiuti in continuo aggiornamento, fornisce agli utenti tutte le risposte necessarie per smaltire i rifiuti come Madre Natura vuole!

Visitate il sito www.buttabene.com per maggiori informazioni sulla raccolta differenziata del vostro Comune oppure scaricate l’App gratuita “ButtaBene” su AppStore per iPhone o da Google Play Store per Android.

I Comuni interessati all’utilizzo dell’App possono contattare direttamente l’azienda per maggiori informazioni.

Tutto Per l’Ambiente S.r.l.
Via di Tiglio, 1611 L – 55100 Lucca
P.iva: 02239310465
Tel: +39 0583 1803910
E-mail: [email protected]
www.buttabene.com

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La tua azienda è green?

Le problematiche legate al rispetto della natura si stanno configurando sempre più spesso non solo come tematiche di tipo ambientale, ma anche come fattori legati al vantaggio competitivo rispetto ai competitor e come elementi rilevanti nell’ambito della scelta di un partner commerciale.

Non a caso documenti come la “Carbon Footprint” o i “Documenti di politica ambientale aziendale” pubblicati su brochure o siti aziendali testimoniano come le imprese considerino il rispetto dell’ambiente un aspetto da non sottovalutare.

Di seguito riportiamo alcuni semplici spunti per rispettare la natura anche in ambito corporate.

Nonostante la diffusione sempre più massiccia di computer e dispositivi digitali, continuiamo a stampare ancora un sacco di documenti. Se a questi aggiungiamo biglietti da visita, cataloghi e listini l’ammontare di carta utilizzata diventa ancora più consistente. Avete considerato l’opzione rappresentata dalla stampa su carta riciclata? Con l’evoluzione di tecnologie di stampa, la stampa di su carte riciclate sta raggiungendo standard qualitativi che nulla hanno da invidiare ai processi di stampa tradizionali.

Tra le problematiche legate alla stampa c’è quella legata allo smaltimento di cartucce per le stampanti e toner che non possono essere scaricate con noncuranza presso le normali piazzole ecologiche. Per questo tipo di rifiuti è opportuno contattare un’azienda predisposta per lo smaltimento.

Per quanto riguarda l’illuminazione, come testimoniano le più importanti fiere dell’illuminotecnica, il LED è la tecnologia di ultima generazione, capace di garantire ottime emissioni luminose e di ridurre sensibilmente i costi relativi all’energia elettrica.

Infine parlando di auto aziendali grazie al testo licenziato dalla Camera nell’agosto 2012, le aziende che volessero dotarsi di auto elettrice o ibride con l’intento di ridurre le emissioni di CO2 possono contate sugli ecoincentivi statali.

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Sulle tracce dei rifiuti: Hera premiata per la comunicazione responsabile

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  • 22 Novembre 2012

Un report, unico in Italia, denominato “Sulle tracce dei rifiuti”, che evidenzia al cittadino che percentuale della sua raccolta differenziata è stata effettivamente avviata a recupero e presso quali impianti è stata trattata. E’ questo il progetto che ha permesso a Hera di aggiudicarsi questa mattina il Premio Areté 2012 – Comunicazione Responsabile (categoria Comunicazione d’impresa).

L’attestazione, che ha visto Hera vincere la concorrenza di altri 40 progetti, promossi da importanti aziende italiane e multinazionali (fra cui anche diverse utility), pone l’accento sulla valenza comunicativa del progetto “Sulle tracce dei rifiuti” rendendo completamente trasparente la filiera del recupero rifiuti. Si forniscono infatti importanti informazioni rispetto alla raccolta differenziata e all’effettivo recupero dei materiali dimostrando che gli sforzi che i cittadini e il gestore impiegano quotidianamente nella raccolta differenziata sono di fondamentale importanza.

L’analisi, tra l’altro, segue lo spirito delle più recenti direttive europee in materia, che puntano l’attenzione soprattutto sulla quantità di materiale effettivamente recuperato, più che sulla semplice percentuale di raccolta differenziata.

L’ultimo report “Sulle tracce dei rifiuti” pubblicato lo scorso settembre su dati 2011, cofinanziato dalla Regione Emilia-Romagna e certificato da DNV Business Assurance, evidenzia come oltre il 93% di quanto i cittadini dei territori serviti da Hera conferiscono nei contenitori dei diversi materiali (verde, organico, plastica, carta, legno, vetro, ferro e metalli) viene avviato a effettivo recupero.

