Esattamente un anno fa, il 10 settembre 2008, il presidente Saitta insieme all’assessore D’Ottavio incontrava l’amministrazione del Comune di Sangano per fare il punto sui lavori – all’epoca definiti ‘in fase di ultimazione’ – della realizzazione della sede distaccata, per l’avvio dell’indirizzo socio-psico–pedagogico del Liceo Pascal di Giaveno.
A settembre 2008, come fedelmente riportato anche dalle notizie stampa, il presidente Saitta aveva assicurato la consegna dell’edificio entro il febbraio 2009, in tempo utile quindi per l’avvio regolare dell’anno scolastico 2009/2010.
Sulla carta la nuova scuola sarebbe costata quasi tre milioni di euro, investimento enorme ma giustificato dalla sostenibilità ambientale dell’edificio. Infatti, la struttura, sempre sulla carta, vantava una progettazione all’insegna dell’efficienza energetica, grazie all’uso di materiali naturali, riciclabili ed ecocompatibili, a cominciare da rubinetteria elettronica per il risparmio energetico o dalla posa di pareti ventilate per un miglior comfort termoigronometrico, fino ad un tetto trasformato in giardino.
Il 3 aprile 2009 (in piena campagna elettorale) nel bilancio di fine mandato della giunta Saitta veniva scritto: “la giunta ha completato i nuovi istituti di Osasco, Oulx e Sangano con soluzioni architettoniche moderne e compatibili con l’ambiente”.
(http://www.provincia.torino.it/speciali/2009/bilancio_fine_mandato/edilizia_scolastica.htm)
Oggi 150 studenti che si illudevano di poter finalmente andare a scuola a Sangano, anziché banchi e insegnanti hanno trovato un cantiere. A maggio (e quindi con mesi di ritardo rispetto al crono-programma stabilito e un mese dopo le dichiarazioni trionfalistiche del presidente) la ditta appaltatrice ha interrotto i lavori di realizzazione della sede, lasciando un edificio costruito solo in parte e non agibile.
Con quale serietà amministrativa un Presidente può mettere per iscritto l’ultimazione di un’opera che invece è ancora sotto cantiere?