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I vantaggi di VMWARE

La virtualizzazione è conosciuta per i benefici che è in grado di apportare concretamente, a livello di risparmio, sugli investimenti tramite il consolidamento dei server, eppure non tutti sono consapevoli delle economie operative che è in grado di produrre grazie all’ottimizzazione dell’agibilità e della flessibilità. Il cloud computing rappresenta attualmente una seria opportunità di business a tutti gli effetti, dal momento che consente di distribuire, nella massima sicurezza, applicazioni ad un network di utenti selezionati, in qualunque luogo e da qualunque dispositivo. VMWARE rappresenta la soluzione ottimale a questa modalità di business ed è per questo che Soteha ha scelto di siglare con VMWARE una nuova partnership. Oggi è, infatti, inconcepibile non avere a disposizione data center dotati di failover – ovvero di un particolare sistema di salvataggio che si avvia in automatico quando un componente di un qualsiasi sistema presenta dei problemi, garantendone quindi l’efficacia e la sicurezza. Estendendo la virtualizzazione a tutti i reparti di un’infrastruttura, come conseguenza diretta le procedure di gestione dell’IT divengono più elastiche e sono in grado di adattarsi ad un ambiente più dinamico e flessibile. Per questa ragione un approccio di tipo tradizionale – dunque statico – basato su silo, non è più consigliabile, e per questo motivo Soteha ha scelto VMWARE come partner in grado di offrire, sia in termini di virtualizzazione che di infrastrutture cloud, una soluzione ottimale utilmente applicabile ad ambienti dinamici, come ad esempio VCenter Operations.

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Dal 30 marzo, le fan page di FB raccontano storie di successo

Una data che segna una svolta storica per le aziende che hanno scelto Facebook come via privilegiata per entrare in un contatto più diretto e interattivo col proprio pubblico: dal 30 marzo infatti le pagine di brand si presentano con un nuovo e più accattivante layout, sul modello del “diario” già adottato da numerosissimi utenti per i loro profili personali. Un layout caratterizzato anzitutto, nella parte superiore, da una grande immagine di copertina all’interno della quale le aziende possono inserire il proprio logo valorizzandolo ed evidenziandolo ulteriormente, e sulla destra da una timeline verticale che parte dal presente e procede a ritroso raccogliendo come “milestones” i momenti salienti della storia di un brand. Risulta così più incisivo l’impatto visuale, più dinamico e articolato l’utilizzo, e sono più ampie e multidimensionali le possibilità di raccontarsi, condividendo il proprio presente, passato e futuro. La nuova configurazione non rinnega il passato bensì lo integra, così anche le immagini appartenenti ai tab del vecchio formato da 520 px possono essere ancora inserite selezionando l’opzione “narrow” al posto di “wide”. Inoltre, grazie ad un ampliamento della funzione “luoghi” risulta più facile e immediato rivendicare la paternità di un luogo o unire più pagine legate al medesimo brand, se si è in possesso dell’autorità per farlo, ovviamente. Un altro nuovo tratto interessante del layout diario riguarda un differente posizionamento dei bottoni dei tab, più grandi ed evidenti (111 px x 74 px) e disposti sotto la copertina sulla destra.
I tab saranno sempre raggiungibili dall’esterno della piattaforma, ma è stato eliminato il tab “incentivo” che consentiva agli utenti non ancora fan di visualizzare una scheda differente che li motivasse a cliccare sul “mi piace”. In compenso per attirare nuovi fan sarà possibile taggare l’interno della copertina di ogni pagina, come ha fatto ad esempio Soteha che ha ricreato il proprio ambiente lavorativo inserendo tutti i membri del suo staff in una grafica da “videogame anni ‘80”, ma sempre permettendo a chiunque, e in particolare agli amanti di pixel art, di inserire il proprio tag.

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Come instaurare un proficuo dialogo con i clienti?