Per la sua realizzazione Hera ha seguito le diverse tipologie di rifiuto differenziato raccolte, lungo tutto il tragitto che separa il cassonetto dall’effettiva re-immissione nel ciclo produttivo della materia recuperata. Dallo studio è emerso che, mediamente, lungo il processo, la quantità di rifiuti scartata, perché, ad esempio, non idonea al recupero o inquinata da corpi estranei, è di appena il 6,6%. Tutto il resto, il 93,4% appunto, torna invece a nuova vita. Il dato è migliorato rispetto al monitoraggio precedente, che comunque aveva registrato un recupero effettivo del 92%.

 

Lo studio, attraverso un pieghevole, è stato reso disponibile presso tutti gli sportelli clienti Hera del territorio. Inoltre gli stessi dati, presentati in forma interattiva e con informazioni aggiuntive, sono stati pubblicati in un’apposita sezione del sito web Hera: www.gruppohera.it/sulletraccedeirifiuti.

 

Chiarini: “un report che nasce dal confronto con gli stakeholder” 

“Mediamente, nel territorio servito da Hera, si è superato il 50% di raccolta differenziata”, afferma Maurizio Chiarini, Amministratore Delegato Hera. “Questo dato, che siamo costantemente impegnati ad incrementare, non è oramai più sufficiente a spiegare tutti gli sforzi che l’azienda compie per rendere più sostenibile la gestione dei rifiuti. E’ necessario infatti intercettare il crescente bisogno di consapevolezza delle comunità rispetto a quanto accade lungo l’interro ciclo del recupero. Questo progetto nasce proprio dal confronto con i nostri stakeholder, che hanno manifestato a più riprese il desiderio di approfondire la destinazione della raccolta differenziata”.

 

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Arredo Urbano: Nuovo Cestino Ghost

Funzionalità, Design e Trasparenza

Ghost significa ordine, versatilità e attenzione verso l’ambiente. Come tutti i prodotti di arredo urbano Studio Città è il risultato di uno studio approfondito atto a soddisfare esigenze di massima funzionalità che incontrano scelte di design ed ergonomia, dando forma a un mix perfetto.

Pensato per gli spazi comuni come centri commerciali, fiere, aziende, uffici, aeroporti e stazioni, il cestino Ghost risponde alle crescenti richieste di sicurezza  antibomba, consentendo di visualizzare il contenuto dei sacchi raccogli rifiuti.

Un cestino modulare e componibile fino a quattro raccoglitori, per rendere l’attenzione all’ambiente un gesto facile per tutti, una semplificazione intelligente dei sistemi di raccolta differenziata che minimizza la manutenzione dei tradizionali bidoni.

Il cestino è disponibile nella versione con pedana auto posante o con palo da cementare.

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Al via il 9 gennaio la raccolta differenziata nel centro storico di Tarquinia

Partirà il 9 gennaio la raccolta differenziata nel centro storico di Tarquinia. Il sistema sarà basato su “Igenio” (di cui sono state acquistate quattro unità), un’attrezzatura mobile composta da sette vasche dove conferire plastica, carta, vetro con alluminio, umido, indifferenziato, oli esausti di tipo alimentare e pile. Le isole ecologiche saranno posizionate alla Barriera San Giusto, nel parcheggio vicino alla chiesa di San Francesco, a piazza Belvedere, in viale Bruschi Falgari, via dell’Orfanotrofio e via della Ripa. Ogni area sarà dotata di un cartello informativo e, nelle prime settimane, operatori ambientali aiuteranno i cittadini a usare correttamente “Igenio”. «Siamo a un punto di svolta nella gestione integrata del ciclo dei rifiuti. – afferma il sindaco Mauro Mazzola – Negli altri quartieri è attivo da un anno il porta a porta. I risultati sono ottimi, grazie anche alla collaborazione dei cittadini». Per le attività economiche del centro storico sarà avviata la raccolta differenziata a domicilio. Il loro numero non elevato consentirà di effettuare questo servizio in modo efficiente e con un ridotto dispendio di risorse umane e di mezzi. «Differenziare è un atto di cultura civica e ambientale. – dichiara l’assessore Sandro Celli – Cambieranno, in meglio, usi e abitudini. Servirà uno sforzo collettivo. L’Amministrazione ascolterà e recepirà le istanze dei cittadini, per rendere minimi i disagi e migliorare ulteriormente il sistema». Sarà prolungata fino al 21 gennaio l’apertura dell’ufficio istituito in via Felice Cavallotti n. 2 (ore 9.00-12.00, giorni festivi esclusi), per permettere a tutti gli utenti di prendere la chiavetta elettronica, necessaria ad aprire gli sportelli delle vasche d’“Igenio”. Dal 23 gennaio, sarà possibile ritirarla solo dopo accordo telefonico, chiamando il numero verde 800 804 333.

