Oro è una parola che il solo sentirla nominare induce a pensare alla ricchezza e al benessere, questo metallo prezioso fin dalla sua scoperta ha conquistato un ruolo di grande importanza in tutte le civiltà, da sempre questo prezioso metallo è stato utilizzato per fini ed eventi di rilievo. Il segreto del successo dell’oro sta sia nelle sue particolari caratteristiche di indistruttibilità sia nella sua luccicante bellezza, un altro fattore che ha determinato la sua diffusione fin da epoche remote è stata la sua relativa morbidezza che ha permesso la sua facile lavorazione con mezzi relativamente semplici e senza procedure troppo complesse.
Essendo un metallo conosciuto ed apprezzato universalmente in breve l’oro si è trasformato anche in un mezzo di scambio che ha enormemente favorito gli scambi commerciali anche tra paesi lontani quando ancora veniva utilizzato il baratto come metodo di acquisto e vendita, un metodo che implicava grossi problemi sia per il trasporto di grandi quantità sia per la deteriorabilità di alcune tipologie di merci. A conferma di ciò i periodi di commercio più floridi nella storia si sono sviluppati quando i paesi hanno avuto la possibilità di venire in contatto con zone ricche di giacimenti aurei che hanno contribuito allo sviluppo di floridi commerci e in alcuni casi anche di sanguinosi conflitti nati per la conquista delle zone ricche del prezioso metallo giallo.
Nell’evoluzione delle civiltà l’oro è stato sostituito nel commercio dalla valuta ma nonostante ciò la sua importanza non è diminuita essendosi trasformato in uno dei metodi più sicuri e pratici di accumulare valore tanto da essere universalmente riconosciuto come il bene rifugio per eccellenza utilizzato anche dai governi di tutto il mondo per le creare le proprie riserve finanziarie. Il valore dell’oro ha più volte confermato le sue eccezionali caratteristiche di investimento di lungo periodo riuscendo a resistere ad eventi negativi anche particolarmente gravi sia economici che sociali confermando così il suo ruolo primario anche in epoca moderna.
Anche i piccoli investitori sono solitamente molto attratti dagli investimenti aurei, chi compra oro per investimento può scegliere vari metodi a seconda delle proprie esigenze, dalle monete realizzate appositamente per i piccoli investimenti più flessibili anche da monetizzare, ai lingotti che solitamente sono più adatti per investire cifre di una certa importanza. Oltre a questi metodi che si basano sull’acquisto diretto di oro fisico che poi avremo il dovere di preservare in un ambiente sicuro o in caveau di una banca, oggi con l’evoluzione del mercato finanziario si sono sviluppati diversi metodi di investimento in oro che si basano su azioni o certificati che permettano di guadagnare sui rialzi della quotazione dell’oro senza avere l’onere di detenere direttamente oro fisico, in modo da rendere più semplice ed accessibile a tutti la possibilità di effettuare investimenti basati sull’andamento dell’oro.
Un libro per la cultura dell’Intelligence e della Sicurezza Nazionale
Intelligence e Sistema di Informazione nella Repubblica Italiana, questo è il titolo del nuovo libro di Glicerio Taurisano, editato da Aracne Editrice. Il testo, frutto di ricerca e studi, propone per la prima parte un raccontare i servizi segreti italiani iniziando dal profondo passato, attraverso tre pilastri fondamentali: storia, filosofia e scienza, utili per argomentare in modo dialogico, comparativo e propositivo di quest’ organismo che per lo più è stato, negli anni passati, avversato e accusato delle più fantasiose deviazioni; fino a giungere alla straordinaria evoluzione di cui hanno beneficiato, grazie a persone che di questa Istituzione hanno ben inteso una necessità evolutiva e comunicativa. Metodi scientifici e di ricerca sono invece proposti nei tre capitoli dedicati all’Intelligence, al suo poter essere definita come scienza e attraverso quali canoni ciò è possibile. Quindi la sua storia, il suo probabile passaggio tra l’essere praticata come spionaggio o come esclusiva ricerca di informazioni, la possibilità di poterla inserire a pieno titolo nella ricerca scientifica e quali metodi e teorie ad essa applicare. Il volume propone inoltre alcuni paradigmi sul Ciclo dell’Intelligence e su altre metodologie interpretative, comunicative, operative e strategiche.
Se sei un giornalista e vuoi richiedere una copia del saggio, Clicca Qui
Per leggere o scaricare l’Indice e parte della Prefazione, Clicca Qui
Se vuoi ulteriore informazioni sull’Autore e sul Testo, visita la Pagina Facebook
Bibliosofica Editrice pubblica “Vivere al ritmo della radicalità nella storia”, il nuovo libro di Giovanni Feliciani
Bisogna sempre saper dubitare di aver raggiunto la certezza. C’è sempre qualcosa che sfugge alla comprensione. Non esiste né esisterà mai una verità o una soluzione assoluta. L’umanità sarà sempre alla ricerca, perché solo così potrà evitare di rassegnarsi di fronte all’ignoto e quindi di fermare l’evoluzione.
Non esistono principi assoluti perché tutto è destinato a cambiare. Nulla è immutabile, tutto si trasforma. La mutazione è valida in ogni settore della vita. Questa concezione si può definire “vivere al ritmo della radicalità nella storia”, come se appunto dovunque esistesse una tensione radicale tesa al mutamento, al cambiamento, alla trasformazione.
L’universo, il mondo, la storia, la vita, ogni essere umano, hanno tutti e tutto un “ritmo”. Ogni cosa ha un suo ciclo di nascita e di morte. Il ritmo è l’armonia del tutto.
La legge della storia è il movimento perpetuo e dinamico dei cambiamenti. Questa è la legge storica del divenire: la creazione, il recupero e il superamento.
Occorre “immaginare” il futuro per poter superare il presente, occorre saper intravedere il senso della storia, che è quello di migliorare le condizioni generali del pianeta e dell’umanità.
Il senso della storia dell’universo è tutto nel voler sconfiggere il nulla. Lo Spirito del mondo sta nel suo struggente desiderio di perpetuare la Vita.
Vi sono alcuni individui che vivono fuori del tempo presente, inseriti in una dimensione spirituale al di là del tempo, forse in una quarta dimensione mentale. Essi non si lasciano afferrare dai miti dell’oggi ma guardano al futuro, lo prevedono e quasi lo vivono.
Ciò vuol dire partecipare allo “spirito” del mondo, al suo delinearsi, al suo manifestarsi, al suo farsi; e sentirsi abitanti del pianeta Terra.
Altre info sul sito della Casa Editrice Bibliosofica.
Sale Marasino: La storia mai raccontata sugli psicofarmaci
Sale Marasino – 22 Ottobre 2014 ore 21 – presso il Centro Benessere “La Playa del Sol” (Via Mazzini 27/a), il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani, è stato invitato a tenere una serata con visione dei frammenti del video “La vena d’oro”.
La serata solleva un tema scottante, gli psicofarmaci sono da considerare un aiuto ai cittadini oppure un metodo per aumentare gli interessi delle case farmaceutiche? Quello che preoccupa ancor di più è che il fenomeno riguarda anche i più piccoli – i bambini che sono il futuro della società.
“I fatti sono difficili da credere, ma fatali da ignorare”.
Questa è la seconda conferenza che fa seguito alla recente Mostra sulla psichiatria che è stata ospitata recentemente a Brescia come in altri comuni di tutta Italia.
Seguirà dibattito. Ospite d’onore: la Dott.ssa Emilia Kwasnicka – psicologa
Per altre informazioni Gabriele 3494466098 o wwww.ccdu.org
Napoli 1860: Garibaldi si affaccia dal balcone dello storico Palazzo Doria D’Angri proclamando “Italia Unita”, qui di seguito la storia in breve
È senza dubbio una delle location secolari più caratteristiche e pittoresche di Napoli il sontuoso Palazzo Doria D’Angri, nel quale, la storia racconta, Giuseppe Garibaldi proclamò “Italia Unita” affacciandosi dal balcone centrale. Correva l’anno 1860, precisamente il 7 Settembre, una data rimasta memorabile. La consacrazione celebrativa di quel giorno tanto speciale, in cui il mitico eroe nazionale annunciò alla folla esultante l’annessione del Regno delle Due Sicilie al nascente Stato Italiano, si è conservata tramite il ricordo tangibile e visibile del nome della piazza sulla quale si trova l’ingresso principale dell’edificio e con l’epigrafe in dedica posta sulla facciata, che da su Via Toledo.
