Archives

News

Emergenza Covid-19: l’imbuto tra laurea e specializzazione fa ancora paura

Hanno chiuso i libri e indossato camici e mascherine, pronti ad affrontare la loro prima esperienza da “veri” medici confrontandosi con la più grande emergenza sanitaria dell’ultimo secolo: Covid19. Il decreto legge del 9 marzo scorso ha spalancato le porte degli ospedali per specializzandi dell’ultimo e del penultimo anno, rendendoli automaticamente medici. Un provvedimento che è servito a ingrossare le fila dei sanitari nelle corsie italiane, ma che al tempo stesso ha riportato all’attenzione il vulnus della formazione: l’imbuto che cronicamente si crea tra la laurea e la specializzazione in medicina.

Secondo quanto certificato dalla FNOMCEO (Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri), infatti, i medici inattivi in Italia oggi sono 25 mila. Tra questi, accedono alle specialistiche appena in 8.000. Basti pensare che nel 2019 i candidati per accedere alle borse di studio sono stati 17.596 e per il 2020 le borse di studio a disposizione per la formazione post-laurea si ritiene possano essere di poco superiori alle 9.000 unità.  Uno scenario che già qualche mese fa, quando il Coronavirus sembrava essere molto lontano dall’Italia, il Milleproroghe aveva cercato di far evolvere, consentendo l’accesso nel SSN agli specializzandi iscritti al 3° anno. La Conferenza delle Regioni aveva quindi aperto le porte alla possibilità di poter assumere medici specializzandi inseriti nelle graduatorie di concorso pubblico. 

Covid 19 non ha fatto altro che accelerare il processo. E l’auspicio è che un simile modello possa entrare pienamente a regime, anche post emergenza. Proprio il meccanismo del collo di bottiglia per la specializzazione, infatti, ha portato tanti aspiranti medici a emigrare per completare la loro formazione. Si stima che ogni anno lascino l’Italia per specializzarsi all’estero circa 1.500 giovani professionisti. Medici che paradossalmente, se impiegati, potrebbero colmare la mancanza di camici bianchi stimata in 16.500 unità da qui al 2025. Una mancanza, che come dimostrato dalla pandemia, non è più tollerabile.

Le università straniere, oggi, sono quindi sempre più attrattive. Le ragioni sono numerose: maggiori opportunità, più spazio all’esperienza sul campo, studio in lingua inglese – passaporto per una carriera internazionale! – e confronto con nuove modalità didattiche. Aspetti che Giuseppe Lupica, specializzando in Ginecologia e Ostetricia presso l’Università degli Studi Aldo Moro di Bari e influencer su Instagram (@peppe893 con 177mila followers) e YouTube (Aboutpeppe893 con 18.800 iscritti), ha avuto modo di approfondire durante una study visit a Praga presso la prestigiosa Charles University, una tra le università europee con un alto tasso di internazionalità (ben il 18% su 48.623 studenti complessivi) grazie all’alta qualità della ricerca e alle ottime condizioni di vita messe a disposizione dal Campus che anche diversi studenti italiani hanno scelto per il proseguimento dei propri studi con Medicor Tutor. Molti aspiranti medici, infatti, per affrontare il percorso di studi all’estero, si affidano a una realtà esperta, che li segue passo dopo passo nella nuova esperienza.

«Il maggior problema del sistema sanitario italiano, come ha evidenziato l’emergenza Covid 19, non è la mancanza di medici, ma la carenza di specialisti. Attualmente, dopo 7 anni di studi, solo 1 medico su 3 ha la possibilità di continuare la carriera post-laurea con una specializzazione e la situazione non potrebbe che peggiorare se si eliminasse il test di ingresso a medicina. Già oggi, infatti, come emerso dai racconti dei tanti ragazzi incontrati durante questo viaggio, le università italiane non sono in grado di offrire una corretta istruzione a tutti gli studenti. Molte finirebbero per collassare – commenta Giuseppe Lupica – Per questo, ritengo il supporto fornito da una realtà come Medicor Tutor molto importante. Spesso un percorso universitario all’estero viene visto come un gigantesco punto interrogativo ma avere una guida autorevole potrebbe cambiare le prospettive e consentire a ogni futuro collega di cogliere le migliori opportunità per la propria formazione».