 

 

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Gremito il secondo incontro sulla raccolta differenziata nel centro storico

Sala consiliare gremita, il 5 gennaio, alla seconda e ultima riunione per illustrate il servizio della raccolta differenziata nel centro storico, che partirà dal 9 gennaio. L’assessore Sandro Celli e i tecnici dell’ATI Aimeri-Lanzi hanno risposto alle domande dei tanti cittadini, fornendo le informazioni sul sistema. Annunciato il prolungamento dell’apertura fino al 21 gennaio dell’ufficio istituito in via Felice Cavallotti (ore 9-12, giorni festivi esclusi), per permettere a tutti gli utenti di prendere la chiavetta elettronica. Dal 23 gennaio, sarà invece possibile ritirarla solo dopo accordo telefonico, chiamando il numero verde 800 804 333. Spiegato come usare “Igenio”, un’attrezzatura mobile con sette vasche per plastica, carta, vetro con alluminio, umido, indifferenziato, oli esausti di tipo alimentare e pile. Mostrate dove saranno poste le isole ecologiche mobili: alla Barriera San Giusto (ore 5.45-8.45, 9.30-13.15, 14-16), nel parcheggio vicino alla chiesa di San Francesco (ore 11.45-15.15, 17.30-19.45), a piazza Belvedere (ore 15.15-19.15), in viale Bruschi Falgari (ore 6.30-9.30, 10.15-14, 14.45-16.45), via dell’Orfanotrofio (ore 7.15-10.15, 11-14.45, 16.45-18.45) e via della Ripa (ore 8-11, 16-18.15). Ogni area sarà dotata di un cartello informativo e nelle prime settimane saranno presenti degli operatori ambientali. La mattina del 9 gennaio, i tradizionali cassonetti dell’immondizia saranno tolti.  Sottolineato come “Igenio” abbia incorporato un sistema di video-sorveglianza, per prevenire atti vandalici (le immagini registrate sono cancellate dopo 24 ore, come prevede la legge) e reiterati comportamenti scorretti nel gettare i rifiuti. Evidenziato anche come la chiavetta elettronica conteggi solo ed esclusivamente il numero di conferimenti effettuati dall’utente in ogni singolo contenitore. Fatto appello alla popolazione, perché vi sia una diffusa e convinta collaborazione, a garanzia di risultati sempre più lusinghieri. Ribadita la disponibilità dell’Amministrazione Comunale di ascoltare e recepire le istanze dei cittadini, per rendere minimi i disagi e migliorare ulteriormente il servizio.

 

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Seconda riunione con i residenti del centro storico di Tarquinia sulla raccolta differenziata

Secondo incontro giovedì 5 gennaio con i residenti del centro storico di Tarquinia, per illustrare il sistema della raccolta differenziata, che partirà da lunedì 9 gennaio. Alla riunione, fissata alle ore 17.30 nella sala consiliare del palazzo comunale, saranno presenti il sindaco Mauro Mazzola, l’assessore delegato Sandro Celli e i tecnici dell’ATI Aimeri-Lanzi. «Invito a partecipare chi non è stato al precedente incontro. – afferma l’assessore Celli – Daremo le informazioni necessarie a chiarire dubbi e incertezze. Ricordo inoltre che è stata prolungata l’apertura dell’ufficio istituito in via Felice Cavallotti n. 2, per dare la possibilità ai cittadini di ritirare la chiavetta elettronica, se non lo avessero ancora fatto». Il servizio sarà svolto con “Igenio”, un’attrezzatura mobile composta da sette vasche, dove conferire plastica, carta, vetro con alluminio, umido, indifferenziato, oli esausti e pile. Gettare i rifiuti sarà semplice: le persone dovranno usare la chiavetta elettronica avvicinandola ai sensori posti sui cassonetti per aprire gli ampi sportelli, che si richiuderanno da soli. “Igenio” ha incorporato un impianto di video-sorveglianza, per prevenire gli atti vandalici e i comportamenti non corretti nel buttare l’immondizia. Sei sono le isole ecologiche mobili (dotate di tabelle informative) che saranno posizionate con differenti orari di conferimento: alla Barriera San Giusto (ore 5.45-8.45, 9.30-13.15, 14-16), nel parcheggio vicino alla chiesa di San Francesco (ore 11.45-15.15, 17.30-19.45), a piazza Belvedere (ore 15.15-19.15), in viale Bruschi Falgari (ore 6.30-9.30, 10.15-14, 14.45-16.45), via dell’Orfanotrofio (ore 7.15-10.15, 11-14.45, 16.45-18.45) e via della Ripa (ore 8-11, 16-18.15).

