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Investitori, quant’è dura comprare al minimo e vendere al massimo

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  • 21 Novembre 2017

I piccoli risparmiatori, specie quelli senza grandi competenze riguardo al funzionamento dei mercati, devono cominciare a fare i conti con dei nuovi principi di investimento. Di solito vorrebbero seguire la regola che prescrive di comprare un asset quando è ai minimi e venderlo quando è ai massimi. Il problema invece è che all’atto pratico si comportano nel modo inverso. Entrano cioè a mercato quando un asset sta viaggiando già a gonfie vele e poi spesso escono in fretta dalla posizione assunta per paura di bruciare i guadagni. In pratica confermano che euforia e timori sono i nemici numero uno degli investitori.

Gli errori degli investitori

investitoriL’errore che commettono è frutto di una sottovalutazione del problema. Come capire quando si è arrivati “ad un punto di minimo” o “di massimo”? Solo chi ha una certa esperienza può farlo, e non bastano strumenti classici come le bande di Bollinger oppure sapere come usare Fibonacci trading. Molti analisti sottolineano che quando gli investitori vendono le azioni sopravvalutate, la loro speranza di riprenderle poco dopo a prezzi più bassi di solito viene disattesa. Basterebbe invece rimanere investiti sull’asset originario per ottenere (statisticamente) delle performance più gratificanti.

Infatti le valutazioni su livelli elevati non è detto che si riallineino subito. Anzi spesso possono persistere per periodi di tempo molto prolungati, mostrando un indicatore ROC rate of change ad altissimi livelli. Pensiamo al Bitcoin: caso estremo, ma comunque indicativo. Molti qualche mese fa non credevano possibile che avrebbe resistito oltre i 1000 euro e hanno venduto. Oggi viaggia sugli 8mila euro. Per fare un esempio più ordinario, se un investitore nel 1992 avesse venduto azioni con valutazioni al novantesimo percentile, avrebbe dovuto aspettare ben 33 mesi prima di vederle tornare alla loro media storica (cinquantesimo percentile).

Ma c’è di più. La strategia “vendi ai massimi, compra ai minimi” storicamente ha registrato performance inferiori rispetto a una strategia attendista. Infatti se le quotazioni rimarranno elevate a lungo, uscendo troppo presto dal mercato gli investitori rischiano di lasciarsi sfuggire rendimenti interessanti. Peggio ancora se li colpisce la frenesia di rimediare ad una uscita troppo frettolosa rientrando troppo presto sul mercato a prezzi già elevati. La conclusione di questo discorso è che occorre conoscere bene i mercati per capire come attuare in concreto il principio “buy at min, sell at max”. E non è da tutti.

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Rendimenti più alti dal 1° gennaio 2012 per i Conti Deposito

Crisi, incertezza economica e quanto altro fanno temere il risparmiatore che vuole far fruttare i propri risparmi. Una delle scelte migliori e più convenienti non può essere altro che l’apertura di un conto deposito che, forse ancora pochi sanno, nella maggior parte dei casi non prevede costi né di apertura, né di gestione e tanto meno di chiusura. Il conto deposito è la miglior soluzione per chi desidera depositare delle somme per qualche mese o per 12 mesi avendo la sicurezza di far maturare degli interessi maggiori a quelli riconosciuti dal proprio conto corrente e poter nuovamente disporre dell’importo alla scadenza del vincolo. I conti deposito, come i conti correnti, aderiscono al FITD (Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi) che garantisce fino a 100.000 euro per ciascun intestatario.

Un altro punto a favore dei conti deposito è il taglio della ritenuta fiscale, a partire dal 1° gennaio 2012, sugli interessi maturati che passa dal 27% al 20%. Questa modifica aumenterà i rendimenti a discapito di altri prodotti come i Pronti Contro Termine (PCT) dove invece la tassazione crescerà dal presente 12,5% al 20%.

Nel ampio mercato delle offerte bancarie c’è però chi ha già pensato di proporre la nuova tassazione sui conti deposito, parliamo dell’offerta di Che Banca che già dallo scorso ottobre applica la tassazione al 20%. I vantaggi offerti dalla proposta Che Banca non terminano qui, infatti i clienti possono incassare gli interessi in anticipo, cosa che in tempo di crisi non fa mai male, sulle somme vincolate per 3, 6 o 12 mesi.

