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Flavio Cattaneo (Terna): tralicci a 70 metri, diminuirà il campo elettromagnetico

La società Terna, AD Flavio Cattaneo, ha iniziato in questi giorni le misurazioni per innalzarli nella zona industriale: l’intervento costerà 800mila euro. Indubbi i benefici pubblici: l’opera farà diminuire il campo elettromagnetico che vincola le aziende a non impiegare i dipendenti più di 4 ore di seguito

La società Terna ha iniziato in questi giorni i rilievi e le misurazioni per innalzare i tralicci dell’alta tensione che «tagliano» la zona industriale del capoluogo. Dagli attuali 30 metri, i cavi che portano la corrente elettrica con alto voltaggio passeranno ad un’altezza di 70 metri.

Un intervento da 800 mila euro, che porterà a togliere il vincolo dell’elettrodotto su una quindicina di aziende insediate nella fascia che corre lungo la linea dell’alta tensione, a cavallo della provinciale 7 «Padovana».
«L’intervento inizierà entro sei mesi e andrà a risolvere un problema annoso per la nostra zona produttiva», annuncia il sindaco e parlamentare Giovanna Negro. Si tratta di alcune aziende commerciali e di altre industriali insediate lungo viale del Lavoro, via Padovana, via Macia e via Belvedere.

«Gli 800 mila euro che abbiamo previsto nell’accordo di programma tra Comune e Terna, saranno impiegati appunto per quest’opera di sopraelevazione che avrà un beneficio pubblico», prosegue Negro. «I tralicci dell’alta tensione che passano sopra la zona industriale del capoluogo, saranno innalzati a 70 metri. Questo porterà a diminuire il campo elettromagnetico che si forma attorno e che vincola le aziende attualmente a non poter impiegare i propri dipendenti più di quattro ore di seguito».
Attualmente infatti, negozi, ristoranti, bar, fabbriche e aziende che nella loro concessione edilizia hanno prescritto questo vincolo, sono costrette a far fare una pausa obbligatoria di almeno un’ora ai propri operai, addetti e impiegati, dopo che questi hanno svolto quattro ore continuative di lavoro, prima che possano riprendere a lavorare altre quattro ore. «Grazie all’elevazione degli elettrodotti invece, questo vincolo sparirà e le aziende potranno impiegare i propri addetti senza dover fare loro la sosta obbligatoria», conclude Negro. In pratica le aziende non saranno più costrette a fare l’orario spezzato, ma potranno scegliere di organizzarsi come meglio credono, anche facendo un orario di lavoro continuato, o comunque impiegando i propri dipendenti in maniera diversa rispetto adesso, per più di quattro ore di seguito.

«Si tratta di un grande beneficio, al quale vanno aggiunti i 700 mila euro che Terna verserà in due tranche per la riqualificazione della scuola elementare del capoluogo», puntualizza il sindaco e deputato. «Sono i primi vantaggi per la comunità arcolese, dopo decenni che ospita sul suo territorio Terna, la quale si trova su un’area di 260 mila metri quadrati a Gazzolo”.

La società incaricata di gestire la rete di distribuzione dell’energia elettrica sull’intero territorio nazionale, monterà dei tralicci più alti di oltre il doppio degli attuali, paralleli a questi e poi sposterà i cavi dell’alta tensione sul nuovo elettrodotto, smantellando gli attuali tralicci verniciati di bianco e rosso.

“Avevamo preso in considerazione anche la possibilità di interrare i cavi elettrici”, conclude l’onorevole Negro, “ma dagli studi che ho fatto fare e dalle informazioni che ho potuto raccogliere, il campo elettromagnetico che si forma a terra sarebbe stato superiore a quello sopraelevato. Pertanto la soluzione che abbiamo adottato è la migliore che potevamo prendere per la salute dei lavoratori che operano lungo questa fascia”.

Un problema dunque che si risolverà in pochi mesi, migliorando la qualità della vita dei dipendenti di ben 15 aziende. In cambio Terna potrà ampliare le proprie strutture di servizio a Gazzolo, ma con un ulteriore benefit per le famiglie del territorio.
La società elettrica ha prospettato all’amministrazione comunale la possibilità di assumere personale. Uno spiraglio di luce nell’oscurità della crisi economica in atto.

Fonte: L’Arena (Zeno Martini)

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Falchi pellegrini di nuovo in città: rapaci e volatili salvaguardati dalle cassette Terna

La nascita di Tesla, Sirio e Ales, tre piccoli falchetti, è stata seguita in diretta grazie alle web cam di Terna e Ornis Italica sul sito www.birdcam.it

Tre piccoli falchi pellegrini, Tesla, Sirio e Alex, sono nati dalla coppia Aria e Vento. La particolarità? Non solo i volatili i primi falchi pellegrini a nidificare a Roma, ma l’evento è stato seguito in diretta grazie alle webcam di Terna e Ornis Italica.