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Incontro positivo con i residenti del centro storico di Tarquinia sulla raccolta differenziata

Positivo l’incontro con i cittadini del centro storico di Tarquinia, per spiegare il sistema della raccolta differenziata. Nella sala consiliare del palazzo comunale, il 12 dicembre, l’assessore delegato Sandro Celli e i tecnici dell’ATI Aimeri-Lanzi hanno illustrato le modalità del nuovo servizio, che partirà dal 9 gennaio. «La partecipazione numerosa è un segnale molto confortante. – sottolinea l’assessore Celli – Dimostra che c’è una forte sensibilità sul tema dei rifiuti. Nel corso della riunione, con gli operatori dell’ATI Aimeri-Lanzi, abbiamo spiegato i vari aspetti dell’iniziativa che cambierà usi e abitudini delle persone e concluderà un percorso intrapreso alla fine del 2011, con il coinvolgimento graduale di tutti i quartieri di Tarquinia. Una nuova riunione informativa si terrà il 5 gennaio alle ore 17.30». Architrave del progetto è “Igenio”, una struttura movibile scarrabile composta di sette vasche: cinque per conferire i rifiuti differenziati e due per raccogliere olio vegetale e batterie esauste. Le vasche saranno apribili con una chiavetta dotata di microchip. I residenti intestatari della TIA, muniti di documento d’identità e del bollettino di pagamento della tassa sull’immondizia, possono ritirarla fino al 16 dicembre, dalle ore 10 alle ore 13 e dalle ore 15 alle ore 18, e il 17 dicembre, dalle ore 10 alle ore 13, nell’ufficio istituito in via Felice Cavallotti n. 2. Insieme alla chiavetta sono dati un sottolavello gratuito, una fornitura di sacchi biodegradabili per l’umido e un vademecum informativo. «Già nel primo giorno, trecento persone si sono recate all’ufficio per avere il kit. – conclude l’assessore Celli – Fino al 17 dicembre, inoltre, “Igenio” rimarrà parcheggiato in via Felice Cavallotti per dare la possibilità alle persone, soprattutto agli anziani, di provare il funzionamento del mezzo insieme agli operatori ambientali». Le isole mobili dove sarà posizionato “Igenio” saranno la Barriera San Giusto, viale Bruschi Falgari, via di Porta Tarquinia, via dell’Orfanotrofio, via della Ripa e piazza Belvedere.

 

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Incontro con i commercianti del centro storico di Tarquinia sulla raccolta differenziata

L’assessore del Comune di Tarquinia Sandro Celli ha incontrato il 17 novembre i commercianti e i proprietari di ristoranti, bar, alimentari, pub ed enoteche per illustrare il servizio della raccolta differenziata che riguarderà le attività economiche del centro storico. La riunione, alla quale hanno partecipato i tecnici dell’ATI Aimeri-Lanzi, è stata un momento di confronto per dare chiarimenti e accogliere proposte sull’iniziativa. «Differenziare non è una scelta ma una necessità. – ha affermato l’assessore Celli – Per le attività economiche presenti all’interno della cinta muraria abbiamo vagliato varie ipotesi e la migliore è quella di effettuare il porta a porta. Il loro numero non elevato consente infatti di svolgere un servizio efficiente con un ridotto dispendio di risorse umane e di mezzi». L’assessore Celli e i tecnici dell’ATI Aimeri-Lanzi hanno dato ampia disponibilità nel trovare soluzioni condivise, che consentano agli operatori economici di avere i minori disagi possibili e, allo stesso tempo, di separare i rifiuti in modo corretto. «Stiamo studiando attentamente modalità e orari del porta a porta, modulandoli in base alle esigenze di ogni singola categoria. – ha sottolineato l’assessore delegato – Siamo disponibili al dialogo e siamo aperti a suggerimenti. Fondamentale sarà quindi la collaborazione tra tutte le parti». Nei prossimi giorni, intanto, l’Amministrazione farà partire un’adeguata campagna divulgativa sul servizio della raccolta differenziata nel centro storico. Diffonderà comunicati stampa, manifesti, brochure e volantini e allestirà un punto informativo in via Felice Cavallotti (nell’ex sede della Protezione Civile), rivolto alle utenze commerciali e domestiche.

