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Vittima di un’insidia stradale?

L’avvocato Gianluca Mengoni spiega come e quando ottenere un risarcimento.

Un’insidia stradale come la presenza di olio o ghiaccio sull’asfalto, guardrail non in sicurezza, buche o tombini rotti, mancanza di segnaletica stradale ecc… può causare lesioni fisiche e materiali al malcapitato utente stradale. Ti sei trovato per caso in una situazione analoga? ti suggerisco di proseguire la lettura!

…E ADESSO?
Nelle situazione appena descritte e in altre circostanze simili si delinea una responsabilità della Pubblica Amministrazione che, in quanto gestore o proprietario del bene demaniale, deve risarcire i danni giudicabili da insidia stradale. Tutelati da una competente assistenza legale è necessario avanzare per raccomandata una richiesta danni nei confronti dell’ente competente – Autostrade per l’Italia, Anas, Comune o Provincia ecc…

LA GIURISPRUDENZA SULLA RESPONSABILITA’ DELLA P.A.
Nel recente passato si asseriva che fossero irrealizzabili per la P.A. azioni di controllo effettive sulla rete stradale pubblica data la sua vastità e l’uso generalizzato.
Era onere probatorio del danneggiato ai sensi dell’art. 2043 cc dimostrare il danno subito, la sua buona condotta, il nesso di causalità ed elemento soggettivo della colpa della P.A.: una “missione impossibile” provare il sinistro e ottenere il risarcimento.
La situazione cambia radicalmente con la sentenza della Cassazione n. 15384/06 che sostiene ai sensi dell’art. 2051 una responsabilità oggettiva della P.A. per la preservazione dei beni demaniali, responsabilità che può essere dimostrata evidenziando il nesso di causalità tra bene in custodia e danno.
In sede di processo verrà provato dal danneggiato che il sinistro si sia verificato come conseguenza della condizione lesiva o presunta tale propria della cosa (sentenza Cassazione 79637/12); la P.A. per liberarsi da ogni responsabilità dovrà dimostrare che il sinistro sia avvenuto o per caso fortuito o comportamento del danneggiato.

CASI IN CUI E’ LIMITATA O ESCLUSA OGNI RESPONSABILITA’ DELLA P.A.
Caso fortuito:
Degli esempi potrebbero essere una calamità naturale o il cantiere stradale dove l’area recintata è sotto la custodia dell’appaltatore: la P.A. dimostra che l’evento si sia verificato per un caso fortuito attribuibile ad un elemento esterno – forza maggiore, fatto del terzo o dal danneggiato stesso.
Comportamento del danneggiato con esclusione di colpa della P.A. o concorso di colpa
Chi si fosse trovato nella condizione di danneggiato per via di un proprio comportamento avverso al principio di autoresponsabilità – principio di diligenza e attenzione regolamentato dall’art. 1227cc – può vedere ridotta o perfino esclusa la responsabilità degli Enti Pubblici: il danneggiato dovrà in questi casi dimostrare il contrario.

COME AGISCONO LE COMPAGNIE ASSICURATRICI DELLE P.A.
Le assicurazioni cercano di trovare una causa di esclusione delle responsabilità delle P.A. per fatto riconducibile al danneggiato e con difficoltà si riesce ad essere risarciti al 100%.
Il consiglio è di interessare le Autorità e dimostrare il sinistro con testimonianze, ma soprattutto di avvalersi di una solida assistenza legale.

CASISTICHE
Vediamo un esempio di insidia stradale e come la giurisprudenza abbia proferito su di esso:
– Guard-rail non in sicurezza
La Cassazione Penale con sentenza n. 30190/13 ha condannato per omicidio colposo i vertici del Consorzio Autostrade Siciliane, per la morte di 4 giovani precipitati con l’auto da un viadotto dopo aver urtato il guard-rail di sinistra e sfondato quello di destra. La presenza di barriere inadatte hanno costituito un’insidia per gli ignari automobilisti, non avvertiti da alcuna segnaletica oltre al fatto che i recenti lavori di bitumatura avevano abbassato maggiormente l’altezza già insufficiente delle barriere di contenimento. I periti nominati dal Giudice hanno concluso che in caso di installazione di una barriera ad elevata capacità di contenimento (classe H4) il veicolo sarebbe stato contenuto in carreggiata e gli occupanti avrebbero probabilmente subito lesioni di media entità. (per ulteriori casistiche vi invitiamo alla lettura dell’articolo completo: “Vittima di un’insidia stradale? Come ottenere il risarcimento!” )

CONSULTO ONLINE
Tramite il servizio “Avvocato OnLine” l’Avvocato Gianluca Mengoni può conferire un parere introduttivo sulla risarcibilità o meno del sinistro in cui siete stati coinvolti evitandovi inutili spese legali e mediche. Vi invitiamo alla lettura dell’articolo sulle insidie stradali presente nel sito ufficiale dell’avv. Mengoni per una visione completa di normative e possibili costi.

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Risarcimento dei danni spettanti al proprietario terzo trasportato

Risarcimento danni, nel caso d’incidente stradale, in cui alla guida del veicolo vi è una persona che non è proprietaria del veicolo stesso. Come funziona, tempi e modalità per il risaricmento.

È del 30 Agosto 2013 la nuova sentenza della Corte di Cassazione, sezione civile, in cui si indica che l’assicuratore non può respingere il risarcimento di un danno, nel caso di incidente stradale, quando alla guida vi è una persona non proprietaria del veicolo, ovvero non titolare della polizza.

Anche per la Corte di Giustizia Europea, le norme comunitarie sull’assicurazione obbligatoria della responsabilità civile auto predominano sulle normative nazionali che escludono, l’obbligo dell’assicuratore di risarcire la vittima di un incidente stradale, qualora l’incidente sia stato causato da un conducente non coperto dalla polizza assicurativa e la vittima del sinistro, passeggero del veicolo, sia assicurata per la guida di tale veicolo e abbia dato a tale conducente il permesso di guidarlo.

