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Come creare e aprire un social network: quali tecnologie usare

DEDO – Social network software è la piattaforma software innovativa, modulare e semplice da utilizzare per aprire social network pronti all’uso adatta a imprese, aziende, enti locali, pubblica amministrazione e organizzazioni no-profit.

Grazie ai moduli preimpostati e personalizzabili, DEDO è lo strumento di comunicazione e web marketing efficiente per avere il proprio social network. Integrabile anche al sito Web già esistente, DEDO presenta numerosi vantaggi. Tra questi, potenziare le relazioni con i clienti da fidelizzare, raggiungere utenti nuovi attraverso campagne di comunicazione e marketing, espandere la visibilità dell’azienda sui motori di ricerca per essere costantemente trovati dagli utenti, aumentare le vendite di prodotti e servizi, analizzare le esigenze reali dei clienti per mezzo del dialogo diretto e la partecipazione, migliorare la reputazione sul web (web reputation), guadagnare mediante la vendita degli spazi pubblicitari, accrescere il fatturato per mezzo di servizi avanzati a pagamento per gli utenti, distinguersi dai competitor che impiegano strumenti di comunicazione e marketing più tradizionali.

Con DEDO si autorealizza la segmentazione del target selettiva e spontanea per proporre le campagne di comunicazione e marketing più efficaci per promuovere prodotti, servizi, iniziative speciali, promozioni, idee, progetti, know-how ed esperienze personali e collettive.

Le community di utenti danno vita a conversazioni di vario tipo, quali recensioni, feedback, scambi di opinione, suggerimenti e coinvolgono gli opinion leader, cioè coloro i quali hanno la massima credibilità per persuadere in modo autorevole gli utenti. Di riflesso, si innesca il meccanismo del passaparola, da sempre prezioso per ampliare la forza commerciale di marchi, brand, eventi e iniziative di qualsiasi natura.

Studi e ricerche confermano ormai da tempo che azioni commerciali nel Web 2.0 basate su mezzi quali banner e link hanno un effetto limitato a fronte di investimenti dispendiosi. Al contrario, le campagne di web marketing adeguatamente costruite e diffuse nei social network arrecano benefici di gran lunga superiori e a costi decisamente più ridotti. Oltre ai social media più noti (es. Facebook, Twitter, FriendFeed, YouTube, ecc.), che spesso si rivelano improduttivi ai fini del marketing nel Web, i social network ad hoc rappresentano la nuova frontiera della comunicazione e del marketing e consentono di radunare fasce di utenza tangibilmente interessate a prodotti, servizi e tematiche proposti.

Per informazioni, contattare i numeri 0382.554425 o 345.3438080 (ore 10-18, lunedì-venerdì), aggiungere gli account Skype dflsrl o communication_village o scrivere un’e-mail a [email protected].

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ItalyItalia su Facebook, Twitter e LinkedIn

Il portale di viaggi ItalyItalia.com rafforza la sua presenza sui principali social media

ItalyItalia, il portale di viaggi on line specializzato in vacanze di qualità in Italia, rafforza la sua presenza sui social media più diffusi a livello globale – da Facebook a Twitter e LinkedIn – e offre a tutti gli appassionati di viaggi nuovi canali per accedere ai suoi servizi. A disposizione degli utenti dei tre social media infatti pagine sempre aggiornate per scoprire offerte e novità per  visitare il nostro Paese.

Su Facebook, ItalyItalia è presente con un suo profilo (http://www.facebook.com/italyholidays.vacanzeitalia)  che propone suggerimenti, informazioni e guide per l’organizzazione di viaggi alla scoperta dell’Italia e ogni mese una regione italiana in primo piano. Disponibili sul profilo anche le newsletter mensili che ItalyItalia invia ai suoi clienti, con una selezione di hotel e di eventi in programma per il periodo di riferimento. E, riservata ai fan di ItalyItalia su Facebook, una pagina dedicata alle offerte speciali degli hotel per chi è in cerca di un ottimo rapporto qualità/prezzo.

Su Twitter ItalyItalia gestisce una propria pagina che aggiorna costantemente gli utenti sulla pubblicazione di nuove guide di viaggio sul sito e post e offerte speciali su Facebook. In 140 caratteri,  un collegamento diretto con il portale di viaggi dedicato a chi vuole scoprire il meglio dell’Italia.

ItalyItalia è presente anche su LinkedIn con un profilo aziendale che illustra attività e specificità dell’innovativo portale di viaggi partner del tour operator Imperatore.

E nei prossimi giorni sarà on line la nuova versione del portale ItalyItalia, ancora più navigabile e con una nuova  sezione dedicata alle guide di viaggio e ai commenti degli utenti.