L’interessante narrazione storica riferita a Palazzo Doria D’Angri, che sorge in Piazza Sette Settembre, nel cuore della suggestiva città partenopea, inizia nel 1755 quando Marcantonio Doria, per costruire il palazzo di famiglia, decise di acquistare in zona delle strutture preesistenti. Per alcuni ritardi burocratici, il Doria non vide mai l’inizio, tanto meno il compimento del suo altisonante progetto, poiché morì nel 1760. Così fu il figlio, Giovanni Carlo, a portare avanti il progetto paterno, affidando l’opera al rinomato architetto Luigi Vanvitelli, che ultimò i lavori nel 1769.
Soffitti magistralmente affrescati, un’infilata coreografica di saloni e scaloni monumentali, un’atmosfera quasi magica e fiabesca d’immediato effetto ancora oggi ne contraddistinguono il fascino unico e inimitabile, rimasto inalterato nel tempo.
La signora Gennara Miano, attuale proprietaria della magnifica dimora aristocratica spiega “Questo palazzo costituisce un bene di valore inestimabile nel patrimonio storico e culturale del paese. In futuro, vorrei venisse valorizzato al meglio come museo istituzionale oppure come albergo di prestigio, poiché i 110mq di superficie includono nove camere da letto con bagni annessi, oltre a grandi saloni affrescati. Inoltre, potrebbe essere positivamente valorizzato organizzando al suo interno mostre d’arte, convegni, congressi, manifestazioni e utilizzandolo anche come sede di un’università prestigiosa, biblioteca di libri pregiati e testi antichi, ambasciata importante”.
Sarnico: La storia mai raccontata sugli psicofarmaci
Sarnico – 24 Luglio 2014 ore 18 – presso al sala Auditorium comunale, il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani con il patrocinio del Comune di Sarnico, terrà una serata con visione dei frammenti del video “La vena d’oro”.
Relatrice la Dott.ssa Emilia Kwasnicka – psicologa, con la presenza di Silvio De Fanti – Vicepresidente del CCDU Italia ed ospite d’eccezione da Roma Dott. Luigi Oppido impegnato nelle battaglie sociali per i diritti umani.
La serata alza un tema scottante fra psicofarmaci come aiuto ai cittadini o per gli interessi di case farmaceutiche. Quello che preoccupa ancor di più è che il fenomeno riguarda anche i più piccoli – i bambini che sono il futuro della società.
“I fatti sono difficili da credere, ma fatali da ignorare”.
Questa è la prima conferenza che fa seguito alla recente Mostra sulla psichiatria che è stata ospitata recentemente nel Comune di Brescia come in altri di tutta Italia.
Seguirà dibattito.
Per altre informazioni Gabriele 3494466098 o wwww.ccdu.org
La storia mai raccontata sugli psicofarmaci
Sarnico – 24 Luglio 2014 ore 18 – presso al sala Auditorium comunale, il
Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani con il patrocinio del Comune di
Sarnico, terrà una serata con visione dei frammenti del video “La vena d’oro”.
Relatrice la Dott.ssa Emilia Kwasnicka – psicologa, con la presenza di Silvio
De Fanti – Vicepresidente del CCDU Italia ed ospite d’eccezione da Roma Dott.
Luigi Oppido impegnato nelle battaglie sociali per i diritti umani.
La serata alza un tema scottante fra psicofarmaci come aiuto ai cittadini o
per gli interessi di case farmaceutiche. Quello che preoccupa ancor di più è
che il fenomeno riguarda anche i più piccoli – i bambini che sono il futuro
della società.
“I fatti sono difficili da credere, ma fatali da ignorare”.
Questa è la prima conferenza che fa seguito alla recente Mostra sulla
psichiatria che è stata ospitata recentemente nel Comune di Brescia come in
altri di tutta Italia.
Seguirà dibattito.
Per altre informazioni Gabriele 3494466098 o wwww.ccdu.org
ARTE, LA SICILIA RIFLESSA NEL “VIAGGIO” DI CERAMICA E COLORI. LA COLLEZIONE PRIVATA DI GIACOMO ALESSI IN MOSTRA ALL’OUTLET VILLAGE
SICILIA OUTLET VILLAGE – Un viaggio nella Sicilia, nella sua storia e nella sua arte, nei suoi simboli e nella sua letteraria isolitudine. Un viaggio che è metafora dell’essere umano: bellissimo, grottesco, potente, rarefatto, commovente. Dove la commozione è quel moto dell’anima che all’improvviso si vede riflessa al di fuori del proprio corpo. È “Il viaggio” di Giacomo Alessi, il percorso visivo e interiore all’interno della sua collezione privata, tra le opere in terracotta di uno dei più noti ceramisti italiani, «tesoro umano vivente» secondo l’Unesco, che lo ha inserito nel Registro delle eredità immateriali siciliane.
Cinque dei suoi capolavori maiolicati – alcuni già protagonisti alla Biennale di Venezia – custoditi privatamente nella “Città della ceramica”, la sua Caltagirone, verranno esposti nella mostra d’arte che avrà luogo al Sicilia Outlet Village dal 15 marzo al 21 aprile – tutti i sabati e le domeniche, dalle 10 alle 21, con ingresso libero – e che porta il titolo “Giacomo Alessi. Il viaggio”. L’artista sarà presente al vernissage che inaugurerà la mostra, sabato 15 marzo, alle 12, nel Temporary Store che si affaccia sulla Piazza Eventi del Centro.
Il Sicilia Outlet Village, come già in passato, manifesta la propria sensibilità all’arte, quella che celebra le eccellenze della Sicilia e il suo legame con il territorio dell’isola. L’impegno del Centro si concretizza infatti in iniziative di rilievo che offrono a visitatori e turisti una ricca esperienza culturale.
Giacomo Alessi (Caltagirone, 1955) è uno dei più noti ceramisti italiani, profondo conoscitore della millenaria tradizione della terracotta calatina e italiana. Le sue opere sono state esposte in alcune delle più importanti rassegne artistiche d’Italia e del mondo, tra cui la Biennale di Venezia, e in celebri musei come il MoMA di New York. Nominato nel 2007 Cavaliere della Repubblica, è firmatario del “Manifesto delle arti applicative del nuovo secolo”. L’Unesco lo ha inserito nel libro Tesori umani viventi del Registro delle eredità immateriali siciliane.
www.siciliaoutletvillage.it | [email protected]
IN OCCASIONE DELL’ INAUGURAZIONE STRAORDINARIA DELL’ATELIER “IL GIOIELLIERE DI VENEZIA” INTERVISTA AL MAESTRO ORAFO MAURIZIO DE MARCHI
Maurizio de marchi, grande maestro orafo, specializzato in gemmologia, è stato intervistato in occasione dell’imminente e attesissima apertura del suo straordinario atelier “il gioielliere di Venezia“.
DOVE E QUANDO VERRÀ INAUGURATO IL NUOVO ATELIER DI VENDITA DE MARCHI “IL GIOIELLIERE DI VENEZIA”?
L’atelier inaugurerà a Venezia (Salizada San Samuele n° 3145) vicino al prestigioso contesto di piazza san marco. Il vernissage si terrà sabato 16 novembre dalle 18.00 alle 22.00 e sarà un evento unico nel suo genere.
COME NASCE L’IDEA DEL BRAND DISTINTIVO COL NOME DI “IL GIOIELLIERE DI VENEZIA“?