Tale sentenza scaturisce da una serie infinita di casistiche, tra cui il caso di un incidente automobilistico, in cui perse la vita il giovane conducente.

Mentre, il passeggero, e proprietario del veicolo subisce gravissimi danni, restando invalido al 100 per cento e inabile al lavoro.

Così, il superstite pretende, dagli eredi del guidatore e dalla società assicuratrice del veicolo, il risarcimento dei danni subiti.

La compagnia di assicurazione si oppone al risarcimento, perché il superstite era anche proprietario del veicolo e, in quanto tale,  non potendo essere considerato terzo trasportato, non aveva diritto al risarcimento.

Inizialmente, il tribunale condanna l’assicurazione a pagare l’indennizzo al superstite, anche se il Tribunale d’Appello non essendo del medesimo avviso, nega il risarcimento.

Fino all’ultima sentenza, del 2013, appunto, che tutela il proprietario-terzo trasportato e il suo diritto umano inviolabile alla salute, con l’obbligo dell’assicuratore a risarcire i danni, anche nel caso in cui la vittima sia il proprietario, passeggero, perché in precedenza ha consentito ad altri di guidare il veicolo.

Finendo una curiosità. La vicenda è accaduta nel 1992 e dopo vent’anni ancora non si è chiusa.

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Pedone investito: quando si ha diritto al risarcimento danni.

Un pedone investito da un’automobile ormai è un fatto spiacevole che accade ogni giorno. Pedoni investiti da auto in corsa che tranquilli camminano sulle strisce pedonali o sui marciapiedi.

Il risarcimento danni a carico degli automobilisti che hanno investito un pedone, è una cosa certa e trova conferma sull’art. 2054 del Codice Civile:
Il conducente di un veicolo senza guida di rotaie è obbligato a risarcire il danno prodotto a persone o a cose dalla circolazione del veicolo, se non prova di aver fatto tutto il possibile per evitare il danno. Nel caso di scontro tra veicoli si presume, fino a prova contraria, che ciascuno dei conducenti abbia concorso ugualmente a produrre il danno subito dai singoli veicoli.
Il proprietario del veicolo, o, in sua vece, l’usufruttuario (978 e seguenti) o l’acquirente con patto di riservato dominio (1523 e seguenti), è responsabile in solido (1292) col conducente, se non prova che la circolazione del veicolo è avvenuta contro la sua volontà.
In ogni caso le persone indicate dai commi precedenti sono responsabili dei danni derivati da vizi di costruzione o da difetto di manutenzione del veicolo
”.

In questo caso quello che si configura è un danno biologico, che prevede delle procedure di risarcimento e di valutazione specifiche.

Che cosa fare quando ci si trova in una situazione del genere? Risarcimento facile vi spiega come muoversi tra le leggi e le procedure per ottenere il risarcimento dei danni subiti.

Come prima cosa bisogna verificare l’esistenza di alcune condizioni, ad esempio il pedone investito si trovava fuori dalle strisce pedonali oppure la segnaletica stradale era talmente sbiadita, da essere invisibile al conducente del veicolo.

Durante l’incidente il soggetto investito, dopo aver constato le condizioni fisiche e psichiche, deve richiedere l’intervento delle forze dell’ordine e raccogliere tutte le informazioni necessarie del conducente del veicolo, compresi i dati dei testimoni presenti all’accaduto. Dopo bisogna recarsi al più vicino pronto soccorso, anche se non si riportano danni fisici è consigliabile fare tutti gli accertamenti del caso. Basta andare all’ospedale e chiedere di essere visitati perché siete stati investiti sulla strada.

La fase successiva è quella burocratica. Per ottenere il risarcimento danni è necessario procedere all’apertura del sinistro stradale, inviando una raccomandata con ricevuta di ritorno alla compagnia assicurativa del veicolo responsabile dell’incidente, inserendo tutti i documenti compresi quelli riguardanti il referto del Pronto Soccorso. I documenti del medico sono quelli più importanti per decretare l’ammontare del giusto risarcimento danni.

Prima di salutarvi e darvi appuntamento alla prossima notizia sul tema del risarcimento danni, abbiamo ritenuto opportuno pubblicare un paio di domande che ci fanno spesso alcuni lettori.

La responsabilità è sempre dell’automobilista? Per la serie…Il pedone ha sempre ragione?

La responsabilità non è da attribuire sempre e in ogni caso all’automobilista. Si può anche verificare un concorso di colpa nel caso in cui il pedone assuma azioni sbagliate. Ad esempio il pedone ha causato l’incidente perché ha attraversato improvvisamente la strada, e quindi per motivi legati alla sua cattiva condotta o distrazione.

Il risarcimento dei danni riguarda solo i pedoni che lavorano?

Il risarcimento danni del pedone investito riguarda tutti i casi, sia lavoratori che hanno subito una limitazione della capacità lavorativa a causa dell’infortunio, sia pedoni che non lavorano.

Per maggiori informazioni v’invitiamo a visitare il nostro sito internet www.risarcimento-danni.eu con un blog dedicato e ricco di informazioni in tema di risarcimento danni.

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Come comportarsi in caso d’incidente stradale?

La dinamica di un incidente spiegata con un racconto dove Tu sei il protagonista.
Questa guerra sulle strade, che in primis provoca 200.000 incidenti stradali ogni anno, è anche causa di danni a persone e cose che inevitabilmente, crea fortissimi contrasti tra chi ha subito il danno e deve ricevere il giusto risarcimento e chi ha provocato l’incidente e deve risarcire il danneggiato.