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Lavorazione plastiche e possibilità di riciclo

In Italia le uniche plastiche ad essere riciclate sono quelle degli imballaggi,solo i loro produttori, infatti, pagano per la raccolta differenziata. Così il resto va al rogo.
Innanzitutto, plastica è un termine generico che raccoglie materiali diversi, a seconda della lavorazione e dello stampaggio plastica. Quelle che vengono riciclate sono solo plastiche da imballaggio (bottiglie, flaconi, sacchetti della spesa…). Tutto il resto, come i giocattoli per esempio, non viene preso in considerazione. Semplicemente per motivi economici: nessuno paga per raccoglierlo. I produttori di imballaggi, infatti, versano una quota per ogni tonnellata di materiale immesso sul mercato. Con questi soldi il CoRePla (Consorzio nazionale per la raccolta, il riciclaggio e il recupero dei rifiuti di imballaggi in plastica) compra ai Comuni la plastica della raccolta differenziata. Visto che il prezzo cresce con l’aumentare della quantità e della qualità della plastica, i soldi non basterebbero per pagare tutto.

Alcune plastiche, a seconda della lavorazione cui sono sottoposte e dei produttori materie plastiche, sono raccolte solo per il loro valore calorifero e destinate al termovalorizzatore, perché riciclarle non è economicamente vantaggioso. Si riciclano invece i polimeri utilizzati negli imballaggi e cioè il Pet (la plastica trasparente delle bottiglie e dei contenitori alimentari), il polietilene ad alta densità (Hdpe, quello dei flaconi) e a bassa densità (Ldpe, shopper e film di imballaggio della carta igienica o dello scottex), il polipropilene. L’importante è che ciò che si introduce sia pulito, cioè che non sia rimasto cibo o altro residuo organico al suo interno.

Vediamo però qualche numero. Nel 2008 sono stati immesse sul mercato circa 2.205.000 tonnellate di imballaggi. 673.000 sono state avviate al riciclo, mentre altre 554.000 sono state inviate al termovalorizzatore. Del recupero, circa 370.000 tonnellate sono imballaggi industriali, il resto invece arriva dai rifiuti urbani.

Ecco cosa accade. I comuni fanno la raccolta – ognuno a modo suo – e la plastica viene spedita a uno dei 39 impianti di selezione che lavorano per CoRePla. Prima di essere avviate al riciclo infatti, le plastiche devono essere sia separate da sostanze contaminanti (metallo o carta) sia divise a seconda della composizione chimica e delle caratteristiche. Ogni materiale ha un processo di lavorazione diverso. L’80 per cento del lavoro di selezione è automatizzato. Una volta selezionato, il materiale viene venduto dal consorzio agli impianti di riciclo a livello europeo attraverso aste telematiche.

Le applicazioni dei materiali riciclati sono innumerevoli: il Pet diventa maglioni, imbottitura o moquette; il polietilene, invece, viene impiegato per realizzare tappi, sacchi della spazzatura o manufatti per l’industria edile.
L’impiego di materie plastiche riciclate comporta un notevole risparmio economico, energetico e di emissioni. Basti pensare che per la produzione di un chilogrammo di plastica vergine servono due chilogrammi di petrolio. Rispetto alla produzione di materia prima vergine, rigenerare il Pet consente un taglio dei consumi energetici fino al 90 per cento, e delle emissioni di gas serra fino al 95 per cento.

Aspettando tecnologie che ci permettano di aumentare l’efficienza del sistema, si può agire per migliorare la qualità e la quantità della raccolta. Secondo CoRePla, il metodo porta a porta è il migliore, ma solo se condotto correttamente, per esempio prevedendo turni di raccolta frequenti.

Attualmente la raccolta differenziata è stata attivata in quasi 7.300 comuni e raggiunge più del 90 per cento della popolazione. La quantità di materiale raccolto varia però significativamente a seconda dell’area geografica: la raccolta procapite al Nord è pari a 13,2 chili, al Centro (Abruzzo Toscana, Lazio, e Molise) di 6,5 e al Sud 4,9.

A cura di Martina Meneghetti

Prima Posizione Srl – Esperto Web Marketing

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