Il “Gioielliere di Venezia” è un brand di alta gioielleria, ispirato dal mio amore per la città di Venezia. Una città suggestiva sia per il suo multiculturalismo sia per la sua ricchezza di colori. Colori presi come modello e ricreati poi con pietre preziose nelle mie creazioni. Oltre alla grande passione che nutro, “il Gioielliere di Venezia” è stato ispirato dai miei clienti, personalità dal buon gusto elegante e molto esigenti, facenti parte di antiche famiglie veneziane, che hanno riconosciuto il brand come tale, in quanto venivano da me per farsi realizzare, su committenza, straordinari e autentici gioielli di artigianato, che rispettassero le loro richieste, il loro modo di essere, i lori gusti.
SI OCCUPA LEI IN PRIMA PERSONA DELLA CREAZIONE DEI GIOIELLI?
Tutte le mie creazioni partono da una bozza, vengono progettate e realizzate da me. L’ispirazione viene tutta dalla passione che metto in quello che faccio, una passione che è iniziata a sbocciare sin da quando ero un adolescente. Giovane, grintoso, ma con già le idee chiare sul percorso che stavo per intraprendere. Come già anticipato, realizzo gioielli anche su commissione, partendo direttamente dal disegno del committente o anche da pietre preziose e gioie di proprietà, dopo aver fatto un’accurata intervista al cliente per scoprirne i gusti, lo stile, il modo di essere e per capire quali i materiali adatti a lui.
EFFETTUA ANCHE SERVIZIO DI LABORATORIO PER LA MANUTENZIONE E RIPARAZIONE DEI GIOIELLI?
Si, effettuo qualsiasi tipo di manutenzione e riparazione, capacità maturata in anni di esperienza lavorativa.
QUAL E’ IL SUO CLIENTE IDEALE?
Io punto tutto sulla donna indipendente, che si reca in gioielleria per acquistare o farsi creare un gioiello, a suo gusto e piacere, invece che voler solamente attirare l’attenzione dell’uomo che vuole fare un dono a sua moglie, figlia, amica… La figura della donna emancipata è in tutta la mia comunicazione.
QUALE LA FILOSOFIA DEL SUO ATELIER?
Il mio atelier è un vero e proprio salotto culturale, elegante e raffinato, in puro stile veneziano. La parola chiave infatti è proprio “Cultura”. Sono assolutamente contrario all’ideologia, ormai radicata, di comprare i gioielli, solo per la firma che porta. Purtroppo la gente è sempre più focalizzata nei brand che sono più conosciuti a livello mediatico, di pubblicità. Io con il mio lavoro e il mio atelier, voglio portare avanti il concetto di “Cultura delle pietre”, perché ognuna ha una provenienza, una storia, un significato, un’anima, così come le gemme, le perle, i diamanti e tutti i materiali preziosi che compongono un gioiello. Inoltre, continueremo a creare ottime sinergie e collaborazioni con artisti, studiosi, critici d’arte, intellettuali e scrittori e poeti, come Roberto Mussapi, che mi ha dedicato una magnifica poesia, visibile su sito www.ilgioiellieredivenezia.it.
TUTTO E’ CURATO NEI MINIMI DETTAGLI. ANCHE IL LOGO DEL BRAND HA UN SUO SIGNIFICATO?
Certamente. Il colore giallo del logo esprime energia, gioia, calore, come la grinta, la personalità e la passione che metto nel mio lavoro, punti fondamentali che trasmetto alle creazioni che nascono dal mio studio accurato. Il blu invece simboleggia l’eleganza, la raffinatezza e la perfezione. Tutte caratteristiche che si riflettono nei miei gioielli.
«L’Organizzazione Segreta (il mistero dei musicisti scomparsi)»: il libro giusto per la tua estate
Claudio, Gioele, Danilo, Paolo e Furio sono i componenti di una storica rock band italiana esplosa in tutto il mondo a metà degli anni Novanta, successivamente sciolta a causa di problemi personali. Insieme con Luna, intraprendente giornalista della capitale, e con Brando, famoso detective che collabora con le forze di polizia di tutto il mondo, i ragazzi si ritrovano al centro di un intricatissimo caso di musicisti rapiti e di un discografico scomparso. A tenere in mano le redini delle loro sorti c’è un’organizzazione segreta, capitanata da un folle e affascinante uomo d’affari inglese, che trama per accaparrarsi i diritti delle canzoni più famose del mondo.
Un’originale spy-story, raccontata in toni leggeri e ironici, per regalare una sequenza di colpi di scena ricchi di suspense e di risate.
Semplice e d’effetto la trama del terzo libro di Sonia Roccazzella, uscito per Photocity Edizioni a fine giugno 2013.
Nata il 04/06/1975, l’autrice catanese ha una grande passione per la lettura dei grandi classici e la scrittura di racconti e romanzi, che scrive dall’età di quattordici anni.
La sua caratteristica principale è la capacità di esporre in maniera fresca e leggera i suoi racconti, in modo da rendere la lettura fluida e scorrevole per tutti.
«L’immediatezza del linguaggio è la prima cosa che noto quando leggo un libro. Sono molto esigente a riguardo. In Italia si leggono sempre meno libri. Credo che trovare una soluzione che consenta alla massa di avvicinarsi alla lettura, sia indispensabile. La mia è proprio questa: una forma di esposizione scritta che sia molto simile alla lingua parlata, in modo tale che chi legge non debba fare grossi sforzi per capire i concetti, e possa sentirsi catapultato fin dalle prime righe nella vita dei personaggi. Mi piace molto il concetto di associare la lettura di un libro alla visione di un film: in questo senso, pertanto, imposto la costruzione dei miei romanzi.»
I tre libri che l’autrice ha pubblicato finora sono molto diversi l’uno dall’altro.
«Sono stati scritti in periodi completamente diversi. “Quando il cuore dice no”, anche se è uscito nel 2008, è stato scritto nel 1997 ed è stato pensato per un pubblico femminile. Le idee e le situazioni rappresentate sono un po’ distanti dal modo di vivere e di pensare di oggi: possiamo considerarlo un “cimelio” del secolo scorso. “La Ragazza dell’Hotel”, invece, è il libro a cui sono più affezionata, quello al quale ho lavorato sicuramente di più. Ci sono voluti due anni per costruire la storia e studiare una forma di comunicazione d’impatto, che frase dopo frase, battuta dopo battuta, fosse in grado di abbattere una delle barriere più diffuse ai giorni nostri: la repulsione dei giovani nei confronti dei libri.»
Gli ingredienti adottati potrebbero essere quelli giusti: protagonisti giovani, appartenenti al mondo dello sport e dello spettacolo, che tanta influenza hanno sui giovani d’oggi. Un linguaggio fresco, immediato, che cerca di essere il più vicino possibile al loro mondo, che non perde di vista le regole base della nostra bellissima lingua, ma che tiene conto anche delle evoluzioni degli ultimi tempi.
«In attesa di completare la stesura del sequel di “La Ragazza dell’Hotel”, ho preparato una nuova avventura da raccontare: “L’organizzazione Segreta – Il mistero dei musicisti scomparsi”. È la prima volta che mi cimento in una spy-story: devo ammettere di essermi divertita molto. Anche perché ho voluto rompere i classici schemi, per regalare un tocco di leggerezza e ironia alle situazioni pesanti che i sei protagonisti si apprestano a vivere.»
Un’avventura decisamente rock, ambientata nel mondo della musica intesa come oggetto di affari senza scrupoli. Un colpo di scena dietro l’altro, a suon di battute divertenti e con un ampio risalto al sentimento più bello che ciascuno di noi conosce e cerca di preservare sempre e comunque: quello dell’amicizia.
http://www.europeinitaly.com/organizzazione.htm
Moda Musei Archivi, una mostra-convegno inaugura l’Archivio storico dell’Opera Pia Carpentieri (Scicli)
Scicli (RG) – Sabato 21 aprile, in occasione della XIV Settimana della Cultura, sarà inaugurato con una mostra-convegno l’Archivio storico dell’Opera Pia Carpentieri, in procinto di essere dichiarato “Bene culturale di notevole interesse storico” ai sensi degli articoli 10 e 11 del Codice dei Beni culturali e del paesaggio.