Per spiegarvi come vi dovete comportare in caso d’incidente stradale e per rendere più interessante un argomento non tanto divertente come questo, vi racconteremo una storia dove tu sarai il o la protagonista e il Signor Mario Verdi sarà lo sbadato di turno.
Sono le ore 08:00 e sei pronto per uscire da casa. Ti lavi i denti, esci dal bagno, prendi le chiavi della macchina ed esci da casa. Arrivato al cancello, ti sei dimenticato di prendere un indumento da lasciare in lavanderia prima di andare a lavorare. Torni indietro, apri la porta, prendi il vestito, esci nuovamente da casa, entri nella tua auto, metti la cintura di sicurezza e parti per la tua destinazione. Percorri il viale, passi un incrocio perché il semaforo è verde, ne passi un altro ancora verde e dici dentro di te “E vai oggi è un giorno fortunato”. Arrivi al terzo e questa volta è rosso, l’euforia si blocca come la tua auto, giustamente perché con il rosso non si passa. Alzi il volume della tua radio perché c’è un brano musicale che ti piace, cominci a canticchiarlo ma a un certo punto senti un colpo violento dietro di te. Il tuo corpo è sbalzato in avanti insieme alla tua auto, il tutto accompagnato da un forte boato con contorno di vetri che s’infrangono. Perdi un attimo il senso della realtà, ti chiedi cosa sia successo, cominci a toccarti e a prendere coscienza dei possibili danni sul tuo corpo. Un po’ stordito togli la cintura di sicurezza, per fortuna che la indossavi, apri lo sportello e scendi dalla tua auto. Soffri di male al collo e al braccio. Una volta sceso da quel che rimane del tuo mezzo, realizzi che un’altra auto ha sfondato il retro della tua. Dalla macchina scende un individuo sui venticinque anni che ti chiede immediatamente scusa, si accerta delle tue condizioni di salute e si assume tutta la responsabilità del sinistro stradale garantendoti che provvederà al giusto risarcimento. Nel frattempo il verde al semaforo è scattato, le auto che erano ferme al lato e quelle dietro ricominciano in maniera un po’ impacciata il loro cammino, un automobilista frettoloso vi chiede gentilmente “Ahooo e spostate ste macchine”. A questo punto, Mario Verdi ti chiede di firmare il CID (Modulo di constatazione amichevole o modulo blu). Ci pensi un attimo e accordata la versione, cominciate a compilare il CID. Nel frattempo hai già chiamato le forze dell’ordine visti gli ingenti danni riportati dal tuo veicolo. Hai notato che ci sono tre persone ferme vicino al luogo dell’incidente stradale, che avendo assistito all’accaduto, possono rilasciare una testimonianza.
Intanto arrivati gli agenti della polizia municipale, iniziano a prendere tutte le misure, per accertare le dinamiche dell’incidente e per poter, così, redigere il verbale. A questo punto hai la necessità di acquisire le generalità dei testimoni e rappresentare personalmente alle forze dell’ordine la dinamica dell’incidente.
Nel caso in cui hai subito lesioni personali, chiama il 118 oppure recati nel pronto soccorso più vicino.

Poniamo il caso che dopo l’incidente ti affidi a Risarcimento Facile. Ci invii tutta la documentazione necessaria sull’avvenuto sinistro stradale, come i dati dei veicoli coinvolti e quelli dei rispettivi proprietari. Il Modulo C.I.D. (Modulo di constatazione amichevole) e tutti i referti medici in caso ci fossero feriti.
Nel giro di tre giorni spediamo una raccomandata con ricevuta di ritorno alla compagnia assicurativa che ricevuta la documentazione, apre una posizione di sinistro stradale. A questo punto la stessa compagnia di assicurazione incarica un liquidatore e nomina un perito. Il nostro servizio sarà di riuscire ad ottenere il massimo risultato sul risarcimento del danno da sinistro stradale.
Il nostro impegno nella riuscita sta nel fatto che più riusciamo a farti ottenere più guadagniamo noi.
Tu non devi anticipare niente. Il nostro servizio è gratuito, sarà l’assicurazione a pagare la nostra parcella che non è sottratta alla somma totale del tuo risarcimento.
E se perdiamo la causa di risarcimento dei danni subiti? Anche in caso di sconfitta, il servizio rimane gratuito eccetto le spese accessorie. Per spese accessorie si intendono le spese da noi sostenute e documentate.

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Patavium rinnova il suo outfit online: nuovo sito e nuovi contenuti per i professionisti del risarcimento

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  • 22 Giugno 2012

In materia di risarcimento danni spesso rivolgerci a dei professionisti, con anni di esperienza alle spalle, è l’unica via per ottenere un risarcimento sicuro e veloce.

30 anni di casi risolti e 40.000 casi giustamente risarciti sono i numeri di Patavium, emanazione di Generale Risarcimenti, azienda formata da professionisti specializzati distribuiti su tutto il territorio nazionale, che ha da pochi giorni lanciato online la nuova versione del proprio sito internet Patavium.it.

L’azienda padovana specializzata in risarcimento sinistri ha infatti progettato il nuovo layout del sito in funzione delle esigenze del privato che sia alla ricerca di informazioni o di consulenza riguardo ad incidenti stradali, infortuni sul lavoro, casi di responsabilità medica, incidenti domestici o altri casi per i quali sia possibile richiedere il risarcimento di un danno subito. La nuova grafica del sito è semplice ed intuitiva, ed oltre alle informazioni di tipo tecnico riguardo all’azienda ed al settore dei risarcimenti, offre una sezione che raccoglie i contatti e gli indirizzi delle molte sedi sparse in tutta Italia.

Le novità più interessanti della nuova versione sono contenute nella sezione “altri casi”, che analizza i casi meno comuni, ma pur sempre possibili, di risarcimento danni:rivalsa del datore di lavoro, responsabilità civile terzi, fondo vittime della strada, sinistri mortali, polizze infortuni. Queste sezioni chiariscono quelle parti della sfera del risarcimento che pur non essendo molto diffuse, rappresentano delle casistiche per le quali l’azienda offre una consulenza a 360° grazie ai suoi consulenti, tutti iscritti al RUI, come da normativa ISVAP.

Altro strumento di approfondimento e di conoscenza per i visitatori del sito è la sezione “Novità legislative”, che raccoglie le sentenze significative per il settore del risarcimento danni e la sezione “News” che invece raccoglie novità sia in campo legislativo che sociale e di cronaca, riguardo al settore.

