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Panoramica sull’architettura gotica

Una delle sezioni più corpose del portale Nivis-Regnum è sicuramente quella legata all’architettura gotica. In questa sezione si cercherà di far luce su tutti gli aspetti dell’architettura gotica, da quelli strettamente strutturali, passando per quelli simbolici ed esoterici.

Si parlerà delle principali cattedrali gotiche in Europa analizzandone non solo gli elementi architettonici ma anche leggende e curiosità. 

L’architettura gotica è di origine francese. Nacque intorno al 1140 nella provincia che già allora portava nome di “Francien”, nella stretta regione fra Compiègne e Bourges, con Parigi la città del re. Il re di questo piccolo territorio in qui sorsero le più impressionanti cattedrali del nuovo stile non era dotato di una forte potenza politica ed economica, ma solo di un carattere sacro, in virtù dell’unzione con l’olio santo.

Chi seppe sfruttare tutto ciò fu Suger di Saint-Denis (1081-1151). Suger pose tutta la sua attività a servizio della monarchia francese. Egli era pienamente cosciente del fatto che, data l’esigua base del potere del re, il problema principale era come aumentare il prestigio spirituale. Appunto a ciò si indirizzarono i suoi sforzi.

Dopo la sua esemplare ricostruzione dell’abbazia di Saint-Denis, egli divenne il principale iniziatore di una nuova organizzazione dello spazio della chiesa,riunendo con il suo architetto, insieme ad altre innovative misure architettoniche, per la prima volta in modo convincente elementi formali dell’architettura delle varie città francesi. In questo modo egli si può definire, il “creatore del gotico”.

Ma veniamo alla cattedrale in se. Cattedra: dal latino cathedra, il termine è passato dall’indicare il maestoso sedile destinato ai personaggi di maggior prestigio a incarnare il simbolo dell’autorità stessa. Così tecnicamente, la cattedrale è la sede dell’autorità del vescovo, la chiesa principale di una diocesi, l’edificio sacro dove vengono più solennemente celebrate le ricorrenze dell’anno liturgico.

Nella moderna sensibilità comune il termine cattedrale indica una chiesa monumentale che documenta la visione del mondo, la concezione religiosa e artistica del Medioevo.

La cattedrale non era destinata soltanto alle funzioni liturgiche o all’esibizione di reliquie. Oltre a ciò la cattedrale era un luogo sempre disponibile dove riunirsi.

A usufruire poi di questo spazio per riunirsi, discutere affari, condurre transazioni , stipulare contratti o assumere manovalanza era soprattutto il ceto mercantile e imprenditoriale.

Infrequente anche l’allestimento in chiesa dispettacoli anche di carattere A Laon la cattedrale ospitava all’inizio dell’anno la misteriosa festa di Folli.

La cattedrale inoltre è anche da considerare il più potente agente didascalico ed educativodel Medioevo.

Veri e propri libri di vetro e pietra, le cattedrali supplirono all’analfabetismo di
massa sottoponendo ai fedeli la summa del sapere del tempo sotto forma di immagini. Non è un caso se furono definite la 
Bibbia dei poveri.

Quando si parla di gotico inoltre non si parla solo di architettura ma anche di scultura, pittura, vetrate ed oreficeria.

Nella cattedrale si condensano anche moltissi aspetti simbolici ed esoterici, legati all’antica saggezza dei costruttori gotici.

Sul piano simbolico, l’enfasi della direzione verticale rappresenta lo slancio dellaTerra verso il Cielo o viceversa dalla superficie della Terra verso il suo grembo. L’idea di questa duplice energia (quella che proviene dalle stelle e quella che proviene dal suo grembo materno) sarebbe ricollegata all’energia che presiederebbe alla vita.

Prendendo in considerazione i siti megalitici è stato scoperto che i luoghi scelti e la disposizione delle pietre erano tali da coincidere con punti particolarmenterilevanti nel flusso dell’energia terrestre e finalizzati a una sua accumulazione.