Moda Musei Archivi. Per una storia del costume in Sicilia tra Ottocento e Novecento – questo il titolo dell’iniziativa organizzata dal Museo del Costume con il coordinamento scientifico di Salvatore Adorno, docente di Storia contemporanea all’Università di Catania – si articolerà in due momenti: il convegno dalle 9,30 a Palazzo Spadaro (Via Francesco Mormina Penna) e l’inaugurazione dell’Archivio storico alle 16,30 nei locali dell’Opera Pia Carpentieri in Via Francesco Mormina Penna 65.
Il convegno vedrà gli interventi di illustri studiosi dell’economia, della società e della moda, da Carlo Belfanti (docente di Storia Economica, Università statale di Brescia) il quale affronterà il tema della Nascita del Made in Italy, a Elisabetta Merlo (Storia economica, Università “Bocconi” di Milano) che parlerà di Stilismo e industria, fino a Vanessa Maher (Storia e antropologia culturale, Università di Verona) che tratterà di Sarte e sartine a Torino tra Otto e Novecento. E proprio la circolazione delle maestranze tra l’Italia e Sicilia tra Otto e Novecento sarà al centro della relazione di Giovanna Giallongo (Museo del Costume di Scicli), dal titolo Ada Longhi, una sarta di Pistoia a Scicli (1910-1914) che presenta per la prima volta i risultati di una ricerca, condotta sulle carte dell’Archivio storico dell’Opera Pia. La Giallongo ha riportato alla luce la vicenda della sarta pistoiese Ada Longhi, chiamata dall’Opera Pia per istituire a Scicli una scuola di sartoria, aperta sia alle orfanelle del Ricovero sia alle esterne. Una scuola, la sua, che in pochi anni apportò una ventata di grande novità nella moda e nello stile, nella cultura e nella mentalità della provincia iblea agli inizi del Novecento. Modererà gli interventi Salvatore Adorno (Università di Catania).
Alle 16,30 nei locali di Via F. Mormina Penna 65 sarà inaugurato l’Archivio storico dell’Opera Pia Carpentieri. L’Archivio, che prossimamente sarà aperto agli studiosi, è stato riordinato da Giovanna Giallongo con un accurato lavoro iniziato nel 2005 e coronato dall’imminente riconoscimento del “notevole interesse storico”. Contiene, infatti, documenti rilevantissimi per la storia economica, politica, sociale e religiosa della città e del Val di Noto dal 1480 al 1959, suddivisi in tre fondi: Famiglia Carpentieri, Opera Pia Carpentieri, Conservatorio e Asilo infantile Mirabella, più una sezione speciale di Leggi e decreti sulle Opere Pie. L’Archivio, in gran parte inesplorato, promette di riservare non poche sorprese a ricercatori e studiosi di storia locale.
All’inaugurazione interverranno Filippo Papaleo (presidente dell’Opera Pia Carpentieri), Gabriele Arezzi di Trifiletti (Casa museo “Tre secoli di moda”, Palermo) e Giovanni Calabrese (direttore dell’Archivio di Stato di Ragusa).
A seguire, sarà inaugurata una mostra dal titolo Scicli attraverso le carte d’archivio, curata da Giovanna Giallongo e Giovanni Portelli. Si tratta di un percorso tra antiche mappe e documenti dell’epoca, che illustrano la tipologia dei documenti presenti nell’Archivio e raccontano la storia di Scicli. In mostra anche un’inedita cronaca del terremoto che nel 1693 distrusse i centri del Val di Noto. La mostra, aperta fino al 30 giugno, potrà essere visitata tutti i giorni (inclusa la domenica) dalle ore 10,30 alle 12,30 e dalle 16,30 alle 19,30.
L’iniziativa è stata realizzata con il patrocinio dell’Archivio di Stato di Ragusa, dell’Università di Catania – Dipartimento di Scienze umanistiche, della Rete museale della Cultura Iblea, dell’Opera Pia Carpentieri e dell’Associazione culturale “L’isola” e con il sostegno di Hotel Novecento, Agenzia immobiliare Ferraro, Gold Communication (Scicli), Confeserfidi (Scicli) e Antica Dolceria Bonajuto (Modica).
Info e contatti
Associazione culturale “L’isola”
Via F. Mormina Penna 65, Scicli (RG).
http://www.associazioneisola.it/
e-mail [email protected]
cell. 334 3658158
Ufficio stampa
INpress di Giovanni Criscione
Via Assì 13, Modica (RG)
http://www.inpressufficiostampa.com
e-mail: [email protected]
tel. 0932 752707
cell. 329 3167786
Vedano Olona inaugura l’esposizione “Regine ed Eroine dʼAfrica”, una mostra storica che ripercorre la storia africana attraverso le esperienze delle sue protagoniste.
A Vedano Olona, dal 17 al 24 marzo, sarà possibile visitare per la prima volta la mostra itinerante “Regine ed Eroine dʼAfrica. Un percorso nella storia dʼAfrica attraverso le sue grandi Regine ed Eroine”, promossa dall’Associazione “Solidarité Nord-Sud” ONLUS con l’intento di divulgare la conoscenza della storia, ancora poco nota, del continente africano.
E’ la prima mostra in Italia a percorrere la storia d’Africa con un taglio del tutto particolare, ossia attraverso le sue grandi figure femminili a cominciare dalla Grande Madre di tutto l’Universo fino alle grandi Regine che hanno fatto la storia del Continente per secoli, alle grandi combattenti contro lo schiavismo prima e contro l’occupazione coloniale poi, fino alle Donne dei nostri giorni.
E’ una riflessione sulla necessità di un approccio diverso alla storia dell’Africa ed alla sua cultura, lontano da stereotipi più o meno imposti che ne rimandano un’immagine immobile e immutabile da cui poter attingere risorse all’infinito.
L’Africa è un grande continente ricco di cultura degno di essere considerato con pari dignità nel novero delle componenti del nostro pianeta ed anzi, forse, capace di indicarci – di nuovo – la strada per uno sviluppo più equilibrato, pacifico e non autolesionista del Pianeta Terra di cui – come disse e dimostrò un grande africano – fa parte una sola razza: la razza umana.
La mostra è proposta dall’Associazione “Solidarité Nord-Sud” ONLUS che ha come obiettivo prioritario quello di far conoscere la cultura e la storia d’Africa quale strumento di relazione tra i popoli per superare ogni barriera in un alveo interculturale e di solidarietà. L’Associazione, a tal fine, lavora in partnariato con studiosi africani di lingua francese e, tra questi, il gruppo che ha portato alla ribalta le Regine ed Eroine d’Africa in altri paesi europei (il libro “Reines et Heroines dʼAfrique” ed il magazine RHA-Magazine).
L’Associazione ha in cantiere anche una mostra sulla storia e cultura del Mali con particolare riguardo al popolo Dogon. Essa infatti opera anche in Mali dove sostiene e realizza alcuni progetti di sviluppo sostenibile. Tra questi il progetto di formazione ed inserimento lavorativo rivolto a dieci ragazze-madri per la realizzazione di un atelier del pagne (cotone).
Il ricavato della vendita del libro “Regine ed Eroine dʼAfrica. Un percorso nella storia dʼAfrica attraverso le sue grandi Regine ed Eroine” andrà a sostegno di questo specifico progetto.
Associazione “Solidarité Nord-Sud” ONLUS
www.solidaritenordsud.net
[email protected]
“Regine ed Eroine dʼAfrica. Un percorso nella storia dʼAfrica attraverso le sue grandi Regine ed Eroine” – Mostra storica
17 – 24 marzo 2012
a cura dell’Associazione Solidarité Nord-Sud Onlus
con il Patrocinio del Comune di Vedano Olona (VA)
Programma:
– SERATA DI PRESENTAZIONE con aperitivo etnico: sabato 17 marzo, ore 19.00
Villa Monetti – Via 1 Maggio, 42 Vedano Olona
– INAUGURAZIONE: domenica 18 marzo, ore 11.00
Villa Fara Forni – Via Fara Forni, 1 – Vedano Olona
-FINISSAGE con la “Serata del racconto”: sabato 24 marzo, ore 21.00
Villa Aliverti – Piazzetta della Pace – Vedano Olona
Orari:
Sabato e Domenica 11.00-12.30; 15.00-18.00
Da Lunedì a Venerdì 15.00-18.00 (Martedì 20 anche 10.00-12.00)
INGRESSO LIBERO
Ufficio Stampa: Rindi Art | [email protected]
Si ringrazia il Gruppo “Senza Frontiere” per la preziosa collaborazione.
