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Cattaneo Flavio: La rete Terna del futuro, intelligente e a basso impatto ambientale

Non è ancora l’addio al vecchio traliccio, ma sta cambiando drasticamente il volto della rete elettrica italiana, sempre più ecologica e tecnologicamente “intelligente”. Per il 60% del tragitto complessivo delle 6 principali opere in realizzazione Terna, guidata dall’AD Flavio Cattaneo, utilizzerà sostegni a basso impatto ambientale, quali i pali monostelo o i tralicci disegnati dagli architetti Rosental-Dutton.

I nuovi tralicci di Terna

I sostegni Foster
Fin dal 2008 lungo la linea Tavernuzze-Santa Barbara, in Toscana, Terna, guidata dall’AD Flavio Cattaneo, ha installato tralicci disegnati dall’architetto Norman Foster, uno dei principali esponenti dell’architettura high tech. Per la prima volta il settore elettrico, caratterizzato da una progettazione essenzialmente tecnica, si è aperto al design attraverso la sperimentazione di nuove metodologie e impianti. Il nuovo progetto architettonico disegnato da Foster è stato scelto quale miglior lavoro nell’ambito del Concorso internazionale “Sostegni per l’ambiente”, indetto da Terna nel 1999 con l’obiettivo di progettare sostegni per l’alta tensione da installare nelle campagne e nelle zone urbanizzate per una più armonica interazione con il paesaggio italiano.

I sostegni Rosental-Dutton e il concorso ‘Tralicci del futuro”
Abbandonare soluzioni ormai tradizionali e tecnicamente consolidate per sostegni dalle forme nuove in grado di dare sensazioni diverse in termini di percezione di inserimento ambientale e di impatto estetico. Questo è stato l’intento del concorso i ‘Tralicci del Futuro’, lanciato da Terna nel
2007 e concluso nel 2009, con la vittoria del progetto presentato dall’architetto Giorgio Rosental dello studio Hugh Dutton. A partire dal prossimo anno i tralicci Rosental-Dutton verranno utilizzati per un tratto dell’elettrodotto a 380 kV Trino – Lacchiarella, tra Piemonte e Lombardia.

I sostegni monostelo
Il monostelo è il traliccio a basso impatto ambientale, che permette di ridurre di 15 volte l’area di territorio occupata dalla linee e l’ingombro al suolo dei sostegni (da 150 mq di un traliccio troncopiramidale a 10 mq). Questo innovativo sostegno è già utilizzato in alcune linee realizzate da Terna (ad esempio per il 70% dell’elettrodotto a 380 kV Chignolo Po- Maleo in Lombardia) e in futuro lo sarà sempre di più. Tra le caratteristiche dei monostelo c’è la velocità del montaggio: il tempo per la sua installazione è di oltre 10 volte minore rispetto al traliccio tradizionale (poche ore contro una media di 5 giornate). I monostelo, infine, richiedono l’utilizzo prevalente di mezzi meccanici (elicotteri o gru), riducendo le lavorazioni in quota da parte del personale operaio con un notevole aumento della sicurezza.

FONTE: Terna

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Flavio Cattaneo: I Tralicci del Futuro dal 2013 sostituiranno in Italia le vecchie linee elettriche

Terna, guidata da Flavio Cattaneo, presenta i Piloni che danzano con il paesaggio, pronti a mandare in congedo i vecchi «soldati industriali»

Funzionalità ed estetica. Se li ritenete due concetti incompatibili, date un’occhiata alle immagini di questa pagina e vi accorgerete che la bellezza può essere declinata in forme diverse. Comprese quelle dei tralicci ad alta tensione, forse i manufatti più ostici da reinventare all’insegna della creatività.
Da «soldati industriali» che scempiano il paesaggio, a malapena tollerati in funzione della loro utilità, ad «alberi» tecnologici capaci di dialogare con il territorio. Tralicci d’autore: una rivoluzione sul fronte impiantistico e ambientale.