A tali luoghi nei secoli furono associati dalla gente comune poteri curativi e le pietre considerate miracolose. Ancora nel VIII secolo la Chiesa si trovò a dover combattere contro questo culto pagano e a minacciare di persecuzione i suoi praticanti. Ma questi luoghi magici non furono dimenticati: su di essi sorsero monasteri, calvari, cattedrali. Nella storia degli edifici sacri, infatti, è tutt’altro che infrequente registrare una sovrapposizione millenaria.

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Rivivere la Bottega d’Arte del periodo d’oro dell’arte Toscana

 www.bottegadartetoscana.it

Silvia Salvadori nasce nel 1978 a Sinalunga, nel cuore della Toscana; Diplomata presso l’Istituto d’Arte “Duccio di Buoninsegna” e Laureata in Conservazione dei Beni Culturali presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Siena, vive a lungo nella città del Palio dove stabilisce un legame, spirituale e materiale, con le superstiti Botteghe d’Arte, ultime depositarie della tradizione pittorica dei maggiori artisti delle scuole toscane del Medioevo e del Rinascimento.

Con la loro scuola Silvia Salvadori crea una continuità ideale, facendo rivivere nella propria mano un sapere pressoché perduto. Il caldo riflesso degli ori, dei broccati delle vesti, il rapimento estatico dei santi, il mistico scambio di sguardi fra la Vergine e il Bambino, la ricchezza della simbologia cristiana, ricreati con il talento, la raffinatezza e la dedizione tornano a vivere nelle opere che Silvia Salvadori riesce a riprodurre, attraverso lo stesso “saper fare” artistico dei Maestri medievali e l’utilizzo di tavole di pioppo e di tiglio, dell’oro zecchino in foglia e in polvere, decorato e inciso per mezzo di bulini appositamente forgiati dagli ultimi mastri incisori, dei pigmenti naturali legati al tuorlo d’uovo, seguendo le ricette tratte dal libro dell’arte di Cennino Cennini (1370-1440).
Nascente da un interesse che è prima di tutto studio accurato e sapiente e continua sperimentazione, che si estende all’intera Toscana del tempo, da Arezzo coi tesori nascosti delle sue chiese, a Firenze e al suo medioevo dell’arte, forse per troppo tempo oscurato dai fasti del Rinascimento, per tornare a Siena con l’arte sacra delle sue icone e la pittura civica delle Biccherne, le copertine in legno istoriato dei registri contabili della stagione comunale. L’opera di Silvia Salvadori è forse quell’ultima, preziosa testimone in grado di conservare e tramandare una Cultura che è storia di un popolo di una terra e dell’anima, ancora capace di suscitare in noi la Meraviglia.

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Medieval workshop http://www.bottegadartetoscana.it/

Silvia Salvadori nasce nel 1978 a Sinalunga, nel cuore della Toscana; Diplomata presso l’Istituto d’Arte “Duccio di Buoninsegna” e Laureata in Conservazione dei Beni Culturali presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Siena, vive a lungo nella città del Palio dove stabilisce un legame, spirituale e materiale, con le superstiti Botteghe d’Arte, ultime depositarie della tradizione pittorica dei maggiori artisti delle scuole toscane del Medioevo e del Rinascimento

http://www.bottegadartetoscana.it/

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Medieval workshop – Bottega d’Arte medievale

 Medieval workshop

Bottega d’Arte medievale

www.bottegadartetoscana.it

Silvia Salvadori was born in 1978 in Sinalunga, in the heart of Tuscany.  She’s a graduate of the “Duccio  di Buoninsegna” Art Institute and holds a degree in Art Conservation from the University of Siena.  Living in the city of the Palio, she has established a spiritual and material ties with the surviving art workshops which preserve the pictorial traditions of the best artists of the Tuscan schools of the middle ages and the Renaissance.    