La storia delle ruspe
Le ruspe a motore sono grande macchine motorizzate. Queste sono attrezzature pesante che si usano per scavare e livellare i materiali nei lavori di costruzione. Usano grande ruote di gomma massiccia e spostano una grande quantita di terra. Ci sono due tipi di ruspe: automotrici e trainati.
Le Tourneau
Le prime ruspe erano trainati da cavalli o muli e non avevavo ruote. Le ruspe a trazione sembravano una paletta con maniglie. Robert Gilmore Le Tourneau ha fabbricato la prima ruspa a motore. Dopo questo, lui ha fabbricato il Modello A e il Modello B Caryall, le ruspe a trazione.
Nei 1930 lui ha presentato il Modello A Tournapull, che e stato la prima ruspa con ruote a gomma.
Nel 1953 The Westinghouse Air Brake Co. ha comprato la compagnia che e devenuta Le Tourneau- Westinghouse Co. Questi producevano dell’equipaggiamento sul nome di Wabco nei 1960. Nel 1977, il Modello 353FT e stato fabbricato e aveva una capacita di 36 metri cubi e 1.025HP e due motori. Era la piu potente ruspa per innalzare che e stata costruita, ma non era conosciuta perche non era efficiente. L’ultima ruspa Webco e stata venduta nel 1980.
Euclid
Nei tardi 1930 Euclid ha sviluppato un prototipo conosciuto come 1 SH. La compagnia ha sviluppato la prima ruspa gemella nel 1949 con i motori nella parte frontale e anche dietro e con un sistema di operazione idraulica. Una delle piu conosciute ruspe nel mondo e stata TS-24, fabbricata nel 1957. Questa ruspa aveva doppia alimentazione e una capacita di 24 metri cubi. Nel 1968, GM e Euclid hanno deciso di rinominare i loro produtti Terex. La TS-24 si fabbrica anche oggi.
Caterpillar
Nel 1941 Caterpillar produceva la loro prima ruspa a motore: la DW-10. Era un trattore a quattro ruote con un motore a 100HP. Questo trattore tirrava una ruspa con la capacita di 10 metri cubi. La DW-21 e stata fabbricata 10 anni dopo. E stato un trattore a due ruote, attacato a una ruspa a fune con una capacita di 18 metri cubi e sterzata a novanta gradi. Nei 1950 sono introdotti modelli piu piccoli e le serie 600 nei 1960.
Nel 1964 la ruspa per inalzzare di Caterpillar era J619. La piu grande e la piu potente ruspa della compagnia e stata 639D, venduta da 1979 a 1984.
Coriandoli sul web
Come un sacchetto di coriandoli: leggero, colorato e divertente. Stiamo parlando del blog ciponci.org, che il mese prossimo compirà due anni di vita e di attività, un contenitore di notizie variegate, considerazioni, curiosità, aneddoti e novità dal mondo reale e dal mondo virtuale.
Come ogni blog che si rispetti anche questo è aperto ai commenti e ai contributi dei lettori mentre è rigorosamente chiuso allo spam.
Nato principalmente con l’intento di diffondere notizie particolari dell’Italia di un tempo (leggende, miti, curiosità) ora sta lentamente ampliando i temi trattati avvicinandosi al contemporaneo, segnalando eventi, luoghi di divertimento, luoghi d’arte, di musica ed intrattenimento.
Insomma come recita il titolo “l’Italia dalla A alla Z” vista da un’angolazione particolare e divertente, pagine da sfogliare in pausa pranzo ed ogni qualvolta si necessita di un po’ di relax a suo modo costruttivo ed istruttivo. Pillole della storia italiana: brevi curiosità, aneddoti, fatti poco noti del folklore e della religione, tutte notizie molte brevi con un taglio quasi da settimana enigmistica per incuriosire senza annoiare, forse non tutti sanno che…
Vi sono poi, come è consuetudine fare, anche alcuni link ad altri blog altrettanto simpatici per divagare e ad alcuni siti che trattano di turismo, mostre, concerti, spettacoli teatrali, parchi di divertimento e idee per lo shopping a buon mercato presso outlet e spacci aziendali.
Baraclit in 240 secondi. La storia dei suoi prefabbricati nel nuovo video aziendale
Oltre 60 anni di attività e successi raccontati attraverso il ‘fil rouge’ di una lunga tradizione e creatività, dal 1946 ai giorni nostri. Un viaggio nel passato che ripercorre le tappe di eventi celebri e importanti conquiste della scienza e dello sviluppo socio-economico, mostrando in parallelo le scoperte tecnologiche di ieri e il corrispondente lancio sul mercato dei prodotti Baraclit. Un affresco storico in bianco e nero e a colori.
Dalle origini della prima fabbrica di manufatti in cemento alla solida realtà di oggi. Una grande azienda riconosciuta e affermata nel settore dell’architettura industriale per la progettazione di innovativi sistemi di copertura e, più recentemente, di soluzioni Energy Building sostenibili ed evolute.
Pochi minuti di filmato, tante le emozioni e i ricordi che affiorano alla mente. Baraclit vuole lasciare un segno dei suoi ‘primi 65 anni’ di lavoro con un video fortemente evocativo. Immagini e parole accompagnano il cammino dell’Azienda ricostruendone i momenti principali.
Ecco allora sfilare davanti agli occhi le tipologie di edifici, il progresso e il design simbolo di ogni epoca. Baraclit è la protagonista insieme a grandi nomi del nostro Paese ed anche mondiali. Un’evoluzione tecnologica e una forte crescita aziendale che hanno fatto di Baraclit un’impresa dinamica costantemente aperta alla modernità.
Baraclit dal 1946 è leader nel settore dei prefabbricati in cemento per l’edilizia industriale e commerciale. Con una superficie produttiva di 300.000 mq e oltre 350 dipendenti, l’azienda serve il territorio nazionale e i Paesi esteri limitrofi dallo stabilimento di Bibbiena (AR), il più grande centro di prefabbricazione italiano. Baraclit si è affermata nel panorama dell’architettura industriale lanciando sul mercato strutture rivoluzionarie per innovazione, duttilità applicativa e valore aggiunto. Tra i moltissimi tentavi di imitazione, il sistema Aliant si distingue ancora oggi per l’unicità delle sue caratteristiche costruttive, architettoniche e per l’esclusivo sistema di impermeabilizzazione. Baraclit, in 64 anni di storia, ha all’attivo 15.000 strutture realizzate, oltre 22 milioni di mq coperti con un fatturato annuo di 70 milioni di euro e 2 prestigiosi premi di architettura vinti a livello nazionale, per le sedi di Prada Shoes Factory (Montegranaro, AP) e di Maglificio Gran Sasso (Sant’Egidio alla Vibrata, TE).
b.POWER è la nuova divisione Baraclit concepita per lo studio e l’integrazione dell’energia da fonti rinnovabili nel campo dell’edilizia prefabbricata. Nasce nel 2009 con l’esperienza concreta di SolarLAB, il laboratorio solare per l’industria realizzato nella sede Baraclit di Bibbiena (AR), e oggi tra i più grandi e innovativi impianti fotovoltaici integrati a tetto in Italia. Con un portafoglio impianti di 11 megawatt di potenza e 150.000 mq di “coperture solari” in oltre 30 siti industriali sparsi su tutto il territorio nazionale, la divisione b.POWER è presto divenuta centro di ricerca d’eccellenza sull’energia solare e voce autorevole nel settore dell’Energy Building. b.POWER studia, progetta e realizza edifici prefabbricati autosufficienti, mettendo a disposizione del cliente il patrimonio unico di conoscenze e sperimentazione diretta di SolarLAB e le esclusive tecnologie costruttive di Baraclit (sistemi Aliant® e b2000®).