L’università visitata da Lupica è la Charles University di Praga: fondata nel 1348, è considerata una tra le migliori università del mondo, nonché una delle più antiche, e garantisce una laurea pienamente riconosciuta in tutta Europa e nella maggioranza degli altri Paesi. In Repubblica Ceca, inoltre, non è richiesto alcun esame per accedere alle specializzazioni: a partire dal quinto anno di università, gli studenti possono scegliere presso quale dipartimento intendono specializzarsi e beneficiare di un metodo di formazione innovativo e professionalizzante. Non stupisce, quindi, che questo sia uno degli atenei che desta maggiore interesse.

«Il Coronavirus ha evidenziato quanto sia importante consentire ai medici un accesso immediato alla specializzazione e, dunque, alle corsie e quanto sia utile dare loro una formazione pratica, cosa che spesso manca in Italia e che gli studenti ricercano all’estero. Non a caso, negli ultimi anni, la prospettiva di una carriera internazionale è diventata sempre più attrattiva per molti aspiranti medici. Secondo uno studio condotto dal progetto pilota The Joint Action on European Health Workforce Planning and Forecasting, si stima infatti che in Europa nei prossimi anni ci sarà bisogno di un milione di professionisti sanitari. Aver studiato in un contesto internazionale, con una formazione in lingua inglese, in una delle migliori università al mondo, sarà un plus riconosciuto che consentirà al giovane universitario e specializzando di costruire con libertà e autorevolezza il proprio percorso di carriera, certo di aver ricevuto la migliore formazione possibile. Teorica, sì, ma anche pratica. Perfetta per affrontare ogni genere di situazione, anche una pandemia come quella di Covid 19. Per questo, siamo stati felici di aver portato il dott. Lupica alla scoperta della Charles University affinché possa ispirare tanti altri futuri specialisti, trasmettendo loro il valore di un’esperienza formativa unica nel suo genere» – dichiara Janina Holesovska, cofounder di Medicor Tutor.

No Comments
Eventi News

Specializzazione e competenza: la risposta dei commercialisti all’incertezza dell’economia

Incertezza e nuove sfide. È questo lo scenario delineato dall’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Bergamo durante l’Assemblea Generale degli iscritti tenutasi questa mattina presso il Collegio Vescovile di S. Alessandro a Bergamo.

La presidente, Dott.ssa Simona Bonomelli, nella relazione di apertura, ha sottolineato come, secondo quanto riferito dalla Banca d’Italia, la contrazione degli scambi internazionali e l’attenuazione della crescita mondiale siano proseguiti. In Italia, l’attività economica è marginalmente aumentata nel secondo trimestre e sembra essere rimasta stazionaria nel terzo trimestre risentendo, soprattutto, della debolezza dell’industri manifatturiera.  Il Governo stima, in particolare, un indebitamento netto al 2,2 per cento del PIL nell’anno in corso, invariato rispetto al 2018. L’incidenza del debito aumenterebbe dal 134,8 per cento al 135,7. Per il 2020, il Governo programma un indebitamento netto superiore di quasi un punto percentuale del PIL rispetto a quanto previsto nel quadro tendenziale. Anche l’Istat evidenzia un quadro congiunturale globale caratterizzato da incertezza, con rischi di estensione del rallentamento industriale anche al settore dei servizi. A questo quadro, si aggiunge l’aumento delle imposte indirette (per lo più IVA) previsto con la manovra 2019-2021 pari all’1,3 per cento del PIL nel gennaio 2020, con un ulteriore aumento di 0,3 punti percentuali nel gennaio 2021.