Serena R.

Prima Posizione Srl- web marketing agency

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Stanchezza e poca attenzione: le cause principali degli infortuni sul lavoro

<p>Ogni mestiere ha le sue particolarità, rischi e normative per tutelare i lavoratori nel migliore dei modi ed in base alle specifiche attività da svolgere e all’ambiente di lavoro, ma dati pubblicati recentemente a livello europeo mostrano come, in realtà, la maggior parte di infortuni sul lavoro possano attribuirsi a cause e comportamenti generali e non esclusivi di una o altra occupazione. </p>

<p>In questo modo, sarebbero misure di sicurezza primarie e atteggiamenti responsabili di base a limitare in gran misura il numero di accidenti sul lavoro, almeno per quanto riguarda la categoria “incidenti” ovvero gli eventi che provocano in modo immediato delle lesioni o addirittura <a href=”http://www.giesse.info/risarcimenti/ambiti-di-intervento/incidenti-ferroviari/”>morti sul lavoro</a>.</p>

<p>Questa distinzione è importante perché, non sono solo gli incidenti a rappresentare una minaccia per i lavoratori. Poiché questi sono esposti nel lungo termine a certi aspetti delle loro mansioni che possono danneggiare la loro salute benché gli effetti non siano immediati, e che tutto lavoro è inevitabilmente legato ad una certa quantità di stress, le politiche di sicurezza sul lavoro devono essere e sono indirizzate a tutelare il lavoratore anche di fronte a queste eventualità. </p>

<p>Per quanto riguarda gli accidenti quindi che provocano i danni immediati ai lavoratori e sui quali si focalizzano le ultime statistiche, risulta evidente che non è sufficiente attuare dei piani di adeguazione dell’ambiente di lavoro e delle procedure ma è anche fondamentale formare i propri dipendente e renderli consapevoli delle reali conseguenze che può avere un comportamento irresponsabile, spensierato o affrettato nel lavoro. Le aziende di risarcimento danni e i vari <a href=”http://www.giesse.info/it/colpa-medica.html”>avvocato del lavoro</a> indicano queste come eventualità principali nei casi di gestione di sinistri sul lavoro. </p>

<p>Tra le cause più comuni gli scivolamenti, cadute e inciampi per via di pavimenti bagnati o ostacoli nelle aree di passaggio, ma soprattutto la perdita di controllo di attrezzature, macchinari o mezzi di trasporto. Questi vanno dalle lesioni provocate ad esempio da affettatrici in ristoranti e macellerie alla guida di gru e la manipolazione di carichi pesanti: è quindi una fonte trasversale di rischio che si estende in più settori e per la quale il controllo periodico delle macchine e la massima cura nell’utilizzo sono fondamentali. Da uno studio pubblicato nel 2006 sempre a livello europeo (Eurostat 2006), emergeva già che la perdita di controllo dei macchinari e strumenti di lavoro è la causa principale degli incidenti fatali nel lavoro con un’incidenza del 41%.</p>

<p>Tra le lesioni più frequenti ci sono senza dubbio quelle muscolari causate dalla manipolazione di elementi pesanti, anche in contesti dove questa attività non è direttamente correlata alla mansione, come ad esempio in un ufficio. In secondo posto le lesioni nella schiena, alle quali contribuiscono le posizioni scomode o non corrette adottate nella postazione di lavoro e il mal di testa, sia per colpi che per cadute di oggetti. </p>

<p>Categoria a parte è l’infortunio in itinere ovvero gli incidenti che possono accadere alle persone negli spostamenti da e per il posto di lavoro. Questi, pur rappresentando una percentuale minore del totale di infortuni sul lavoro e sono uno dei pochi reparti che vanno contro la tendenza decrescente del numero complessivo di incidenti nelle statistiche sulla <a href=”http://www.giesse.info/it/chi-siamo/storia/index.html”>sicurezza lavoro</a>.</p>

<p>Formazione quindi come elemento principale, consapevolezza dalla parte del datore di lavoro e dei lavoratori, che non devono dimenticare, in caso di scadenze o stanchezza, che la loro sicurezza è l’assetto più importante per sé stessi e per l’azienda. </p><p></p>

A cura di Alba L<br>Prima Posizione Srl – combattere la <a href=”http://www.prima-posizione.it/CombatEasy/”>crisi economica</a>

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Fattori strutturali che alzano il prezzo della tua assicurazione auto

Il prezzo che ogni persona paga per l’assicurazione del proprio automobile dipende da una serie di fattori che risalgono alle caratteristiche demografiche e sociali di ogni guidatore come l’età, il reddito, il tipo di macchina e precedenti sanzioni per imprudenze stradali. Tuttavia, non sono solo questi elementi a determinare i prezzi, ritenuti troppo alti, delle assicurazioni di auto e moto varie, ma fattori macroeconomici e sociali che hanno derivato negli ultimi anni in costi sempre più alti.

Tra questi, il numero di persone che guidano senza assicurazione e che fa che le compagnie debbano gravare su quelli che effettivamente ce l’hanno anche il costo di questi automobilisti, i quali sono una delle principali cause dell’infortunistica stradale. Infatti, i conduttori non assicurati hanno dieci volte più probabilità di vedersi coinvolti in un caso di guida sotto effetti dell’alcool e sei volte più probabilità di guidare un veicolo non in regola con la legislazione vigente. L’associazione di automobilisti britannici stima che questo fattore somma in Inghilterra circa 30 euro al costo annuale di ogni polizza per gli indennizzi incidenti stradali.

Un altro fattore che influenza l’incremento dei prezzi delle assicurazioni e che è fuori del controllo del singolo richiedente è il consolidamento nel mercato di imprese offerenti di veicoli sostitutivi e in affitto. Da quando esiste questa opzione, le persone coinvolte in incidenti stradali si rivolgono alle imprese per avere una macchina o moto finché il proprio veicolo è di nuovo funzionante. Al momento di calcolare il risarcimento dovuto, questo costo è aggiunto alla cifra che l’assicurazione deve pagare, alzando in modo molto significativo il prezzo finale.