E’ online il restyling del sito Road to Wellness con maggiori informazioni e descrizioni più dettagliate del territorio di Varese e Mendrisio
Il progetto Road to Wellness – Territorio per il Benessere promuove il turismo ecosostenibile di Varese e provincia, della Costa Fiorita del Lago Maggiore e dei verdi vigneti di Mendrisio, in cui è possibile trovare natura, ambiente, cultura, storia e sport. Con Road to Wellness, come indicato sul sito www.roadtowellness.eu, sono a disposizione una serie di servizi tra cui il trasporto gratuito da e per le principali stazioni e aeroporti, una serie di hotel e B&B garantiti e l’uso gratuito di biciclette elettriche
I territori del Varesotto e del Mendrisiotto sono immersi in una zona sorprendentemente verdeggiante, costellata dall’azzurro dell’acqua (dei laghi dell’area: Lago Maggiore, Lago di Varese, Lago di Lugano o Ceresio, Laghi di Ganna e Ghirla e Laghi di Monate e Comabbio); è una terra dove si può trovare natura, ambiente, cultura, storia e sport.
Il sito di Road to Wellness, www.roadtowellness.eu, propone un modo nuovo di fruire il territorio, primo tra tutti la possibilità di prenotare in hotel e B&B Road to Wellness che dispensano una serie di facilitazioni. Come infatti sottolineato dalla home page del portale, sono 5 i buoni motivi per prenotare una camera Road to Wellness: il trasporto gratuito da e per le principali stazioni e aeroporti, è infatti a disposizione un pulmino personalizzato che porta il visitatore nelle strutture alberghiere; l’uso gratuito di biciclette elettriche; una serie di percorsi tracciati e sicuri da fare a piedi o in bicicletta, di cui almeno tre di essi partono da ogni hotel e B&B Road to Wellness; una rete di locali e ristoranti aderenti al progetto che si possono raggiungere anche con la bicicletta elettrica in dotazione, in modo da gustare le specialità enogastronomiche del territorio mentre il personale del locale si prende cura della bicicletta restituendola perfettamente carica e infine una serie di escursioni nei territori tra la Costa Fiorita del Lago Maggiore e i verdi vigneti di Mendrisio.Tutto questo è possibile soltanto prenotando una camera Road to Wellness.
Sul sito www.roadtowellness.eu ci si mette in contatto anche con un esperto di ciclismo e un medico. Lorenzo Franzetti, caposervizio del mensile specializzato ‘Ciclismo’, risponde a tutte le domande sulle due ruote. Il dottor Paolo Marchetti, cardiologo e socio IACPR (Italian Association for Cardiovascular Prevention and Rehabilitation), elenca invece alcune semplici regole da ricordare per fare sport in modo piacevole e utile al benessere. Un’altra parte interattiva del sito è quella che consente di caricare le proprie foto e i propri video.
Sul portale di Road to Wellness sono inoltre elencati una serie di eventi e news, per trascorre una vacanza all’insegna, oltre che dello sport, anche dello svago e del divertimento e tutte le facilitazioni offerte dal progetto, tra le quali una descrizione completa (lunghezza, tempi medi di percorrenza in bicicletta, livello di difficoltà e punti di interesse nelle vicinanze) dei percorsi del territorio; il noleggio gratuito di un GPS data Logger per registrare le proprie prestazioni, creare personali percorsi e controllare le caratteristiche dei sentieri e la possibilità di partecipare ad una serie di escursioni nei territori tra la Costa Fiorita del Lago Maggiore e i verdi vigneti di Mendrisio.
http://www.roadtowellness.eu
Road to Wellness
Road to Wellness – Territorio per il Benessere è un progetto di mobilità ecosostenibile che intende promuovere nuove forme di turismo e fruizione del territorio del Varesotto e del Mendrisiotto. Ha tra i suoi principi l’uso della bicicletta, mezzo ecologico e fonte di divertimento, sport e salute; l’ecosostenibilità, ovvero uno sviluppo turistico a basso impatto ambientale, rispettoso della natura e del patrimonio artistico e il coinvolgimento di utenti e operatori che diventano, secondo un modello già adottato in altre aree turistiche europee, promotori del loro territorio e valorizzatori delle sue risorse turistiche, in un rapporto basato sul divertimento e sulla responsabilità.
“Al Servizio dell’Imperatore – Storia del Conte Luigi Pertusati ufficiale del Regno d’Italia”
Le passioni di una generazione che, ancora carica degli ideali rivoluzionari, non smise mai di sacrificarsi in ogni guerra e avventura dell’epoca napoleonica. Questo è il senso del primo romanzo storico di Marco Baratto dal titolo “Al servizio dell’imperatore – Storia del Conte Luigi Pertusati , ufficiale del regno d’Italia. Prendendo le mosse dal lodigiano dell’età napoleonica e dalla tranquilla vita di un aristocratico di Comazzo, vengono narrate le vicende di un intera generazione, quella che ha combattuto su tutti i campi di battaglia dell’epoca napoleonica.
Il Libro si è arrochito dalle immagini tratte dalle riproduzioni realizzate da Daniele Lorenzetti di Melegnano , noto culture di storia napoleonica e appassianto rievocatore e dalla prefazione di Giuseppe Nicoletti, presidente 2010/2011 del Rotary Club Adda Lodigiano
Parte dei proventi della vendita del libro andranno all’attività del Rotary Club Adda Lodigiano , il cui presidente per l’anno 2011/2012 sarà il Dottor Marco Baratto, autore del volume.
Il libro è stato presentato ufficialmente per la prima volta , sabato 18 Dicembre 2010 presso il ristorante “Isola Caprera” in occasione della conviviale natalizia del Rotary Club Adda Lodigiano
MARCO BARATTO “Al Servizio dell’Imperatore – Storia del Conte Luigi Pertusati ufficiale del Regno d’Italia” E 9,50 , LULU Ent Edizioni, Londra, 2010 . Acquistabile sul sito http://www.lulu.com/spotlight/mbaratto oppure www.amazon.com
L’indimenticabile Puglia dei Trulli
Il turismo in Italia sappiamo offre infinite risorse, dalle città storiche come Roma, Milano e Venezia alle meravigliose spiagge di Sicilia e Sardegna le possibilità sono infinite.
Inoltre praticamente tutte le regioni permettono sia di godere delle bellezze naturali sia di esplorare la memoria storica del luogo dove ci troviamo.
Un esempio che può valere su tutti è sicuramente quello della Puglia e dei suoi trulli. I trulli si trovano principalmente nella zona di Bari, ad Alberobello precisamente e sono delle costruzioni che mantengono inalterato nel tempo il loro fascino e la loro utilità. Molti sono i ristoranti Bari che propongono location che riproducono la struttura di queste abitazioni riportando indietro negli anni.
I Trulli sono delle costruzioni in pietra, precisamente in pietra a secco, modalità di costruzione tipica delle zone del mezzogiorno, a forma conica di origine protostorica tipicamente ubicate nella puglia centro meridionale. I trulli più antichi attualmente presenti in Puglia risalgono al XVI secolo e si trovano nell’altopiano della Murgia, facilmente raggiungibili da Bari. I trulli sono essenzialmente edifici che venivano utilizzati per l’abitazione del nucleo familiare, di pianta circolare le mura venivano costruite al suo esterno con una muratura molto alta e molto spessa. Questa caratteristica, unita al fatto che poche erano le apertura sulla muratura se sii esclude il foro centrale per garantire il ricambio di aria interna, ne fa un esempio di bioedilizia, sfruttando tutti gli elementi che attualmente vengono ripresi per l’isolamento termico e il risparmio energetico.