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Le agenzie di comunicazione non possono più ignorare i social media

Sembra che ormai ogni agenzia di comunicazione stia cercando di integrare il Social Media Marketing tra i suoi servizi. Molti esperti del settore, che lavorano da anni nel campo del marketing offline, si stanno chiedendo se sia giunto il momento di approcciarsi ai social media e di proporli ai clienti.

La risposta a questa domanda è sì, se si vuole offrire ai propri clienti un pacchetto di servizi al passo col tempo e soddisfare le loro nuove esigenze. Molte agenzie stanno già facendo un buon lavoro, assumendo dei giovani ma esperti conoscitori dei social media, mentre altre stanno iniziando ora a chiedersi il perché di tanto parlare e se sarà soltanto un fenomeno passeggero.

E ancora, molte agenzie – purtroppo – non hanno mai colto il passaggio della rete all’interazione e si sono fermate all’era del Web 1.0.

Alla base vi uno scontro culturale fra agenzie pubblicitarie tradizionali e agenzie che si occupano di social media marketing, dato che i social media si pongono come un’antitesi dell’advertising classico: non più una comunicazione unidirezionale, ma un’interazione tra pari.

La sfida che le agenzie di comunicazione devono cogliere per non rimanere indietro è quella di accogliere questo nuovo concetto di marketing e di integrarlo nelle loro proposte, non pensando che si tratti di una moda effimera e in competizione con le forme di pubblicità tradizionali, ma concependolo come una nuova e importante fetta del marketing mix.

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Banca e finanza: la business reputation comincia on line

Potenziare la propria financial business reputation attraverso i business network è tanto importante quanto restare al passo coi tempi e aggiornarsi costantemente.

Labyring è il primo Business Network italiano dedicato ai professionisti della finanza e della banca.

A pochi mesi dal lancio, sono circa 5.000 i professionisti che hanno aderito al Financial Business Network grazie, soprattutto, al passaparola. Labyring, infatti, presenta diversi punti di forza che lo rendono particolarmente interessante per chi lavora in banca o in ambito finanziario.

Innanzitutto si possono gestire e sviluppare le relazioni di lavoro in modo originale e professionale, grazie alla specializzazione sul finance, al sistema interno di Rating e alla limitazione dei livelli di separazione.

La biblioteca virtuale offre l’opportunità di contribuire alla condivisione della conoscenza inserendo e consultando articoli, tesi, approfondimenti e presentazioni. Per fare un esempio, sono circa 200 i contenuti pubblicati e liberamente consultabili. L’insieme dei contenuti rappresenta un patrimonio di conoscenza a disposizione di tutta la comunità finanziaria.

Labyring possiede anche una specifica area in cui consultare le ultime opportunità di lavoro in ambito bancario e finanziario. La sezione è sviluppata in collaborazione eFinancialCareers, job site specializzato nel recruitment online in ambito finance e che ha messo a disposizione di Labyring uno dei più grandi database mondiali di offerte di lavoro in ambito bancario e finanziario.

Labyring moltiplica, inoltre, le occasioni di interazione e di confronto. Oltre a gestire relazioni, pubblicare contenuti e cercare lavoro, si può partecipare a gruppi di interesse, porre delle domande all’intero network e rispondere, dimostrando, così, la propria competenza.

La registrazione a Labyring e il suo utilizzo sono liberi.

Web site: www.labyring.com

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Primo e-book in rete sulla politica condivisa

Le testimonianze del web riguardo la distanza tra politica e cittadini e la creatività di Torino sono state raccolte in un e-book

Nell’era del web 2.0 anche la politica diventa condivisa: è uscito il primo e-book che raccoglie le testimonianze raccolte in rete su “Come colmare il divario tra la politica e le persone” e “Torino viene vissuta come una città estremamente creativa, ma nel contempo anche poco capace di sviluppare e trattenere sul proprio territorio le stesse idee da essa prodotte”. L’e-book, scaricabile dal ning http://cambiareinsieme.com, raccoglie le segnalazioni, i pareri, la rabbia e la passione verso una nuova forma di politica condivisa e dimostra come il web sia uno strumento che permette a chiunque il proprio parere, senza filtri e in totale libertà; i contributi riportati nell’e-book non hanno infatti subito alcuna forma di censura.
Le due inchieste sono state promosse da Claudia Porchietto, candidata alla presidenza della provincia di Torino (al ballottaggio il 21 e 22 giugno), attraverso Facebook nell’aprile del 2009 e allargate poi su altri social media.