«Per i prossimi mesi gli indicatori compositi sull’andamento dell’economia e quelli di fiducia confermano la persistenza di un quadro di difficoltà economica. Sul nostro Paese pesano i difetti strutturali dell’economia, quali l’eccesso di pressione fiscale e burocrazia, le carenze logistiche e l’incertezza del diritto. – ha dichiarato la presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Bergamo, Dott.ssa Bonomelli – In tale scenario, sempre più necessarie appaiono la realizzazione dell’equilibrio tra le misure per la crescita economica e il rispetto delle regole della finanza, e dell’equilibrio nelle politiche di bilancio, oltre a una visione di medio – lungo periodo nelle manovre proposte ai cittadini, nel rispetto del tessuto sociale del nostro Paese. Nel contesto descritto è fondamentale il ruolo della nostra categoria per favorire una decisa riduzione delle inefficienze e per essere sempre più vicini a cittadini e imprenditori accompagnandoli nelle nuove sfide. Proprio per questo, riteniamo sempre più importante, sostenere la specializzazione dei nostri professionisti, tenendo ben presente che l’etica e la competenza sono e saranno sempre il nostro valore aggiunto».

L’Ordine ha infatti sostenuto nel corso del 2019 e continuerà a sostenere nel 2020 corsi di formazione ad alta specializzazione, anche attraverso la Scuola di Alta Formazione SAF costituita con gli altri Ordini della Lombardia. La scuola sta infatti creando, in stretto raccordo anche con le Università presenti sui vari territori, percorsi di formazione specialistica. Prosegue, al contempo, l’attività ordinaria del Consiglio e delle Commissioni.

Gli iscritti dell’Ordine sono 1719 di cui 1681 iscritti nella sezione A, 26 iscritti nella sezione B e 12 iscritti all’elenco speciale; sono 30 le società tra professionisti. I praticanti sono 77: di questi 58 sono tirocinanti dottori commercialisti e 19 tirocinanti esperti contabili. Sono 75, infine, i commercialisti che attualmente risultano iscritti all’Organismo per la gestione della crisi da sovraindebitamento, introdotto con la nuova normativa.

No Comments
Comunicati

DESIGN FOR WELLNESS & SPA

Dopo il successo della prima edizione, POLI.design rinnova l’appuntamento con il percorso formativo dedicato al settore benessere e alla progettazione degli spazi Wellness & SPA

 

POLI.design, Consorzio del Politecnico di Milano, lancia la seconda edizione del corso in DESIGN FOR WELLNESS & SPA con il patrocinio di AIPi, Associazione Italiana Progettisti d’Interni, e la collaborazione di QCTerme.

 

La prima edizione del corso ha visto la partecipazione di 20 studenti, che sono stati impegnati in lezioni frontali, esercitazioni, visite in aziende, show room, hotel, spazi innovativi, palestre e locali milanesi; 160 ore di formazione intensa, durante le quali i partecipanti hanno potuto approfondire la complessità del progetto nelle sue diverse declinazioni: analisi, concept, business plan; progettazione e realizzazione degli interni; arredamento, utilizzo di materiali innovativi e studio del colore; ruolo delle tecnologie luce e audio, evoluzione del mercato e nuovi trend.

 

Il corso è dedicato alla progettazione degli spazi SPA e Wellness di Hotel, Palestre e centri benessere: ha l’obiettivo di mettere a confronto in aula i principali attori del settore – albergatori, manager, progettisti e aziende. Non stupisce dunque, data la peculiare struttura didattica, che il corso abbia attratto studenti con background formativi eterogenei: architetti, designer, albergatori, comunicatori ed esperti in relazioni pubbliche hanno potuto confrontare in aula i propri differenti approcci, all’insegna del dialogo e dell’interazione; dalle testimonianze dirette di alcuni ex partecipanti emerge chiaramente la soddisfazione per aver preso parte a questa esperienza.