La muratura circolare viene completata con una copertura a pseudo cupola, una struttura autoportante costituita da una serie concentrica di lastre orizzontali disposte a gradini rientranti sempre più mentre si va in alto. Ogni fila è completamente autonoma e staticamente in equilibrio con quella inferiore, elemento di garanzia sia per la sicurezza sia per l’isolamento. Il tetto inoltre si compone in due strati, quello interno calcareo appena descritto e uno più esterno che è il vero e proprio tetto ed è composto in lastre più sottili chiamate “chiancarelle” terminante con una chiave di volta.
Il trullo nasce come una tipica costruzione contadina che veniva utilizzata come casa del lavoratore della terra per conto del padrone, il cozzaro, che al suo interno poteva avere il giaciglio e allo stesso tempo custodire gli attrezzi del suo lavoro Bari. Questo tipo di utilizzo è testimoniato anche dalla presenza di numerose nicchie sulla muratura che venivano utilizzate come giaciglio per i bambini, in quanto non vi era sufficiente spazio all’interno del perimetro dell’abitazione. Ovviamente il trullo non era sempre sufficiente al fabbisogno della famiglia, soprattutto se numerosa in quanto strutturato in un solo piano abitabile, per questo in molti casi si procedeva alla soppalcatura per recuperare spazio abitabile. Una delle caratteristiche dei trulli è quella di essere poco illuminato per ovvietà di struttura, per quello venivano utilizzati molti mobili dotati di specchiera che riflettevano la luce proveniente dalle feritoie e dalla porta di ingresso che solitamente veniva sempre mantenuta aperta.
Vista la loro importanza storica, storiografica e architettonica i Trulli, in particolare quelli di Alberobello che è il paese pugliese con la maggiore concentrazione di queste costruzioni sono stati dichiarati nel 1996 Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’UNESCO.
A cura di Martina Celegato
Prima Posizione srl
Search Engine Marketing
Ancient Times, il giornale del mondo antico
The Ancient Times è un giornale on-line italiano dedicato all’archeologia e al mondo antico. Offre le ultime e più rilevanti notizie sulle scoperte archeologiche, nazionali e internazionali, approfondimenti fotografici e multimediali, segnalazioni di eventi quali mostre e convegni e recensioni di libri. Il portale è ideato e gestito da un giornalista specializzato in Archeologia all’università di Milano, e si avvale della collaborazione di studiosi ed esperti della materia.
Oggi ha raggiunto un pubblico di oltre mille utenti al mese, un numero che sta crescendo esponenzialmente grazie al passaparola dei lettori appassionati. Grazie ai social network, i forum, i commenti dei lettori, la partecipazione di esperti, studenti e semplici cultori della materia, si sta consolidando una vivace community per lo scambio di informazioni ed esperienze, al fine di alimentare il dibattito sulle scoperte archeologiche, la situazione del patrimonio culturale, e favorire una più ampia divulgazione, scientificamente corretta, degli argomenti trattati.
The Ancient Times è interessato alla pubblicazione di abstract di studi inediti, alle recensioni di libri tematici e ai comunicati stampa di musei ed enti culturali. Inoltre, per le case editrici, per la comunicazione di eventi e per annunci sono disponibili spazi per banner pubblicitari a prezzi concorrenziali. The Ancient Times offre a enti, associazioni, editori, aziende la sua competenza per creare siti e portali web personalizzati, con soluzioni vantaggiose e di elevata qualità grafica ed editoriale.
Edizione economica: Il viaggio di Rose
E’ disponibile per l’acquisto al link:
http://www.lulu.com/product/6476018
la versione con copertina morbida del romanzo storico:
Il viaggio di Rose – Rose Marie Pinon accompagna Louis Claude de Saulces de Freycinet nel viaggio intorno al mondo negli anni 1817-18-19-20
333 pagine, 12 tavole BN – Copertina morbida – Formato 15×21
ISBN 9781445721071
Il romanzo rispetta appieno i documenti storici e narra del Viaggio di Rose de Freycinet, che nel 1817 si è imbarcata clandestinamente sul vascello del Marito per effettuare un viaggio intorno al mondo. Alla fine della lettura saprete cosa è effettivamente successo.
Per saperne di più sulla vicenda di Rose de Freycinet andate sul sito: www.federicomotta.eu
Uscita romanzo storico
E’ disponibile per l’acquisto al link:
http://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.asp?id=427279
la versione con copertina cartonata rigida del romanzo storico:
Il viaggio di Rose – Rose Marie Pinon accompagna Louis Claude de Saulces de Freycinet nel viaggio intorno al mondo negli anni 1817-18-19-20
di Federico Motta
324 pagine, 12 tavole BN
Copertina cartonato – Formato 15×23.
Il romanzo rispetta appieno i documenti storici e narra del Viaggio di Rose de Freycinet, che nel 1817 si è imbarcata clandestinamente sul vascello del Marito per effettuare un viaggio intorno al mondo. Alla fine della lettura saprete cosa è effettivamente successo.
Per saperne di più sulla vicenda di Rose de Freycinet andate sul sito: www.federicomotta.eu
Caffè Maletti locale Ascoli Piceno
La palazzina che ospita il Caffè Meletti è Situata in Piazza del Popolo, uno dei luoghi più suggestivi e significativi di Ascoli Piceno, nel cuore del centro storico.
Fu costruita negli anni dal 1881 al 1884 per ospitare gli uffici della Posta e del Telegrafo, e tra il 1903 e il 1907 trasformata in n raffinato Caffè.
Fin dall’inizio il locale Caffè Meletti si impone per il lusso, la ricchezza e la fine e delicata eleganza degli arredamenti, lo splendido e ricco salone, l’artistico insieme di mobili, pitture e ornamenti.
Il locale divenne il luogo ideale in cui incontrarsi e ritrovarsi: i suoi affreschi, i suoi tavolini, le sue sedie, i suoi banconi e il suo portico possono raccontare un secolo di cultura e di costume del territorio. Un secolo di storia e di storie che il Caffè ha vissuto sempre da protagonista.
Nel 1981 il Caffè Meletti di Ascoli Piceno venne dichiarato dal Ministero dei beni culturali e ambientali “locale di interesse storico e artistico”.
La Spada nella Roccia di San Galgano
Mediaframe annuncia la pubblicazione di “La Spada nella Roccia di San Galgano” un DVD Video a cui hanno partecipato esperti di rilievo internazionale quali Luigi Garlaschelli, Mario Pagni, Franco Cardini ed altri.
Per chi non lo sapesse, l’unica Spada nella Roccia originale esistente al mondo si trova in provincia di Siena, presso l’Abbazia di San Galgano. Quando scriviamo “originale”, vogliamo dire che essa è l’unica Spada nella Roccia scientificamente datata al XIII secolo, l’epoca delle Leggende Arturiane.
Fu proprio un Cavaliere del tempo, tale Galgano di Chiusdino, a configgerla miracolosamente nella roccia, all’apice della sua crisi religiosa e all’inizio della sua conversione (che lo porterà alla Santità).
Intorno alla vicenda di Galgano si è sviluppata, nei secoli, una certa quantità di leggende e simbolisimi. In questa rete di analogie, il rimando alla cultura Cortese e Cavalleresca Europea è quasi costante.
Per questi motivi possiamo affermare, senza dubbio, che occuparsi di San Galgano significa occuparsi di argomenti d’importanza “europeistica”.
Non stiamo parlando, dunque, di un mistero locale, o di un “fenomeno di provincia”, per quanto la dimensione prettamente storico-archeologica della vicenda sia limitata alla Toscana.
Il Dvd “La Spada nella Roccia di San Galgano” consiste in un interessante documentario di più di un ora, che conduce lo spettatore nei meandri della Leggenda, confrontandosi con la fantasia latente che, la Spada di Galgano, sia in qualche modo l’ispiratrice stessa delle fantasie relative alla Spada nella Roccia di Artù.
Il Documentario, con l’ausilio di ricostruzioni 3d, fiction, interviste e materiali di origini varie (alcuni mai mostrati prima), cerca di sviscerare la questione Galgano, affinché lo spettatore possa crearsi una sua opinione su questa interessante vicenda storica, religiosa, letteraria e saggistica.