Ottimi sono i rendimenti offerti da Rendimax di Banca IFIS e ContosuIBL di IBL Banca che riconoscono rispettivamente un tasso netto del 3,32 (4,55% lordo) e 3,29% (4,50% lordo) per le somme vincolate un anno. Entrambe le proposte non sono però svincolabili non è quindi possibile prelevare i fondi prima della scadenza. Chi preferisce non vincolare i propri risparmi può considerare l’offertaDeposito Sicuro di Banca Marche che offre un tasso d’interesse del 3,60% annuo.

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Conti di Deposito: confronta tassi e rendimenti

Debutta oggi online il sito Conti Deposito che permette a tutti i risparmiatori di poter valutare in modo chiaro le offerte dei conti di deposito disponibili sul mercato.

Gli ultimi mesi hanno visto un fiorire di proposte e non è sempre facile reperire tutte le informazioni per confrontare agevolmentele proposte, i tassi ed i rendimenti offerti dalle varie banche. Fino a qualche anno fa il panorama era occupato principalmente da Conto Arancio di ING Direct e Che Banca, ma più recentemente a questi si sono aggiunti moltissimi conti deposito come, ad esempio, InMediolanum di Banca Mediolanum e Deposito Sicuro di Banca Marche. Questa concorrenza, oltre all’incremento del tasso della BCE, ha certamente favorito i risparmiatori permettendo di fruire di tassi di interesse maggiori rispetto agli ultimi anni.

Il sito nasce con l’obiettivo di permettere a tutti, anche ai meno esperti di finanza, di accedere a queste offerte e confrontare i vari conti deposito. Il sito non si vuole sostituire al tradizionale “contatto” con le banche ma ha scopo puramente informativo. Di ciascun conto è infatti presente una scheda riassuntiva con i tassi di interesse proposti, eventuali costi di apertura, eventuali limiti di giacenza e link ai fogli informativi emessi dalle banche con le condizioni applicate ai conti. Per agevolare la scelta è inoltre presente un utile strumento che confronta conti deposito e rendimenti sia sui depositi liberi che su quelli vincolati (per esempio 3, 6 o 12 mesi). Per aiutare coloro meno abituati ai termini finanziari è disponibile anche una pagina con risposte chiare alle domande più frequenti circa i conti deposito.

Trattandosi di un mercato in rapida evoluzione, anche grazie alla modifica che dal 1° gennaio 2012 porterà la tassazione sulle rendita dal 27% al 20% aumentando quindi i rendimenti, è stata creata una sezione che raccogliere gli aggiornamenti periodici dei tassi oltre ad anticipazioni ed eventuali promozioni.

Se desideri ulteriori informazioni sul miglior conto deposito e sui prodotti offerti dalle varie banche visita subito il sito www.conti-deposito.net

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Nel lungo termine meglio la casa dei Buoni del Tesoro

Dal 2002 ad oggi, chi ha investito in un appartamento a Bibione approfittando dello storico cambiamento della valuta in Europa ha fatto un affare. Calcolando infatti il rendimento di un immobile acquistato a fine 2001, alle soglie del passaggio dalla Lira all’Euro, scontando le spese accessorie si sarebbe garantito un rendimento migliore di quello dei Buoni del Tesoro Pluriennali, i BTP, nello stesso periodo.

Villaggio Planetarium Bibione

I titoli di stato italiani hanno infatti reso ogni anno in media il 3,2%, rivalutati in base al Rendistato lordo di inizio anno e al netto di imposte e commissioni (il 12,5% allo Stato e il 2,5% di norma chiesto dalle banche per coprire le spese). Europa RE ha calcolato che l’investimento immobiliare nello stesso periodo ha invece generato guadagni percentuali dal 4,5% al 9,5%, e quindi decisamente superiori. Anche qui, per ottenere un risultato reale sono state aggiunte le spese fiscali e notarili che normalmente si devono sostenere ai valori nominali dei beni così come riportati nel rapporto Nomisma di fine 2001, nella misura del 10%, mentre per i canoni di locazione si è aggiunto l’adeguamento all’inflazione e sottratto un forfettario 40% a titolo di imposte ed eventuali spese di manutenzione straordinaria.

Alla lettura dei dati puliti emerge dunque che l’investimento immobiliare ha reso a chi ha avuto l’accortezza d’investire in quel momento, un maggior guadagno dall’1,3% al 6,3% annuo rispetto ai titoli di stato a media-lunga scadenza. Si rileva come l’andamento positivo sia in buona parte legato alla rivalutazione degli immobili nel periodo 2002-2010, laddove i canoni di locazione hanno invece riscontrato un aumento minore o nullo.

Europa Re

Agenzia d’Affari Europa S.r.l.
Via delle Comete, 2
30028 – San Michele Al Tagliamento (VE), località Bibione

http://www.europare.com/

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