L’Organizzazione Mondiale della Sanità, nelle sue considerazioni operative per la gestione del virus COVID-19, ha preparato un documento, indirizzato ad alberghi e strutture ricettive per il turismo, che prevede raccomandazioni per le diverse attività svolte all’interno dell’hotel, al fine di proteggere la salute del personale e dei suoi clienti, essendo queste strutture caratterizzate da un alto grado di interazione tra ospiti e lavoratori.
Le misure di prevenzione che l’OMS identifica per il personale comprendono l’igiene delle mani costante e accurata, l’uso delle protezioni respiratorie in pubblico, una buona igiene respiratoria e il distanziamento sociale.
I tessuti, le lenzuola e gli indumenti devono essere riposti in appositi sacchetti contrassegnati e suddivisi per tipologia di biancheria e maneggiati con cura per evitare la generazione di aerosol, con conseguente potenziale contaminazione degli operatori e delle superfici.
La detergenza/lavaggio di tessuti, biancheria da letto, da tavola, da bagno e indumenti utilizzati nelle strutture turistico ricettive – oltre a rimuovere sporco, macchie e odori sgradevoli – deve garantire la loro sanificazione, ovvero l’eliminazione di microrganismi potenzialmente patogeni e la riduzione della carica microbica presente sugli stessi.
In questo processo – influenzato da tempo, temperatura, meccanica e chimica – i composti ossidanti, come il cloro o la candeggina con ossigeno attivato, il pH e la temperatura, garantiscono un’efficace azione disinfettante, anche nei confronti dei virus.
E’ pertanto raccomandato il lavaggio in lavatrice con temperature dell’acqua a 60° gradi o superiori
con detergente per il lavaggio industriale della biancheria, in quanto tali temperature inattivano i
microrganismi e garantiscono un elevato livello di igienizzazione dei tessuti.
Si possono utilizzare temperature più basse, ma al fine di mantenere le prestazioni antimicrobiche, la diminuzione della temperatura deve essere compensata dall’aumento di una o più delle altre variabili del processo di detergenza/sanificazione (esempio candeggianti e/o agenti disinfettanti) validato e documentabile.
BUONE PRATICHE, RACCOMANDAZIONI E FREQUENZA DI CAMBIO DEI TESSILI
Raccogliere la biancheria sporca in contenitori chiusi (sacchi o sacconi in carrelli) manipolandola e scuotendola il meno possibile nell’ambiente prima dell’inserimento nel contenitore stesso e dell’invio all’impresa qualificata (sia essa esterna o interna all’organizzazione) addetta al lavaggio e alla sanificazione.
Sostituire la biancheria da letto e da bagno utilizzata con biancheria sanificata da impresa qualificata, dotata di certificazione UNI EN 14065 , secondo un’adeguata frequenza di cambio dei tessili.
RACCOMANDAZIONI PER I PERCORSI DELLA BIANCHERIA
La Norma UNI EN 14065 garantisce il controllo della biocontaminazione dei tessili fino alla consegna al cliente. Pertanto, si raccomanda alle strutture alberghiere e strutture ricettive di avere cura di salvaguardare le qualità igieniche dei tessili sanificati, anche nelle fasi di stoccaggio presso i magazzini o carrelli di piano del prodotto pulito, fino all’utilizzo nelle camere.
Necessaria inoltre una suddivisione della biancheria sporca per tipologia in modo tale da evitare successive rischiose ed inutili manipolazioni da parte del personale.
La suddivisione standard per tipologia è la seguente:
1) Lenzuola e copripiumino (coprimaterasso in funzione del tipo e degli accordi con la lavanderia)
2) Federa (copricuscino in funzione del tipo e degli accordi con la lavanderia)
3) Piumino (coprimaterasso e copricuscino in funzione del tipo e degli accordi con la lavanderia)
4) Biancheria da bagno
Altrettanta cura la struttura ricettiva dovrà porla nel percorso della biancheria sporca dal letto o bagno, passando dall’eventuale deposito di piano fino al punto di arrivo centrale della biancheria sporca dove accede la lavanderia industriale per il ritiro della stessa.
Puo itrovare il protocollo completo nella sezione News del sito della lavanderia industriale Padana Emmedue.