Dopo anni di grande fulgore, l’industria del lusso comincia ad avvertire i segni di un appannamento. I tassi di crescita in doppia cifra (così come la sovraperformance dell’intero settore) potrebbero presto diventare un ricordo. C’è da chiedersi quanto forti siano i segnali di allarme, e soprattutto se le imprese del settore sono preparate a un cambiamento forte.
Industria del lusso
La corsa delle vendite non poteva continuare in eterno, e adesso le previsioni sono per una certa normalizzazione. Il lusso, che finora aveva sempre battuto la crisi, questa volta non sembra più così tanto inossidabile. Insomma non brilla più e gli indicatori di inversione trend cominciano ad essere tanti.
Ad incidere è soprattutto l’andamento dell’economa cinese, che rappresenta il primo grande sbocco di mercato, visto che nel Paese c’è un numero maggiore di consumatori a medio e alto reddito. Ma nel 2022, per la prima volta in cinque anni, il mercato luxury cinese ha registrato una flessione. Si sperava però che dopo la pandemia ci sarebbe stata una vigorosa ripresa, ma lo scenario è stato completamente diverso.
La seconda maggiore forza economica mondiale è in grande difficoltà, non centrerà gli obiettivi annuale del PIL e questo è un grosso fardello per il settore del lusso.
Ad inizio anno un rapporto della banca Barclays prevedeva che le entrate del settore del lusso in Cina sarebbero cresciute del 15% nel 2023, più velocemente rispetto alla media globale del 9%. Ma queste previsioni sono state drasticamente riviste al ribasso.
Altri fattori frenanti
Assieme alla frenata delle vendite, bisogna anche evidenziare che il tasso di cambio è diventato meno favorevole. Infatti lo yuan cinese ha perso valore rispetto a dollaro ed euro, frenando gli acquisti dei turisti cinesi in Europa e zavorrando quelli in Yuan nel Paese orientale. Questo potrebbe comprimere fortemente i margini dei grandi player del settore fashion & luxury, già alle prese con trading con volumi minori.
La corsa degli utili dell’industria del lusso dovrebbe quindi rallentare, se non nel terzo trimestre del 2023 in quelli successivi. Quello che rispetto al passato rimane uguale è che il mercato cinese resta straordinariamente importante, per chi lo capisce e lo sa affrontare.