In futuro vi capiterà di vederne parecchi. Il tempo di collaudare i prototipi che si sono aggiudicati il primo premio del concorso internazionale «Tralicci del futuro», bandito da Terna nel 2007 e vinto dallo Studio Rosental, capofila del gruppo composto dall’architetto Hugh Dutton con le società Cegelec Centre e Gozzo Impianti. La nuova generazione di sostegni, dopo i «Monostelo» e i «Foster», è destinata a rinnovare progressivamente chilometri di vecchie linee elettriche ad alta tensione da un capo all’altro della penisola. Dutton, tra le altre cose, è noto per aver progettato con il collega Benedetto Camerana il grande arco olimpico che svetta a Torino sul Lingotto.

I test saranno effettuati vicino a Livorno nel primo semestre 2012. Obiettivo: sostituire le strutture tronco-piramidali, odiate da ambientalisti e non solo, con soluzioni compatte, di minore ingombro e impatto visivo. Il progetto si unisce a un’altra sfida, cioè lo smantellamento di 1.200 chilometri di vecchie linee (pari a circa 4.800 tralicci), sostituiti con soli 450 chilometri di nuovi elettrodotti.
Leggeri ma resistenti, flessibili eppure stabili: i «Rosental-Dutton» si ispirano alla forma

più naturale ed essenziale possibile, quella degli alberi, ma usando materiali all’avanguardia. «Ogni struttura è concepita in lamiera tagliata al laser e piegata a freddo secondo le forme volute – spiega l’architetto Giorgio Rosental -. Partendo da una sezione di diamante alla base, i piloni si trasformano in triangoli verso le estremità dei rami, ciascuno dei quali reggerà i cavi che trasportano la corrente a 380 kV». Non solo: i profili triangolari dei piloni fanno in modo che da qualsiasi punto di vista sarà visibile una sola faccia e si eviteranno i contrasti ombra-luce.
Non a caso, aggiungono dallo Studio Dutton, «questo progetto muove dalla convinzione che un uso sapiente ed equilibrato delle tecnologie sia una grande opportunità per l’uomo del futuro». E anche per quelli del presente, spesso impegnati in battaglie estenuanti a colpi di petizioni contro i tradizionali gabbioni in acciaio: strutture standardizzate e brutali nella loro funzionalità, che violentano il paesaggio per chilometri.
Come ricorda Terna, i «RosentalDutton» sono solo l’ultimo modello di una serie di prototipi già sperimentati. Oggi vanno per la maggiore i sostegni tubolari «Monostelo», che hanno una base di cinque metri quadrati contro i 150 dei vecchi tralicci: ne sono stati installati 41 in Val d’Ossola nell’intervento di riassetto della rete elettrica a 132 kV. Altri esemplari sono in servizio sulla linea «Laino-Rizziconi» (Parco del Pollino), sulla «San Fiorano-Robbia» (Parco dell’Adamello) e sulla «Chignolo Po-Maleo» tra Pavia e Lodi. Poi i «Foster», creature di sir Norman Foster e impiegati in un unico elettrodotto, sulla linea «Tavarnuzze-Santa Barbara», presso Scandicci.

Dal 2013 toccherà dunque ai «Rosental-Dutton», coerenti con il nome del progetto che li ha partoriti: «Dancing with Nature». Piloni che danzano con il paesaggio, pronti a mandare in congedo i vecchi «soldati industriali». Non ci mancheranno.

Fonte: La Stampa

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Tralicci d’Autore: Terna punta a sostituire la vecchia rete

Terna, AD Flavio Cattaneo, punta a sostituire la vecchia rete riducendo molto la quantità di cavi aerei.
Ecco come saranno i piloni che dal 2013 sostituiranno in tutta Italia le vecchie linee elettriche

Funzionalità ed estetica. Se li ritenete due concetti incompatibili, date un’occhiata alle immagini di questa pagina e vi accorgerete che la bellezza può essere declinata in forme diverse. Comprese quelle dei tralicci ad alta tensione, forse i manufatti più ostici da reinventare all’insegna della creatività.

