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Gli italiani amano il solare… ma lo conoscono bene?

Per l’89% degli italiani il solare è l’energia su cui l’Italia, pensando al futuro, dovrebbe puntare. Lo rivela il nono rapporto “Gli italiani e il solare”, pubblicato recentemente dalla Fondazione Univerde ed IPR marketing per l’inaugurazione del Solarexpo 2013. Gli italiani amano il solare dunque, ma lo conoscono bene?

Come di consueto per l’inaugurazione del Solarexpo la Fondazione Univerde ed IPR marketing hanno pubblicato i risultati del sondaggio “Gli italiani e il solare” , volto a fare il quadro su come viene percepita la questione energetica nel nostro Paese. I risultati sono molto favorevoli alla soluzione solare, giudicata semplice, pulita, sempre più economica, vantaggi che hanno fatto guadagnare al solare la simpatia di oltre il 90% degli Italiani. Una stima quella per la tecnologia solare che può essere tranquillamente condivisa, quello che può essere meno condiviso è il metodo piuttosto semplicistico con cui la ‘soluzione solare’ viene proposta, attraverso domande che forse non lasciano trasparire pienamente il rovescio della medaglia.

I principali risultati del rapporto si possono così riassumere:

  • Per l’89% degli italiani il solare è l’energia su cui l’Italia, pensando al futuro, dovrebbe puntare. Seguono eolico (54%), Idroelettrico (35%), Geotermia (25%), Nucleare (17%), Biomasse (16%), Gas (14%), Carbone (2%), Petrolio (1%);
  • il 79% degli italiani è propenso ad utilizzare direttamente l’energia solare;
  • il 92% degli italiani sarebbe favorevole ad installare pannelli FV nel proprio condominio utilizzando un incentivo pubblico. (sarebbe stato forse interessante porre una domanda simile per valutare la propensione all’installazione senza incentivo pubblico);
  • il 48% degli italiani sarebbe per l’abolizione degli incentivi se questi venissero sostituiti con semplificazioni burocratiche e la libertà di autoprodurre e vendere energia in rete, il 38% è contrario alla loro abolizione;
  • il 90% degli italiani considera doveroso per la salute e per il clima chiudere le centrali a carbone e ad olio combustibile entro il 2020;
  • Il 77% degli italiani non conosce le smart grid ma il 54% degli interpellati le giudica un’ottima iniziativa quando queste vengono definite le reti intelligenti decise dall‘Unione Europea con cui ogni cittadino potrà non solo ricevere e comprare energia ma diventare produttore, da solo e in comunità, e anche vendere energia ad altri attraverso la rete.
  • l’ 88% degli italiani risulta favorevole all’applicazione di una carbon tax, il 40% pensa però che ciò sarà difficile da realizzare.

Questi risultati danno un’idea su quello che è il ‘polso’ degli italiani sulla questione energetica, dati certamente interessanti e su cui riflettere.

Forse però per il sondaggio che precederà il Solarexpo 2014 si potrebbero proporre delle domande un po’ più pragmatiche, pur senza pretendere che i cittadini italiani diventino esperti delle criticità che può comportare per il sistema e per il mercato elettrico un’ampia diffusione del solare. Ad esempio si potrebbe lasciar intravvedere cosa potrebbe comportare dal punto di vista burocratico e fiscale poter vendere ad altri l’energia elettrica attraverso le smart grid (bisognerebbe quanto meno saper comprendere in cosa consiste un contratto di fornitura e si dovrebbe produrre una bolletta, per quanto semplificata). Si potrebbe inoltre suggerire cosa comporterebbe dal punto di vista dei costi dell’energia elettrica l’eliminazione delle centrali a carbone e la loro sostituzione con impianti a fonti rinnovabili. Oppure, per consentire una valutazione più informata, si dovrebbe far sapere agli intervistati che l’applicazione di una carbon tax sui prodotti energetici proporzionale alle emissioni di CO2 risulterebbe in percentuale molto più gravosa per chi ha un reddito basso e può intervenire in maniera marginale sui propri consumi (ad esempio con una ristrutturazione edilizia o acquistando un’auto meno inquinante) mentre risulterebbe in percentuale meno gravosa per chi ha redditi elevati.

In ultimo una piccola considerazione sul comunicato stampa relativo alla presentazione del rapporto che riporta nel cappello: Dal 90% degli italiani NO al carbone e SI al solare, anche con nuovi incentivi. Pecoraro Scanio: “Nel 2020 chiudere le centrali a carbone e a olio combustibile. Nel 2050, 100% di energia da rinnovabili. Subito nuovi incentivi normativi ed economici”. Un’interpretazione a dir poco assai colorita dei risultati del sondaggio e che sembra voler fornire alla stampa una chiave di lettura preconfezionata dei dati, anch’essa eccessivamente semplificata.

Leggi l’articolo sul blog di Assoelettrica

Fonte: Assoelettrica

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CorSera 13 dicembre. Flavio Cattaneo Reti Connessioni smart per non restare al buio.