Inoltre, specialmente negli ultimi anni, si è verificato un aumento esponenziale delle denuncie e richiami di gestione danni mai visto prima. Le compagnie assicuratrici affermano che non solo le persone sono più proni a iniziare dei processi dopo un incidente con l’obiettivo di ricevere dei soldi in più, ma anche che sono proliferati i frodi per incassare da queste compagnie risarcimenti per incidenti premeditati o direttamente falsi. In più, la democratizzazione nel settore delle aziende di gestione sinistri, ora più vicine ai consumatori, ha fatto che l’assistenza legale sia più accessibile e che quindi aumentino i numeri di richieste presentate.

Ulteriori fattori che possono avere effetto sul prezzo delle polizze assicurative auto sono il paese di residenza e la legislazione in vigore. Paesi con normative stradali meno rigide hanno una probabilità maggiore di registrare costi più alti per le assicurazioni. Inoltre, un elevato tasso di criminalità o furti determina che il prezzo pagato dagli automobilisti per la propria assicurazione cresca.

Nonostante i prezzi non cessino di aumentare, le società di assicurazioni affermano che da oltre 10 anni il settore non registra guadagni e che le prime pagate per risarcimento danni sinistro sono superiori agli ingressi che versano gli assicurati. Questo fatto è dovuto soprattutto a questi e altri fattori strutturali che hanno alterato le dinamiche del settore assicurativo e che nella maggior parte dei casi hanno poco a che fare con le singole caratteristiche di ogni persona assicurata.

A cura di Alba L
Prima Posizione Srl – brand marketing

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Giesse per il risarcimento ai passeggeri della Concordia

Fino a quasi cinquecentomila euro in caso di morte e oltre 2500 euro per ogni bagaglio a mano perso nell’incidente nei pressi dell’Isola del Giglio, queste le stime che progetta Giesse Gestione Sinistri, società bellunese che da oltre 15 anni assiste i cittadini in casi di responsabilità civile e risarcimento di danni materiali e immateriali.

E’ in base ai danni materiali che emergono le prime considerazioni, sicuramente meno dolorose, dopo la tragedia. Con le perdite personali ancora da qualificare, e un gran numero di persone che cercano di orientarsi in una situazione così imprevista, Giesse ha pubblicato sul proprio sito un breve vademecum con in primi passi essenziali da compiere in vista dei rimborsi, i quali includono ricuperare tutta la documentazione associata al viaggio, redigere un elenco dei beni portati a bordo per i quali apportare documentazione a supporto ove possibile e conservare ogni testimonianza, sia in forma di filmato che in forma di dichiarazione scritta che possa contribuire a ricostruire gli avvenimenti, anche posteriori all’incidente.

Per quanto riguarda i danni materiali e le possessioni perse nel parziale affondamento della nave Costa Concordia, proprietà della genovese Costa Crociere, si prevede che, in base alla convenzione di Atene, ogni bagaglio a mano potrebbe essere risarcito con circa 2.700 euro, e che ogni bagaglio imbarcato potrebbe valere oltre i 4.000 euro. «I riscontri emergono dalla convenzione di Atene del 13 dicembre 1974 relativa al trasporto via mare di passeggeri e dei loro bagagli il cui testo andrà ora a disciplinare tempi e modi delle pratiche di risarcimento di tutti i passeggeri e lavoratori a bordo della Concordia» afferma Bruno Marusso di Giesse, il quale insieme al team di operatori legali della ditta bellunese studiano le procedure per velocizzare le pratiche dei loro clienti coinvolti nell’incidente del 13 gennaio.

Gestione Sinistri si occupa da 15 anni di risarcimento danni e tutela le persone che hanno subito lesioni lievi, gravi o gravissime e coloro che hanno perso un congiunto.

A cura di Alba L
Prima Posizione Srl – indicizzare sito internet

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Il sito di Patavium si arricchisce di sentenze importanti

Padova, 18 Gennaio 2012- Patavium srl, azienda con decennale esperienza nel settore dell’infortunistica stradale e del risarcimento danni in generale, decide di aggiungere al proprio sito internet la sezione News, dove poter raccogliere case histories e sentenze clamorose in materia di risarcimento danni.

Patavium è una società fondata a Padova nel 1981 da un gruppo di professionisti del settore assicurativo che decidono di investire tempo e risorse in quella che è certamente una delle prime società specializzate in infortunistica stradale; come in molti sanno negli anni ’80 l’infortunistica stradale era gestita dalle compagnie assicurative che non riuscendo ad offrire un servizio dedicato, esperti in materia e dovendo poi gestire anche i molti altri rami del settore assicurativo (i due grandi rami infatti sono il ramo danni ed il ramo vita, ciascuno dei quali comprende poi delle sottocategorie come i fondi pensionistici, le assicurazioni sulla casa ecc.) davano spesso ai clienti un servizio complessivamente poco soddisfacente fatto di iter burocratici complessi, tempi di attesa lunghi e risarcimento danni non adeguato.

Nel corso degli anni la storia di Patavium è poi continuata, con l’espansione e l’apertura di nuove sedi prima nel Veneto, poi in tutta Italia, fino a raggiungere un numero di 60 sedi in franchising su tutto il territorio nazionale.

Oltre a far parlare di sé per la puntualità e il particolare metodo di gestione delle pratiche, Patavium vuole fornire nel proprio sito internet anche uno spazio in cui poter trovare sentenze riguardanti particolari casi di risarcimenti danni o di sentenze di Organi Istituzionali, importanti per il settore.

