E’ di questi giorni la notizia della sentenza della Corte di Cassazione in materia di sicurezza che indirizza la responsabilità sui CdA nella persona di ciascun membro che ne faccia parte.
E’un passo molto significativo in un paese in cui le più famose cause per vere proprie stragi sul lavoro si sono concluse con condanne miti quando non ridicole di qualche sottoposto investito di responsabilità, ma non dotato dei mezzi per assolvere.
L’auspicio è che con questa sentenza i consiglieri d’amministrazione siano spinti naturalmente a gettare un occhio su quanto accade in azienda in particolare sulle condizioni di lavoro.
Si tratta di un problema non da poco per le migliaia di persone che siedono in un gran numero dei consigli di amministrazione che spesso sanno poco o nulla delle aziende che sono chiamati a controllare e si limitano ad adempimenti formali così come accade anche per sindaci e revisori contabili.
Il Codice Civile però prevede precisi adempimenti e poteri per tutti gli organi societari; al consiglio di amministrazione spettano senza ombra di dubbio quelli connessi all’indirizzo e controllo. Di qui la Cassazione ha srotolato il filo della responsabilità fino ai comportamenti delle società che procurino disastri ai danni della popolazione o dei lavoratori.
I consiglieri di amministrazione potranno essere chiamati a rispondere in solido dei danni provocati e associazioni come i sindacati potranno chiedere a loro volta i danni morali.
Non è immaginabile il potere senza la responsabilità in un paese civile, ma per decenni chi ha fatto impresa in Italia ha goduto di questa singolare esenzione di responsabilità.
L’auspicio è che l’innovazione del diritto porti a un cambiamento culturale all’interno dei consigli d’amministrazione e a maggiore attenzione alla sicurezza nelle attività più pericolose.
Un incentivo a migliorare le condizioni generali di sicurezza e la qualità del lavoro lo sta per offrire L’INAIL che ha messo a disposizione di tutte le aziende del territorio nazionale un fondo di 60 milioni di Euro per finanziamenti agevolati volti al miglioramento delle condizioni di sicurezza e qualità del lavoro.
In particolare, tali interventi prendono la forma di varie tipologie di investimenti, dalla formazione alla ristrutturazione e alla responsabilità sociale delle imprese.
Modifiche al layout produttivo, istallazione e sostituzione di attrezzature e macchine e modifica strutturale di impianti e ambienti di lavoro sono solo alcune delle spese finanziabili dal bando, che prevede anche contributi per progetti di formazione e per l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità aziendale come l’implementazione e la certificazione di sistemi di gestione della sicurezza sul lavoro (SGSL), l’adozione di modelli ex. D.Lgs 231/01 e di sistemi SA 8000.
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