II via al ponte elettrico per collegare l’Italia con i Balcani e l’accordo per la super-rete del Mare del Nord sono solo i primi segnali. Le interconnessioni sottomarine e le smart grid sì annunciano come la nuova frontiera per un  settore industriale, quello delle reti, in rapida crescita.

l’Italia, con la posa del primo cavo di Terna che unisce la Sardegna al continente e 32 milioni di contatori elettronici installati dall’Enel, è all’avanguardia. L’Unione Europea punta a trasformare in smart grid il 50% delle reti europee al 2020 e il 100% al 2030, con un investimento complessivo di 120 miliardi di euro: dei 2 miliardi appena stanziati dall’Ue, un terzo andrà all’Italia.

Reti intelligenti- II programma è indispensabile per affrontare la crescita prevista di energia elettrica da fonti rinnovabili. «Le retì intelligenti sono un progetto irrinunciabile», ha detto il presidente dell’Authority, Alessandro Ortis allo Smart grid international forum, organizzato a Roma dal gruppo Italia energia. Alle centrali di grande taglia alimentate da combustibili fossili, si sta affiancando in questi anni una miriade di piccoli impianti da fonti rinnovabili, che producono corrente in modo discontinuo, solo quando soffia il vento o splende il sole, e non si costruiscono vicini alla domanda, ma dove ci sono le’risorse, spesso in zone remote, le più ventose nel Mare del Nord o le meglio soleggiate nel Sahara. Ma la rete elettrica oggi ha una struttura a stella e a senso unico:
dalle centrali elettriche a produzione costante e programmabile partono, come bracci, le linee di alta tensione verso i consumatori. Una smart grid, invece, è una rete con molti snodi e tecnologie intelligenti, capaci di bilanciare e ridistribuire i flussi di produzione delle diverse fonti, compensando automaticamente gli sbalzi che possono mandare le vecchie reti in sovratensione, con conseguenti blackout.

Consorzi- La partita industriale è già cominciata, con la nascita del consorzio europeo Friends of the Supergrid, cui ha aderito anche l’italiana Prysmian (ex Pirelli Cavi), specializzata nei grandi cavi elettrici sottomarini e attualmente impegnata nel takeover dell’olandese Draka, con cui andrebbe a formare il leader mondiale del settore, a quasi 6 miliardi di fatturato complessivo. Il 65% del margine operativo lordo 2009 della società guidata da Valerio Battista è venuto dal settore dei cavi tecnologici e la trasmissione di energia assicura un portafoglio ordini da un miliardo di euro. Prysmian è anche coinvolta nello studio del progetto Transgreen, la rete d’interconnessioni sottomarine che servirà a collegare all’Europa il grande parco solare progettato in Nord Africa dal consorzio Desertec.

Flavio Cattaneo il 30 settembre dichiara:
Siamo molto soddisfatti di fare parte del progetto Desertec”, ha dichiarato l’Amministratore Delegato di Terna, Flavio Cattaneo. “I fondamenti e gli obiettivi dell’iniziativa sono condivisi e supportati ampiamente da Terna che ha sempre guardato con interesse all’apertura di nuovi mercati tramite lo sviluppo delle interconnessioni elettriche e il trasferimento di know how tra l’Europa e la riva sud del Mediterraneo per un’efficace cooperazione allo sviluppo tecnologico nell’area”.

(Fonte: Terna WebMagazine)

Enel, che investe un miliardo l’anno nelle reti, è protagonista nelle smart grid con i suoi 32 milioni di fatturato complessivo . Il 65% del margine operativo lordo 2009 della società guidata da Valerio Battista è venuto dal settore dei cavi tecnologici e la trasmissione di contatori e gestione dell’85% delle reti cittadine.

Trasporti – La divisione reti è capofila del progetto europeo sulle smart grid ed è appena sbarcata in Corea per sviluppare con Kepco trasformazione dei sistemi locali di distribuzione dell’energia, con attenzione all’utilizzo dell’ elettricità nei trasporti.
Su questo fronte, Enel sta già installando le prime colonnine per la ricarica delle auto elettriche in alcune città, da Milano a Brescia, da Bologna a Reggio Emilia, da Firenze a Pisa, che costituiranno una parte integrante delle reti distributive del futuro. E ha firmato una convenzione con il ministero dello Sviluppo economico per un programma triennale da 77 milioni incentrato sull’istallazione di cabine elettriche di nuova generazione nella rete a media tensione, in alcune aree pilota del Sud. Il passo successivo è arrivare anche alla bassa tensione intelligente, cioè alla piccola produzione da rinnovabili distribuite sui tetti delle case, con gli stessi metodi di controllo e di previsione che oggi si stanno sviluppando sulla media tensione.
Sull’alta tensione Terna è in prima linea nello sviluppo delle interconnessioni sottomarine, come quella che sta per realizzare verso il Montenegro. «Solo nel 2008 — ha fatto notare il presidente di Confìndustria Anie Guidalberto Guidi al forum di Roma — a livello mondiale sono stati fatti investimenti sulle reti di trasmissione e distribuzione superiori ai 90 miliardi di dollari».

(Fonte: Corriera della Sera)

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