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La famiglia degli aerofoni: dal flauto dolce al flicorno

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  • 23 Dicembre 2010

La famiglia degli aerofoni, o strumenti a fiato, include molte sottocategorie, di cui fanno parte sia strumenti molto popolari che strumenti sconosciuti ai più.

Tra le varie famiglie di strumenti musicali i fiati sono probabilmente la prima di cui, da bambini, si fa un’esperienza diretta. Il flauto, tanto per fare un esempio, è forse il primo – e in certi casi l’unico – strumento che si prova a suonare nell’arco della vita, a scuola e qualche volta già alla scuola materna. La famiglia degli strumenti a fiato, però, comprende molti altri strumenti, dalla cornamusa al sax contralto.

Innanzitutto, possiamo dire che gli aerofoni sono quegli strumenti in grado di emettere suoni per mezzo di una vibrazione d’aria, senza avvalersi di corde o membrane vibranti. Gli aerofoni si dividono in aerofoni risonanti e aerofoni liberi. Negli aerofoni risonanti, a differenza degli aerofoni liberi, l’aria che vibra è contenuta in una cavità dello strumento, come accade, per esempio, nel caso dei flauti, delle ance e degli ottoni. Della famiglia dei flauti fanno parte strumenti noti quali il flauto dolce e il flauto traverso, ma anche strumenti meno conosciuti, quali l’ottavino e l’ocarina. Con ance invece si intendono tutti quegli strumenti, come il clarinetto, dotati di una piccola lamella elastica, detta appunto ancia, posizionata all’estremità della cavità, che vibra con la pressione dell’aria. Di questa famiglia fanno parte altri strumenti clarinetto a parte, come per esempio il sassofono, l’oboe e la cornamusa. Gli ottoni sono invece quegli strumenti nei quali l’ancia è costituita dalle labbra del suonatore, come le trombe e i tromboni.

Gli aerofoni liberi, ossia quegli aerofoni nei quali l’aria non è contenuta nello strumento, comprendono gli strumenti ad ancia libera e altri particolari tipi di strumenti, come gli aerofoni a vortice, la sirena e la frusta. Della categoria degli strumenti ad ancia libera, ossia quegli strumenti nei quali la vibrazione è causata da una lamella elastica, fanno parte, tra gli altri, l’armonica a bocca, la fisarmonica, l’harmonium e il bandoneon.

Se siete degli appassionati di strumenti musicali, e di strumenti a fiato in particolare, ci sono dei musei che dovete assolutamente visitare. Non sono moltissimi i musei dedicati interamente a questa famiglia di strumenti; tra questi, da segnalare il Musée des instruments à vent di La Couture-Boussey, in Francia, e il Museo Etnografico e dello Strumento a fiato di Quarna, in Piemonte. Il primo si trova in un centro rinomato per la produzione di strumenti a fiato sin dal XVII secolo, e conserva al suo interno alcuni pezzi rari: corni inglesi, oboi, clarinetti, flauti dolci e traversi. Anche il museo di Quarna nasce in una località nella quale la produzione di strumenti a fiato è particolarmente intensa. Il Museo Etnografico e dello Strumento a fiato di Quarna comprende una sezione dedicata all’artigianato strumentale, nella quale vengono illustrati anche i metodi di lavorazione, e una sezione dedicata alla storia della vita del paese. Nella sezione dedicata agli strumenti musicali trovano spazio oltre trecento esemplari, rari e non, tra cui fagotti, clarinetti, oboi, saxofoni, flauti in legno, trombe, tromboni, corni e qualche flicorno realizzato in ottone. Il museo propone inoltre delle interessanti attività didattiche, eventi musicali, concerti e concorsi.

Una visita a questi musei può essere sicuramente utile per addentrarsi nel vasto e variegato mondo degli strumenti a fiato.

Articolo a cura di Francesca Tessarollo
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