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Quando la palpebra si abbassa cosa si può fare?

L’abbassamento della palpebra superiore oltre il livello considerato normale si definisce ptosi palpebrale. Ciò causa una riduzione del campo visivo nel paziente e nel bambino piccolo può costituire un impedimento allo sviluppo normale della funzione visiva.

Parliamo di ptosi congenita quando è presente dalla nascita, può interessare entrambi gli occhi ed è causata da una distrofia del muscolo che si occupa di elevare la palpebra.

Nel caso di ptosi acquisita la causa è da ricercarsi invece nell’involuzione senile del tendine del muscolo elevatore, da paralisi del III° nervo cranico, dalla miastenia, da miopatie o da traumi.

La correzione è eseguita in anestesia locale, presso una sala operatoria. In casi particolari o sui bambini si ricorre all’anestesia generale. Lo scopo di questa chirurgia è intervenire sul muscolo elevatore della palpebra superiore che spesso risulta indebolito o disinserito.

Alla correzione della ptosi si può associare la rimozione della cute in eccesso. La difficoltà principale di questo intervento sta nel raggiungimento di una perfetta simmetria fra le due palpebre e talora è necessario un ritocco ambulatoriale.

Nei casi di ptosi congenita dei bambini l’intervento è più difficile e meno prevedibile nei risultati, ecco perché la scelta di un superspecialista è sempre consigliabile.

Dott. Dario Surace
Direttore Unità Operativa di Oculistica
Ospedale S.Maria del Carmine di Rovereto (TN)
Tel. n. verde 848.816.816
www.dariosurace.it

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Oculoplastica: come riconoscere un oculista oculoplastico in Italia

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  • 23 Settembre 2010

L’oculoplastica è una branca dell’oculistica che si occupa delle malattie delle palpebre e dell’orbita. Rappresenta un livello di competenza successivo alla specializzazione in oculistica: si può conseguire una fellowship della durata che va dai 6 mesi a 2 anni, durante i quali il medico oculista specialista approfondisce le propri conoscenze in questo specifico settore sotto la guida di un chirurgo la cui esperienza ed idoneità allo scopo siano ufficialmente riconosciute. Possiamo definirlo un Master per oculisti, una superspecializzazione.

Le palpebre, i cosiddetti annessi oculari, proteggono l’occhio e ne sono direttamente in contatto: a causa di questo intimo rapporto, le loro alterazioni spesso hanno conseguenze sugli occhi. L’orbita è una cavità ossea che contiene l’occhio, i muscoli extraoculari, i vasi ed i nervi oculari, la ghiandola lacrimale: ogni patologia di queste strutture ha inevitabili conseguenze sulla funzione visiva così come le eventuali complicanze della chirurgia delle palpebre e dell’orbita. La loro gestione richiede la competenza di un oculista. Non tutti gli Oculisti comunque, come spiegavo prima, si dedicano in maniera specifica ed approfondita a questo settore della materia.

Come può il paziente riconoscere un oculista Oculoplastico?
La fellowship rappresenta un importantissimo strumento per la crescita professionale del medico-chirurgo, a vantaggio del paziente. L’Italia non ha previsto l’istituzione di strutture presso cui conseguirlo, mentre all’estero (Francia, Inghilterra, Olanda, Stati Uniti) esistono delle sedi a cui, fortunatamente, anche i chirurghi italiani possono accedere. Non esistendo quindi in Italia per carenza legislativa il titolo accademico di Oculoplastica, nessuno può fregiarsene sulla targa esposta fuori dallo studio: non è da lì che si vede.

Si possono richiedere informazioni riguardo all’appartenenza alla SICOP (Società Italiana di Chirurgia OculoPlastica) oppure semplicemente affidarsi al consiglio del proprio Oculista (fra di noi sappiamo chi si occupa di oculoplastica, chi di retina ecc). Talora è la stessa ULSS che rende semplice la scelta dando un riconoscimento pubblico alle competenze specifiche di un singolo medico con il conferimento della cosiddetta “Alta Specializzazione”, una sorta di fellowship ottenuta sul campo, in relazione alla qualità dell’attività svolta.

Quando rivolgersi al Chirurgo Oculoplastico?
Per tutti i problemi in relazione alle anomalie di posizione delle palpebre e dell’occhio e per le alterazioni della lacrimazione.

Dott. Dario Surace
Direttore Unità Operativa di Oculistica
Ospedale S.Maria del Carmine di Rovereto (TN)
Tel. n. verde 848.816.816
[email protected]
www.dariosurace.it

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