Dalle risposte alla prima inchiesta emerge una delusione nei confronti dei politici, ma anche una forte voglia di riacquistare fiducia nella politica: “vogliamo aria nuova nella politica” dice Mario mentre Sergio pretenderebbe dai politici “credibilità, onestà, correttezza” perchè, pensa Claudia, “la politica non dovrebbe essere né di destra né di sinistra, è semplicemente di tutti”. Ci sono anche persone che, come Donato, sono completamente sfiduciate: “la politica fa male alla pelle”.
Chi ha risposto a quest’inchiesta ritiene in genere che il divario politica-persone sia colmabile; se Angelo sostiene “vedo arduo colmare il divario” e Fabiana “il divario mai si sanerà”, molti altri si sono dimostrati più possibilisti. “Si può colmare” (Giampiero), “certamente si può e si deve colmare” (Agnese), “si deve colmare” (Virginia), “difficile forse, ma pur sempre possibile!” (Lorena). Qualcuno è invece decisamente ottimista: “tale divario effettivamente si colmerà” afferma Gianmaria.

Per uscire dall’impasse della distanza della politica nei confronti della gente, chi ha risposto alla prima inchiesta dà qualche consiglio; primo tra tutti, quello di restare vicino ai cittadini e ai propri elettori: “politica con la gente, per la gente, tra la gente” suggerisce Franco, “amici dei cittadini” secondo Franco, “filo diretto tra la politica e il cittadino” afferma Stefania e “una politica al servizio del cittadino” consiglia Alessandro.
Dice Emanuele A. G. ‘Credo che per avvicinare e colmare il divario, il metodo sia quello sportivo, ovvero il coinvolgimento. Rendendo partecipi le persone ai progetti e alle idee di chi ci governa, si creerebbe la condivisione o le critiche propositive che permettono di avere un avvicinamento ed un interessamento da parte della gente’.
Le persone richiedono inoltre ai politici una maggiore vicinanza agli elettori e una maggiore normalità da parte dei politici perchè troppo spesso vengono visti come casta inavvicinabile e soprattutto coerenza con ciò che i politici dicono prima di essere eletti. “Non essere ‘casta’ tra ‘poveri mortali’” (Armando), agire “per il bene comune e non per se stessi prima e dopo le elezioni” (Paola), “alle parole seguano i fatti” (Bruno). Alex, come molti altri, consiglia di “coinvolgere i giovani”, elettori importanti e oggi troppo spesso scollati dalla politica.
Questo divario deve quindi essere colmato; in fondo, come sostiene Carlo, “politica e persone non sono altro che due facce della stessa medaglia”.

La seconda inchiesta, in appendice nell’e-book, riguarda la creatività di Torino e l’incapacità della città di sviluppare e trattenere sul proprio territorio le stesse idee che ha prodotto.
Una causa di questa situazione è dovuta, secondo i piemontesi che hanno risposto, ad un atteggiamento diffuso di immobilismo tipico della città sabauda: Torino, dice Filippo, “‘bogia nen’, letteralmente non si muove”, mentre Paolo la definisce “ermetica, austera e discreta”. Ciò su cui concordano molti è il fatto che Torino sia poco valorizzata e poco comunicata: è “incentrata sul fare e non sull’apparire” (Marco), non lavora “sull’immagine della stessa” (Giancarlo), “non pubblicizza il risultato” (Barbara); i torinesi sono “molto bravi a fare e poco a vendere” (Angelo) e “non sfruttano a dovere le potenzialità” (Giacomo).
Dice Federico B. ‘Eccessivo understatement e ridotta apertura al mondo esterno hanno provocato quest’incapacità a valorizzare le notevoli risorse di cui dispone. Un ruolo fondamentale in questo senso l’ha giocato, per troppo tempo, la presenza ingombrante di un soggetto monopolista che, come tale, non ha mai avuto interesse ad un reale sviluppo’.

“Torino è stata la capitale di tutto ciò che è creatività”, afferma Luca, ma, sostiene Carlo, “le buone idee poi si sviluppano altrove e tornano all’origine soltanto negli ormai numerosi musei di cui è piena la città”. Questo perché “manca una classe dirigente che sia portatrice di innovazione” (Carlo) e perché Torino ha avuto “una dirigenza e un’imprenditoria spesso fuori dal mondo”. E’ su queste incapacità che bisogna lavorare, sostiene la maggioranza di chi ha risposto a questa seconda inchiesta, oltre che, come dichiara Rino, dare “massima fiducia ai giovani”, per far tornare Torino alle glorie del passato.

http://cambiareinsieme.ning.com/profiles/blogs/al-ballottaggio-in-provincia

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