La sezione News implementa la sua funzione principale, e cioè quella di fornire all’utente del sito notizie relative all’azienda, di una nuova funzione che si può definire di mera informazione sui più recenti avvenimenti in campo di risarcimento danni in Italia. Attualmente presenti nel sito infatti le sentenze del Tribunale di Modica, che ha condannato un medico a risarcire il danno provocato dallo stesso ad un neonato, al momento del parto e la sentenza della Cassazione che stabilisce che il pedone disattento è sempre colpevole, anche se investito.

Serena Rigato

Prima Posizione srl- siti per smartphone

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Errori medici: Strumenti di tutela per il personale sanitario

Le ultime statistiche hanno rilevato un aumento molto significativo del numero di denuncie per colpa media. Tanto è così, che la corte di Cassazione ha registrato un aumento del 200% delle cause presentate negli ultimo 10 anni. Il volume di casi presentati i precedenti 50 anni era rimasto sempre stabile, ma la maggiore informazione, così come la maggiore sensibilità e alternative per la gestione della responsabilità professionale medica hanno fatto che oggi, sempre di più, i medici siano sotto lo scrutinio di pazienti, ospedali, e autorità.

Il motivo più frequente di denuncia per negligenza medica è la ritardata diagnosi di malattie, soprattutto per quanto riguarda le discipline oncologica e ginecologica. L’omessa o errata diagnosi seguono come cause delle querelle ai medici più comuni, seguite dagli errori nell’applicazione dell’anestesia, nelle trasfusioni sanguinee e finalmente negli interventi chirurgici.

Le varie modalità di tutela del paziente variano da paese a paese, ma sono diverse anche le alternative per la tutela del medico in funzione del sistema sanitario statale, della struttura (pubblica o privata) all’interno della quale realizza le sue funzioni e della presenza o meno di assicurazioni individuali.

Nel caso dei paesi nordici ad esempio, medico e ospedale sono protetti di fronte agli incidenti medici in un modo diverso rispetto agli Stati Uniti o altro paesi europei. Gli ospedali, sotto questo sistema, contrattano una assicurazione per il beneficio del loro pazienti, così nel caso in cui un infortunio per colpa medica si dovesse verificare, ospedale e paziente si rivolgono alla compagnia assicurativi per ricevere un compenso economico a copertura dai danni. Questo sistema, anche se ha dei vantaggi in termini di tutela delle due parti, ha un elevato costo che non è sostenibile per tutte le strutture, e che quindi in altri paesi con sistemi sanitari diversi, è solo immaginabile da strutture private con elevati fondi a disposizione.

Nella maggioranza dei sistemi sanitari in Europa, le istituzioni mediche e ospedaliere come gli istituti universitari hanno contrattata una sorta di polizza assicurativa che però non è in molti casi sufficiente alla copertura di tutti i rischi. A disposizione dei singoli individui ci sono quindi, altri due tipi di polizza che variano nella temporalità sia dell’atto denunciato che del momento di denuncia.

Il primo tipo di assicurazione, a denuncia fatta, copre gli eventi medici che hanno avuto luogo sotto la polizza se anche la denuncia si è presentata durante questo periodo. Ciò vuol dire che sia l’intervento, diagnosi sbagliata o la negligenza che la denuncia dalla parte del paziente danneggiato, devono rientrare nel periodo in cui l’assicurazione è in atto. Una variante di questa assicurazione è il “tail coverage”, che anche se a quota economicamente molto costosa, assicura i medici contro denuncie presentate dopo il periodo di attuazione della polizza sempre che l’intervento o fatto dannoso abbia avuto luogo sotto copertura. Questo servizio è da considerarsi nel caso di cambiare struttura con una assicurazione diversa, ad esempio.

Il secondo tipo di polizza assicurativa prevede una copertura per tutta la vita della responsabilità medica civile in caso sugli avvenimenti potenzialmente dannosi per pazienti che hanno avuto luogo durante un certo periodo in cui il medico era sotto l’assicurazione. Questo vuol dire che, anche se uno specialista, per scelta propria o forzato per la struttura in cui opera deve cambiare compagnia assicurativa, questa rimane sempre e comunque legata a lui per gli indennizzi a pazienti trattati durante il periodo in cui era assicurato con questa compagnia.

Le alternative per i medici e strutture sono tante e variano anche in funzione della disciplina in cui si opera. La conoscenza del sistema sanitario, così come un attento studio alle assicurazioni contrattate dall’ospedale o istituito per i quali si lavora.

Articolo a cura di Alba L
Prima Posizione Srl – promozione marketing

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Alcool e droghe, ecco cosa succede quando assumiamo queste sostanze