Da «soldati industriali» che scempiano il paesaggio, a malapena tollerati in funzione della loro utilità, ad «alberi» tecnologici capaci di dialogare con il territorio. Tralicci d’autore: una rivoluzione sul fronte impiantistico e ambientale.

In futuro vi capiterà di vederne parecchi. Il tempo di collaudare i prototipi che si sono aggiudicati il primo premio del concorso internazionale «Tralicci del futuro», bandito da Terna nel 2007 e vinto dallo Studio Rosental, capofila del gruppo composto dall’architetto Hugh Dutton con le società Cegelec Centre e Gozzo Impianti. La nuova generazione di sostegni, dopo i «Monostelo» e i «Foster», è destinata a rinnovare progressivamente chilometri di vecchie linee elettriche ad alta tensione da un capo all’altro della penisola. Dutton, tra le altre cose, è noto per aver progettato con il collega Benedetto Camerana il grande arco olimpico che svetta a Torino sul Lingotto.

I test saranno effettuati vicino a Livorno nel primo semestre 2012. Obiettivo: sostituire le strutture tronco-piramidali, odiate da ambientalisti e non solo, con soluzioni compatte, di minore ingombro e impatto visivo. Il progetto si unisce a un’altra sfida, cioè lo smantellamento di 1.200 chilometri di vecchie linee (pari a circa 4.800 tralicci), sostituiti con soli 450 chilometri di nuovi elettrodotti.

Leggeri ma resistenti, flessibili eppure stabili: i «Rosental-Dutton» si ispirano alla forma più naturale ed essenziale possibile, quella degli alberi, ma usando materiali all’avanguardia. «Ogni struttura è concepita in lamiera tagliata al laser e piegata a freddo secondo le forme volute – spiega l’architetto Giorgio Rosental -. Partendo da una sezione di diamante alla base, i piloni si trasformano in triangoli verso le estremità dei rami, ciascuno dei quali reggerà i cavi che trasportano la corrente a 380 kV». Non solo: i profili triangolari dei piloni fanno in modo che da qualsiasi punto di vista sarà visibile una sola faccia e si eviteranno i contrasti ombra-luce.

Non a caso, aggiungono dallo Studio Dutton, «questo progetto muove dalla convinzione che un uso sapiente ed equilibrato delle tecnologie sia una grande opportunità per l’uomo del futuro». E anche per quelli del presente, spesso impegnati in battaglie estenuanti a colpi di petizioni contro i tradizionali gabbioni in acciaio: strutture standardizzate e brutali nella loro funzionalità, che violentano il paesaggio per chilometri.

Come ricorda Terna, i «RosentalDutton» sono solo l’ultimo modello di una serie di prototipi già sperimentati. Oggi vanno per la maggiore i sostegni tubolari «Monostelo», che hanno una base di cinque metri quadrati contro i 150 dei vecchi tralicci: ne sono stati installati 41 in Val d’Ossola nell’intervento di riassetto della rete elettrica a 132 kV. Altri esemplari sono in servizio sulla linea «Laino-Rizziconi» (Parco del Pollino), sulla «San Fiorano-Robbia» (Parco dell’Adamello) e sulla «Chignolo Po-Maleo» tra Pavia e Lodi. Poi i «Foster», creature di sir Norman Foster e impiegati in un unico elettrodotto, sulla linea «Tavarnuzze-Santa Barbara», presso Scandicci.

Dal 2013 toccherà dunque ai «Rosental-Dutton», coerenti con il nome del progetto che li ha partoriti: «Dancing with Nature». Piloni che danzano con il paesaggio, pronti a mandare in congedo i vecchi «soldati industriali». Non ci mancheranno.

Fonte: La Stampa (Alessandro Mondo)

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