Silvia Salvadori creates an ideal continuity by resurrecting through her hands a tradition and know-how on their way to oblivion.  The warm reflections of gold, the brocades of clothes, the ecstatic rapture of the saints, the mystic exchange of glances between the Virgin Mary and Infant Jesus and the richness of Christian symbolism, all recreated with talent, refinement and dedication, come to life in the works that Silvia Salvadori is able to reproduce using  the same artistic wisdom and skills of the medieval masters.  She makes use of poplar and linden panels, dust and leaves of pure gold (in order to make incisions through the use of burins purposefully created by the latest master engravers),  and natural pigments mixed with egg yolk, following the instructions contained in Cennino Cennini’s Book of Art (1370-1440).  
Silvia Salvadori’s work is probably the last precious testimonial that preserves and passes on a culture that represents the history of a people whose land and spirit can awaken a sense of wonder in our souls.  Her works of art emanate from an interest which is, above all, accurate, masterly and characterized by ongoing  research and experimentation. It reaches in time throughout  the entire Tuscan region, starting from Arezzo, with the hidden treasures of its churches, moving onto Florence’s medieval art, which was perhaps overshadowed by the splendour of the renaissance, and finally reaching Siena, with the sacred art of its icons and Bicchernes civic paintings with historical decorations on wooden covers containing the accounting records of the municipal era.

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Bottega d’arte medievale – Medieval workshop

Medieval Workshop   

www.bottegadartetoscana.it

Art reproduction

Silvia Salvadori nasce nel 1978 a Sinalunga, nel cuore della Toscana; Diplomata presso l’Istituto d’Arte “Duccio di Buoninsegna” e Laureata in Conservazione dei Beni Culturali presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Siena, vive a lungo nella città del Palio dove stabilisce un legame, spirituale e materiale, con le superstiti Botteghe d’Arte, ultime depositarie della tradizione pittorica dei maggiori artisti delle scuole toscane del Medioevo e del Rinascimento.

Con la loro scuola Silvia Salvadori crea una continuità ideale, facendo rivivere nella propria mano un sapere pressoché perduto. Il caldo riflesso degli ori, dei broccati delle vesti, il rapimento estatico dei santi, il mistico scambio di sguardi fra la Vergine e il Bambino, la ricchezza della simbologia cristiana, ricreati con il talento, la raffinatezza e la dedizione tornano a vivere nelle opere che Silvia Salvadori riesce a riprodurre, attraverso lo stesso “saper fare” artistico dei Maestri medievali e l’utilizzo di tavole di pioppo e di tiglio, dell’oro zecchino in foglia e in polvere, decorato e inciso per mezzo di bulini appositamente forgiati dagli ultimi mastri incisori, dei pigmenti naturali legati al tuorlo d’uovo, seguendo le ricette tratte dal libro dell’arte di Cennino Cennini (1370-1440).

Riproduzione Icone Sacre di Cimabue, Duccio di Buoninsegna, Simone Martini, Pietro Lorenzetti, Sano di Pietro, Giotto, Spinello Aretino,Giovanni di Paolo, Perugino, Taddeo Gaddi e Piero della Francesca.

Nascente da un interesse che è prima di tutto studio accurato e sapiente e continua sperimentazione, che si estende all’intera Toscana del tempo, da Arezzo coi tesori nascosti delle sue chiese, a Firenze e al suo medioevo dell’arte, forse per troppo tempo oscurato dai fasti del Rinascimento, per tornare a Siena con l’arte sacra delle sue icone e la pittura civica delle Biccherne, le copertine in legno istoriato dei registri contabili della stagione comunale. L’opera di Silvia Salvadori è forse quell’ultima, preziosa testimone in grado di conservare e tramandare una Cultura che è storia di un popolo di una terra e dell’anima, ancora capace di suscitare in noi la Meraviglia.
Silvia Salvadori realizza riproduzioni Icone Sacre di pregio dei più importanti artisti medievali toscani: Cimabue, Duccio di Buoninsegna, Simone Martini, Pietro Lorenzetti, Sano di Pietro, Giotto, Spinello Aretino e Piero della Francesca.

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