Terna, guidata da Luigi Ferraris ha firmato l’accordo con il consorzio Interconnector Italia per la realizzazione e l’esercizio del progetto di interconnessione elettrica in corrente continua a 320 KW che unirà l’Italia alla Francia.
Via libera alla costruzione della parte privata dell’Interconnector Italia-Francia, la linea elettrica in corrente continua a 320 kilovolt che collegherà i due paesi. Ieri Terna e il consorzio Interconnector Italia, che raggruppa le imprese energivore coinvolte nel progetto, hanno firmato gli accordi per la realizzazione e l’esercizio di questo ulteriore tassello. La chiusura dell’operazione rappresenta la prima attuazione della legge 99/2009 (disposizioni per lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia) che, all’articolo 32, introduce, ai fini dello sviluppo provato della capacità di interconnessione con l’estero, l’obbligo per le imprese energivore di supportare e per Terna di realizzare linee elettriche finalizzate alla realizzazione del mercato unico dell’energia. «Si tratta di un accordo importantissimo – ha sottolineato Antonio Gozzi, presidente di Federacciai, tra i più convinti promotori dell’operazione -. È una manifestazione di forza e responsabilità delle industrie energivore italiane che mantengono gli impegni investendo 160 mln di equity in un’opera di cui beneficerà il paese intero. Ringrazio Terna e il governo per il costante supporto, nonché Bei, Cdp, UniCredit, Intesa Sanpaolo e Natixis (che hanno contribuito a finanziare l’opera, ndr) senza il cui intervento non si sarebbe realizzato il primo interconnector italiano».
Con gli accordi siglati ieri, poi, si è realizzata anche la cessione al consorzio Interconnector Italia dell’intero capitale della Piemonte Savoia (Pi.Sa.), già controllata da Terna, che rappresenta la società titolare per il progetto del diritto di esenzione all’accesso a terze parti per una capacità di 350 megawatt e per un periodo di 10 anni, di cui godranno gli energivori italiani coinvolti nel deal. Sono stati inoltre stipulati anche i contratti di mandato per la costruzione (Epc) e l’esercizio (O&M) dell’Interconnector per un valore complessivo di 415 milioni di euro.
Come si ricorderà, a dicembre 2013, era stato firmato, al ministero dello Sviluppo Economico, il memorandum of understanding tra Terna, Confindustria e alcune federazioni di categoria (Federacciai, Assocarta, Federchimica e Aitec), in rappresentanza dei settori energivori, con cui si gettavano le basi per la realizzazione di un nuovo collegamento in corrente continua tra Italia e Francia, al fianco di quello già esistente Piossasco-Grand’Ile (Piemonte-Savoia), con l’obiettivo di favorire l’integrazione dei mercati elettrici dei due paesi e sviluppare la concorrenza e l’economicità nelle condizioni di fornitura.
L’infrastruttura prevede complessivamente (parte pubblica e privata) una capacità di scambio sulla frontiera di 1200 megawatt disponibili a partire dal 2020 (con l’entrata in esercizio in programma entro la fine del 2019) ed è, precisa la nota diffusa ieri a valle della firma, «un progetto unico al mondo per le soluzioni ingegneristiche e tecnologiche utilizzate, identificato dalla commissione europea tra i progetti di interesse comune (Pci)». Con i suoi 190 chilometri, distribuiti equamente tra il territorio italiano e quello francese, sarà il più lungo elettrodotto in corrente continua al mondo in cavo, completamente integrato con il sistema infrastrutturale e risulterà di fatto “invisibile”. Per minimizzare l’impatto, la linea è stata infatti progettata in modo da adattarsi alle infrastrutture stradali e autostradali esistenti e varcherà la frontiera attraverso la galleria di sicurezza del Frejus.
Fonte: IlSole24Ore