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Test antidroga medicina del lavoro

Negli ultimi anni la legge italiana si è aggiornata contro la droga sui posti di lavoro, infatti ormai da qualche anno è nota a tutti i datori di lavoro la nuova normativa che prevede l’obbligo di effettuare il test antidroga medicina del lavoro a tutti i lavoratori che svolgono le cosiddette mansioni a rischio.
Il medico competente viene quindi incaricato di svolgere il test antidroga per la medicina del lavoro, un test per l’esame di primo livello sulle droghe d’abuso, che si svolge per legge sul campione d’urina dei lavoratori tenuti ad essere controllati almeno una volta all’anno.

L’accertamento è obbligatorio quindi senza esclusione su tutti i lavoratori addetti a mansioni delicate che , se svolte sotto l’effetto di sostanze stupefacenti o comunque non lucidamente, possono comportare gravi rischi per la sicurezza del lavoratore che svolge la mansione, dei colleghi e/o di chiunque vi sia a contatto in qualche modo.

Prima ancora di assumere un lavoratore per determinate mansioni , si dovrà quindi effettuare uno screening sulle droghe d’abuso e , durante il periodo lavorativo, il datore di lavoro potrà monitorare i comportamenti dei dipendenti, esprimendo anche l’intenzione di effettuare un test antidroga della medicina del lavoro in qualsiasi momento in caso di ragionevole dubbio.

La richiesta al medico competente è dunque a carico del datore di lavoro che potrà comunicare ai dipendenti il giorno del test con un breve preavviso, il test antidroga per la medicina del lavoro dovrà essere effettuato almeno una volta all’anno su tutti i lavoratori appartenenti alle categorie a rischio descritte dalla legge, categorie che, come spesso accennato pubblicamente, sono destinate ad aumentare e ad allargarsi come negli altri Paesi del Mondo.

Il medico del lavoro si occuperà di effettuare su urina il test antidroga al lavoratore, effettuando quindi uno screening di primo livello e , in caso di risultato positivo alle droghe indicate , sarà necessario effettuare accertamenti di secondo livello presso i laboratori accreditati, in questo periodo di accertamento, il lavoratore sarà considerato temporaneamente inidoneo a svolgere la mansione a lui accordata in precedenza e , se la positività dovesse non essere confermata, il parere del medico competente potrà cambiare positivamente e tutto tornare alla normalità.

Rimanendo in un ambito di affidabilità del test superiore al 90%, ma effettuando un’analisi rapida e pratica, spesso il medico competente ricorre all’utilizzo di test antidroga monouso per la medicina del lavoro, un tipo di test ormai noto anche a molti lavoratori, che è ormai un alleato affidabile e rapido per le aziende che devono garantire un certo livello di sicurezza all’interno delle proprie sedi operative.

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La droga e i test sulla saliva per rilevarli

Usi delle sostanze stupefacenti? Si capisce dalla saliva!

Per migliorare la sicurezza stradale viene utilizzato un nuovo strumento dalla polizia: un test della saliva che permette di capire se il guidatore in esame è sotto effetto di sostanze stupefacenti. Inserito nel codice della strada, e reso operativo su strada, insieme all’etilometro, i tamponi usati dalla polizia servono ad accertare se i guidatori hanno assunto di recente droghe. Questi controlli vengono effettuati per garantire più sicurezza sulle strade, e ai conducenti che risultano positivi al test viene ritirata la patente di guida.

Il test della saliva può fornire una rapida risposta per rilevare la presenza di una o più droghe d’abuso come Oppiacei (Eroina), Cocaina, Anfetamina, Metadone e Cannabis.

Per quanto riguarda la droga, Il test sulla saliva è un test  qualitativo immunologico rapido che fornisce unicamente risultati preliminari, non è destinato ad uso medicale o diagnostico. Infatti è consigliabile utilizzare un test chimico per confermare il risultato ottenuto. Un risultato negativo potrebbe non indicare necessariamente l’assenza di droghe d’abuso nel campione. Le sostanze potrebbero essere presenti nel campione a concentrazioni inferiori al livello minimo del test. Quando il risultato preliminare è positivo è opportuno sottoporlo sempre ad un giudizio medico professionale.

I test della saliva per la droga è un test monofase immunocromatografico che verifica la migrazione del fluido orale per capillarità dalla membrana alla zona del test. Se la concentrazione di droga è superiore al valore limite, non vi sarà alcuna formazione della linea colorata colorata. Una banda di colore rosso deve sempre comparire indipendentemente dalla presenza o meno della droga. Il prodotto può essere utilizzato unicamente per testare la saliva umana. Il Test non distingue tra una droga e un medicinale con la stessa sostanza. I test della saliva per individuare le droghe rilevano in genere l’uso di sostanze stupefacenti immediatamente dopo l’utilizzo fino ad un periodo anteriore di 1-2 giorni.

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I vuoti del test antidroga sulla strada

Un tema che non perde mai la sua attualità è la droga. Che si tratti di spaccio su strada, o distribuzione tra i giovani, la droga è un argomento di grande interesse e attualità ogni giorno, anche quando si parla di sport o intrattenimento. La droga è un triste ritornello che non smette di essere popolare.

Il mondo del lavoro non è da meno, anche le aziende in alcuni casi si trovano davanti alla necessità di sottoporre i propri dipendenti a un test antidroga, soprattutto quando si tratta di lavori che possono essere pericolosi per il prossimo.

I lavoratori che si trovano a contatto con il cliente oppure a maggior ragione i lavoratori che si trovano a dover operare su macchinari specializzati oppure  sui camion.

A tale proposito il tema della sicurezza sulle strade legato all’impossibilità di avere un controllo certo con dei test antidroga sicuri, è un argomento molto interessante che merita un approfondimento.

