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Soffri nel guardare un prelievo? Guarda che ti passa!

È abitudine e consuetudine per molti quello di girarsi evitando di puntare gli occhi sulle siringhe.In questo modo si crede di provare meno dolore proprio perché non si guarda, ma un recente studio afferma esattamente il contrario. Secondo questa originale ricerca il risultato risulta infatti in contro tendenza, rispetto a questa diffusa abitudine. Sono gli stessi infermieri poi a consigliare di girarsi quando si effettua un prelievo del sangue, soprattutto nel caso in cui si sia sensibili all’argomento. La ricerca riguarda uno studio portato a termine dall’Università di Milano Bicocca e dell’University College di Londra, la notizia è stata successivamente pubblicata su Psychological Science (una rivista che si occupa appunto di scienza). Questa ricerca ha dimostrato che guardare il nostro corpo nel momento in cui si vive un’esperienza dolorosa porta ad un’azione antidolorifica.

La percezione in tutto questo riveste un ruolo fondamentale, osservare e percepire quello che sta accadendo addirittura fa sentire meno dolore. Una notizia che certamente sconcerta e che fa tremare soprattutto i più sensibili, quelli che alla sola visione di uno di quei filtri per siringa, già tremano al pensiero. Ma ecco i dati dell’esperimento condotto: è stato portato avanti da Flavia Mancini (dottoranda di psicologia presso l’ateneo di Milano) nei laboratori di Londra con l’ausilio di 18 volontari. I volontari tutti sani al momento del test, è stato testato quanto caldo deve essere un oggetto affinché venisse percepito come doloroso, tutto questo in diverse condizioni.

I ricercatori hanno quindi sondato e capito se si verificavano cambiamenti per quanto riguarda la soglia del dolore percepito in relazione al fatto che vi fosse o meno il contatto visivo con quello che stava accadendo. In pratica verificando le reazioni del partecipante guardando o meno la parte dolorante, e inoltre ingrandendo o diminuendo l’area visiva con l’aiuto di uno specchio. Si è notato e si può notare anche osservando il video stesso, che nel momento in cui i volontari del test guardavano la parte dolorante, in questo caso la mano, lo stimolo doveva essere di 3 gradi centigradi superiore (quindi più caldo) rispetto a quando questi non guardavano direttamente la ferita ma altrove. Si è osservato inoltre che aumentando le dimensioni della parte stimolata, il dolore che veniva percepito diminuiva, al contrario meno i partecipanti riuscivano a vedere la propria mano maggiore era il dolore che il partecipante percepiva, questo era proprio collegato in base alla grandezza naturale dell’oggetto stesso che veniva usato.

Questo studio conferma ancora una volta l’importanza dei nostri sistemi sensoriali e percettivi, in particolare alla vista e quindi della relazione tra questi e il dolore e usarlo anche nei macchinari medici quali la tac o in altri nuovi macchinari quali gli accessori gascromatografia. Questa importante scoperta potrà essere applicata anche in altri settori e soprattutto in campo clinico e applicativo, come confermano gli stessi psicologi e studiosi del campo.

Articolo a cura di Elena Tondello

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