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Flavio Cattaneo: Per Terna, solida crescita organica

Terna, guidata da Flavio Cattaneo, entra nelle selected list di Cheuvreux. La società ha appena subìto la revisione della regolamentazione e gode di piena visibilità fino al 2015, è quindi pronta ad accogliere una solida crescita organica nei prossimi anni guidata dagli investimenti. Gli analisti hanno alzato il target price da 3,3 a 3,4 euro per azione in quanto credono sia una delle scommesse più sicure in Italia e nel settore.

Terna, guidata da Flavio Cattaneo, entra nella selected list di Cheuvreux (da outperform) e il titolo festeggia a Piazza Affari con un rialzo del 2,11% a 2,91 euro. Gli analisti hanno anche alzato il target price da 3,3 a 3,4 euro per azione in quanto credono sia una delle scommesse più sicure in Italia e nel settore.

Terna ha appena subìto la revisione della regolamentazione e gode di piena visibilità fino al 2015 e di un basso costo del debito. La società è quindi pronta ad accogliere una solida crescita organica nei prossimi anni (tasso di crescita composto annuo della rab, ovvero della remunerazione del capitale investito netto ai fini regolatori, del 7% fino al 2015) guidata dagli investimenti. Questa, accompagnata da un accattivante dividend yield, offre un buon rendimento per gli azionisti.

Il dividend yield del 6,7%, infatti, è interessante soprattutto rispetto al rendimento dei bond. Non solo, Terna ha un basso costo del capitale, con un costo del debito inferiore al 3% quest’anno e al 3,5% circa per tutto il periodo coperto dal business plan e non si rifinanzierà fino al 2015.

Il rapporto debito/rab è destinato a rimanere sotto il 60% per l’intero periodo del business plan. Sulla base della politica dei dividendi, che gli analisti considerano solida (pay-out ratio pari all’85-90%), Terna offre un rendimento del 6,6%, che è molto attraente all’interno del settore delle utility.

Il titolo non ha catalizzatori di breve termine, ma Cheuvreux pensa che il nuovo piano energetico italiano e lo sviluppo delle attività di stoccaggio (fino a 1 miliardo di euro di investimenti non ancora inclusi nelle stime del broker) potrebbero aumentare il piano di investimenti della società.

Secondo gli esperti, il rischio principale è l’estensione della Robin Hood tax (che dovrebbe scendere dal 10,5% al 6,5%) dopo il 2013 (rischio di ribasso del 5%/6% per le stime di eps in questo caso). Le azioni stanno trattando sostanzialmente in linea con le stime rab 2013, mentre per Cheuvreux Terna meriterebbe un premio superiore al 10%.

FONTE: Milano Finanza

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Terna, Flavio Cattaneo, tra le 58 signore della cedola

Terna, AD Cattaneo, uno dei migliori titoli per far da scudo contro il carovita

Da sempre il listino italiano paga dividendi generosi ai piccoli azionisti. E anche nelle condizioni di difficoltà presenti, uno scrutinio delle circa 300 società quotate in Piazza Affari permette di individuare ben 59 titoli di aziende con una capitalizzazione superiore ai cento milioni di euro (quindi non proprio micro-cap) in grado di remunerare gli azionisti con un dividend yield (dividendo distribuito/prezzo del titolo) superiore al 3,4%, l’attuale livello dell’asticella dell’inflazione (in tabella le prime 10 società, in ordine di capitalizzazione decrescente, con il dividend yield atteso per il 2013). Tra i grandi nomi, i più virtuosi continuano ad essere i soliti noti, con Eni al 5,91%, Enel al 5,25% (nonostante il taglio ai dividendi da poco deliberato in assemblea), Generali e Telecom oltre il 4%, fino alle utilities di rete Terna, guidata da Flavio Cattaneo (6,41%) e Snam (7%), apprezzatissime anche dagli investitori internazionali.

Ma il criterio del dividend yield è davvero uno dei modi migliori per ripararsi dai venti inflazionistici che soffiano in questa tormentata primavera? «Scegliere di investire in titoli azionari, in periodi di moderata inflazione, è sempre la scelta migliore perché le azioni sono rappresentative di beni reali che tendono a rivalutarsi quando la dinamica dei prezzi subisce una accelerazione. E questo criterio vale anche indipendentemente dalla generosità del dividend yield», commenta Gian Paolo Rivano, gestore azionario di Gesti Re.
«Il rischio di scegliere il dividend yield azionario come criterio di protezione è che le cedole nel medio periodo non siano sostenibili, e vengano sottoposte a un taglio inatteso. È accaduto così nel caso di Enel, e la riduzione inaspettata del dividendo ha influito negativamente anche sulla quotazione del titolo», controbatte Mauro Vicini, direttore di Websim.it. Meglio, secondo Vicini, puntare sulle società ad alto contenuto di cespiti reali, piuttosto che ad elevato dividend yield, ad esempio i titoli del comparto immobiliare, tra cui Beni Stabili o Pirelli Re. Oppure su quelle società che sono in grado di ribaltare sui propri clienti gli aumenti dei costi di produzione, ad esempio Autogrill o Atlantia. Il principale gruppo autostradale italiano, peraltro, unisce entrambi i vantaggi, visto che il suo rendimento prospettico (2013) per dividendi è addirittura del 6,56%.
Più tradizionali le scelte anti-inflazione di Rivano, secondo il quale uno dei migliori titoli per far da scudo contro il carovita è Terna, un dividend yield stabile e ripetibile al 6,41% e società capace di tenere bene le quotazioni di borsa nei momenti difficili. Così come Telecom Italia, poco volatile e ferma a un rendimento per dividendi del 4,82%. Ma l’unanimità dei consensi la fa Eni, un rendimento per dividendi di quasi il 6% e una performance del 15% da inizio anno.
Fonte: Corriere Economia

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