Ne è scaturita una polemica, legata alla circolare 300 del marzo 2012 relativa al test anti droga effettuato con un prelievo di saliva. Questo metodo non sembrerebbe utile e soprattutto sufficiente ad avvalorare il test tanto importante con un metodo tanto semplice. Troppe sono le variabili di cui si dovrebbe tenere conto e che invece, con un solo prelievo di saliva dal conducente di un automezzo, non sembrano tenute nella giusta considerazione.

Si ritiene necessaria un analisi più approfondita che al momento non è presa in considerazione lasciando allo sbando una situazione che mette a rischio moltissime vite sulle strade. Non ci si riferisce soltanto alle stragi del sabato sera, ma anche ai possibili incidenti che possono avvenire durante gli orari di lavoro.

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Il test per la droga: i nuovi ritrovati

Il crescente abuso di droghe ha portato il settore scientifico a progettare e distribuire sul mercato dei test per la droga da poter effettuare tra le mura domestiche.

Le ricerche  scientifici hanno permesso di realizzare un test affidabile e sicuro da poter effettuare con il semplice utilizzo di piccoli quantitativi di saliva. Non si necessitano più  giorni di attesa e di prelievi di sangue, acquistando quest’ultimo ritrovato il risultato sarà immediato.

Le droghe che attualmente il test è capace di rilevare sono: amfetamina, cocaina, marijuana, metamfetamina, oppiacei e fenciclidina, le più comunemente utilizzate dai giovani. Supportare le volanti della polizia con questo test per la droga, permetterebbe di sottoporre ad analisi immediate la persona fermate per sospetto di uso di stupefacenti.

All’uscita dei principali locali della movida nazionale sono stati installati gli etilometri per controllare il tasso di alcool presente nel sangue, sarebbe auspicabile che anche i test anti droga fossero messi a disposizione dei locali, per controllare l’uso di sostanze stupefacenti. Effettuare un test  prima di mettersi al volante può diminuire il numero di incidenti sulla strada causati dalla presenza di droghe nel sangue.

Oltre ad essere utilizzato come strumento di controllo, il test per la droga, può essere inserito all’interno degli istituti superiori, come deterrente per le nuove generazioni che vogliono approcciarsi al mondo dell’assunzione delle droghe solo per mostrarsi grandi agli occhi dei compagni  o per fare colpo sulla ragazza desiderata.

Effettuare indagini preventive con il test per la droga può permettere di salvare delle vite innocenti e di evitare un aumento del numero dei tossicodipendenti.

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Test antidroga delle Iene… altre verità scomode

 Incedibile, ancora una volta le Iene affacciano su realtà per molti inimmaginabili, per altri incredibilmente deludenti, per altri ancora da sempre ritenute plausibili.

2007, una Iena in borghese ha avvicinato i politici e con il pretesto di un’intervista sulla Finanziaria ha fatto tamponare la loro fronte da una finta truccatrice. Il campione doveva essere analizzato per verificare l’uso da parte dei nostri parlamentari di sostanze stupefacenti da sempre vietate nel nostro paese. Il risultato è stato di 16 onorevoli positivi su 50 campioni analizzati. Di questi parlamentari 12 avevano assunto cannabis e quattro cocaina.

Il servizio bomba avrebbe garantito uno scoop senza precedenti, eppure non è andato in onda. Ad intervenire è stato il Garante per la Privacy e così i politici hanno potuto dormire sonni tranquilli. Ma ci sono delle osservazioni che è lecito fare: Il servizio bloccato avrebbe garantito l’anonimato ai politici coinvolti dalla singolare inchiesta. Questo è fuori dubbio una garanzia che il programma, con dieci anni di servizi alle spalle, ha sempre garantito, dai ladri di motorini, ai guaritori filippini, per non parlare degli infermieri che vendevano i morti alle agenzie di pompe funebri. Tutti sempre rappresentati col volto coperto e dall’identità sconosciuta. Quello che viene spontaneo pensare, allora, è che in Italia evidentemente esiste una privacy di serie A per i parlamentari ed una di categoria inferiore per tutti gli altri.

Altra osservazione, il vero problema della situazione, ben più grave e serio è rappresentato dal fatto che in Italia, coloro che detengono il potere legislativo e si fanno portavoce dei diritti del cittadino, violano le stesse leggi che spesso hanno contribuito a far approvare in misura preoccupante. Qui non si tratta di una disputa tra proibizionisti e antiproibizionisti: ogni parlamentare ha diritto di operare secondo le proprie convinzioni, ma dovrebbe farlo nel rispetto della legge. Un personaggio pubblico gode di molti privilegi, ma deve pure accettare qualche regola in più, deve essere un modello di rappresentazione e di guida, incentivare l’educazione ed il rispetto delle leggi. Quanto può far piacere agli italiani sapere che parte dello stipendio dorato di questi signori finisce speso in droga, mentre molte famiglie non arrivano alla fine del mese? Qui c’è quanto basta per avvelenarsi l’animo per bene.

Ci sono casi di tossicodipendenza minore dichiarata e considerata aggravante per tante persone comuni. Non è giusto questa disuguaglianza in un regime democratico come non è giusto lasciare impunito e libero di rappresentare la volontà popolare un parlamentare che non è in grado di rispettare la legge. Ma questa obiezione, in Italia, è forse ormai troppo vecchia e comune, per poter essere presa sul serio. Di fatto la storia non cambia. No, non va bene.
Calissano si è presentato una domenica pomeriggio in Tv per affermare di aver abbandonato la droga e per questo viene accolto come un eroe. Tanti ragazzi qualsiasi devono affrontare lo stesso percorso e, spesso soli, lo devono fare con maggior eroismo. Non sentiamo alcun orgoglio per la nuova figura del parlamentare disintossicato.

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