Per saperne di più sul Dvd e sugli autori:
http://www.mediaframe.it/sangalgano.htm
Spada nella Roccia
Gli antichi scrivono sul web
E’ online il portale web dedicato all’antichità. Notizie e articoli per affrontare a 360 gradi i grandi temi dell’antichità, con i moderni strumenti del web 2.0 – www.theancientimes.info
The Ancient Times, con singolare accostamento di termini, si potrebbe definire come una alterumwissenschaft on – line, ovvero come una vera e propria “scuola dell’antichità e dell’antico” con l’obiettivo della comprensione, divulgazione e studio del passato e del mondo antico in particolare. E forse nulla meglio del linguaggio e degli strumenti del web 2.0 possono oggi tradurre in concreto il nobile ideale della cultura tedesca di approdare ad una conoscenza globale dell’antico, cogliendone i suoi aspetti storici, culturali, archeologici, antiquari e, aggiungerei oggi, metodologici.
Origine e storia del lago di Bolsena
Il Lago di Bolsena è nato in seguito ad un esplosione vulcanica. In origine l’apparato vulcanico del Vulsinio era costituito da sette crateri. Dopo l’esplosione lavica, uno di essi crollò su se stesso formando una caldera di proporzioni enormi che successivamente fu ricoperta dalle acque. Le stesse acque che oggi formano quello che da tutti è conosciuto come il lago di Bolsena. Sono tutt’oggi ancora evidenti tracce degli antichi crateri lungo il fianco dell’isola Bisentina e nella conca di Latera. Le zone circostanti il bacino d’acqua iniziarono ad essere popolato soltanto verso la fine dell’era neolitica, quando cioè, sorsero insediamenti con piccoli villaggi di palafitte. In seguito, fu durante l’età del ferro e successivamente in quella del bronzo che i nuovi insediamenti furono condizionati dalla variazione del livello dell’acqua e dalla posizione della riva.
La storia del lago di bolsena, almeno quella riconosciuta ufficilamente inizia con l’insediamento dei Villanoviani, che diedero vita ai primi centri di Bisenzio e Bolsena. Nel corso del tempo i due borghi raggiunsero benessere e ricchezza. Ciò è ampiamente dimostrato dai diversi reperti rinvenuti. Con l’avvento degli Etruschi, invece, il lago visse un periodo di grande splendore con l’edificazione del Fanum Voltumnae, un santuario che ospitava ogni anno i rappresentanti delle dodici città della Confederazione Etrusca. Proprio durante questi anni si consumava lo scontro tra le due città, guerra che sarà poi vinta dai Volsini. Nel 664 a.C i Romani occuparono Volsini e rasero al suolo Visentum. Dopo l’assedio, le due città furono completamente ricostruite per assurgere a municipia. Plinio cita il lago nell’opera “Naturalis Historia” mentre nel III secolo Santa Cristina ne verrà proclamata patrona.
Nel Medioevo fecero la loro comparsa i Longobardi e i Saraceni che, in diverse occasioni, saccheggiarono con le loro armi i centri urbani più importanti. In seguito al saccheggio di Bolse, i suoi abitanti decisero di salvare le spoglie di Santa Cristina portandole sull’isola Martana. La distruzione di Bisanzio portò allo spostamento della sede vescovile a Castro. Nel frattempo sull’isola Martana, Teodato, il re goto, imprigionò e uccise Amalasunta, figlia di Teodorico. Dal XII secolo il lago venne conteso dai comuni di Viterbo, Orvieto e dalla Chiesa. Fu Clemente VI a portare il lago sotto il controllo diretto del Papato. Tale situazione spinse, però, gli abitanti sul piede di guerra, scatenando ribellioni. Quando il Papa fece ritorno a Roma, dopo la cattività avignonese, riuscì a consolidare i propri domini nella zona del lago. Nel frattempo la città di Montefiascone divenne rifugio di numerosi pontefici. Nel 1537 Papa Paolo III affidò il ducato di Castro a Pier Luigi Farnese, suo figlio. Qui sorsero residenze delle maggiori famiglie nobili romane. Con la caduta di Castro, il lago tornò ad essere di proprietà della Chiesa.
Il cimitero di Poggioreale: museo a cielo aperto
A volte per conoscere la storia, l’arte e le persone più illustri di una città è utile recarsi in luoghi insoliti, diversi dai comuni musei, monumenti o mostre.
A volte la storia di una città la si può imparare anche dalle strade o da altri luoghi che non vengono tradizionalmente considerati come mete turistiche vere e proprie. È questo il caso del cimitero di Poggioreale a Napoli, che con le sue statue e con il suo miscuglio di stili architettonici risulta essere un’interessante testimonianza del passato ideale come scusa per organizzare un viaggio a Napoli.
Il cimitero di Poggioreale, il più importante di Napoli, e uno dei principali cimiteri europei, sorge nella zona nord-orientale della città, ed è formato da due parti: il Cimitero monumentale, che si trova a valle, e il Cimitero della Pietà e Cimitero Nuovissimo a monte. Il cimitero monumentale, in particolare, risulta particolarmente interessante dal punto di vista artistico, architettonico e storico, e contiene al suo interno il “Quadrato degli Uomini Illustri”. Venne progettato nel 1812 da Francesco Maresca, ma la costruzione subì un brusco rallentamento a causa delle guerre napoleoniche. Fu grazie all’interessamento di Ferdinando II di Borbone che i lavori vennero ripresi.
Gli architetti Ciro Cuciniello e Luigi Malesi ne seguirono quindi la realizzazione, e il cimitero venne inaugurato nel 1837. All’interno del cimitero si trova il Chiostro Grande, preceduto da due chiostri più piccoli, tutti di forma rettangolare (anche se in realtà i chiostri sono conosciuti anche come “quadrati”). Tra i due chiostri minori sorge la Chiesa Madre, dedicata alla pietà e costruita in stile neoclassico. Le tombe, i monumenti e i mausolei presenti nel cimitero sono il risultato di una sorta di competizione che si era venuta a creare al tempo tra i membri delle classi più elevate di Napoli, che cercavano di affermare la propria importanza anche grazie alla costruzione di tombe particolarmente elaborate dal punto di vista architettonico. I 157 monumenti del cimitero risultano quindi particolarmente interessanti perché comprendono diversi stili e dimensioni, e rappresentano un piccolo excursus nella storia dell’architettura dell’Ottocento e del primo Novecento, dal Neoclassico al Neogotico, dal liberty al Neobizantino, grazie alle opere realizzate da importanti scultori napoletani del tempo.
Il cimitero di Poggioreale è famoso anche per alcune tombe di personaggi celebri, come quella di Benedetto Croce, ma anche di persone comuni che però, per svariate ragioni, sono entrate a far parte della storia e delle leggende napoletane.
Per tutte queste ragioni una visita al cimitero di Poggioreale può diventare un’esperienza particolarmente interessante, anche grazie alle visite guidate organizzate da “Insolitaguida” e ad un pernottamento economico presso i tanti campeggi Napoli, un’associazione che si propone di andare alla scoperta del patrimonio storico e culturale più nascosto di Napoli. Il 16, 23 e 30 Novembre sarà possibile partecipare a dei tour guidati del cimitero di Poggioreale, e in due ore avrete la possibilità di ammirare statue, monumenti e mausolei di diversi stili, ma anche di ascoltare interessanti aneddoti e racconti legati a personaggi di Napoli, per capire meglio la storia della città e per unire, in un modo insolito, arte e folklore, storia e architettura.
Sapevate che tra le innumerevoli meraviglie artistiche di Napoli c’è anche un cimitero? Il cimitero di Poggioreale è un vero museo a cielo aperto: vieni a visitarlo, ma prenota subito il tuo hotel economico Napoli.
Biglietti: interi 6 euro, ridotti 5 euro (studenti e over 65)
Date: 16, 23, 30 Novembre 2008
Dove: Cimitero di Poggioreale, Napoli, Italia
Distribuzione a cura di Michele De Capitani
Prima Posizione Srl – Registrazione sui motori