La tinteggiatura delle pareti di una casa, di un appartamento o di una villa è un intervento da effettuare periodicamente per mantenere il bell’aspetto dell’abitazione, sia all’interno che all’esterno. È importante scegliere il momento più adatto per effettuare quest’opera e capire ogni quanto dare una ‘rinfrescata’ dopo l’intervento originario.
La tinteggiatura interna e quella esterna hanno logiche organizzative molto differenti, ma che, paradossalmente, si sovrappongono. Spieghiamoci meglio.
La tinteggiatura interna causa inevitabilmente disagio agli occupanti dell’abitazione, impedendo l’accesso alle stanze in cui si stanno effettuando i lavori, richiedendo spostamento e copertura dei mobili e in generale limitando la libertà in casa propria. La celerità nell’esecuzione dell’intervento, senza ovviamente sacrificare la qualità e la cura al dettaglio, è fondamentale.
Per contro, i disagi per gli abitanti di un edificio sono più limitati nel caso della tinteggiatura esterna, ma in quel caso bisogna far fronte alle condizioni climatiche avverse che possono ostacolare l’esecuzione dell’intervento o comunque rallentarlo, imponendo pause forzate ed un conseguente protrarsi dei lavori e dell’ingabbiamento causato dalle impalcature.
La soluzione per entrambe queste situazioni è effettuare i lavori di tinteggiatura durante la bella stagione, indicativamente da maggio a settembre a seconda della tendenza alle precipitazioni dell’anno.
Se per la tinteggiatura esterna è facile capire i benefici del bel tempo, per quella interna il vantaggio è la possibilità di poter tenere le finestre aperte senza preoccupazioni, facendo girare l’aria e sfruttando il tepore naturale per velocizzare il processo di asciugatura; combinando questo fattore ad una pianificazione strategica dell’ordine con cui dipingere le differenti stanze, è possibile ridurre al minimo i disagi ed i tempi dell’intervento di tinteggiatura interna.
Sulla frequenza con cui effettuare un nuovo intervento di tinteggiatura, interni ed esterni hanno cicli di vita differenti.
Gli esterni, per quanto esposti ad un’ampia gamma di agenti d’usura come clima e inquinamento, possono durare fino a 25 anni, se il lavoro è stato fatto riservando una particolare attenzione alla qualità dei materiali ed alle loro proprietà.
Per gli interni, il quadro si fa più articolato, poiché l’usura varia da stanza a stanza: cucina e bagno soffrono maggiormente l’umidità ad esempio. Mediamente, una tinteggiatura interna ben effettuata rimane al picco della sua bellezza per un periodo che oscilla dai 4 ai 10 anni, a seconda delle abitudini degli abitanti.
Come fare bene un lavoro di tinteggiatura?
La scelta del materiale è fondamentale, valutando le proprietà delle vernici sulla base delle condizioni climatiche del luogo in cui si vive. In particolare, la traspirabilità è un fattore fondamentale per permettere all’umidità che si forma nella casa di essere dispersa all’esterno, senza bloccarsi tra le pareti e creare muffe, alghe o funghi. In parallelo, all’esterno è necessario scegliere una vernice idrorepellente per impedire ad acqua ed umidità di infiltrarsi verso l’interno.
Per la tinteggiatura interna è possibile scegliere tra diversi trattamenti e stili decorativi, come lo stucco veneziano.
Per la tinteggiatura esterna la resistenza sarà un fattore chiave: per risultati di pregio e durevoli, le pitture al quarzo sono quelle che riscuotono più successo.
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