Quando operare via Internet era ancora una opportunità per pochi era facile. Anche la brutta copia elettronica di una brochure o di un opuscolo si prestavano allo scopo. Allora bastava infatti essere presenti per stabilire un contatto con possibili clienti che poi ci avrebbero contattato attraverso canali tradizionali. Oggi questo non è più vero. Continuare a comportarsi come in passato vorrebbe dire sprecare tempo e denaro. Oggi siamo infatti entrati in un’era in cui la disponibilità di molti canali di comunicazione ha incrementato oltre misura le comunicazioni che viaggiano sulla rete rendendo i possibili clienti più selettivi sui messaggi che ricevono. Non si accontentano più di vuote parole promozionali. Vogliono ricevere informazioni sui prodotti,  valutazioni e test, giudizi di esperti ed amici, offerte speciali e così via.  Questo ha portato le web agency a ristrutturarsi e ad inserire all’interno del pacchetto di realizzazione di un sito web l’analisi della sua strategia comunicativa. E’ diventato necessario, prima ancora di costruire il pacchetto di studiare attentamente quali obiettivi si propone il cliente per poter meglio definire quali saranno i canali di comunicazione da utilizzare e quali forme di comunicazione saranno le più valide relativamente ai singoli canali e alle caratteristiche dei loro fruitori. Ad esempio, una fan page personalizzata su Facebook può consentire di avvicinare gli utenti al brand e di instaurare con esso un buon rapporto sociale, grazie a tab o schede che possono ricreare un’atmosfera empatica. Una campagna di article marketing può essere invece molto utile sia a livello di posizionamento spontaneo che per presentare un nuovo sito web al popolo della rete. Gli esperti di social media marketing e di article marketing in una web agency sono quindi una risorsa indispensabile per consolidare e strutturare la presenza web di un brand, laddove è più richiesta: nelle ricerche e nelle conversazioni spontanee.

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I social network e il Cloud

Sulla nuova rubrica informatica di Soteha, Vitality, vengono presi in esame i nuovi trend IT che caratterizzeranno il 2012, primo fra tutti il Cloud Backup Service. Le nuove tecnologie messe a disposizione degli utenti hanno fatto sì che i dati immessi nella rete si moltiplicassero e si arricchissero di sempre nuovi contenuti portando all’affermazione di quella che può essere definita Era Social, in cui Facebook è riuscito a primeggiare. Un vantaggio che però può anche rivelarsi causa di possibile rigetto da parte degli utenti che, causa il proliferare di molteplici piattaforme, si trovano, per non dover studiare i nuovi layout, a privilegiare l’uso di piattaforme di bookmarking come Pinterest che potranno dar vita a quella che potremmo definire la Social Content Curation Age. Cosa accadrà nel corso dell’anno è ancora presto per dirlo in modo sicuro. Quello che è certo è la mole di dati che circola nella rete continua ad aumentare e un buon IT manager deve poter sempre scegliere la soluzione di storage migliore per tenere traccia di ogni dato memorizzato. La virtualizzazione che, per i non addetti ai lavori potremmo definire come la soluzione in grado di posizionare i file in un solo grande PC, accessibile da qualsiasi dispositivo, continuerà necessariamente ad evolversi consentendo nuovi vantaggi. Non andrà però mai trascurata l’esigenza di un collaudato piano di disaster recovery, ovviamente virtualizzato, poiché il supporto fisico indipendente non elimina del tutto i rischi relativi a guasti o ad errori operativi e non è immune alla perdita dei dati.

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L’evoluzione dei virus su Vitality

L’incubo del normale utente di Internet di essere bombardato da e-mail sconosciute e relativi allegati che potessereo intaccare il sistema è oggi meno sentito, perché abbiamo imparato a difenderci. I virus per quanto cattivi vengono quasi sempre ingabbiati e resi innocui da programmi di protezione ogni giorno più efficaci. Questo però è vero anche per quanto riguarda i siti web? I virus oggi vanno più veloci e non si preoccupano più di infettare il singolo utente. Cercano di colpire e rendere non operativo un elemento molto prezioso per le aziende, come il proprio sito web. Hanno cambiato il target di riferimento e si apprestano più agguerriti di prima a banchettare laddove c’è più polpa. Non si tratta di un pericolo che riguarda poche aziende. Riguarda tutte le aziende che non investono in sicurezza perché non si rendono ancora conto di quanto queste minacce possano essere reali e pericolose. Cosa può esserci, infatti, di peggio di non poter più dialogare con i propri clienti? Di non poter presentare loro le migliori offerte?
Soteha per venire incontro a queste esigenze di protezione propone Vitality, una nuova rubrica web con cui presentare ed analizzare i connotati dei vari nemici in cui nella nostra quotidianità professionale online possiamo imbatterci e consentirci di selezionare armi e scudi adeguati per uscire vincitori da questa battaglia. Un approccio diverso dal solito, volto a spiegare e a raccontare il mondo informatico rendendolo comprensibile a tutti.