 

Rossana Brando, consulente in progettazione e design d’interni, ha particolarmente apprezzato l’impostazione del programma didattico, capace di offrire una panoramica completa del settore: “seguo la comunicazione di un’azienda che si occupa di piscine e che ora apre al wellness, quindi in qualità non tanto di progettista, quanto piuttosto di persona che segue questa trasmigrazione, mi interessava avere una visione su quanto può offrire questo mondo”. Dello stesso avviso Riccardo del Plato, architetto e albergatore, “ho scelto di partecipare al corso per comprendere meglio i meccanismi della fase progettuale e, successivamente, gestionale e commerciale dei processi insiti nella funzionalità di una spa; dovendo ristrutturare a breve il mio albergo, ho acquisito tutte le indicazioni per rapportarmi coerentemente con i fornitori e ottimizzare il budget, che mi permetteranno di apportare varianti innovative al concept iniziale” .

Michele Amadasi, architetto, cercava invece un approfondimento immediatamente applicabile alla professione: “ho scelto di frequentare questo corso perché sono convinto che il concetto di wellness interessi tutti i campi della progettazione e che possiamo trovare questo argomento in qualunque momento della nostra attività progettuale: dagli interni delle auto, ai mezzi pubblici fino ad arrivare alle abitazioni; attraverso il concetto di benessere possiamo rendere i nostri ambienti più appetibili e performanti dal punto di vista estetico e percettivo”.

Annalaura Maraziti, architetto, si è invece soffermata sui momenti più pratici e progettuali del corso: “abbiamo avuto la possibilità di toccare con mano le ultime tendenze nel campo della progettazione, con dei tour serali e trascorrendo una giornata presso QCTerme, che ha anche proposto la realizzazione di una spa in alta quota per il nostro project work finale: un’esperienza completamente diversa rispetto a quelle che avevo vissuto in università”. Anche Alessandro Lovati, architetto, ha particolarmente apprezzato il project work: “non si tratta di un mero esercizio accademico, ma di un vero e proprio lavoro da realizzare in due settimane, dal concept fino alla presentazione finale: conoscere e lavorare con altri professionisti del settore o che provengono da altri ambiti, e che per questo hanno approcci diversi, rimette in discussione tutte le dinamiche a cui ti sei abituato svolgendo la professione per anni”.

 

Un mix di teoria e pratica garantito anche dalla partnership tra la componente universitaria e il mondo delle aziende e delle professioni. Saranno diversi anche i Media Partner coinvolti, tra questi: E-INTERIORS, DI BAIO EDITORE, PROGETTI – (Gruppo Quid Edizioni), PROMOTE DESIGN, NEW BUSINESS MEDIA, ADM NETWORK, PROFESSIONE ARCHITETTO, TOWANT, ARCHIHOTELCONTRACT e ARCHIHOTELMAGAZINE.

 

La seconda edizione del corso inizierà il 26 gennaio 2015 e si concluderà il 20 febbraio 2015, con una frequenza di otto ore giornaliere, pari a 160 ore totali. In base alla propria disponibilità di tempo, agli interessi professionali e alle conoscenze dei programmi di progettazione, i candidati possono scegliere se partecipare alle lezioni teoriche più il project work finale, oppure alle sole lezioni teoriche, pari a 80 ore; la scelta deve essere comunicata all’Ufficio Coordinamento Formazione all’atto dell’iscrizione.

Il Corso è finanziato da Aziende partner: a carico dei partecipanti la sola quota d’iscrizione pari a € 1.000 + IVA.

La partecipazione al corso dà diritto all’acquisizione di Crediti Formativi Professionali (CFP) per Architetti. Per informazioni sui CFP contattare l’Ufficio Coordinamento Formazione: [email protected]; Tel. 02 2399 7275.

 

Informazioni

Ufficio Coordinamento Formazione

POLI.design – Consorzio del Politecnico di Milano

Via Durando 38/a Milano, V piano

Tel. (+39) 0223997275

Mail [email protected]

SITO WEB: www.polidesign.net/it/Wellness-Spa

www.designaltaformazione.net

 

Press Contact

Ufficio Comunicazione POLI.design

Tel. (+39) 0223997201

Mail [email protected]

No Comments
Comunicati

Corso di alta formazione DESIGN FOR PLASTICS: Disponibili le ultime due riduzioni al 50%

Ancora aperte le iscrizioni alla VII edizione del Corso di POLI.design, Consorzio del Politecnico di Milano, per lo sviluppo progettuale dell’oggetto da produrre in plastica

