Qualche settimana fa l’Italia ha vissuto una nuova soddisfazione. Infatti il 73enne Giorgio Parisi è stato insignito del premio Nobel per la Fisica per le sue ricerche sui sistemi complessi. Al di là dell’altissimo valore scientifico, visto il prestigio e la notorietà del premio Nobel, c’è anche un bel guadagno in denaro.
Che guadagno frutta un premio Nobel?
Va precisato che l’accademia svedese non ha ancora reso ancora noti i compensi. Per questo motivo possiamo solo fare ragionamenti teorici. Tuttavia, non andremo molto lontani dalla realtà.
Il Nobel prevede l’assegnazione di una somma di denaro, come espressa volontà testamentaria di Alfred Nobel. Dal 2017 il premio riconosce un compenso fino a 9 milioni di corone (quasi 900mila euro) al vincitore.
Va precisato che nel caso in cui ci sia più di un vincitore per categoria, il guadagno viene diviso equamente.
Vincitori di gruppo
E’ proprio questo il caso di Giorgio Parisi. Il fisico romano infatti non è stato il solo a ricevere il premio per la Fisica. Con lui è stata premiata una coppia di studiosi, altre mani forti della scienza: Syukuro Manabe e Klaus Hasselman.
Il motivo per cui il premio è stato diviso a metà, sta nel fatto che i loro studi hanno tutti riguardato i sistemi complessi. Syukuro Manabe e Klaus Hasselman hanno studiato il clima e il meteo. Il sistema complesso studiato da Parisi invece riguarda i sistemi fisici “dalla scala atomica a quella planetaria”.
Gli studi dei tre premi Nobel
Il giapponese Syukuro Manabe è riuscito a dimostrare il rapporto tra l’anidride carbonica presente in atmosfera e l’effetto serra. Altri scienziati c’erano riusciti prima di lui, tuttavia Manabe ha costruito un convincente modello fisico in grado di spiegarlo. Tale modello gli permise anche di prevedere che se la concentrazione di anidride carbonica fosse raddoppiata, avremmo assistito a un aumento della temperatura media della Terra di 2 °C. Un previsione che si è dimostrata sostanzialmente esatta.
Ampliando gli studi di Manabe, il tedesco Klaus Hasselmann ha identificato molti dei fattori che erano coinvolti nella grande varietà del tempo meteorologici sulla Terra, dimostrando che un fenomeno apparentemente caotico come il meteo, in realtà può essere descritto con la matematica e la fisica. Hasselmann creò un modello climatico stocastico, dove la casualità è incorporata nel modello stesso. Hasselman e Manabe sono quindi tra le fondamenta della modellizzazione del clima che abbiamo imparato a conoscere in questi anni.
Giorgio Parisi si è invece dedicato a un particolare tipo di sistema complesso, chiamato vetro di spin. Senza addentrarci nel discorso tecnico, possiamo dire soltanto che lo studio di Parisi è riuscito a influenzare non solo la fisica, ma anche la matematica, la biologia, le neuroscienze e l’apprendimento automatico.