Anche se le campagne di sensibilizzazione continuano l’opera nel cercare di convincere i guidatori a prestare estrema attenzione quando si trovano alla guida, ad assumere responsabilmente alcool e a non assumere droghe di nessun tipo, i danni causati da persone poco responsabili sono ancora molti.
Qualsiasi agenzia di infortunistica stradale si troverebbe con le mani legate nel difendere un automobilista fermato per sospetto uso di droghe o per presunta guida sotto effetto di alcool. In effetti il limite stabilito per legge è ben chiaro e si esprime infatti nel valore massimo tollerabile di 0.8/°°°, cioè 0.8 gr di etanolo in un litro di sangue, ciò che spesso non si riesce a capire bene è l’effettivo limite di sostanze alcoliche che il nostro organismo può arrivare ad ingerire, senza per questo oltrepassare il limite previsto per legge.
L’alcool viene assorbito attraverso le pareti dello stomaco per un 20% mentre il resto viene assorbito rapidamente dai tessuti intestinali, con una velocità che varia a seconda della gradazione alcolica che ingeriamo e del contenuto dello stomaco. L’alcool assorbito dai tessuti entra quindi nel sangue ed arriva al cervello in quantitativi e tempi che variano a seconda della costituzione fisica, del sesso, dell’età e anche dell’etnia. Nonostante il ministero della salute abbia diffuso delle tabelle che riportano le quantità limite approssimative di alcool, in rapporto al sesso ed al fisico, la scelta più saggia è data soprattutto dall’autocontrollo e dalla responsabilità.
La gestione pratiche risarcimenti danni, assieme alle campagne di informazione delle Ussl, e dalle forze dell’ordine, possono aiutarci a capire come possiamo arrivare a conciliare il divertimento di una serata fra amici ad una guida responsabile e sicura. Sembra infatti che nell’ultimo periodo i giovani abbiamo iniziato ad organizzarsi per guidare a turno l’auto quando escono in compagnia, in modo che almeno il guidatore sia perfettamente sobrio; altri ragazzi si affidano invece alle ragazze che, generalmente bevono meno.
Una brutta abitudine che invece sembra resistere alle minacce dei posti di blocco della polizia stradale è invece quella della droga: i soggetti che ne fanno uso spesso lo fanno di nascosto anche dai loro amici e familiari e quindi non esiste per questa sostanza, il fenomeno di condivisione sociale dell’uso della sostanza. Chi fa uso di cocaina, eroina, LDS e sostanze psicoattive è usualmente un utilizzatore solitario della sostanza (unica eccezione è costituita dagli utilizzatori di cannabis, che ne fanno uso perlopiù in gruppo).
Come le agenzie infortunistica stradale ben sanno, dal punto di vista medico gli effetti delle droghe sono ben più complessi di quelli dell’alcool a causa dell’azione tossica sulle cellule nervose che si manifesta poi in effetti collaterali quali iper-stimolazione, depressione , allucinazioni e compromissione delle capacità di guida.
I principali effetti collaterali sono considerevole allungamento dei tempi di reazione, alterazione della capacità motoria e della capacità di giudizio, sonnolenza, difficoltà di concentrazione, valutazione alterata di distanze e velocità; la cannabis in particolare provoca una percezione più acuta dei contorni, dei colori e della profondità; la cocaina invece causa stress psicofisico elevato che causa sonnolenze improvvise e viceversa può attenuare il senso di stanchezza, LDS invece causa euforia/depressione e crea allucinazioni.
Serena Rigato
Prima Posizione srl- promozione internet

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Modelli assicurativi per la tutela contro il terrorismo in Europa

L’incremento della minaccia del terrorismo in tutto il mondo ha provocato degli importanti cambiamenti all’interno della struttura del sistema assicurativo mondiale. Non solo, questo cambiamento ha dovuto esser seguito, supportato e convalidato forzosamente anche delle autorità governative, che sono state obbligati, in alcuni casi più che in altri, a fare le veci di garante in ultima istanza per i danni causati ad industrie, imprese e persone vittime di attacchi del terrorismo.

La gestione dei sinistri e dei danni materiali e personali causa terrorismo era rimasto un argomento poco trattato fino prima degli attentati dell’11 Settembre a New York. Curiosamente, fu proprio negli Stati Uniti che si vide il primo paradosso creato dalle imprese assicurative, e fu anche a radice di questa situazione che numerosi governi mondiali compresero il bisogno di un maggior coinvolgimento statale nella questione. Prima degli attacchi che scossero il mondo nel 2001, la maggioranza di compagnie di assicurazione prevedevano la copertura davanti alla minaccia terrorista. Dopo le spettacolari perdite sofferte a conseguenza degli avvenimenti di New York, una percentuale altissima delle assicurative tolsero dei loro pacchetti tale copertura.

La situazione fu corretta, infatti, con il coinvolgimento del governo, che come fecero per prime la Francia e la Germania, si responsabilizzava ora di rispondere all’indennizzo assicurazione in concomitanza con l’azienda.

Le autorità francesi, le prime a rispondere solo due mesi dopo gli attentati, sono quelle che offrirono anche le garanzie più ampie e che assicurano ad oggi una maggior percentuale delle imprese ed individui di fronte a questo rischio, poiché il programma Gareat non va a assicurare i singoli individui ma è invece un requisito imposto alle imprese assicurative, insieme alle quali il governo risponde agli obblighi economici derivati dai danni subiti.

La Spagna ha in atto dal 1941 un programma chiamato Consorcio de Compensacion de Seguros, attuato dopo la guerra civile e aggiornato nel 2003, che serve ancora ad oggi a gestire i danni causati dal terrorismo, un argomento che è stato oggetto di lungo dibattito date le problematiche nazionali, ora in miglior punto, con il gruppo terrorista ETA e che prevede, come nel caso francese, una garanzia dello stato illimitata.

Mentre il programma francese copre tutti i tipi di attentati terroristi, che siano di natura biologica, nucleare, disastri aerei o attacchi chimici, altre iniziative come quella della Germania e di altri paesi non includono tutti i tipi di rischio. Questo perché, essendo obbligatoria la sottoscrizione di tale polizza da parte dei francesi, la disponibilità di fondi è tale di permettere una maggiore tutela rispetto a quella che offrono i paesi dove l’assicurazione contro attacchi terroristi è invece facoltativa. Si calcola che in Germania solo un 30% delle imprese siano coperte di fronte a questi eventi, che non includono però gli attentati di natura nucleare e biologica.

Sembra che la forma di condivisione del rischio sia, ancora una volta, quella più adatta per la tutela dei beni e delle persone nell’ambito della gestione dei sinistri. La quota pagata dagli individui e aziende annualmente, la percentuale a carico del governo e la parte dell’indennizzo a carico dell’azienda assicurativa creano una base più equilibrata sulla quale il risarcimento dei danni per queste cause fuori controllo da tutte le parti causano minore impatto su ogni uno di loro e tutela la totalità dei coinvolti.

A cura di Alba L
Prima Posizione Srl – comunicazione via web

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Nuovo portale web e nuova sede a Belluno per Giesse – Gestione Sinistri

Online il nuovo sito web di Giesse Srl, la società veneta operante in tutto il territorio nazionale specializzata nel risarcimento danni che fa del proprio portale un punto informativo per i vari operatori del settore e per le persone coinvolte in pratiche di gestione sinistri e tutela personale e famigliare.

