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Collettiva alla Milano Art Gallery: Rolando Rovati espone le sue originali opere

È ormai imminente l’inizio della prestigiosa mostra collettiva, che aprirà i battenti il 20 Dicembre 2014 presso la prestigiosa “Milano Art Gallery” in via Alessi 11 nel cuore di Milano, con l’organizzazione del manager produttore Salvo Nugnes e resterà allestita fino al 9 Gennaio 2015 con l’esposizione di un selezionato novero di rinomati artisti, tra cui il talentuoso pittore Rolando Rovati, con una corposa serie di quadri d’ispirazione astratta con variopinti cromatismi geometrici dalle vivaci tonalità. 

Rovati, tramite la speciale tecnica dei “papier colle” e l’uso della tavolozza colorata crea misteriosi alfabeti della memoria, che toccano le corde dell’animo ed è artefice di un linguaggio carico di forza ed energia comunicativa, che ne testimonia il senso di assoluta libertà e fantasia espressiva, che sono il filo conduttore portante della sua ricerca stilistica. Nel descriverne le componenti fondamentali della sua arte viene sottolineato come il colore acquista la valenza primaria di materia viva e vitale, che si libera nella dimensione spaziale e viaggia nel tempo, tra gioie e dolori, passioni e ferite. Si evince una sintesi narrativa che contiene pagine e racconti di vita, tracce di un passato trascorso con lo sguardo proiettato sul futuro. Ogni opera compone un collage di un immenso diario, che dà spazio ai sogni e alle visioni fantastiche e tramite la variegata alchimia e mescolanza del cromatismo rappresenta i fogli dove le parole, sostituite da linee ed elementi segnici simbolici, si prefiggono di descrivere visivamente il percorso esistenziale oscillante tra luci e ombre, certezze e contrasti, realtà condivise e desideri inespressi in un impeto spontaneo, che rivela le riflessioni più intime saldamente ancorate in un angolo profondo della sfera introspettiva. L’armonia e il movimento delle forme alimentato dal connubio ‘colore-segno-materia’ genera un mondo artistico all’insegna di una personale progettualità e creatività.

Su di lui è stato commentato “Rovati crea delle nuove strutture architettoniche, veri e propri labirinti in cui il colore dialoga con la potenza del simbolo, che si fa di volta in volta sempre più incisivo. Le sue forme astratte sembrano quasi danzare sulla tavola colorata a smalto, che conferisce al narrato una grande lucentezza. Questa ricerca a metà tra introspezione e astrazione  parte da una rigida sperimentazione , per poi risolversi in una sintesi segnica di grande originalità. Crea così un’iconografia che svela i misteri della mente, in cui i segni si dipanano come nel labirinto del Minotauro, da cui è possibile venire fuori grazie alla soluzione suggerita dallo stesso artista”.

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ROLANDO ROVATI ESPORRÀ LE SUE COLORATISSIME TELE A “SPOLETO INCONTRA VENEZIA”

Si prospetta un appuntamento cultural artistico imperdibile quello della grande mostra di “Spoleto incontra Venezia” con l’autorevole curatela di Vittorio Sgarbi, prevista dal 28 Settembre al 24 Ottobre nello splendido scenario del capoluogo lagunare, all’interno dello sfarzoso Palazzo Falier, residenza nobile risalente al XV secolo edificata sulla sponda del Canal Grande. Il pittore Rolando Rovati è inserito nell’esclusivo evento diretto dal manager produttore Salvo Nugnes, che riunisce un parterre di opere di esponenti prestigiosi, tra cui Dario Fo, Eugenio Carmi, Pier Paolo Pasolini, Josè Dalì.

Le immagini ricorrenti, che si ritrovano nei quadri di Rovati denotano una pittura ispirata da un forte simbolismo e da speciali giochi cromatici. Attraverso l’utilizzo della tecnica denominata “papier collé” che consiste nell’applicazione di variopinte carte colorate su supporti lignei, egli compone le sue formule rappresentative, usando e miscelando acrilici, legno, pvc e altri svariati materiali. Si ispira a un tipo di arte, che richiama il riferimento a esperienze del secondo Futurismo.

Rovati realizza delle strutture rigide, delle vere e proprie “celle” dentro le quali esprime la genialità dell’estro e della fantasia creativa discostandosi volutamente dalla tradizione classica del figurativo per trovare, nell’armonia equilibrata della forma e nell’elegante e raffinato accostamento delle tinte e delle sfumature tonali, il suo punto di forza vincente dell’espressione stilistica. Le linee nella gestualità esecutiva non seguono nessun percorso razionale predefinito, ma sono libere di agire lungo la superficie pittorica interagendo con essa.

Vengono individuate delle nuove e innovative strutture architettoniche, dei veri e propri labirinti intersecati e intrecciati insieme, dove il colore dialoga con la potenza del simbolo e del significato connesso e diventa sferzante e incisivo nella pennellata. Le forme astratte sembrano quasi danzare sulla tavola colorata a smalto, che conferisce all’insieme un intenso bagliore di lucentezza di notevole impatto visivo, in una dimensione di ritmica timbrica scandita virtualmente da una melodia musicale in ottave.

La sua ricerca è ricca di fermenti emozionali e sollecitazioni emotive. Evidenzia particolari archetipi visivi posti a metà tra immagini d’introspezione e astrazione, che si risolvono in una sintesi scenica davvero originale unica nel suo genere, che riproduce un’iconografia misteriosa rivelatrice dei segreti della mente, in cui i segni si dipanano come nel leggendario labirinto del Minotauro, da cui è possibile uscire seguendo i suggerimenti subliminali forniti dallo stesso Rovati in un intrigante linguaggio codificato, da interpretare con acuta e sensibile capacità intuitiva.

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