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I differenti tipi di connessione per gli SSD interni

Dopo molti anni in cui abbiamo assistito alla “corsa” sulla capienza dei dischi fissi, spinti verso valori davvero elevati (fino a 4 TB), i nuovi dischi a stato solido (Solid State Disk, SSD per abbreviare) rappresentano una vera rivoluzione poiché offrono un balzo in avanti notevole in termini di prestazioni rispetto ai dischi tradizionali, questi ultimi soggetti inevitabilmente ai limiti meccanici legati alla velocità della testina magnetica e dei piatti (oltre i 10 mila giri al minuto non è possibile andare, con tutti i problemi del caso legati a rumorosità e consumi). Analizzando l’andamento tecnologico di tutte le componenti di un PC sono proprio i dischi fissi classici (Hard Disk interni, HDD per abbreviare) il vero collo di bottiglia per una qualsiasi configurazione.
La maggior parte degli SSD esterni ed interni attualmente in commercio è nel formato da 2,5 pollici. Per quanto riguarda quelli che vanno installati all’interno computer, si possono utilizzare vari tipi di connettori. I connettori SATA 3 sono quelli più diffusi su notebook e PC desktop, garantiscono prestazioni fino a 6 Gbps teorici nel trasferimento dei dati e sono retrocompatibili con lo standard  SATA 2, che invece fornisce prestazioni fino a 3 Gbps teorici. Questo significa che puoi acquistare un SSD SATA 3 e montarlo su un computer che supporta solo lo standard SATA 2, ottenendo così prestazioni limitate a 3 Gbit/s teorici anziché i 6 Gbit/s teorici del SATA 3. Esiste anche la tecnologia SATA Express che unisce l’infrastruttura SATA con l’interfaccia PCI Express per spingere le prestazioni degli SSD oltre i 6 Gbit/s del SATA3. Avendo un PC, o meglio, una scheda madre che supporta SATA Express e acquistando un SSD compatibile con questo standard puoi ottenere prestazioni fino a 10 Gbit/s o addirittura 16Gbit/s. Parliamo sempre di velocità massima teorica, eh. Su alcuni modelli di ultrabook e alcuni mini-PC vengono usati dei connettori più piccoli detti mSATA (abbreviazione di miniSATA). Le loro prestazioni sono uguali a quelle dei connettori SATA 2 e SATA 3, sono compatibili con lo standard SATA Express mentre le loro dimensioni sono più compatte rispetto ai connettori standard. Esteticamente sono delle schede “nude”, i loro connettori somigliano a quelli mini PCI Express ma lavorano solo con il protocollo SATA. I connettori mSATA sono stati superati, in termini di prestazioni, da quelli M.2 che vengono utilizzati soprattutto in ambito mobile (ultrabook, tablet convertibili ecc.) ma sono compatibili anche con alcune schede madri per PC desktop. I connettori M2 possono essere usati sia sugli SSD PCI-Express sia sugli SSD SATA, quindi prima di acquistare un drive compatibile con questo formato assicurati di fare la scelta giusta in quanto i due protocolli non sono compatibili tra loro. I drive M.2 SATA assicurano prestazioni pari a 16Gbps (tramite SATA Express), quelli M.2 PCI-Express arrivano fino a 32 Gbps teorici (quindi sono più performanti).

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