Il corso è patrocinato da ASSOCOMAPLAST e FEDERCHIMICA -PLASTICSEUROPE ITALIA 

POLI.design, Consorzio del Politecnico di Milano, con il patrocinio di ASSOCOMAPLAST, l’Associazione Nazionale Costruttori di Macchine e Stampi per Materie Plastiche e Gomma, e di FEDERCHIMICA – PLASTICSEUROPE ITALIA, l’Associazione Nazionale dei Produttori di Materie Plastiche, presenta la 7^ edizione del Corso di Alta Formazione in Design for Plastics.

 

Un corso nato da un’idea di Sergio Antonio Salvi e dedicato alla gestione e allo sviluppo progettuale del prodotto da realizzare in materia plastica. Ispirato ai principi del “design for X” – concetto dal quale sono nate le più moderne strategie di produzione industriale –  il corso ha l’obiettivo di costruire una figura d’elevata professionalità, un design manager in grado di gestire autonomamente le fasi di progettazione e di sviluppo del prodotto in materiale polimerico, tanto sul piano culturale quanto  su quello tecnico-scientifico, nonché di seguirne i processi di prototipazione e fabbricazione.

 

Grazie al sostegno di ASSOCOMAPLAST e FEDERCHIMICA – PLASTICSEUROPE ITALIA, sono disponibili riduzioni sulla quota di iscrizione. Le ultime due riduzioni al 50% verranno assegnate a chi presenterà la domanda di iscrizione entro e non oltre venerdì 8 agosto 2014. Sono inoltre disponibili riduzioni del 15% per gli ex studenti POLI.design, gli studenti in corso del Politecnico di Milano e per gli associati Assocomaplast e Federchimica – Plasticseurope Italia.

 

La didattica, pur riferendosi costantemente agli aspetti progettuali e produttivi, è basata su un’approfondita analisi dei contesti culturali, quindi sociali e ambientali, che hanno permesso alla plastica di divenire la “materia d’eccellenza” del prodotto dei nostri giorni. Le materie d’insegnamento riguarderanno quindi la storia e la cultura dell’oggetto in plastica, gli scenari socio-ambientali indotti dall’uso delle materie plastiche, la scienza dei polimeri, i materiali polimerici e le relative tecnologie di trasformazione – anche mediante le indispensabili analisi di campioni –, i materiali compositi polimerici, la progettazione dei componenti e del loro assemblaggio, la prototipazione rapida. Molti di questi argomenti verranno affrontati attraverso l’esposizione di case histories di successo.

Sono inoltre previste attività di laboratorio, esercitazioni progettuali ed esperienze sul campo. Presso i laboratori CESAP, per esempio, gli studenti avranno l’opportunità di un confronto diretto con specialisti di elevata esperienza che li guideranno in alcune visite mostrando le apparecchiature di prova, le tecnologie di fabbricazione degli stampi e alcuni processi di produzione.

 

Il corso prevede 80 ore di attività con un impegno settimanale di 2 giorni alla settimana, il giovedì dalle ore 16.00 alle ore 20.00 e il venerdì, dalle ore 9.00 alle ore 18.00. Le lezioni si svolgeranno presso la sede di POLI.design, via Durando 38/A, Milano – Bovisa.

 

Il corso si rivolge a diplomati e laureati provenienti da scuole e facoltà di design, ingegneria e architettura; tuttavia è accessibile a tecnici e imprenditori dell’industria che possano riferire una formazione, o esperienza, di tipo progettuale. Ai fini dell’ammissione, il profilo di candidati non riconducibili a dette categorie, potrà essere valutato dalla direzione.

 

I candidati dovranno inviare il proprio curriculum a [email protected] entro venerdì 8 agosto 2014.

Inizio: 11 settembre 2014

Durata: 80 ore

Frequenza: giovedì, dalle ore 16.00 alle ore 20.00 e venerdì, dalle ore 9.00 alle ore 18.00.

Sito web: www.polidesign.net/dfp

No Comments