I primi a dare la notizia della schiusa delle uova sono stati gli americani che assistevano alla “nascita in diretta” dal sito www.birdcam.it. Il primo falchetto ha visto la luce all’alba del 13 aprile, dopo 38 giorni di cova, il secondo a poche ore di distanza intorno alle 16. Da quel momento le immagini e il video dell’evento hanno fatto il giro del web e sono state postate anche su YouTube.

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Flavio Cattaneo e i nuovi tralicci d’autore Terna

“Proviamo a cambiare l’immagine di ‘soldati industriali’ che i tralicci oggi hanno per andare verso piloni eleganti, ispirati alle foglie e agli alberi. Proviamo a trovare un dialogo con la natura perché i tralicci possano danzare con lei”. E’ l’obiettivo – scrive Antonio Cianciullo su Repubblica – che si era posto l’architetto Hugh Dutton, dello studio Rosental di Torino. E lo ha centrato: si è piazzato al primo posto nel concorso per i tralicci d’autore bandito da Terna, la società che gestisce 60mila chilometri di rete ad alta e altissima tensione e vuole ammodernare l’immagine delle infrastrutture elettriche.

La forma non è tutto, ma conta. “Abbiamo deciso di spendere questi nomi perché il paese ha bisogno di grandi investimenti nel settore ed è il caso di farli puntando sulla qualità”, spiega Flavio Cattaneo, amministratore delegato di Terna. “Decongestionando la rete eviteremo di sprecare 1,2 miliardi di chilowattora l’anno: ci sono i margini per ottenere un buon risparmio sulle bollette e nello stesso tempo migliorare l’impatto paesaggistico delle linee. Inoltre diamo un segnale chiaro: la modernizzazione del paese può essere un vantaggio economico, estetico, ambientale”.

Terna ha investito nell’ultimo anno 850 milioni. Altri 6 miliardi verranno messi sul tappeto nel prossimo decennio. L’obiettivo è allargare i colli di bottiglia che rendono inutilizzabile una parte della produzione elettrica costringendo a costruire nuove centrali. Un’esigenza che nei prossimi anni verrà rilanciata dallo sviluppo delle fonti rinnovabili che richiedono una maggiore ramificazione della rete.

“La congestione delle linee ha un costo quantificabile: 1,5 miliardi di euro l’anno che paghiamo in bolletta”, aggiunge Cattaneo. “Per risanare la situazione spenderemo 480 milioni di euro l’anno. Resta un beneficio economico da 1 miliardo l’anno: un vantaggio netto che si traduce anche nella possibilità di evitare la costruzione di nuove centrali. La fluidificazione della rete dà al sistema l’equivalente della realizzazione di 8 impianti da 1000 megawatt. I conti dell’operazione tornano”.

Fin qui la cronaca e i commenti dei protagonisti raccolti da Repubblica.
La filosofia ispiratrice del concorso internazionale di idee “Tralicci del futuro” è di coniugare innovazione, tecnologia, design e cultura dell’ambiente per lo sviluppo sostenibile della rete di trasmissione nazionale. Elemento cruciale di questa sfida, sia nel caso delle linee già esistenti sia per le nuove realizzazioni, è il traliccio: minimizzarne l’impatto, investire nello sviluppo tecnologico, condividerne la localizzazione, studiarne gli effetti sulla biodiversità fino ad arrivare a sperimentare la sua declinazione da “avanguardia artistica”.
Tappa fondamentale della “svolta” di Terna per l’ambiente: il lancio dei “10 progetti per lo sviluppo sostenibile”.

Si tratta della più imponente opera di bonifica ambientale della rete elettrica mai programmata in Italia: l’abbattimento di oltre 1200 km di linee a fronte di 450 km di nuovi elettrodotti ad alta tecnologia. Un impegno sfidante con numeri da record, a partire da 1 miliardo di euro di investimenti, concordato con 11 Regioni, 20 Province, 100 Comuni, 13 Comunità Montane ed Enti Parco. E ancora, oltre 4.000 ettari di terreno svincolati (un’area estesa come il parco dell’Aspromonte) e più di 60 mila tonnellate di materiale recuperato, pari al peso di circa 10 Tour Eiffel. L’evento di lancio dei “10 progetti” ha rappresentato il punto d’arrivo di un percorso iniziato a fine 2005, ma anche il punto di partenza di un nuovo approccio che l’azienda ha voluto intraprendere.

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