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Theatre&Wine: omaggio a Spartaco Compagnucci

 

Quando la vita diventa narrazione, quando la storia e la società confluiscono in una narrazione, può non bastare l’inchiostro di un libro per raccontarli. Serve il teatro, la voce e i gesti di attori che facciano rivivere momenti, emozioni e vicende: su questo pensiero nasce Theatre&Wine, che ripropone la formula della fortunata kermesse enoletteraria dell’Università Agraria di Tarquinia in una veste che ha per protagonisti non gli autori dei libri, ma le compagnie teatrali e la storia tarquiniese.

Venerdì 25 ottobre – a partire dalle ore 18, presso la Sala Sacchetti della Società Tarquiniense d’Arte e Storia, a Tarquinia – la scena sarà tutta della Banda del Racconto di Viterbo (con in scena Pietro Benedetti, Alfonso Prota ed Antonello Ricci, con introduzione di Marco D’Aureli), con uno spettacolo dal titolo “Da buio a buio: il lavoro contadino dai tempi del feudalesimo e latifondo” che rende in veste teatrale i risultati delle ricerche storiche sulla vita contadina della Maremma e sulla riforma agraria. Il tutto, ruotando attorno ad una figura straordinaria della comunità tarquiniese: Spartaco Compagnucci, uomo che da quella Maremma è stato forgiato, che vi è cresciuto e che l’ha raccontata. Una serata che è, quindi, anche un omaggio a Checchibronzi, che ne sarà protagonista attivo, con la sua voce – incisa in un’intervista-testimonianza rilasciata alla Banda prima della sua scomparsa – che tornerà ad echeggiare nella sala di Arte e Storia.

“Un momento sentito e fortemente voluto – spiega Alberto Blasi, assessore dell’Università Agraria di Tarquinia – per omaggiare non solo Spartaco, ma anche la storia di una comunità, quella tarquiniese, e le sue radici contadine”.

Ad accompagnare in questo viaggio gli spettatori, anche il vino: quello della Tenuta Sant’Isidoro, che sarà servito in una improvvisata osteria che farà rivivere ai presenti l’ambientazione dello scorso secolo. Come di consueto, l’appuntamento con Theatre&Wine nasce dalla collaborazione dell’Università Agraria con la FISAR – Federazione Italiana Sommelier Albergatori Ristoratori e l’Associazione Artistico Culturale La Lestra. L’ingresso è libero.

 

 

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Cordoglio del Comune di Tarquinia per la scomparsa del poeta dialettale Compagnucci


Se n’è andato, il 3 marzo, Spartaco Compagnucci, l’ultimo poeta dialettale cornetano. Il “poeta veritiero”, così lo chiamavano, aveva 90 anni. Tutti conoscevano quei suoi occhi vispi e intelligenti e i suoi baffoni bianchi che facevano di lui “il nonno di tutti”. Il suo segreto era la spontaneità e l’innata capacità di comunicare con la gente. «Sono nato cornetano e morirò tarquiniese», diceva. Spartaco Compagnucci è nato infatti il 6 settembre 1921, settimo di otto figli, quando Tarquinia si chiamava ancora Corneto e i panni si lavavano ancora a Fontana Nova, si prendeva l’acqua alla “fontana di piazza” e il mestiere del buttero era il più comune, oltre che meno retribuito. È stato autore di numerosi versi dedicati al suo paese natale, “ricco di cultura e tradizioni” e protagonista di diversi eventi: tra gli ultimi la mostra, nel 2007, organizzata dall’associazione culturale La Lestra su “La Maremma – Una tradizione poetica da indossare”. «Spartaco Compagnucci è stato e sarà sempre un pezzo di storia tarquiniese. – dichiara il sindaco Mauro Mazzola – Lui, come altri concittadini, ha ritratto e ritrae quella parte del nostro passato che non va dimenticata. Ci piacerebbe dedicare una data a questi grandi personaggi per renderli parte integrante del bagaglio culturale di tutti noi».

 

 

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