Disturbi della Comunicazione
I disturbi della comunicazione appartengono alla categoria dei disturbi dell’età evolutiva.
Da questa prima delimitazione è chiaro che questi disturbi interessano i bambini nell’età evolutiva, quel periodo nella vita del bambino dove i cambiamenti diventano importanti, c’è la scuola da affrontare, il distacco con i genitori, il vivere quotidiano con altri bambini e tanti altri, tutti della massima importanza per chi li vive.
I disturbi della comunicazione sono: la balbuzie, il deficit di attenzione/iperattività, il disturbo dell’espressione del linguaggio, il disturbo di fonazione, il mutismo selettivo e i tic. Tante volte l’ignoranza e la non conoscenza spingono i genitori ad intraprendere strade sbagliate, che non conducono alla giusta soluzione per il benessere psicologico del bambino, nascondono il problema ma non lo risolvono.
I disturbi della comunicazione sono diversi ma hanno come fattore comune l’interferenza sulla normale comunicazione, il fatto che questi bambini non riescano a comunicare come i loro coetanei. Il cuore del disagio è racchiuso in paure, ansie e stress a loro volta provocati dagli importanti cambiamenti. L’interruzione di parole, il parlare piano, con fatica, caratterizza la balbuzie e allo stesso modo la sindrome di deficit di attenzione/iperattività, il disturbo dell’espressione del linguaggio, il disturbo di fonazione, il mutismo selettivo e i tic. Ad ognuno di questi disturbi si vanno ad aggiungere altri comportamenti caratterizzanti, in base ai quali possono essere distinti.
Altro fattore comune sono le conseguenze che questi problemi possono avere sulla vita scolastica e sociale del bambino. Spesse volte subiscono emarginazione da parte degli altri bambini e gli insegnanti non riescono a stare dietro i loro bisogni ma bisogna mettere in chiaro che questi bambini sono “normali” ovvero hanno un’intelligenza pari a quella degli altri bambini, hanno solo un po’ più di paura. È importante, per aiutarli, sostenerli nella lotta contro le loro paure, le loro ansie e stressarli il meno possibile per questi. Calma, pazienza, l’aiuto di uno psicologo e di un logopedista possono portare alla risoluzione di questi tipi di problemi. Un atteggiamento aggressivo, in questi casi, potrebbe spingere i bambini a chiudersi ancora di più e il problema a diventare più grave.
Questi problemi possono essere completamente risolti, l’importante è prendere la giusta scelta per voi e per il vostro bambino.
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