Sul nuovo sito realizzato dall’agenzia Netech, Giesse fornisce non solo informazioni ai relativi servizi ma mette anche a disposizioni casi reali scaricabili gratuitamente in pdf e documenti informativi di grande utilità. I casi disponibili sul portale della Giesse sono stati trattati dall’azienda negli ultimi mesi e saranno aggiornati periodicamente per offrire agli utenti una visione corrente e chiara di quelle che sono le possibilità e alternative nelle situazioni di indennizzo per incidente stradale, sul posto di lavoro la negligenza sanitaria; circostanze che richiedono delle competenze tecnico-giuridiche e medico-legali che Giesse è pronta a fornire anche nella fase di mediazione.

Giesse, che da anni si occupa dell’assistenza alle persone nel campo del risarcimento danni nel campo degli incidenti stradali e ferroviari, della responsabilità medica, degli infortuni sul lavoro e dell’esposizione all’amianto tra gli altri, espone nel suo nuovo portale, inoltre, tutte le fasi necessarie all’ottenimento del risarcimento, così come il proprio approccio alla gestione della pratica e al compenso.

Giesse intende con questo sito fornire agli utenti tutte le informazioni fondamentali per l’avvio di un procedimento di tutela di fronte alla gestione dei sinistri, e conferma il suo impegno con il cliente con il compenso pattuito solo a risarcimento ottenuto, una formula che consente al cittadino di non subire costi ne rischi economici se non al conseguimento del risarcimento.

Questa però non è l’unica novità della Giesse, che inaugura in contemporanea al sito web una nuova sede a Belluno, che va a sommarsi agli oltre trenta uffici che la società possiede oggi in Italia. L’inaugurazione ufficiale delle nuove dipendenze in via Feltre 46 è prevista per il sabato 7 maggio alle ore 10.30.

A cura di Alba L
Prima Posizione Srl – servizio di posizionamento

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Gli avvocati ricorrono alle assicurazioni professionali

Le assicurazioni sono una nota dolente del bilancio familiare di ogni famiglia italiana. Ci sono quelle obbligatorie sulla macchina e sul mutuo, quella sulla casa, quella sulla vita … e chi più ne ha più ne metta, l’elenco si potrebbe allungare di non poco.

Tralasciando i capricci da vip che assicurano il proprio seno, il chihuahua o il vaso antico ed anche quelli dei cantanti che si assicurano le corde vocali o dei tennisti che invece si preoccupano di salvaguardare il perfetto funzionamento del loro polso, sono in molti i professionisti che decidono oggigiorno di stipulare una polizza assicurativa professionale, che gli consenta quindi di svolgere il proprio lavoro con maggior serenità e di svolgerlo, perché no, anche meglio. Affidare il proprio futuro ad un’azienda assicurativa permette infatti agli avvocati di essere tutelati nel caso in cui, nel corso dello svolgimento delle loro attività, dovessero commettere degli errori a causa dei quali ai loro assistiti o altre presunte parti lese, dovessero derivare dei danni. Molti sono i privati che avanzano con le pratiche infortunio o danni morali.

Gli avvocati infatti, al pari di altri professionisti, possono essere citati per danni e possono trovarsi quindi nella situazione di dover dare un risarcimento lesioni o un risarcimento per danni morali anche di decine di migliaia di euro. Le compagnie assicurative che offrono dei servizi dedicati ai professionisti sono molte, ma come sempre sono poche quelle che sono in grado di proporre un’offerta interessante a buoni prezzi. Una di queste è la Zurich, che garantisce di intervenire in tutte le differenti casistiche in cui si possa venire a trovare un avvocato, con la stipula di un solo contratto, sia che l’avvocato lavori all’interno di uno studio oppure che sia un freelance. E’ questa finora la proposta più completa disponibile nel mondo assicurativo, che garantisce una copertura assicurativa che copre tutte le tipologie di errori connessi alla professione. Sono compresi nella polizza anche i danni verificati in seguito alla gestione dell’immobile all’interno del quale ha sede lo studio professionale ed inoltre anche i danni eventualmente provocati dai dipendenti del professionista.

Altre compagnie che hanno offerto delle soluzioni per questo settore sono la Mylton & Co. Insurance Brokers s.r.l. e l’Asabroker. La prima nel proprio pacchetto di offerte ha una vasta gamma di assicurazioni professionali generiche, non rivolte solo agli avvocati- ma anche ad altre figure professionali come quelle del commercialista e del notaio- che prevedono che la richiesta risarcimento possa essere accolta sia in caso di inadempienze contrattuali che di scorretto svolgimento delle proprie funzioni da parte del professionista. L’Asabroker invece offre un particolare tipo di assicurazione in grado di coprirei danni causati da errori di associazioni e aziende, in aggiunta al servizio assicurativo dedicato ai professionisti.

Generalmente il costo annuo per un servizio medio è di 400-500€ ma la media può innalzarsi se alla polizza si vogliono aggiungere clausole specifiche, come ad esempio quella della retroattività (alcune compagnie la propongono anche illimitata), che risarcisce eventuali danni subiti dai clienti del professionista in data precedente alla stipula del contratto. Unico limite per le polizze assicurative professionali è l’età: il contraente della polizza infatti non deve avere più di 70 anni.

Serena Rigato Prima Posizione srl- viral marketing

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Coroca sostiene il privato nell’ottenere un più giusto risarcimento danni da incidente

Gli incidenti stradali spesso sono causa di danni alla salute oltre che causa di banali danneggiamenti alle vetture coinvolte negli incidenti: lesioni articolari, fratture, distorsioni, traumi muscolari e altri disturbi possono condizionare il normale svolgimento delle attività fisiche di una persona anche a distanza di tanti anni dal sinistro avvenuto.

In casi particolarmente gravi gli incidenti stradali sono causa di lesioni semi permanenti e comportano un danno oggettivo di grande rilievo per l’automobilista: si consideri che per un incidente con colpo di frusta, ad esempio, l’automobilista potrebbe indicativamente ottenere un riconoscimento di invalidità del 5-10%.

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