La distribuzione del rischio è un concetto che da secoli si ripete quando si parla di organizzazione sociale e di dinamiche di relazioni. Legata alla paura del rischio e alla sicurezza di quello che ci è conosciuto, la distribuzione del rischio è alla base di numerosi accordi e abitudini che ormai consideriamo intrinseche agli essere umani e che probabilmente lo sono, anche se mediate da strumenti economici e autorità.
Uno degli esempi che troviamo nel quotidiano di come questa avversione al rischio e in particolare questa condivisione dell’incertezza hanno influito i nostri atteggiamenti sono le assicurazioni. Che queste siano in forma di polizze risparmio, per la vita o per tutelarci di fronte a furti ed incendi, la realtà è che le società assicurazioni funzionano come organismo re distributore di pericolo e protezione davanti ad eventualità temute dall’essere umano.
I primi metodi di distribuzione del rischio datano di prima della nascita di Cristo, ed ebbero luogo tra quelli che avevano più da perdere di fronte ad attacchi o eventi meteorologici. Furono i commercianti quindi i primi a stabilire regole per tutelarsi in casi di perdita di merci o di mezzi di trasporto, e ovviamente quelli con più potere a garantire la protezione a quelli che versassero i corrispondenti contributi nelle loro casse. Nello stesso modo, oggi le compagnie assicurative si impegnano a tutelare i beneficiari di una assicurazione famiglia qualora eventi come morte o incidenti vengano a minarne la qualità di vita.
Anche i romani avevano la loro propria versione della polizza vita. Le chiamate “società benevolenti” prendevano a carico le spese delle famiglie che perdevano il membro lavoratore, che mentre era in vita versava regolarmente una quantità più o meno alta per fare parte di tale gruppo.
Nel medioevo, il rapporto dei signori con i servi che lavoravano le sue terre aveva sottofondo la distribuzione del rischio. I contadini pagavano religiosamente la decima, che garantiva loro la protezione in caso di minacce esterne, ma anche cibo e asilo se una stagione si dimostrava poco favorevole.
Il diciassettesimo secolo fu probabilmente quello più rilevante nel processo di ufficializzazione e intervento statale nel campo delle assicurazioni. E’ ormai famoso il racconto sulla prima società assicurazioni in Inghilterra, fondata nel 1680 dopo che nel 1666 il Grande Incendio di Londra devastò oltre dieci mila case.
Dopo l’espansione lungo il territorio europeo delle nuove compagnie assicuratrici, gestite da persone con capitali e pensate per persone con capitali, il mercato si sviluppò in velocità, soprattutto durante il ventesimo secolo, quando i servizi finanziari si pretesero in grado di tutelare i beni davanti a guerre e vandalismo e soprattutto più recentemente, che le compagnie assicurative di fronte all’altissima competitività del mercato hanno deciso di democratizzare e soprattutto facilitare l’accesso delle persone a questi prodotti con l’opzione di chiedere un preventivo polizze online e vantaggiosi sconti, spesso e volentieri accompagnati di una riduzione media dei prezzi, ma anche degli interessi pagati alla liquidazione.
A cura di Alba L
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