Proviamo a capire insieme come funzione il procedimento di smaltimento rifiuti a Roma e nel nostro paese in generale.
È il DPR 915 a stabilire inoltre quali sono le competenze degli enti pubblici riguardo lo smaltimento dei rifiuti. Innanzitutto, lo Stato svolge compiti di indirizzo, promozione e coordinamento generale, nonché l’emanazione di norme tecniche; inoltre è suo compito mettere a disposizione dei Comuni i finanziamenti per la realizzazione degli impianti. Le Regioni, invece, si occupano della predisposizione dei piani di organizzazione dei servizi di smaltimento dei rifiuti, del rilascio delle autorizzazioni per le attività di smaltimento e dell’emanazione di norme e leggi al fine di promuovere iniziative che eliminino la formazione dei rifiuti e ne favoriscano il recupero. Le Province hanno una funzione di controllo sulle attività di smaltimento. Infine, i Comuni svolgono il servizio di raccolta e di smaltimento dei rifiuti urbani. Questo può essere effettuato direttamente o avvalersi di Aziende speciali. Inoltre, ai Comuni spetta l’attivazione di appositi servizi di raccolta differenziata dei rifiuti urbani pericolosi come le pile, i farmaci scaduti, ecc.
Esistono diverse tecnologie si smaltimento dei rifiuti: trattamento, incenerimento, discarica controllata, compostaggio. Il trattamento riguarda tutte le operazioni di trasformazione necessarie per riutilizzare, rigenerare, recuperare e riciclare i rifiuti. L’incenerimento, invece, consiste nella distruzione dei rifiuti attraverso la loro combustione in forni appositi chiamati inceneritori. L’enorme quantità di calore che viene utilizzata fa sì che venga sterilizzato il residuo e si distruggano gli odori. Ma non è tutto oro ciò che luccica, infatti questa tecnologia ha non pochi punti a sfavore, quali l’impatto ambientale da inquinamento atmosferico, possibili danni alla salute per gli operatori e degli abitanti dei centri vicini, la distruzione di prodotti utili e recuperabili e la produzione di altri rifiuti dai rifiuti stessi (cenere, polvere, ecc.). D’altro canto, però, questa tecnologia permette di ridurre il peso dei rifiuti e di recuperare calore.
La discarica controllata riguarda l’accumulo di rifiuti sul terreno e il loro successivo interramento. Con il passare del tempo, infatti, rifiuti subiscono dei cambiamenti, e quando la discarica non riesce più a contenere altri rifiuti, questa viene coperta con del materiale impermeabile sopra il quale viene poi buttato del terreno. Dunque, viene poi riutilizzata. Si tratta, quindi, di un sistema semplice e molto economico, che può permettere di recuperare dei terreni che, diversamente, sarebbero degradati. Ma così come per l’incenerimento dei rifiuti, anche la discarica controllata ha degli aspetti negativi, in quanto si rischia di causare un inquinamento delle acque e non è semplice trovare delle aree idonee in zone abitate che si trovino a una distanza “sicura”; per questo motivo in genere la popolazione non guarda a questa tecnologia in maniera positiva.
Infine, il compostaggio consiste nel recuperare dai rifiuti urbani la loro parte organica e sottoporla a una fermentazione aerobica fino ad ottenere un terriccio asciutto, detto composto.