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Slex Evo, la sedia-pappa best seller di Brevi, ha vinto il premio “Hong Kong Toys and Baby Products Award 2014”

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  • 29 Gennaio 2014

Per il suo carattere innovativo, perché offre in un unico prodotto tutto quello che occorre per accogliere il bambino dalla nascita fino all’età adulta, Slex Evo, la sedia-pappa best seller di Brevi, ha vinto il premio “Hong Kong Toys and Baby Products Award 2014” nella categoria “Feeding, Maternity and Baby Care Product”.

La consegna del riconoscimento si è tenuta in occasione della 40sima Edizione della Fiera Internazionale dedicata al mondo dell’infanzia organizzata, dal 6 al 9 gennaio, presso l’Hong Kong Convention and Exibition Center.
Il premio promosso dall’Hong Kong Trade Development Council, una delle più importanti istituzioni del marketing internazionale per lo sviluppo di attività commerciali con base ad Hong Kong, ha confermato come il design italiano sia apprezzato anche in Oriente.
La giuria ha valutato Slex Evo in termini di “Innovazione di prodotto”, “Funzionalità e Sicurezza”, “Strategie di marketing” e “Eco-compatibilità” definendo l’eccellenza del prodotto Brevi in tutte le categorie di giudizio.
Da 60 anni Brevi produce prodotti per accompagnare i bambini nella loro crescita e Slex Evo è il prodotto leader perché grazie all’esclusiva ergonomia del design garantisce una corretta postura e crescita del bambino. Ideale sin dai primissimi mesi di vita, la sedia-pappa di Brevi favorisce lo sviluppo della socialità all’interno della vita in famiglia:
– comoda sdraietta e dondolo (dalla nascita ai 6 mesi) per cullare il neonato nei primissimi mesi di vita
– seggiolone (dai 6 mesi) per vivere con i propri bambini le piccole e grandi occasioni di unione familiare nell’ora della pappa e del gioco
– sedia (dai 12 mesi) per mangiare intorno al tavolo da pranzo e sedere alla stessa altezza degli adulti
Inoltre, il design moderno e le proposte cromatiche ispirati alle ultime tendenze del mondo dell’arredamento, lo rendono un vero e proprio complemento per gli ambienti delle case moderne.
Per il quarto anno consecutivo l’Hong Kong Baby Products Fair ha ospitato circa 420 espositori provenienti da tutto il mondo, con l’obiettivo di mettere in contatto gli operatori del settore al fine di cogliere eventuali opportunità commerciali in Cina e in tutta l’Asia.

Brevi

Brevi è azienda leader in Italia nella produzione e commercializzazione di prodotti per il neonato e il bambino fino a tre anni di età. Attenta alla qualità e alla sicurezza dei prodotti per l’infanzia, da sempre ha sviluppato un approccio personalissimo coniugando design e cura dei particolari. Un’identità precisa, riconosciuta, frutto di una fedeltà senza compromessi ad una filosofia di qualità, fatta di attenzione al cliente e di passione per il bello e il ben fatto. Completa
sicurezza e comfort sono i valori a cui Brevi si ispira nella realizzazione dei suoi prodotti. Un concreto impegno confermato da numerose certificazioni ottenute dai più severi e autorevoli enti d’omologazione europei e dalla rispondenza alle più rigorose norme europee di sicurezza. Fondata nel 1954, è presente nel mondo in cinquantotto Paesi.
Brevi opera con ventinove linee di prodotto per un totale di 300 articoli e rappresenta oggi uno tra i più autorevoli punti di riferimento nel settore della prima infanzia.
Tra i suoi successi commerciali: Ovo Car, Slex Evo, la linea di seggiolini auto antimicrobici e traspiranti e l’originalissima collezione Brevi Hello Kitty e Keith Haring.

www.brevi.eu
www.hellobrevi.com
www.breviart.com
www.brevislexevo.com
www.brevicarseats.com

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uan strana borsa cavalca la crisi

Il mondo dell’usato neonatale fa capolino nelle terre del vino e della trachite.
Effettivamente mancava proprio, nel versante occidentale dei Colli Euganei, un negozio che facesse perno per il proprio sostentamento sull’apparentemente sconosciuto mondo (almeno in questi territori) della compravendita di materiale usato e per la precisione, di abbigliamento e accessori usati per bambini dai 0 ai 10 anni e premaman.
Questo sembra essere il pionieristico traguardo raggiunto da “La Borsa di Mary”, sito in piazza Liberazione 38 a Vò (PD), che nella persona di Elisa Sartori (24 anni), prova a sfruttare alcuni handicap della crisi economica che stiamo vivendo, utilizzandoli come fondamenta per lo sviluppo della propria attività imprenditoriale.
Coloro che hanno già figli e non intendono averne altri, possono usufruire di questo “mercatino dell’usato” per liberare i propri armadi e le proprie soffitte, portandovi abbigliamento, accessori e quant’altro non serva più loro, metterlo in vendita e intascarsi la metà del ricavato, mentre le coppie che di recente hanno assaporato il piacere di essere genitori, possono tranquillamente recarsi presso La Borsa di Mary per vestire e/o accessoriare i propri bambini risparmiando molto denaro e portando a casa prodotti ancora in ottime condizioni, in molti casi praticamente nuovi. Tale iniziativa potrebbe inoltre essere “stimolante” anche per coloro che di figli non ne hanno ancora, vorrebbero averne ma le difficoltà dei giorni nostri e l’impegno economico non indifferente che richiederebbe accudirli e vestirli, li fa desistere dall’impresa.
Il nome del negozio non intende pestare i piedi ad alcun personaggio cinematografico, ci assicura Elisa, ma ne usa la similitudine dei termini e dei simboli per riferirsi alla propria suocera, che chiamandosi Anna Maria, Mary per l’appunto, sembra riesca a far stare nella propria borsa da passeggio veramente di tutto; cosi anche il negozio in questione mira a diventare, per quanto le modeste dimensioni lo possano permettere, un’esposizione quanto più vasta e completa possibile inerente la tematica dell’infanzia.
La risposta da parte degli abitanti e dei visitatori, in occasione della recente Festa Regionale dell’Uva, è stata di forte interesse, molta curiosità e una grande approvazione per l’originalità dell’impresa, sempre con riferimento al territorio in questione ovviamente, visto che per il comprensorio dei Colli Euganei e la parte meridionale della provincia di Vicenza non sembrano essere presenti attività di questo tipo, anche se nella restante parte della provincia di Padova è già una realtà ben radicata oramai da qualche anno che coinvolge singoli imprenditori o addirittura catene di franchising; molti hanno anche espresso forti apprezzamenti per l’iniziativa di voler donare gli articoli che dopo qualche mese rimanessero invenduti a delle associazioni di volontariato per aiutare le persone meno fortunate.
Gli unici punti deboli, se così si possono definire, secondo quanto dichiarato dalla titolare del negozio, sembrano essere un’accentuata diffidenza, seppur legittima, da parte degli abitanti della zona e una certa difficoltà nello svolgere attività “propagandistica” per far conoscere una realtà come questa fino ai confini più estremi di un bacino d’utenza, che vista una così bassa densità di abitanti per chilometro quadrato, deve per forza di cose essere molto ampia.

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