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Lo storage: quanto spendere?

Ricerche come quella condotta da Datacore Software, uno dei più importanti fornitori mondiali di software per la virtualizzazione dello storage, documentano come anche se in azienda si ragioni spesso sulla necessità di crescita delle strutture informatiche questo sviluppo sia molto spesso frenato dai prevedibili eccessivi costi. In particolare se legati allo storage. La ricerca evidenzia inoltre come in molte aziende non siano ancora ben compresi i benefici che possono derivare dalle soluzioni basate sulla cloud. Soluzioni che rendono, a costi contenuti, praticamente illimitata la capacità di storage cosa particolarmente necessaria nella fase di back up in caso di disaster recovery. Per consentire di iniziare ad utilizzare al meglio le possibilità operative offerte da questi nuovi strumenti Soteha ha messo a punto l’integrazione di strumenti open source o di basso costo come Freenas per applicazioni non business critical che permettono in alcuni casi di contenere i costi di investimento iniziale. Per iniziare poi un dialogo con gli interessati sull’utilizzo della cloud Soteha mette a disposizione degli interessati la propria fan page su Facebook invitandoli, in prima istanza, a partecipare ad un sondaggio per conoscere la loro opinione in merito ai servizi proposti e a come implementarli per migliorarli ulteriormente. Il primo sondaggio riguarda la webmail.

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Start up: come ottenere i migliori risultati

Prendendo spunto da Facebook Michael Stonebraker, noto guro della ricerca sui sistemi di database relazionali, in un articolo apparso su GigaOM, fa alcune valutazioni su quale sia il miglior sistema di database e giunge alla conclusione che spesso quello che manca nei business plan relativi alle web start up è la garanzia che il progetto definito avrà successo. Questo molte volte comporta che ci si affidi a sistemi che possono andar bene nella fase di start up, ma che poi quando si giunge a sviluppare un network troppo ampio possono rivelarsi insufficienti. E ad esempio, si usano prodotti open source e gratuiti che possono essere molto validi se si vuole costruire un prodotto in fretta, ma la cui reingegnerizzazione quando il tasso di crescita diviene molto rilevante diventa difficile. Da qui la necessità di mettere delle “pezze” che consentono di risolvere il problema solo nell’immediato lasciando immutate le problematiche che si sono create. Da qui il consiglio di rivolgersi sempre a team di sviluppo in grado di reingegnerizzare, garantendo il miglior risultato nel minor tempo possibile.
Un team di sviluppo come quello messo a disposizione da Soteha utilizzando un sistema di virtualizzazione consente poi di risolvere anche il problema di Banda/Risorse.  Soteha  propone infatti, grazie ad un servizio evoluto di Virtual Data Center, una soluzione che rende il cliente completamente indipendente in termini di ampliamento di struttura, gestione della sicurezza, alta affidabilità e ridondanza dei sistemi in 5 server farm distribuite nel mondo.
Su Facebook Soteha offre agli iscritti la possibilità di confrontarsi sul servizio migliore.
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Virtualizzazione: la nuova frontiera

Come condividere le risorse e ridurre i costi? Un problema sempre più sentito oggi risolvibile utilizzando un server decentrato su cui possono operare contemporaneamente più macchine virtuali e diversi sistemi operativi. Questa soluzione permette infatti di ridurre i costi legati alla potenza necessaria e alla dissipazione di calore richiesta da un centro elaborazione tradizionale. Costi che inevitabilmente si sommano a quelli relativi allo spazio del data center e alle spese generali. Inoltre, con questa soluzione gli upgrading e gli aggiornamenti possono avvenire in modo più semplice e veloce.
Tramite la virtualizzazione diviene poi possibile non solo suddividere e bilanciare il carico, ma anche decentrare l’infrastruttura e/o di effettuare il così detto “clustering geografico” mantenendo i servizi bilanciati su più server dislocati sul territorio in modo di salvaguardare in pochi minuti la continuità del servizio anche in caso di catastrofe.
Secondo uno studio della EMA, grazie ad un processo di virtualizzazione ben strutturato i tempi di reazione e di risoluzione in presenza di un problema vengono risolti con una tempistica nettamente inferiore (mediamente 79 minuti) rispetto ad una problematica legata ad un server fisico (mediamente 240 minuti).
Purtoppo c’è ancora molta disinformazione in merito ed è per questo che Soteha si prodiga nell’educazione degli utenti verso queste tipologie di processi con la propria fan page.
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